Speranza
Io questa fiamma
alcun tempo celai, ma un dì mi parve
che tu nel cor
letto m’avessi. Il piede
dalle virginee tue stanze volgevi
al secreto
giardino. E presso al lago
in mezzo ai fior prosteso, io sospirando
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le tue stanze guardava: e al venir tuo
tremando sorsi. - Sopra un libro
attenti
non mi vedeano gli occhi tuoi; sul libro
ti cadeva una
lagrima... Commosso
mi t’accostai. Perplessi eran miei detti,
perplessi pure erano i tuoi. Quel libro
mi porgesti e leggemmo. Insiem
leggemmo
di Lancillotto come amor lo strinse
soli eravamo e senza
alcun sospetto
Gli sguardi nostri s’incontraro... il viso
Gli
sguardi nostri s’incontraro... il viso
mio scolorossi... tu tremavi... e
ratta
ti dileguasti.
FRANCESCA:
Oh giorno! A te quel libro restava.
PAOLO: Ei posa sul mio cuor. Felice
nella mia lontananza egli mi fea.
Ecco:
vedi le carte che leggemmo.
Ecco: vedi, la lagrima qui cadde
dagli occhi
tuoi quel dì.
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