Speranza
Anniversario proclamazione San Francesco Patrono d'Italia 18 giugno 1939
Il
18 giugno 1939, Pio XII, a tre mesi dalla sua elezione, proclamava
San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia.
“[P]oiché la Divina Provvidenza ha
voluto che la Cattedra ROMANA di S. PIETRO fosse stabilita in ITALIA, la Nostra
volontà non può non rivolgersi in modo particolare a promuovere i vantaggi
spirituali degli ITALIANI."
"Pertanto dichiariamo da questo momento e costituiamo
in perpetuo San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena Patroni Primari
d’Italia”
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La notizia ebbe grandissima risonanza nel
mondo ecclesiale, culturale e civile.
Moltissimi vescovi espressero
pubblicamente la propria soddisfazione.
Cittadini comuni ed autorità, scrittori
e fedeli sottolinearono l’evento, che li aiutava a sentirsi identifi cati con le
virtù, le caratteristiche umane e spirituali di Colui che rappresentava in
maniera altissima la cultura e le migliori tradizioni storiche dell’Italia.
La
società e la Chiesa italiana, che già avvertivano la vicinanza e la consonanza
di sentimenti e di spiritualità col Santo di Assisi, si mobilitarono per rendere
effettiva e quotidiana una relazione grandemente signifi cativa e gratificante.
Lo scoppio della guerra rese più intenso il ricorso orante e fiducioso
al Santo Patrono per implorare la pace.
I Comuni d’Italia collocarono una
lampada perenne sulla Tomba del Santo e ogni anno, il 4 ottobre, le Municipalità
di ogni Regione si alternano nell’offerta dell’olio, che arderà per tutto l’anno
a memoria della devozione e dell’amore di tutti gli italiani per il loro Santo
Patrono.
Qualcuno potrebbe pensare, che oggi sia riduttivo ricordare il “Patrono
d’Italia”, vista la dimensione universale che ha assunto San Francesco d’Assisi
non solo in termini territoriali, ma anche in ambiti e contesti religiosi, i più
disparati.
Nell’odierna società internazionalizzata, globalizzata, multietnica e
multiculturale, non può apparire come anacronistica “appropriazione indebita”?
Certamente San Francesco è santo della Chiesa universale, santo di ogni luogo e
tempo, è accanto ad ogni uomo, specie se bisognoso e povero.
Tuttavia gli
italiani, posti dalla Provvidenza nello stesso territorio, impastati nella
stessa cultura e lingua, si identifi cano maggiormente in Lui e si sentono da
Lui rappresentati.
Riconoscono in Lui, il modello di umanità riuscita e di
santità eccelsa, verso cui avvertono una profonda nostalgia.
Avere Francesco
patrono speciale è per noi motivo di speranza perché Egli ci aiuta a guardare la
vita con ottimismo, coltivare la consapevolezza che viviamo in un mondo, dove
nonostante le apparenze, uomini, donne, animali, piante, insomma la creazione
intera, sono per noi fratelli e sorelle.
Ma è anche responsabilità.
Diceva
Francesco d'Assisi:
“Perciò è grande vergogna per noi servi del Signore il fatto che i
santi operarono con i fatti e noi raccontando e predicando le cose che essi
fecero ne vogliamo ricevere onore e gloria”. (FF 155, VI
Ammonizione).
Avere San Francesco d’Assisi come patrono speciale signifi
ca farsi prolungamento per l’umanità intera del suo messaggio e della sua
spiritualità. Esprimo l’augurio che tutti gli italiani possano tradurre nei
fatti quanto hanno ricevuto in dono dal loro Santo Patrono.
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