Monday, February 3, 2014

LA NAIADE NEL MELODRAMMA ITALIANO

Speranza

Naiadi

 
        
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The Naiad (La Naiade) di John William Waterhouse, 1893. Questo dipinto mostra la Naiade Melite che va verso Eracle che dorme in una delle sue pelli di animale.
 
Le Nàiadi - figure della mitologia greca (Ναϊάδες dal greco νάειν, "fluire," e νἃμα, "acqua corrente") - erano le ninfe che presiedevano a tutte le acque dolci della terra e possedevano facoltà guaritrici e profetiche; si distinguevano in:
 
Potameidi, ninfe dei fiumi.
Pegee, ninfe delle sorgenti.
Crenee o Creniadi, ninfe delle fontane.
Limniadi, ninfe dei laghi.
Eleadi, ninfe delle paludi.
 
Il culto delle Naiadi – che erano considerate benefiche divinità della salute – ebbe maggior diffusione fra i contadini, i quali le onoravano con offerte di fiori, frutta e latte.

Sono distinte dalle divinità acquatiche, che rappresentavano gli stessi fiumi, e dagli antichissimi spiriti che abitavano le tranquille acque delle paludi, degli stagni e delle lagune o dei laghi, come per la premicenea Lerna nell'Argolide.

Le Naiadi sono associate con le acque fresche, come le Oceanine per le acque salate e le Nereidi del Mediterraneao.

Ma poiché i greci pensavano che le acque del mondo costituissero un unico sistema, che penetrava dal mare nei profondi spazi cavernosi della terra, c'è stata talvolta qualche sovrapposizione.

Aretusa, la ninfa di una sorgente, era capace di spostarsi attraverso correnti sotterranee dal Peloponneso per riaffiorare da qualche parte in Sicilia.

 


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