Il "David" di Bernini

Speranza

In il David, Bernini superò di gran lunga se stesso e condussela in ispazio di sette mesi e non più, mercecche egli, fin da quella tenera età, como egli era poi solito dire, divorava il marmo, e non dava mai colpo a voto; qualità ordinaria non de' pratici nell'arte, ma di chi all'arte stessa s'è fatto superiore.

La bellissima faccia di questa figura del DAVID che egli ritrasse dal proprio volto suo, con una gagliarda increspatura di ciglia all'ingiù, una terribile fissazione d'occhi, e col modersi colla mandibula superiore tutto il labro di sotto, fa vedere maravigliosamente espressó il giusto sdegno del giovane israelita, nell'atto di voler con la frombola pigliar la mira alla fronte del gigante filisteo.

Nè dissimile risoluzione, spirito e forza si scorge in tutte l'altre parti di quel corpo, al quale, per andar di pari col vero, altro non mancava che il moto; ed è cosa notabile, che mentre egli la stava lavorando, a somiglianza di se medesimo, lo stesso Cardinal Maffeo BARBERINI volle più volte trovarsi nella sua stanza e di sua propria mano tenergli lo speechio.