Powered By Blogger

Welcome to Villa Speranza.

Welcome to Villa Speranza.

Search This Blog

Translate

Monday, July 11, 2011

Grisotto

Luigi Speranza

Processi che regolano la comprensione degli atti
linguistici:

Grice e

il principio di cooperazione

le massime conversazionali e

la implicatura conversazionale

Paul Grice: Studies in the Way of Words, 1989
Studi nella via delle parole.

La teoria della conversazione di Grice deve essere considerata all’interno della sua teoria del significato (segno, segnare, segnatura);


- significato naturale = non arbitrario, non intenzionale

Le nuvole nere significano pioggia.

- significato non naturale = intenzionale, arbitrario

Il suono della campanella significa che l’ora è finita

----

Significato del significatore proferitore

ciò che il parlante intende esprimere o communicare.

strettamente connesso con lo scopo comunicativo e il
livello illocutivo

- segno -- Significato dell’enunciato: ciò che vogliono dire le parole che
compongono l’enunciato – significato letterale

senso

---

-- Spesso nella conversazione intendiamo comunicare altro,
o più, di ciò che effettivamente diciamo.


A. Vai a Roma domani?
B. C’è lo sciopero degli aerei.

(= No, non vado, a causa dello sciopero)


Perché la comunicazione riesca, è essenziale che
l’interlocutore acceda al significato del parlante, che
comprenda l’intenzione comunicativa del parlante

!!

Grice parla per la prima volta in modo sistematico del
non-detto, dell’implicito (implicatura) che sta tra significato letterale e
non-letterale, significato del parlante e significato
dell’enunciato.

Come si può calcolare il significato del parlante quando esso
non coincide col significato dell’enunciato?

Come si possono
riconoscere le intenzioni del parlante, in un quadro di
razionalità?

Secondo Grice, la comunicazione linguistica è un tipo
particolare di comportamento cooperativo razionale

teoria sul modo in cui si usa la lingua tra agenti razionali:
considerazioni razionali guidano la condotta della
conversazione.


Il contributo della conversazione deve adeguarsi, come
regola generale, allo scopo condiviso dello scambio stesso
e rispettare il tempo relativo alla richiesta stessa.

Principio di cooperazione:

Conforma il tuo contributo conversazionale

a quanto è richiesto,

nel momento in cui avviene,

dall’intento comune accettato o dalla direzione dello scambio verbale in cui sei
impegnato

Regole interiorizzate per l’interazione, non regole
assolute.

Infatti si può violare, anche intenzionalmente, il principio
di cooperazione: es. evitamento della risposta ‘non ricordo’

Il principio di cooperazione si articola in 4 massime:

1. CATEGORIA della quantita.

Massima della quantità -- supermaxim

submaxim:

********************************************************
Dai un contributo tanto informativo quanto è richiesto.
********************************************************

submaxim

**************************************************************
Non dare un contributo più informativo di quanto è richiesto.
*************************************************************


2. Categoeria della qualita.
Massima della qualità: supermaxim.

supermaxim:

***************************************
Tenta di dare un contributo che sia vero.
****************************************

submaxim 1

**********************************
Non dire ciò che credi falso.
*******************************

submaxim 2:

*********************************************
Non dire ciò di cui non hai prove adeguate.
*********************************************

3. Categoria della relazione.

supermaxim:

****************
Sii pertinente.
****************

4. Categoria del modo

Massima
supermaxim:

**********
Sii perspicuo.
**************

submaxim 1

Evita l’oscurità di espressione.

submaxim 2

Evita ambiguità

submaxim 3

sii breve

submaxim 4


Sii ordinato nell’esposizione

(He adds a fifth maxim in WoW:P. and CI: this yields a decalogue -- 10 commandments, in total).


Considerazioni razionali che aiutano a interpretare la
conversazione più che a dirigerne lo sviluppo.

Riguardano
per lo più i processi di comprensione degli enunciati.


Grice indica dei punti di orientamento:

1. Categoria della Quantità

Se qualcuno mi sta aiutando (es. riparare
un’auto), mi aspetto che il suo contributo sia né più né
meno di quanto è richiesto (es. se mi servono 4 viti, me
ne darà 4)

2. Qualità.

Mi aspetto che il contributo dell’altro sia
autentico (es. se ho bisogno di zucchero per la torta, mi
aspetto che mi passi lo zucchero, non il sale)

3. Relazione:

Mi aspetto che il contributo dell’altro sia
appropriato alle esigenze immediate di ciascuna fase della
transazione (es. se sto preparando una torta non mi
aspetto che mi passi un buon libro)

Modo

mi aspetto che l’altro renda esplicito quale
contributo mi sta fornendo e che lo esegua con
ragionevole sollecitudine


Quando queste massime conversazionale non vengono rispettate, gli
ascoltatori ricercano un livello più profondo, che
risponda al principio di cooperazione e sulla cui base
possano inferire il significato inteso dal parlante.

Come?

Il meccanismo inferenziale tramite cui inferiamo
pensieri, affermazioni, credenze non esplicite del parlante
si chiama implicatura conversazionale.

Es.

Alcuni studenti hanno superato brillantemente il test.

(quindi:)

Non molti studenti hanno superato brillantemente il test.

“Molti studenti hanno superato brillantemente il test”
(quindi:) non tutti gli studenti hanno superato brillantemente il
test.

“Maria ha due figli”, (quindi:)

Maria non ha tre/quattro/cinque/... figli.

“Mario pensa di aver superato il test”, (quindi:)
Mario non sa di aver superato il test

Dire “tutti gli studenti” sarebbe più in formativo che dire “molti
studenti”; “molti” più che “alcuni”; “tre figli” più di “due”.


Massima della quantità. Se il parlante non ha usato la
formulazione più informativa è perché non era in grado di farlo,
attenendosi alla massima di qualità: cioè, o non sa se, o sa che
non vale la formulazione più informativa.

Implicatura conversazionale scalare.

Esempi di scale:





<1, 2, 3, 4, n>









<è possibile che p, è probabile che p, è certo che p>

----

L’implicatura può scattare nel momento in cui viene violata
una massima e l’ascoltatore deve ricorrere al livello più
profondo per trovare la cooperazione del suo
interlocutore.


Es.

A.

Dov’è Carlo?

B.

C’è una VW gialla davanti alla casa di Anna


Apparente incoerenza di B: in realtà, è una risposta il più
cooperativa possibile. B non ha elementi certi, quindi
fornisce il dato più pertinente che ha a disposizione

Levinson (1983): l’implicatura conversazionale è un
concetto centrale in pragmatica


spiegazione pragmatica di fenomeni linguistici


spiegazione esplicita di come sia possibile intendere
più di quanto effettivamente si dica, rendere conto della
distanza tra ciò che è detto e ciò che è comunicato
Es.

e

asimmetrico =

e poi

(successione temporale)

Il soldato saltò sul suo cavallo e cavalcò verso il tramonto

?? Il soldato cavalcò verso il tramonto e saltò sul suo cavallo

Es.

salì sulla scala barcollante e cadde
?? Cadde e salì sulla scala barcollante

Es.

Io preparo la cena e Nicola si riposa un po’

Nicola si riposa un po’ e io preparo la cena

Due significati per e : 1) simmetrico, 2) asimmetrico

Un unico significato vago, influenzato dal contesto in cui
si colloca

La nozione di implicatura permette di mantenere il
significato unitario e semplice, lasciando alla pragmatica
ciò che è significato occasionale legato al contesto


Il rasoio di Occam modificato:

i sensi non devono essere moltiplicati più del necessario

--- minimalismo semantico + implicatura

----- "i sensi"
"senso" --- Frege, "sinn".

----

Implicatura convenzionale (

"ma", "quindi": condivise e sistematiche,
confine sottile e problematico tra semantica e
pragmatica) e conversazionali (occasionali e non
sistematiche)

l’implicatura scaturisce da ciò che non è detto e mette
in moto un insieme di operazioni mentali proprio per
recuperare le informazioni non esplicite, integradnole nel
processo interpretativo


Violazione delle massime: strategia talvolta intenzionale e
efficace
- violare la massima senza mostrarlo (inganno)
- uscire dal raggio di azione della massima (‘non posso
dire di più’)
- per soddisfare una massima può essere necessario
violarne un’altra (es. qualità e quantità)
- burlarsi della massima
La violazione delle massime viene sfruttata nelle figure dle
discorso e nei procedimenti retorici (metafora,
metonimia, ironia)

l’ascoltatore che deve interpretare l’enunciazione si
pone il problema: “perché il parlante ha voluto violare
quella massima, sapendo che me ne sarei senz’altro
accorto? Che cosa voleva che capissi?” Rispondere a
questa domanda equivale a passare dal senso
letterale al senso inteso, a inferire sulla base delle
aspettative conversazionali il senso inteso.

La teoria di Grice è stata sviluppata in diverse direzioni,
che si sono concentrate su differenti problemi lasciati
aperti da Grice stesso
 Massime: sono tutte ugualmente importanti? C’è una
gerarchia? Si possono ridurre?
Atlas, Levinson (1981): tentativi di ridurre la massime a
una sola, il principio di informatività.
 In alcuni casi troviamo in un enunciato una quantità di
informazione superiore rispetto a quella che
effettivamente contiene

No comments:

Post a Comment