Speranza
Con
Quintus Ennius,
Afro Publius Terentius,
e con i greci Polibius
e Panetius, siamo nell'ambito della cerchia sociale e culturale del "circolo
degli Scipioni".
Con gli Scipioni, e soprattutto con Scipio Aemilianus,
si compie un'operazione culturale di primaria importanza, la elaborazione di
forme e modelli che si pongono in funzione di mediazione tra la cultura
ellenistica e il senso realistico e l'etica romane.
Qui si elabora l'ideologia
aristocratica, imperialistica, di origine neo-stoica, che ebbe grande influenza
sul mondo culturale e politico.
E ancora una volta gli intellettuali più
importanti sono di origine non romana.
E' una influenza a cui non sfugge neppure
il grande oppositore all'infiltrazione ellenistica, Marcus Porcius Cato, ed è rilevabile anche in Cecilius Statius.
La denominazione di Circolo degli Scipioni risale a Cicero, ed
è sostanzialmente azzeccata.
Il "circolo" si formò intorno alla metà del II
secolo (-) attorno alla potente famiglia degli Scipioni.
Vi fecero parte nobili
come Scipio Aemilianus, Gaius Laelius, Furius Filus.
Essi
promossero a Roma interessi letterari e filosofici, protettori di Terentius e di
Lucilius, ebbero stretti contatti con grandi personalità della cultura greca del
tempo, tra cui Panetius e Polibius.
Ebbero una notevole influenza sullo sviluppo
della letteratura e della cultura latina.
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