Francesca da Rimini | |
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Libretto del 1914. | |
Lingua originale | italiano |
Genere | opera drammatica |
Musica | Riccardo Zandonai |
Libretto | Tito Ricordi II |
Fonti letterarie | Dante, Gabriele D'Annunzio |
Atti | |
Prima rappr. | 19 febbraio 1914 |
Teatro | Torino, Teatro Regio |
Personaggi | |
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La prima rappresentazione avvenne al Teatro Regio di Torino il 19 febbraio 1914.
Gli interpreti della prima rappresentazione furono:
Ruolo | Interprete |
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Francesca | Linda Cannetti |
Samaritana | Raquelita Merly |
Ostasio Il torrigiano | Osvaldo Pellegrini |
Giovanni | Francesco Cigada |
Paolo | Giulio Crimi |
Malatestino | Giuseppe Nessi |
Biancofiore | Marina Polazzi |
Garsenda | Maria Avezza |
Altichiara | Maria Marek |
Donella | Maria Vaccari |
La schiava | Gabriella Besanzoni |
Ser Toldo | Edmondo Orlandi |
Il giullare | Pompilio Malatesta |
Il balestriere | Giordano Paltrinieri |
Il direttore era Ettore Panizza, il maestro del coro Vittore Veneziani, gli scenografi Ugo Gheduzzi e Renato Testi
La storia si svolge a Ravenna e Rimini.
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Francesca, figlia di Guido I da Polenta, per motivi di stato deve sposarsi con Giovanni, detto Gianciotto, figlio deforme di Malatesta da Verucchio.
Poiché Francesca certamente
rifiuterebbe di sposare lo zoppo e deforme
Gianciotto, nel primo atto, ricorrendo a un
trucco ben architettato, le viene presentato
il fratello di Gianciotto, più giovane e bello, Paolo, detto il Bello.
Convinta che Paolo Malatesta, il Bello, da Verucchio, sia lo sposo che le è stato destinato, Francesca si innamora perdutamente di lui a prima vista.
Anche Paolo si innamora di Francesca, nonostante che non si scambino una sola parola.
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L'atto seguente mostra un combattimento tra Guelfi e Ghibellini, sulla piattaforma di una torre dei Malatesta.
Francesca, ora sposata con Gianciotto, incontra Paolo e lo rimprovera con gentilezza per l'inganno di cui è stata vittima.
PAOLO dichiara di non avere avuto parte in quella trama e rivela la sua intensa passione per lei.
Gianciotto porta la notizia dell'elezione di Paolo a "Capitano del Popolo e del Comune di Firenze". Paolo parte per Firenze.
Nel terzo atto Francesca, nel suo lussuoso appartamento, sta leggendo alle sue donne la storia di Lancillotto e Ginevra.
Seguono poi balli e canti per celebrare l'avvento della primavera, fino a quando, dopo una parola sussurrata da una schiava, Francesca manda via tutti.
Paolo, malato di nostalgia per lei, è tornato da Firenze.
Paolo entra, i due continuano a leggere insieme la storia di Ginevra, fino a quando, non potendo più controllare i propri sentimenti, lasciano che le loro labbra si incontrino in un lungo bacio.
Nel quarto atto Malatestino, il fratello più giovane di Gianciotto, anch'egli attratto da Francesca, ha scoperto i suoi incontri segreti con Paolo.
Poiché Francesca rifiuta di cedere alle sue avances sessuali, Malatestino racconta degli incontri a Gianciotto, che decide di accertarsi personalmente della verità.
Gianciotto si pone così in agguato davanti alla porta di Francesca, e quando, sul fare del giorno, sorprende lei e Paolo insieme, li uccide entrambi.
Note [modifica]
- ^ a b almanacco di amadeusonline (consultato il 18 giugno 2012)
Collegamenti esterni [modifica]
- Libretto, dal Fondo Ghisi della Facoltà di Musicologia dell'Università di Pavia
- Collezione di articoli sull'opera, dalla Biblioteca civica di Rovereto
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