Sunday, May 5, 2013

Palazzo Doria-Pamphilj

Speranza

Palazzo Doria-Pamphili
Roma-palazzodoriapamphili.jpg
Ubicazione
StatoItalia Italia
LocalitàRoma
IndirizzoVia del Corso
Informazioni
CondizioniIn uso
CostruzioneXVII secolo
UsoResidenza privata
Galleria Doria Pamphilj
Realizzazione
ArchitettoGabriele Valvassori
Carlo Maderno
Antonio Del Grande
ProprietarioGesine Pogson Doria Pamphilj e Massimiliano Floridi
Jonathan Pogson Doria Pamphilj e Elson Edeno Braga
 



Palazzo Doria-Pamphili è un edificio storico di Roma compreso tra via del Corso, piazza del Collegio Romano, via della Gatta e via del Plebiscito.

 

 

Originariamente di proprietà della famiglia Della Rovere, divenne della famiglia Aldobrandini e, nel seicento, passò alla famiglia Doria Landi Pamphili che lo ingrandì su progetto di Carlo Maderno fino a farne il più importante palazzo abitato della città, superato in grandezza a Roma solo da palazzi che ospitano istituzioni pubbliche o ambasciate.

Più grande di alcuni palazzi reali europei, continua a essere residenza della famiglia di nobili dello stesso nome e ospita una prestigiosa raccolta di dipinti e oggetti d'arte visitabile dal pubblico.

La saga del Doria-Pamphili è il risultato di alleanze multiple tra famiglie aristocratiche di ogni parte di Italia.

Tra i suoi membri più illustri vi è stato l'ammiraglio Andrea Doria e il papa Innocenzo X, popolare in Spagna per il ritratto fattogli da Velázquez nel 1649 e conservato nel palazzo del quale rappresenta la più nota opera d'arte.

Il ritratto, dipinto per commemorare l'anno santo del 1650 fu commissionato dalla cognata, Donna Olimpia Maidalchini, che era sua stretta confidente e consigliera e, secondo alcuni, anche sua amante. Nel 1927, l quadro di Velázquez è stato sistemato in una piccola stanza dedicata interamente al papa; infatti vi è esposta anche una scultura di Bernini che ritrae Papa Innocenzo X.
Il cortile interno


Il figlio di Olimpia Maidalchini, Camillo Pamphilj, sfidando la potente madre, rinunciò alla carica di Cardinale conferitagli da suo zio il papa, per sposare la vedova Olimpia Borghese.

Nata Aldobrandini, fu lei che portò il palazzo, allora noto come Palazzo Aldobrandini, alla famiglia Pamphilij.

Dopo in periodo di esilio in campagna, per evitare il confronto con il papa e Olimpia Maidalchini, la coppia di sposi novelli prese residenza permanente nel Palazzo Aldobrandini che dal 1654 Camillo cominciò a espandere su vasta scala.

Furono comprati e demoliti le case vicine e un convento mentre il Palazzo si sviluppava, nonostante l'opposizione locale dei Gesuiti del vicino Collegio Romano.

L'architetto incaricato di questo progetto era Antonio Del Grande.

La facciata su via del Corso, tuttavia, è di Gabriele Valvassori che la realizzò tra il 1730 e il 1735.

A seguito della morte di Camillo Pamphilj nel 1666, la costruzione fu continuata sotto la supervisione dei suoi due figli, Giovanni Battista (il suo erede) e il cardinale Benedetto.

A quest'ultimo, in particolare, noto per il suo mecenatismo, si deve la collezione della pittura fiamminga e la costruzione della Cappella, realizzata su progetto di Carlo Fontana[2].


Una delle figlie di Camillo e Olimpia, Anna Pamphlij, sposò l'aristocratico genovese Giovanni Andrea III Doria Landi nel 1671, e furono i loro discendenti che ereditarono il palazzo quando il ramo romano della famiglia Pamphlilj si esaurì nel 1760. Nel 1763 il Principe Andrea IV combinò i suoi cognomi nell'attuale Doria - Pamphilij - Landi. Nel 1767 i soffitti delle stanze di rappresentanza furono affrescati in stile barocco, come sono attualmente.

 

Orietta e Frank Doria Pamphilj nella seconda metà del XX secolo fecero molto per restaurare la collezione e il palazzo, e dopo la loro scomparsa, nel 2000, la cura della collezione fu assunta dai loro figli adottivi, inglesi di nascita, Jonathan e Gesine Pogson Doria Pamphilj, che risiedono nel palazzo con i compagni Massimiliano Floridi e Elson Edeno Braga.

 

Il palazzo non deve essere confuso con il Palazzo Pamphilj, che si trova sempre a Roma, in Piazza Navona e non deve neanche essere confuso con un altro palazzo Doria-Pamphilj, che fa parte di un complesso ideato e costruito dai Pamphili a Valmontone vicino a Roma; questo palazzo, fu gravemente danneggiato durante le seconda guerra mondiale e restaurato nei suoi affreschi tardo barocchi di Francesco Cozza, Pier Francesco Mola e Mattia Preti. Un terzo Palazzo Doria-Pamphili si trova a San Martino al Cimino, vicino Viterbo.

Voci correlate [modifica]

Altri progetti [modifica]

Note [modifica]

  1. ^ Mauro Lucentini, La grande guida di Roma, Roma, Newton & Compton [1999], pag.544. ISBN 88-8289-053-8
  2. ^ L. Montalto, Un mecenate in Roma barocca: il cardinale Benedetto Pamphili (1653-1730), Sansoni, Firenze 1955.

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