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Friday, July 13, 2012

Lo specchio lafreriano

Speranza

Speculum Romanae Magnificentiae

Nel 1544 Antonio Lafreri si trasferisce a Roma e apre una stamperia in via del Parione.

 L’attività è a un tempo artistica e commerciale.

Lafréry, I Dioscuri, 1546
Lafréry, I Dioscuri, 1546

Essa si promuove “in servigio e piacere de’ virtuosi”, e consiste nell’incidere in prima persona, nel commissionare ad alcuni tra i migliori maestri del tempo – da Nicolas Béatrizet a Enea Vico – e nell’editare a stampa incisioni di statue, monumenti, mappe, vedute tanto della città antica quanto della moderna: già negli anni ’70 del secolo Lafréry può vantare un catalogo di circa cinquecento immagini. L’attività sopravvive anche alla sua morte, avvenuta nel 1577, stabilendo un genere artistico ed editoriale che avrà lunga durata.

Béatrizet, Il Pantheon, 1549
Béatrizet, Il Pantheon, 1549

I voyageurs e gli appassionati hanno la possibilità di scegliere tra le incisioni a disposizione il proprio repertorio di immagini, che vengono legate in un album dal titolo Speculum Romanae Magnificentiae.

Duchetti, Insula Tiberina, 1582
Duchetti, Insula Tiberina, 1582

Ogni esemplare esistente dello Speculum varia dunque per scelta dei soggetti e per numero di incisioni, fornendo indicazioni preziose anche sulla cultura e sul gusto degli acquirenti. Un lavoro di ricognizione sistematica sullo Speculum è oggi svolto dall’University of Chicago, ed è consultabile nel sito The Speculum Romanae Magnificentiae Digital Collection, http://speculum.lib.uchicago.edu/

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