Thursday, May 24, 2012

Edipo in the Italian renaissance

Speranza 1527. Alessandro Pazzi de' Medici. "Edipo re" (in dodecasillabi). Alessandro Pazzi de' Medici. Letterato, tragediografo e traduttore nato a Firenze nel 1483 e ivi morto nel 1530. Figlio di una sorella di Lorenzo il Magnifico, compose nel 1522 un discorso Sulla riforma dello Stato in Firenze e un'orazione latina De re publica per il cugino, cardinale Giulio. Nel 1524-1526 Alessandro Pazzi de' Medici fu a Roma e partecipò alle discussioni linguistiche promosse dal Trissino (egli risulta come interlocutore nel Cesano di Claudio Tolomei e nel Dialogo sopra le lingue volgari del Valeriano). Tra il 1527 e il 1528 fu ambasciatore a Venezia e nel 1530 fu scelto tra i Centocinquanta della Balia. Tradusse in latino la "Poetica" di Aristotele (pubblicata nel 1536), l'"Elettra" di Sofocle (1527), mentre volgarizzò, tentando di rendere i trimetri giambici in dodecasillabi, l'"Ifigenia in Tauride" (1524) e il Ciclope (1525) di Euripide, nonché l'"Edipo re" di Sofocle (1526). Dal libro IV dell'Eneide trasse l'ispirazione per una tragedia, "Didone in Cartagine", pubblicata nel 1524.

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