Friday, February 17, 2012

Angelo Zanardini, Wagner in Italia

Speranza

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Per gentile concessione dell'autore,

Verdi, Luigi,

"Richard Wagner a Bologna (1871-1914)"

apparso sulla pagina

http://www.luigiverdi.it/wagner_e_wagnerismo.htm

e poi pubblicato in

"La musica a Bologna. Accademia Filarmonica. Vicende e personaggi".
Bologna, AMIS 2001, pp. 205-218.

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Per gentile concessione dell'autore.

--- Further references available elsewhere.

L. Verdi starts his essay by noting the relevance of Bologna:

"Negli anni seguenti all’unità d’Italia,
Bologna conobbe una profonda trasformazione, dovuta
alla nuova situazione politica e sociale determinatasi dalla fine dello Stato Pontificio, al quale la città era stata legata per circa tre secoli."

"Il "Teatro Comunale" di Bologna fino ad allora non aveva ospitato nessuna 'prima assoluta' delle principali opere del melodramma."

"I titoli più significativi del repertorio erano stati battezzati soprattutto a Milano, Roma, Napoli, Venezia."

"Così Bologna, pur essendo una
delle grandi capitali della musica italiana, era
tuttavia

*periferica*

rispetto alla storia del melo-dramma."

"La nascente borghesia bolognese viveva
questa situazione con un certo disagio, anche
perché nessun compositore italiano sembrava intravedersi
all’orizzonte che potesse essere contrapposto alla figura di Verdi,
il quale aveva nel [Teatro alla Scala] di Milano la sua sede privilegiata."

"Le opere rappresentate a Bologna avevano
per lo più una eco locale, e lo storico e bellissimo
teatro della città emiliana non poteva vantare,
secondo l’intellighenzia bolognese, una storia che potesse
essere all’altezza con quella di altri teatri."

"La prima occasione di risveglio si ebbe con l'arrivo sul podio bolognese del celebre direttore d'orchestra

--- Angelo Mariani --- ,

--- DON CARLO.

in particolare con la prima italiana del "Don Carlo" di Verdi che, ottenuto un esito insoddisfacente a Parigi, aveva invece ottenuto a Bologna nel 1867, sotto la direzione di Angelo Mariani, la sua definitiva consacrazione."

"Mariani può definirsi il primo direttore d’opera italiano
inteso in senso moderno."

"Fino ad allora la responsabilità di una messa in scena era divisa fra due persone, il maestro direttore d’orchestra (di solito il primo violino), e il maestro concertatore, il quale assemblava le parti vocali all’orchestra."

"Questa distinzione rimane anche oggi nella doppia dicitura di ‘maestro concertatore e direttore d’orchestra’ che
si dà al direttore d’opera moderno."

"Mariani fu il primo ad assumere su di sé in toto la realizzazione della parte musicale."

"A seguito del "Don Carlo" bolognese, molti
giornali avevo riferito che il successo
ottenuto da quest’opera era piuttosto merito del Mariani, che
le aveva infuso nuova vita."

"Sarebbe così nata, secondo numerosi biografi, una certa rivalità tra Mariani e Verdi, che avrebbe determinato l’allontanamento fra i due musicisti, dovuto in realtà anche ad altri motivi."

LA MESSA PER ROSSINI.

"Il primo motivo sarebbe legato
alla cosiddetta "Messa per Rossini", che
Verdi avrebbe voluto vedere eseguita a Bologna diretta dal
Mariani, in occasione del primo anniversario della morte di Rossini,
nell’autunno 1869."

"Le parti della "Messa" erano state commissionate a 10 compositori ritenuti tra i più rappresentativi della musica melo-drammatica e religiosa italiana."

"Fra questi compositori non figurava Mariani che aveva anch’egli ambizione di compositore."

"Il fallimento del progetto della "Messa" di Rossini, che Verdi attribuì agli ostacoli frapposti da Mariani che nel frattempo era impegnato a Bologna a dirigere la stagione d’autunno che comprendeva tra l’altro, "Il Profeta", "Gli Ugonotti", e "Roberto il diavolo", tre opere di Meyerbeer, inasprirono il Verdi, il quale pensò allora di affidare la prima esecuzione dell’"Aida" al Cairo al direttore Bottesini, un incarico a cui ambiva invece il Mariani."

"Si aggiunga il fatto che la celebre
cantante Teresa Stolz, convivente fino allora di Angelo Mariani, si separò da lui, forse sotto l’influenza del Verdi."

VERDI v. Wagner:

"Questi pettegolezzi sono all’origine di una ipotesi avvalorata da alcuni commentatori, secondo cui Mariani, per ripicca contro il Verdi, si era impegnato con tutte le sue forze per portare in Italia la musica di [Riccardo] Wagner, l’unico autore in qual momento che potesse contrapporsi a Verdi, ed oscurare così il suo astro incontrastato."

Luigi Verdi comments:

"Occorre però dire che da una analisi dei documenti storici,
non vi sono elementi significativi che inducono
a pensare che l’ingresso di Wagner in Italia sia dovuto al desiderio
di Mariani di fare uno sgarbo a Giuseppe Verdi."

"Si sa, la storia musicale si
nutre spesso anche di questi aneddotti, che risultano a volte particolarmente resistenti alle rettifiche."

"L’arrivo a Bologna di un’opera di
[Riccardo] Wagner si deve soprattutto all’interessamento del SINDACO di Bologna

Camillo Casarini,

che si fece interprete di un sentimento popolare di rinnovamento molto diffuso a Bologna."

"Che poi quest’opera l’abbia diretta Mariani
era una scelta ovvia, visto che operava a Bologna dal
1860 con grande successo."

CASARINI's allies: Mrs Lucca, and G. Sangiorgi.

"Casarini trovò un fervente alleato nella signora
Lucca, editrice delle opere di [Riccardo] Wagner in Italia, e in buona parte della stampa bolognese, dominata allora da Enrico Panzacchi, entusiasta wagneriano e sostenitore di un rilancio del teatro bolognese sulle scene nazionali e internazionali, e da Gustavo Sangiorgi, consigliere comunale e direttore dell’influente giornale musicale "L’Arpa"."

"Alla metà di agosto del 1871 ancora non era deciso quale sarebbe stato il programma della stagione autunnale del Teatro comunale di Bologna, anche se già da un paio di anni si parlava della possibilità di rappresentare il "Lohengrin""

("Da voi lontan"), di [Riccardo] Wagner."

"Può sorprendere, visto che oggi le stagioni liriche si programmano con anni di anticipo."

"Comunque l’intenzione di riuscire nell’impresa
era fortemente sorretta da Casarini, che nell’estate di quell’anno si recò personalmente a Monaco con la signora Lucca per
assistere a una rappresentazione del "Lohengrin" e per
discutere sulla messa in scena a Bologna."

"Secondo Bottrigari, Casarini si incontrò anche con Wagner stesso
e con il Re Ludwig che gli avrebbero promesso di venire a Bologna per assistere all’opera."

"Il 23 ottobre, Wagner scrisse personalmente a Mariani da
Triebschen sul lago di Lucerna, dandogli alcuni
consigli sulla messa in scena del "Lohengrin"."

"Mariani rispose nei giorni seguenti scrivendo
tra l'altro a Wagner che

“niuna delle vostre indicazioni sarà minimamente trascurata”."

"Casarini, adunata d’urgenza la Giunta comunale, deliberò di comunicare al Mestro l’invito a Bologna per la prima rappresentazione del "Lohengrin"."

"Wagner rispose telegraficamente di non potere accettare l’invito."

"Wagner sarebbe venuto a Bologna
solamente 5 anni dopo, nel
1876, in occasione del "[Cola di] Rienz[o]: [L'ultimo dei tribuni romani]"".

"Si giunse così al 1° novembre 1871, data
della prima rappresentazione del "Lohengrin", che ebbe un
grande successo."

"I pezzi replicati furono 3:

i due Preludi e

"La marcia nuziale""

("Resta giodere").

"Alle fine dell’opera gli artisti furono chiamati quattro volte sul palco-scenico."

"Nei panni del protagonista era il tenore parmense

Italo Campanini

-- che legò per sempre il suo nome a questa interpretazione."

"Troppo numerose sono le recensioni della serata, tanto da potere riempire un libro intero", says Verdi.

"Si veda ad esempio Panzacchi oppure Gino Monaldi, che scrisse tra l’altro."

"Con quella esecuzione Mariani fece
assurgere l’orchestra italiana a
livello delle più celebrate orchestre europee."

"Su quella serata ci resta anche una
lettera scritta dal pittore tedesco
Gustal Gaul all’amico Nilius di Vienna,
che scrisse tra l'altro una frase divenuta celebre."

"I tedeschi ci hanno messo degli
anni a trovare bello il "Lohengrin"."

"I sensibili bolognesi lo hanno scoperto subito la prima sera."

"La Gazzetta dell’Emilia riportava:"

"Nella platea ogni più piccolo
interstizio era occupato, e non solo
sulla porta ma anche sulla sala d’ingresso stavano compatti gli uditori,
fra i quali numerosissimi forestieri."

"I profumieri di Bologna misero in
vendita per l’occasione delle acque e dei cosmetici allusivi al
famoso Cavaliere del Cigno."

"Si vendeva anche una essenza odorosa "Lohengrin", e cappelli con simboli del Lohengrin."

"Mariani scrisse una lettera a Wagner
il 2 nov. 1871, comunicando il successo dell’opera,
ed il compositore gli inviò per ringraziarlo una riproduzione del proprio ritratto eseguito dal pittore Jäger, con la dedica scritta di suo pugno"

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------------------- "Evviva Mariani!!!"

"R[iccardo] Wagner- Lucerna 12 Nov 1871."

"-- oggi conservato al Municipio di Genova."

"Le masse artistiche del Teatro Comunale ricevettero da
Wagner la fotografia di una _statua_ di Lohengrin con la dedica autografa."

"Ai miei eccellentissimi coristi di
Bologna"
---- "Lucerna, 10 nov. 1871."

"Il 19 novembre 1871 Verdi
assistette alla rappresentazione del "Lohengrin" dal palco 23 del secondo ordine, appuntando sullo spartito le sue osservazioni."

"Fu riconosciuto ma non volle mostrarsi al pubblico."

"Ripartì la notte stessa per Busseto."

"Lo spartito con le annotazioni di Verdi si trova oggi presso la "Villa di Sant’Agata"."

"In tutto Verdi annotò

114 osservazioni:

78 negative e
25 positive."

"Nel complesso Verdi ne ebbe una impressione mediocre, come risulta dalla lettera che scrisse poi a Giulio Ricordi."

"Tutto quello che ho visto a Bologna e
che ora sento a Firenze mi stomaca!"

"Mi sento in questo momento così irritato
che metterei mille volte il fuoco allo spartito
dell'"Aida" senza mandare un sospiro."

---- NON VOGLIO ESSERE LOHENGRINATO.

"Non voglio essere "lohengrinato"...
Piuttosto il fuoco!".

"Quella sera Verdi si era incontrato
casualmente con Mariani alla stazione
di Bologna, e Mariani descrisse
l’incontro imbarazzato in una lettera
all’amico Del Signore, il 20 nov. 1871."

"I due musicisti non si sarebbero
mai più incontrati fino alla morte del Mariani, avvenuta nel
giugno 1873."

"In quegli stessi giorni, il 7 nov. 1871, Wagner scrisse da Lucerna una celebre lettera ad Arrigo Boito, in cui sosteneva che

"Forse è necessario un
nuovo connubio del genio dei
popoli
e in tal caso
a noi tedeschi
non potrebbe
sorridere una più bella
scelta
d’amore che quella che accoppiasse
il genio d’Italia col
genio di Germania”.

"Wagner era un nome in grado di suscitare un ampio dibattito, ed
infatti la prima del "Lohengrin" fu ampiamente trattata sui
giornali dell’epoca, come mai era avvenuto prima per un’altra opera."

"Si analizzarono tutti gli aspetti della musica wagneriana e del suo assunto poetico, si diede il via alla famosa querelle sulla
"musica italiana" e la "musica tedesca", su avveniristi
e tradizionalisti, ed in breve il nome della città di Bologna fu indissolubilmente legata alla prima rappresentazione italiana delle opere di Wagner."


---


"A Milano si manifestò invece apertamente l’avversione per Wagner, confermata poi nel clamoroso fiasco del "Lohengrin" al Teatro alla Scala il 20 marzo 1873."

"A seguito del grande successo del "Lohengrin", il 31 maggio 1872 il Consiglio Comunale di Bologna decise di insignire il grande compositore della cittadinanza onoraria bolognese."

"Il 1° ag. 1872, il Municipio di Bologna inviò a Wagner la lettera con cui comunicava l’avvenuta nomina onorifica."

"Riccardo Wagner fu molto toccato
per l’onore conferitogli dalla
città di Bologna, e rispose il 3 ottobre 1872 con una lettera molto conosciuta, tradotta in italiano su tutti i giornali bolognesi e poi citata su innumerevoli pubblicazioni successive, dove scrisse fra l’altro."



"Un successo come quello del mio "Lohengrin" a
Bologna non era neppure immaginabile in
veruna città della Francia.""

"Sotto l’usbergo soltanto della parola "Libertas" era possibile che un’opera, la quale anzi tutto presentavasi, e per vero dire in modo singolarmente strano, contraria alle abitudini di un pubblico, come la mia al pubblico di Bologna, potesse tosto ottenere amichevole ospitalità, al pari di una produzione del paese."

"Con ciò l’Italiano ebbe a confermare, che
la sua potenza creatrice è sempre inesauribile, che il
suo genio già un tempo rigeneratore del bello é ancora suscettibile di
accogliere nuova, e benefica luce poiché soltanto chi sa e può produrre, sentesi libero da ogni ostacolo e indipendente per fare buon viso a produzioni straniere."

"Wagner e Mariani si scrissero nei mesi successivi al successo del "Lohengrin"".

"Il compositore sperava di vedere Mariani a
Bayreuth il 22 maggio 1872, quando vi convennero numerosi artisti in occasione della posa della prima pietra del grande Teatro."

"Wagner scrisse allora a Mariani, augurandosi di poterlo
incontrare un giorno."

"Mariani rispose il 24 giug. 1872, scrivendo tra l’altro."

“Probabilmente sarò chiamato a dirigere in autunno, l’esecuzione di un vostro capolavoro e se non sono all’altezza delle vostre creazioni poetiche, sento tuttavia che la mia anima le comprende”.

"Fu questo l’anno del "Tannhäuser e la gara dei cantori della Wartburg" che andò in scena a Bologna il 7 novembre, ottenendo un esito più contrastato del "Lohengrin"".

"Scrive Panzacchi."

“Il "Tannhäuser e la gara dei cantori della Wartburg]", alla prima rappresentazione dopo il successo del primo atto, continuò e terminò in mezzo a un diavolerio di fischi e grida nemiche."

"Nelle sere successive i fischi
mutarono in sempre crescenti applausi e le grida nemiche nell’attenzione profonda di un pubblico numeroso e soddisfatto."

"La "Gazzetta Musicale" di Milano si compiacque del fiasco della prima del "Tannhäuser e la gara dei cantori della Wartburg" riportando."

"“L’eccelso Mariani fra
gli urli ha potuto salvare la sua bacchetta!”

"Era questa l’opinione dei fautori dell’"opera italiana" contro quella tedesca."

"E’ certo che il fiasco della
prima era stato preorganizzato dagli oppositori di Wagner, così che
alle recite successive il "Tannhäuser e la gara dei cantori della Wartburg" andò sempre più confermando il suo successo."

"Non mancarono contrasti ed acclamazioni come

----- “Viva Rossini! Morte a Wagner!”

a cui corrisposero le grida

-------------- “Andate a scuola! Alla porta!”."

"Sull’onda del dibattito avviato dalla
opere di Wagner, si inserice il clamoroso successo ottenuto nel 1873 dell’opera
"I Goti" di Stefano Gobatti."

"Il pubblico bolognese credette di intravedere nel giovane maestro polesano l’astro nascente in grado di porsi sulla scia di Wagner e contrapporsi in Italia all’egemonia di Verdi."

"L’opera di Gobatti, "I Goti", aveva pregi
notevoli, ma il successo eccezionale (ben 51 chiamate al palcoscenico!),
finì col nuocere al giovane compositore, che si trovò coinvolto in dispute strumentali che lo coinvolsero suo malgrado."

BOITO, FILO-WAGNERIANO, filo-wagnerita.

"Altro grande successo si ebbe col "Mefistofele" di Arrigo Boito nel 1875, che va letto anch’esso come una affermazione del partito progressista filo-wagneriano a Bologna, nei confronti dei fautori
dell’"opera italiana" di Verdi."

"Il "Mefistofele" era infatti caduto miseramente al Teatro alla Scala nel 1868."

----- WAGNER VACATIONS IN ITALY, and visits Bologna.

"Dopo la prima rappesentazione dell’"Anello del Nibelungo"
a Bayreuth dal 13 al 30 agosto 1876, Wagner pensò di concedersi
un po’ di riposo con un lungo viaggio in Italia, dalla quale mancava dal 1861."

"Wagner partì da Bayreuth il 14 sett. 1876, assieme ai figli "Isolde", "Eva" e "Siegfrid", alla moglie Cosima Liszt, alla figlia di lei Blandine, avuta dal suo precedente matrimonio con Hans von Bülow, e ad una governante."

"Il primo soggiorno a Bologna ebbe luogo
dal 26 al 29 sett. 1876."

"Wagner giunse nella città quasi in incognito, il 26 settembre alle 5 pomeridiane, e prese alloggio all’"Albergo d’Italia" in Via Ugo Bassi."

"Wagner isitò la città con tutta
la famiglia e si incontrò con il Sindaco
Gaetano Tacconi, concordando una sua visita ufficiale a Bologna nel mese di dicembre, in occasione della messa in scena del "Rienzi"."

"Ripartì quindi Il 29 settembre, alle 3 di notte."

"Wagner tornò a Bologna il 4 dic. 1876 e dopo aver presenziato ad una rappresentazione del "[Cola di] Rienz[o, ossia, l'ultimo dei tribuni romani]" al Teatro Comunale ed a un ricevimento ufficiale in suo onore all’Albergo d’Italia, ripartì per Firenze alle ore il pomeriggio del 5 dicembre."

"Fu quella l’unica volta che Wagner assistette ad una rappresentazione di una sua opera in Italia, e fu un evento che ebbe una grande risonanza."

"In quella occasione Wagner volle regalare al Sindaco di Bologna la bozza autografa di quattro carte che era servita per l’orchestrazione della

“Grosser Fest Marsch zur Eröffnung der hundert jährigen Gedenk feier der Unabhängigkeits-Erklärung der vereinigten Staaten von Nordamerika”

-- that is,

La Grande Marcia
festiva per
l’Apertura delle Celebrazioni centenarie della Dichiarazione
d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America."

"Il 4 dic. La Società Coristica Teatrale di Bologna aveva fatto pervenire a Wagner un biglietto di saluto, ed il 5 dicembre le Coriste bolognesi consegnarono al Maestro, prima della sua partenza, un cordiale biglietto di congedo."

"Di questi eventi, oltre alle cronache contenute nei giornali locali, esistono molte testimonianze dirette."

IL VASCELLO FANTASMA --

"La prima fase dell’esperienza wagneriana a
Bologna può dirsi conclusa con la prima rappresentazione in Italia de
"Il Vascello Fantasma" il 14 novembre 1877, così che Wagner il 28 ottobre di quell’anno poteva scrivere da Bayreuth alla signora Lucca."


"Gli affari di Bologna mi rallegrano assai.

"E’ là, a Bologna soltanto che io ho potuto mettere un po’ di piede in Italia."

"A Bologna ho trovato dei veri amici, delle
persone egregie e tutto un insieme di cose che avrebbero ben potuto decidermi
a stabilire il mio domicilio fra amici così eccellenti e seri, così favorevoli all’idea che mi guida nell’arte, se ormai non fosse troppo tardi per me."

"Prendo grande interessamento alla esecuzione del "Vascello fantasma",
e nulla mi sarebbe più gradito che poter assistere alle rappresentazioni di quest’opera, ma col tempo che corre mi è impossibile venirci."

"L’esito del "Vascello fantasma" fu simile a quello del "Tannhäuser [e la gara dei cantori della Wartburg".

"La prima rappresentazione del "Vascello fantasma" fu contrastata, a questo contribuirono secondo Panzacchi
“l’animo impreparato del pubblico, l’imperfetta esecuzione dei cantanti, il ridicolo meccanismo alla fine del terzo atto”."

"Ma già alla seconda rappresentazione
“le cose volsero subito al meglio."

"La musica riascoltata con l’attenzione contegnosa e onesta di un giudizio d’appello, rivelò agli ascoltatori bellezze nemmeno sospettate alla prima rappresentazione, giovando a ciò efficacemente la esecuzione di molto migliorata."

"Ed ecco il pubblico a
ricredersi e ad applaudire con la stessa sincerità con cui la sera innanzi aveva zittito e fischiato."

"Nel complesso l’opera ottenne un successo, e l’orchestra diretta da Marino Mancinelli si confermò tra le migliori d’Europa."

"Apprezzata pure l’interpretazione di

Maria Durand (Senta) e Gustavo Moriani (L’Olandese)."

"Negli anni 80 il contrasto
fra sostenitori ed oppositori della musica di Wagner parve
attenuarsi, e i grandi meriti del compositore tedesco vennero col tempo unanimemente riconosciuti."

"Permaneva la grande difficoltà della
messa scena delle sue opere e la necessità di un direttore d’orchestra
che potesse rivelarsi all’altezza di un compito tanto impegnativo."

"Con la venuta a Bologna del grande direttore

Luigi Mancinelli,

si presentò la possibilità di allestire nuovamente un "Lohengrin [ossia il cavaliere del cigno]" che potesse degnamente reggere il confronto con la celebre prima del 1871."

"I primi rapporti tra Luigi Mancinelli e [Riccardo] Wagner risalivano al 1880, quando il giovane direttore d’orchestra aveva scritto al Maestro chiedendogli alcuni chiarimenti sulle esecuzioni di

"La Cavalcata
delle Walkirie"

e di

"La Morte di
Isotta"

che avrebbe dovuto dirigere a Milano."

"Wagner rispose con una lettera del 3 dic. 1880, contenente numerose annotazioni musicali."

"In un’altra lettera del 10 dic. 1882 Wagner
scrisse ancora a Luigi Mancinelli per chiedere la disponibilità dell’Orchestra del Teatro Comunale per una esecuzione a Venezia della propria

"Sinfonia in Do", composta circa 50 anni prima, per celebrare l’anniversario del suo matrimonio con Cosima."

"Questo progetto non poté avere luogo."

"Negli anni '80 il "Lohengrin [ossia il cavaliere del cigno] fu rappresentato a Teatro Comunale di Bologna in ben 3 stagioni:

--- il 12 novembre 1882 diretto da Luigi Mancinelli (12 rappresentazioni), con

*************** Ottavio Nouvelli ***************

nella parte del protagonista, Nadina Bulicioff (Elsa) e Angelo Tamburlini (Enrico)

--- il 25 ottobre 1887 (15 rappresentazioni) con Vittorio Podesti sul podio,

**************** Franco Cardinali **************

nella parte del protagonista e Valentina Mendioroz (Elsa).

-- Infine il 16 novembre 1889 (12 rappresentazioni) diretto da Gialdino Gialdini e con la coppia

************* Alfonso Garulli *************** (Lohengrin) e Ernestina Bendazzi Garulli (Elsa)."

"La morte di Wagner, avvenuta a Venezia il 13 febbraio 1883 ebbe ampia eco sui giornali bolognesi."

"Nel trigesimo della morte, il Municipio di Bologna volle commemorare l’illustre concittadino con un concerto nell’aula del Liceo Musicale, diretto da Luigi Mancinelli."

"In quel periodo l’impresario tedesco Angelo Neumann costituì una compagnia di Teatro "Riccardo Wagner", con la quale allestì

"L'anello del nibelungo: festa drammatico-musicale in una vigilia e tre giornate",

nel 1882 e nel 1883, in numerose tournée in tutto il mondo, sotto la direzione di Anton Seidl."

"La prima italiana dell'"Anello del Nibelungo" si ebbe a Venezia dal

14 al 18 apr. 1883.

La compagnia si esibì poi a Bologna dal

20 al 25 apr.

con pieno successo.

"Il 23 aprile avrebbe dovuto avere
luogo un concerto wagneriano diretto dal Mancinelli, ma non fu possibile realizzarlo, per incomprensioni con alcuni membri della compagnia tedesca del Neumann."

"Luigi Mancinelli avrebbe poi diretto un nuovo allestimento del "Tannhäuser e la gara dei cantori della Wartburg" il 1 nov. 1884 (9 rappresentazioni), con

************* Leopoldo Signoretti *****************

nella parte del protagonista e Ginevra Giovannoni Zacchi come Elisabetta."

"Al nome di Giuseppe Martucci è invece legata la prima italiana del

"Tristano e Isotta"

andata in scena il 2 giugno 1888 (7 rappresentazioni), in occasione dell’Esposizione universale emiliana, con

**************** Ottavio Nouvelli ****************

e Aurelia Cattaneo nelle parti dei protagonisti."

"L’opera destò grande impressione in tutto l’ambiente musicale e fu un trionfo personale per Giuseppe Martucci, da poco nominato direttore del Liceo Musicale, come successore di Luigi Mancinelli."

"La consuetudine di eseguire brani di Wagner in forma sinfonica iniziò nel 1881 sotto la guida di Luigi Mancinelli, che diresse in concerto il "Preludio" di "Tristano e Isotta"."

"Questa abitudine si consolidò negli anni successivi per interessamento dell'

"Associazione Riccardo Wagner"

fondata nel 1887 a Bologna, il cui Presidente Alfredo Bonora fu molto attivo."

"L'esecuzione di estratti delle opere di Wagner divenne particolarmente frequente con Giuseppe Martucci, che dal 1891 al 1900 diresse quasi ogni anno, nel periodo primaverile, un concerto sinfonico-corale di musica esclusivamente wagneriana."

"Vennero inoltre pubblicati alcuni interessanti opuscoli con il programma e la presentazione dei concerti."

"Dal 1893 la Sezione bolognese dell'"Associazione Wagneriana" pubblicò regolarmente il proprio "Bollettino" ufficiale bi-mestrale, dal titolo "Cronaca wagneriana"."

"In questo decennio i concerti sinfonici wagneriani prevalsero sull’allestimento di sue opere."

"La nuova moda del verismo musicale aveva concentrato l’attenzione del pubblico sulle nuove opere dei giovani autori emergenti

-- Puccini, Mascagni, Giordano."

"Di Wagner si ricordano un allestimento de "La Wal[ch]iria" il 4 nov. 1897 (16 rappresentazioni) con

**************** Alfonso Garulli ***************

come Sigmund e Maria Giudici Caruson come Brunilde, e un allestimento di

"Il Crepuscolo degli Dei"

il 29 ott. del 1898 (12 rappresentazioni)."

"Entrambe le due opere furono dirette da Edoardo Vitale."

"Il primo decennio del Novecento fu fitto di appuntamenti wagneriani per il Teatro Comunale di Bologna."

"Dopo l’ennesimo "Lohengrin [ossia il cavaliere del cigno]" del 25 novembre 1902 (5 rappresentazioni), diretto da Alessandro Pomè,
il 29 ottobre 1904 ebbe luogo la prima bolognese di

"I Maestri Cantori di Norimberga" (18 rappresentazioni), una delle poche opere wagneriane di cui Bologna non può vantare la prima rappresentazione in Italia (la prima italiana era stata a[l Teatro alla Scala] Milano nel 1889, diretta da Franco Faccio)."

"Sul podio era Arturo Toscanini, che diresse l’Orchestra del
Teatro Comunale anche nel

"Sigfrido" del 9 ottobre 1905 (9 rappresentazioni), con il celebre

tenore [eroico]

****************** Giuseppe Borgatti **************** nella parte del protagonista."

"Nel 1906, in occasione del 35° anniversario
della prima del "Lohengrin [ossia il cavaliere del cigno]" a Bologna, fu allestito

"L’Oro del Reno",

diretto da Rodolfo Ferrari e con il basso Adamo Didur nella parte di Wotan, il tenore

************** Giuseppe Borgatti ***************

come "Loge" e il baritono Giuseppe De Luca come Alberico."

"Fu eseguita anche la scena finale de "La Walchiria", e il professor Domenico Oliva tenne un discorso commemorativo."

"In quella occasione fu posta nel foyer del Comunale una targa in ricordo di Wagner, ma non essendo arrivati in tempo a fonderla, vi fu provvisoriamente collocato il calco in gesso."

"Il professor Giovanni Federzoni dettò una inscrizione commemorativa."

"Il 27 ott. 1907 segnò il ritorno a Bologna, dopo circa 20 anni, di Luigi Mancinelli, che vi diresse il

"Tristano e Isotta"

(15 rappresentazioni), con


******************* Giuseppe Borgatti ***************

e Amelia Pinto nelle parti dei protagonisti."

"Il 14 ott. 1908 fu la volta de "La Wal[ch]iria" (12 rappresentazioni), diretta da Edoardo Vitale, con il soprano Maria Giudici Caruson nella parte di Brunilde."

"Rodolfo Ferrari tornò sul podio bolognese il 24 ottobre 1909 dirigendo

"Il Crepuscolo degli Dei"

(12 rappresentazioni) con il tenore

*************** Giuseppe Borgatti **************

nella parte di "Sigfrido", e il 22 ottobre 1910 con

"Tannhäuser e la gara dei cantori della Wartburg" (15 rappresentazioni), con

************** Edoardo Ferrari Fontana **********************

nella parte del protagonista e il baritono Bruno Cirino come Germano."

"Il 1912 segnò il debutto bolognese di Gino Marinuzzi che
diresse "Tristano e Isotta" il 26 ott. (10 rappresentazioni), con

***************** Edoardo Ferrari Fontana ***************

e Teresina Burchi nelle vesti dei protagonisti."

"Nel 1913, ricorrendo
l’anniversario della nascita di Giuseppe
Verdi e di R[iccardo] Wagner, ci furono aspre polemiche sui giornali e nell’opinione pubblica bolognese, sul fatto che del compositore italiano fosse stata programmata al Teatro Comunale un’opera minore come "I Lombardi alla prima crociata" [O signore, dal tetto natio"], mentre di Wagner fossero in programma due opere importanti come il "Lohengrin" e il "Parsifal"."

"Inoltre essendo stata esposta fin dal 1906, nel foyer del Teatro Comunale una targa in ricordo di Wagner, la targa fu ritirata dalla scultore Silverio Montaguti fino a quando il Comune di Bologna fu costretto a commissionargli una analoga targa dedicata a Verdi."

"Le due targhe, così fuse in bronzo furono poste nel foyer del Teatro Comunale nel dic. 1913."

"Inoltre la inscrizione dedicata a Wagner, dettata dal Federzoni nel 1906, fu tolta."

"I wagneriani, non soddisfatti di questa soluzione, fecero pervenire al Comune la richiesta di una nuova inscrizione, da porre questa volta sotto il portico del Teatro Comunale."

"La proposta innescò un’aspra polemica, e si formò un comitato contro la posa di quella targa, che coinvolse anche l’allora direttore del Liceo Musicale Ferruccio Busoni, che fu accusato di germanesimo."

"Il comune prese tempo, poi la guerra ebbe il sopravvento."

"Nel 1920 i wagneriani riproposero l’iniziativa che però, mutati i tempi, non ebbe seguito."

"La prima del "Lohengrin" ebbe luogo l’11 nov. 1913, a cui seguirono 14 repliche."

"Sul podio era Rodolfo Ferrari, che aveva già diretto

"L’Oro del Reno" nel 1906, "Il Crepuscolo degli Dei" nel 1909, il "Tannhäuser" nel 1910."

"Il successo fu completo e oscurò "I Lombardi alla prima crociata" di Verdi che andarono in scena del 4 dicembre, con sole 6 rappresentazioni."

"Così il "Lohengrin" a Bologna dal 1871 al 1913, in circa 40 anni fu eseguito in ben 11 allestimenti, di cui 6 al Teatro Comunale (1871, 1882, 1887, 1889, 1902, 1913), 3 al Brunetti poi Duse (1884-1891-1900), 2 al Teatro del Corso (1907-1911).

"Da sottolineare il fatto che le rappresentazioni del Lohengrin hanno sempre avuto luogo di novembre, il mese in cui si ebbe la prima del 1871."

IL PARSIFAL

"Il 1° gennaio 1914 al Teatro Comunale di Bologna si eseguì, per la prima volta fuori Bayreuth, il "Parsifal di Wagner."

"Il 31 dicembre 1913 scadeva infatti il divieto, imposto da Wagner stesso, di eseguire la sua opera fuori Bayreuth."

"Per avere il primato, il Comunale di Bologna stabilì di fare eseguire l’opera alle ore 15.00, anticipando altri teatri come il Costanzi di Roma, che avevano programmato il "Parsifal" quello stesso giorno."

"Il "Parsifal" ottenne un grande successo."

"Sotto la direzione di Rodolfo Ferrari, l'orchestra di Bologna riuscì a realizzare un Parsifal wagneriano autentico, la cui esecuzione ebbe ampia risonanza in tutto l'ambiente musicale europeo."

"Il tenore [eroico]

*********************** Giuseppe Borgatti *******************,

unanimemente considerato il più grande interprete italiano delle opere di Wagner, interpretava la parte di Parsifal."

"Il baritono Giulio Cirino (già Enrico nel Lohengrin del 1913), era Gurnemanz, e poi Elena Rakovska (Kundry), Alfredo Gandolfi (Amfortas), Luigi Rossi Morelli (Klingsor)."

"Furono date alle stampe numerose cartoline commemorative dell’avvenimento."

"Il successo della rappresentazione bolognese del "Parsifal" oscurò quello degli altri teatri, tanto che un celebre critico del Resto del Carlino coniò lo slogan pubblicitario rimasto celebre"

"Italiani, salutate: passa la Bologna musicale!"".

"La fama del Teatro Comunale di Bologna è rimasta in seguito legata alla fortuna delle opere di Wagner, confermando così quanto un celebre critico ebbe a scrivere, e cioè che

"solo ritornando a Wagner, conservando la gloriosa tradizione e ad essa attaccandosi con maggiore fervore, con maggiore religione, sia possibile salvare Bologna musicale dalla decadenza. Bologna è la città santa del wagnerismo italiano e tale deve restare."

"Ecco l'assioma davanti al quale è inutile sognare di mettersi a discutere."

NOTE

1.

"Si veda l’articolo di Francesco Scanzoni su “La tribuna” dell’11 ott. 1921.

2.

E. Bottrigari, Cronaca di Bologna, Berselli editore, Bologna 1961, vol.IV, 1869-1871.

3.

La lettera è presso il Civico Museo Bibliografico Musicale di Bologna.

Il carteggio Wagner-Mariani, fu pubblicato da A. Panizzardi nella “Lettura” XXI, 7, 1 luglio 1921.

4.

Enrico Panzacchi,
Al Lohengrin in Riccardo Wagner, Ricordi e studi, Bologna, Zanichelli 1883.

5.
Gino Monaldi, Le prime rappresentazioni celebri Milano. Treves. 1910.

6. Ute Jung,
"Die Rezeption der Kunst Richard Wagners in Italien", Regensburg 1974.

Edizione italiana di Agata Liliana La Mattina,

"La fortuna di Wagner in Italia",

In:

"Wagner e l’Italia", a cura di Giancarlo Rostirolla, Torino, ERI, 1982, p.67.

7.

Claudio Santini-Lamberto Trezzini,

"La questione wagneriana",

"in Due secoli di vita musicale. Storia del Teatro Comunale di Bologna", a cura di Lamberto Trezzini, Bologna 1987, pp.123.

8.

Mario Panizzardi,
"Wagner in Italia", vol.II, Genova 1923, p. 32.

9.

"La fotografia si trova a Bologna, Civico Museo Bibliografico musicale."

10.

Il testo delle annotazioni è riportato da Emanuele Luzio, nei Carteggi verdiani, vol.II, Reale Accademia d’Italia, Studi e documenti 1935, pp.217-20.

11.
Giorgio Perazzo,
"Wagner e il wagnerismo a Bologna", in
"Strenna Storica Bolognese", XXXIII, 1983, p.194.

12.
Umberto Zoppi,
Mariani, Verdi e la Stolz, Milano, Garzanti 1947

13. Richard Wagner,
"Brief an einem Italienischen Freund",
7 Nov. 1871, in Opere Complete, IX, 287-91.
---- Riprodotta in Mario Panizzardi, Wagner in Italia, vol.II, Genova 1923, p. 35.

14.

Si veda ad esempio:

A. Fano, "Il Lohengrin al Comunale di Bologna",
in Mondo Artistico, V-VI Milano 1871-72; I. Licurgo, Lohengrin a Bologna, in “Gazzetta musicale”, 45, Milano 1871

15.

Archivio Storico del Comune di Bologna, Atti del Consiglio Comunale, 31 maggio 1872.

16.

La lettera di trova oggi a Bologna, Civico Museo Bibliografico Musicale.

17.
Milano, collezione privata Luigi Rognoni, riprodotta in Mario Panizzardi, Wagner in Italia, vol.II, Genova 1923, p.48.

18.
Mario Panizzardi, Wagner in Italia, vol.II, Genova 1923, p.49

[19] R
iprodotto in Mario Panizzardi, Wagner in Italia, vol.II, Genova 1923, p. 209.

[20]
Gazzetta musicale di Milano, 10 novembre 1872, 45.

[21]
Claudio Santini-Lamberto Trezzini, La questione wagneriana, in Due secoli di
vita musicale. Storia del Teatro Comunale di Bologna, a cura di Lamberto Trezzini, Bologna 1987, vol.I pp.123.

[22] cfr.

Sergio Paganelli, Repertorio critico degli spettacoli e delle esecuzioni musicali dal 1763 al 1966, in Due secoli di vita musicale. Storia del Teatro Comunale di Bologna, a cura di Lamberto Trezzini, Bologna 1987, vol. II

[23]

La bozza autografa di quattro carte che era servita per l’orchestrazione, cui era unita come scrive il Gaspari una lettera del Sindaco a dimostrarne l’autenticità, è oggi nella scansia UU23 del Civico Museo Bibliografico Musicale di Bologna.

[24]

I due documenti sono presso l’Archivio Storico del Teatro Comunale di Bologna.

[25]

"Wagner a Bologna" (4-5 dicembre 1876).
"Testimonianze, a cura di Luigi Verdi, in occasione del conferimento del diploma accademico onorario a Eva Wagner Pasquier, Accademia Filarmonica di Bologna, 29 nov. 2000."

[26]

"La lettera è riprodotta sul quotidiano La Patria, 50, 19 febbraio 1883, p.2."

[27]

in Enrico Panzacchi,
"Riccardo Wagner, Ricordi e studi", Bologna, Zanichelli 1883. Riprodotto in Mario Panizzardi, op.cit, p. 212.

[28] Ivi, p.213.

[29]

Il fac-simile di questa lettera è in Francesco Florimo,

"R.Wagner e i Wagneristi",
Ancona, Morelli 1883.

[30]

La lettera è oggi presso il Civico Museo Bibliografico Musicale di Bologna.

[31]

La lettera è oggi presso il Civico Museo Bibliografico Musicale di Bologna, è riprodotta sul quotidiano bolognese La Patria, 52, 21 febbraio 1883, p.2.

[32]

Gli opuscoli si trovano presso l’Archivio Storico del Teatro Comunale di Bologna e la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna.

[33]

Cinquantenario wagneriano 1883-1933, a cura della "Società Riccardo Wagner",
Bologna 1933.
Riprodotta in Luigi Verdi,

"Inscrizioni commemorative a soggetto musicale a Bologna", Accademia Filarmonica di Bologna, 2001.

[34]
"I Lombardi" del maestro Verdi al Teatro Comunale, Archivio Storico del Comune di Bologna, Atti del Consiglio Comunale, Sessione del 29 luglio 1913.

[35]

Targhe commemorative in bronzo di Riccardo Wagner e Giuseppe Verdi.

Ne viene affidata l’esecuzione al prof. Silverio Montaguti per il compenso complessivo di L 4800.

Archivio Storico del Comune di Bologna, Carteggio amministrativo, Titolo X, Rubrica 3, Sezione 4.

[36]

Proposta di un Comitato per la collocazione sotto il porticol del Teatro di una lapide a ricordo della prima rappresentazione italiana delle opere di Riccardo Wagner avvenute in Bologna.

Archivio Storico del Comune di Bologna, Carteggio amministrativo 1914, Titolo X, Rubrica 3, Sezione 4.

[37]
G. Gualerzi, C. Marinelli-Roscioni,
"Wagner in Italia",
Venezia, [s.n.], 1971.

[38]

Ricordo della prima rappresentazione del "Parsifal" al Teatro Comunale, Bologna, 1 gennaio 1914, edito dalla Società orchestrale bolognese.

[39]
Gajanus, Parsifal in due edizioni memorabili, in "L'Avvenire d'Italia", 20 gennaio 1914.

[40]

Giovanni Nascimbeni,

"Bologna wagneriana",
Firenze, XVII, 44, 3 novembre 1912, p.3
(L. Verdi).

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