Thursday, August 4, 2011

Alfred Noack, inventore della riviera

Luigi Speranza

August Alfred Noack (Dresda, 25 maggio 1833 – Genova, 21 novembre 1895) è stato un fotografo italiano.

È stato uno dei pionieri della fotografia.

La sua opera è considerata una risposta al verismo pittorico ed artistico in auge specie nella parte finale dell'Ottocento

È sepolto nel settore protestante del cimitero monumentale di Staglieno i cui monumenti funebri furono uno dei soggetti da lui più amati.

Originario della Germania, proveniente da una famiglia protestante di estrazione piccolo borghese (il padre, Carl August, era medico condotto), visse a lungo a Genova, città che ritrasse in numerosi suoi scorci panoramici dapprima in dagherrotipi e quindi in lastre a stampa.

Fu attivo, con il nome di battesimo italianizzato in

"Alfredo",

oltre che a Genova, in molte altre località della Liguria.

Di particolare rilievo sono alcune sue immagini raffiguranti una piazza Caricamento affollata di passanti e lavoratori e alcune fotografie di monumenti funebri al cimitero monumentale di Staglieno.

Della sua formazione artistica si sa poco.

I primi rudimenti li ebbe all'Accademia di Dresda sotto la guida di Hugo Burkner, studiando silografia, illustrazione e incisione.

Poco più che ventenne lasciò il paese natìo trasferendosi in Italia.

Arrivò a Roma nel novembre 1856 e vi rimase fino all'aprile 1860 dove si occupò presso l'Istituto archeologico tedesco.

Non si hanno notizie che in questo periodo esercitò la fotografia ma, probabilmente, si perfezionò nelle tecniche fotografiche e certamente ebbe contatti con esponenti della cosiddetta scuola romana di fotografia.

Aprì lo studio in vico del Filo,1 piano 7° appartamento 17, nel centro storico genovese, organizzò una minuziosa serie di lavori precisi ed appassionati destinati a restare nel tempo: immagini virate seppia che hanno poi fatto il giro del mondo portando all'estero una testimonianza, differente e

poetica,

di una città in perenne trasformazione, del suo tessuto urbano e sociale e delle persone che la abitavano.

Le lastre fotografiche fissano così scene di pesca in località marine della

Riviera ligure

o aspetti della vita alpestre dell'entroterra, con contadini all'opera e animali al pascolo.

Tutti soggetti fino ad allora patrimonio esclusivo della pittura.

Nell'atto di morte di Alfred Noack il 21 novembre 1895, compaiono come dichiaranti il figlio Gualtiero Ernesto fotografo e suo cognato Maurilio Lenti farmacista, mentre come testimoni Francesco Vaccari falegname e Carlo Paganini fotografo.

Lo stesso Carlo Paganini figura come testimone sull'atto di morte dello stesso Gualtiero) Ernesto Noack il 25 settembre 1903.

Non si conoscono i rapporti intercorsi fra Paganini con la famiglia Noack ma è lecito supporre che è dopo tale data che l'archivio dello Studio Noack passò a Carlo Paganini, considerando che la numerazione dei negativi è continuata dopo tale data.

Nel 1926 alla morte di Carlo Paganini, la sua vedova Maria Paganini, vendette al

Comune di Genova

l'archivio dell'artista forte di oltre quattromila negativi originali su lastra di vetro per la somma di 20000 lire.

L'unicum della produzione noackiana divenne così patrimonio pubblico quale testimonianza dell'opera di uno dei maggiori esponenti degli albori della fotografia.

Giuseppe Marcenaro,
Alfredo Noack, "inventore" della Riviera, Genova, Sagep, 1989.

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