Tuesday, January 22, 2013

I masnadieri

Speranza



    

I Masnadieri
Verdi Giuseppe.jpg
fotografia di Giuseppe Verdi
Lingua originaleitaliano
GenereDramma lirico
MusicaGiuseppe Verdi
LibrettoAndrea Maffei
 
Attiquattro atti
Prima rappr.22 luglio 1847
TeatroHer Majesty's Theatre di Londra
Personaggi
  • Massimiliano, Conte di Moor, ( basso)
  • Carlo, figlio di Massimiliano (tenore)
  • Francesco, altro figlio di Massimiliano (baritono)
  • Amalia, nipote del Conte (soprano)
  • Arminio, aiutante del Conte (tenore)
  • Moser, pastore ( basso)
  • Rolla, compagno di Carlo Moor (tenore)
  • Giovani, banditi, donne, bambini, servitori.
AutografoArchivio Storico Ricordi, Milano
I masnadieri è un'opera lirica di Giuseppe Verdi tratta dalla tragedia omonima di Friedrich Schiller.
 
L'opera venne rappresentata la prima volta a Londra il 22 luglio 1847.
 
Giuseppe Verdi diresse personalmente questa prima rappresentazione.
 
Gli interpreti e gli artisti coinvolti furono i seguenti:
 
PersonaggioInterprete
MassimilianoLuigi Lablache
Carlo, tenore.Italo Gardoni
FrancescoFilippo Coletti
AmaliaJenny Lind
ArminioLeone Corelli
MoserLucien Bouché
Direttore d'orchestraGiuseppe Verdi (per tre recite),
poi Michael William Balfe
 
L'opera fu subito accolta con successo dal pubblico, anche se oggi non è molto rappresentata.
 
Un'importante ripresa è l'edizione discografica con Franco Bonisolli (Carlo), Matteo Manuguerra (Francesco), Samuel Ramey (Massimiliano) e Joan Sutherland (Amalia) diretta da Richard Bonynge.

 

Trama 

L'opera è ambientata in Germania nel XVI secolo.

Atto I 

Carlo ha abbandonato la casa paterna ma desidera ritornarvi (O mio castel paterno) quando viene a sapere tramite una lettera firmata dal padre che egli lo ha bandito da casa e ha intenzione di imprigionarlo.
 
Carlo allora decide di porsi a capo di una banda di masnadieri (Nell'argilla maledetta).
 
In realtà la lettera è stata scritta dall'invidioso e perfido fratello, Francesco, che intende impossessarsi dei territori del padre Massimiliano, il reggente di Moor.
 
Chiama il servo Arminio e gli ordina di vestirsi da soldato e di recarsi dal padre recandogli la falsa notizia che il figlio è morto (Tremate o miseri).
 
Intanto Massimiliano dorme placidamente, e Amalia, un'orfana adottata da lui, ed innamorata di Carlo, lo contempla e ricorda l'amato (Lo sguardo avea degli angeli).
 
Il vecchio si sveglia ed esprime ad Amalia la sua preoccupazione per la lontananza di Carlo.

Entra Francesco che annuncia l'entrata di Arminio travestito, che pronuncia la falsa notizia.
 
Massimiliano non regge e sviene.
 
Amalia, credutolo morto, fugge, e Francesco già si bea di possedere i territori del padre (Morto? Signor son io!).

Atto II 

Massimiliano viene creduto morto, e viene organizzato un banchetto in onore di Francesco.
 
Amalia si sottrae alla festa, e ricorda l'amato Carlo che crede morto (Tu che del mio Carlo).
 
In quel momento entra Arminio, che, pentito, svela la verità, e Amalia gioisce nel sapere che Carlo e Massimiliano sono ancora vivi (Carlo vive!).
 
Entra Francesco, che cerca di dissuadere la fanciulla a ricordare l'amato morto, ma lei lo disprezza, continuando ad amare Carlo.
 
Nel frattempo Carlo, diventato capo dei masnadieri, è colpevole dei più atroci delitti, seppure rimpianga la vita di prima e l'amata Amalia.

Atto III 

Amalia è riuscita a fuggire dal castello di Francesco, ma è terrorizzata dalle voci dei masnadieri che sente nella foresta.
 
Incontra Carlo, e i due si riabbracciano dopo tanto tempo.
 
Amalia spiega che Francesco è diventato signore dopo la morte di Massimiliano, e che egli intendeva usare violenza su di lei.
 
Carlo giura di vendicarla, ma prima si rinnovano le promesse d'amore (Lassù, lassù risplendere).
 
I masnadieri intanto hanno preso come base delle rovine diroccate di una torre.
 
Carlo veglia, insonne, e scorge un'ombra avvicinarsi ad un pozzo con una grata, da cui esce una voce.
 
È Arminio che porta da mangiare ad un prigioniero, ma fugge spaventato appena vede Carlo.
 
Carlo toglie la grata e scopre che l'uomo nel pozzo è il vecchio padre, che racconta che era stato gettato nel pozzo a morire di fame dal figlio Francesco (Un ignoto, tre lune or saranno) e sviene.
 
Carlo giura vendetta, e sveglia i masnadieri.
 
Insieme attaccheranno il castello di Francesco.

Atto IV 

Francesco, intanto, è colto dai rimorsi e dagli incubi.
 
Racconta ad Arminio un incubo in cui sembrava di essere Caino maledetto da Dio (Pareami che sorto da un lauto convito).
 
Arminio esce ed entra Moser, un pastore, che gli comunica che Dio lo sta punendo per i suoi crimini.
 
Arminio rientra e comunica che i masnadieri stanno invadendo il castello, e Francesco, anche se sa di morire in breve, lancia l'ultima bestemmia contro Dio.
 
Massimiliano, nel covo dei masnadieri, continua ad invocare invano Francesco, e a chiedere il perdondo di Carlo.
 
Infatti non sa ancora che il capo dei masnadieri è suo figlio.
 
Carlo dice che il figlio lo perdonerà.
 
In quel momento entrano i masnadieri, di ritorno dal castello, conducendo Amalia come prigioniera. Carlo, allora non può più tenere nascosto niente al padre e all'amata.

Egli è a capo di quella masnada di ladri ed assassini (Caduto è il reprobo!).
 
Amalia giura di amarlo anche se a capo dei masnadieri, ma Carlo, piuttosto che portarla in mezzo alla polvere, la uccide, e si appresta a consegnarsi alla giustizia.

Numeri musicali 

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Atto I 

Preludio

 

Scena: Quando io leggo in Plutarco (Carlo, Voci)
Aria: O mio castel paterno (Carlo)
Tempo di mezzo:
Ecco un foglio a te diretto... (Coro, Carlo)
Cabaletta:
Nell'argilla maledetta (Carlo, Coro)


Scena Vecchio! spiccai da te quell'abborrito (Francesco)
Aria La sua lampada vitale (Francesco)
Tempo di mezzo Trionfo, trionfo! colpito ho nel segno... (Francesco, Arminio) Scena III-IV-V
Cabaletta Tremate, o miseri, - voi mi vedrete (Francesco) Scena V

Scena e Cavatina di Amalia
Scena Venerabile, o padre, è il tuo sembiante (Amalia) Scena V
Cavatina Lo sguardo avea degli angeli (Amalia) Scena V

Duettino, Quartetto Finale I
Scena Mio Carlo!... - Ei sogna. (Massimiliano, Amalia) Scena VI
Duettino Carlo! io muoio... ed, ahi! lontano (Massimiliano, Amalia) Scena VI
Scena Un messaggero di trista novella! (Francesco, Massimiliano, Arminio, Amalia) Scena VII
Quartetto Sul capo mio colpevole (Massimiliano, Amalia, Francesco, Arminio) Scena VII

Atto II 

Scena e Aria di Amalia
Scena Dall'infame banchetto io m'involai (Amalia) Scena I
Coro Godiam, ché fugaci (Coro interno) Scena I
Aria Tu del mio Carlo al seno (Amalia) Scena I
Tempo di mezzo Ah, signora! - Che vuoi? (Arminio, Amalia) Scena II
Cabaletta Carlo vive?... Oh caro accento, (Amalia) Scena II

Recitativo e Duetto
Scena Perché fuggisti al canto (Francesco, Amalia) Scena III
Duetto Io t'amo, Amalia! io t'amo (Francesco, Amalia) Scena III
Tempo di mezzo Tracotante! or ben sapranno (Francesco, Amalia) Scena III
Cabaletta Ti scosta, o malnato (Amalia, Francesco) Scena III

Finale
Scena Le mani in mano fin dall'aurora (Masnadieri, Rolla) Scena IV-V
Coro I cittadini correano alla festa (Masnadieri) Scena V
Recitativo ---->

"Come splendido e grande il sol tramonta"

 (Carlo) Scena VI
Romanza Di ladroni attorniato (Carlo) Scena VI
Tempo di mezzo Capitano! noi siamo cerchiati... (Masnadieri, Carlo) Scena VII
Stretta del Finale II Su, fratelli! corriamo alla pugna (Masnadieri, Carlo) Scena VII

Atto III 

Scena e Duetto
Scena Dio, ti ringrazio! (Amalia, Carlo, Voci) Scena I-II
Duetto Qual mare, qual terra da me t'ha diviso? (Amalia, Carlo) Scena II
Tempo di mezzo Qui nel bosco? solinga? smarrita? (Carlo, Amalia) Scena II
Cabaletta Lassù risplendere (Carlo, Amalia) Scena II
Coro di Masnadieri

Coro Le rube, gli stupri, gl'incendi, le morti (Masnadieri) Scena III

    Finale III
Scena e Recitativo Ben giunto, o Capitano! (Coro, Carlo, Arminio, Massimiliano) Scena IV-V-VI
Racconto di Massimiliano Un ignoto, tre lune or saranno (Massimiliano) Scena VI
Scena Destatevi, o pietre! (Carlo, Coro) Scena VI
Giuramento Giuri ognun questo canuto (Carlo, Coro) Scena VI

Atto IV 

    Sogno di Francesco
Scena Tradimento!... Risorgono i defunti!... (Francesco, Arminio) Scena I-II
Sogno Pareami che sorto da lauto convito (Francesco) Scena II

Scena e Duetto
Scena M'hai chiamato in quest'ora a farti giuoco (Moser, Francesco) Scena III-IV
Duetto Trema, iniquo! il lampo, il tuono (Moser, Francesco) Scena IV

    Scena e Duetto
Scena Francesco! figlio mio! (Massimiliano, Carlo) Scena V
Duetto Come il bacio d'un padre amoroso (Massimiliano, Carlo) Scena V

Finale ultimo
Gran scena Qui son essi! (Carlo, Massimiliano, Amalia, Masnadieri) Scena VI-VII
Terzetto Caduto è il reprobo! l'ha côlto Iddio (Carlo, Massimiliano, Amalia, Coro) Scena VII

Note 

  1. ^ Eduardo Rescigno, Dizionario verdiano, BUR Dizionari, Rizzoli, Milano, 2001, ISBN 88-1786628-8

Collegamenti esterni [modifica]

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