Saturday, August 13, 2011

A. De' Rossi, scultore genovese

UNO de' più eccellenti Scultori in baffo rilievo, che fiano fioriti in Italia fui cader del paflàto fecolo, e fui cominciar del prefente , fu Angiolo De' Roffi, il quale a tal grado di perfezione conduffe quefta fpecialità d'Arte; che fuperò quanti infin a quell' ora-, v' aveano applicato; e ferve di degno efemplare a quanti voglion render(i in efla dilHnti.

Figliuoli d' un Artigiano della noftra città furono Franco, ed Angiolo de' Rofii. Franco attefe alia nautica , e per via di queua Tali a grandi onori in Ifpagna preflo il Re FilipD' Angiolo po V., a cui molti anni fervi. Angiolo reftò qui, e da fanDe' Rossi . ciullino fu dal Padre accomodato con Filippo Parodi, affinché la Scultura apprendere . Il Maeftro , cne, come nella fua vita dicemmo, era affai valente ( e più di quello penfafiè Leon Pafcoli ), prefe ad inftruirlo nelle migliori finezze dell' Arte; e molto più volentieri, allorché ne fcoperfe il talento docile, e pronto . Stette il De' Roflì col Maeftro alcuni anni; finché giunfe in iftato, oltre al modellare j anche di maneggiare con qualche grazia il marmo. Perciò io credo, che (èco il Paroai a Venezia lo conducente allora, quando colà fi portò a lavorare: attefoché Angiolo fu di que' giorni nella prefata città: e tanto vi . Audiò; che giunfe a notabile avanzamento; e già fuperava la condizion di Difcepolo.

Pafsò quindi a Roma, ove ripigliò più fervidamente gli ftudj, e recolli a perfetto fine. Con quanto buon fondamento egli regolati gli avelTe, diedelo tantofto a vedere in occafione del generale concorfo a' premi , che fogliono difpenfarfi dall' Accademia di S. Luca a' Giovani ftudenti delle tre note Profeflìoni. Ella propofe in queir anno per argomento di primo premio alla elaffe della Scultura il Re Nabuccodonoforre, che fa gettare nell' ardente fornace i tre Santi Fanciulli Sidracche, Mifacche, ed Abdenago . Conduffe il De' Roflì quefta ftoria tanto egregiamente in baffo rilievo; che quell' illuftre Confeflò, non folo gli attribut il premio in primo grado : ma anche l'onorò con afcriverlo Socio. Dovette perciò il nuovo Afcritto fare un altro baffo rilievo a fua elezione. Egli s'eleffe il Santo Prefepio . La bellezza di quefto fecondo lavoro fuperò quella del primo, come colà può vederfi: e riportò tanta ftima; che meritò d' effer renduta pubblica per mezzo della forma , cavatane dal fu Gio. Battifta Maini, egregio Scultore del noftro fecolo .

Fra i molti Scultori, che s'impiegarono in adornare la magnifica cappella dedicata a S. Ignazio, entro la Chie/à-. del Gesù di Roma, fu anche ricercato il noftro De' Roffi. Egli vi lavorò lo ftupendo baflò rilievo in marmo, dimoftrante Papa Paolo III., che conferma l'Inftituto della Compagnia di Gesù. Se quefta rariflìma fcultura non foffe fitua- ta così in alto, com' ella è: vi fi fcorgerebbero tante bel- D'angiolo lezze, che la lontananza non ci lafcia godere. Si gode_» D*'Rossi, bens1 colà molto bene un altro batto rilievo pofto nella fteffa cappella in una delle facciate de' piediftalli, fu cui pofano le colonne . In tal baffo rilievo vedefi S. Ignazio, che caccia i demonj da un invafato . E' da faper(ì però, che_>, effendo il fuddetto lavoro di bronzo dorato; il De' Rofiì non altro fece, lè non formarne il modello, che pofcia in quel metallo trafportarono Adolfo Gaap, e Gio. Federigo Ludovici, egregj Artefici in tale materia .

Già il De' Roflì, per que' fuoi baffi rilievi era falito in qualche riputazione; onde il Cardinal Pietro Ottoboni gran Protettore de' Virtuofi lo volle appreflò di fe, concedendogli il comodo d' alcune ftanze nel palazzo della Cancelleria Apoilolica , ove eflò Cardinale, come Cancelliere.* di Santa Chiefa, abitava; e gli affegnò anche una certa-* annua penfione; ficchè cominciò il noftro Scultore ad avere qualche comodità pel fuo vivere; ed avendoli fcelta per libertà del fuo lavorare una ftanza vicino alla fontana de' Farneiì, detta il Mafcherone; continuamente colà fi portava, fludiando, e modellando più di quello, che alla delicata— fua compiendone li conveniva.

Frattanto il prefato Cardinal Ottoboni lo impiegò nel lavoro del fepolcro , che già da qualche tempo avea deteinato d' erigere in S. Pietro alla felice memoria del Zio, Papa Aleffandro VIII. . Il difegno di quefto fepolcro fu meflò in opera dal Conte Sanmartino: e al De' Rofiì toccò farvi le ftatue, o piuttofto i modelli di effe; perciocché quefte furono poi da diverfì Autori efeguite . Quella del Sommo Pontefice_» gettolla in bronzo Giufeppe Bertofi: e quelle delle Virtù laterali formolle in marmo un certo Gagliardi. Ma fattura tutta del noftro De'Roflì è il baflò rilievo, che occupa la facciata della bafe, fu cui pofa sì nobile monumento . In quefto baffo rilievo è rapprefentata la gran funzione fatta da effo Pontefice, allorché folennemente canonizzò i Santi Gio. da

S. Facondo,

S. Facondo, Gio. da Capiftrano, Pafquale Baylon, Gio. di Dio, e Lorenzo Giuftiniano . L'eleganza di tal' Opera non ha penna, che la poffa baftevolmente deferi vere. Io non_ D'angiolo credo d' efagerare, fe affermo, che ella è il più eccellente D*' Rossi. baflò rilievo, che veggafi in quella fingolare Bafilica . Sono in effa ritratti appuntino dal naturale, il Papa, il Cardinale Nipote, il Duca di Montepiano, ed altri della Corte di quel Pontefice; e per ultimo lo fteflò Artefice v' ha ritratto fe (leflo nella figura d' uno, che reca una bariletta_., e intorno alla vefte, che gli orna il collo v' ha egli fcritto: Ego angelus De' Raffi inverti, & feci. Dalla fifonomia di detta figura colà fcolpita noi abbiamo cavato il qui antipofto ritratto di eflo Artefice, che ben avrà faputo coglier nel vero.

Per queft' Opera durò il De' Roffi fatiche indicibili, delle quali la menoma è quella, che comparifee. Imperocché egli confultò ogni minuzia col naturale; ed oltre i modelli di varie mifure, da ultimo ne formò alcuni grandi, quanto 1' Opera fteffa. Così pure fece per le ftatue laterali; e per quella dèi Papa, della quale tuttavia fi conferva lavorato in iftucco 1' originale modello entro la fala del palazzo Fani, preflò alla Chiefa di S.Lorenzo in Lucina. Dopo le riferite Opere fu impiegato il De' Roflì da Papa Clemente XI. . Quefto Sommo Pontefice, gran Mecenate delle tre Arti forelle, adornava di que' dì con coloffali ftatue di marmo, rapprefentative degli Apoftoli, la Bafilica di S. Gio. in Laterano . Deftinò per tanto una di tali ftatue al noftro Artefice , a cui toccò quella di S. Giacomo il Minore. Maeftofa gli riufeì: ed il Papa molto lodolla. Alcuni però la riprefero di cortezza; e ciò forfe non ingiuftaraente. Tuttavolta ella è una delle più inlìgni, che adornino quel facro Tempio .

Il Papa , che , come ho detto, di queft' Opera era rimafo foddisfattiffimo,, avendo vòlto l'animo ad ornare anche la Chiefa della Rotonda; deliberò di collocare nella principal facciata del Presbiterio un batto rilievo della Vergine Afiunta gittato in bronzo; e al noftro De' Roffi ne commife il penfiero. Egli ne formò un piccol modello, che

a Sua

a Sua Santità molto piacque; e tuttora fi conferva nelle ftanze del pian terreno , entro il palazzo Vaticano . Dopo quefto modello, affin di meglio vedere l'effetto dell'Opera, for- a

monne l'Artefice un baffo rilievo in iftucco , grande , quan- D'angiolo to dovea efferlo quello di bronzo . L' efegui colà nel pofto D*'RfcS» • medefimo . Ed ecco ufcir tofto in campo 1 invidia . Si fparlc) di quel baflò rilievo: fi tentò di diftogliere 1' intenzione del Papa, inclinato a farlo mettere in bronzo, e il tentativo riufcì . Onde vivente il De' Roffi reftò colà il baffo rilievo in iftucco; né d' altro più fi parlò . Morto pofcia 1' Artefice , atterrato fu quel lavoro, degno d' altra accoglienza—. Quefto fucceflo narrommi in Roma lo Scultore Carlo Monaldi, fulla cui fede io 1' ho qui rapportato.

Fece il De' Roflì alcuni altri baffi rilievi di fquifìta finezza; uno di quefti, efprimente Crifto nelT orto , ei donò al Cardinale Ottoboni: ficcome uno della Pietà gittato in bronzo fta oggidt in Genova preffo il Sig. Giorgio Doria. Opera pure dei noftro Scultore, formata di tutto rilievo , è la figura d' un fatiretto, tenente in mano un grappolo d' uva , di cui fi ciba . Tal figura d' egregio artifizio fi conferva nel tante volte menzionato palazzo dell' Eccellentiffimo Marcello Durazzo del fu Gio. Luca.

L'indefefla fatica durata da quefto nobile Artefice, ed alcuni difgufti, che provò, per vederfene troppo fcarfamente rimunerato, furon cagione, che gli fi infievoliflè maggiormente la già debole fanità; onde da ultimo, caduto in penofa idropisìa, cefsò di vivere nel 1715. in età d'anni quarantaquattro: ed ebbe onorevole fepoltura nella Chiefa de' banti Lorenzo, e Damafo.

Appena morto il De' Roflì, univerfalmente fi predicò per quel valentuomo, che, mentre viffe, da pochiffimi fi conobbe . Certamente fu in vita fua più virtuofo, che fortunato . Egli, oltre all' effere ftato un infìgne Scultore-, lavorò con molta efattezza nell' Accademia del Nudo , e compofe anche difegni di fua invenzione. Uno di quefti lo confervo incifo in rame da Girolamo Frezza: nel qual rame— vedefi Crifto in procinto d'avventar fulmini contra la terra; e la Vergine Madre, e i Santi Domenico , e Francefco, che lo trattengono . Ditfi,

UNO de' più eccellenti Scultori in baffo rilievo, che fiano fioriti in Italia fui cader del paflàto fecolo, e fui cominciar del prefente , fu Angiolo De' Roffi, il quale a tal grado di perfezione conduffe quefta fpecialità d'Arte; che fuperò quanti infin a quell' ora-, v' aveano applicato; e ferve di degno efemplare a quanti voglion render(i in efla dilHnti.

Figliuoli d' un Artigiano della noftra città furono Franco, ed Angiolo de' Rofii. Franco attefe alia nautica , e per via di queua Tali a grandi onori in Ifpagna preflo il Re FilipD' Angiolo po V., a cui molti anni fervi. Angiolo reftò qui, e da fanDe' Rossi . ciullino fu dal Padre accomodato con Filippo Parodi, affinché la Scultura apprendere . Il Maeftro , cne, come nella fua vita dicemmo, era affai valente ( e più di quello penfafiè Leon Pafcoli ), prefe ad inftruirlo nelle migliori finezze dell' Arte; e molto più volentieri, allorché ne fcoperfe il talento docile, e pronto . Stette il De' Roflì col Maeftro alcuni anni; finché giunfe in iftato, oltre al modellare j anche di maneggiare con qualche grazia il marmo. Perciò io credo, che (èco il Paroai a Venezia lo conducente allora, quando colà fi portò a lavorare: attefoché Angiolo fu di que' giorni nella prefata città: e tanto vi . Audiò; che giunfe a notabile avanzamento; e già fuperava la condizion di Difcepolo.

Pafsò quindi a Roma, ove ripigliò più fervidamente gli ftudj, e recolli a perfetto fine. Con quanto buon fondamento egli regolati gli avelTe, diedelo tantofto a vedere in occafione del generale concorfo a' premi , che fogliono difpenfarfi dall' Accademia di S. Luca a' Giovani ftudenti delle tre note Profeflìoni. Ella propofe in queir anno per argomento di primo premio alla elaffe della Scultura il Re Nabuccodonoforre, che fa gettare nell' ardente fornace i tre Santi Fanciulli Sidracche, Mifacche, ed Abdenago . Conduffe il De' Roflì quefta ftoria tanto egregiamente in baffo rilievo; che quell' illuftre Confeflò, non folo gli attribut il premio in primo grado : ma anche l'onorò con afcriverlo Socio. Dovette perciò il nuovo Afcritto fare un altro baffo rilievo a fua elezione. Egli s'eleffe il Santo Prefepio . La bellezza di quefto fecondo lavoro fuperò quella del primo, come colà può vederfi: e riportò tanta ftima; che meritò d' effer renduta pubblica per mezzo della forma , cavatane dal fu Gio. Battifta Maini, egregio Scultore del noftro fecolo .

Fra i molti Scultori, che s'impiegarono in adornare la magnifica cappella dedicata a S. Ignazio, entro la Chie/à-. del Gesù di Roma, fu anche ricercato il noftro De' Roffi. Egli vi lavorò lo ftupendo baflò rilievo in marmo, dimoftrante Papa Paolo III., che conferma l'Inftituto della Compagnia di Gesù. Se quefta rariflìma fcultura non foffe fitua- ta così in alto, com' ella è: vi fi fcorgerebbero tante bel- D'angiolo lezze, che la lontananza non ci lafcia godere. Si gode_» D*'Rossi, bens1 colà molto bene un altro batto rilievo pofto nella fteffa cappella in una delle facciate de' piediftalli, fu cui pofano le colonne . In tal baffo rilievo vedefi S. Ignazio, che caccia i demonj da un invafato . E' da faper(ì però, che_>, effendo il fuddetto lavoro di bronzo dorato; il De' Rofiì non altro fece, lè non formarne il modello, che pofcia in quel metallo trafportarono Adolfo Gaap, e Gio. Federigo Ludovici, egregj Artefici in tale materia .

Già il De' Roflì, per que' fuoi baffi rilievi era falito in qualche riputazione; onde il Cardinal Pietro Ottoboni gran Protettore de' Virtuofi lo volle appreflò di fe, concedendogli il comodo d' alcune ftanze nel palazzo della Cancelleria Apoilolica , ove eflò Cardinale, come Cancelliere.* di Santa Chiefa, abitava; e gli affegnò anche una certa-* annua penfione; ficchè cominciò il noftro Scultore ad avere qualche comodità pel fuo vivere; ed avendoli fcelta per libertà del fuo lavorare una ftanza vicino alla fontana de' Farneiì, detta il Mafcherone; continuamente colà fi portava, fludiando, e modellando più di quello, che alla delicata— fua compiendone li conveniva.

Frattanto il prefato Cardinal Ottoboni lo impiegò nel lavoro del fepolcro , che già da qualche tempo avea deteinato d' erigere in S. Pietro alla felice memoria del Zio, Papa Aleffandro VIII. . Il difegno di quefto fepolcro fu meflò in opera dal Conte Sanmartino: e al De' Rofiì toccò farvi le ftatue, o piuttofto i modelli di effe; perciocché quefte furono poi da diverfì Autori efeguite . Quella del Sommo Pontefice_» gettolla in bronzo Giufeppe Bertofi: e quelle delle Virtù laterali formolle in marmo un certo Gagliardi. Ma fattura tutta del noftro De'Roflì è il baflò rilievo, che occupa la facciata della bafe, fu cui pofa sì nobile monumento . In quefto baffo rilievo è rapprefentata la gran funzione fatta da effo Pontefice, allorché folennemente canonizzò i Santi Gio. da

S. Facondo,

S. Facondo, Gio. da Capiftrano, Pafquale Baylon, Gio. di Dio, e Lorenzo Giuftiniano . L'eleganza di tal' Opera non ha penna, che la poffa baftevolmente deferi vere. Io non_ D'angiolo credo d' efagerare, fe affermo, che ella è il più eccellente D*' Rossi. baflò rilievo, che veggafi in quella fingolare Bafilica . Sono in effa ritratti appuntino dal naturale, il Papa, il Cardinale Nipote, il Duca di Montepiano, ed altri della Corte di quel Pontefice; e per ultimo lo fteflò Artefice v' ha ritratto fe (leflo nella figura d' uno, che reca una bariletta_., e intorno alla vefte, che gli orna il collo v' ha egli fcritto: Ego angelus De' Raffi inverti, & feci. Dalla fifonomia di detta figura colà fcolpita noi abbiamo cavato il qui antipofto ritratto di eflo Artefice, che ben avrà faputo coglier nel vero.

Per queft' Opera durò il De' Roffi fatiche indicibili, delle quali la menoma è quella, che comparifee. Imperocché egli confultò ogni minuzia col naturale; ed oltre i modelli di varie mifure, da ultimo ne formò alcuni grandi, quanto 1' Opera fteffa. Così pure fece per le ftatue laterali; e per quella dèi Papa, della quale tuttavia fi conferva lavorato in iftucco 1' originale modello entro la fala del palazzo Fani, preflò alla Chiefa di S.Lorenzo in Lucina. Dopo le riferite Opere fu impiegato il De' Roflì da Papa Clemente XI. . Quefto Sommo Pontefice, gran Mecenate delle tre Arti forelle, adornava di que' dì con coloffali ftatue di marmo, rapprefentative degli Apoftoli, la Bafilica di S. Gio. in Laterano . Deftinò per tanto una di tali ftatue al noftro Artefice , a cui toccò quella di S. Giacomo il Minore. Maeftofa gli riufeì: ed il Papa molto lodolla. Alcuni però la riprefero di cortezza; e ciò forfe non ingiuftaraente. Tuttavolta ella è una delle più inlìgni, che adornino quel facro Tempio .

Il Papa , che , come ho detto, di queft' Opera era rimafo foddisfattiffimo,, avendo vòlto l'animo ad ornare anche la Chiefa della Rotonda; deliberò di collocare nella principal facciata del Presbiterio un batto rilievo della Vergine Afiunta gittato in bronzo; e al noftro De' Roffi ne commife il penfiero. Egli ne formò un piccol modello, che

a Sua

a Sua Santità molto piacque; e tuttora fi conferva nelle ftanze del pian terreno , entro il palazzo Vaticano . Dopo quefto modello, affin di meglio vedere l'effetto dell'Opera, for- a

monne l'Artefice un baffo rilievo in iftucco , grande , quan- D'angiolo to dovea efferlo quello di bronzo . L' efegui colà nel pofto D*'RfcS» • medefimo . Ed ecco ufcir tofto in campo 1 invidia . Si fparlc) di quel baflò rilievo: fi tentò di diftogliere 1' intenzione del Papa, inclinato a farlo mettere in bronzo, e il tentativo riufcì . Onde vivente il De' Roffi reftò colà il baffo rilievo in iftucco; né d' altro più fi parlò . Morto pofcia 1' Artefice , atterrato fu quel lavoro, degno d' altra accoglienza—. Quefto fucceflo narrommi in Roma lo Scultore Carlo Monaldi, fulla cui fede io 1' ho qui rapportato.

Fece il De' Roflì alcuni altri baffi rilievi di fquifìta finezza; uno di quefti, efprimente Crifto nelT orto , ei donò al Cardinale Ottoboni: ficcome uno della Pietà gittato in bronzo fta oggidt in Genova preffo il Sig. Giorgio Doria. Opera pure dei noftro Scultore, formata di tutto rilievo , è la figura d' un fatiretto, tenente in mano un grappolo d' uva , di cui fi ciba . Tal figura d' egregio artifizio fi conferva nel tante volte menzionato palazzo dell' Eccellentiffimo Marcello Durazzo del fu Gio. Luca.

L'indefefla fatica durata da quefto nobile Artefice, ed alcuni difgufti, che provò, per vederfene troppo fcarfamente rimunerato, furon cagione, che gli fi infievoliflè maggiormente la già debole fanità; onde da ultimo, caduto in penofa idropisìa, cefsò di vivere nel 1715. in età d'anni quarantaquattro: ed ebbe onorevole fepoltura nella Chiefa de' banti Lorenzo, e Damafo.

Appena morto il De' Roflì, univerfalmente fi predicò per quel valentuomo, che, mentre viffe, da pochiffimi fi conobbe . Certamente fu in vita fua più virtuofo, che fortunato . Egli, oltre all' effere ftato un infìgne Scultore-, lavorò con molta efattezza nell' Accademia del Nudo , e compofe anche difegni di fua invenzione. Uno di quefti lo confervo incifo in rame da Girolamo Frezza: nel qual rame— vedefi Crifto in procinto d'avventar fulmini contra la terra; e la Vergine Madre, e i Santi Domenico , e Francefco, che lo trattengono . Ditfi,

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