Thursday, March 28, 2024

GRICE E PIERALISI: O LA TEORIA DEL SEGNO -- FILOSOFIA ITALIANA -- LUIGI SPERANZA

 

Grice e Pieralisi: o la teoria del segno – filosofia italiana – Luigi Speranza (Jesi). Filosofo italiano. Esalta il valore della pace fra i romani e fra tutte le creature. L’anima è presente non solo negl’esseri umani, ma anche negl’altri animali, ai quali appunto l'anima conferisce come agl’uomini un'esistenza eterna al di là della morte. Per tali motivi sottolinea la necessità etica di trattare gl’animali con rispetto ed amore. De anima belluarum: sopravvivenza? Una domanda, Rocco, Venezia. “Della filosofia razionale speculativa parte soggettiva ossia la logica” (Pace, Roma); “La filosofia razionale pratica; ovvero, dei doveri naturali” (Pace, Roma); “Sui vizi capitali dell'insegnamento scientifico: riflessioni” (Pesar). Segno chiamo una cosa qualunque che colla manifestazione di se indica una qualche altre cosa. Col vedere che e quell oche dico “segno” si viene a sapere che sia anche l’altro di cui e segno. Segno ARBITRARIO chiamo quell oche per libera disposizione degl’uomini e stato destinato ad indicar la cos ache significa.  Nel segno naturale l’eistenza sua coll’esistenza di quell ova naturalmente congiunta. Il segno è rappresentativo si sta in lugo della cosa che significa, la rappresenta, ne tiene le veci. Come l’immagine de un uomo si pone in lugo dell’uomo. Ci sono V massime della conversazione. I la parola si adopre ad esprimere ci oche l’uso stablito vi esprime. II si deve evitare la ambiguità: una parola che e equivoca non si adopria almeno nei contribuzioni alla stessa conversazione, ora cosi, or cosa. Ora nell’uno ora nell’altro dei suo significanti – o signati. Seppure la diversità loro non è tale che togliesse ogni pericolo di equivocare. III Adoprando un vocabolo oscuro, che non è di uso e non e di quell’uso che se nuo vuol fare, si fefnisca il senso nel quale se adopra, onde far nota che s’intende signare con esso. IV nell’esporre le cosa o dimostrare la verità, la parola è usata nel senso suo priprio, evitando tropi, figure, ed altre eleganze, che, se giovano al bello, pregiudicano spesso al vero; essendoche eccitano l’immaginazione a figurarise le cosa, anziche chiamo l’attenzione a vederle nell’esser loro ad a conoscerle quali son. V se per la scrazesa dei termini è necessario usare una stessa parola in un senso alquanto diverso, non si tracuri, per amore di brevità, di aggiugere ad essa quant’altre parole sieno necessario perche il senso che si vuole che abbia, riesca caro e preciso. Sezioni: ‘Sopra-sezione: il segno dell’idea. Segno. Segno naturale, segno arbitrario. Segno manifestativo e suppositivo o rappresentativo. Segno dell’idea, segno del pensiero. Il gesto – segno del pensiero. Parola è un segno articolato. La parola ha un aspetto fisico e un aspetto logico. Quanto considerate semplicemente nell’esere materialmente è un segno fisico. Se viene considerate in quate e segno di un’idea od esprime un pensiero, è presa formalmente – logicamente. Le parole sono comune o propri, di uno o piu eseri, la parola ‘pietro’ e semplice, un termine complesso e ‘uomo eminentemente virtuoso’, o semplicemente, un santo. Termine categorematico e sincategorematico. Una praole che da se soli nulla significa, ma solamente se si aggiune ad altra – della quale modifica la significazione specialemente in qualte all’estensione dell’idea de cui e segno. Essempli de segno sincategorematico sono ‘ogni’ e ‘qualche’. ‘Leone’ permette una figura. Si usa ad indicare una spezie di animale, una costellazione in forma di leone, o un uomo che si comporta come un leone. Un termino analogo e ‘saludabile’ che si applica al cibo, al scremento, ed al stilo di vita. Quando il segno è segno manfestativo d’una idea o segno suppositivo della cosa rappresentata da esse. Il segno dunque tiene nella conversazione il luogo della cosa della quali si parla, falle le loro veci, la rappresentato. Questo loro officio chiamo la loro supposizione, lo stare cio per le cose, il sustituirise, o, meglio, l’essere sostituiti ad essa. La supposizione è materiale se il segno sta per se stesso materialmente preso. La supposizone è formale se il segno e adoprato secondo il suo esser logico, se sta per quello che chi parla ha destignato a segnare. ‘uomo’, dotato di ragione. La supposizione formale puo essere semplice o logica reale. La supposizione formale è logica si il segno sta per l’idea di cui è segno, e ch’è la cosa da lui immediatamene espresso. ‘L’uomo e una specie’. La supposizione e reale quando sta per la cosa stessa esistente nella natura sotto quella forma, in cui l’essere è rappresentato dall’idea, di cui il segno è segno – L’uomo vive. La supposizione puo esser reale, colletiva e distributiva. La supposizione formale reale d’una parola puo essere colletiva o distributive. È colletiva se la parola sta nel discorso per TUTTI e ciasccuno CUPULATIVAmente gl’individuo di quell nome, ossia gl’essere che sonno nell’estensione dell’idea dal segno espresso. Come se si dicesse, le parti equagliano il tutto. La supposizione e distributiva se il termine sta per tutti e ciascuno DISGIUNTIVAmente gl’esseri prappresentati dall’idea, di cui e segno, sta per uno di esso, o queso o quell oche sia, e cosi sta per ognuno, ossia vale per ognuno chi o che è detto delle cose rappresentate dalla idea significate al segno. Le parti sono inferiori al tutto. Gl’uomini hanno forza minore di quella d’un cavallo. C’è la possibilità intriseca dell’origine naturale dei segni. Non pottrebe mai dimostrare dell’impossibilità in cui gl’uomini si arebero trovati di costituirse un linguaggio per comuniare fra loro e manifestare recipricamente i proppi pensiere. Sebeene molto e rilento e non senza gravi difficoltà hanno tuttavia posti nella necessità di farlo putoto elevera a segni delle cosa e costituirli cosi termini logici. Quelle che per una combinazione o relazione e coll’aiuto d’un gesto hanno puotuo associare alle idea della cosa. Nessuna ripugnanza in cio si vede, e finche ripugnanza non si vede, la possibilità d’una cosa non puo essere a buon diritto negata. La parola serve all’uomo mirabilmente per TRASFONDERE negl’altri le sue conosence, per mostrare le ragione nelle quali egli ha scoperto l’essere di tante cosa, che immediatamente non apparisicono e non si possoni in loro stesse vedere e perceptire, per guidare in somma per sentiteri gia battuti alla conoscenza di cose alle quali tutte ciascune da se solo sensa l’aiuto dell’altrui intelligenza I cui acquisti gl imanifesta la praola non avvrebe trovato la via di pervenire. Per intedere il discorso si tiene in cota tre fattori. I al senso che colla definizione il parlante ha dichiarato di voler dare alla sua parola. II a quello que aparisce DAL CONTESTO avvervi volute significare. III al CONCETTO che si sa ch’egli puo avere delle cose di cui parla, perche nessuno puo volere esprimere quell che non sa. Pieralisi. Keywords: segnare, segnato, segnante. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Pieralisi.”

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