Luigi Speranza
Salv'a lo vescovo senato lo mellior c'umque sia nato, ke da l'ora fue sagrato tutt'allumina 'l cericato.
La Cantilena giullaresca, o Ritmo laurenziano perché ritrovato in un codice della Biblioteca Mediceo Laurenziana di Firenze, è un componimento poetico che risale agli ultimi anni del secolo XII o al principio del XIII scritta in volgare da un giullare toscano.
Si tratta di venti doppi ottonari monorimi, scritti nell'ultima pagina di un codice laurenziano che contiene un Martirologio ed è rivolto a un vescovo pisano di nome Villano (forse Villano Villani) per ottenere in dono un cavallo.
Così scrive Bruno Migliorini:
"Il giullare si rivolge a un vescovo (Villano, arcivescovo di Pisa, secondo l'ipotesi del Cesareo, accolta dal Mazzoni) facendone lodi sperticate e pronosticandogli nientemeno che il pontificato, con la speranza di ottenere in dono un cavallo.
Se lo ottiene, lo mostrerà al vescovo di Volterra, Galgano".
Bruno Migliorini, Storia della lingua italiana, Sansoni, Firenze, 1971, pag. 104
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