Speranza
La
Galleria dell'Accademia è un museo di
Firenze, situato in
via Ricasoli. Il museo deve la sua popolarità alla presenza del celeberrimo
David di
Michelangelo e di altre sue opere.
All'interno della Galleria è ospitato anche il
Museo degli strumenti musicali, dove sono esposti molti manufatti appartenenti alla collezione storica del
Conservatorio Luigi Cherubini.
Nel
2008 è stata visitata da 1.234.321 persone.
[1]
Nel
1784, nei locali dell'ospedale di San Matteo e del convento di San Niccolò di Cafaggio, il granduca
Pietro Leopoldo di Lorena fondò l'
Accademia di Belle Arti, riunendo varie istituzioni tra le quali l'antica
Accademia delle Arti del Disegno, fondata nel
1563 da
Cosimo I de' Medici. Al nuovo ente deputato all'insegnamento dell'arte venne affiancata una galleria in cui gli studenti avrebbero potuto trovare opere d'arte (originali e riprodotte) su cui basare la conoscenza, lo studio e l'imitazione per la propria formazione artistica. In quella che era la galleria maschile dell'ex-ospedale, oggi parte dell'Accademia lungo via Cesare Battisti, vennero collocati i gessi, i disegni e i modelli vari, mentre in quella che era stata la corsia delle donne (attuale Gipsoteca Bartolini/Salone dell'Ottocento) vennero sistemati i dipinti
[2].
Il nucleo originario della galleria comprendeva quindi due grandiosi modelli in gesso originali del
Giambologna (il
Ratto delle Sabine, ancora in loco, e l'
Allegoria di Firenze che domina Pisa, oggi in
Palazzo Vecchio), una serie di calchi in gesso moderni di opere classiche e una quadreria che nasceva dalle raccolte dell'Accademia del Disegno, con molte opere di ex-affiliati, tra cui i grandi maestri fiorentini del
Manierismo[3].
La quadreria si arricchì presto e straordinariamente dei dipinti provenienti da conventi, monasteri e altre istituzioni religiose soppressi da
Pietro Leopoldo nel
1786 e da
Napoleone nel
1810, ottenendo capolavori come le
Maestà di Cimabue e
di Giotto, la
Sant'Anna Metterza di
Masaccio e
Masolino, l'
Adorazione dei Magi di
Gentile da Fabriano, il
Battesimo di Cristo di
Verrocchio e
Leonardo, la
Cena in Emmaus di
Pontormo, ecc. Pervennero così anche numerosi dipinti del
Beato Angelico, oggi nel
Museo di San Marco, mentre tra le opere ancora nel museo ci sono le
formelle dell'Armadio delle Reliquie di
Santa Croce di
Taddeo Gaddi, l'
Annunciazione di
Lorenzo Monaco e il
Cristo in pietà di
Giovanni da Milano. Vi erano inoltre dipinti di provenienza non strettamente granducale, come la
Primavera di
Botticelli[3].
L'importanza delle nuove acquisizioni è registrata in un inventario del
1817. Quello stesso anno Pietro Leopoldo decise che vi venissero anche esposte le opere premiate nei concorsi accademici triennali di pittura e scultura; dal
1921 la sezione moderna venne ampliata con le opere vincitrici dei concorsi annuali di Emulazione e i saggi di Pensionato a Roma. Le collezioni spaziavano così nella documentazione della scuola toscana dal XIV al XIX secolo, con capolavori di assoluto prestigio
[3]. La disposizione museografica era però ben lontana dagli standard attuali, con i dipinti che coprivano le pareti in un insieme di grande confusione, che solo nel
1841, grazie al presidente dell'Accademia
Antonio Ramirez de Montalvo, vennero riordinate in maniera cronologica. Nell'attuale Galleria dei
Prigioni vennero collocati tutte le tavole del Due e Trecento di autore ignoto o in cattivo stato di conservazione, che per il gran numero raggiungevano anche il soffitto
[4].
La Galleria Antica e Moderna [modifica]
Con Firenze capitale d'Italia (1865-1871), avvenne uno sconvolgimento in tutti i musei cittadini, che investì anche l'Accademia, in cui venne ampliato il settore moderno con centoquarantasei opere già della Galleria Moderna del
palazzo della Crocetta, che vennero sistemate in sei piccole stanze al piano primo, già sede della scuola di declamazione
[4].
Da allora la Galleria venne conosciuta come Galleria Antica e Moderna e formò il primo museo d'arte contemporanea del nuovo Stato nazionale. Grande interesse rivestivano allora soprattutto le opere moderne, per cui molti studenti facevano pervenire richieste di copia in modo da aggiornarsi alle ultime tendenze
[4].
Il Museo michelangiolesco [modifica]
Il
1872 segna la svolta definitiva nella storia del museo, quando venne deciso di trasferirvi il
David di Michelangelo, sottraendolo ai pericoli della collocazione originaria all'aperto in
piazza della Signoria. Per la grande statua venne incaricato l'architetto
Emilio De Fabris di costruire una nuova Tribuna scenograficamente posta al termine della Galleria dei Quadri antichi, con l'illuminazione propria garantita in alto da un lucernario. Nell'agosto del
1873 la statua venne imbracata in un complesso carro ligneo e scorse su rotaie per le vie del centro fino all'Accademia, dove restò però chiuso nella sua cassa per ben nove anni, in attesa del termine dei lavori alla Tribuna
[4].
Nel
1875, con le celebrazioni del IV centenario della nascita di
Michelangelo si decise di creare una mostra con le riproduzioni in gesso dei suoi capolavori scultorei, che venne naturale ambientare all'Accademia, con il fulcro del David. A tale scopo venne modificato il progetto della Tribuna che venne dotata di due bracci laterali, che collegassero le due gallerie, fino ad allora separate, dell'Angelico (cioè quella già chiamata dei Quadri antichi) e del
Perugino (già detta dei Quadri grandi). Per l'occasione il David venne spacchettato provvisoriamente, entro la tribuna allestita con tendaggi che coprissero la zona al di sopra della trabeazione ancora in fase di edificazione
[4].
Il
22 luglio 1882 il Museo michelangiolesco venne finalmente inaugurato. Attorno al David vennero collocati i calchi dei
sepolcri medicei (vestibolo), del
Mosè (braccio corto), altre opere di medio formato nel braccio destro e sotto l'arco, attorno all'unico originale e fulcro accentratore dell'intero percorso espositivo, si trovavano i calchi della
Pietà vaticana, della
Pietà Rondanini, del
Cristo della Minerva e dei
Prigioni[5].
Lo stesso anno la gestione della galleria passò dall'Istituto delle Belle Arti alle Regie Gallerie e Musei, facendo ben capire come la nuova tendenza fosse quella di conservazione e di documentazione storica delle opere antiche rispetto alla promozione dell'arte contemporanea. In quegli anni infatti il metodo di insegnamento tramite l'esercizio della copia divenne obsoleto e non più in liena con le istanze dell'arte contemporanea, e fu quasi naturale l'emancipazione della galleria dalla scuola artistica. In quell'occasione venne aperto il nuovo ingresso su
via Ricasoli[5].
Nel frattempo la disposizione delle opere nella Tribuna rimase invariata fino ai primi del nuovo secolo, mentre la collezione dei quadri antichi fu radicalmente riposizionata, all'insegna di un nuovo sentire che iniziava a vedere le opere d'arte non solo come oggetti esclusivamente da conservare, ma anche come opere innanzitutto di cui poter usufruire per la contemplazione estetica. Ciò comportò, durante la direzione di
Cosimo Ridolfi (1890-1903), un ciclo di restauri e sfoltimenti nella Galleria dei Quadri grandi, nella quale vennero predisposte nuove pareti lignee in modo da separare in tre comparti l'arte del Tre-Quattrocento da quella del Seicento. Inoltre vennero create tre nuove sale (oggi sale del Duecento e primo Trecento, degli Orcagna e seguaci, e dei Giotteschi) a fianco del braccio sinistro della tribuna, dove trovarono una migliore luce le opere di
Botticelli (due sale) e di
Perugino e scuola (una sala). Ciò coincise con la rivalutazione della scuola fiorentina del Quattrocento che proprio in quegli anni aveva luogo grazie alla comunità anglosassone residente in città. Botticelli in particolare, dopo gli studi di Pacher e di
Horne, divenne ai primi anni del Novecento oggetto di un vero e proprio culto, generatore di grande entusiasmo nel pubblico. I dipinti del maestro, nella loro nuova, dignitosa collocazione, divennero un polo di attrazione capace di offuscare persino il
David e il Museo michelangiolesco
[5].
Poco dopo Ridolfi mise mano anche alla Galleria dei Quadri antichi, dove stavano ancora ammassati i polittici tre/quattrocenteschi. Essi vennero completamente rimossi decorando le pareti con una serie di arazzi con
Storie di Adamo ed Eva, davanti ai quali vennero allineati alcuni calchi di opere minori del Buonarroti. Le opere rimosse vennero destinate nelle tre sale adiacenti al Salone (oggi Sale fiorentine), decorate e illuminate opportunamente, con la prima dedicata interamente al
Beato Angelico[6].
Spoliazione e riarricchimento [modifica]
La Galleria degli Arazzi negli anni cinquanta-sessanta
La nuova disposizione durò solo pochi anni, poiché già nel
1914, con una nuova convenzione tra Stato e Comune, vennero riunificate tutte le raccolte di arte contemporanea e destinate, dal
1920, a un'unica istituzione a
Palazzo Pitti, la
Galleria d'arte moderna; le opere non selezionate per il nuovo museo vennero disperse in vari depositi di enti, uffici statali e comunali. Nel
1919 poi, con il riordino di tutte le collezioni in città, un nucleo di opere capitali di scuola fiorentina venne destinato agli
Uffizi, e infine nel
1922 le opere di
Beato Angelico vennero destinate al nascente
Museo nazionale di San Marco[6].
Con il trasferimento delle opere contemporanee la galleria non poté più chiamarsi "Antica e Moderna", ma divenne da allora la Galleria dell'Accademia e, ancora per pochi anni, Museo michelangiolesco
[6].
Già nel primo decennio del Novecento si era nel frattempo aperta una polemica sulle copie delle sculture, innescata dalla collocazione della replica del
David in piazza della Signoria, che fece presto comprendere come la presenza dei calchi, dettata da valenze didattiche e aspirazioni
positiviste, fosse ormai del tutto superata e ingiustificata. Corrado Ricci allora, da direttore delle Gallerie fiorentine, decise di far prevalere il concetto di autenticità nei criteri espositivi, allontanando la maggiore parte dei gessi, esposti fin dal centenario, e riunendo piuttosto un nucleo di opere originali del Buonarroti. Fu l'occasione per trasferire i
Prigioni, dei quali era già stato sollevato il problema del degrado nella
Grotta del Buontalenti a
Boboli, e il
San Matteo che da anni «sonnecchiava sotto l'atrio dell'Accademia». Essi giunsero in galleria nel
1909, aggiungendosi al
Torso di fiume che l'Accademia di Belle Arti aveva già ceduto nel
1906. Dal
Bargello era arrivato inoltre nel
1905 il
Genio della Vittoria. Queste opere sostituirono i gessi nella galleria degli arazzi, con l'eccezione dei calchi dei due
Prigioni del
Louvre ritenuti utili per completare idealmente la serie. Restavano anche i calchi delle opere maggiori attorno alla Tribuna, ma presto anche questi sembrarono inopportuni, venendo però allontanati solo nel
1938, trovando collocazione da allora nella
Gipsoteca dell'Istituto d'Arte presso
Porta Romana. I gessi dei
Prigioni lasciarono la loro sede solo nel
1946, finendo prima a
Casa Buonarroti e infine nel
Museo michelangiolesco di
Caprese Michelangelo, dove si trovavano già alcuni dei gessi del centenario, tuttora in loco
[6].
Nel
1921, su suggerimento di
Ugo Ojetti, il
Genio della Vittoria venne riportato nel
Salone dei Cinquecento a
Palazzo Vecchio, mentre nel
1939 la galleria si arricchì della
Pietà di Palestrina, acquistata dallo Stato italiano da una cappella Barberini a Palestrina, oggi in genere ritenuta opera della scuola di Michelangelo. Nel
1965 infine il anche il
Torso di fiume cambiò sede, venendo richiesto da
Charles de Tolnay per
Casa Buonarroti in modo da completare la serie di modelli michelangioleschi
[6].
Agli anni trenta risale l'aggiunta delle sale del Colosso e dell'Anticolosso (attuale biglietteria), destinate a ospitare le pale di grandi dimensioni del Cinquecento fiorentino. Dopo la seconda guerra mondiale, col riordinamento degli Uffizi, vennero ad avanzare alcune tavole di grande formato del Perugino (
Assunzione della Vergine e
Deposizione con
Filippino Lippi), che furono accolte all'Accademia. Agli anni cinquanta, sotto la direzione di
Luisa Becherucci, risale la riorganizzazione delle sale del Colosso e dell'Anticolosso, destinate a riassumere le vicende artistiche a Firenze tra Quattro e Cinquecento, che venne ridefinita solo nei primi anni ottanta, quando fu smantellata la seconda sala per fare spazio alla nuova biglietteria e alla libreria, con le opere di
Pontormo,
Bronzino e
Alessandro Allori che vennero da allora collocate alle spalle delle opere di Michelangelo al posto degli arazzi, intensificando il confronto diretto tra queste opere e l'influenza michelangiolesca
[7].
La Galleria oggi [modifica]
Le direzioni degli ultimi anni, da
Luciano Bellosi a
Giorgio Bonsanti fino all'attuale
Franca Falletti, hanno cercato di ridare un filo conduttore all'intera collezione del museo, arrivata a essere con le numerose sottrazioni e addizioni, piuttosto disomogenea e frammentata
[7].
Questi progetti si sono andati concretizzando con l'allestimento della sala dell'Ottocento (1983-1985, a cura di
Sandra Pinto) e le sale della pittura del tardo Trecento al primo piano (
1998), a cura di
Angelo Tartuferi: tali sale sono state riallestite in maniera più accattivante nel
2010 e vi si è aggiunta, nel
2012, una saletta didattica. Questi interventi hanno saldato il discorso cronologico dell'esposizione coprendo un percorso continuo nell'arte fiorentina dal XIII al XIX secolo, come doveva essere nelle intenzioni originarie di Pietro Leopoldo. A ciò sono stati aggiunti l'esposizione delle icone russe settecentesche provenienti dalle collezioni dei
Lorena, ospitate nel vano scale, e quella degli
strumenti musicali antichi di proprietà dell'attiguo
Conservatorio Luigi Cherubini, dal
1996. Un progetto futuro non esclude anche un accesso coordinato anche con l'altra grande istituzione culturale dell'isolato, l'
Opificio delle Pietre Dure e il
suo museo[7].
Nonostante ciò il problema che persiste nella galleria, e che vedrà magari soluzione in studi e progetti futuri, è quello della mancanza di un filo cronologico che leghi le diverse opere del museo, che appaiono oggi frammentate in sale non contigue. Inoltre la domanda del pubblico resta sempre inevitabilmente legata alla presenza del
David, che da solo polarizza gran parte delle attenzioni dei numerosissimi visitatori; ciò rende chiaro anche come siano lontane dalla fattibilità le proposte di spostamento del capolavoro di Michelangelo in altre sedi come la
Stazione Leopolda per decongestionare, secondo l'idea dei proponenti, il flusso turistico del centro storico
[8][9].
Sala del Colosso [modifica]
La sala del Colosso deve il suo nome al gigantesco gesso di uno dei
Dioscuri di Montecavallo che un tempo si trovava qui e che oggi è alla
Gipsoteca dell'Istituto d'Arte di
Porta Romana. Oggi al centro si trova il bozzetto originale in gesso del
Ratto delle Sabine di
Giambologna, mentre alle pareti si trovano numerosi esempi di pittura fiorentina del Quattro e Cinquecento fiorentino, con opere di grandi maestri (
Paolo Uccello,
Botticelli,
Perugino,
Filippino Lippi,
Ghirlandaio) e altre che documentano l'attività delle botteghe cittadine.
▼ mostra
Opere presenti in sala
- Giambologna, Ratto delle Sabine, modello in gesso, 1582
- Alesso Baldovinetti, Trinità e santi, 1472 circa
- Andrea Del Sarto, Cristo in pietà, 1526 circa
- Andrea di Giusto Manzini, Madonna col Bambino e Cristo in pietà, 1435 circa
- Andrea di Giusto Manzini, Madonna della Cintola e santi, 1437
- Bartolomeo di Giovanni, Annunciazione, santi e profeti, 1490 circa
- Benozzo Gozzoli, Santi Bartolomeo, Giovanni Battista e Giacomo Maggiore, 1461–62 circa
- Biagio d'Antonio, Angelo annunciante; Eterno Padre; Vergine annunciata, 1475 circa
- Cosimo Rosselli (bottega), Madonna col Bambino incoronata da due angeli (detta Madonna della Stella)
- Cosimo Rosselli, Noè e David; Mosè e Abramo, 1460 circa
- Cosimo Rosselli, Santi Barbara, Giovanni Battista e Matteo, 1470 circa
- Domenico di Michelino, Santi Michele Arcangelo, Lorenzo e Leonardo, 1469
- Domenico di Michelino, Tre Arcangeli e Tobiolo, 1465 circa
- Domenico di Michelino, Trinità, 1460-70 circa
- Domenico Ghirlandaio, Santo Stefano tra i santi Jacopo e Pietro, 1493
- Filippino Lippi e Perugino, Deposizione dalla croce, 1503-1507
- Filippino Lippi, San Giovanni Battista; Maria Maddalena, 1500 circa
- Fra Bartolomeo, Isaia; Giobbe, 1514-1516
- Francesco Botticini, Sant'Agostino e Santa Monica, 1471
- Francesco Botticini, Sant'Andrea Apostolo in adorazione della croce, 1475 –1499 circa
- Francesco Granacci, Assunzione della Vergine e santi, 1520
- Francesco Granacci, Madonna col Bambino e santi, 1508 circa
- Francesco Granacci, Madonna della Cintola, 1500-1520 circa
- Francesco Granacci, Martirio di una santa; Martirio di una santa; Una santa davanti al giudice; Martirio di santa Caterina; Disputa di santa Caterina d'Alessandria; Martirio di sant'Apollonia, 1530
- Franciabigio, Madonna col Bambino, san Giuseppe e san Giovannino, 1508-1510
- Gherardo di Giovanni, Adorazione del Bambino con San Giovannino, 1475-80
- Gherardo di Giovanni, Madonna in trono con Bambino e santi, 1470-95 circa
- Giovan Francesco da Rimini, San Vincenzo Ferrer, 1455 circa
- Giovanni Antonio Sogliani, Disputa sull'Immacolata Concezione, 1521 circa
- Ignoto fiorentino, Annunciazione, 1490 circa
- Ignoto fiorentino, Cristo in pietà tra la Vergine e San Giovanni, 1475-1500
- Ignoto fiorentino, Eterno Padre, 1500-1524 circa
- Ignoto fiorentino, Martirio di san Lorenzo, 1480 circa
- Ignoto fiorentino, Trinità e santi, 1470 –1480 circa
- Jacopo del Sellaio, Cristo deposto nel sepolcro, 1480 circa
- Jacopo del Sellaio, Deposizione e santi, post 1480
- Lo Scheggia, Cassone Adimari, 1440-1450 circa
- Lorenzo di Credi, Adorazione del Bambino, 1480-1490 circa
- Maestro degli angeli di carta (bottega di Domenico di Michelino), Madonna col Bambino e santi, 1460-1470 circa
- Maestro della Natività di Castello, Natività, 1455-1460
- Maestro della Natività Johnson e Filippino Lippi, Annunciazione, 1460 circa, poi 1472
- Maestro dell'epifania di Fiesole, Incoronazione della Vergine, 1475-80
- Mariotto Albertinelli, Trinità, 1510 circa
- Mariotto Albertinelli, Annunciazione, 1510
- Neri di Bicci, Annunciazione, 1464
- Neri di Bicci, San Francesco, San Filippo, Santa Caterina d'Alessandria, San Girolamo, 1444-1453 circa
- Paolo Uccello, Tebaide, 1450-1460 circa
- Perugino (attr.), Visitazione con sant'Anna, 1472-1473 circa
- Perugino, Pala di Vallombrosa, 1500
- Pseudo Pier Francesco Fiorentino, Adorazione del Bambino, post 1459
- Raffaellino del Garbo, Resurrezione di Cristo, 1500-1505 circa
- Ridolfo del Ghirlandaio, Madonna col Bambino e santi, 1503
- Ridolfo del Ghirlandaio, Tre angeli oranti; Tre angeli oranti, 1508
- Sandro Botticelli (attr.), Madonna del Mare, 1477 circa
- Sandro Botticelli e bottega, Madonna col Bambino e santi, 1480-1500
- Sandro Botticelli, Madonna col Bambino, due angeli e Giovanni Battista, 1468-1470 circa
Galleria dei Prigioni [modifica]
La galleria dei Prigioni deve il suo nome alle quattro sculture raffiguranti nudi maschili, dette
Prigioni, realizzate da Michelangelo per la
tomba di Giulio II, ma usate dal Granduca
Cosimo I de' Medici, come ornamentazioni angolari della
grotta del Buontalenti nel
Giardino di Boboli e pervenute in galleria nel
1909. Vi si trovano inoltre
Pietà di Palestrina, acquisita nel
1939, e il
San Matteo, mentre alle parete sono esposte opere cinquecentesche.
Un tempo ha ospitato i "Quadri antichi", accostati l'uno all'altro fino al soffitto, poi i calchi michelangioleschi, con alle paretei una serie di arazzi, mentre oggi le opere originali di Michelangelo o della sua scuola sono pausate in maniera studiata, per introdurre il visitatore, in un crescendo emotivo, ai piedi del
David[10].
▼ mostra
Opere presenti in sala
- Andrea del Sarto, Cristo in pietà, 1525 circa
- Daniele da Volterra, Busto di Michelangelo, 1560 circa
- Francesco Granacci, Madonna col bambino e santi, 1510 circa
- Mariotto Albertinelli, Annunciazione, 1510
- Michelangelo Buonarroti (attribuzione incerta), Pietà di Palestrina, 1560 circa
- Michelangelo Buonarroti, San Matteo, 1505, 1506
- Michelangelo Buonarroti, Prigione detto Atlante, 1530 circa
- Michelangelo Buonarroti, Prigione detto lo schiavo barbuto, 1530 circa
- Michelangelo Buonarroti, Prigione detto lo schiavo che si ridesta, 1530 circa
- Michelangelo Buonarroti, Prigione detto lo schiavo giovane, 1530 circa
- Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, Zenobia, 1560-1570 circa
- Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, Testa femminile ideale, 1560-1570 circa
- Pontormo su cartone di Michelangelo, Venere e Amore, 1533 circa
- Ridolfo del Ghirlandaio, San Zanobi resuscita un fanciullo, 1516 circa
- Ridolfo del Ghirlandaio, Traslazione del corpo di san Zanobi, 1516 circa
Tribuna del David [modifica]
La sala ospita dal
1873 il
David di Michelangelo, realizzato fra il 1501-04 e proveniente da
piazza della Signoria. La sala prosegue nei due bracci laterali, dove si trovano opere di scuola manierista.
▼ mostra
Opere presenti in sala
- Michelangelo Buonarroti, David, 1501-1504
- Alessandro Allori, Annunciazione, 1579
- Alessandro Allori, Annunciazione, 1603
- Alessandro Allori, Battesimo di Cristo, 1591
- Alessandro Allori, Incoronazione della Vergine, 1593
- Alessandro Allori, Madonna col Bambino e santi, 1575
- Bronzino, Deposizione, 1561
- Carlo Portelli, Disputa sull'Immacolata Concezione, 1566
- Cosimo Gamberucci, San Pietro guarisce lo storpio, 1599
- Francesco Salviati, Madonna col Bambino, san Giovannino e un angelo, 1540-1550 circa
- Giuliano Bugiardini, Madonna col Bambino e san Giovannino, 1520
- Il Poppi, Figura allegorica, 1572-1573 circa
- Maso da San Friano, Allegoria della forza, 1550-1599 circa
- Maso da San Friano, Trinità e santi, 1560-1570
- Pier Francesco di Jacopo Foschi, Madonna col Bambino e san Giovannino, 1525-1535 circa
- Santi di Tito, Cristo deposto dalla Croce con la Vergine e santi, 1576–1600
- Santi di Tito, Entrata di Cristo in Gerusalemme, 1569-1579
- Stefano Pieri, Deposizione, 1587
- Stefano Pieri, Il Sacrificio di Abramo, 1585
- Pittore vasariano, Santa Barbara, 1570 circa
Gipsoteca Bartolini (Salone dell'Ottocento) [modifica]
Conosciamo l'aspetto antico del salone, ricavato dalla corsia delle donne dell'antico Ospedale di San Matteo, da
un affresco a monocromo realizzato dal Pontormo e ivi conservato.
Oggi l'allestimento ospita una raccolta di dipinti e sculture di artisti del
XIX secolo in rapporto con l'Accademia di Belle Arti, tra cui i gessi di
Lorenzo Bartolini, con le opere disposte com'erano state messe dall'artista nel suo studio di borgo San Frediano a Firenze e quelli di
Luigi Pampaloni.
I dipinti sono alcune delle opere esposte in occasione dei concorsi di pittura, svolti fra il
1794 e il
1868, dell'Accademia dei Belle Arti.
▼ mostra
Opere presenti in sala
- Antonio Puccinelli, Gli Ebrei in Babilonia, 1851
- Antonio Puccinelli, La strage degli Innocenti, 1852
- Baldassarre Calamai, Dante, Virgilio e Farinata degli Uberti, 1825
- Benedetto Servolini, Morte di Filippo Strozzi, 1835
- Benedetto Servolini, Orlando si impadronisce del cavallo, 1834
- Cesare Mussini, Francesco I presso Leonardo morente, 1828
- Cesare Mussini, La morte di Atala, 1830
- Cesare Mussini, La Musica Sacra, 1830
- Demostene Macciò, Fra Benedetto da Foiano in carcere
- Eugenio Prati, Il Barocci presentato a Michelangelo, 1868
- Francesco Nenci, Edipo sciolto dai lacci da un pastore, 1817
- Francesco Pozzi, Baccante con Fauno e Pantera, 1851
- Francesco Pozzi, Ciparisso, 1818
- Francesco Sabatelli, Copia dell'Assunta di Tiziano, 1827
- Giuseppe Colignon, La decollazione del Battista, 1860 circa
- Giuseppe Fattori, Il Battista rimprovera Erode, 1856
- Irene Duclos Parenti, Copia della Madonna del Sacco di Andrea del Sarto, 1775
- Leopoldo Neofreschi, Alessandro Magno si accinge a bere alla coppa avvelenata, 1794
- Lorenzo Bartolini (atelier), Ninfa, XIX secolo
- Lorenzo Bartolini, Alberto Adamo Neipperg, 1829-1830
- Lorenzo Bartolini, Alberto Adamo Neipperg, 1825-1830
- Lorenzo Bartolini, Amore, Post 1841
- Lorenzo Bartolini, Anatol Demidoff, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Angelo, post 1815
- Lorenzo Bartolini, Baccante, 1823 circa
- Lorenzo Bartolini, Bassorilievi per il monumento a Luigi Guglielmo Cambray Digny, 1844
- Lorenzo Bartolini, Bassorilievo per il monumento a Maria Temple Bowdoin, 1822 circa
- Lorenzo Bartolini, Beatrice Donati, 1846
- Lorenzo Bartolini, Carlo Lodovico di Borbone, 1823
- Lorenzo Bartolini, Carlotta Bonaparte, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Carolina Ungher, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Casimir Delavigne, 1830-1840
- Lorenzo Bartolini, Caterina di Westfalia, 1815-1830
- Lorenzo Bartolini, Conte Gourief, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Emilia Della Gherardesca?, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Emma e Giulia Campbell, 1819-1820 circa
- Lorenzo Bartolini, Eveline Hanska de Balzac, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Francesco Benedetti, 1815-1820
- Lorenzo Bartolini, Francesco I d'Asburgo, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Franz Liszt, 1838-1839
- Lorenzo Bartolini, George Gordon Byron, 1822
- Lorenzo Bartolini, Giovanni Battista Niccolini, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Giunone, 1823-1830 circa
- Lorenzo Bartolini, Giuseppe Bonaparte principe di Canino e Musignano, 1829
- Lorenzo Bartolini, Guelfo Trotti Estense Mosti, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Il Voto dell'Innocenza, 1848
- Lorenzo Bartolini, Jean Auguste Dominique Ingres, post 1815
- Lorenzo Bartolini, Jonathan Hatfield, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Klemens Wengel Lothar Metternich-Winneburg, 1821 circa
- Lorenzo Bartolini, La Carità educatrice, 1817-1824
- Lorenzo Bartolini, La Carità educatrice, bozzetto, 1820-1830
- Lorenzo Bartolini, La gara fraterna, Ante 1847
- Lorenzo Bartolini, La Ninfa del Serpe, Ante 1840
- Lorenzo Bartolini, La Ninfa dello Scorpione, Ante 1840
- Lorenzo Bartolini, La Tavola degli Amori, Ante 1845
- Lorenzo Bartolini, La Venere di Tiziano, 1821 circa
- Lorenzo Bartolini, Lady Burglesh, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Lady Gowen?, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Lady Harriet Pellew, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Lady Mary Tighe, 1820 circa
- Lorenzo Bartolini, L'Ammostatore, 1816-1820 circa
- Lorenzo Bartolini, L'Orante per il monumento a Pietro Recchi, 1838
- Lorenzo Bartolini, Luciano Bonaparte, 1815-1830 circa
- Lorenzo Bartolini, Luigi Vestri, 1830-1840
- Lorenzo Bartolini, Luisa Carlotta di Borbone, 1825 circa
- Lorenzo Bartolini, Luisa Sauli Pallavicini, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Madame Germaine de Stael, 1815-1820
- Lorenzo Bartolini, Marchesa di Bristol, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Marchese di Londonderry, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Marco Paolini, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Maria Carolina di Sassonia, granduchessa di Toscana, ante 1832
- Lorenzo Bartolini, Maria Luisa di Borbone, 1823
- Lorenzo Bartolini, Marie D'Agoult, 1838-1839
- Lorenzo Bartolini, Matilde Demidoff, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Matilde Demidoff, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Medaglione con profilo maschile, post 1815
- Lorenzo Bartolini, Medaglione con profilo maschile, post 1815
- Lorenzo Bartolini, Medaglione con profilo maschile, post 1815
- Lorenzo Bartolini, Medaglione per il monumento a Girolamo Segato, 1838-1844
- Lorenzo Bartolini, Monumento a Elisa Baciocchi, 1808-1813
- Lorenzo Bartolini, Monumento a Leon Battista Alberti, Post 1838
- Lorenzo Bartolini, Monumento a Niccolò Demidov, 1830-1870
- Lorenzo Bartolini, Monumento a Sofia Zamoiska, 1837-1844
- Lorenzo Bartolini, Monumento a Vittorio Fossombroni, 1846
- Lorenzo Bartolini, Monumento a Ortensia Beauharnais, 1838-1845
- Lorenzo Bartolini, Monumento al conte Alberto Adamo di Neipperg, 1829-1841
- Lorenzo Bartolini, Monumento funebre al conte Giovan Francesco Mastiani Brunacci, 1846 circa
- Lorenzo Bartolini, Mr Morrison, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Mrs Morrison, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Narciso, 1825-1850
- Lorenzo Bartolini, Niccolò Machiavelli, 1845-1846
- Lorenzo Bartolini, Nicola Demidoff, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Ortensia Beauharnais, 1815-1830 circa
- Lorenzo Bartolini, Ortensia Beauharnais, 1815-1830 circa
- Lorenzo Bartolini, Paolina Borghese?, antre 1850
- Lorenzo Bartolini, Rilievi per il monumento a Enrichetta Stratford Canning, 1818 circa
- Lorenzo Bartolini, Rilievo con cinque figure, post 1815
- Lorenzo Bartolini, Rilievo con figura alata, post 1815
- Lorenzo Bartolini, Rilievo con figura maschile, post 1815
- Lorenzo Bartolini, Rilievo con figura maschile, post 1815
- Lorenzo Bartolini, Rilievo con figura maschile, post 1815
- Lorenzo Bartolini, Rilievo con figure, post 1815
- Lorenzo Bartolini, Rilievo con figure, post 1815
- Lorenzo Bartolini, Rilievo frammentario: la Giustizia che protegge l'Innocenza, post 1815
- Lorenzo Bartolini, Rilievo per il monumento a Carolina Hungher, post 1815
- Lorenzo Bartolini, Ritratto di Anne Lullin de Châteauvieux sposata Eynard, 1820-1822
- Lorenzo Bartolini, Ritratto di bambina, 1820-1825 circa
- Lorenzo Bartolini, Ritratto di Frances Anne Vane-Tempest, marchesa di Londonderry, con il figlio George, 1823
- Lorenzo Bartolini, Salvatore Vigano, 1815-1820
- Lorenzo Bartolini, Sofia Scerbatova Apraxina, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Teti che accarezza Giove, post 1815
- Lorenzo Bartolini, Thomas Moore, ante 1850
- Lorenzo Bartolini, Venere, 1817 circa
- Luigi Mussini, L'elemosina secondo la carità angelica e secondo la mondana ostentazione, 1844
- Luigi Pampaloni, Amore con Cigno, Post 1834
- Luigi Pampaloni, Amore, 1833
- Luigi Pampaloni, Arnolfo di Cambio, 1827-1830
- Luigi Pampaloni, Bambina giacente, 1826 circa
- Luigi Pampaloni, Bassorilievo per il monumento funebre di Annamaria Frescobaldi, 1842-1844
- Luigi Pampaloni, Cloe, 1834
- Luigi Pampaloni, Fanciulla orante (Orfana sulla rupe), 1838-1842
- Luigi Pampaloni, Fanciullo che scherza con un cane, 1827
- Luigi Pampaloni, Fanciullo orante (Orfano sulla rupe), 1826-1827
- Luigi Pampaloni, Filippo Brunelleschi, 1827-1830
- Luigi Pampaloni, La Fanciulla delle Tortore, 1831
- Luigi Pampaloni, Maddalena penitente, 1870 circa
- Luigi Pampaloni, Medaglione di Luigi Magalotti
- Luigi Pampaloni, Monumento a Giulia Clary Bonaparte: la Beneficenza, 1846 circa
- Luigi Pampaloni, Monumento a Lazzaro Papi, 1835 circa
- Luigi Pampaloni, Monumento a Maria Radzwill Kranzinski con il figlio Zìgmunt, 1839-1841
- Luigi Pampaloni, Monumento a Virginia de Blasis, 1839 circa
- Luigi Pampaloni, Monumento a Wanda Wancowicz Tyskiewicz, 1842-1845
- Luigi Pampaloni, Rilievi per il monumento a Luciano Bonaparte principe di Canino, 1840-1847
- Luigi Pampaloni, Rilievo per il monumento Tellinson, 1840 circa
- Odoardo Borrani, Alla Galleria dell'Accademia, 1860-1870
- Pontormo, Tre storie della Beata Umiltà da Faenza, 1514 circa
- Raffaello Sorbi, Morte di Corso Donati, 1861
- Silvestro Lega, David calma i furori di Saul con l'arpa, 1852
- Ulisse Cambi, Aconzio, 1835
- Ulisse Cambi, Dafne e Cloe, 1834
Sala del Duecento e del primo Trecento [modifica]
Da questa sala inizia un percorso sulla pittura gotica fiorentina che attinge al cospicuo deposito di tavole a fondo oro della galleria. La sala centrale, del Duecento e del primo Trecento, espone dipinti precedenti a
Giotto o suoi contemporanei, con un raro frammento attribuito a Giotto stesso proveniente dalla
Badia fiorentina.
▼ mostra
Opere presenti in sala
- Grifo di Tancredi, Madonna col Bambino e santi, 1300 circa
- Guido da Siena, Madonna in trono col Bambino, 1270-1275 circa
- Maestro del Crocifisso Corsi, Cristo crocifisso fra i dolenti e il committente genuflesso, 1315 circa
- Maestro della Maddalena, Maddalena penitente e otto storie della sua vita, 1280-1285
- Maestro della Maddalena, San Giovanni evangelista e storie della sua vita; San Jacopo e storie della sua vita, 1280-1290
- Maestro della Santa Cecilia, Maestà, 1320-1325
- Pacino di Buonaguida, Crocifissione e santi, 1315-1320
- Pacino di Buonaguida, Albero della Vita, 1305-1310 circa
- Pacino di Buonaguida, Madonna col Bambino, 1320-1339 circa
- Pacino di Buonaguida, San Nicola; San Giovanni Evangelista; San Procolo, 1305-1310
- Pittore fiorentino, Croce dipinta, 1290 circa
- Pittore fiorentino, Madonna col Bambino, 1250-1260 circa
- Pittore lucchese, Madonna col Bambino e due angeli, 1240-1250 circa
La sala è allestita con opere di artisti fiorentini del XIV secolo
seguaci di Giotto.
▼ mostra
Opere presenti in sala
- Bernardo Daddi e Puccio di Simone, Crocifissione con i dolenti e la Maddalena ai piedi della Croce; Santa Maria Maddalena, san Michele Arcangelo, san Giuliano, santa Marta
- Bernardo Daddi, Crocifisso con i dolenti e storie della Passione, 1338-1343
- Bernardo Daddi, Crocifissione, 1343
- Bernardo Daddi, Crocifissione; San Cristoforo, 1340-1348 circa
- Bernardo Daddi, Incoronazione della Vergine con angeli e 42 santi, 1340-1348
- Bernardo Daddi, Madonna col Bambino e santi; Crocifissione; L'incontro dei tre vivi con i tre morti, 1340 circa
- Bernardo Daddi, Madonna in trono con Bambino e Ssanti, 1333
- Bernardo Daddi, San Bartolomeo; San Lorenzo, 1340 circa
- Giotto e bottega, Testa di pastore, 1315, 1325
- Jacopo del Casentino, San Bartolomeo e angeli, 1340 circa
- Jacopo del Casentino, Sant'Egidio; San Giovanni Battista; San Giovanni Evangelista
- Maestro delle effigi domenicane, Incoronazione della Vergine e santi; Madonna col Bambino e santi, 1340-1345
- Niccolò di Pietro Gerini, Cristo benedicente e due profeti; Cristo in pietà tra la Vergine e san Giovanni Evangelista e santi, 1390-1410 circa
- Puccio di Simone, Madonna dell'Umiltà e santi, polittico, 1350-1360
- Taddeo Gaddi, Formelle dell'armadio della sacrestia di Santa Croce, 1330-1340
- Taddeo Gaddi, Madonna col Bambino e angelo annunziante; San Giovanni Battista e san Pietro e Vergine annunciata, 1345-1350
- Taddeo Gaddi, Madonna col Bambino, 1355 circa
- Taddeo Gaddi, Madonna in trono tra due angeli e quattro santi, 1330-1335 circa
Sala degli Orcagna e dei loro seguaci [modifica]
La sala deve il suo nome all'esposizione di opere realizzate dai tre fratelli pittori, attivi a Firenze nel XIV secolo, l'
Orcagna, ovvero “arcangelo” (Andrea di Cione),
Nardo di Cione e
Jacopo.
▼ mostra
Opere presenti in sala
- Andrea Orcagna, Pentecoste, 1365 circa
- Andrea Orcagna, Madonna in trono con Bambino e santi, 1355 circa
- Jacopo di Cione, Cristo crocifisso fra la Vergine e San Giovanni con quattro angeli, 1380-1398 circa
- Jacopo di Cione, Incoronazione della Vergine, 1372-1373
- Jacopo di Cione, Madonna dell'Umiltà, 1380 circa
- Maestro della Cappella Rinuccini (Matteo di Pacino), Elemosina di sant'Antonio Abate, post 1370
- Maestro della Cappella Rinuccini (Matteo di Pacino), Santi Michele Arcangelo, Bartolomeo, Giuliano e una donatrice, post 1348
- Maestro della Cappella Rinuccini (Matteo di Pacino), Visione di san Bernardo e santi, 1365 circa
- Maestro della predella dell'Ashmolean Museum, San Lorenzo; Santo Vescovo, 1360-1365 circa
- Maestro dell'altare di San Niccolò, Madonna dell'Umiltà e quattro angeli, 1350-1380
- Maestro dell'infanzia di Cristo (Jacopo di Cione?), Episodi dell'Infanzia di Cristo, 1365-1375 circa
- Maestro dell'infanzia di Cristo (Jacopo di Cione?), Madonna col Bambino; Annunciazione; Crocifissione e santi, 1380-1399 circa
- Nardo di Cione, Trittico del Thronum Gratiae, 1365
- Niccolò di Tommaso, Incoronazione della Vergine con angeli e santi, 1370
Sala di Giovanni da Milano [modifica]
▼ mostra
Opere presenti in sala
- Andrea Buonaiuti, Sant'Agnese; Santa Domitilla, 1365 ca
- Cenni di Francesco, Madonna col Bambino fra otto santi e quattro angeli, 1380-1390
- Don Silvestro dei Gherarducci, Madonna dell'Umiltà e Angeli, 1370-1377 circa
- Giottino (attr.), Madonna col Bambino in trono con santi e angeli, 1360 circa
- Giovanni da Milano, Cristo in pietà, 1365
- Giovanni del Biondo-San Giovanni Evangelista in trono, 1380-1385
- Ignoto fiorentino, Incoronazione della Vergine e santi, 1390-1399
- Maestro della Misericordia dell'Accademia (Giovanni Gaddi?), Madonna col Bambino fra i santi Pietro e Paolo, 1360 circa
- Maestro della Misericordia dell'Accademia (Giovanni Gaddi?), Madonna col Bambino in trono e otto santi, 1380 circa
- Maestro della Misericordia dell'Accademia (Giovanni Gaddi?), Madonna della Misericordia, 1380 circa
- Maestro della Misericordia dell'Accademia (Giovanni Gaddi?), Stigmate di san Francesco, Natività, Conversione di san Paolo, 1370-1375
- Maestro della predella dell'Ashmolean Museum, Madonna col Bambino, 1370-1390 circa
- Maestro dell'Annunciazione dei Linaioli e Mariotto di Nardo, Annunciazione; Natività, Epifania, Presentazione al tempio, profeti, 1350-1360; 1390-1400
Sala del tardo Trecento [modifica]
La sala è allestita con opere realizzate fra la fine del XIV secolo e l'inizio del XV, di Giovanni del Biondo, Mariotto di Nardo, Rossello di Jacopo Franchi, Spinello Aretino. Nella sala il paliotto ricamato con fili d'oro, d'argento, e di seta policroma da Jacopo Cambi nel 1336.
▼ mostra
Opere presenti in sala
- Agnolo di Domenico del Mazziere, Quattro Evangelisti, inizio XV secolo
- Bicci di Lorenzo, San Paolo; San Benedetto; San Giovanni Gualberto; San Pietro, 1430-1435
- Bicci di Lorenzo, Sant'Andrea e san Michele; San Girolamo e san Lorenzo, 1420-1430
- Bicci di Lorenzo, Santi apostoli, 1420-1425
- Cenni di Francesco, Natività, 1395-1400
- Giovanni Dal Ponte, Polittico dell'incoronazione della Vergine e santi, primi decenni del 1400
- Giovanni Dal Ponte, San Giacomo; Sant'Elena, 1420-1430
- Giovanni Dal Ponte, San Giuliano; San Giovanni Battista, 1430 circa
- Giovanni del Biondo, Polittico con l'Annunciazione e santi, 1380–1385 circa
- Giovanni del Biondo, Presentazione al Tempio tra san Giovanni Battista e san Benedetto, 1364
- Jacopo Cambi, Incoronazione della Vergine fra otto angeli e quattordici santi, 1336
- Lippo d'Andrea, Madonna in trono con Bambino e santi, 1430-1440
- Lorenzo di Bicci, San Giuliano e san Zanobi, 1380-1400 circa
- Lorenzo di Bicci, San Martino in trono; Elemosina di san Martino, 1385-1389 circa
- Lorenzo di Niccolò, Incoronazione della Vergine e quattro angeli musicanti; San Zanobi; San Bartolomeo, 1400-1410 circa
- Maestro di Borgo alla Collina, Crocifissione tra la Vergine, san Francesco e un donatore, prima metà del 1400
- Maestro "Francesco", Madonna col Bambino tra due angeli e due santi, 1391
- Mariotto di Nardo, Annunciazione, 1400-1410 circa
- Mariotto di Nardo, Crocifissione e quattro storie di san Nicola, 1415 circa
- Mariotto di Nardo, Madonna col Bambino e santi, 1380-1400 circa
- Mariotto di Nardo, Madonna col Bambino e santi, 1418
- Mariotto di Nardo, Madonna col Bambino e santi; Angelo Annunciante; Crocifissione; Vergine Annunciata; Storie della Vergine
- Niccolò di Pietro Gerini, Cristo in Pietà con i simboli della Passione; Il Redentore e santi; Le eseque di un confratello, 1404 –1408 circa
- Niccolò di Pietro Gerini, Crocifissione con San Francesco adorante e santi, 1390-1400 circa
- Niccolò di Pietro Gerini, La Santissima Trinità con san Francesco e santa Maria Maddalena, 1385 circa
- Niccolò di Pietro Gerini, Madonna col Bambino e santi, 1404
- Niccolò di Pietro Gerini, Madonna col Bambino e santi, 1410 circa
- Niccolò di Pietro Gerini, Madonna col Bambino in trono e due santi, 1400 circa
- Pittore fiorentino, Madonna dell'Umiltà fra due angeli, 1390-1399 circa
- Rossello di Jacopo Franchi, Incoronazione della Vergine con angeli e santi, 1422 (?)
- Rossello di Jacopo Franchi, San Giovanni Battista; San Francesco, 1400-1410 circa
- Spinello Aretino, Niccolò di Pietro Gerini e Lorenzo di Niccolò, Incoronazione della Vergine, angeli e santi, 1401
- Spinello Aretino, Santo Stefano, 1400-1405
- Spinello Aretino, Trittico della Madonna in trono e santi, 1391
Sala di Lorenzo Monaco [modifica]
La sala presente un'importante raccolta di opere realizzate da
Lorenzo Monaco. In essa è entro una nicchia una raccolta di
icone russe appartenute alla famiglia granducale dei
Lorena.
▼ mostra
Opere presenti in sala
- Agnolo Gaddi, Madonna del Latte e santi, 1380 circa
- Agnolo Gaddi, Madonna dell'Umiltà con sei angeli, 1395 circa
- Andrea Ritzos (o Rico), Madonna col Bambino e angeli con gli strumenti della Passione, 1450-1490
- Bartolomeo di Fruosino, Croce sagomata e dipinta, 1411 circa
- Lorenzo Monaco e Maestro della predella Sherman, Madonna del latte con santi e angeli; Annunciazione, Crocifissione con dolenti, santi, 1390 circa, 1425 –1430
- Lorenzo Monaco, Orazione nell'orto, 1395-1400
- Lorenzo Monaco, Polittico della Madonna in trono e santi, 1410
- Lorenzo Monaco, Trittico dell'Annunciazione, 1410 circa
- Lorenzo Monaco, Cristo in Pietà con i simboli della Passione, 1404
- Lorenzo Monaco, Croce dipinta, 1400 –1410 circa
- Lorenzo Monaco, Crocifissione; Vergine dolente; San Giovanni Evangelista, 1405-1410
- Lorenzo Monaco, Madonna col Bambino e santi, 1408 d.
- Lorenzo Monaco, Madonna col Bambino in trono fra i santi Giovanni Battista, Lucia, Antonio Abate, Pietro, Giuliano e Caterina, 1395-1400 circa
- Lorenzo Monaco, Redentore benedicente, 1410-1415
- Lorenzo Monaco, San Moisè; san Giovanni Battista; san Pietro; san Paolo, 1395 circa
- Lorenzo Monaco, Santa Caterina d'Alessandria, san Caio Papa, 1390-1400
- Maestro della predella Sherman, Crocifissione, 1415-1430
- Mariotto di Cristofano, Episodi della vita di Cristo e della Vergine, post 1450
Sala del Gotico internazionale [modifica]
La sala è allestita con opere del
gotico internazionale.
▼ mostra
Opere presenti in sala
- Bicci di Lorenzo, Matrimonio mistico di santa Caterina, 1423-1425
- Bicci di Lorenzo, San Lorenzo, 1420-1430 circa
- Gherardo Starnina, Madonna col Bambino, santi e angeli, 1400, 1410 circa
- Giovanni Toscani, Crocifissione; Stigmate di san Francesco e un miracolo di san Nicola di Bari, 1423-1424 circa
- Giovanni Toscani, Incredulità di san Tommaso, 1419-1420
- Giovanni Toscani, Madonna col Bambino, due angeli musicanti e due santi, 1423-1424
- Maestro del 1416, Madonna col Bambino e santi, 1416
- Maestro della Madonna Straus, Annunciazione, 1400-1410 circa
- Maestro della Madonna Straus, Cristo in pietà con i simboli della Passione, 1405 circa
- Maestro della Madonna Straus, Madonna col Bambino fra i santi Matteo e Michele Arcangelo, 1385 circa
- Maestro della Madonna Straus, Santa Caterina d'Alessandria; San Francesco, 1400-1410
- Maestro di Borgo alla Collina, Madonna col Bambino e santi, 1420 circa
- Maestro di Borgo alla Collina, Madonna in trono con Bambino e santi, 1425 circa
- Maestro di Sant'Ivo, Madonna col Bambino e quattro santi, 1390-1410 circa
- Maestro di Sant'Ivo, Madonna col Bambino e santi, 1400-1415 circa
- Pittore fiorentino, San Nicola e san Pietro; (verso: il Profeta Isaia (?) e testa d'angelo); San Pietro Martire e sant'Eustachio (verso: il Profeta Geremia e testa d'angelo); Santa Reparata (o Dorotea) e san Giacomo (verso: angelo con turibolo); San Girolamo e una santa
- Rossello di Jacopo Franchi, Madonna col Bambino e santi, prima metà del 1400
Collezione delle icone russe [modifica]
▼ mostra
Collezione delle icone russe
- Maestro della Santa Verdiana (Tommaso del Mazza?), Madonna dell'Umiltà tra quattro angeli e santi, seconda metà del 1300
- Scuola adriatica del XVI secolo, Adorazione dei Magi, 1550-1599
- Scuola bizantina del secolo XV-XVI, Anima di san Giovanni Battista davanti a Dio, 1490-1510
- Scuola cretese-veneziana del secolo XVI, Madonna col Bambino, santi e profeti, 1500-1549
- Scuola cretese-veneziana, attribuito a Nikolaos Ritzos, Santi Pietro e Paolo, 1450-1499
- Scuola dalmata del XVII secolo, Pietà, 1600-1700
- Scuola russa (Vetka) della prima metà del XIX secolo, Protezione della Madre di Dio, 1800-1850
- Scuola russa (Mosca) del XVII secolo, Santa Caterina di Alessandria, 1693-1694
- Scuola russa del secolo XVIII, Acheropita sostenuta dagli angeli, 1700-1750
- Scuola russa del secolo XVIII, Arcangelo Michele sul cavallo di fuoco che abbatte l'Anticristo, 1700-1750
- Scuola russa del secolo XVIII, Natività della Vergine e scene della vita di Gioacchino e sAnna, 1700-1750
- Scuola russa del secolo XVIII, Natività della Vergine, 1700-1750
- Scuola russa del secolo XVIII, Pietà, 1700-1750
- Scuola russa del secolo XVIII, Redentore in gloria e santi, 1700-1750
- Scuola russa del secolo XVIII, Resurrezione con altre "Feste" russe, 1700-1750
- Scuola russa del secolo XVIII, Resurrezione, 1700-1750
- Scuola russa del secolo XVIII, San Demetrio di Tessalonica, 1700-1750
- Scuola russa del secolo XVIII, San Giorgio e la principessa, 1700-1750
- Scuola russa del secolo XVIII, San Giovanni Battista e due scene della sua vita, 1700-1750
- Scuola russa del secolo XVIII, San Giovanni milite e quattro scene della sua vita, 1700-1750
- Scuola russa del secolo XVIII, Trasfigurazione, 1700-1750
- Scuola russa del secondo quarto del secolo XVIII, Abramo visitato dagli angeli o Santa Trinità, 1725-1750
- Scuola russa del secondo quarto del secolo XVIII, Albero di Jesse, 1725-1750
- Scuola russa del secondo quarto del secolo XVIII, Annunciazione, 1725-1750
- Scuola russa del secondo quarto del secolo XVIII, Crocifissione e i frutti della Passione di Cristo, 1725-1750
- Scuola russa del secondo quarto del secolo XVIII, La visione del sagrestano Juris, con scene delle feste, 1725-1750
- Scuola russa del secondo quarto del secolo XVIII, Madre di Dio Gioia di tutti gli afflitti, 1725-1750
- Scuola russa del secondo quarto del secolo XVIII, Resurrezione di Cristo con scene della Passione, 1725-1750
- Scuola russa del secondo quarto del secolo XVIII, San Giovanni Teologo in silenzio, 1725-1750
- Scuola russa del secondo quarto del secolo XVIII, San Spiridione vescovo, 1725-1750
- Scuola russa del secondo quarto del secolo XVIII, Vergine di Kazan, 1700-1750
- Scuola russa del secondo quarto del XVIII secolo, Dormitio Virginis, 1725-1750
- Scuola russa del secondo quarto del XVIII secolo, Menologio annuale in due tavole:1) Mesi da settembre a febbraio, 1725-1750
- Scuola russa del secondo quarto del XVIII secolo, Menologio annuale in due tavole:2) Mesi da marzo a agosto, 1725-1750
- Scuola russa del secondo quarto del XVIII secolo, Morte della Vergine, 1725-1750
- Scuola russa del secondo quarto del XVIII secolo, Natività di Cristo e altre scene della sua infanzia, 1725-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Adorazione dei pastori, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Annunciazione, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Annunciazione, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Ascensione, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Ascensione, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Cavalcata dei Magi; Adorazione dei Magi; Fuga in Egitto, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Cristo in gloria tra sette gerarchie di angeli, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Dormitio Virginis, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Gioacchino e Anna, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Madonna del latte, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Madonna della Misericordia, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Madonna della Misericordia, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Madonna della Misericordia, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Madonna della Misericordia, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Madonna e Bambino incoronati e opere di misericordia (Madre di Dio Gioia di tutti gli afflitti), 1733
- Scuola russa del XVIII secolo, Madonna in gloria tra arcangeli, profeti e santi, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Natività della Vergine, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Natività della Vergine, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Natività della Vergine, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Pantocrator, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Pentecoste, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Redentore in trono, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Resurrezione di Lazzaro, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Resurrezione, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Salvatore Acheropita, 1730 circa
- Scuola russa del XVIII secolo, San Demetrio, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, San Giovanni guerriero e sei scene della sua vita, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, San Michele, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Sette Martiri di Efeso, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Trasfigurazione, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Trasfigurazione, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Vergine assunta e incoronata, 1700-1750
- Scuola russa del XVIII secolo, Vergine di Vladimir, 1700-1750
- Scuola russa della fine del secolo XVI, inizio XVII, Decollazione di san Giovanni Battista, 1590-1610
- Scuola russa della prima metà del secolo XVIII, Adorazione dei Magi, 1700-1750
- Scuola russa della prima metà del secolo XVIII, Annunciazione, 1700-1750
- Scuola russa della prima metà del secolo XVIII, Ascensione, 1700-1750
- Scuola russa della prima metà del secolo XVIII, Elia nel deserto e scene della sua vita, 1700-1750
- Scuola russa della prima metà del secolo XVIII, I sette Martiri di Efeso, 1700-1750
- Scuola russa della prima metà del secolo XVIII, I sette Martiri di Efeso, 1700-1750
- Scuola russa della prima metà del secolo XVIII, Resurrezione con episodi e figure del Nuovo Testamento, 1700-1750
- Scuola russa della prima metà del secolo XVIII, San Nicola da Myra e sei scene della sua vita, 1700-1750
- Scuola russa della prima metà del secolo XVIII, San Nicola, 1700-1750
- Scuola russa della prima metà del secolo XVIII, Tavolette di una Deesis, 1700-1750
- Scuola russa della prima metà del secolo XVIII, Vergine in gloria, il Padre Eterno e santi, 1700-1750
- Scuola russa della seconda metà del secolo XVII, Resurrezione, Discesa agli inferi e sedici scene della vita di Cristo, 1650-1700
- Scuola russa dell'ultimo quarto del XVI secolo, In te si rallegra ogni creatura, 1575-1600
- Vasilij Grjaznov, Madonna di Tichvin, 1728
- ^ Touring Club Italiano - Dossier Musei 2009
- ^ Galleria dell'Accademia, cit., pag. 10.
- ^ a b c Galleria dell'Accademia, cit., pag. 11.
- ^ a b c d e Galleria dell'Accademia, cit., pag. 12.
- ^ a b c Galleria dell'Accademia, cit., pag. 14.
- ^ a b c d e Galleria dell'Accademia, cit., pag. 16.
- ^ a b c Galleria dell'Accademia, cit., pag. 17.
- ^ Proposte di trasloco per il David
- ^ Il David e i flussi turistici
- ^ Galleria dell'Accademia, cit., pag. 46.
- G. Bonsanti, La galleria dell'Accademia, Firenze. Guida e catalogo completo, Firenze, 1990.
- AA.VV., Galleria dell'Accademia, Giunti, Firenze 1999. ISBN 88-09-04880-6
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