Speranza
Amica: Dramma Lirico in due atti
Poema drammatico di Paul Bérel
(pseudonimo dell'editore Paul de Choudens)
Versione ritmica italiana di
Giovanni Targioni-Tozzetti
Musica di Pietro Mascagni
Personaggi
RINALDO, pastore
GIORGIO, suo fratello ----- tenore ---- Schiavazzi
PADRON CAMOINE
AMICA, sua nipote
MADDALENA, serva della fattoria
Il Coro dei pastori e delle donne
Inizio 1900 in Savoia
Atto Primo: ALLA FATTORIA
La corte di una fattoria. -
Un pozzo nel centro. A destra, la casa. A sinistra, vasto stanzone chiuso, che occupa un quarto della scena. Nel fondo, una siepe fiorita, che fiancheggia la gran porta carraia. Montagne e campi sfumanti in lontananza. Vicino alla casa, una grossa botte di vino.
Scena Prima
IL CORO DEI PASTORI E MIETITORI, da lontano
Già spunta rosso il sol...
Levan gli uccelli il vol...
Nel cielo d'amaranto;
Si spande allegro il canto.
IL CORO DEI CONTADINI
nella fattoria
Ah questo è il canto dei pastor!...
Come esso lieto rende il nostro cor!...
Il focolar perchè lasciar?...
Ascoltiamo il canto lor...
La rugiada ha fulgor,
su la montagna in fior!
Caldo il sole alle cime,
spande il raggiar sublime.
Guardate là... s'avvicinano!
Il lento suon della squilla
pare un lamento
Avvicinandosi
Oh novo dì! oh puro albor!...
Si velan le stelle; la notte muor...
I RAGAZZI
guardando verso la montagna
Veh, che salti che fan le pecore!
Questo bel mattin le sospinge
a sgambettar su l'erba tenera...
IL CORO
Dal piano e giù dal monte,
pastori e agricoltori,
che mai qui li richiama?
PASTORI E MIETITORI
Entrando in scena. Tutti si salutano
Oh, Margot!... Oh Germano!.
Toh! la Bionda!... Oh Silvano!...
Insieme
Si risveglia ogni cor
alla novella ebbrezza!
Apre il sol ogni fior,
con l'ardente carezza!
Scena Seconda
CAMOINE - IL CORO - GIORGIO
CAMOINE
allegro al Coro
Per quest'oggi, il padron impone l'ozio a tutti!... Riposar vi dovete e goder: mangiar e ber, finchè a ciascuno piacerà...
Contento io son, e vo' tutti lieti con me... Io voglio che per tutti sia festa in questo dì.
IL CORO
Viva il nostro padron!... A lui rendiamo sempre onor... Si faccia ciò che vuole!
ALCUNI DEL CORO
Ma a che venuti siam?
CAMOINE
Eh! diamine, miei cari, la cagion è bella da vero! Ma mi ci vuol del vin sincero, perchè con note ben sonore, erompa il canto dell'amore!
Va verso la botte e spilla un bicchier di vino, poi rivolto al Coro
Di questo vin ricolmiamo i bicchieri, e ognor felicità al Ciel chiediam pe' futuri sposi...
IL CORO
bevendo
Ah beviam!... beviam!... beviam!...
CAMOINE
seguitando
De' quali annunzio le imminenti nozze!
IL CORO
Evviva Amor!... Ma chi dunque si sposa?... A chi si fanno brindisi?... Basta! A chiunque sia. Si beva intanto, e dopo... ancor... si ricominci a ber!... Ah beviam, beviam, beviamo!
CAMOINE
Or ben: la mia nipote Amica, in sposa al caro Giorgio, voglio dar!
Mette una mano su la spalla a Giorgio.
ALCUNI DEL CORO
a Giorgio
- Ah, Giorgio, sei ben fortunato... - Di tutti l'invidia sarai...
- Una bella sposa al fianco avrai... - Si, bella e piena di bontà!
IL CORO
È vero!... è ver!
GIORGIO
al Coro
Grazie, compagni miei! Voi dite bene, è la più bella e la migliore... Perchè tanto favor mi concesse il Signore? Oh s'io potrò farmi amare da lei!... Io l'amo già! Io l'amo già!
IL CORO
Eh mariol, perchè non confidar?...
GIORGIO
sempre più esaltandosi
Ma pria lo sapeva io forse?... E poi come tal sogno il cor poteva far?... Io passar, tutti i dì, la vedeva innanzi a me sì gentile, sì cara; ed ero là, così presso a lei. E i miei occhi ne' suoi non ardivo fissar...
E il mio cor sempre più si struggeva d'amor. Ma avrei voluto pria morir che confidar il soave martir... Ella mia sposa!... Sogno d'or..., vana follia!... Ma un dì mi parla il padrone... Ciel! non sogno fu, non illusione la mia!... Ella mia sposa! Ah certo immaginar non si può qual divino piacer da tale speme!... Questo amor diede a me, nuova fè, santi ardori... Io n'ho l'anima piena, felice troppo io son... Purchè mi voglia bene!
IL CORO
a Giorgio
Beviamo, o Giorgio, a te! Beviamo al tuo piacer! Ancora colmiamo il bicchier per te! Beviam!
Si sentono di fuori de' trilli di violino e l'accordo di altri strumeni
I GIOVANI DEL CORO
alle donne
Dei violin già il frin-frin festoso ci chiama alla danza, nel giardin... Andiam... giovanette, è l'ora già, se a voi in cor sta il desir di stringerci al seno in cadenza.
Scena Terza
CAMOINE E MADDALENA
CAMOINE
a Maddalena
Così tu puoi esser contenta, Maddalena; ho fatto ciò che piacque a te!... Or sarai tu qui l'unica padrona. Non sentirai mai più pesar su te quegli occhi... Noi voteremo insieme la bottiglia... E ti potrò abbracciare quando mi pare e piace!
MADDALENA
ironicamente
Perchè con voi non era qui la bella fidanzata?
CAMOINE
Ella nicchia ancor... ma la smetterà! Tu sai che non è sempre d'umore conciliante.
MADDALENA
Lo dici proprio a me?
CAMOINE
Allorchè mio fratel mi lasciò quest'orfanella, un grave peso fu per me. Da vere, non piangerò, se presto se ne andrà!
MADDALENA
Ma dove mai scovasti lo sposino che si volea per lei?
CAMOINE
Tu non lo sai, è ver, chè venuta sei qui da sei mesi soltanto. Su la strada, pietà d'implorar due fratelli, un dì, quand'eran essi ancora bambinelli; Giorgio, meschino e sofferente, e suo fratel gagliardo e bel figliolo, ma balzano e ribelle a tutti, da un anno ho dovuto cacciarlo. Ma Giorgio ho trattenuto ch'è un giovane di cor... Povero Giorgio! amava suo fratello, che par amor gli aveva. È impossibil, da vero, ridir di quale affetto s'adoravano entrambi... Ma d'Amica l'amor Giorgio consolerà!
MADDALENA
Ti par?... ma se per caso Amica rifiutasse?
CAMOINE
Ah! vorrei ben vedere ch'ella non m'obbedisse... Allor io la saprei punir... la metterei come un cane alla porta!
MADDALENA
Ma da ver?
CAMOINE
Si, da ver!... Va, cara Maddalena, fida su me; or te n'ho liberata. E tu sola padrona di tutto sei qua...
L'abbraccia. Maddalena, contenta, si lascia accarezzare. Giorgio rientra in scena con molti altri giovani, che vanno di nuovo alla botte per riempire i loro bicchieri.
IL CORO
Il ballo ci assetò. Riprendiam dunque lena, e beviamo agli sposi... beviam!
Maddalena esce. Camoine si unisce ai bevitori. Intanto Giorgio, che ha un mazzolino fra le mani, si allontana dal gruppo e si avvia verso la casa. Entra molto commosso. Amica, assorta e molto triste, non lo vede. Tutti gli altri escono confusamente.
Scena Quarta
GIORGIO E AMICA
GIORGIO
Amica!
AMICA
trasalendo
Lui!
GIORGIO
Voi qui sola restate, mentre intorno tutto è riso e festa... in vostro onor... per noi due... cara Amica.
AMICA
a bassa voce
Sì...
GIORGIO
Questo è il bel dì del nostro amor... Il dì che ho sospirato... ecco, venuto è alfin!... Tutti ormai del mio cor conoscono il segreto... Sentiteli inneggiar con alte grida a me, che tanto lieto son... lieto son... oh se foste voi pur felice, Amica! (Pausa)
Perchè restar in silenzio così?... Fidate in me, nell'amor mio; fidate pur nell'avvenir... Per voi lieto onor lo saprò far. La forza a canto a voi mi tornerà... più valido sarò nel mio lavoro, solo se penserò; è per lei... Prevenir saprò tutti i vostri pensieri, i vostri desideri... Voi avrete gioielli, il vel, la veste per le feste... Io vo' che fra le belle, voi siate la più bella!
A queste parole Amica abbasso il capo. Pausa.
Di questi fiori al meno adornate il vostro seno.
Agli amici così vi vo' mostrar... andiam!
Amica non risponde, e presi i fiori dalle mani di Giorgio che la segue cogli occhi, li posa su la tavola. Giorgio comincia a disperarsi.
Ah, se Rinaldo fosse sempre qui, saprebbe supplicar per me!
Amica sussulta.
Io no... ahimè! non so parlar d'amor!... Ah! voi non sapete leggermi nel fondo del cor!
Esce tristissimo, disperato, e traversando la scena sale la scala, ed entra in casa, senza essere veduto dai bevitori; ma Camoine, che sopraggiunge col Coro, lo scorge.
Scena Quinta
CAMOINE, IL CORO POI AMICA
CAMOINE
al Coro
Andate a finir la giornata all'osteria del villaggio... Tutto è pagato... e là pur io verrò.
IL CORO
andandosene
Viva il nostro padrone!... Andiamo a fargli onor...
Amica, vedendo vuota la scena, esce nella corte, senza vedere Camoine, il quale le si fa innanzi bruscamente.
CAMOINE
Ebben, che intendi far?
AMICA
Non so che dir...
CAMOINE
minaccioso
Ma di'...
AMICA
supplichevole
Oh non vogliate più far strazio di me!
CAMOINE
Tu cedere non vuoi?
AMICA
Non posso... ahimè!
CAMOINE
Pazzie!... non ti voglio ascoltar!
AMICA
Oh io ve ne scongiuro... M'ascoltate!... Pietà... Ascoltate, pe'l Ciel, la preghiera d'amor che su'l mio labbro muor! Ascoltate del cor il grido disperato: non posso amare Giorgio..., è Rinaldo che adoro!
CAMOINE
con grande ira
Che, quel dannato vil che più non volli qua?
AMICA
È l'unico mio ben, nè scordar lo potrò!... L'infelice reietto cui toglieste ogni affetto, nella trista mia vita risplende come un sol... E il fratel di sposar mi dite... pensate ben; il fratel l'amor suo più fervente e più caro!... Padre!... io vi chiamai così fin da bambina, e vissi qui con voi di carezze e di baci... movetevi a pietà... altra speme non ho che di restare qui fino all'ultimo dì; esser l'abbandonata, la schiava, l'umil serva... Oh voi non distruggete il sogno che m'inebria!
CAMOINE
Oh il folle e maledetto sogno che t'ingannò!
AMICA
supplichevolle
Di due fratelli il cor non spezzate così...Rinaldo e Giorgio s'amano, ed io dovrei dividerli... È per loro soltanto che supplico e piango... Grazia, grazia!... Pietà... padre... pietà di me!
CAMOINE
respingendola
Va! Mi devi obbedir; se no ti scaccerò!
Esce
AMICA
con gran disperazione
Ed or tutto è finito... ahimè!... Rinaldo... Rinaldo, perchè non sei venuto in mio soccorso?... Con te dileguò l'ultima speranza... Rinaldo... Rinaldo, non vieni più... Allor tutto è finito, ahimè!
Scena Sesta
AMICA E RINALDO POI MADDALENA
AMICA
dopo una pausa vedendo Rinaldo
Gesù!...Alfin è qui!
RINALDO
con sollecitudine
Tu m'hai scritto di venir... son qua. Che avvenuto è mai dunque?
AMICA
Mi voglion maritar!
RINALDO
Maritar te?.. Dimmi con chi... Lo vo' scannar!
AMICA
A che pro dirti chi è?
RINALDO
dopo una pausa
Meglio val ch'io non lo sappia, così non scorrerà del sangue!...
sarcastico
è il caro fattor, dì un po', che la faccenda ha combinato?
AMICA
D'accordo con la Lena.
RINALDO
Già, turbi i loro abbracci!... Tu li annoi...
AMICA
Piansi e pregai, ma tutto fu vano... Se dico di no, da doman mi discaccia!
RINALDO
Ma tu, tu cedergli vorrai?... Potresti tu sposar un altro?... Ah, chiunque sia, maledico l'uomo che conquistar tentò la tua fede!
AMICA
Oh se m'ami così, Rinaldo, sfiderò l'avverso mio destino. Vo' che mi protegga tu sol... Al tuo sen dolcemente avvinta io mi sento già più sicura... Fà di me quel che tu vorrai; il dolor non mi coglierà nell'amplesso, qui su'l tuo cor! Nell'ore grige di sconforto, il mio cor anelava a te, con grande speranza e con fè... Or sei qua... Già levo la fronte, che altera son di tanto amor... Io mi risovvengo sol del primo bacio tuo, del giuro mio primiero che a te mi avvinse tenace, per sempre... Oh il mio tormento si dileguò... Non dovrò mai più trepidar, vo' che mi protegga tu sol!
RINALDO
Se tu vuoi scordar questa vita, che ti turba e che ti affanna, Amica, vieni! Ti vo' portare là dove il sol libero splende senza vel! Nuovi amori, forti ebbrezze, o cara, nella pace selvaggia godrem!
AMICA
Per tutto io starò ben, fin che sarò con te!
RINALDO
Più presso al Ciel, più lontan dalla terra su l'aspro suol della roccia, lassù, ov'erge al sol l'aquila il vol, fiorirà quest'amor solitario e ribelle... nessuno dal mio sen a strappar ti verrà!
AMICA
Si, tua sarò per sempre, tu sei la vita mia, fà di me quel che tu vuoi far... poichè qui ognun ormai m'abbandonò, vo' che mi protegga tu sol!
RINALDO
Fuggiam!... Brontola il tuono ed il cielo s'annera; son deserti i sentier... Vieni, non indugiar; fuggiamo insieme!
AMICA
Fuggiam!
RINALDO
Profittiam di quest'ora... la notte profonda ci nasconde!
Fuggono
MADDALENA
Si affretta, sotto la pioggia, a rincasare. Si vola verso il sentiero preso dai fuggiaschi, riconosce Amica e, accorrendo alla casa, grida:
Ehi!... Giorgio... Giorgio!
L'uragano infuria, Giorgio accorre, e Maddalena co' gesti lo informa della fuga d'Amica, e gl'indica il cammino. Giorgio, preso dalla rabbia e dal dolore, si precipita correndo fuori dalla scena.
GIORGIO
Ti ucciderò, vile seduttor...
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Atto Secondo
IL PASSO SUL TORRENTO DELL'INFERNO
Una strada fra i monti, sotto la quale passa un torrente. Montagne rocciose nel fondo. La via è quasi impraticabile: sul principio del dentiero, una gran croce di legno.
Scena Prima
GIORGIO, solo
Entra, correndo, anelante, e guardo qua e là, come smarrito.
Ho preso il più breve sentier... io qui li attenderò... Ho corso tanto... mi sento il cor mancare... Che importa? ho tanta rabbia in petto, che ben saprò schiantargli il cor! Per riaver l'amor mio, il mio ben ch'ei m'ha tolto, invincibil mi sento!... Ah ladro maledetto, qual tu sia, lo giuro a Dio, tu morirai qui per mia man...Ma, silenzio... qualcuno s'avvicina... Sì, son loro... Ah! finalmente!
Entra Amica, stretta a Rinaldo, che col lungo mantello la ricopre.
Scena Seconda
GIORGIO - AMICA - RINALDO
GIORGIO
irrompendo minaccioso, a Rinaldo
Alto là, sciagurato! Di qua non passerai me vivo!
RINALDO
sorpreso
Giorgio!
AMICA
atterrita
Giorgio!... Ah Gesù mio, che mai succederà
RINALDO
a Giorgio
Che fai tu dunque qui fratello? Tu non mi riconosci più? A che parlar così?
GIORGIO
come fra sè
È Rinaldo!... Rinaldo!... Folle son!... Qual delirio m'assal? Non è un sogno il mio?... Rinaldo!
RINALDO
Eh sì, son io... Che vuoi tu dire?
GIORGIO
Allora è distrutto per sempre il mio sogno... Dannato io son... Maledizion!... Non gli ho strappato il cor...
AMICA
a Rinaldo
Fuggiam... ti scongiuro, Rinaldo!
RINALDO
sempre più sorpreso
Ad Amica
Perchè tremi così?
A Giorgio
Giorgio, parlami tu! Tutto mi devi dir!
GIORGIO
a Rinaldo, prima con ira, poi con dolore
Sei proprio tu che m'hai rapito il mio tesor? Che m'ha strappato la gioia del cor? Nella miseria oscura dei miei tristi dì, io vedeva brillar di speme un raggio d'or... E tu, che fosti sempre fedel, tu fratello, mi rubi l'amore e mi uccidi!
RINALDO
(c.s.)
Che intendo?... Qual sospetto orrendo! Ma nulla seppi mai!
Ad Amica
Ah disgraziata, che facesti?
AMICA
supplichevole
Rinaldo, perdona!
RINALDO
con dolore
Dunque è ver?
GIORGIO
molto commosso
Orfani e senza pan, correvam per le vie, supplicando la carità; tu vigoroso e bel, tu vegliavi su me, fanciullo tremante e leschin. Contro la tempesta ed il gel, o il folgorar terribile del sol, tu proteggevi il mio debole petto... La tenerezza tua giammai non si stancò... ne serbo ancora memoria viva.
RINALDO
(c.s.)
Giorgio!
GIORGIO
seguitando
Io debbo a te la vita mia!... Perchè tu non lasciasti ch'io morissi allor, quando senza pietà voi mi fate morir?
RINALDO
Giorgio... Giorgio...
GIORGIO
indicando Amica
Amarla fu sol la mia vita... Con l'amor costante e fido, sperai finor conquistare il suo affetto, e godere in terra anch'io un po' di felicità!... Ma non pensai... oh demenza, oh follia! che come te non son forte, nè bel!
Con un sogghigno doloroso
È ver, ben, ha ragion questa donna di rider di me, quasi fossi un buffon... Il dolor di Giorgio... che val? non conta nulla... E così compiuta è la farsa tremenda... e vinto io son!
Sforzandosi di ridere
Ah! Ah!... io soffro...
Cade svenuto, affranto dal dolore, ai piedi della croce
RINALDO
correndo verso Giorgio
Ah Giorgio, mio Giorgio!... Questo dolor più forte di lui l'ha fiaccato!
AMICA
fra sè
Mi gela il sangue nelle vene... Che dire, che fare, mio Dio!
RINALDO
ad Amica, cupo, quasi violento
Amica, m'hai mentito il ver?
AMICA
vivamente
No, no... Per il Ciel che m'ascolta, questo amore sempre disprezzato l'ho, e lo sguardo suo supplicante, giammai lo sguardo mio scontrò.
RINALDO
Ma so perchè tu a me tacesti il nome di quello che ti destinar... Tu credevi che l'affetto mio per Giorgio fosse più forte dell'amor mio per te, non è ver?...
AMICA
Rinaldo!
RINALDO
con grande dolore
Sei tu, sei tu che l'uccidi!
Risolutamente
Ebben... insieme a lui tu uccidi il nostro amor!... Perderti, è per lui la morte... ed io non voglio, no, che muoia! È ver quel ch'egli ha detto: tutta la vita sua fu sempre lacrime e tormenti...
Ei sempre andò sotto un cielo fosco, vagando per aspro cammin, e mesto e solo senza un sogno, senza una gioia nel cor... Da me, come allora, dev'esser difeso... È da me che gli viene il supremo dolor... Che m'hai fatto fare, Amica?... Noi siamo ormai divisi eternamente!
AMICA
risoluta
Perchè?... Colpa non ho, lo giuro; nè sei colpevol tu!
RINALDO
(c.s.)
Ognor c'inseguirebbe come ombra dolorosa! E i baci caldi di voluttà che tu daresti a me, me sembrerebber rubati al suo labbro.
AMICA
dolorosamente
Tu dunque più non m'ami... ma io sempre t'adoro; del mio cor il sospir sei tu... Ah! se vuoi provar quanto t'amo, dì ch'io muoia innanzi ai tuoi piè... dì ch'io getti il mio corpo nei voraci gorghi... io non esiteò, nè tremerò!
RINALDO
con dolcezza
Ascolta. Se tu amasti me, un istante fu di tua vita... Che il tuo cor non sia chiuso, mentre prego rivolto a te... M'intenda l'anima tua ch'è buona... Di Giorgio l'avvenir, sta solo in te... La tua pietà, l'amor tuo concedi a Giorgio. Io m'aspetto da te tal sacrifizio pio!
AMICA
atterrita
Che mi domandi tu?
RINALDO
supplichevole, s'inginocchia
Sii generosa e buona... Amica, son io che per lui ti parlo in ginocchio e t'implora!... Son io, son io che mi prostro a' tuoi piè... Che il tuo sorriso sia l'aurora d'un lieto dì che per Giorgio mai non brillò!
AMICA
rialzandolo, disperata
Ma l'amor mio, Rinaldo, sei tu solo... E tu m'ami, tu pur... Tu mentisci a te stesso nell'impormi di far l'ultimo sacrificio fatal... per il qual piangeremo in eterno!
RINALDO
si esalta a poco a poco, con grande sforzo, quasi per illudersi
No, no!... io non posso esitar... Per mio fratel... debbo andar... ti lascio... Dio lo vuol!... Tu non mi vedrai più... Io ritorno lassù... più presso al Ciel, più lontan dalla terra, là dove la stellata pace notturna culla tutti i tormenti, calma tutti i dolor; nel gran sonno dei firmamenti... Oh mistero, fulgida maestà!
AMICA
affranta
Ah! Rinaldo!...
RINALDO
risoluto
Addio!...
S'avvicina a Giorgio che comincia a riaversi
Alfin torna in sè... (tra se) Sia grazia al Signor!
Mentre Amica si dispera e cerca trattenerlo, va via brusco, scende verso il torrente e scompare. Dopo pochi istanti, avendo passato il torrente sul tronco d'albero che unisce le rive come un ponte, ricomparisce dall'altra sponda, e comincia ad inerpicarsi su per le rocce scoscese e impraticabili. Si ha l'impressione che solo ad un agile e pratico montanaro come Rinaldo sia possibile ascendere la ripida montagna. Verso la fine della salita, Amica lo vede allontanarsi. Intanto Giorgio riprende i sensi.
AMICA
fra sè
Partito!...
GIORGIO
riaprendo gli occhi smarrito
Ma dove son?... Perchè mi trovo qui? Io no'l rammento più...
AMICA
disperata
Ahimè... tutto è finito... Rinaldo m'abbandona! Ma io l'amo, io l'amo, e il mio cor si ribella.
Con grande esaltazione
Vengo a te, Rinaldo... ti vuò seguire, là dove il sol più vivo splende e senza vel, nuovi amor, forti ebbrezze, o caro, mi farai goder sul tuo sen! Più presso al Ciel, più lontan dalla terra, su l'aspro suol della roccia, lassù, dove erge al sol l'aquila il vol, dal tuo core nessuno strappar mi potrà... Io vengo a te... Mio ben, io ti seguo là dove la stellata pace notturna sulla tutti i tormenti, calma tutti i dolori; nel gran sonno dei firmamenti... Oh mistero, fulgida maestà!... Vengo a te... L'amor mio si ribella all'addio!...
Si sente lontano la voce di Rinaldo
Mi porta il vento ancor della sua voce il suon!...
Con esultazione sempre più forte
Lo voglio ritrovar... dovessi trascinarmi sui ginocchi lassù... dovessi insanguinarmi su i sassi le mani... dovessi stritolarmi in fondo al precipizio... lo voglio raggiungere... o morir!
Amica scende verso il torrente, disperata
GIORGIO
ritornato in sè, alzandosi
Ah! giusto Ciel... tutto mi risovvien...
Amica riappare dall'altra parte della riva, e si sforza di arrampicarsi su per la roccia, come ha fatto Rinaldo, ma inciampa e sdrucciola ad ogni passo. Giorgio la guarda trepidando.
GIORGIO
ansioso
Amica... è follia la tua!... ma tu vuoi morir... Ti ferma, ahimè... l'abisso ti sta sotto i piè!... Ti ferma, ahimè...
AMICA
senza ascoltarlo
Rinaldo!... Rinaldo!... Vengo a te!...
GIORGIO
cercando invano di raggiungerla
Di salir tenti invan... ti vo' salvar... ti ferma, ahimè!...
AMICA
forsennata
No... vo' andar fin lassù!...
GIORGIO
con grande angoscia
Ah che il tuo piè vacilla e cede... oh Ciel!...
AMICA
fuori di sè
Rinaldo!... Rinaldo!...
Vacilla
Oh Dio, perduta son!...
precipita nel vuoto
Ah!
GIORGIO
singhiozzando
Disgraziata... disgraziata Amica! Il torrente furioso l'inghiottì!...
RINALDO
comparisce in alto su la montagna
Ella è sparita per sempre!... Fatale amor!...
GIORGIO
disperatamente
Fatale amor!...
Fine
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