Speranza
1842
va' pensiero sull'ali dorate
va' ti posa sui clivi sui colli
ove olezzano tepide e molli
l’aure dolci del suolo natal!
del Giordano le rive saluta,
di Sionne le torri atterrate.
o mia Patria, sì bella e perduta!
o membranza sì cara e fatal!
arpa d'or dei fatidici vati,
perché muta dal salice pendi?
le memorie del petto riaccendi,
ci favella del tempo che fu!
o simile di Solima ai fati,
traggi un suono di crudo lamento;
o t'ispiri il Signore un concento
che ne infonda al patire virtù -- che ne infonda al patire virtù -- al patire virtù.
Verdi, “Nabucco”.
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