Saturday, August 13, 2011

Ildebrand, architetto genovese

VITA

DI GIO. LUCA ILDEBRAND

Architetto.

LE Architetture tanto Militare, quanto Civile non_i fono ftate quelle Profeflìbni, in cui fianfi i Genovefi fpecialmente diftimi. Se noi vediamo la noftra Metropoli cinta d'inefpugnabili fortificazioni; fe la vediamo ricca di magnifici palazzi, e di maeftofì Templi; dobbiamo quefte cofe riconofcerle quafi tutte per Opere di foreftieri . Ma nel prefente fecolo non va cosi fcarfo il numero de' fuoi nobiliflìmi Profeflòri ne' prefati due generi . Io qui non ne reco notizia; perchè vivono: e vivano pur lungamente. D' un noftro Architetto in Civile fol m' accade parlare, di cui per altro nulla abbiamo in Liguria-.; perchè fempre dimorò fuori d' eflà.

QuefU è Gio. Luca, figliuolo di Criftoforo Ildebrand, Capitano delle guardie fvizzere nel Real Palazzo . Nacque Gio. Luca in Genova l'anno 1666. Egli da fanciullo attefe all' Architettura Militare: pofcia invaghitoli della Civile ; jri quefta cercò abilitarfi . A tal effetto fi portò a Roma, dove fi trattenne alcuni anni in aflìduo ftudio della fua nuova facoltà . Quivi ftrinfe amicizia con Paolo Girolamo Piola, che la Pittura apprendeva fotto il Maratri. Queft' amicizia, che durò fra loro fino alla morte, ha prodotto a me il vantaggio di rinvenire appreflb il Piola qualche notizia dell' Ildebrand; che altrimenti ne farei flato all' ofcuro.

Ritornato egli a Genova valente Architetto, qualche tempo qui fi trattenne. Ma non trovandoci pafcolo, rifolvette di cercartelo altrove. Gito pertanto a Milano, colà prefentoflì al General Preiner, e con elfo lagnandoli della propria difgrazia, gli efpofe, come deliberato avea d'abbandonar 1' Architettura Civile, e alla già aifaggiata Militare rivolgerfi . Gliel diffuafe il Preiner, che ìcórto avea dal faggio difcorrere , e da certi egregj difegni del Giovane, quanto egli era ben fondato nella Civile. E, per eccitarlo

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a coftantemente profeguirla, gli obbiettò i pericoli della guerra , a' quali più degli altri Uffiziali foggiacciono gl' In

==== gegneri. Indi gli promife di proteggerlo, e di procacciarDi gli nella Profemone notabili impieghi: e frattanto preflò

pio. Luca di fe lo tenne.

Pocoiìante parti il Preiner per Vienna, e feco n'andò l'Ildebrand, che da quefto fuo generofo Mecenate fu introdotto all' Iraperadore Carlo VI., il quale tofto in diverfe magnifiche fabbriche impiegollo . Quanto quel Monarca il gradiffe, e fti mafie, potrà di leggieri comprendere da un paragrafo di lettera, che io ho veduta fcritta da Vienna di mano dello fteflò Ildebrand all' Amico Piola, in data del di 6. di fettembre dell'anno 1721. Dice il paragrafo.

Caro Sig. Piola , io devo con tutta Segretezza [ mentre^ no» pretendo d'insuperbirmi per ciò; ma continuar ad e/fere §nefi' uomo; e lafciar , che il mondo lo /oppia a fuo tempo ] dirvi, come la Maefià dell' Imperadore m ha dichiarato Cavaliere del Sacro Romano Impero , con tìtolo di fuo Configliere in un ampio diploma; onorandomi anche a" un arma per difltnguere il mio cafato [ come vedrete quanto prima dal Jìgillo ]; inibendo altresì a chiunque il far ufcire alle flampe fotto qualfifìa tìtolo le Opere da me fatte finora , e da farfi, fe io , o la mia famiglia non le pubblichiamo . Di tutto ciò ho mandato i Decreti a Magonza al Sig. Elettore , che il tutto ha approvato; e di più fon da quelV Altezza flato fatto efente di quanto non folo a lui, ma anche a tutta la Cancelleria fi fpettava\ le quali fpefe non farebbono fiate meno di duemila fiorini: cofa, che non i mai fucceduta. E la fleffa gentilezza m è fiata compartita anche dal Sig. Vie e cancelliere dell' Impero. Anzi ciò, che io dovea pagare, tanto il Sig. Elettore , quanto il Sig. Vice cancelliere pagano per me . Onde , mentre non fi dà efempio, che ciò Jìa feguito con alcun altro, ciò è per mz^» una grazia molto /ingoiare, e che io certamente non merito. Ora tutte quefle fpedizioni devo prefio ricevere; e fubito ricevute , ben figillate, le vado a riporre nel più recondito del mio baule , acciò neffuno le fappia: e dopo la mia morte potranno i figli miei far vedere chi era il Padre loro; procurando

rando io frattanto di farlo alla meglio colle mie fatiche-,,

Di tutto ciò Jìa lode a Dio . A voi, mio caro Amico, fo ciò

fapere, augurandovi lo Jleffo , ed anche il doppio . Tenete il tut- mmmmmmmm

to apprejjo di voi; e non ne fate motto : foto rallegratevi , Dl

the un voflro Compatriota, ed Amico fa conofcere al mondo Gl°«LuCA

i fuoi fcarft talenti, ec. 'Ildebeand.

Fu quefto Architetto cariflìmo anche al Principe Eugenio di Savoia, che nell' Ifola del Danubio molto di lui fi valfe per le magnifiche fue fabbriche fatte colà coftruire. Se io aveflì potuto rinvenire altre lettere fcritte al Piola; avrei fenza dubbio ritratte maggiori notizie da porgere al pubblico intorno a quefto egregio Architetto; fopendo io beniflìmo, che alcune altre gliene trafmife, nelle quali lo ragguagliava degli impieghi, e lavori fuoi; e fpecialmente una , ove deferi vevag li certa fabbrica da fe difegnata , e fatta efeguire pel fuddetto Principe: ed invitava eflò Piola colà a dipingervi le fale. Ma il Piola amante d' una vita ritirata, e quieta; sì quefta, che altre efibizioni lucrofe, ed onorifiche, anche di Principi, fempremai rifiutò.

^Morìt l'Ildebrand in Vienna, correndo l'anno 1730., che fu il feflantaquattrefimo di fua età. L'indole di quefto valentuomo viene abbaftanza dichiarata dal rapportato paragrafo di fua lettera; nel quale fi feorge il carattere d' uà animo pieno di modeftia, e d'ingenuità .

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