Tuesday, March 19, 2024

GRICE ITALICO A/Z R

 

Grice e Rabirio – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Garden. Criticised by Cicerone for oversimplifying the school’s doctrines in order to reach a wider audience.

 

Grice e Raimondi – il gatto persiano – filosofia italiana – Luigi Speranza (Napoli). Filosofo Italiano. Figlio del cremonese Alessandro. Insegna a Roma,  contribusce alla rinascita dell’idealismo contro i parepatetici, che dominano la filosofia. Pubblica la Data di Euclide. Le coniche di Apollonio di Perga. Autore di molti commentari, specialmente su alcuni libri della Synagoge, nota anche come Collectiones mathematicae, di Pappo di Alessandria e sui trattati di Archimede. Membro dell'accademia fondata da Aldobrandini, nipote di Clemente VIII. -- è celebre soprattutto per essere stato il primo direttore scientifico della Stamperia orientale medicea, o Typographia Medicea linguarum externarum, fondata a Roma da Ferdinando de' Medici. L'attività principale svolta dalla stamperia e, con l'appoggio di Gregorio XIII, la pubblicazione di saggi nelle per favorire la diffusione delle missioni cattoliche in Oriente. Forma un gruppo di ricerca costituito da Vecchietti,  inviato pontificio ad Alessandria d'Egitto e in Persia, dal fratello Gerolamo, da P. Orsino di Costantinopoli, neo-fita ebreo convertito, e di Tommaso Terracina. In un periodo in cui Roma intrattene buone relazioni diplomatiche con la dinastia Safavide, al potere in Persia  essi riuscirono a recuperare diversi manoscritti della Bibbia in lingue orientali. Sono portati a Roma più di una ventina di testi biblici ebraici e giudeo-persiani, tra cui i libri del Pentateuco, tra i pochi sopravvissuti ai giorni nostri.  La tipografia si trasfere a Firenze, in conseguenza dell'elezione di Ferdinando a Granduca di Toscana. E avviata la stampa delle opere. Sono pubblicate dapprima una Grammatica ebraica e una Grammatica caldea. Seguirono: una edizione arabo dei Vangeli, di cui furono tirate tremila copie; un compendio del Libro di Ruggero di al-Idrisi;  Il canone della medicina di Avicenna. Ill Granduca gli vende la Stamperia, chi  a sua volta la cedette al figlio di Ferdinando, Cosimo II, salito al trono. La Stamperia chiuse poiché la realizzazione di volumi nelle lingue orientali non si e rivelata economicamente conveniente. Uno degli ultimi saggi pubblicati fu una grammatica araba intitolata “Liber Tasriphi”. Il suo grande progetto, he egli peraltro non riuscì a realizzare, fu quello di pubblicare una Bibbia poliglotta comprendente le sei lingue principali del cristianesimo orientale: siriaco, armeno, copto, ge'ez, arabo e persiano. I manoscritti appartenuti alla stamperia orientale medicea sono disseminati in diverse istituzioni: la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la Biblioteca apostolica vaticana, la Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli, la Biblioteca nazionale Marciana di Venezia. Giovanni Battista Vecchietti, su iliesi.cnr.  L'editoria del Principe, ovvero la stampa ufficiale delle istituzioni laiche e religiose. Per la dedicazione al re Ruggero II di Sicilia.  Tipografia Medicea Orientale, su thesaurus.cerl.org.  A.  Piemontese, La Grammatica persiana, K. Bibas, La Stamperia medicea orientale, in, Un Maestro insolito, Firenze, Vallecchi); Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.  Liber Tasriphi compositio est Senis Alemami: Traditur in eo compendiosa notitia coniugationum verbi Arabici, Roma, Medicae, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, manoscritti persiana. Giovan Battista Raimondi. Giambattista Raimondi. Raimondi. Raimondi. Keywords: il gatto persiano. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Raimondi” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Raio – ermeneutica dell’io e del tu – filosofia italiana – Luigi Speranza (Napoli). Filosofo italiano. filosofo. Insegna a Napoli. Si occupa in particolare dell'ermeneutica. Saggi: “Antinomia e allegoria”; “Il carattere di chiave”, “Ermeneutica del simbolo” (Napoli, Liguori); “Il simbolismo tedesco. Kant Cassirer Szondi” (Napoli, Bibliopolis); “Conoscenza, concetto, cultura” (Firenze, La Nuova Italia); “Metafisica delle forme simboliche” (Milano, Sansoni); L'io, il tu e l'Es. Saggio sulla "Metafisica delle forme simboliche" (Macerata, Quodlibet); Rivista "Studi filosofici".  Giulio Raio. Raio. Keywords: ermeneutica dell’io e del tu, Szondi --  Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Raio” – The Swimming-Pool Library

 

Grice e Raulica – l’implicatura del barone di Raulica -- l’origine dell’idee – il fondamento della certezza – filosofia italiana – filosofia siciliana – filosofia sicula -- Luigi Speranza (Palermo). Filosofo Italiano Essential Italian philosopher. Grice: “Italian philosophers can be fun: there’s ventura, and there’s Bonaventura, who was actually fidanza, i.e. fidence, as in confidence.” Filosofo. Noto per il suo sostegno alla causa della rivoluzione siciliana. Figlio di Paolo Ventura, barone di Raulica, avvocato e consigliere della Suprema Corte di Giustizia del Regno di Sicilia e di Caterina Platinelli, studia a Palermo. Insegna a Roma. Si distinse come apologeta, scrittore e predicatore, soprattutto grazie alla sua "Orazione funebre di Pio VII. La sua carriera da filosofo inizia come esponente della corrente contro-rivoluzionaria. Teatino. Intraprese l'attività di predicatore. La sua eloquenza, sebbene a volte esagerata e prolissa, e veemente e diretta ed ottenne grande fama. Con l'elezione di Pio IX al soglio pontificio, acquisì un ruolo politicamente prominente. Sostenne la legittimità storica e giuridica della rivoluzione siciliana. Auspica la ri-fondazione del Regno di Sicilia indipendente all'interno di una con-federazione italiana di stati sovrani. Ministro pleni-potenziario e rappresentante del governo siciliano a Roma.  La sua posizione a Roma divenne delicata per via della proclamazione della repubblica romana  e dell'esilio di Pio IX. Rifiuta l'offerta di un seggio all'assemblea costituente, maoltre ad invocare la separazione tra potere temporale e spirituale riconosce la repubblica romana a nome del governo rivoluzionario di Palermo. Saggi: “La scuola de' miracoli: ovvero, Omilie sopra le principali opere della potenza e della grazia di Gesù Cristo, figliuolo di Dio e Salvatore del mondo”; “Il tesoro nascosto: ovvero, Omilie sopra la passione del Nostro Signor Gesù Cristo”;  La Madre di Dio, madre degli uomini: ovvero, Spiegazione del mistero della SS. Vergine a piè della croce”; “Le bellezze della fede ne' misteri dell' Epifania: ovvero, La felicità di credere in Cristo e di appartenere alla vera chiesa”; “I disegni della divina misericordia sopra le Americhe: panegirico in onore di Martino de Porres, terziario professo dell'ordine de'  predicatori”; “Il potere politico”; “Saggio sul potere pubblico, o esposizione della legge naturali dell'ordine sociale”; “Dello spirito della rivoluzione e dei mezzi di farla terminare”; “La ragione filosofica”; “La tradizione e i semi-pelagiani della filosofia: ossia, Il semi-razionalismo svelato”; “Saggio sull'origine delle idee e sul fondamento della certezza”; “Della falsa filosofia”; “Nuove omelie sulle donne del Vangelo”; “Corso di filosofia: ossia, Restaurazione  della filosofia”; “Sopra una Camera di Pari nello stato pontificio”; “La questione sicula sciolta nel vero interesse della Sicilia, Napoli e dell'Italia”; “Memoria pel riconoscimento della Sicilia come stato sovrano ed indipendente”; “Menzogne diplomatiche, ovvero esame dei pretesi diritti che s'invocano del gabinetto di Napoli nella questione sicula”; “Discorso funebre pei morti di Vienna la religione e la libertà”; “Raccolta di elogi funebri e lettere necrologiche; Il pensiero politico d'ispirazione cristiana dell'Ottocento. Atti del seminario Erice, E. Guccione, Firenze. Andreu F. Gioacchino Ventura: Saggio Biografico, "Regnum Dei", Bergamaschi G., Padre Gioacchino Ventura: fra tradizionalismo e neotomismo, Milano, Cremona Casoli G., Un illustre siciliano”; "Rassegna Storica del Risorgimento", Cultrera P., Generale dell'ordine dei Teatini, Palermo); Giurintano C., Aspetti del pensiero politico nel "De jure publico ecclesiastico"; Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Palermo, Guccione E., Democrazia. Murri, Sturzo e le critiche di Gobetti, Palermo-Sao-Paulo, Ila-Palma, Guccione E., Alle radici della democrazia” Palermo); Guccione E., Un omaggio clandestine; in  "Nuova Antologia", Pastori P., “La rivoluzione napoletana in "Rassegna Siciliana di Storia e Cultura", S. Romano, La vita e il pensiero politico, Treccani Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Regione Siciliana. Martinucci P., Istituto Storico dell’Insorgenza e per l’Identità Nazionale. Gioacchino Ventura dei baroni di Raulica, Gioacchino Ventura Da Raulica. Gioacchino Ventura di Raulica. Raulica. Keywords: l’origine dell’idee – il fondamento della certezza, la legge naturale dell’ordine sociale, la sicilia come stato sovrano ed independente. Refs.: The H. P. Grice Papers, Bancroft MS – Luigi Speranza, “Grice e Raulica” – The Swimming-Pool Library, Villa Spearnza, Liguria.

 

Grice e Reale – erote demone mediatore – il gioco delle maschere nel convito – filosofia italiana – Luigi Speranza (Candia Lomellina). Filosofo italiano.  Ho la ferma convinzione che Platone e il più grande filosofo in assoluto comparso sulla terra, e che il compito di chi lo vuole comprendere e fare comprendere agli altri, pur avvicinandosi sempre di più alla verità, non può mai avere fine”. Studia a Casale Monferrato e Milano sotto Olgiati. Insegna a Parma e Milano. Fonda il Centro di ricerche di Metafisica.  La sua tesi di fondo è la seguente: la filosofia greca ha creato quelle categorie e quel peculiare modo di pensare che hanno consentito la nascita e lo sviluppo della scienza e della tecnica dell'Occidente.  I suoi interessi spaziano lungo tutto l'arco del pensiero antico pagano e cristiano, e i suoi contributi di maggior rilievo hanno toccato via via Aristotele, Platone, Plotino, Socrate e Agostino. Studia ognuno di questi autori andando, in un certo senso, contro corrente e inaugurandone una lettura nuova.  La ri-lettura che da di Aristotele contesta l'interpretazione di Jaeger, secondo il quale gli scritti aristotelici seguirebbero positivisticamente un andamento storico-genetico che partirebbe dalla teologia, passerebbe per la metafisica, per approdare infine alla scienza; Reale ha sostenuto invece la fondamentale unità del pensiero metafisico dello Stagirita.  Ne La Filosofia antica, mette in evidenza come il pensiero di Teofrasto si diffuse per l'aspetto scientifico con un'ampiezza del tutto paragonabile a quella del maestro Aristotele, rivelando però uno scarso spessore nella speculazione filosofica. Da Stratone in poi, ciò provocò un ripiegamento della scuola peripatetica verso l'ambito della fisica e delle scienze empiriche.  Per quel che riguarda Platone, importando in Italia gli studi della scuola platonica di Tubinga, ha messo in crisi l'interpretazione romantica di Platone stesso, che risale a Schleiermacher, e ha voluto rivalutare il senso e la portata delle dottrine non scritt, vale a dire gli insegnamenti che Platone ha tenuto solo oralmente all'interno dell'Accademia e che conosciamo dalle testimonianze dei discepoli. In questo senso, Platone risulterebbe essere il testimone e l'interprete più geniale di quel peculiare momento della civiltà che passa dalla cultura dell'oralità a quella della scrittura. Negli studi su Plotino, contesta la tesi di fondo di Zeller che vede nel grande neoplatonico il principale teorico del panteismo e dell'immanentismo. Al contrario rilegge Plotino come il campione della trascendenza metafisica dell'Uno.  L'interpretazione che ha dato di Socrate, analogamente, si propone di risolvere le aporie della cosiddetta questione socratica, entrata in un vicolo cieco dopo gli studi di O. Gigon, secondo cui di Socrate non possiamo sapere nulla con certezza. Inaugura, invece, un nuovo modo di interpretare Socrate, non solo cercando di risolvere dall'interno le testimonianze contraddittorie degli allievi, ma soprattutto guardando al contesto della filosofia italica prima di Socrate e dopo Socrate: in questo modo, balzerebbe agli occhi la scoperta socratica del concetto di animo o anima come essenza e nucleo pensante dell'uomo. Socrate dice che il compito dell'uomo è la cura dell'anima: la psicoterapia, potremmo dire. Che poi oggi l'animo e interpretata in un altro senso, questo è relativamente importante. Socrate per esempio non si pronuncial sull'immortalità dell'anima, perché non ha ancora gli elementi per farlo, elementi che solo con Platone emergeranno. Ma, nonostante ancora oggi si pensa che l'essenza dell'uomo sia l’animo. Molti, sbagliando, ritengono che l’animo e una creazione semitica: è sbagliatissimo. Per certi aspetti il concetto di animo e di immortalità dell'animo è contrario alla dottrina semitica che parla invece di risurrezione dei corpi degl’uomini. Che poi i primi pensatori della patristica utilizzano categorie della filosofia antica, e che quindi il suo apparato concettuale sia in parte basato sulla filosofia antica non deve far dimenticare che il concetto dell’animo è una concezione aria. L'Occidente viene da qui. Infine, per quanto riguarda all’africano Agostino,  tende a ricollocarlo  nel contesto neoplatonico dell’antichità e quindi nel momento dell'impatto del dell’ebraismo con filosofia aria italica cercando di scrostarlo di tutte le successive interpretazioni dell'agostinismo medioevale. Ritiene, poi, che la cifra spirituale che caratterizza la filosofia d’Occidente sia costituita dalla filosofia italica. È stato infatti il logos a caratterizzare le due componenti essenziali della filosofia d’Occidentre e precisamente a fornire gli strumenti concettuali per elaborare l’ebraismo, dando luogo, così, a quella peculiare mentalità da cui sono scaturite la scienza e la tecnica. Ma se la cultura d’non si capisce senza la filosofia aria degl’italici, questa a sua volta non si capisce senza la metafisica come studio dei veliani dell’unità dell'essere. Il lavoro che svolge, studiando i filosofi italici, vuole anche servire a un confronto fra la metafisica antica e quella moderna. La preferenza che accorda a Platone dipende dal fatto che il filosofo ateniese è, con la seconda navigazione di cui parla nel Fedone, il creatore di questa problematica. Si fa così portavoce di un meditato ritorno alle radici della nostra cultura attraverso la riproposta dei classici filosofi italici. E in sintonia con la Scuola di Tubingarinnova l'interpretazione, mettendo in luce la primaria importanza delle dottrine non scritte di cui riferiscono gli allievi di Platone stesso (Aristotele in primis). In “Per una interpretazione di Platone” fa affiorare l'immagine di un Platone diverso, un Platone orale e in certo senso dogmatico. Del resto, non è forse Platone stesso (ad esempio, nella Lettera VII) a garantirci che la sua filosofia dev'essere ricercata altrove rispetto agli scritti? Lo stesso corpus degli scritti platonici, giuntoci nella sua interezza (circostanza, questa, unica nella storiografia della filosofia antica), non presenta, invero, quell'unità sistematica che ci si dovrebbe attendere, il che, ancora una volta, depone a favore della tesi secondo cui Platone cerca altrove, e precisamente nelle dottrine non scritte. Studia anche la metafisica di Aristotele, smaschererebbe la tesi fatta valere da Jaeger, secondo cui l'opera non presenta un'unitarietà ma sarebbe piuttosto una sorta di zibaldone filosofico -- e, in particolare, il libro XII risalir ebbein forza del suo spiccato interesse teologico alla giovinezza dello Stagirita. Lungi dal risolversi in un coacervo di scritti risalenti a differenti epoche e contesti, la Metafisica di Aristotele rileva Reale è profondamente unitaria. Al centro c'è la definizione della metafisica come scienza della causa e del principio, dell'essere in quanto tale, della sostanza, dei dei e della verità. In “La saggezza antica” sostiene che tutti i mali di cui soffre l'uomo d'oggi hanno proprio nel nichilismo la loro radice e che «un'energicquesti mali implicherebbe il loro sradicamento, ossia la vittoria sul nichilismo, mediante il recupero di un ideale e di un valore supremo, e il superamento dell'ateismo. Ma quello che egli propone non è affatto un ritorno a-critico a certe idee della antica filosofia italica, ma l'assimilazione e la fruizione di alcuni messaggi della saggezza antica, che, se ben recepiti e meditati, possono, se non guarire, almeno lenire i mali degl’uomini, corrodendo le radici da cui derivano. In una siffatta prospettiva, può acquistare un valore eminentemente filosofico anche la filosofia in lingua Latina in Seneca, a suo parere ingiustamente trascurato da una lunga tradizione che non gli avrebbe riconosciuto alcuna cittadinanza filosofica, per il mero fatto di avere nato in una lontana provincial romana. In “La terapia dell'anima” (Bompiani, Milano) riprende, ancora una volta, l'idea che la filosofia degli antichi in questo caso, quella di Seneca puo costituire un 'farmaco' per l'animo dilaniato degl’uomini. Oltre al campo specifico della filosofia anticasi occupa a vario titolo anche della storia della filosofia generale: per esempio, nella stesura del noto Manuale di filosofia per i licei edito dalla Scuola oltre alla direzione delle collane filosofiche Classici della filosofia, Testi a fronte della Bompiani e I Filosofi per Laterza.  Oltre a questo, i suoi principali scritti sono: “ Il concetto di filosofia prima e l'unità della Metafisica di Aristotele” (Vita e Pensiero, Milano); “Aristotele” (Laterza, Bari); Storia della filosofia antica,  Vita e Pensiero, Milano); “Il pensiero occidentale dalle origini (Scuola, Brescia); Per una nuova interpretazione di Platone” (CUSL, Milano); “Proclo” Laterza, Bari); “Filosofia antica, Jaca, Milano); “Saggezza antica, Cortina, Milano); “Eros demone mediatore. Il gioco delle maschere nel "Simposio" di Platone” (Rizzoli, Milano); “Platone. Alla ricerca della sapienza segreta” (Rizzoli, Milano, Bompiani, Milano, La nave di Teseo, Milano); “La Metafisica di Aristotele” (Laterza, Bari); Raffaello: La "Disputa", Rusconi, Milano); “Corpo, anima e salute. Il concetto di uomo" (Collana Scienza e Idee, Cortina, Milano); “Socrate. Alla scoperta della sapienza umana” (Rizzoli, Milano); “Il pensiero antico, Vita e Pensiero, Milano); ““Radici culturali e spirituali dell'Europa” (Cortina, Milano); “Storia della filosofia romana” (Bompiani, Milano, Collana Il pensiero occidentale, Bompiani); “Valori dimenticati dell'Occidente” (Bompiani, Milano); “ L'arte di Riccardo Muti e la Musa platonica” (Bompiani, Milano); “Agostino” (Bompiani, Milano); “Wojtyla un pellegrino dell'assoluto” (Bompiani, Milano); “Auto-testimonianze e rimandi dei Dialoghi di Platone alle dottrine non scritte" (Bompiani, Milano); “Storia del pensiero filosofico” (Scuola, Brescia); “Salvare la scuola nell'era digitale” (Brescia, Scuola); “Responsabilità della vita. Un confronto fra un credente e un non credente” (Milano, Bompiani); “Mi sono innamorato della filosofia” (Milano, Bompiani); “Romanino e la «Sistina dei poveri» a Pisogne” (Milano, Bompiani); “Cento anni di filosofia. Da Nietzsche ai nostri giorni” (Scuola, Brescia); Introduzione, traduzione e commentario della Metafisica di Aristotele, su archive.org, Bompiani, Traduzioni e commenti Reale ha tradotto in italiano e commentato molte opere di Platone, di Aristotele e di Plotino (la sua nuova edizione delle Enneadi è stata pubblicata  nella collana "I Meridiani" della Mondadori. Pubblica per Bompiani il poderoso volume I presocratici, da lui presentato come la prima traduzione integrale. Nonostante in Italia ne fosse già uscita una traduzione da Giannantoni edita da Laterza. Sostene la presenza di lacune e manomissioni nel Giannantoni, lacune e manomissioni che sarebbero dovute, a parere di Reale, all'ossequio all'ideologia e all'egemonia culturale marxista, secondo cui in quel periodo gl’intellettuali di area comunista dominano la scena in campo editoriale. Canfora, in risposta alle accuse di Reale, sostene la natura pubblicitaria e l'inconsistenza del ragionamento. Si sostene che, se influenza c'è stata nel Giannantoni, essa è stata di matrice idealistica, hegeliana e crociana. Qualsiasi omissione è da evitare, specie se non è segnalata nel testo. Con riguardo alla presunta irrilevanza di taluni tagli operati da Giannantoni sottolinea come i capretti a volte segnano la storia della filosofia più di alcuni filosofi e togliere questi animali dai frammenti, così come far sparire dei cavolfiori, si tasformarsi in una censura. Di Seneca, cura le opere in "Seneca. Tutti gli scritti". Interprete di Platone, La Stampa, Ripensando Platone e il Platonismo” (Milano, Vita e Pensiero). Dimostra la profonda unità concettuale di questi saggi di filosofia prima, mettendo in luce come Jaeger e condizionato dal positivismo e dalla teoria dell'evoluzione della cultura secondo le tre tappe di teologia-metafisica-scienza. Il concetto di filosofia prima e l'unità della "Metafisica" di Aristotele” (Milano, Bompiani); Storia della filosofia antica. La fondazione della botanica e il suo guadagno essenziale. Verso una nuova immagine di Platone, Milano, Vita e Pensiero, Cfr., in particolare, Il paradigma romantico nell'interpretazione di Platone, di H. Krämer, Napoli,  La filosofia antica, Milano,  Jaca. Ha ragione, bisogna imparare ad accettare la morte, Corriere della Sera.  Il concetto di filosofia prima e l'unità della metafisica di Aristotele, Milano, Vita e Pensiero ,La filosofia di Seneca come terapia dei mali dell'anima, Milano, Bompiani, In memoriam. Pur riconoscendo a Giannantoni una statura di studioso di prim'ordine, sostiene che molti marxisti non presentano talune cose nella loro effettiva realtà. Pur non potendosi parlare di complotto, nel testo di Laterza curato da Giannantoni mancano in un'edizione chiamata l'unica integrale italiana decine e decine di passi che elenco in 4 pagine all'inizio della mia traduzione dei veliani e crotonensi. Ci sono inoltre indebite aggiunte assenti nell'originale. Una raccolta di tal fatta, nata assemblando anche vecchie versioni e tagliando pure molte note di queste ultime, ha l'effetto di svuotare le idee forti di codesti filosofi. Svuotare, ironizzare, occupare uno spazio e toglierlo ad altri, evitare un vero confronto. Ecco la vecchia tattica che rimane ancora molto viva. Naturalmente, sul piano pubblicitario, si comprende la auto-esaltazione. La mia traduzione è più completa della tua, come il mio bucato è più bianco del tuo. Ma anche la pubblicità bisogna saperla fare. Ci sono lauree brevi da poco istituite in proposito. Particolarmente inconsistente appare il ragionamento. Eccolo nella sintesi fornita dal suo intervistator.  Giannantoni e molto bravo, e questo lo sapevamo anche senza il supporto di Reale, Laterza è innocente del sopra menzionato reato ideologico. La colpa è della penetrazione comunista. Sembra quasi di sognare. Ma questa è la caricatura dell'antica cantilena sui comunisti padroni dell'editoria italiana. Per confutare questa sciocchezza Bobbio si limita a trascrivere i titoli del catalogo Einaudi. E infatti come negare l'affiliazione bolscevica di Bobbio? Che pena. Si fa riferimento all'osservazione secondo la quale le omissioni di Giannantoni riguardano aspetti poco rilevanti per un marxista come il frammento 23 di Orfeo -- un mal-ridotto frustulo papiraceo in cui si fa cenno ad un rituale misterico. Queste, e consimili, sono le omissioni rimproverate dal neo-presocratico Reale. Sembrra del tutto irrilevante sapere se Kant, quando scrive la Critica della ragion pratica, mangia capretto o una particolare minestra. Alla storia della filosofia questo poco interessi. Ma sapere se un *orfico* mangia capretto e significativo dal punto di vista filosofico. Se l’orfico s’astene, allora e vegetariano e, come tale, non ha condiviso la ritualistica italica in cui si consumeno le carni offerte ai dei e si lasciano ai dei gl’aromi per segnare la distanza tra gl’uomini e i dei. In sostanza, l’orfico crede, evitando il capretto, in una filosofia in cui gl’uomini e i dei sono legati. Non è un capretto né una vacca quello che manca in Giannantoni. Mancano in un'edizione chiamata l'unica integrale decine e decine di passi che elenco in 4 pagine all'inizio della mia traduzione dei Presocratici. Ci sono inoltre indebite aggiunte assenti nell'originale. Una raccolta di tal fatta, nata assemblando anche vecchie versioni e tagliando pure molte note di queste ultime, ha l'effetto di svuotare le idee forti di codesti autori. Svuotare, ironizzare, occupare uno spazio e toglierlo ad altri, evitare un vero confronto. Ecco la vecchia tattica che rimane ancora molto viva. Laudatio. Roberto Radice, Claudio Tiengo, Seconda navigazione. Omaggio, Vita e Pensiero, Milano); G. Grampa, "Ritornare a Crotone: intervista a sulla sua «Storia della filosofia antica»", Vita e Pensiero. RDizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Il mio Platone bocciato. Il cattolico amico di Platone. Critico il Platone di Reale il marxismo non c'entra. La dittatura culturale del marxismo, in Corriere della Sera, Treccani Storia della filosofia antica. Dalle origini a Socrate. Ospitato su gianfrancobertagni. Giovanni Reale, Storia della filosofia antica. Platone e Aristotele. Storia della filosofia antica. I sistemi dell'Età ellenistica. Giovanni Reale. Reale. Keywords: Crotone, Velia, Crotonensi, la scuola di Crotone, la scuola di Velia, I veliani, Parmenide, Girgentu – filosofia siciliana – magna Grecia non e Sicilia --. I confine della magna Grecia – filosofia italica, filosofia italiana – la filosofia nella peninsula italiana in eta anticha – filosofia Latina, filosofia romana. Catalogo di Nome di Filosofi Italici, il poema di Parmenide, il poema di Girgentu, il poema di Velia, la porta rossa di Velia, Zenone di Velia, Filolao di Taranto, Gorgia di Lentini, Archita di Taranto, studi degl’antichi italici da I romani, Etruria e Magna Grecia, le radice etrusche della filosofia romana, fisiologia, teoria dela natura, uomo, la moralia, la colloquenza o dialettica. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Reale” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Reghini – implicatura – il numero sacro crotonense – e il simbolismo duodecimale del fascio littorio -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Firenze). Filosofo italiano. Grice: “It’s difficult to call Reghini a philosopher; yes, he was interested in Pythagoras – but to what extent can, in spite of Russell, number GROUND a whole philosophy?” Studia a Pisa. Insegna a Roma. Promotore del Crotoensismo, e affiliato a vari gruppi dell'esoterismo italiano. Entra nella Società Teosofica e ne fonda la sezione romana. Più tardi, fonda a Palermo la Biblioteca Teosofica-Filosofica. E iniziato al Rito di Memphis di Palermo, rito massonico di supposta origine egizia ed entra a Firenze nella loggia Lucifero, dipendente dal Grande Oriente d'Italia. Ha una breve adesione al martinismo papusiano, che in Italia e diretto da Sacchi, verso le carenze della cui maestranza e pubblicistica apporta una demolizione magistrale. E chiamato d’Armentano, che lo avvia allo studio della scuola di Crotone. Entra nel Supremo Consiglio Universale del Rito filosofico italiano, dal quale però si dimise, non ha infatti un'alta opinione dello stato della massoneria in Italia. Insignito del 33° e massimo grado del Rito Scozzese Antico e Accettato, entra a far parte come membro effettivo del Supremo Consiglio d'Italia, di cui e Gran cancelliere e Segretario generale.  Gli anni della Grande Guerra vedeno discepoli e maestri della Schola Italica Pitagorica partire volontari per il fronte. Non rimase inerte innanzi al sorgere dell’istanze interventiste. Partecipa attivamente alla manifestazione romana del maggio, culminata in Campidoglio, tesa ad ottenere la dichiarazione di guerra. Accolto nell'Accademia Militare di Torino come allievo ufficiale del Genio parte volontario per il fronte, ottenendo sul campo il grado di capitano del Genio. Lui ed il suo maestro Armentano creano a Roma l'Associazione Pitagorica, che riprende le fila di precedenti esperienze e si richiama operativamente al sodalizio pitagorico. Fonda e anima varie riviste, con interventi sagaci e ricchi di dottrina; scrisse sul papiniano “Leonardo”, dando vita ad “Atanór, Ignis, e UR, con Colazza,  Evola come direttore, Parise, ed Onofri. Contrasti d'idee e caratteriali prevalser nel rapporto di collaborazione fra lui ed Evola, provoca la scelta evoliana di allontanamento di questi, assieme a Parise, dalla rivista “UR” (rivista sórta a esprimere al pubblico della cultura italiana l'intento dell'occulto Gruppo di Ur; dove il Maestro fiorentino pubblica con l'eteronimo di Pietro Negri. E se ne ebbero anche strascichi giudiziari. Infatti Evola tenta di farlo incriminare per affiliazione massonica (affiliazione che costituiva reato dopo l'imposizione di scioglimento dell’associazioni segrete decretata dal regime fascista. Ma il potere giudiziario opta infine per un accordo tra i due onde evitare uno scandalo. Per via del condizionamento repressivo fascista vòlto all'emarginazione di tanti esponenti dell'esoterismo italiano (Armentano parte per il Brasile), ormai isolato si ritira dalle attività pubbliche e a Budrio si dedica all'insegnamento nel Circolo Quirico Filopanti”, alla meditazionein chiave pitagorica delle scienze matematiche.  Ottenne tuttavia riconoscimenti  dei Lincei e dall'Accademia d'Italia, per la sua opera sulla restituzione della geometria pitagorica. Il Crepuscolo dei Filosofi regalato dal suo autore, Papini all’amico Arturo al suo ingresso nella loggia fiorentina ‘Lucifero.” Nel frontespizio una dedica ad inchiostro, scolorito dal tempo, Al fratello Reghini il suo G Papini, in Reghini, pitagorico, su ilmanifesto  Rito filosofico italiano, Del Massa, “Pagine esoteriche” (Finestra, Trento). In questa qualità firma il decreto del suo scioglimento (riprodotto in: L. Sessa, I sovrani grandi commendatori e storia del supremo consiglio d'Italia del Rito scozzese antico ed accettato, Palazzo Giustiniani (Bastogi, Foggia), in seguito all'approvazione alla Camera dei deputati del progetto di legge sulla disciplina delle associazioni, presentato da Mussolini, mirante allo scioglimento della massoneria. Iacovella, "Il barone e il pitagorico”, Vie della Tradizione, Cfr. la recensione fatta ne da Guénon. Altri saggi: ““Parola sacra e parola di passo dei gradi”; “Il mistero massonico” (Atanor, Roma); “Geometria pitagorica” (Basilisco, Genova); “Il numero sacro nella tradizione pitagorica”; “Il numero sacro e la geometria pitagorica”;  Il fascio littorio, ovvero il simbolismo duodecimale”; “Il fascio etrusco” (Basilisco, Genova); “Il numero sacro nella tradizione crotonese” (Ignis, Roma); “Del Numero”; PrologoAssociazione culturale Ignis, Del Numero; Dell'equazione indeterminata di secondo grado con due incognite” (Archè/pizeta); “Della soluzione dell'equazione di tipo Pell x2-Dy2=B e del loro numero” (Archè/pizeta);“Il numero triangolare, il numero quadrato, il numero piramidale  a base triangolare, il numero piramidale a base quadrata” (Archè/pizeta); “Dizionario Filologico” (Associazione culturale Ignis"), Cagliostro, ("Associazione culturale Ignis"), “Considerazioni sul rituale dell'apprendista libero muratore” (Phoenix, Genova); “Paganesimo, Scuola di Crotone, Massoneria” (Mantinea, Furnari, Messina); “Per la restituzione della massoneria crotonense italica (Raffaelli, Rimini); “La tradizione crotonense massonica” (Melita, Genova);  “Trascendenza di spazio e tempo”, Mondo Occulto (Napoli, ASEQ). Cura “De occulta philosophia” di C. Agrippa (Fidi, Milano);  I Dioscuri, Genova; La Sapienza pagana e pitagorica  (La Cittadella.  I Libri del Graal. Geminello Alvi, Reghini, il massone pitagorico che ama la guerra, Corriere della Sera, R. Paradisi, Il pitagorico che sogna l’impero, L’Indipendente, N. Luca, "Un intellettuale neo-pitagorico tra massoneria e fascismo" (Atanòr, Roma); Parise, "Nota sulla vita di A. Reghini", in calce a “Considerazioni sul rituale dell'apprendista libero muratore” (Phoenix, Genova); R. Sestito, “Il figlio del sole” (Ancona, Associazione Culturale Ignis); Via romana agli Dei Amedeo Rocco Armentano, Evola  Parise, Schiavone,  a metà strada tra fascismo e massoneria, su archiviostorico.info. Centro De GiorgiScuola Normale Superiore di Pisa, Breve biografia su mathematica. Boni, Omaggio su rito simbolico; Un pitagorico dei nostri tempi; N. Bizzi, La Tradizione occidentale. Grandi massoni. Illustre matematico e anti-fascista -- grande oriente. Pitagorico, su ilmanifesto. Arturo Reghini. Reghini. Keywords: implicature, il fascio etrusco, scuola di Crotone, il fascio littorio, simbolismo duodecimale. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Reghini” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Regina – uomini complementari – potenza e valore – filosofia italiana – Luigi Speranza (Sabbioneta). Filosofo italiano.  Grice: “When Urmson said that for Prichard, duty cashed out in interest, he was right! But we must wait for Regina to emphasise Kierkegaard’s punning on interest – which literally means, ‘being in between’! The interesting (sic) thing is that Kierkegaard exploits the old Roman aequi-vocation between the alethic (being in between) and the practical (Prichard, ‘duty as interest’). Studia a Milano sotto Severino, laureandosi con una tesi su Lavelle e Heidegger.  Insegna a Macerata, Verona, e Cagliari. Progetto «Tempus», relativo all'organizzazione presso l'Sarajevo e Mostar di un master sulla tolleranza religiosa.. “Ripresa, pentimento, perdono», Verona); L'essere umano come rapporto. L'antropologia filosofica e teologica di Kierkegaard”; Forum, Conferenza Episcopale Italiana, Progetto culturale della Chiesa. Insegna a Verona. Si basa su Kierkegaard, Nietzsche e Heidegger (“the greatest living philosopher” – Grice). In Heidegger evidenzia l'importanza del ruolo sapienziale assegnato alla finitezza dell'uomo.  In Kierkegaard vede invece da cui partire per costruire una ontologia e una antropologia basate su una concezione dell'essere: l'esse come inter-esse. L'essere come inter-esse -- nella doppia valenza ontologica ed etica) pone il pensante in rapporto con un'ulteriorità che, nel trascenderlo, ne accentua e personalizza il differire. La metafisica fondata sull’inter-esse cessa di essere onto-teologia, ossia nient'altro che proiezione idolatrica della logica umana.  Sarajevo; “Dal nichilismo alla dignità dell'uomo” (Vita e Pensiero, Milano); “Esistenza e sacro” (Morcelliana, Brescia); “L'arte dell'esistere” (Morcelliana, Brescia, L. Romera, “Acta Philosophica”, recensione a U. Noi eredi dei cristiani e dei Greci (Poligrafo, Padova). Il termine è stato acquisito da  Heidegger; “Gesù e la filosofia” (Morcelliana, Brescia); “L'uomo complementare. Potenza e valore” (Morcelliana, Brescia); “Servire l'essere” (Morcelliana, Brescia); “La differenza viva: per una nuova concettualità” (Sentiero, Verona); “Noi eredi dei Greci” (Il Poligrafo, Padova); “La soglia della fede: la domanda su Dio” (Studium, Roma); “L'arte dell'esistere” (Morcelliana, Brescia). Umberto Regina. Regina. Keywords: uomini complementari – potenza e valore, essere ed interesse, esse ed interesse, Prichard, duty and interest, Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Regina” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Renier – implicatura – filosofia italiana – Luigi Speranza (Treviso). Filosofo italiano. Essential Italian philosopher. Da antica famiglia patrizia veneziana figlio di Luigi e Fanny Venturi. Studia in Camerino, Urbino, ed Ancona, sempre seguendo gli spostamenti del padre, magistrato. Studia a Bologna, sotto Carducci, Torino, e Firenze, sotto Bartoli. Insegna a Torino. Fonda il Giornale storico della litteratura e la filosofia italiana, «profondendovi, negli studi particolari, nelle rassegne, negli annunci analitici e in un ricchissimo notiziario, un vero inesauribile tesoro di cultura, di notizie, di rilievi. Cura importanti edizioni critiche e monografie. I suoi saggi critici spaziano attraverso tutta la letteratura e la filosofia italiana. Atre opere: “Il tipo estetico della donna nel Medio Evo” (Ancona, Morelli); Isabella d'Este Gonzaga” (Roma, Vercellini); “Mantova e Urbino” (Torino, Roux); La cultura e le relazioni letterarie d'Isabella d'Este Gonzaga (Torino, Loescher); “Svaghi critici” (Bari, Laterza); A. Luzio, Rodolfo Renier, La coltura e le relazioni letterarie di Isabella d'Este Gonzaga, Sylvestre Bonnard). L. Vendittis, Letteratura italiana. I critici,  Milano, Marzorati, U. Renda, P. Operti, Dizionario storico della letteratura italiana (Torino, Paravia); Letteratura italiana. Gli Autori,  Torino, Einaudi. Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.  Rodolfo Renier. Renier. Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Renier” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rensi – implicatura – filosofia italiana. Luigi Speranza (Villafranca di Verona). Filosofo Italiano . Grice: “Only in Italy a philosopher gets his obituary when he is alive!” Studia a Verona, Padova, e Roma. Insegna a Genova. Iscrittosi al Partito Socialista Italiano, si reca a  Milano per assumere la direzione del giornale La lotta di classe, collaborando assiduamente anche alla turatiana Critica Sociale e alla Rivista popolare. A seguito delle misure repressive adottate dal governo e per sfuggire alla condanna del Tribunale Militare per aver preso parte ai moti operai milanesi, stroncati dall'esercito con la strage del generale sabaudo Fiorenzo a Beccaris, e costretto a cercare rifugio in Svizzera. Frutto dell'esperienza ticinese e la pubblicazione de “Gl’Anciens Régimes e la democrazia diretta” (Colombi, Roma) in cui difende il principio della democrazia diretta del sistema istituzionale federalista. Collabora con numerosi articoli ai fogli radicali Il Dovere di Bellinzona, la Gazzetta Ticinese e L'Azione di Lugano, nonché alla rivista socialista e pacifista Coenobium. Rientra in Italia per stabilirsi a Verona dedicandosi alla filosofia. A seguito della campagna libica, vi fu la rottura col partito socialista, poiché  si era schierato con l'interventismo di L. Bissolati. Pubblica “Il fondamento filosofico del diritto” (Petremolese, Piacenza). Altri due volume, “Formalismo e a-moralismo giuridico” (Cabianca, Verona) e “La trascendenza: studio sul problema morale” (Bocca, Torino), ove sviluppa un idealismo trascendente. Insegna a Bologna, Ferrara, Firenze, Messina. L'esperienza della grande guerra manda in crisi la sue convinzione idealistica, conducendolo verso lo scetticismo, la cui prima formulazione sono i “Lineamenti di filosofia scettica” (Zanichelli, Bologna). Sostene che la guerra distrue la fede ottimistica nell'universalità della ragione, sostituendola con lo spettacolo tragico della sua pluri-versalità, vale a dire dell'irriducibile conflittualità dei diversi punti di vista. Espose nella “Filosofia dell'autorità” (Sandron, Palermo) la traduzione politica di questa concezione. Poiché tutti i punti di vista politici sono sullo stesso piano, quello che anda al potere lo fa con un atto di forza, tacitando tutti gli altri punti di vista. In questo saggio si è scorta una prima giustificazione dell'autoritarismo fascista. Tuttavia, dopo una prima simpatia per il fascismo, ne divenne un fiero avversario quando Mussolini con metodi anti-democratici comincia a perseguire il disegno dittatoriale. Sottoscrisse il Manifesto degli intellettuali anti-fascisti di Croce, pagando questa scelta con la sospensione,  dalla cattedra di filosofia a'Genova. Arrestato e rinchiuso in carcere. Solo un abile stratagemma escogitato dall'amico e collega Sella, che pubblica sul Corriere della Sera il necrologio del filosofo, diffondendo così la falsa notizia della sua morte, indusse il duce a rimetterlo prontamente in libertà. Il dittatore teme l'ondata di sdegno sollevatasi per i metodi oppressivi del regime. Per la sua coerenza agli ideali di libertà, sube il definitivo allontanamento dalla cattedra e, fino alla sua scomparsa, comandato, da vigilato speciale, presso il centro bibliografico dell'ateneo genovese, per la compilazione della biografia ligure. Nonostante il doloroso distacco dalla scuola dove aveva insegnato per diciassette anni, continua la sua attività filosofica e collaborando al quotidiano socialista genovese Il Lavoro, l'unico foglio che accoglie testi di personalità che non hanno fatto atto di sottomissione al fascismo.  Ricoverato al Ospedale Galliera mentre infuria  il bombardamento della flotta inglese sulla città, per essere operato d'urgenza. Tuttavia l'azione militare danneggia alcune sale dell'edificio e i medici doveno rinviare l'intervento, una fatalità che non lascia scampo a Rensi. Ai funerali pochi amici ed ex allievi poterono seguire per breve tratto il carro funebre. La polizia, che vieta quest'ultimo devoto omaggio, disperse il funerale, schedando alcuni discepoli. Rensi, anche morto, tura il potere. Sulla tomba nel Cimitero monumentale di Staglieno un'epigrafe riassume uno stile di vita ed esprime il suo dissenso, la sua resistenza e indipendenza intellettuale. Etsi omnes, non ego. Anche se tutti, non io. La sua filosofia si è sviluppata  dopo l'approdo allo scetticismo in direzione del realismo e del materialismo critico. Un realismo materialistico quindi, che considera derivato, con una certa libertà interpretative, dal criticismo. Arrriva ad ipotizzare che Kant puo pensare alla "cosa in sé" come a una più nascosta essenza materiale delle cose stesse.  La sua filosofia non e esente da paradossi concettuali e da mutamenti continui che lo hanno portato a cadere in alcune contraddizioni e incoerenze. Ma va anche considerato che al di sopra di esse a dominare è comunque un forte pessimismo, che non è solo esistenziale, ma anche gnoseologico. Sia il mondo, sia la mente umana sono irrazionali. Ma supponiamo che un tale fatto esteriore ai nostri orologi, destinato al controllo di questi, non esistesse, e che i nostri orologi continuassero a discordare. Come potremmo allora, in mancanza di quel fatto esteriore obbiettivo e nel discordare dei singoli nostri orologi, conoscere l’ora che è? Ora questo è appunto il caso delle nostre ragioni. Non c’è l’oggetto esterno ad esse, l’esterno modulo-ragione, su cui controllarle e che le giudichi, ed esse discordano tra di loro. Come conoscere l’ora che è della ragione? Per esempio egli ha sostenuto che siccome la filosofia ha una storia che si snoda nel tempo, ciò significa che un pensiero vero e unico non può esistere e che perciò nel suo procedere ed evolvere essa nega continuamente sé stessa. Contro l'idealismo di Gentile allora imperante, che considerala storia una realizzazione progressiva dello spirito e della ragione, ha una visione negativa della storia, come assurdo, caso e vana ripetizione.  C'è storia dunque perché ogni presente, ossia la realtà, è sempre falsa, assurda e cattiva, e perciò si vuol venirne fuori, passare ad altro, quel passare ad altro in cui, unicamente, la storia consiste. C'è storia, insomma, l'umanità corre nella storia, per la medesima ragione per cui corre un uomo che posa i piedi su di un sentiero cosparso di spine o di carboni ardenti. La sua critica della religione si sviluppa poi in un'aperta apologia dell'ateismo. Sembra quasi di poter cogliere uno dei tratti dell'ateismo in un saggio Sopra lo amore di Ficino. Ficino  proponeva una visione dell'amore come amore eterno che ritorna come desiderio di ogni grado ontologico di ritornare al bene e al Tutto. Propone una nuova interpretazione di questa tipica teologia platonica, vedendo nell'amore ipotizzato da Ficino in realtà un preludio a quelle che diventeranno due tra le più influenti correnti filosofiche: l'idealismo e il volontarismo. L'amore come totalità dei diversi, o come volontà nelle vesti di matrice essenziale del tutto, mette da parte il bisogno dell’amore trascendete e sussurra l'ipotesi di un ateismo, forse professato tra le righe dai più celebri filosofi.  Filosofo profondamente problematico e inquieto, fine però per approdare a un forte pessimismo ontologico ed esistenziale, che lo spinse verso derive spiritualistiche, forse latenti nelle sue riflessioni fin dalle origini nelle “Lettere spirituali”. In quest'opera, come anche nell “La morale come pazzia” (Guanda, Modena) delinea una sorta di mistica dei valori e un'etica concepita come l'azzardo dell'uomo che scommette sul bene in un universo cieco e indifferente. Nella sua “Autobiografia intellettuale” suddivide in tre periodi la sua evoluzione: un primo misticismo idealistico, un secondo relativismo scettico materialistico e ateo, un terzo misticismo spiritualistico come ultimo approdo del suo pensiero.  Il primo e un misticismo di tipo platonico, in cui sono presenti anche elementi di San Paolo e di Malebranche. Scrive “Le Antinomie dello spirito” (Petremolese, Piacenza); “Sic et Non -- Metafisica e poesia” (Romaa, Roma); “La trascendenza. Studio sul pensiero morale”. Il secondo nasce dal suo sconcerto di fronte alle violenze della grande guerra e lo porta alla negazione di qualsiasi razionalità della realtà. Pensa infatti che se gl’uomini ricorrono sistematicamente alla violenza per risolvere i loro conflitti questo significa che la ragione in sé non esiste, e che si tratta dell'illusione dell'uomo di pensare che si possa dare ordine al caos. L'irrazionalità della realtà si trova espressa in “Lineamenti di filosofia scettica”; “La filosofia dell'autorità”; “La scepsi estetica” (Zanichelli, Bologna); “Polemiche anti-dogmatiche” (Zanichelli, Bologna); “Interiora rerum – la filosofia dell’assurdo” (Milano, Unitas); “Realismo” (Milano, Unitas); “Apologia dell'ateismo” (Formiggini, Roma); e “Le aporie della religione”. Il secondo periodo è altresì caratterizzato da un avvicinamento al positivismo materialistico e dal rifiuto dell'idealismo di Croce e di Gentile. In esso va registrata anche una rivisitazione del panteismo di Spinoza, che interpreta alla maniera dei teologi, quindi come ateistico perché avrebbe negato il Dio personalizzato dei monoteismi. Pensa anche di realizzareuna sintesi di scetticismo e realismo perché se solo la scepsi è il modo reale e utile di porsi di fronte al mondo, essa è anche l'unica verità possibile. Si tratta anche del momento di punta del nichilismo, perché si afferma che siccome l'unica cosa certa e stabile è la morte, ed essa è il nulla, solo il nulla possiede una verità. Prevale una forma di misticismo che non sorge, però, improvvisamente, essendo già chiaramente presente nelle opere maggiormente influenzate dallo scetticismo. Quest'ultimo fu, infatti, sempre sollecitato da un'innata, profonda religiosità, sicché non stupisce che il filosofo si apra alla voce del divino, poiché cerca nella negazione assoluta un criterio positivo che consenta la negazione stessa. A questo periodo appartengono: “Critica della morale”; "Critica dell'amore e del lavoro”; “Paradossi di estetica e dialoghi dei morti” (Corbaccio, Milano); “Frammenti di una filosofia del dolore e dell’errore, del male e della morte” (Guanda, Modena); “La filosofia dell'assurdo” e “Gorgia -- Autobiografia intellettuale – la mia filosofia – testamento filosofico” (Corbaccio, Milano). Isolato in vita nel mondo filosofico italiano, nel quale domina l'idealismo crociano-gentiliano, trova la comprensione di pochi intellettuali a lui affini. È stato quest'ultimo a creare la formula dello scettico credente, che in forme diverse ha dominato i pochi studi sul suo pensiero. Oggi ha trovato la collocazione nell'ambito del nichilismo..  Per alcuni tale collocazione resta comunque riduttiva rispetto alla vastità della sua filosofia, che andrebbe ancora approfondito. La trascuratezza nei suoi confronti sta nel fatto che la cultura italiana è stata a tutto il XX secolo dominata dall'idealismo e dall'esistenzialismo. Legato alla cultura socialista, si caratterizza per una certa dose di eclettismo e per una forte componente umanitaria, distante dal materialismo storico marxiano e riconducibile, più agilmente, nel novero dei pensatori vicini al socialismo utopista. Se durante l'attività politica in Italia aderisce all'idea della lotta di classe, l'esperienza svizzera lo porta a riconsiderare tale concezione dei rapporti di forza nella storia, ridimensionandone la portata. Infatti, l'antagonismo tra proletariato e borghesia e circoscrivibile ad alcune realtà contingenti e non costituirebbe un'invariante delle relazioni socio-politiche. E se, da un lato, il suo realismo politico lo porta ad apprezzare le teorie elitistiche del conservatore G. Mosca, dall'altro, la matrice umanitaria e socialista emerge nell'esaltazione degli istituti della democrazia diretta, caratterizzanti il sistema costituzionale americano e quello svizzero, considerati come gli unici in grado di far emergere la volontà popolare e di permettere l'emancipazione delle classi lavoratrici. L'elogio ai regimi federalisti appena citati, e il contingente recupero di Cattaneo sono sintomatici di un altro aspetto del suo orizzonte culturale: la feroce critica dell'istituto monarchico (tanto nell'accezione assolutista, quanto in quella temperata del costituzionalismo borghese ottocentesco), appannaggio di una vicinanza con il programma del Partito Repubblicano Italiano. Mostra un pessimismo storico verso il Risorgimento, la disapprovazione intransingente del ruolo, ritenuto ambiguo e ostile al riscatto sociale del proletariato, della casa regnante dei Savoia e l'appartenenza alla Massoneria.  Influenze "Atomi e vuoto e il Divino in me", queste parole di Rensi hanno ispirato M.  Lobaccaro nella composizione della canzone Rosa di Turi dei Radiodervish. Altri saggi: “Una Repubblica italiana: il Canton Ticino, "Critica sociale", Milano), “L'immoralismo di Nietzsche” (Carlini, Genova); “Il genio etico ed altri saggi” (Laterza, Bari); “Sulla risarcibilità del danno morale” (Cooperativa,Verona); “L’istinto morale”, Riuniti, Bologna); “L'orma di Protagora” (Treves, Milano); “Principi di politica impopolare” (Zanichelli, Bologna); “Introduzione alla scepsi etica” (Perrella, Napoli); “Teoria e pratica della reazione politica” (Stampa, Milano); “L'amore e il lavoro nella concezione scettica” (Unitas, Milano); “Dove va il mondo?, «Inchiesta fra gli scrittori italiani», Libreria Politica Moderna, Roma); “L'irrazionale, il lavoro, l'amore” (Unitas, Milano); "Terapia dell'ateismo" (Castelvecchi, Roma);  “Apologia dello scetticismo” (Formiggini, Roma); “Autorità e libertà: le colpe della filosofia” (Politica, Roma); “Il materialismo critico” (Sociale, Milano); “Spinoza” (Formiggini, Roma); “Scheggie: pagine di un diario intimo” (Bibl. Ed., Rieti); “Cicute: dal diario di un filosofo” (Atanòr, Todi); “Impronte: pagine di un diario” (Italia, Genova); “Raffigurazioni -- schizzi di uomini e di dottrine” (Guanda, Modena); “Le aporie della religione” (Etna, Catania); “Sguardi: pagine di un diario” (Laziale, Roma); “Passato, presente, future” (Cogliati, Milano); “Motivi spirituali platonici” (Gilardi, Milano); “Scolii: pagine di un diario” (Montes, Torino); “Vite parallele di filosofi: Platone e Cicerone” (Guida, Napoli); “Critica della morale” (Etna, Catania); “Figure di filosofi: Ardigò e Gorgia” (Guida, Napoli); “Poemetti in prosa e in verso” (Ist., Milano); "La morale come stato d'eccezione?" (Castelvecchi, Roma); “Trasea, contro la tirannia” (Oglio, Milano); “Lettere spirituali” (Bocca, Milano); “Sale della vita -- saggi filosofici” (Oglio, Milano); “La religione -- spirito religioso, misticismo e ateismo” (Sentieri Meridiani, Foggia); “Contro il lavoro -- sggio sull'attività più odiata dall'uomo” (Gwynplaine, Camerano);  “Le ragioni dell'irrazionalismo” (Orthotes, Napoli); “Su Leopardi” (Bruni, Torino). – “L'Intellettuale Dissidente, Pastorino, Uomini e idee della Massoneria. La Massoneria nella storia d'Italia, Roma, Atanor sub voce.  (in ordine cronologico), Giuseppe Rensi,  Istituto di Studi filosofici, Roma); M.  Untersteiner, Interprete del pensiero antico, Bocca, Milano); La scepsi estetica (Zanichelli, Bologna); N. Cuneo, Conti e C., Cuneo); Un moralista, Italia, Raffaele Resta, SIAG, Genova); A. Poggi (Azzoguidi, Bologna); “Il problema generale della giustizia e della giustizia penale” (Vallardi, Milano); P. Rossi, “L’deale di Giustizia” (Bocca, Milano); E. Buonaiuti, “Lo scettico credente” (Partenia, Roma); C. Mignone, “Leopardi e Pascal” (Corbaccio, Milano); P. Nonis, La scepsi etica, Studium, Roma, G. Morra,; Lauretta Rensi, Scetticismo e misticismo nel pensiero di Rensi, Ciranna, Siracusa, F. Tecchiati, Alla "Mostra internazionale del libro filosofico", La Voce di Calabria, Palmi, R. Bassanesi, La coscienza tragica” Filosofia, Torino); E. Alpino, La collaborazione di Rensi alla rivista "Pietre", Marzorati, Milano); Girolamo De Liguori, Lo scetticismo giuridico” (Giuffrè, Milano); A. Noce, "Tra Leopardi e Pascal, ovvero l'auto-critica dell'ateismo negativo", in Una giornata rensiana, Marzorati, Milano,  M. Sciacca, Una giornata rensiana” (Marzorati, Milano); G. Perano, Il problema della verità nello scetticismo di Rensi” (Lateranense, Roma); E. Mas, Tra democrazia e anti-democrazia” (Bulzoni, Roma); A.  Santucci, Un irregolare: Tendenze della filosofia italiana nell'età del fascismo, O. Pompeo, Faracovi, Belforte, Livorno); G. Rognini, “Dal positivismo al realismo” (Benucci, Perugia); L'inquieto esistere” (EffeEmmeEnne, Genova); F. Boriani, La questione morale nel positivismo” (Melusina, Roma); U. Silva, “La ribellione filosofica” (Genova, G. Liguori); Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo. La coerenza critica, Il sentiero dei perplessi. Scetticismo, nichilismo e critica della religione in Italia da Nietzsche a Pirandello, La Città del Sole, Napoli, Willy Gianinazzi, Intellettuali in bilico, Milano, Ed. Unicopli, Nicola Emery, Lo sguardo di Sisifo: Giuseppe Rensi e la via italiana alla filosofia della crisi: con una nuova  rensiana, Marzorati, Settimo Milanese, 1Francesco Mancuso, Tra democrazia e fascismo, Aracne, Roma, P. Serra, Tra dissoluzione del socialismo e formazione dell'alternativa nazionalista” (Angeli, Milano); F. Meroi (Olschki, Firenze); “L’eloquenza del nichilismo, SEAM, Formello); G. Pezzino, Scacco alla ragione” (C.U.E.M.C., Catania); “A. Castelli, Un modello di Repubblica; la politica e la Svizzera (Mondadori, Milano); N. Greco, politica, autorità, storia, Viaggi d icarta, Palermo); P. Serra, “La rivolta contro il reale, Città Aperta,  Enna); A.  Montano, “Ethica ed etiche” (Napoli); G. Barbuto, Nichilismo e stato totalitario: libertà e autorità” (Guida, Napoli); M. Greco, la filosofia morale, Viaggidicarta, Palermo, F. Mancuso; A. Montano, Irrazionalismo e impoliticità Rubbettino Editore, Soveria Mannelli, F. Meroi, filosofia e religione nel primo Novecento, Edizioni di storia e letteratura, Roma). D. Lobagueira,   Documenti, Trento); Armando Mascolo, Il corso infernale della storia. L'influenza di Schopenhauer nella filosofa, in F. Ciracì, D. Fazio, Schopenhauer in Italia, Lecce, Pensa MultiMedia, R. Bruni, “Il leopardismo filosofico” (Firenze, Le Lettere); “Filosofo della storia, Firenze, Le Lettere,.E. Bignami E. Buonaiuti B. Croce A. Ghisleri Manifesto degli intellettuali antifascisti Ad. Tilgher (Treccani Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Il contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana,. Rensi, il filosofo dimenticato. scomodo nichilista di Franco Volpi l'"irregolare" di Orazio Martinetti. Giuseppe Rensi. Rensi. Keywords: filosofia dell’autorita, autorita e liberta, Gorgia, Gorgia ed Ardigo, Santucci, Tendenze della filosofia italiana nell’eta del fascismo, Gentile, necrologio, Ardigo, Platone, Cicerone, Ficino, Bradley, Bosanquet, diritto e forza, filosofia della storia, Gogia, Elea, Velia, Elea ed Efeso, Gorgia. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rensi” – The Swimming-Pool Library.

 

Ressibio – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Metaponto). Filosofo italiano. A Pythagorean cited by Gamblico.

 

Grice e Resta – della fiducia – filosofia italiana – Luigi Speranza (Bari). Filosofo Italiano. Grice: “I like Resta; I was reading a book on golf that the Italians define, as I would cricket, as the game of ‘fiducia,’ so it is nice to see that Resta has tried to formulate some ‘rules,’ as we would call them, for trust. The cover of the essay is especially fascinating, as it depicts two acrobats on a circus ring. Where ‘fiducia’ becomes a matter of life and death – or a vital evolutionary tract, if often ‘ciecco,’ as Resta puts it. His research reminds me of Warnock on ‘trust’ in “The object of morality.”  Essential Italian philosopher. Filosofo. Nominato Alfiere del Lavoro. Studia  a Bari. Insegna a Bari e Roma. Dirige il Seminario sulla cultura giuridica della Fondazione Basso-Issoco, nonché delle riviste "Sociologia del Diritto" e "Politica del Diritto".  Spazia  dai temi classici della filosofia dfino a temi di particolare attualità quali quelli riguardanti l'infanzia, i diritti dei minori e il bio-diritto. Particolarmente interessanti sono i saggi nei quali indaga sul significato e sui risvolti giuridici del concetto di "farmaco" come anti-doto necessario alla violenza. Saggi: “Conflitto e giustizia” (Bari, De Donato); “Diritto e sistema politico” (Torino, Loescher); “L' ambiguo diritto” (Milano, Angeli); “Poteri e diritti, Torino, Giappichelli); “La certezza e la Speranza -- diritto e violenza” (Roma, Laterza). Le stelle e le masserizie. Paradigmi dell'osservatore” (Roma, Laterza); “L'infanzia ferita” (Bari, Laterza); “Il diritto fraterno” (Bari, Laterza); “Diritto vivente” (Bari, Laterza); “Le regole della fiducia” (Bari, Laterza); biodiritto. Eligio Resta. Resta. Keywords: della fiducia. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Resta” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Restaino – Antonino e compagnia – filosofia italiana – Luigi Speranza (Alghero). Filosofo Italiano. Grice: “Only in Italy, a philosopher writes on cartoons!” Filosofo. Studia e insegna a Cagliari e Roma. Studia la storia della filosofia  e dell'estetica. Il suo saggio forse più noto è una “Storia del fumetto: da Yellow Kid ai manga” (POMBA, Torino) che non ha mancato anche di suscitare alcune polemiche, fino al punto che un gruppo di appassionati di fumetti ha lanciato una petizione chiedendo alla casa editrice il ritiro del saggio, accusato di contenere gravi lacune ed errori.  Ettore Gabrielli, Petizione contro l’POMBA per il libro Storia del Fumetto, Lo Spazio Bianco, Andrea Plazzi, Il fantasma del fumetto, in il Mulino, Bologna, Mulino. La fortuna di Comte, Comte sansimoniano, in Rivista critica di storia della filosofia, Comte scienziato, Comte filosofo, Mill e la cultura filosofica, La Nuova Italia, Firenze, Mill: Scritti scelti, Principato, Milano, Scetticismo e senso comune” (Laterza, Bari); Hume, Riuniti, Roma, Filosofia e post-filosofia” (Angeli, Milano); Storia dell'estetica” (Pomba, Torino); “Storia della filosofia, fondata da Abbagnano, in collaborazione con Fornero e Antiseri, La filosofia contemporanea, Pomba, Torino); La filosofia anglo-americana, in La Filosofia della seconda metà del Novecento, G. Paganini, Piccin-Vallardi, Padova, Storia della filosofia, Pomba Libreria, Torino, La Rivoluzione Moderna. Vicende della cultura tra Otto e Novecento, Salerno, Roma); Giovanni Franco Restaino. Restaino. Keywords: Antonino e compagnia. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Restaino” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Ricordi – essere per amore – filosofia italiana. Luigi Speranza (Milano). Filosofo italiano. Se è vero che Shakespeare ha "inventato l'umanità", è altrettanto vero che egli l'ha poi divisa, il più delle volte, tra due grandi generi di rappresentanti: e questi passano davvero per le categorie dei platonici e degli aristotelici. Filosofo. Figlio di Ferruccio Merk Ricordi, in arte Teddy Reno e la produttrice e distributrice cinematografica Vania Protti. Studia a Roma e Napoli. Studia l’ermeneutica. Debuttato con Ronconi, con il quale ha lavorato nei primi anni della carriera. Attore con Stoppa, Lavia, e Filippo. Inizia la carriera registica che lo ha visto spesso anche interprete nei propri allestimenti. Questi sono stati salutati sempre da un forte e caloroso successo di critica e pubblico. Si dedicato a Shakespeare, alla drammaturgia antica, al teatro tedesco dell'età romantica, ma anche e costantemente ai contemporanei introducendo autori come Rohmer, Amann, Norén.  Si ricordano Medea e Fedra di Seneca, Trio in mi bemolle di Rohmer e Dopo la festa di J. Amann, Anfitrione di H. Kleist e Don Giovanni e Faust di C. Grabbe, “Canti nel deserto” e Gli inganni dell'infinito di G. Leopardi, “Le ceneri di Roma e Orgia di Pasolini, Creditori di A. Strindberg e Demoni di L. Norén, Romeo e Giulietta, Macbeth e Amleto di Shakespeare, Lame e Nerone di G. Manfridi. Pubblicat su Leopardi, Shakespeare, Schiller e il concetto di teatralità: “Lo spettacolo del nulla” (Bulzoni) e Essere e libertà (Bulzoni). Pubblica"Le mani sulla cultura" (Gremese), una denuncia assai netta dell'egemonia storica della sinistra sulle arti, che si ravvisa in modo particolare nel "Teatro politico" del Novecento. Direttore del Teatro Stabile d'Abruzzo a L'Aquila; inaugurando il corso di questo importante Teatro ha diretto e interpretato Edipo Re di Sofocle e Anfitrione di Kleist, e insieme dedicato vari incontri al Teatro di Poesia.  Consigliere di amministrazione del Teatro di Roma.  Collabora a Liberal, per le cui edizioni pubblicato il saggio "Ideologia di Amleto” (Liberal). Pubblica "Shakespeare filosofo dell'essere" (Milano, Mimesis), saggio che si riassume nella tematica di una nuova “Filosofia del dramma”. Questo saggio rappresenta il sui progetto dedicato alla drammaturgia esistenzialista. Pubblica "Filosofia del bacio" (Mimesi), e "Pasolini filosofo della libertà" (Mimesis). Pubblica il suo saggio teoretico più rilevante, "L'essere per l'amore" (Mimesis).  Dante per Roma e nel mondo. Inizia un Progetto filosofico su Alighieri. -saggistico ma anche teatrale e comunicativo, che vorrà sostenere fino al centenario della morte del Poeta. Inizia quindi nell'estate  con la rassegna "Dante per Roma", con la lettura in luoghi significativi della "Città Eterna" -- Mausoleo di Cecilia Metella, Arco di Giano, Terme di Caracalla e Terme di Diocleziano -- di sette Canti dell'Inferno. Realizza un primo documentario per Rai5. La rassegna si chiude on la lettura di sette Canti del Paradiso, ricevendo il plauso della critica e grande riscontro dal pubblico.  Pubblica “Filosofia della Commedia di Aligheri,” dedicato alla cantica dell'Inferno. “Il grande teatro shakespeariano” (Mimesis); “Filosofia della Commedia di Dante. L’Inferno – Il Purgatorio ” (Mimesis) “Dante per Roma: Inferno” Rai; La grande magia di Dante può essere capita soltanto ascoltandola a viva voce", in Spettacol iLa Repubblica. Intervista di Grattarola. Franco Ricordi. Ricordi. Keywords: essere per amore. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Ricordi” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Righetti – la ragione ecologica, o l’etica dello spazio filosofia italiana -- Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Si concentra soprattutto sui temi dell’estetica. Fonda “La Stanza Rossa” sull rapporto arte-comunicazione. Affianca alle ricerche precedenti altri filoni di indagine, volti prevalentemente all’ambito della riflessione meta-etica.. Studia l’ecologia. Pubblica «Iride», «Dianoia» e «Millepiani».   Ecoinciviltà. La ragione ecologica spiegata all’umanità civile” (Mucchi, Modena); “La ragione ecologica: intorno all’etica dello spazio” (Mucchi, Modena); “Etica dello spazio -- per una critica ecologica al principio della temporalità” (Mimesis, Milano); “Dall’assenza d’opera all’estetica dell’esistenza” (Mucchi, Modena); “Forme della “verità”: follia, linguaggio, potere, cura di sé” (Liguori, Napoli); “La fantasia e il potere” (Mucchi, Modena); “La Stanza Rossa. Trasversalità artistica” (Costa, Milano); “Soggetto e identità. Il rapporto anima-corpo” (Mucchi, Modena). Cf. Grice, “From the banal to the bizarre: method in philosophical psychology.” Stefano Righetti. Righetti. Keywords: la ragione ecologica, o l’etica dello spazio, linguaggio, la pietra di bismantova. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Righetti” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rignano – filosofia italiana – filosofia fascista – filosofia italo-giudea -- Luigi Speranza (Livorno). FIlosofo italiano.  Grice: “I love Rignano, but I would not consider him a philosopher, in that he never attended a course on philosophy!” Figlio di Giacomo e Fortunata Tedesco. Studia a Pisa e Torino. Laureato, si interessò subito ai problemi filosofici collegati alla ricerca scientifica. Fondatore della Rivista di Scienza. Fonda a Bologna “Rivista di Scienza per Zanichelli. La rivista assunse il nuovo titolo di “Rivista di sintesi scientifica.” (cf. Grice on einheit der wissenschaft). La rivista nasce con il proposito di opporsi alla eccessiva specializzazione a cui era giunta la ricerca scientifica danneggiata per questo da criteri troppo specifici e restrittivi. Gli  fondatori, e in particolare Rignano, si proponevano di superare il particolarismo delle scienze per una visione più estesa gettando un ponte fra cultura umanistica e quella scientifica ed elaborando una "sintesi" (o unita o continuita) tra le scienze della natura e le scienze dell'uomo.  In questo modo la filosofia, libera da legami nei confronti dei sistemi prefissati, poteva dedicarsi a promuovere la coordinazione del lavoro, la critica dei metodi e delle teorie, e ad impostare in modo più ampio i problemi delle teorie. Nei numerosi saggi che pubblica su “La rivista de sintesi scientifica” ebbe modo di mettere in rilievo le sue capacità di divulgatore e di condurre i suoi studi in completa autonomia dal mondo accademico ufficiale elaborando la sua conceziomei filosofica ispirate soprattutto dalla corrente positivistica. Chiese a Freud un'esposizione della psicoanalisi con le indicazioni di quali rami del sapere potessero essere interessati alle teorie e all'esperienze psicoanalitiche. Freud scrive “Das Interesse an der Psychoanalyse” che fu pubblicato in due puntate sulla rivista. Si interessò di psicologia e biologia ed è noto soprattutto per la sua ipotesi della "proprietà mnemonica" secondo la quale la sostanza vivente sarebbe in grado di "ricordare" le condizioni fisiologiche delle iniziali situazioni fisiche determinate dall'ambiente esterno e quindi di riprodurle nel prosieguo della vita biologica.  Questa sua teoria consentiva a lui di operare nella biologia un compromesso tra una visione meccanicistica della realtà naturale e una finalistica, vitalistica. Per il meccanicismo infatti non è possibile pensare che nell'ambito degli organismi viventi vi sia il proposito immanente di conseguire una finalità ma d'altra parte è innegabile he nel mondo organico sia presente una sorta di teleo-nomia particolare per ogni essere vivente tale da giustificare l'idea che, durante il periodo di adattamento all'ambiente, questi conservi una specie di traccia fisica mnemonica persistente e trasferibile ereditariamente. Si interessa anche di filosofia della psicologia – o psicologia filosofica --  ma quando intese indicare lo statuto epistemologico della teoria psicologica, il tipo di scientificità che ad essa competeva, in modo da definire i rapporti con la scienza naturale da una parte e con quella umana dall'altra, si orientò verso soluzioni “intermedie”, che spesso complicavano più che risolvere i problemi"  Coerentemente al suo programma di sintetizzare opposti sistemi, elaborò anche una concezione economica di tipo socialista marxista che fosse in accordo con il liberismo. Altre saggi: “Per una riforma socialista del diritto successorio” (Bologna, Zanichelli);  “Di un socialismo in accordo colla dottrina economica liberale” (Torino, Bocca); “Sulla trasmissibilità dei caratteri acquisiti: ipootesi d'una centro-epigenesi” (Bologna, Zanichelli); “L'adattamento funzionale e la teleologia psico-fisica” (Bologna: Zanichelli); “Che cos'è la co-scienza?” (Bologna, Zanichelli); “Il fenomeno religioso” (Bologna, Zanichelli); “Il socialismo” (Bologna, Zanichelli); “Dell'attenzione: Contrasto affettivo e unità di co-scienza” (Bologna, Zanichelli); “Dell'origine e natura mnemonica delle tendenze affettive” (Bologna, Zanichelli); “Per accrescere diffusione ed efficacia alle università popolari” (Milano, Compositrice); “La vera funzione delle università popolari” (Roma, Antologia); “Vividità e connessione” (Bologna, Zanichelli); “L'evoluzione del ragionamento” (Bologna, Zanichelli); Il nuovo programma dell'Un. pop. milanese: primo anno d'esperimento, Como, Cooperativa comense A. Bari, Le forme superiori del ragionamento” (Bologna, Zanichelli); “Democrazia e fascismo” (Milano, Alpes). “Dizionario di filosofia, Treccani Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Eugenio Rignano. Rignano. Keywords: diritto successorio, vitalismo, democrazia e fascismo, liberismo, liberalismo, socialismo, “Scientia”, filosofia italo-giudea -- Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rignano” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rigobello – l’allargamento interpersonale della razionale – filosofia italiana. By Luigi Speranza (Badia Polesine). Filosofo italiano. “Il nostro rapporto con gli altri deve sempre farci essere un interrogativo per loro.” Fra i principali rappresentanti italiani del personalismo. Dopo gli studi liceali, all'Padova conseguì dapprima la laurea in filosofia, quale allievo di Stefanini e Padovani. Insegna a Padova, Perugia e Roma. Spazia dalla metafisica, all'etica e la filosofia politica, alla storiografia. Collaboratore a Studium. Ripensa il personalismo partendo dal presupposto per cui esso, potendo anche costituire un possibile complemento integrativo ed estensivo alla metafisica non potesse comunque considerarsi una dottrina filosofica definita bensì una posizione che mettesse in primo piano il concetto di "persona" (cf. Strawson, “Il concetto di persona”). Il personalismo non e in contraddizione con la metafisica  bensì ne poteva costituire un proficuo ampliamento psicologico, etico, antropologico. Il suo contributo più originale consiste, quindi, nel "personificare" (proprio per il tramite del personalismo) la ragione metafisica attraverso quel processo di integrazione sopra invocato fra l’esistenzialismo e la filosofia classica. Ri-esamina nel suo evolversi, nonché compara criticamente e storicamente, il concetto di “persona” alla luce della storia della filosofia fino ad arrivare alla filosofia greca e romana chiamando in causa anche l'ermeneutica, la filosofia morale e la sua storia. Ne risulta, quindi, che il concetto di “persona” deve anzitutto essere inteso in un senso giuridico. Non deve essere confuso con quello derivante dal concetto di esistenza della filosofia esistenzialistica, che nega la possibilità che le persone possamp governare la loro vita, in quanto ritenute prive di auto-dominio. Infine, le persone, pur nella sua reale concretezza, non e una sostanza. Tutto ciò ha costituito una delle tematiche principali in cui s'è venuta a delinearsi la sua filosofia, la persona e l’interpretazione".  La seconda tematica della sua attività di ricerca scaturisce dagli insegnamenti, per certi versi antitetici fra loro, dei due suoi maestri, ovvero quelli di Stefanini, grazie ai quali egli individua un primo polo di convergenza delle sue riflessioni filosofiche attorno alla nozione fenomenologica di un “mondo della vita”, e quelli di Padovani, incentrati sulla metafisica tradizionale e ruotanti attorno alla nozione di trascendenza con i suoi limiti. Ogni altra questione filosofica sembra snodarsi o essere compresa fra questi due poli di convergenza che egli sintetizza nella trascendenza, la legge morale, e il mondo della vita". Altro ambito tematico apre la prospettiva personalistica al dialogo col mondo moderno e contemporaneo, con l'etica, la politica, la religione, puntualizzando in particolare la sua valenza etica e politica nell'analisi della realtà sociale in cui le persone viveno ed agisce, nonché esprime il suo dissenso non su basi ideologiche ma come critica del sistema dominante. Questo tematica puo quindi chiamarsi "in dialogo con il mondo contemporaneo".  Come esponente di punta del personalismo italiano, storicamente rappresentato da Stefanini, Carlini,  Sciacca e Pareyson, rivolvela sua attenzione ad una ri-visitazione originale del personalismo comparato con l'etica e la politica, grazie a cui è emersa, oltre alla limitatezza della dimensione trascendentale, sia quella rilevanza civica assunta dalla persona umana come testimone della sua epoca che la sua responsabilità di cittadini. Mette in evidenza come il personalismo si distingua nella critica mossa al sistema idealista, che non ha attecchito nella filosofia d'oltralpe.  Riprende le e tematiche più tipiche della struttura delle persone umane e le relative implicazioni metafisiche in “Prossimità e ulteriorità” (Rubbettino). Inoltre, da sempre interessato anche all'ermeneutica pubblica “L'apriori ermeneutico” ((Rubbettino). Altre saggi: “Oltre lo storicismo” (Studium); “Ricchezza e povertà della metafisica classica” (Humanitas); “Il problematicismo di Spirito come empirismo coscienziale assoluto: note sul significato del nostro tempo, in Rassegna di Umanesimo e antropocentrismo; La disponibilità come abito etico del rapporto autorità-libertà, Istituto editoriale del Mezzogiorno, Napoli, Kant e l'indirizzo idealistico, Il problema del linguaggio storiografico, Perugia, “Condizionamenti socio-logici e linguaggio morale” in Sociologia e filosofia,. Socrate e la formazione dell'uomo politico, in Civitas,  Esperienza di fede e struttura del sapere, Studium, Croce, perché possiamo e non possiamo dirci crociani, Coscienza. Mensile del movimento ecclesiale di impegno culturale, La riflessione sull'etica, Etica oggi: comportamenti collettivi e modelli culturali, A. Re e A, Poppi, Fondazione Lanza & Gregoriana, Roma,  Il tempo nello spiritualismo, Il concetto di tempo. Società filosofica italiana, Caserta, Giovanni Casertano, Loffredo, Napoli, “Persona, trascendentale, ermeneutica” in Filosofi italiani contemporanei, G. Riconda e C. Ciancio, Mursia, Milano); La storia nella coscienza della gioventù, AVE, Roma); L'intellettualismo in Platone (Liviana Editrice, Padova); Platone, Senofonte, Aristotele: il messaggio di Socrate” (La Scuola, Brescia); “Introduzione di una logica del personalismo, Quaderni dell'Istituto di Pedagogia dell'Padova, Liviana Editrice, Padova, L'itinerario speculativo dell'umanesimo contemporaneo, Quaderni dell'Istituto di Pedagogia dell'Padova, Liviana Editrice, Padova); L'educazione umanistica e la persona. Saggio di una filosofia dell'insegnamento umanistico” (Scuola, Brescia); “Determinazione ed ulteriorità nel Kant pre-critico” (U. Silva, Milano-Genova); “I limiti del trascendentale in Kant” (Silva, Milano); “La certezza morale, lfilosofia morale tenute all'Perugia nell'A.A. 1CLEUP, Perugia); “Legge morale e mondo della vita” (Abete, Roma); La morale radicale” (Perugia, Perugia); “Struttura e significato” (Garangola, Padova); “Antropologia” (Antenore, Padova); “Modelli storiografici di morale” (Frama Sud, Chiaravalle Centrale); “Ricerche sul trascendentale kantiano” (Antenore, Padova); “Dal romanticismo al positivismo” (Marzorati, Milano); “Il regno dei fini” (Bulzoni, Roma); “Il personalismo” (Città Nuova, Roma); “L'impegno ontologico” (Armando, Roma); “Il futuro della libertà” (Studium, Roma); “Politica e promozione umana” (Scuola, Brescia); “Perché la filosofia” (La Scuola, Brescia); “Studi di ermeneutica” (Città Nuova, Roma); “Verso una nuova didattica della storia” (Sei, Torino); “Persona e norma nell'esperienza morale” (Japadre, L'Aquila); “Certezza morale ed esperienza religiosa” (Vaticana, Vaticano); “Kant. Che cosa posso sperare” (Studium, Roma); “Lessico della persona umana” (Studium, Roma); “L'immortalità dell'anima” (La Scuola, Brescia); “Soggetto e persona: ricerche sull'autenticità dell'esperienza morale” (Anicia, Roma); “Autenticità nella differenza” (Studium, Roma); “Attualità della lettera ai Romani” (AVE, Roma); “Dio oltre i saperi. Tra teologia e filosofia” (San Paolo, Milano); “Interiorità e comunità. Esperienze di ricerca in filosofia, Studium, Roma, Oltre il trascendentale, Pubblicazioni della Fondazione "Ugo Spirito", Roma, L'altro, l'estraneo, la persona, Città Nuova Editrice, Roma,  La persona e le sue immagini, Città Nuova Editrice, Roma, L'estraneità interiore, Studium, Roma, Le avventure del trascendentale. Contributi al LV Convegno del Centro studi filosofici di Gallarate, Rosenberg, Torino); “Umanità e moralità” (Studium, Roma); “Immanenza metodica e trascendenza regolativa” (Studium, Roma); “L'apriori ermeneutico: domanda di senso e condizione umana” (Rubbettino, Soveria Mannelli); “Prossimità e ulteriorità: una ricerca ontologica per una filosofia prima” (Rubbettino Editore, Soveria Mannelli); “L'insuperabile singolarità dell'avventura umana: dalla determinazione completa alla rottura metodologica” (Ramo, Rapallo); “Vita e ricerca. Il senso dell'impegno filosofico, intervista L. Alici” (La Scuola, Brescia); “L'intenzionalità rovesciata: dalle forme della cultura all'originari” (Rubbettino, Soveria Mannelli); “Struttura ed evento: tempo di vivere, tempo di dare testimonianza alla vita, la vita come testimonianza” (Rubbettino, Soveria Mannelli); “Dalla pluralità delle ermeneutiche all'allargamento della razionalità” (Rubbettino, Soveria Mannelli); “Ciascuno di noi nell'incontro con l'altro deve essere tale da suscitare curiosità e interesse di conoscenza reciproca (Presentazione a Alici, Grassi, Salmeri, Vinti (Studium); “La filosofia come testimonianza, Rivista bimestrale, Studium, Roma. Berti ebbe per qualche mese Rigobello come docente supplente di filosofia quando era ancora studente liceale. Cfr. E. Berti, "Origini del pensiero di Rigobello", in: Alici, Grassi, Salmeri e Vinti, “La filosofia come testimonianza” (Studium. Cfr. Berti, "Origini del pensiero", in Alici, Grassi, Salmeri, Vinti, La filosofia come testimonianza, Studium, Roma,,Cfr. pure il contributo di Borghesi, "La dialettica tra struttura e significato", nella stessa collectanea.  Oltre quelli delle Parti II e III, si vedano soprattutto i vari contributi presenti nella Parte I della collectanea in suo onore: Alici, Grassi, Salmeri, Vinti, la filosofia come testimonianza,  Studium, Roma, Cfr. Alici, Grassi, Salmeri, Vinti, cit.  Cfr. i vari contributi presenti nella miscellanea:  Estraneità interiore e testimonianza. Studi in onore, A.  Pieretti, ESI-Edizioni Scientifiche Italiane, Perugia); Cfr. pure "Biografia, pensiero e opere", Bollettino della Società Filosofica Italiana  nella rubrica Filosofi allo Specchio,  Cfr. Alici, Grassi, Salmeri, Vinti, cit.  Per questi aspetti centrali del pensiero, si vedano soprattutto i contributi presenti nella prima parte della collectanea in suo onore: L. Alici, O. Grassi, G. Salmeri e C. Vinti, La filosofia come testimonianza, Studium, Cfr. L. Alici, O. Grassi, G. Salmeri e C. Vinti, Ricordo, Umanità e moralità, in Dialegesthai. Rivista telematica di filosofia, In memoriam: In ricordo straneità interiore e testimonianza. Studi in onore, A. Pieretti, Scientifiche Italiane, Napoli-Perugia, L. Alici, O. Grassi, G. Salmeri e C. Vinti, Rigobello, la filosofia come testimonianza, giornate-studio in suo onore, evento organizzato a Perugia in collaborazione con l'Roma Tor Vergata e la LUMSA, Perugia/Roma, i cui atti sono stati pubblicati, Alici, Grassi, Salmeri e Vinti,  Studium, G.Dotto, Enciclopedia filosofica, Bompiani, Milano, E. Baccarini, Passione dell'originario: fenomenologia ed ermeneutica dell'esperienza religiosa, studi in onore” (Studium, Roma). Vita e ricerca. Il senso dell'impegno filosofico (Interviste), L. Alici recensione di G. Din, Padova. Video di un'intervista a cura di Valentini, fatta a Roma -  Armando Rigobello. Rigobello. Keywords: l’allargamento del razionale, ‘struttura e significato’, il regno dei fini, comunita, Grice on human vs. person, Strawson, the concept of the person, Ayer, the concept of a person. In personam, persona sui iure, persona populum (Cicero).  Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rigobello” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rimini – il significato totale – filosofia italiana -- Luigi Speranza (Rimini). Filosofo italiano. Il primo a conciliare gli sviluppi delle idee di Occam ed Aureolo. Questa sua sintesi ha un impatto duraturo. Insegna a Bologna, Padova e Perugia, e Rimini. Da lezioni sulle Sentenze di Lombardo. Oltre alla sua opera principale, il Commento alle Sentenze di Lombardo scrive diversi trattati, tra cui: “De usura,” “ De quatuor virtutibus cardinalibus” – cf. Grice, philosophy, like virtue, is entire --  e un estratto del commento alle sentenze, il “De intentione et remissione formarum,” un’appendice sulla IV distinctio del I libro del Commento alle Sentenze, una Tabula super epistolis B. Augustin. Mnifesta una certa attitudine sincretistica tra gli sviluppi d’Occam ed Aureolo. Mostra analoga tendenza anche nella ri-costruzione e dell'analisi del processo della percezione animale e unama e il conoscere umano, nelle quali si fondono in maniera originale elementi etero-genei desunti da Aristotele, Agostino e Ockham. Causa un grave fraintendimento della sua filosofia, è qualificato come tortor infantium (torturatore dei bambini), per la supposizione di aver condannato alle pene eterne i bambini che muoiono senza il battesimo. In realtà espone tale dottrina senza pronunciarsi. Talvolta è indicato quale antesignano dei nominalisti. Altre saggi: “Gregorii Lettura super Primum et Secundum Sententiarum”; “De imprestanciis venetorum”. L. Mazzali, E. Gori, Manuale di Filosofia Medievale, Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Dizionario di filosofia, Gregorius Ariminensis. Gregorio da Rimini. Rimini. Keywords: complesso significabile, semplice, complesso, animale, pane, l’animale percezione del pane, Socrate is seated, truth-functionality, scuola italiana, scuola di Bologna, studi generali in Italia, studio di Rimini. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rimini” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rinaldini – filosofia italiana. By Luigi Speranza (Ancona). Filosofo italiano. Nato in una famiglia aristocratica originaria di Siena, studia a Bologna. Aservizio di  Urbano VIII, ottenne da Barberini, nipote del Papa, la supervisione delle fortezze di Ferrara, Bondeno e Comacchio. Insegna a Pisa. Amico di Galilei e Borelli, il quale lo soprannomina Simplicio per la sostanziale fedeltà all'aristotelismo tradizionale. E in corrispondenza. Uno dei soci fondatori dell'Accademia del Cimento. Tuttavia ha numerose controversie con i suoi amici e con Redi e Ruberti. Nonostante il conformismo, si oppone alla teoria della virtù zoo-genetica delle piante, sostenuta dagl’altri accademici del Cimento, precedendo Malpighi con l'ipotesi che anche gl’insetti delle galle nascessero da uova deposte da individui della stessa specie.  Insegna a Padova. Saggi: “Philosophia rationalis, atque entità naturalis.” Un'altra delle sue glorie è la sua proposta di scala termo-metrica utilizzando come riferimento fisso il congelamento e l’ebollizione dell'acqua all'ordinaria pressione atmosferica. Ppropone di dividere l'intervallo in 12 gradi. Altre saggi: “Opus algebricum” (Ancona, Salvioni); “Opus mathematicum” (Bologna, Dozza); “Mathematica italiana”; “Geometra promotus” (Padova, Frambotti); “Ars analytica mathematum” (Firenze, Cocchini); “Ars analytica mathematum” (Padova, Pietro Maria Frambotto); “De resolutione atque compositione mathematica” (Padova, Frambotti); “Philosophia rationalis, naturalis, atque moralis opus in quo praesertim physica vniuersa ex accuratis naturalium effectuum observationibus deducta et ubi rei natura patitur geometrice demonstrata exhibetur” (Padova, Frambotti); “Ad artem quam ipse conscripsit mathematum analyticam paralipomena” (Padova, Frambotti); “Commercium epistolicum (Padova, Frambotti). Redi scienziato e poeta alla corte dei Medici, Lo sviluppo delle ricerche sulle galle,  F. Redi scienziato e poeta alla corte dei Medici  C.  Pighetti, Il vuoto e la quiete: scienza e mistica: E. Cornaro e C. Rinaldini, Milano: Angeli); Dizionario biografico degli italiani, Roma, Treccani Istituto dell'Enciclopedia Italiana.  Museo Galileo di Firenze. Carlo Renaldini. Carlo Rinaldini. Rinaldini. Keywords: cimento, cimentare, provando e riprovando, del Cimento, filosofia naturale, filosofia razionale, Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rinaldini” – The Swimming-Pool Library.

 

Rindaco – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Lucania). Filosofo italiano. A Pythagorean, cited by Giamblico. Giamblico sometimes spells his name “Bindaco.”

 

Grice e Riondato – il metodo dell’etologia – filosofia italiana. Luigi Speranza (Padova). Filosofo italiano. Studia a Padova sotto Stefanini, Ferrabino, Padovani e Diano.  Studia l’Aristotele neo-latino. Uno dei galileiani. Ezio Riodato. Riondato. Keywords: il metodo dell’etologia, morale, morale classica, Aristotele neo-latino, Epitteto, l’enuniciazione, dell’interpretazione in Aristotele, crisi, metafisica e scienza in Aristotele. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Riondato” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Riverso – la forma del segno – filosofia italiana (Napoli). Filosofo italiano. Studia a Napoli. Insegna a Salerno e Napoli. Ha spaziato dalla filosofia critica ed analitica, alla logica formale, è stato esperto in problemi di linguistica, di filosofia delle scienze e delle culture. Altri saggi Colpa e giustificazione nella reazione anti-immanentistica del "Roemerbrief" barthiano, Teologia esistenzialistica, La costruzione interpretativa del mondo, L’epistemologia genetica, Metafisica e scientismo, Filosofia e analisi del linguaggio, Dalla magia alla scienza, Conoscenza e metodo nel sensismo degl'ideologi, L’esperienza estetica,  la filosofia d’Occidente, Corso di storia della filosofia, Natura e logo, La razionalizzazione dell'esperienza,  La filosofia analitica, La filosofia,  Individuo, società e cultura. La psicologia del processo culturale, L’immagine dell'Universo. Astronomia e ideologia, Il pragmatismo, La spiritualità, Il linguaggio nella filosofia romana antica, Democrazia, iso-nomia e stato,  Una corrente filosofica; riferimento e struttura; Il problema logico-analitico in Strawson, Democrazia e gioco maggioritario, Filosofia del tempo,  La civilta e lo stato; Alle origini del pensiero politico, La carica dell'elettrone, Esperienza e riflessione, Forma culturale e paradigma umano; Le tappe del pensiero filosofico nella cultura d’Occidente, Paradigmi umano e educazione, Filosofia del linguaggio, Dalla forma al significato, Cose e parole, Come Bruno inizia a parlare: Diario di una maestra di sostegno, La rimozione dell'eros nel giansenismo, Civiltà, libertà e mercato nella città italica antica. (Roma). Un viaggio al centro dell'immaginario religioso e mistico che ha influenzato l'umanità,  morale e dottrina, Cogitata et scripta,  Filosofo del linguaggio, La Tribuna. Semiosi iconica e comprensione della Terra. Emanuele Riverso. Riverso. Keywords: la forma del segno, la tappa, le tappe, riferimento, ri-ferire, vico, animale raggionavole, magia e scienza, Giordano Bruno. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Riverso” – The Swimming-Pool Library.

 

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Grice e Rodano: immunità e comunità – filosofia italiana – i comunisti – Luigi Speranza (Roma). Filosofo Italiano . Fondatore del “catto-comunismo.”  E tra i fondatori del Movimento dei Cattolici Comunisti, poi Sinistra Cristiana. Studia a Roma. Frequenta la “Scaletta”. Milita nell'Azione Cattolica e nella FUCI, allora presieduta da Moro. Entra in contatto e collabora con anti-fascisti d'ispirazione cattolica (Ossicini, Pecoraro, Tatò e altri), comunista (P. Bufalini, A. Amendola, P. Ingrao, L. Radice e altri), del Partito d'Azione e liberali (U. Malfa, P. Solari, M. Fiorentino fra gl’altri).  Partecipa al Movimento dei Cattolici Anti-Fascisti. Con Ossicini e Pecoraro tra i promotori e dirigenti del “Partito Co-Operativista Sin-Archico” (poi “Partito Comunista Cristiano”) e ne redige i principali documenti. Fa parte, con Alicata e Ingrao, del triumvirato dirigente le due distinte organizzazioni clandestine, comunista e comunista cristiana. Scrive saggi sull’Osservatore Romano. Arrestato dalla polizia fascista in una generale retata dei militanti del partito comunista cristiano, e deferito al tribunale speciale con altri suoi dirigenti. Il processo non ha luogo per la caduta del fascismo e tutti vengono liberati poco dopo. Nel periodo badogliano ha intensi scambi d'idee con i compagni di partito e altre personalità anti-fasciste sulla linea da seguire. Stringe amicizia con Luca e Pintor. Collabora al “Lavoro”, diretto da Alicata (comunista), Vernocchi (socialista) e Gaudenti (cattolico). Sotto l'occupazione nazista di Roma fonda il “Movimento dei Cattolici Comunisti” e ne redige i documenti teorico-politici; scrive articoli sui 14 numeri usciti alla macchia di Voce Operaia, organo dello stesso movimento dei cattolici comunisti. Liberata Roma, il movimento di cattolici comunisti prende il nome di Partito della Sinistra Cristiana. Vi confluiscono i cristiano-sociali di G. Bruni. Vi partecipano anche Fe. Balbo, Sacconi, Barca, Amico, Chiesa, Valente, Mira, Tatò, Tedesco, Parrelli, Tranquilli, Rinaldini.  Stringe un rapporto di amicizia e collaborazione (che non sarà privo di momenti di dissenso critico) con Togliatti. Su Voce Operaia, pubblicata adesso legalmente, scrive numerosi saggi. In quattro di essi sostiene la prosecuzione dell'IRI e ciò segna l'inizio della sua amicizia con R.  Mattioli. S'incontrano, a casa di Rodano e con la sua mediazione, Togliatti e G. Luca, primo, cauto sondaggio reciproco tra mondo cattolico e movimento comunista italiano. A conclusione di un congresso straordinario, il partito della sinistra cristiana si scioglie. Sostiene, con argomentato vigore, che non è più utile una formazione cattolica di sinistra, poiché incombe alla classe operaia nel suo insieme e perciò al partito comunista italiano il compito di affrontare la questione cattolica, superando le pre-giudiziali a-teistiche e del dogmatismo marxista. Si adopera perciò per ottenere modifiche nello statuto del partito comuista italiano, che consentano l'iscrizione e la militanza in esso indipendentemente dalle convinzioni ideo-logiche e religiose, modifiche che saranno adottate dal partito comunista italiano nel suo congresso. Entrato nel partito comunista italiano,  scrive su periodici ufficiali di tale partito o ad esso vicini. Particolarmente numerosi i suoi saggi su Rinascita. Vi ha largo spazio l'invito ai cattolici a lavorare in politica e nelle altre dimensione della storia comune degli uomini in spirito di laicità, evitando quindi improprie commistioni con la fede religiosa. Questa posizione approfondita nel corso di tutta la sua opera ed essenziale per comprenderla contrasta con la linea della Chiesa di Pio XII, che coglie l'occasione di due suoi saggii sulla condizione economica del clero (Rinascita) per comminargli l'interdetto dai sacramenti, accusandolo di fomentare la lotta di classe all'interno delle gerarchie (L'interdetto e tolto sotto Giovanni XXIII). Cura i saggi politici di “Lo Spettatore Italiano”. Scrive sul Dibattito Politico, diretto da M. Melloni e U. Bartesaghi, teso a una difficile mediazione tra le posizioni politiche del mondo cattolico e di quello comunista e socialista, nel distinto riconoscimento dei rispettivi valori e motivi ideali. Vi collaborano tra gli altri G. Chiarante, Magri, Baduel, Salzano.  Durante il pontificato di Giovanni XXIII opera, tramite Togliatti, per la trasmissione ai dirigenti della proposta, primo, cauto sondaggio reciproco tra mondo cattolico e movimento comunista italiano.  A conclusione di un congresso straordinario, il PSC si scioglie. Rodano sostiene, con argomentato vigore, che non è più utile una formazione cattolica di sinistra, poiché incombe alla classe operaia nel suo insieme e perciò al PCI il compito di affrontare accolta, di uno scambio di messaggi in occasione del  compleanno di papa Roncalli. L'iniziativa sarà il primo segno di disgelo tra URSS e Santa Sede. Si svolge un serrato dialogo tra Rodano e Augusto Del Noce, che mette in chiaro la diversità delle rispettive posizioni. Fonda, con C. Napoleoni, La Rivista trimestrale, affrontando nodi teorici e politici di fondo. Ancora con Napoleoni, e con Michele Ranchetti, dirige la Scuola Italiana di Scienze Politiche ed Economiche,  rivolta a militanti del movimento dell'epoca. Collabora alla rivista “Settegiorni”, diretta da Ruggero Orfei e Piero Pratesi, in cui fra l'altro scrive una serie di interventi d'intensa riflessione teologica, le Lettere dalla Valnerina. Chiusasi l'esperienza della Rivista Trimestrale, Rodano scrive sui Quaderni della Rivista Trimestrale, diretti da M. Reale, cui collaborano, insieme a F. Sacconi, E. Salzano, V. Tranquilli, G. Gasparotti, F. Rinaldini, M. Reale, R. Agata, C. Vincenti, A. Montebugnoli, P. Padoan, S. Sacconi, A. Zevi, Giaime e Giorgio Rodano, e altri.  Lo si considera l'esponente più autorevole del “catto-comunismo”: "i rapporti di Rodano con il mondo cattolico sono stati indagati a fondo. Quelli con Togliatti (che furono rapporti personali assai intensi) assai poco, come quelli con Berlinguer (all'Istituto Gramsci si conservano tre vaste memorie che scrive per Berlinguer), anche se il rapporto stretto di questi con A. Tatò è sufficiente a delinearne l'influenza".  Nella stagione del compromesso storico proposto da E. Berlinguer e oggetto prima di attenzione, poi di cauta convergenza da parte di A. Moro, Rodano elabora i fondamenti teorici di una politica diretta a non ridurre l'incontro tra le grandi forze storiche del comunismo, del socialismo e del cattolicesimo democratico a una mera operazione di governo, ma a farne una strategia di lungo periodo di trasformazione della società. Quella stagione e quelle prospettive vengono improvvisamente troncate dall'assassinio di Moro. S'intensificano, all'epoca, i suoi contatti personali con esponenti del PCI, del PSI, della DC e di altri partiti (La Malfa, Malagodi, Visentini), su problemi politici a breve e lungo termine. Pubblica alcuni libri, scrive articoli su vari periodici e sul quotidiano Paese Sera, quasi settimanalmente. Altre saggi: “Sulla politica dei comunisti” (Boringhieri, Torino); “Questione demo-cristiana e compromesso storico” (Riuniti, Roma), “Lenin da ideologia a lezione” (Stampatori, Torino); “Lettere dalla Valnerina” (P. Pratesi, La Locusta, Vicenza); “Lezioni di storia possibile (V. Tranquilli e G.Tassani, Marietti, Genova); “Lezioni su servo e signore” (V. Tranquilli, Riuniti, Roma); “Cattolici e laicità della politica” (V. Tranquilli, Riuniti, Roma); “Cristianesimo e società opulenta” (M. Mustè, Ed. di Storia e letteratura, Roma) Saggi sono spubblicati in numerosi periodici e quotidiani, tra i quali l'Osservatore Romano, Primato, Voce Operaia  Rinascita Il Politecnico, Unità, Vie nuove, Società, Cultura e realtà, Lo Spettatore Italiano, Il Contemporaneo, Il Dibattito Politico, Argomenti, La Rivista Trimestrale, Settegiorni, Quaderni della Rivista Trimestrale, Paese Sera, Città Futura, Nuova Società, e Il Regno. I saggi più importanti, pubblicati sulla Rivista Trimestrale e sui successivi Quaderni, sono “Risorgimento e democrazia, Il processo di formazione della società opulenta”; “Il pensiero cattolico di fronte alla società opulenta”; “Egemonia riformista ed egemonia rivoluzionaria”; “Nota sul concetto di rivoluzione”; “Significato e prospettive di una tregua salariale; “Il centro-sinistra e la situazione del paese”; “Marx, A proposito del convegno delle ACLI a Vallombrosa”; “Su alcune questioni sollevate dal movimento studentesco; “Con Dopo Praga: considerazioni politiche sulla storia del movimento operaio, A proposito dell'autunno caldo”; “Considerazioni sulla dialettica sociale dell'opulenza”; “La peculiarità del partito comunista italiano”; “Dopo il congresso del partito comunista italiano: il nodo al pettine”, “I germi di comunismo”; “La questione demo-cristiana”; “La proposta del compromesso storico”; “Dopo la morte di Mao Tse-tung: la lezione di una grande esperienza (con V. Tranquilli); “Considerazioni sulla strategia dei comunisti italiani”; “Egemonia e libertà delle opinioni”; “Considerazioni sui fenomeni di eversione giovanilistica”; “La politica come assoluto”; “Note sulla questione giovanile”; “La giovinezza, specificità umana e condizione storica Dopo la lettera di Berlinguer al vescovo di Ivrea: laicità e ideologie”; “Alla radice della crisi”; “L'incompatibilità tra capitalismo e democrazia”; “È possibile una soluzione reazionaria?” “Idee e strumenti della manovra reazionaria”; “Roluzione”; “Filosofia della storia”; Rivoluzione in Occidente e rapporto con l'URSS,  Il senso di una grande lezione: per una lettura critica di Lenin”; “Per un bilancio del compromesso storico”; “Innovazione e continuità”; “Contratti e costo del lavoro: imprese e sindacati, partiti e istituzioni”; “La chiesa di fronte al problema della pace”. P.  Craveri, Una critica pregnante, in Mondoperaio, Teorico del compromesso storico Archiviolastamp. Noce: Lettera a F. Rodano (lRegno-attualità,); Maria Lisa Cinciari: Cattolici comunisti (in Enciclopedia dell'anti-fascismo e della resistenza, Milano); L. Bedeschi: Cattolici e comunisti (Feltrinelli, Milano); M. Cocchi, P. Montesi: Per una storia della Sinistra cristiana (Coines, Roma), Casula: Cattolici-comunisti e Sinistra cristiana (Il Mulino, Bologna); G. Tassani: Alle origini del compromesso storico (EDB, Bologna); G. Ruggieri, R. Albani: Cattolici comunisti? (Queriniana, Brescia); M. Repetto: Il movimento dei cattolici comunisti: problemi storici e politici (in Quaderni della Rivista Trimestrale);: Ricordo, F. Broglio, "Un cristiano nella sinistra", in "Nuova Antologia", G. Giannantoni, M. Alema, P. Ingrao: Dibattito in Rivista Trimestrale, Nuovo Spettatore Italiano, G. Bella: “Lo Spettatore Italiano” (Morcelliana, Brescia); M. Papini: Tra storia e profezia: la lezione dei cattolici comunisti (Univ., Roma); E. Landolfi, Rodano, La rivoluzione in Occidente, Palermo, Ila Palma, M. Raimondo: solitudine e realismo del comunista cattolico (Galzerano, Salerno); M. Tronti: Una riflessione, (in Rivista Trimestralen. M. Manacorda: lettore di Marx in Critica marxista, C. Napoleoni, Cercate ancora, Ed. Riuniti, R. Valle); C. Napoleoni, Teoria politica, A. Noce: Il comunista (Rusconi, Milano); V. Tranquilli: Fede cattolica e laicità della politica  (in Teoria Politica); V. Tranquilli: Realtà storica e problemi teorici della democrazia  (in Bailamme,.M. Reale: Sulla laicità. Considerazioni intorno alle relazioni fra atei e credenti (in Novecento, R. Bellofiore: Pensare il proprio tempo. Il dilemma della laicità in Claudio Napoleoni  (in Per un nuovo dizionario della politica, Ed. Riuniti, Roma, L. Capuccelli); M. Lucente: La riflessione teorica di Rodano dalla Sinistra Cristiana alla “Rivista Trimestrale” (Tesi di laurea in scienze politiche, Milano); Istituto Gramsci: Convegno commemorativo di Rodano, Roma), M. Mustè, “Critica delle ideologie e ricerca della laicità” (Mulino); R. Albani: La storia comune degli uomini. Rileggendo Rodano (in Testimonianze, M. Papini: La formazione di un giovane cattolico nella seconda metà degli anni Trenta: Tra la Congregazione mariana “La Scaletta” e il liceo “Visconti” (in Cristianesimo e storia, V. Possenti: Cattolicesimo e modernità. Balbo, Noce, Rodano (Milano, M. Mustè: Fra Del Noce e Rodano: il dibattito sulla società opulenta, La Cultura, M. Mustè: Rodano: laicità, democrazia, società del superfluo (Studium, Roma). "Cristianesimo e società opulenta", a cura e con introduzione di Marcello Mustè (Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, V. Parlato: L'utopia in Manifesto, E. Melchionda: Gli anni di Rodano (in Aprile,  Gabriele De Rosa, "Franco Rodano; il cristianesimo e la società opulenta", in "Ricerche di storia sociale e religiosa", anno G. Chiarante: Tra De Gasperi e Togliatti. Memorie (Carocci, Roma; M. Pandolfelli: Marxismo, Scienze politiche, Roma. S.d.). G.Tassani:"Il Belpaese dei Cattolici", Cantagalli,"La traccia e la prospettiva teorica di  Rodano". R. Moro. FRodano e la storia del 'partito cattolico' in Italia", in A. Botti, Storia ed esperienza religiosa. Urbino, Quattro Venti, Hanno detto di lui: la sua vita testimonia, in modo esemplare, quanto possa essere forte, nell’uomo, la dedizione all’impegno intellettuale e ai grandi ideali, tra i quali la politica intesa nel senso più nobile e più alto dell’accezione. Portatore d’una fede religiosa profondamente sentita e sofferta, ha avuto costantemente con sé il dantesco “angelo della solitudine”: durante l’intera sua vita, infatti, mai si è sottratto al rovello e al dubbio; mai ha preferito la comoda via dei pigri, degli opportunisti e dei neutrali. La sua prima “scelta di campo” nell’Italia divisa in due,  fu doppiamente coraggiosa: la resistenza al nazi-fascismo ed il tentativo di conciliare nel Movimento dei cattolici comunisti i valori della tradizione cristiana e cattolica con quelli della rivoluzione d’ottobre. E così continuò senza paura e con sacrificio personale in tutti questi anni promuovendo con le sue tesi, tra consensi e dissensi, un continuo dibattito. La sua “inquietudine” fu, dunque, sincera e feconda, sorretta da uno spirito virile, ma al fondo sensibile ed umanissimo. Certamente sarà ricordato dallo storico del futuro con queste sue peculiarità di intellettuale originale, pugnace e coraggioso. In questo modo l’ho visto e conosciuto, e così rimarrà per sempre nella mia memoria. S. Pertini, Quaderni della Rivista Trimestrale,. “ritengo che la sua vita e la sua opera abbiano fornito una prova concreta e significativa della validità di due principi che egli ha serenamente professato e praticato e che, anche con il suo personale contributo, sono acquisiti al patrimonio teorico e ideale del Partito comunista. Il primo è la distinzione e l’autonomia reciproca della politica e della fede religiosa (o della convinzione filosofica o del “credo” ideologico). Il secondo è l’affermazionefatta da Togliatti, formulata in una tesi approvata dal X congresso del partito e sviluppata poi nelle tesi del XV congressosecondo la quale un cristianesimo genuinamente vissuto non soltanto non si oppone, ma è anche in grado di sollecitare un’azione che può contribuire alla battaglia per la costruzione di una società più umana, più libera e più giusta di quella capitalista. E. Berlinguer, Quaderni della Rivista Trimestrale. C’era nella sua avversione al misticismo, all’indistinto, all’anarchismo, una grande lezione di umanesimo storico e costruttivo. La drammaticità con cui sentiva i rischi di un capovolgimento della democraziavissuta nei suoi angusti limiti democraticisticiin corporativismo e in anarchia, e, quindi, la possibilità di una replica autoritaria, è tuttora inscritta nella nostra vita quotidiana, nella fase che stiamo attraversando. Bene: distinguere per collegare; stabilire i confini del campo di ciascuno, da cui discende l’autonomia della politica dalla religione e dalle ideologie. Per questo ritengo che occorra respingere le sollecitazioni di quanti pensano di poter rimuovere la questione di fondo posta da Rodano. Quella questione oggi riguarda, a mio avviso, il confine mobile tra progresso e conservazione” A. Occhetto, Quaderni della Rivista Trimestrale, Per chi ha seguito, anche talvolta dissentendo, il pensiero di Rodano e lo ha spesso messo a confronto con la visione di Moro, appare chiaro che gli insegnamento di Rodano come quelli di A. Moro non hanno solo valore per la ricostruzione storica di una fase politica conclusa, ma hanno invece valore e significato come guida per la costruzione di un processo di allargamento della democrazia, di sviluppo e di confronto e di un dialogo che sono ancora più che mai attuali, perché attuali e non risolti sono i grandi problemi nazionali che richiedono sì maggioranze e governi più efficaci e risoluti, ma anche un più largo consenso popolare da realizzarsi col confronto, col dialogo, con la partecipazione, sia pure a vario titolo, ad un unico disegno di tutte le forze politiche rappresentative dell’intera realtà popolare. G. Galloni, Quaderni della Rivista Trimestrale, “benché creda che la storia sia opera di molti, e non di singole personalità pur spiccatissime, ho sempre ritenuto che il ruolo esercitato da Rodano nella vicenda italiana di questi decenni sia stato assolutamente fuori del comune, e portatore di cambiamento come a pochissimi altri è stato dato. Ciò dico soprattutto in riferimento alla storia e alle trasformazioni del partito comunista italiano, nei cui confronti Rodano ha esercitato una funzione liberatrice e maieutica che, se non temessi di far torto alla complessità del processo di un grande movimento di massa e agli innumerevoli apporti di cui esso è sostanziato, non esiterei a definire demiurgica.»  R. Valle, Quaderni della Rivista Trimestrale. Lasciamo ad altri le banalità sul consigliere del principe o sul consulente per i rapporti con il mondo cattolico o con il Vaticano. Togliatti ne fu attratto e interessato certo, anche perché l’esperienza di Rodano, le sue riflessioni, le sue frequentazioni arricchivano il Partito di qualcosa che altrimenti non sarebbe venuto. Forse qualcosa di analogo era stato per Gramsci e per Togliatti l’incontro con Godetti. Che conoscesse e stimasse Ottavini, che fosse intimo di Luca, non era importante perché ciò rappresentava un “canale”. E iuttosto decisivo che un giovane così ascoltasse e parlasse, che si trovasse a casa sua tra i comunisti, che per farlo soffrisse fino alla persecuzione vaticana, riuscendo sempre ad essere fedele nel senso più pieno del termine. G. Paietta, Quaderni della Rivista Trimestrale. Rrimane uno dei pochi uomini la cuia filosofia rende possibile l’appellativo di femminista anche per un appartenente al sesso maschile. La sua continua attenzione dalla questione femminile derivava, certo, da una molteplicità di circostanze. Vi influiva la ricerca su quello che egli stesso define il processo di umanizzazione dell’uomo, nel cui quadro la liberazione della donna costitusce ben più di una semplice componente o misura, ma piuttosto una delle condizioni decisive per una reale, generale fuoruscita dall’alienazione e dallo sfruttamento umano. Oggi più d’uno ambirebbe, revanchisticamente, a considerare conclusa la stagione femminista. E invece il vero problema per le donne, per la democrazia, per il mutamento, è la perpetuazione e il saldo attestarsi a un livello superiore del femminismo. Per questo il messaggio che può ben a ragione essere definito femminista nell’accezione più onnicomprensiva ed elevata, risulta tuttora rivolto alla speranza e soprattutto all’impegno: quell’impegno per cui egli ha consumato generosamente, e certo positivamente anche per la causa femminile, tutta intiera la sua vita. G. Tedesco, Quaderni della Rivista Trimestrale. Il mio primo interrogativo riguarda le scelte politiche che egli ha fatto, ponendosi come cattolico in contrasto con alcune direttive ecclesiastiche. Dove ha trovato forza e serenità, pur con sofferenza, per queste opzioni non rinunciando alla sua fede e alla sua appartenenza ecclesiale, sempre professata? Non ho trovato altra risposta che la sua fede teologale. La fede di Franco non era credenza dottrinale, magari utilizzata ideologicamente, o sottomissione alla gerarchia che poi si muta in ribellione; era adesione cosciente e ferma a Dio che si è rivelato in Gesù Cristo, ancora vivente nella Chiesa. Questa fede comporta quel “sensus fidei” (ne ha parlato il Vaticano II nella Lumen Gentium) che diventa giudizio pratico nelle concrete situazioni per scelte che siano conformi alla volontà di Dio. È il discernimento di cui parla san Paolo nella Lettera ai Romani (12, 2) e che tanta parte ha nella dottrina spirituale cristiana. D. Torre, Quaderni della Rivista Trimestrale, Il rapporto con la chiesa, sia come comunità di fede che come istituzione, senza mediazioni di un partito cattolico rappresentava per Rodano un’occasione e una garanzia per depurare il movimento comunista non solo dall’ateismo scientista, ma anche di una visione totalizzante della rivoluzione politica e sociale. Il mito del regno dei cieli sulla terra e di una storia senza alienazioni. Corrispettivamente il movimento comunista e il portatore necessario di una trasformazione della società che non si presentasse come inveramento e compimento della razionalità illuministica, della rivoluzione borghese, ma anche e soprattutto come loro rovesciamento dialettico, e perciò offre un fondamento storico e materiale ad un mondo in cui le persone diventano centro e misura, liberate dalla rei-ficazione capitalistica, e perciò stesso base reale di un pieno sviluppo di un cristianesimo, non integralista, ma consapevole, diffuso, praticabile. L. Magri. E. Melchionda, in "Aprile", Dall'utopia alla secolarizzazione, G. Vassallo, Il consigliere di Berlinguer che ama la Contro-Riforma. Giornalista politico  P. Franchi, Corriere della Sera, Archivio storico. Treccani L'Enciclopedia italiana". Franco Rodano. Rodano. Keywords: immunità e comunità – filosofia italiana – i comunisti, il laico, democrazia, revoluzione, lotta di classe, societa opulenta, peculiarita dei comunisti italiani, anti-fascismo, arrestato dai fascisti. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rodano” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rodippo – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Crotone). Filosofo italiano. A Pythagorean, cited by Giamblico.

 

Rogatiano – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. A senator whose tutor was Plotino. He credited Plotino for helping him realise the importance of leading a frugal existence. He himself fasted every other day – to which he attributed his recovery from gout.

 

Rogo – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Tertilio Rogo – a pupil of Philone at Rome.

 

Grice e Romagnosi – filosofia italiana -- Luigi Speranza (Salsomaggiore Terme). Filosofo Italiano. Important Italian philosopher. L'etica, la politica ed il diritto si possono bensì distinguere, ma non disgiungere. Non esiste un'etica pratica, se non mediante le buone leggi e le buone amministrazioni. Figlio di Bernardino e Marianna Trompelli, studia a Piacenza e Parma. Insegna a Parma e Pavia. Membro "Società letteraria di Piacenza" dove legge i suoi saggi: “Discorso sull'amore considerato come motore precipuo della legislazione”; “Discorso sullo stato politico della nazione italiana”; “L’opinione pubblica. Uno degl’Ortolani. Pubblica la “Genesi del diritto penale”; Cosa è eguaglianza e, Cosa è libertà; Primo avviso al popolo, che mostrano simpatie rivoluzionarie. Il suo incarico gli procura contrasti con il principe di Trento, il conte Pietro Vigilio Thun. Questi gli concede comunque il titolo di consigliere aulico d'onore. Schiere contro i principi della rivoluzione francese. Accusato di giacobinismo, è incarcerato a Innsbruck. Scrive “Delle leggi dell'umana perfettibilità per servire ai progressi delle scienze e delle arti”. Scopre gli effetti magnetici dell'elettricità. Romagnosi anticipato la scoperta dell'elettromagnetismo. Pubblica “Quale e il governo più adatto a perfezionare la legislazione civili”.Fonda il Giornale di giurisprudenza universale. Pubblica le Istituzioni di Diritto amministrativo e Della costituzione di una monarchia costituzionale rappresentativa. Rerduna intorno a Milano una scuola alla quale si formarono alcuni dei nomi più illustri del Risorgimento italiano: G. Ferrari, C. Cattaneo, C. Cantù, e Defendente e G. Sacchi. Collabora alla Biblioteca Italiana. Pubblica l’Assunto primo della scienza del diritto naturale. E arrestato e incarcerato a Venezia con l'accusa di partecipazione alla congiura ordita da S. Pellico, P. Maroncelli e F. Confalonieri. Pubblica Dell'insegnamento primitivo delle matematiche e Della condotta delle acque.  Pubblica le Istituzioni di civile filosofia ossia di Giurisprudenza Teorica. Dirige gl’Annali Universali di Statistica  Tra i maggiori filosofi italiani, nel rinnovamento del pensiero giuridico italiano richiesto dalla necessità di codificare i nuovi interessi delle classi borghesi emersi con la Rivoluzione francese e consolidati nel successivo Codice napoleonico, è legata alla fondazione di una nuova scienza del diritto pubblico, penale e amministrativo, con uno spirito scientifico settecentesco illuministicamente volto all'unificazione delle scienze giuridiche, naturali e morali. Studia pertanto la vita sociale nelle sue componenti storiche, giuridiche, politiche, economiche e morali. Considera l'uomo nelle forme della sua esistenza storica, nei modi in cui concretamente pensa e agisce in un contesto sociale determinato. In questo modo lo studio della storia rivela lo sviluppo dell'incivilimento umano.  Nella “Genesi del diritto penale”, opera che gli dette notevole fama e non solo in Italia, riprendendo tesi di Beccaria, pone i problemi dell'utilità della punizione, della natura della colpa e del diritto. Dà una giustificazione razionale della società che gli appare un'unione necessaria tra gli uomini, dialetticamente rapportati nel rispetto di una disciplina condivisa. L'uomo è lo stesso sia nello stato di natura che in quello di società, malgrado le diversità delle forme sociali. Pertanto gli uomini hanno un diritto di socialità importante e sacro, quanto quello della conservazione di se stesso. La società è per lui l'unico stato naturale dell'uomo, respingendo così la dottrina di uno stato di natura anteriore allo stato sociale. Il cosiddetto stato di natura è solo un diverso stato sociale nella storia dell'umanità.  Nell'Introduzione allo studio del diritto pubblico universale, premesso che ogni complesso giuridico di basarsi sul bisogno della comunità, sostiene che lo scopo del diritto e il rafforzamento delle strutture civili e politiche della società.  Nell'Assunto primo della scienza del diritto naturale, riprende temi già sviluppati nella Genesi del diritto. Sostiene che nella natura è tanto il principio di individualità quanto quello di socialità e pertanto lo sviluppo umano avviene naturalmente verso uno stato di società, l'unico in cui si sviluppa l'incivilimento - termine ricorrente nei suoi scritti - un continuo processo verso stadi più avanzati di perfezionamento morale, civile, economico e politico.  E ancora nel Dell'indole e dei fattori dell'incivilimento, con esempio del suo risorgimento in Italia si pone il problema di quale sia il motore del progresso umano nella storia: la tesi è che la società umana è l'organismo fattore di progresso, essendo in sé dotata di forze agenti in particolari condizioni storiche e ambientali. Lo sviluppo civile, suddiviso dal Romagnosi in quattro periodo, l'epoca del senso e dell'istinto, l'epoca della fantasia e delle passioni, l'epoca della ragione e dell'interesse personale e l'epoca della previdenza e della socialità, vede un costante trasferimento, agl’organismi pubblici rappresentativi, delle funzioni sociali come se la natura si trasferisse progressivamente nella funzione rappresentativa. Il punto d'arrivo della civiltà è una forma sociale in cui prevalgono la proprietà e il sapere. Tale processo non è lineare. Il diritto romano si afferma in condizioni civili arretrate. Ma, come una macchina i cui meccanismi migliorano nel tempo, la sua azione progressivamente perfezionata fa sorgere dal fondo delle potenze attive un sempre nuovo modo di riazioni e quindi di effetti variati. L'incivilimento appare così una cosa complessa risultante di molti elementi e da molti rapporti formanti una vera finale unità simile a quella di una macchina, la quale scindere non si può senza annientarla. Il motore di siffatta macchina è il commercio, sviluppato a sua volta dal progresso dello stato sociale. Guardando allo sviluppo storico nazionale, vede nel Medioevo l'epoca in cui la città diviene luogo di aggregazione di possidenti, artisti, commercianti e dotti, favorendo le condizioni per la nascita dello stato italiano anche se ai comuni medievali manca uno spirito politico nazionale perché presero la strada dal ramo industriale e commerciale per giungere al territoriale. Essi dunque ripigliarono l'incivilimento in ordine inverso. In quest'ordine trovarono i più gravi ostacoli avendo dovuto separare la professione delle armi da quella delle arti e della mercatura. Per questo bisogna sempre porsi il problema di un corretto modo di sviluppo e ora, nella società industriale, l'incivilimento è una continua disposizione delle cose e delle forze della natura pre-ordinata dalla mente ed eseguita dall'energia dell'uomo in quanto tale disposizione produce una colta e soddisfacente convivenza. Nella Collezione degli articoli di economia politica e statistica civile si trova espressa la fiducia nella sviluppo capitalistico e nella libera concorrenza economica, difesa contro le tesi del Sismondi che vede nello sviluppo industriale una spaventosa sofferenza in parecchie classi della popolazione. I poteri pubblici fano rispettare le corrette regole della libertà di con-correnza, cosa che non avviene in Inghilterra dove ora si favorisce il popolo contro i mercanti, ora i possidenti e i mercanti contro il popolo e intanto si applica ancora il protezionismo. E inoltre un paese in cui non si applica il diritto romano, fonte di equità civile. La mentalità empirica degl’inglesi non consente loro di pre-vedere ma solo di constatare i fatti. Polemizza col Saint-Simon, dottrinario che ostacola la libera con-correnza, assegna ogni ramo d'industria a guisa di privilegio personale, favorisce il popolo miserabile contro i produttori e abolire il diritto di eredità. I saintsimoniani vogliono far lavorare e poi lavorare senza dirmi il perché. Progresso non è che lavoro. Questo è l'ultimo termine, questo è il premio. L'uomo, secondo Saint–Simon, dovrebbe sempre progredire lavorando con una indefinita vista e senza stimolo. Ma voler far progredire l'industria e il commercio col togliere la possidenza è come voler far crescere i rami col distruggere il tronco. La proprietà ha un carattere naturale e, come la natura è la base di ogni società, negare la proprietà significa distruggere ogni possibilità di convivenza civile.  Partendo dalla sua vasta esperienza giurisprudenziale e politica, auspica una nuova forma di filosofia civile, che studia le forme e condizioni dell'incivilimento storico della nazione italiana, scoprendo la legge massima e unica delle vicende politiche, sociali e culturali dei popoli.  Riguardo al problema gnoseologico, per Romagnosi la conoscenza proviene dai sensi ma la sensazione non è di per sé ancora conoscenza, la quale si ottiene solo quando l'intelletto ordina e interpreta le sensazioni secondo proprie categorie, definite logìe, con cui diamo segnature razionali alle segnature positive. Chiama compotenza questa mutua concorrenza di sensazioni provenienti dall'esterno e di elaborazione della nostra mente. Le logìe non sono idee già formate nel momento della nostra nascita, ma a loro volta sono il risultato della riflessione operata sull'esperienza empirica. Sono dunque a posteriori rispetto alle sensazioni passate e a priori rispetto alle sensazioni attuali. Pertanto la conoscenza è in definitiva un a posteriori con un contenuto base empirico. Ma cosa conosciamo in realtà? I sensi non danno conoscenza delle cose in sé, ma di ciò che percepiamo delle cose. Conosciamo la rappresentazione che ci formiamo della cosa. Se il fenomeno non e copie esatta del reale, tuttavia e UN SEGNO a cui corrisponde in natura un’essere reale. Pertanto, una cosa esiste fuori di noi, non e una creazione di un io trascendentale.  Non essendoci evidentemente posto per una metafisica nella sua costruzione filosofica, e attaccato dagl’spiritualisti e in particolare da Serbati. Può a buon diritto essere considerato il precursore del positivismo italiano. Considera la contrapposizione di classico e romantico – nata nell'immediatezza della restaurazione e trascinatasi per oltre un ventennio con implicazioni letterarie, linguistiche e anche politiche - come impropria. Cerca di dare una soluzione alla controversia attraverso la sua concezione ilichiastica, cioè relativa al tempo, della letteratura, secondo la quale la filosofia e consone all'età e al gusto del popolo italiano, e suggere che le opere contemporanee dovessero corrispondere sempre al pensiero moderno di un popolo. L'ilichiastismo si rifà in sostanza alle sue concezioni sulla formazione della civiltà. Così espose la sua dottrina in Della Poesia, considerata rispetto alle diverse età della nazione italiana. Sei tu romantico? Signor no. Sei tu classico? Signor no. Che cosa dunque sei? Sono “ilichiastico”, se vuoi che te lo dica in greco, cioè adattato alle età. Misericordia! che strana parola! spiegatemela ancor meglio, e ditemi perché ne facciate uso, e quale sia la vostra pretensione.  La parola “ilichiastico” che vi ferisce l'orecchio è tratta dal greco, e corrisponde al latino “aevum”, “aevitas”, e per sincope, “aetas”, “eta,” la quale indica un certo periodo di tempo, e in un più largo senso, il corso del tempo. Col denominarmi pertanto “ilichiastico,” io intendo tanto di riconoscere in fatto una filosofia relativa all’età, nelle quali si sono ri-trovato  e si trovera il popolo italiano, quanto di professare principj, i quali sieno indipendenti da fittizie istituzioni, per non rispettare altre leggi che quelle del gusto, della ragione e della morale.  Ma la divisione di romantico e classico, voi mi direte, non è dessa forse più speciale? Eccovi le mie risposte. O voi volete far uso di queste due parole, ‘classico’ e ‘romantico,’ per indicare nudamente il tempo, o volete usarne per contrassegnare il *carattere* della filosofia nelle diverse età. Se il primo, io vi dico essere strano il denominare ‘classica’ la filosofia antica, e filosofia romantica la media e moderna. L’eta antica (palio-evo), l’eta media (medio-evo), e l’eta moderna (neo-evo), sono fra loro distinti non da una divisione artificiale e di convenzione, ma da una effettiva rivoluzione. Se poi volete adoperare le parole di ‘classico’ e di ‘romantico’ per contrassegnare il carattere della filosofia italiana nelle diverse età, a me pare che usiate di una denominazione impropria. Quando piacesse di contrassegnare la filosofia coi caratteri delle tre diverse età (paleo-evo, medio-evo, neo-evo), parmi che dividere si potrebbe in filosofia eroica (filosofia antica), teocratica (filosofia del medio-evo), e civile (neo-evo, moderna eta). Questi caratteri hanno successivamente dominato tanto nella prima coltura, che fu sommersa dalle nordiche invasion dei barbari longobardi, quanto nella seconda coltura, che fu ravvivata e proseguita fin qui. Questi caratteri non esistettero mai puri, ma sempre mescolati. Dall'essere l'uno o l'altro predominante si determina il genere, al quale appartiene l'una o l'altra produzione filosofica. Vengo ora alla domanda che mi faceste, se io classico o romantic. E ponendo mente soltanto allo spirito di essa, torno a rispondervi che io non sono (né voglio essere) né romantico, né classico, ma adattato  alla mia eta, ed al bisogno della ragione, del gusto e della morale. Ditemi in primo luogo. Se io fossi nobile ricco, mi condannereste voi perché io non voglia professarmi o popolano grasso, o nobile pitocco? Alla peggio, potreste tacciarmi di orgoglio, ma non di stravaganza. Ecco il caso di un buon italiano in fatto di filosofia. Volere che un filosofo italiano sia tutto classico, egli è lo stesso che volere taluno occupato esclusivamente a copiare diplomi, a tessere alberi genealogici, a vestire all'antica, a descrivere o ad imitare gli avanzi di medaglie, di vasi, d'intagli e di armature, e di altre anticaglie, trascurando la coltura attuale delle sue terre, l'abbellimento moderno della sua casa, l'educazione odierna della sua figliuolanza. Volere poi che il filosofo italiano sia affatto romantico, è volere ch'egli abiuri la propria origine, ripudj l'eredità de' suoi maggiori per attenersi soltanto a nuove rimembranze specialmente germaniche. Voi mi domanderete se possa esistere questo terzo genere, il quale non sia né classico né romantico? Domandarmi se possa esistere è domandarmi se possa esistere una maniera di vestire, di fabbricare, di “con-versare”, di scrivere, che non sia né antica, né media, né moderna. La risposta è fatta dalla semplice posizione della quistione. Ma questo terzo genere e desso preferibile ai conosciuti fra noi. Per soddisfarvi anche su tale domanda osservo primamente che qui non si tratta più di qualità, bensì di bellezza o di convenienza. In secondo luogo, che questa quistione non può essere decisa che coll'opera della filosofia del gusto, e soprattutto colla cognizione tanto dell'influenza dell'incivilimento sulla filosofia, quanto degli uffizj della filosofia a pro dell'incivilimento. Non è mia intenzione di tentare questo pelago. Osservo soltanto che questo terzo genere non può essere indefinito. E necessariamente il frutto naturale dell'età nella quale noi ci troviamo, e si troveranno pure i nostri posteri. Noi dunque non dobbiamo sull'ali della metafisica errare senza posa nel caos dell'idealismo, per cogliere qua e là l’ idea archetipo di questo genere. Dobbiamo invece seguire la catena degli avvenimenti, dai quali nella nostra età, essendo stata introdotta una data maniera di sentire, di produrre, e quindi di gustare e di propagare il bello, ne nacque un dato genere, il quale si poté dire perciò un frutto di stagione di nostra età. Per quanto vogliamo sottrarci dalla corrente, per quanto tentiamo di sollevarci al di sopra dell’ignoranza e del mal gusto comune, noi saremo eternamente figli del tempo e del luogo in cui viviamo. Il secolo posteriore riceve per una necessaria figliazione la sua impronta dal secolo anteriore. E tutto ciò derivando primariamente dall'impero della natura che opera nel tempo e nel luogo, ne verrà che il carattere filosofico, comunque indipendente dalle vecchie regole dell'arte, perché flessibile, progressivo, innovato dalla forza stessa della natura, e necessariamente determinato, come è determinato il carattere degl’animali e delle piante, che dallo stato selvaggio vengono trasportate allo stato domestico.  Posto tutto ciò, l'arbitrario nel carattere della filosofia cessa di per sé. Si puo allora disputare bensì se il bello ideale coincide o no col bello volgare; se il gusto corrente possa essere più elevato, più puro, più esteso; ma non si potrà più disputare se le sorgenti di questo bello debbano essere la mitologia pagana piuttosto che i fantasmi cristiani, i costumi cavallereschi piuttosto che gl’eroici, le querce, i monti o i castelli gotici, piuttosto che gli archi trionfali, le are e i templi romani. Il carattere attuale sarà determinato dall'età attuale e dalla località. Vale a dire dal genio nazionale italiano eccitato e modificato dalle attuali circostanze, il complesso delle quali forma parte di quella suprema economia, colla quale la natura governa le nazioni della terra…  Finisco quest'articolo col pregare i miei concittadini a non voler imitare le femminette di provincia in fatto di mode, e ad informarsi ben bene degli usi della capitale. Leggano gli scritti teoretici, e soprattutto le produzioni della filosofia settentrionale, e di leggieri si accorgeranno che se havvi in essa qualche pizzo di romantica poesia, niuno si è mai avvisato né per teoria né per pratica di essere né esclusivamente romantico né esclusivamente classico nel senso che si dà ora abusivamente a queste denominazioni. Troveranno anzi essersi trattati argomenti, e fatto uso di similitudini e di allusioni mitologiche anche in un modo, che niun latino o romano o italiano antico meridionale si sarebbe permesso. Il solo libro dell'Alemagna della signora di Staël ne offre parecchi esempi.  Il pretendere poi presso di noi il dominio esclusivo classico, egli è lo stesso che volere una poesia italiana morta, come una lingua italiana morta. Quando il tribunale del tempo decreta questa pretensione, io parlo con coloro che la promossero. Durante il periodo del Regno italico, e niziato massone nella Loggia "Reale Giuseppina" di Milano, di cui fu in seguito Oratore e Maestro Venerabile. Fu Grande Esperto all'atto della fondazione del Grande Oriente d'Italia, esponente di primo piano della Massoneria di Palazzo Giustiniani, Grande Oratore aggiunto del Grande Oriente d'Italia e in questa funzione autore di vari discorsi massonici. Saggi: Genesi del diritto penale; Che cos'è uguaglianza; Che cos'è libertà, Introduzione allo studio del diritto pubblico universale; Principi fondamentali di diritto amministrativo,  Della costituzione di una monarchia nazionale rappresentativa, Dell'insegnamento primitivo delle matematiche, Della condotta delle acque, Che cos'è la mente sana?, Della suprema economia dell'umano sapere in relazione alla mente sana, Suprema economia dell'umano sapere, Della ragion civile delle acque nella rurale economia, Vedute fondamentali sull'arte logica, Dell'indole e dei fattori dell'incivilimento con esempio del suo risorgimento in Italia, Collezione degli articoli di economia politica e statistica e civile, Opere, con annotazioni di Alessandro De Giorgi, vol. 1, Milano, Perelli e Mariani, Opere, Milano, Perelli e Mariani, La scienza delle costituzioni,  I Discorsi Libero-Muratori, L'Acacia Massonica, Scritti filosofici, Milano, Ceschina, Scritti filosofici, Firenze, Le Monnier); S. Stringari, Romagnosi fisico; F. Lanchester, Romagnosi costituzionalista, Giornale di storia costituzionale, Macerata: EUM-Edizioni Università di Macerata, V. Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Mimesis-Erasmo, Milano-Roma); Studi in onore, Milano, Giuffrè, Per conoscere Romagnosi, Milano, Unicopli, E.A. Albertoni, La vita degli Stati e l'incivilimento dei popoli nel pensiero politico di Gian Domenico Romagnosi, Milano, Dott. A. Giuffrè Editore, 1979. Italo Mereu, L'antropologia dell'incivilimento in G.D. Romagnosi e C. Cattaneo, Piacen za, Pubblicazioni della Banca di Piacenza, Elio Palombi, Introduzione alla Genesi del Diritto penale (Milano, Ipsoa, A. Tarantino, Natura delle cose e società civile. Rosmini e Romagnosi, Roma, Edizioni Studium, Treccani Dizionario di storia, Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, L'Unificazione, Dizionario biografico degli italiani, Il contributo italiano alla storia del Pensiero. Gian Domenico Romagnosi. Romagnosi. Keywords: scienza simbolica, scienza simbolica degl’antichi romani, il vico di Romagnosi, la terza Roma, la prima Roma, la prima eta, la terza eta, la logica di Genovese, la matematica, Sacchi, Cattaneo, incivilamento, gl’italiani, la nazione italiana. Refs.: Luigi Speranza, "Grice e Romagnosi," per il Club Anglo-Italiano, The Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria, Italia.

 

Romanoto be identified.

 

Grice e Roncaglia – alla palestra – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo Italiano. Studia a Roma e Firenze sotto Gregory e Maierù. Insegna a Tuscia e Roma. Si dedica alla storia logica fra il Medioevo e Leibniz. Altri saggi: “Intero e frammentazione” (Roma, Laterza,). Rivista di filosofia dell'intelligenza artificiale e scienze cognitive; “Palaestra Rationis. Discussioni su natura della copula e modalità” (Firenze: Olschki); Università Roma Tre. Dimissioni organi consultivi MiBACT. Note a margine del concorso per 500 funzionari del Ministero Beni Culturali: mezzo bibliotecario per ogni biblioteca? E la tutela di libri e manoscritti chi la fa? Tuscia. Gino Roncaglia. Roncaglia. Keywords: palestra. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Roncaglia” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Ronchi – filosofia della comunicazione – filosofia italiana – By Luigi Speranza (Forlì). Filosofo Italiano. Si laurea a Bologna e conseguito il dottorato a Milano sotto Sini. Insegna all’Aquila. Dirige “Filosofia al presente” per Textus, di L’Aquila e “Canone Minore” per Mimesis Edizioni di Milano, cirige la scuola di filosofia Praxis a Forlì. Si dedica alla passione (“Sapere passionale”, Spirali, Milano) e alla questione della comunicazione intesa filosoficamente come partecipazione alla verità e fondamento ontologico della stessa pratica filosofica (“Teoria critica della comunicazione: dal modello veicolare al modello conversativo” Mondatori, Milano, -- Grice: “I like ‘conversativo.”Almost a Spoonerism for ‘conservative’!” --; “Filosofia della comunicazione. Il mondo come resto e come teo-gonia” (Boringheri, Torino). Propone  una revisione del modello veicolare o standard della comunicazione e una critica al paradigma linguistico del vivente. Al problema della raffigurazione e al suo rapporto col dicibile nel pensiero occidentale antico, moderno e contemporaneo è invece dedicato “Il bastardo: figurazione dell’invisibile e comunicazione indiretta” (Marinotti, Milano). Grice: “This shows a distinction between ‘ingelese italianato.’ To call indirect communication bastard would be a bit too much at Oxford!” --. Grazie ai suoi studi su Bergson si è segnalato come una voce significativa della cosiddetta “Bergson renaissance”. – cf. Grice, “Speranza e la cosidddetta “Grice renaissance””. In “L’interpretazione” (Marietti, Genova) e  “Una sintesi” (Marinotti, Milano) guarda a Bergson come a un filosofo in grado di dare risposta a questioni tuttora aperte del dibattito filosofico. Bergson non è un filosofo irrazionalista, spiritualista, ostile alla scienza e ai suoi metodi. Per lui la filosofia è un metodo rigorosamente empirista, che consente la massima precisione possibile nella descrizione dei fenomeni. Bergson è anzi il filosofo che cerca di emancipare la scienza da quanto di “metafisico” era ancora inconsapevolmente presente nelle sue pratiche. Con le sue celebri nozioni di “durata” e di “memoria” (cfr. Grice, “Personal identity: my debt to Bergson”)  ha costruito un nuovo modello di intelligibilità del divenire, alternativo a quello aristotelico, in grado finalmente di spiegare, senza riduzionismi, il “vivente” quale e descritto dalla biologia evoluzionista.  Il pensiero bergsoniano è presentato come uno snodo essenziale della filosofia del Novecento. La sua dirompente attualità è mostrata attraverso un confronto sistematico con la fenomenologia, l’esistenzialismo, l’ermeneutica, il pensiero della differenza e l'epistemologia della complessità. Al tempo stesso però,  Bergson è ricollocato dall’interno della tradizione filosofica occidentale, come un capitolo, tra i più alti, dell’indagine filosofica sulla natura: un capitolo che continua l’opera di quei filosofi e di quei teologi che, dai neoplatonici a Cusano fino a Grice e Gentile, hanno provato a pensare la natura come vita vivente e come divinità immanente.  Impegnato in una definizione e riabilitazione del filosofico contro il pericolo della sua dismissione (“Come fare: per una resistenza filosofica”, Feltrinelli, Milano), proprio grazie al confronto con Bergson e ai filosofi “amici” di quest’ultimo (Grice, and Grice’s immediate sources: Gallie and Broad),  define la sua posizione filosofica inscrivendola in una costellazione ben precisa, ancorché minoritaria (“Canone minore: verso una filosofia della natura”, Feltrinelli, Milano). Empirismo radicale, realismo speculativo e “pragmatica” “trascendentale” sono le definizioni che, più di altre, esprimono il senso e la direzione della sua ricerca, improntata com'è a criticare quella che chiama “la linea maggiore della filosofia” e che definisce dualistica, soggettivistica e antropo-centrica. In una parola: moderna.  Da Kant sino a Derrida, la filosofia è stata infatti caratterizzata dal primato accordato alla finitudine, alla contingenza, all'intenzionalità griceiana, alla negazione e al linguaggio e la semiotica. La filosofia di questa linea maggiore è, in fondo, un’antropo-logia cui oppone una filosofia del processo radicalmente monista e immanentista che contesta la tesi dell' "eccezione umana" e che non pone come apriori il principio della correlazione soggetto-mondo (anche nella versione offertane dall'ermeneutica e dalla fenomenologia). Alla svolta trascendentale kantiana è opposta quella cosmologica whiteheadiana e, al dispositivo aristotelico potenza/atto, dispositivo insufficiente a cogliere la natura naturans, la nozione di gentiliana di “actus purus”. La linea minore della filosofia è, infatti, anche e soprattutto una linea megarica che, alla potenza logico-linguistica e umana troppo umana dei contrari, sostituisce una potenza che non può non esercitarsi (sia essa quella dell’Uno di Plotino, della sostanza di Spinoza o della durata di Bergson). La filosofia della linea minore è una filosofia del processo (categoria che oppone all’aristotelica Kinesis) che, pur confutando il nulla e il possibile come pseudo-problemi, non sacrifica il carattere creativo e dinamico del reale. Il problema filosofico del rapporto uno-moltida sempre al centro della riflessione cioè risolto nei termini di una co-generazione reciproca fra i differenti per natura, in cui questa differenza non di grado tra il principio e il principiato funziona come causa dell’immediato essere uno dei molti ed esser molti dell’uno, ossia come la causa di quella unità cangiante di tutte le cose che  chiama “immanenza assoluta”.  Altri saggi: Luogo comune. Verso un'etica della scrittura (Bocconi) La scrittura della verità. Per una genealogia della teoria (Jaca, Milano);  – modello conversativo. Grice: “As I say, I like ‘conversativo;’ perhaps I should adopt it! ‘conversative,’ rather than the pompous ‘conversational’!). Liberopensiero. Lessico filosofico della contemporaneità (Fandango, Roma); Brecht. Introduzione alla filosofia (et al., Correggio ) Zombie outbreak: la filosofia e i morti-viventi (Textus, L'Aquila ); Credere nel reale (Feltrinelli, Milano); Dispositivi (Orthotes, Napoli) -- realismo speculativo, Sini, Gentile. Ronchi. Keywords: filosofia della comunicazione, immanenza, in defense of the minor league, natura naturans, Gentile, atto puro. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Ronchi” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rosandro – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. A philosopher who became an acquaintance of Elio Aristide.

 

Rosatti Marcello vitali rosatti --

 

Grice e Rosselli – il veintennio fascista – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo. Important Italian philosopher. There is a Rosselli Circle in Rome. Fu il teorico del "socialismo liberale", un socialismo riformista non marxista direttamente ispirato dal laburismo britannico e dalla tradizione storico-politica, italiana e non, del radicalismo liberale e libertario. Fondò a Firenze il foglio clandestino Non Mollare e nel 1926, insieme al socialista Pietro Nenni, la rivista milanese Il Quarto Stato. Fonda il movimento antifascista Giustizia e Libertà, che combatté per la Repubblica nella Guerra civile spagnola, all'interno della Colonna Italiana Rosselli, costituita assieme agli anarchici. Ucciso in Francia insieme con il fratello Nello da assassini legati al regime fascista. Da un'agiata famiglia, figlio del livornese Giuseppe Emanuele "Joe" Rosselli e della veneziana Amelia Pincherle, sorella di C. Pincherle, architetto e pittore, oltreché padre dello scrittore A. Moravia. Sia la famiglia paterna che quella materna, fermamente legate agli ideali repubblicani e mazziniani, erano state politicamente attive, avendo partecipato alle vicende del Risorgimento italiano: Pellegrino Rosselli, tra l'altro zio della futura moglie di Ernesto Nathan (Sindaco di Roma), fu un seguace e stretto collaboratore di Giuseppe Mazzini nei suoi ultimi anni di vita (morì difatti in clandestinità nella sua casa pisana) ed un Pincherle fu nominato ministro durante la breve esperienza della Repubblica di San Marco, instauratasi nel Triveneto a seguito d'una massiccia insurrezione anti-asburgica guidata da D. Manin e N. Tommaseo.  I Rosselli avevano abitato per un considerevole periodo a Vienna, dove Giuseppe Emanuele studia composizione musicale e dove e nato il primogenito Aldo Sabatino. In seguito, si trasferirono a Roma, dove il padre, rinunciando alle sue aspirazioni artistiche, si dedica alla vita mondana, mentre la madre ottenne dei discreti successi come autrice di drammi teatrali. Qui, dopo la propria nascita, venne alla luce Sabatino Enrico "Nello".  I due coniugi si separarono. Le condizioni economiche della famiglia hanno subito un grave tracollo a causa della leggerezza del padre. Amelia si trasferì con i suoi tre figli a Firenze, dove frequentarono le scuole. Mostra in quel periodo poco interesse per gli studi e la madre lo ritira dal ginnasio, facendogli frequentare la scuola tecnica. L'entrata in guerra dell'Italia fu accolta con entusiasmo dai Rosselli, decisamente interventisti. Il fratello Aldo e arruolato come ufficiale di fanteria e muore in combattimento ricevendo una medaglia d'argento alla memoria. Collabora al foglio di propaganda «Noi giovani», fondato da Nello, anche se l'editoriale Il nostro programma, che apre in gennaio il primo numero del giornale, e redatto con buone probabilità. Il manifesto, che l'ingenuità di due ragazzi indirizza verso una fiduciosa speranza in un mondo migliore, propone sin da allora alcuni tratti fondamentali della sua personalità, ossia un amore incondizionato per l'umanità e la spinta all'azione nel solco dello spirito mazziniano, che lo inserisce nel filone dell'interventismo democratico. Per «Noi giovani», licenza i primi articoli, uno sulla rivoluzione russa, il secondo sull'entrata in guerra degli Stati Uniti.  Il primo saggio, “Libera Russia”, esalta il risveglio del paese di Gorkij, Tolstoj e Dostoevskij, supremi interpreti di un rinnovamento in atto già dal secolo precedente, per cui la rivoluzione non e che il punto culminante di una lunga preparazione all'avvento di una società più giusta. Vi e tutta una massa che sale lentamente, inesorabilmente. La marcia si puo ritardare ma non impedire. Dei recentissimi eventi, inoltre, viene esaltata la componente pacifica, la loro attuazione relativamente non violenta.  Il saggio Wilson mostra tutta la fiducia nutrita per l'uomo che definì il conflitto come “a war to end wars”  (una guerra per porre fine alle guerre), uno slogan che rappresenta bene le sue speranze di e di tutta la famiglia Rosselli.  E chiamato alle armi. Frequenta a Caserta il corso allievi ufficiali e venne assegnato a un battaglione di alpini in Valtellina. La guerra finisce senza che egli avesse dovuto sottomettersi al battesimo del fuoco e venne congedato col grado di tenente. Il contatto con militari e molto importante per lui. Apprezza la massa furon posti in grado di comprendere tante cose che sarebbero loro certamente sfuggite nel loro isolamento di classe o di professione. Diplomatosi all'Istituto tecnico, si iscrive a Firenze al corso di Scienze sociali, laureandosi a pieni voti con una tesi sul sindacalismo e si prepara a sostenere anche gli esami di maturità classica per ottenere il diritto di frequentare altri corsi universitari. Tramite il fratello Nello conosce G. Salvemini, professore a Firenze, che e da allora un costante punto di riferimento per entrambi i fratelli. Gli fa rivedere il suo saggio sul sindacalismo rivoluzionarioi, chei giudica non un saggio critico, equilibrato, sostanzioso, ma in essa e incapsulata un'idea fondamentale: la ricerca di un socialismo che fa sua la dottrina liberale e non la ripudiasse. Savvicina al Partito Socialista Italiano, simpatizzando, in contrapposizione all'allora maggioritaria corrente massimalista di G. Serrati, per quella riformista di F. Turati, che egli ha poi modo di conoscere personalmente a Livorno durante lo svolgimento del Congresso del Partito, che sance la definitiva scissione dell'ala di sinistra interna filo-bolscevica che prenderà il nome di Partito Comunista d'Italia, e scrive svariati articoli per “Critica Sociale”. Mussolini sale al potere. I riformisti di Turati sono espulsi dal Partito Socialista Italiano. Si trasfere a Torino, dove frequenta il gruppo della “Rivoluzione liberale», in quel momento fortemente impegnata in senso anti-fascista, e con la quale incomincia a collaborare. Conosce G. Matteotti, del “Partito Socialista Unitario”, nel quale erano confluiti P. Gobetti e la componente riformista espulsa dal Partitot Socialista Italiano.  E. Rossi. A Firenze, il gruppo dei socialisti liberali che si raccoglie intorno alla figura carismatica di Salvemini inaugura il Circolo di Cultura. Oltre ai Rosselli vi sono P. Calamandrei, E. Finzi, G. Frontali, P. Jahier, L. Limentani, A. Niccoli ed E. Rossi. Gli ex-combattenti del circolo adereno all'associazione anti-fascista “Italia libera”. Si laurea a Siena, con “Prime linee di una teoria economica dei sindacati operai” e parte per Londra, stimolato dal desiderio di conoscere la capitale del laburismo, di seguire i seminari dei Fabiani e di assistere, a Plymouth, al congresso delle unioni operaie. A Londra vi e anche Salvemini, che tene un corso sulla storia della politica estera italiana al King's. Tornato in Italia grazie anche ai buoni uffici di Salvemini, si impiega come assistente volontario a Milano. Prosegue la sua collaborazione a “Critica Sociale” di Turati. Vi pubblica un articolo, invitando il Partito socialista a rompere con il marxismo, che giudicava espressione di cieco e tortuoso dogmatismo, per mettersi piuttosto sulla linea di un sano empirismo all'inglese. Collabora con la rivista del Partito Socialista Unitario, «Libertà», scrivendo proprio un saggio sul movimento laburista inglese. Dopo il delitto Matteotti s'iscrisse al Partito Socialista Unitario. Spera invano che in Italia si costituisse una seria opposizione anti-fascista moderata in grado di offrire un'alternativa politica alla borghesia che guarda con simpatia al fascismo: una di queste avrebbe potuto essere l'Unione democratica nazionale di G. Amendola, alla quale adere il fratello Nello. D’Inghilterra invia al giornale del Partito Socialista Unitario la «Giustizia», le corrispondenze sull'evolversi della situazione politica inglese, successiva alla vittoria elettorale dei conservatori e alla rottura dell'alleanza tra laburisti e liberali. E pessimista sulle condizioni politiche dell'Italia. La secessione aventiniana non produce effetti, con i suoi sterili tentativi di accordo con il re, con i generali e i fascisti dissidenti. Del resto i fascisti stano re-agendo e lo dimostrano anche devastando il Circolo di Cultura di Salvemini che, come non basta, venne chiuso dal prefetto con una singolare motivazione. L sua attività provoca il giusto risentimento del partito dominante. Lasciato l'incarico a Milano, insegna a Genova. Scrisse a Salvemini. Forse non ha apparentemente alcuna positiva efficacia, ma io sento che abbiamo da assolvere una grande funzione, dando esempi di carattere e di forza morale alla generazione che viene dopo di noi. Appare così con la collaborazione di E. Rossi, G. Salvemini, P. Calamandrei, N. Traquandi, D. Vannucci e di Nello Rosselli, che ne ha proposto il nome, il foglio clandestino “Non Mollare”. Alcuni redattori della rivista Non Mollare sono N.Traquandi, T. Ramorino, C. Rosselli, E. Rossi, L. Emery, N. Rosselli. La denuncia di un tipografo provoca la repressione e la dispersione di alcuni tra i redattori del foglio. E. Rossi riusce a fuggire a Parigi, il Vannucci in Brasile, Salvemini e arrestato a Roma e denunciato per vilipendio del governo fascista. In attesa del processo, messo in libertà provvisoria, a causa delle minacce dei fascisti, a passò la notte a Firenze, in casa dei Rosselli, che non sono ancora fra i sospettati. Gli squadristi però, venuti a conoscenza del fatto, devastano l'abitazione il giorno dopo. Scrive Rosselli a G. Ansaldo. Io sono di ottimo umore e l'altra sera ho financo bevuto alla distruzione compiuta! Se i signori fascisti non hanno altri moccoli, possono andare a dormire. Aspetteranno a lungo la mia rinuncia alla lotta. Ormai preso di mira dai fascisti, e aggredito a Genova mentre si recava all'Università e poi disturbato durante la sua lezione, con la richiesta del suo allontanamento. Si attiva infine lo stesso Ministro dell'economia, G Belluzzo, che chiese il suo licenziamento. A questo punto, prefere dimettersi.  Pochi giorni dopo, ia Firenze, sposò con rito civile Marion Catherine Cave, una laburista venuta a Firenze a insegnare nel British Institute, conosciuta da Rosselli al Circolo della Cultura salveminiano. Lapide commemorativa: «In via Ancona 2 vive il martire antifascista e qui ebbe sede la redazione del Quarto Stato rivista socialista a difesa della libertà e della democrazia. I due sposi viveno a Milano, dove fonda con P. Nenni la rivista «Il Quarto Stato. La rivista ha vita breve, venendo chiusa con l'entrata in vigore della legge sui provvedimenti per la difesa dello stato fascista italiano. Scopo della pubblicazione e il tentativo di rappresentare un punto d'incontro di tutte le forze socialiste e di sviluppare temi di politica culturale al cui centro e il perfezionamento degl’uomini e l'elevamento della vita dei cittadini.  Con C. Treves e G. Saragat costitue un triumvirato che, costitue clandestinamente il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani, che prese il posto del Partito Socialista Unitario, sciolto d'imperio dal regime fascista a causa del fallito attentato a Mussolini da parte del suo iscritto T. Zaniboni. L. Bova, Filippo Turati, Carlo Rosselli, Sandro Pertini e Ferruccio Parri a Calvi in Corsica dopo la fuga in motoscafo da Savona.  Oganizza con I. Oxilia, S. Pertini e F. Parri l'espatrio di F. Turati a Calvi in Corsica, con un motoscafo partito da Savona. Mentre Turati, Pertini e Oxilia proseguirono per Nizza, Parri e Rosselli, ritornati con il motoscafo a Marina di Carrara, sono arrestati, nonostante tentassero di sostenere di essere reduci da una gita di piacere. E accusato anche di aver favorito la fuga di G. Ansaldo, di C. Silvestri, di C. Treves e di G. Saragat.  Venne detenuto nelle carceri di Como  poi inviato al confino di Lipari in attesa del processo. Quando e ricondotto da Lipari a Savona per essere processato, nell'isola siciliana giunge il fratello Nello, condannato a 5 anni di confino.  Al processo si difese attaccando il regime fascista. Il responsabile primo e unico, che la coscienza degli uomini liberi incrimina è il fascismo che con la legge del bastone, strumento della sua potenza e della sua nemesi, inchioda in servitù milioni di cittadini, gettandoli nella tragica alternativa della supina acquiescenza o della fame o dell'esilio. La sentenza, rispetto alle previsioni, e mite: dieci mesi di reclusione e, avendone già scontati otto, avrebbe potuto essere presto libero. Ma le nuove leggi speciali permisero alla polizia di infliggergli altri 3 anni di confino da scontare a Lipari. La vita al confino trascorrecon le letture di Benedetto Croce, di Rodolfo Mondolfo, dell'epistolario di Marx ed Engels e di Imanuele Kant.  Intanto, si prepara la fuga, che venne organizzata dall'amico di Salvemini A. Tarchiani. Evase da Lipari con F. Nitti ed E. Lussu, con un motoscafo guidato dall'amico Italo Oxilia diretto in Tunisia, da cui poi i fuggiaschi raggiunsero la Francia.   F. Nitti narra  l'avventurosa evasione in “Le nostre prigioni e la nostra evasione”, mentre Rosselli racconta le vicende del confino e dell'evasione in “Fuga in quattro tempi”. A Parigi, con Lussu, Nitti, e un gruppo di fuoriusciti organizzati da Salvemini, e fra i fondatori del movimento anti-fascista "Giustizia e Libertà". :Giustizia e Liberta” pubblica diversi numeri della rivista e dei quaderni omonimi ed e  attiva nell'organizzazione di diverse azioni dimostrative, tra cui il volo sopra Milano di Bassanesi. Critica appassionatamente il marxismo ortodosso, colonna portante della stragrande maggioranza dei vari schieramenti politici socialisti. Il socialismo liberale propugnato da lui si caratterizza quale una creativa sintesi della tradizione del marxismo revisionista, democratico e riformista (quello, tra gli altri, di Bernstein, W. Sombart, Turati e Treves), ed il socialismo non marxista, libertario e de-centralista (come quello di F. Merlino, Salvemini, G. Cole, R. Tawney e O. Jászi).  Attacca dirompente contro lo stalinismo della Terza Internazionale che, con la formula del socialfascismo accomuna  socialdemocrazia, liberalismo borghese e fascismo. Non stupisce perciò che uno fra i più importanti stalinisti, P.Togliatti,  define il socialismo liberale un "magro libello anti-socialista" e Rosselli un ideologo reazionario che nessuna cosa lega alla classe operaia. Giustizia e Libertà adere  alla Concentrazione Anti-Fascista, unione di tutte le forze anti-fasciste non comuniste (repubblicani, socialisti, CGL) che intende promuovere e coordinare ogni possibile azione di lotta al fascismo. Pubblica i "Quaderni di Giustizia e Libertà".  Dopo l'avvento del nazismo in Germania Giustizia e Liberta sostenne la necessità di una rivoluzione preventiva per rovesciare i regimi fascista e nazista prima che questi portassero a una nuova tragica guerra, che a Giustizia e Liberta sembra l'inevitabile destino dei due regimi.  Bandiera della Colonna Italiana, nota anche come Centuria Giustizia e Libertà, che sostenne i repubblicani nella guerra civile spagnola. Scoppie in Spagna la guerra civile tra i rivoltosi dell'esercito filo-monarchico, che effettuarono un colpo di stato, e il legittimo governo repubblicano del Fronte Popolare di ispirazione marxista. E subito attivo nel sostegno alle forze repubblicane, criticando l'immobilismo di Francia e Inghilterra. Fascisti e nazisti aiutano F. Franco con uomini e armi agli insorti. Combatte la sua prima battaglia. Cerca poi di costituire un vero e proprio battaglione (intitolato a G. Matteotti).  La prima formazione italiana, che prende poi, dopo l'uccisione dei due fratelli, il nome di Colonna Italiana Rosselli, annovera tra i 50 e i 150 uomini, reclutati fra gli esuli italiani in Francia dal movimento Giustizia e Libertà e dal Comitato Anarchico Italiano. Tra questi c'erano anche gli anarchici U. Marzocchi e C. Berneri. U. Marzocchi scrive sulla comune esperienza antifascista di anarchici e di militanti di Giustizia e Libertà, "Carlo Rosselli e gli anarchici".  In un discorso, pronuncia la frase che poi diverrà il motto degli antifascisti italiani: "Oggi qui, domani in Italia". È con questa speranza segreta che siamo accorsi in Ispagna. Oggi qui, domani in Italia. Fratelli, compagni italiani, ascoltate. È un volontario italiano che vi parla dalla Radio. Non prestate fede alle notizie bugiarde della stampa fascista, che dipinge i rivoluzionari come orde di pazzi sanguinari alla vigilia della sconfitta. A contrasti con gl’anarchici si dimette da comandante della Colonna e fonda il battaglione Matteotti. Soggiorna a Bagnoles-de-l'Orne per delle cure termali, dove fu raggiunto dal fratello. Sono uccisi da una squadra di cagoulards, miliziani della Cagoule, formazione eversiva di destra francese, su mandato, forse, dei servizi segreti fascisti e di G. Ciano. Con un pretesto sono fatti scendere dall'automobile, poi colpiti da raffiche di pistola. Carlo muore sul colpo, Nello (colpito per primo) venne finito con un'arma da taglio.. I corpi vennero trovati due giorni dopo. I colpevoli, dopo numerosi processi, riusciranno quasi tutti a essere prosciolti.  Sono sepolti nel cimitero monumentale parigino del Père Lachaise. I familiari ne traslarono le salme in Italia, a Trespiano. Salvemini tenne il discorso commemorativo alla presenza del presidente della Repubblica. La tomba riporta il simbolo della spada di fiamma, emblema di GL, e l'epitaffio scritto da Calamandrei. Giustizia e liberta. Per questo morirono per questo vivono. L'unico suo saggio pubblicato mentre era in vita è "Socialismo liberale", scritto durante il confino a Lipari, in una situazione di semi-prigionia. Questo saggio si pone in una posizione eretica rispetto ai partiti della sinistra italiana del suo tempo -- per i quali Il Capitale di Marx, variamente interpretato, era ancora considerato come la Bibbia. Indubbiamente è presente l'influsso del laburismo inglese, da lui ben conosciuto. In seguito ai successi elettorali del partito laburista, Rosselli era infatti convinto che l'insieme delle regole della democrazia liberale fossero essenziali non solo per raggiungere il socialismo, ma anche per la sua concreta realizzazione (mentre nella tattica leninista queste regole, una volta preso il potere, debbono essere accantonate): pertanto, la sintesi del pensiero rosselliano è: "il liberalismo come metodo, il socialismo come fine". C. Pisacane, L'idea di rivoluzione propria della dottrina marxista era fondata sulla concezione della dittatura del proletariato (che, in realtà, già ai tempi di Rosselli si sta traducendo, in Unione Sovietica, nella dittatura del vertice di un solo partito). Essa viene respinta da Rosselli, a favore di una rivoluzione che, come si nota nel programma di GL, è un sistema coerente di riforme strutturali mirate alla costruzione di un sistema socialista che non rinnega, ma anzi esalta, la libertà individuale e associativa. Nella riflessione degli ultimi anni, Rosselli, alla luce dell'esperienza spagnola (difesa dell'organizzazione sociale di Barcellona compiuta dagli anarchici durante la guerra civile) e dell'avanzata del nazismo, radicalizza le sue posizioni libertarie.  Rosselli, influenzato dalle idee di Mazzini e di Carlo Pisacane, propugna il socialismo liberale: il fine è il socialismo, il metodo il liberalismo, un metodo che garantisce la democrazia e l'autogoverno dei cittadini. Il liberalismo deve svolgere una funzione democratica, il "metodo liberale" è il complesso di regole del gioco che tutte le parti in lotta si impegnano a rispettare, regole dirette ad assicurare la pacifica convivenza dei cittadini, delle classi, degli Stati, a contenere le lotte (peraltro desiderabili se limitate). La violenza è giustificabile come risposta ad altra violenza (per questo era giusta la lotta contro il franchismo e sarebbe stata auspicabile in Italia una rivoluzione violenta in risposta al fascismo); il socialismo è una logica conclusione del liberalismo: socialismo significa libertà per tutti. Rosselli ha fiducia che la classe del futuro sarà la classe proletaria, la borghesia deve fare da guida al proletariato: il fine è la libertà per tutte le classi.  Archivio Rosselli Bio, su archiviorosselli.  N. Tranfaglia, Dall'interventismo a Giustizia e Libertà, Bari, Laterza,  Il Circolo di Cultura fu rifondato a liberazione di Firenze appena avvenuta, per iniziativa del Partito d'Azione e dei soci superstiti e intitolato ai Fratelli Rosselli. Assunse così il nome di Circolo di Cultura Politica Fratelli Rosselli. La sua prima manifestazione fu presieduta da P. Calamandrei. Con questo nome è tuttora operante a Firenze. Con decreto del Presidente della Repubblica è stata costituita ed eretta in Ente Morale la Fondazione Circolo Rosselli per sostenerne l'attività.  A. Martino: Fuorusciti e confinati dopo l'espatrio clandestino di Filippo Turati nelle carte della R. Questura di Savona in Atti e Memorie della Società Savonese di Storia Patria, Savona, e Pertini e altri socialisti savonesi nelle carte della R.Questura, Gruppo editoriale L'espresso, Roma. Commissione di Milano, ordinanza contro lui (“Intensa attività antifascista; tra gli ideatori del giornale clandestino Non Mollare uscito a Firenze. Favoreggiamento nell'espatrio di Turati e Pertini”). In: A. Pont, S. Carolini, L'Italia al confine, Le ordinanze di assegnazione al confino emesse dalle Commissioni provinciali, Milano, ANPPIA, La Pietra,  Cfr. Commissione di Firenze, ordinanza contro N. Rosselli (“Attività antifascista”). In: A. Pont, S. Carolini, L'Italia al confino  Le ordinanze di assegnazione al confino emesse dalle Commissioni provinciali,  Milano, ANPPIA, La Pietra, Cfr. La storia sotto inchiesta: Fuga da Lipari, un esilio per la liberta trasmesso da Rai Storia. Il discorso di Rosselli su Romacivica.net  in.  G. Fiori, Casa Rosselli, Einaudi); M. Franzinelli, “Il delitto Rosselli”; “Anatomia di un omicidio politico, Mondadori, Milano). Altre saggi: “Oggi in Spagna, domani in Italia” (Einaudi, Torino); “Scritti politici e autobiografici (Polis, Napoli, Z. Ciuffoletti e V. Caciulli (Lacaita, Manduria); Lettere G. Salvemini, N. Tranfaglia, «Annali della Fondazione Luigi Einaudi, Torino); “Socialismo liberale” (Einaudi); Il Quarto Stato» di P. Nenni e Rosselli, D. Zucàro, SugarCo, Milano, Epistolario familiar, iSugarCo, Milano); Socialismo liberale, J. Rosselli (Einaudi, Torino); Socialismo liberale, J. Rosselli, introduzione e commento di N. Bobbio, «Attualità del socialismo liberale» e «Tradizione ed eredità del liberalsocialismo», Einaudi Tascabili. Saggi, 1Scritti dell'esilio. I. «Giustizia e libertà» e la concentrazione antifascista Costanzo Casucci, Collana Opere scelte” (Einaudi, Torino); “Scritti politici, Z. Ciuffoletti e P. Bagnoli, Guida, Napoli, -- una grossa anteprima del libri consultabile in rete. Scritti dell'esilio. Lo scioglimento della concentrazione antifascista, C. Casucci, Einaudi, Torino; Liberalismo socialista e socialismo liberale, N. Terraciano (Galzerano, Casalvelino Scalo), Giustizia e libertà, Giuliana Limiti e Mario di Napoli, prefazione di Pietro Larizza, Roma, con la tesi sul sindacalismo (Firenze). Scritti scelti, G. Furiozzi, “Quaderni del Circolo Rosselli”, Alinea Editrice, Firenze); G. Salvemini, Scritti Vari", G. Agosti e A. Garrone, Feltrinelli, Milano, Opere scelte, Cultura e società nella formazione, buona anteprima del pensiero di Salvemini con i rapporti e la grangia politica correlata R. Gremmo "Alla Cagoule" Silenzi e segreti d'un oscuro delitto politico. Storia Ribelle, Biella. A. Garosci, "Vita di Carlo Rosselli", U, Roma, Giustizia e Libertà, A. Levi, "Ricordi” La Nuova Italia, Firenze («Quaderni del Ponte»). S. Merli, "Il dibattito socialista sotto il fascismo. Lettere di R. Morandi, Rivista storica del socialismo», ricompreso in Id., "Fronte antifascista e politica di classe. Socialisti e comunisti in Italia,  De Donato, Bari, Movimento operaio; N. Tranfaglia, "Dall'interventismo all'antifascismo", «Dialoghi del XX», Cfr. il n. 8. informazioni su volume "Rosselli e l'Aventino: l'eredità di Giacomo Matteotti", «Il movimento di liberazione in Italia», Cfr. stralcio di "L’Aventino. L'opposizione diventava per la prima volta opposizione, minoranza; come minoranza, avrebbe potuto darsi una psicologia virile, d'attacco. Ma aveva troppi ex nelle sue file, era troppo appesantita da uomini che avevano gustato le gioie del potere e della popolarità.»  «Fu questo il miracolismo dell'Aventino. Credere di poter vincere con le armi legali l'avversario che ha già vinto sul terreno della forza. Pregustare le gioie del trionfo mentre si riceve la botta più dura. Evitare tutti i problemi. Gobetti dice. L’Aventino ha un mito, il mito della cautela" -- sperando che la borghesia dimentichi Quanto alle masse popolari, che si mostravano nei primi giorni in stato di effervescenza, guai a chi avesse tentato metterle in movimento! Solo i comunisti e le minoranze giovani chiesero lo sciopero generale. Ma le opposizioni non vollero, per non spaventare la borghesia e il sovrano. Carlo Rosselli dall'interventismo a «Giustizia e Libertà»" (Laterza, Bari, Biblioteca di cultura moderna); in appendice: scritti di Carlo Rosselli e Lettera di Carlo Rosselli a P. Nenni; "Dal processo di Savona alla fondazione di Gustizia e Liberta, Le fonti di «Socialismo liberale»", «Il movimento di liberazione in Italia», M.  Lolli, "Alcuni appunti per una lettura del «Socialismo liberale» di Rosselli", «Il pensiero politico», Santi Fedele, "Lo «Schema di programma» di «Giustizia e Libertà», Belfagor, P. Bagnoli, "L'esperienza liberale di Carlo Rosselli,, Italia Contemporanea, L'antifascismo rivoluzionario dei «Quaderni di Giustizia e Libertà»", «Ricerche Storiche», Santi Fedele, "Storia della concentrazione anti-fascista prefazione di N.  Tranfaglia, Feltrinelli, Milano); M. Garbari, "I «vinti» della Resistenza. Nel quarantesimo del sacrificio di Carlo e Nello Rosselli", «Studi Trentini di Scienze Storiche», a"«Quarto Stato» di Pietro Nenni e Rosselli", Tavola rotonda fra R. Bauer, U. Grimaldi, G. Spadolini, D. Zucàro, «Critica Sociale», L. Valiani, "Il pensiero e l'azione”, Nuova Antologia, N. Tranfaglia, "L'anti-fascismo", «Mondo Operaio», R. Vivarelli, "Gaetano Salvemini", «Il pensiero politico», Poi compreso Giovanni Spadolini, "Carlo Rosselli nella lotta per la libertà", con lettere tra Egidio Reale e Carlo Rosselli, «Nuova Antologia», A.  Colombo, "Carlo Rosselli e il «Quarto Stato»", «Nord e Sud», "Giustizia e Libertà nella lotta antifascista e nella storia d'Italia", Atti del convegno internazionale organizzato a Firenze dall'Istituto storico della Resistenza in Toscana, dalla Giunta regionale toscana, dal Comune di Firenze, dalla Provincia di Firenze, La Nuova Italia, Firenze); R.  Bauer, "Carlo Rosselli e la nascita di GL in Italia". J. Petersen, "Giustizia e Libertà in Germania". Pierre Guillen, "La risonanza in Francia dell'azione di GL e dell'assassinio dei Rosselli". F. Rosengarten, "Carlo Rosselli e Silvio Trentin, teorici della rivoluzione italiana". M. Salvadori, "Giellisti e loro amici degli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale". Santi Fedele, "Giellisti e socialisti dalla fondazione di GL alla politica dei fronti popolari". Pier Giorgio Zunino, "Giustizia e Libertà e i cattolici". A. Garosci, "Le diverse fasi dell'intervento di Giustizia e Libertà; U. Marzocchi, “Gli’anarchici"; citazione sottostante da un articolo di U. Finetti «Infatti considera una barbarie le stragi di anarchici in Catalogna, tra cui l'uccisione di C. Berneri, l'anarchico che lo affiancava nella guida della Prima colonna italiana formata da tremila anti-fascisti, i primi accorsi” e si ricorda, nel prosieguo, anche la ferma presa di posizione delle Brigate partigiane di Giustizia e Libertà quando E. Canzi e rimosso da comandante unico della XIII zona operante nel piacentino e grazie a questa presa di posizione e reintegrato dopo un breve arresto. Le Brigate partigiane di Giustizia e Libertà sono  in gran parte influenzate dal pensiero di Rosselli.  U. Tommasini, "Testimonianza --  L'eredità di Giustizia e Libertà". M. Piane, "Rapporti tra socialismo liberale e liberalsocialismo". T. Codignola, “Giustizia e Liberta e Partito d'azione". N. Tranfaglia, "C. Rosselli", in "Il movimento operaio italiano; “Dizionario biografico", F. Andreucci e T. Detti, Editori, Roma, A.  Colombo, "C.  Rosselli e il socialismo liberale", «Il Politico», P. Bagnoli, "Di un dissidio in «Giustizia e Libertà». Lettere di M. Levi, R. Giua, N. Chiaromonte, A. Garosci  «Mezzosecolo», n. 3, Centro studi Piero Gobetti, Istituto Storico della Resistenza in Piemonte, Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, Annali 1Luigi Cirillo, "Il socialismo", Fasano, Cosenza); E.  Lussu, "Lettere  e altri scritti di «Giustizia e Libertà»", M. Brigaglia, Editrice Libreria Dessì, Sassari.informazioni su Storia della Sardegna di Manlio Brigaglia, son presenti correlazioni fra i succitati personaggi. "Le componenti mazziniana e cattaneanea in Salvemini e nei Rosselli. G. Belloni",   Convegno, Domus Mazziniana, Pisa. Arti Grafiche Pacini & Mariotti, Pisa,  Comprende: A. Colombo, "Il «Quarto Stato»" A. Varni, "Derivazioni mazziniane nella concezione sindacalista di Carlo Rosselli", Lucio Ceva, "Aspetti politici dell'azione di Carlo Rosselli in Spagna",  G. Tramarollo, "Rosselli e la gioventù del regime",  Paolo Bagnoli, "Il revisionismo rosselliano", in "Guida alla storia del PSI. La ripresa del pensiero socialista tra eresia e tradizione", M. Talluri, «Quaderni del Circolo Rosselli», Giuseppe Galasso, "La democrazia da Cattaneo a Rosselli", Le Monnier, Firenze («Quaderni di storia», A.  Rosselli, Una tragedia italiana" (Bompiani, Milano); F. Kostner, "Carlo Rosselli e il suo socialismo liberale", Lalli, Poggibonsi, Linee politiche; P. Bagnoli, "Tra pensiero politico e azione", Passigli, Firenze, A. Colombo, "Carlo Rosselli e il socialismo liberale", in "Padri della patria. Protagonisti e testimoni di un'altra Italia", FrancoAngeli, Milano, («Ricerche storiche» ). Franco Invernici, "L'alternativa di «Giustizia e Libertà». Economia e politica nei progetti del gruppo di Carlo Rosselli", Angeli, Milano («Studi e ricerche storiche»). L. Valiani, "Da Mazzini alla lotta di liberazione", «Nuova Antologia», D. Scacchi, A.  Colombo, presentazione di G. Spadolini, Casagrande, Lugano,  («Quaderni europei», I). R. Vivarelli, "Le ragioni di un comune impegno. Ricordando Gaetano Salvemini, Carlo e Nello Rosselli, E.  Rossi", «Rivista Storica Italiana», G. Spadolini, "Carlo e Nello Rosselli. Le radici mazziniane del loro pensiero", Passigli, Firenze, 1 («Letture Rosselli», 2). C. Malandrino, "Socialismo e libertà. Autonomie, federalismo, Europa da Rosselli a Silone" (Angeli, Milano); F. Bandini, "Il cono d'ombra. Chi armò la mano degli assassini dei fratelli Rosselli", SugarCo, Milano, Arturo Colombo, "I Rosselli, due guardiani per l'albero della libertà",, "Voci e volti della democrazia. Cultura e impegno civile da Gobetti a Bauer", Le Monnier, Firenze («Quaderni di storia»), Nel nome dei Rosselli. Quaderni del Circolo Rosselli», Angeli, Milano,  G. Muzzi. "A più voci, G. Arfé, C. Casucci, A. Garosci, F. Malgeri, L. Rapone, Scritti dell'esilio", Il Ponte, Il carteggio dei Rosselli con Carlo Silvestri", G. Gabrielli, «Storia Contemporanea», Santi Fedele, "E verrà un'altra Italia. Politica e cultura nei «Quaderni di Giustizia e Libertà»" (Angeli, Milano, Collana di Fondazione di studi storici F. Turati); Z. Ciuffoletti, Il mito della rivoluzione russa e il comunismo", in "Socialismo e Comunismo,  Il Ponte, Paolo Bagnoli, "La lezione rosselliana, La nuova storia. Politica e cultura alla ricerca del socialismo liberale, Festina Lente, FNicola Tranfaglia, "Sul socialismo liberale"; "Dilemmi del liberalsocialismo", M. Bovero, V. Mura, F. Sbarberi, La Nuova Italia, Roma, («Studi Superiori,  Scienze Sociali»). Atti del convegno "Liberalsocialismo: ossimoro o sintesi?", organizzato ad Alghero Dipartimento di Economia istituzioni e società dell'Università Sassari. -- fu pubblicato il primo numero di “Libertà”, periodico legato all'ala socialista del movimento antifascista, il sottotitolo fu la frase di Marx ed Engels: Alla società borghese, con le sue classi e con i suoi antagonismi di classe, subentrerà un'associazione nella quale il libero sviluppo di ciascuno sarà la condizione del libero sviluppo di tutti e, su invito C. Treves, R. Mondolfo e A. Levi, Rosselli scrive un articolo “Il partito del lavoro in Inghilterra” che fu pubblicato sul numero tre in cui Rosselli riafferma una parte del suo pensiero del periodo. Il partito laburista in base agli elementi che lo compongono può definirsi come una federazione di gruppi economici e di gruppi politici. In realtà è l'organizzazione politica federativa ed associativa del movimento operaio più vecchio e potente del mondo.»  S. Suppa, "Note su Carlo Rosselli: temi per due tradizioni", in I volume "dilemmi del liberalsocialismo, Del Puppo D., Il Quarto Stato, L'attualità di Carlo Rosselli e del socialismo liberale. Dialoghi tra: G. Bosetti, V. Foa, S. Maffettone, E. Marzo, N. Tranfaglia, Supplemento a di Croce Via, Edizioni Italiane, Napoli, Atti del dibattito svoltosi a Napoli  in occasione della presentazione italiana del volume "Liberal socialism", lavoro di Nadia Urbinati, tradotto da William McCuaig, Princeton University Press, Princenton Nadia Urbinati, "La democrazia come fede comune", «il Vieusseux», P. Bagnoli, Rosselli, "Piero Gobetti e la rivoluzione democratica. Uomini e idee tra liberalismo e socialismo", La Nuova Italia, Firenze («Biblioteca di Storia», 55). Costanzo Casucci, "La caratteristica ", con un vademecum, «Belfagor»,  Simone Visciola, Giuseppe Limone, "I Rosselli. Eresia creativa, eredità originale", Napoli, Guida, Piero Graglia, "Unità europea e federalismo. Da Giustizia e Libertà ad Altiero Spinelli", il Mulino, Bologna) "Il dibattito europeista e federalista in «Giustizia e Libertà»", «Storia Contemporanea», Lisetto D., Le élites. Una teoria tra l'elitismo democratico e la democrazia partecipativa", «Scienza & Politica», Pagine scelte di economia, S. Visciola e A.De Ruggiero, Firenze, Le Monnier,  Salvo Mastellone, "Il partito politico nel socialismo liberale «Il pensiero politico», Gianbiagio Furlozzi, "Carlo Rosselli e G. Sorel", «Il pensiero politico», L'eredità democratica da Bignami a Rosselli", Angeli, Milano,  Salvo Mastellone, La rivoluzione liberale del socialismo»". Con scritti e documenti inediti. Olschki, Son riportati testi pubblicati da Carlo Rosselli non inseriti nel  I delle «Opere scelte». "Rosselli. Dizionario delle idee", S. Bucchi, Riuniti, gennaio Antonio Martino, Pertini e altri socialisti savonesi nelle carte della R. Questura, Roma, Gruppo editoriale L'espresso, Mimmo Franzinelli, "Il delitto Rosselli. Anatomia di un omicidio politico", Mondadori, Milano  Diego Dilettoso, "La Parigi e La Francia di C. Rosselli. Sulle orme di un umanista in esilio", Biblion, Milano. P. Bagnoli. Il socialismo delle libertà. Polistampa, Milano,  P. Bagnoli. Socialismo, giustizia e libertà. Biblion, Milano, Treccani Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.  G. Iacchini, Socialismo liberale ma... vero!, dMovimento Radical Socialista 55esima brigata Garibaldi. Archivio dei Rosselli. I fratelli Rosselli, genesi di un delitto impunito. C. Berneri. Vite parallele di Massimo Ortalli (da "Umanità Nova" Fondazione Rosselli, Centro di ricerca, Circolo Rosselli Firenze,  "Gaetano Pecora" Socialista e liberale.Bilancio critico di un grande italiano, su politicamagazine. Valdo Spini, "Perché i Rosselli parlano ancora a questa Italia", sul sito repubblica. Carlo Alberto Rosselli. Keywords: sindacalismo, sindacalismo revoluzionario, laburismo, partito laburista, I fabiani, Mill, Bonini, liberalismo, sindacato, sindicato nella storia italiana, sindacato in Roma antica. Refs.: Luigi Speranza, “Rosselli e Grice,” per il Club Anglo-Italiano, The Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria, Italia. Rosselli.

 

Rosselli – il veintennio fascista – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Ucciso da assassini legati al regime fascista. Figlio del livornese Giuseppe Emanuele e della veneziana Amelia Pincherle, sorella di Carlo, architetto e pittore, oltreché padre dello scrittore Alberto Moravia. Sia la famiglia paterna che quella maternafermamente legate agli ideali repubblicani e mazziniani, sono stati politicamente attive, avendo partecipato alle vicende del Risorgimento italiano: Pellegrino Rosselli, tra l'altro zio della futura moglie di E. Nathan, sindaco di Roma, e un seguace e stretto collaboratore di Mazzini ed un Pincherle e nominato ministro nella Repubblica di San Marco, instauratasi nel Triveneto a seguito d'una massiccia insurrezione anti-asburgica guidata da D. Manin e N. Tommaseo. Diresse iil mensile Noi. Discusse con Salvemini la tesi di laurea su “Mazzini e il movimento operaio”. Pubblica numerosi articoli su riviste storiche italiane e il saggio “Mazzini e Bakunin”.  Pubblica il saggio “Pisacane nel Risorgimento italiano”.  La raccolta dei suoi “Saggi sul Risorgimento italiano e altri scritti”, pubblicata da Einaudi. Inizia giovane a far politica e fu col fratello tra i fondatori del giornale "Noi giovani". Col fratello e con P. Calamandrei, e col patrocinio di G. Salvemini, fonda il Circolo di Cultura, chiuso dai fascisti. Fa parte dei fondatori del gruppo fiorentino di Italia libera, fra cui, oltre al fratello, E. Bocci, L. Rochat, D. Vannucci, N. Traquandi. Adere alla fondazione dell'Unione nazionale delle forze liberali e democratiche promossa da G. Amendola, e partecipa alla fondazione del primo giornale antifascista clandestine, “Non Mollare”. Arrestato e condannato a 5 anni di confino a Ustica. Rilasciato, venne nuovamente arrestato e condannato a 5 anni di confino a Ustica e Ponza, dopo la fuga da Lipari del fratello. Ottenne, su intercessione di G. Volpe (probabilmente in buona fede) il passaporto, con una sollecitudine che ad alcuni amici, tra cui P. Calamandrei, parve sospetta e motivata dal fine di arrivare attraverso lui al rifugio del suo fratello. Assassinato a Bagnoles-de-l'Orne da una squadra di cagoulards, miliziani della Cagoule, formazione eversiva di destra su mandato, forse, dei servizi segreti fascisti e di G. Ciano. Con un pretesto vengono fatti scendere dall'automobile, poi colpiti da raffiche di pistola. Carlo muore sul colpo, Nello (colpito per primo) viene finito con un'arma da taglio. I corpi vengono trovati due giorni dopo. I colpevoli, dopo numerosi processi, riusciranno quasi tutti ad essere prosciolti.  Commissione di Firenze, ordinanza contro Rosselli (“Attività antifascista”). In: A.  Pont, L'Italia al confine, Le ordinanze di assegnazione al confino emesse dalle Commissioni provinciali, Milano (ANPPIA/La Pietra),  Ustica celebra la libertà dei Rosselli, profilo di G. Volpe, profile nel sistema informatico dell'Archivio di stato di Firenze. G. Fiori, Casa Rosselli, Einaudi, M. Franzinelli, Il delitto Rosselli. Anatomia di un omicidio politico” (Mondadori, Milano. Opere: “Saggi sul Risorgimento e altri scritti” (Torino, Einaudi); “Inghilterra e regno di Sardegna” (Torino, Einaudi); “Mazzini e Bakunin -- dodici anni di movimento operaio in Italia” ( Torino, Einaudi); “Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano” (Torino, Einaudi); Z. Ciuffoletti, “Un filosofo sotto il fascismo. Lettere e scritti vari” (Firenze, La Nuova Italia); A. Colombo, I colori della libertà fra storia, arte e politica” (Milano, Angeli); G. Belardelli (Catanzaro, Rubettino); S.Visciola, “La Scuola di storia moderna e contemporanea. La prima fase della ricerca di storia diplomatica, in Politica, valori e idealità, Maestri dell'Italia civile, L. Rossi, Roma, Carocci, S. Visciola, “Soi "maestri". Il rinnovamento della storiografia italiana fra le due guerre, in I Rosselli: eresia creativa eredità originale, S. Visciola e G. Limone, Guida, Napoli, S. Visciola, Uno filosofo salla ricerca della libertà in tempi difficili. Appunti sparsi per una biografia complessiva ancora da scrivere, in I fratelli Rosselli. L'antifascismo e l'esilio, A. Giacone ed E. Vial, Roma, Carocci,,  G. Tramarollo, “Tra mazzinianesimo e socialismo”,  G. Belardelli, Un filosofo antifascista” (Passigli, Firenze,  («Il filo rosso»). Il carteggio di i Rosselli con C. Silvestri, G. Gabrielli, Storia, M. Franzinelli, “Il delitto Rosselli -- Anatomia di un omicidio politico” (Mondadori, Milano). Treccani Dizionario di storia, Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Sabatino Enrico Nello Rosselli. Nello Rosselli. Rosselli. Keywords: risorgimento, Mazzini, operaismo, movimento operaio, risorgimento italiano. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rosselli” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rosselli – apologeticus – implicature cucullate -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Gimiliano). Filosofo italiano. Far dobbiamo onorevole menzione di lui, letterato insigne del suo tempo e filosofo di grido, Cattedratico in Napoli ed in Salerno; il quale, a dir del Barrio, partitosi pel genio di visitare l'Africa, e ucciso dal proprio schiavo. Della famiglia di cui è stata la madre del celeberrimo G. Scorza, matematico distintissimo, istruttore, autore di merito, ed illustratore della scienza per metodi ed invenzioni, morto non ha guari in Napoli. Conchiudendo adunque, pare non dubbio essere stato il Nifo calabrese di origine, ed avere avuto tra noi i primi rudimenti di letteratura, tali da avergli dato a vivere. Dal contesto di scrittori calabresi, contemporanei alcuni, e vivuti altri dopo breve tempo della morte di lui, a cui noto veniva per recente tradizione, chiaramente se ne rivela il vero. Dscepolo del celebre Nifo, per la sua dottrina e prescelto a leggere filosofia per più anni a Salerno. Saggi: “Apologeticus adversus cucullatos Philosophiae declamatio ad Leonem X Oratio habita Patavi in principio suarum disputationum; “De propositione de inesse secundum Aristotelis mentem libellu; “Universalia Porphiriana” (Calabria, Le biografie degli uomini illustri delle Calabrie, L. Accattatis, Di questo filosofo si occupano nei loro studi, tra gli altri, Zambelli e De Franco. "Rosselli di Gimigliano. Dalle origini a noi" (O/esse) che ricostruisce la sua vita e le sue opera. Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Tiberio Russiliano-Sesto. Tiberio Rosselli. Rosselli. Keywords: apologeticus, adversus cucullatos philosophiae; de propositione de inesse, universalia porphiriana.  Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rosselli” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rossetti – filosofia italiana – Luigi Speranza (Vasto). Filosofia italiana. Grice: “A philosopher can also discover a ‘antro di pipistrelle.”” Filosofo, illuminista poliedrico, poeta estemporaneo, tragediografo, archeologo e speleologo, da Martuscelli. Figlio di Nicola Rossetti e Maria Francesca Pietrocòla. Studia a Napoli e Roma. Si trasfere a Elba. Ceelbra la liberazione del Granducato di Toscana con il canto estemporaneo“La superbia dei Galli punita” (Firenze, Gio). Si sposta in Sardegna, sotto la protezione del viceré Carlo Felice. A Sassari compose e rappresenta la tragedia “Morte di San Gavino” (Oristano, Arborense). Si sposta in Provenza, a Nizza, dove scopre la piramide di Falicon, che gli ispira un poemetto in 165 ottave, “La grotta di Monte-Calvo” (Parma). In seguito, si trasfere a Torino, dove conosce Caluso, e si stabilisce a Parma. Inizia a dirigere “Il Taro”. Altri opera. In occasione d'essere l'augusto imperator de' francesi Napoleone I coronato re d'Italia. Cantata (Parma, Luigi); La note” (Parma, Paganino); “Alla tomba di Hoffsteder” (Parma, Luigi); “Ode Saffica” (Parma, Giuseppe Paganino); “Le nozze d’Esculapio De Cinque” (Lanciano, Carabba); “Annibale in Capua (Napoli, Flautina);  A. Lombardi, Storia della letteratura italiana” (Venezia); F. Andreola, Biografia degli uomini illustri del regno di Napoli,  N. Gervasi,  La famiglia Pietrocola di Vasto; L. Spadaccini, Rossetti e le sue battaglie per la libertà”; Rossetti e quei versi ispirati dalla cacciata dei francesi, G. Catania, Rossetti e la grotta del monte Calvo, E. Mugoni, Il fratello perduto, in Studi medievali e moderni. Nei panni dello speleologo ante litteram, si avventura in una cavità del monte Calvo, scoprendo nelle viscere della terra un antro, che ama definire fascinoso ed insieme orribile. Ne celebra la scoperta con la pubblicazione di un poemetto di 165 ottave, “La grotta del monte Calvo”; dato alle stampe a Torino, per i tipi di Domenico Pane, Parma. A Pezzana subentra nella direzione. Si mostra più attento alle notizie scientifiche e contribue ad introdurre nel periodico notizie leggere, come favole e indovinelli che il più delle volte incensano il nome di Napoleone. Con la sua direzionei supplementi al periodico, da semplici elenchi riguardanti le vendite per espropriazioni forzate, si trasformamo in pagine che arricchiscono i contenuti culturali e di svago della testata. L. Marchesani, Storia di Vasto, Apruzzo Citeriore, Napoli, Torchi dell'Osservatore Medico, retro copertina di P. Spadaccini, “Rossetti e la Grotta di Monte Calvo: tra mistero e leggenda, Lanciano, Il torcoliere, D. Martuscelli. Saggi: “Opere” (Parma, Paganino); “Ai liberatori dell'Italia. Ode di Tavanti; Chiari nella Condotta, L. Anelli, Ricordi di storia vastese, Arte della stampa, G. Oliva, “Abum di famiglia: documenti, testimonianze, immagini” (Lanciano, Carabba); P. Spadaccini, Rossetti e la grotta del monte Calvo: tra mistero e leggenda”; Lanciano, IL torcoliere, Eleonora Mugoni, Il fratello perduto: Gabriele e Domenico Rossetti, in Studi medievali e moderni. Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Domenico Rossetti. Rossetti. Keywords: il fratello perduto, la Dora, L’Emonia. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rossetti” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rossi – filosofia italiana – la volonta e la temperanza -- Luigi Speranza (Appignano del Tronto). Filosofo italiano. Grice: “Rossi touches many Griciean points: universalia, strength of will, and etc. – he also commented, like I did, on Aristotle’s metaphysics.” Attivo filosofo fra Aureolo e Rimini, dalla parte di Occam e Cesena, e oppositore di Giovanni XXII, nelle dispute dei fraticelli, che portarono alla sua espulsione dall'ordine. Ha idee innovative e spesso influenti in teologia filosofica, filosofia naturale, metafisica e teoria politica.  Soprannominato come "doctor succinctus" e "doctor praefulgidus", come osservabile dalle iscrizioni su uno degli affreschi del convento di Bolzano, e studiato e commentato soprattutto per alcune tesi risalenti del suo Commento alle Sentenze, i Libri Quattuor Sententiarum dichiarazioni autorevoli sui passi biblici che l'opera riune di Lombardo. Le sue vedute contribuiscono all'evoluzione della filosofia basso-medievale. Appignano del Tronto fa parte all'epoca della Marca di Anconada. Nacque da una famiglia con il nome di Rossi (Rubeus). Studia sotto Duns Scoto. Insegna a Perugia. Sottoscrive la risoluzione con la quale viene dichiarata lecita la tesi secondo la quale Cristo e gli apostoli non mai possedeno beni. Prende parte attiva alle lotte interne riguardanti la povertà che divide l'ordine. Insieme a Michele da Cesena, Occam e Bonagrazia di Bergamo, sostenne una regola di assoluta povertà per i successori di Cristo e per la chiesa. Si ribella a Giovanni XXII, sostenendo il suo avversario, l'imperatore Ludovico. I francescani che rifiutano la condanna della critica dei frati minori della bolla Cum inter nonnullos di Giovanni XXII sono accusati di eresia. Questo avvicina l'ordine allo schieramento anti-papale rappresentato da Ludovico. Questi era divenuto ostile a Roma  dopo che Roma rifiuta la conferma e l'incoronazione come imperatore dopo l'elezione a re di Germania, preferendogli Federico I. Ludovico scomunicato, rispose con un Appello. Con esso Roma fra l'altro, viene accusato di eresia, quindi delegittimato per la sua presa di posizione nella disputa sulla povertà. Lo scontro divenne acceso, la conciliazione di Cesena  al capitolo di Lione falle. Cesena venne convocato e trattenuto ad Avignone insieme a Bonagrazia da Bergamo ed Occam.  Rossi come lector nello Studium generale dell'Ordine, sottoscrive una protesta redatta da Cesena  contro l'operato di Giovanni XXII. Ludovico i giunge in Italia, prende la corona imperial. Dichiarato deposto Giovanni XXII. Nomina Pietro da Corbara, con il nome di Niccolò V.  Scomunicato da Giovanni XXII, Rossi decide di raggiungere, fuggendo, Ludovico a Pisa con i suoi con-fratelli prigionieri. Ancora una volta si ribella per protestare contro la sua scomunica. A Pisa i quattro pubblicano un documento, l'”Appellatio maior”, nel quale Giovanni XXII e dichiarato eretico per la sua posizione nella questione della povertà. Lui e i suoi compagni andano però perdendo le simpatie all'interno dell'Ordine. Il tentativo di Cesena di impedire lo svolgimento del capitolo generale convocato a Parigi falle, mentre la riunione dell'Ordine conferma la scomunica di Cesena ed elesse, quale nuovo ministro generale Guiral Ot, ovvero Geraldo di Oddone, favorevole alla Curia. Lui e i suoi compagni sono condannati ed e formalmente confermata la loro scomunica. Rossi ispira la protesta espressa nelle “Allegationes religiosorum virorum”, che dichiara invalida la deposizione di Cesena e l'elezione di Oddone, per l'esclusione di metà degli aventi diritto alla partecipazione al capitolo. I quattro francescani, con Marsilio da Padova, entrano a far parte della curia di Ludovico. Con lui, raggiunsero Monaco di iera, ove si stabilirono nel convento. Perseguitato dalle autorità ecclesiastiche in Italia, fa una ritrattazione formale (che doveva servire da esempio per tutti i dissidenti successivi) e si riconcilia con la chiesa e con l'ordine.  Nel Improbatio, si concentra sulla determinazione di quando e dove i diritti di proprietà hanno origine per sostenere la convinzione che Cristo vive in povertà assoluta. Distingue tra due tipi di proprietà: la proprietà prima della caduta di Adamo, e la proprietà dopo. La proprietà prima della caduta di Adamo, nota anche come la proprietà dello stato pre-lapsario, momento in cui tutte le creature di Dio si rallegrarono nella felicità, sono profondamente collegati tra loro, e condivisa nella creazione di Dio. La proprietà dopo la caduta d’Adamo è stata causata dal primo peccato d’Adamo, rendendo la questione del “diritto di proprietà” distintamente umana. Giovanni XII nega che l'origine della proprietà era legato agl’esseri umani, sostenendo che e il peccato d’Adamo in sé ad esserne la causa. Rossi convene che, senza peccato non ci sarebbero il diritto di proprietà. Tuttavia, il peccato non porta immediatamente al concetto di “diritto di proprietà”. Sostenne che la legge umana è responsabile della formazione del concetto di “diritto di proprietà” non la legge divina. Usa la storia di Caino e Abele, citando volontà corrotta di Caino per sostenere la sua convinzione. Fiorirono una serie di studi nel contesto della filosofia naturale in relazione alla dottrina aristotelica del movimento applicata al moto del proiettile. Per Aristotele un corpo inanimato si muove spontaneamente verso il loro luogo naturale. Un corpo in movimento deve alla presenza continua, e per contatto, di un motore che dirige il corpo verso un’altra direzione. Già Giovanni Filopono mosso logiche obiezioni a questa dottrina.  Con la definizione di un “impeto”, la discussione prosegue, ripresa d’Aquino.  Solo con Rossi si giunse a conclusione. La sua teoria sul moto del proiettile o moto para-bolico, indicato come virtus de-relicta (forza rimanente), è descritta nelle sezioni di suoi commenti sulle Sentenze che spiegano la consacrazione dell'Eucarestia, in una quaestio sull’efficacia dei sacramenti. Il moto di un corpo è causato da una forza lasciata dal corpo che agiva su di essa forza, quella forza residua impressa al proiettile durante il lancio. A differenza della teoria dell'inerzia che ha lo scopo di spiegare solo il fenomeno naturale, la sua teoria della virtu de-re-licta è una spiegazione che include i fenomeni naturali e sopra-naturali. Questa virtu “derelicta” spiega diversi tipi di moto perpetuo e finite ed è destinato a tener conto delle variazioni innaturali. Gli elementi chiave della de-re-licta virtu includono:  Un corpo viene messo in moto da un altro corpo, che lascia la forza rimanente in corpo in movimento. All'inizio di un dato movimento, la ‘de-re-licta’ virtu puo lavorare con o contro la naturale disposizione del corpo in movimento. Se funziona *contro* il corpo in movimento, la virtus derelicta si dissipa ed eventualmente lascia il corpo, cessando il moto. Se funziona *con* il corpo in movimento, la virtus derelicta rimane nel corpo, provocando il potenziale moto perpetuo. Ci sono stati diversi filosofi prima del suo tempo, come ad esempio Richard Rufus di Cornovaglia che sembrano disporre già di versioni della “virtus derelicta”. Quindi non è chiaro se questa teoria sia veramente originta autonomamente da lui. Tuttavia, filosofi come Buridano e Odonis utilizzano la teoria di Rossi per affinare i propri concetti di virtus derelicta, confermando che gioca un ruolo chiave nell'evoluzione della filosofia sulla fisica. Nel secondo libro dei Commentari sulle Sentenze, si focalizza su come la volontà potrebbe agire contro la ragione con conseguente colpevolezza morale. Se la volontà potrebbe o agire prima, o contro giudizio razionale. La volontà è la causa dell'azione. Dopo che l’agente elabora un giudizio, la sua volontà decide di agire sia in conformità con tale giudizio o *contro* di esso. La volontà e il termine medio tra giudizio e azione. Senza di volonta, il giudizio richiederebbe un'azione, negando il concetto di libero arbitrio e colpevolezza morale. Inoltre, la volontà dell’agente è sotto una legge che *obbliga* a compiere un atto buono. Senza questo impegno non ci sarebbe peccato, o colpevolezza morale. Per rispondere a come la volontà dell’agente puo andare contro tale obbligo, distingue tra l’atto apprensivo e l’atto gidicativio. L’atto apprensivo è necessario per far funzionare la volontà. L’atto apprensivo è frutto della cognizione intellettuali e del giudizio. L’atto giudicativo è formato dalla *conoscenza* più complessa in cui il ragionamento si applica giudiziosamente. La volontà non richiede un atto giudicativo da eseguire. Ciò spiega come gl’esseri umani sono in grado di peccare. La volontà non dipende da un giudizio *razionale*. Per evitare l'obiezione che il giudizio è necessario per il ragionamento e non può essere ignorato nel processo deliberativo, offre un'ulteriore distinzione tra *conoscenza* apprensiva e *conoscenza* giudicativa, e due tipi di giudizi riflettenti razionali. Queste distinzioni consentono un giudizio da selezionare su un'altra causa della forza che riceve da essere *selezionato* dalla volontà. Altri saggi: “Improbatio contra libellum Domini Johannis qui incipit Quia vir reprobus, una confutazione alla bolla papale di Giovanni XII. Quodlibet cum quaestionibus selectis ex commentario in librum Sententiarum. Affronta i principali temi: le relazioni delle persone divine all'interno della trinità e il rapporto tra il creatore e il mondo, la libertà di dio nel creare, la pre-scienza divina e la pre-destinazione alla salvezza. “Sententia et compilatio super libros Physicorum Aristotelis Quaestiones praeambulae et Prologus” -- Riflette sullo statuto scientifico della teologia e della metafisica. Distingue primi libri prima ad decimam Questes super metaphysicam. Repertorium biblicum Medii Aevi, IMatriti Visita triennale di O. Civelli, Picenum seraphicum, A. Ratisbona, Chronica de ducibus ariae, G. Leidinger, in Mon. Germ. Hist., M. Firenze, Compendium chronicarum fratrum minorum, in Arch. franc. hist., A. Emmen, in Lex. fA. Heysse, Descriptio codicis Bibliothecae Laurentianae Florentinae S. Crucis, Plut. A. Heysse, Duo documenta de polemica inter Gerardum Oddonem et Michaelem de Caesena, Perpiniani, Monachii,  in Arch. franc. hist., A. Pompei, Enciclopedia filosofica, Venezia, cfr. anche impeto, A. Possevino, Apparatus sacer, Venezia; A. Tabarroni, Paupertas Christi et apostolorum. L'ideale francescano in discussione Roma A. Teetaert, Deus et homo ad mentem I. Duns Scoti. Acta Congressus scotistici Vindobonae, Roma; C. Dolcini, “Crisi di poteri e politologia in crisi” (Bologna); “C. Dolcini, Il pensiero politico di Michele da Cesena,  Faenza, Roma C.Schabel, Il determinismo, Picenum Seraphicum. C. Schabel, “La virtus derelicta e il contesto del suo sviluppo” in C. Schabel, “La dottrina sulla predestinazione di Rossi,” Picenum Seraphicum, F. Giambonini, Giovanni dalle Celle, L. Marsili, Lettere, Firenze, Repertorium Commentariorumin Sententias Petri Lombardi, F. Tinivella, Enciclopedia cattolica, Vaticano, F. Gonzaga, De origine seraphicae Religionis franciscanae, G. Cantalamessa Carboni, Memorie intorno i letterati e gli artisti della città di Ascoli nel Piceno, Ascoli, G. Mazzuchelli, Gli scrittori d'Italia, Brescia, G. Sbaraglia, Scrittori francescani piceni; G. Sbaraglia, Supplementum et castigatio ad Scriptores trium Ordinum S. Francisci, Roma; I.A. Fabricius, Bibliotheca Latina mediae et infimae aetatis, Firenze; L. Wadding, Annales minorum, Quaracchi, L. Wadding, Scriptores Ordinis Minorum quibus accessit syllabus illorum qui ex eodem Ordine pro fide Christi fortiter occubuerunt, priores atramento, posteriores sanguin. christianam religionem asseruerunt, recensuit Fr. Lucas Waddingus ejusdem Instituti Theologus, ex Typographia Francisci Alberti Tani, Roma,  Ludger Meier, De schola franciscana Erfordiensi. N. Glassberger, Chronica, in Analecta franciscana, II, Ad Claras Aquas; N. Schneider, N. Mariani, “Francisci de Marchia sive de Esculo, Quodlibet cum quaestionibus selectis ex commentario in librum Sententiarum, Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata; N. Mariani, Francisci de Marchia sive de Esculo, Sententia et compilatio super libros Physicorum Aristotelis, Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata; N. Mariani, Due Sermoni, Archivum Franciscanum Historicum Nazareno Mariani, Francesco di Appignano OFM, Contestazione, Appignano del Tronto, Nazareno Mariani, Francisci de Esculo, OFM, Improbatio contra libellum Domini Johannis qui incipit Quia vir reprobus, ed. (= Spicilegium Bonaventurianum) Grottaferrata; N. Mariani, Francisci de Marchia, “Quaestiones super Metaphysicam”; Spicilegium Bonaventurianum), Grottaferrata; N. Mariani, Francisci de Marchia sive de Esculo, “Commentarius in IV libros Sententiarum Petri Lombardi”; “Distinctiones primi libri a prima ad decimam”; Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata; N.  Mariani, Francisci de Marchia sive de Esculo, “Commentarius in IV libros Sententiarum Petri Lombardi; “Distinctiones primi libri a undecima ad vigesimam octavam, Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata, N. Mariani, Francisci de Marchia sive de Esculo, Commentarius in IV libros Sententiarum Petri Lombardi. Distinctiones primi libri a vigesima noa ad quadragesimam octavam, Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata); N. Mariani, Francisci de Marchia sive de Esculo, “Commentarius in IV libros Sententiarum Petri Lombardi”; “Quaestiones praeambulae et Prologus, Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata); N. Mariani, Franciscus de Esculo, “Improbatio”, Grottaferrata); N. Mariani, “Questioni sulla metafisica”, Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata; N. Minorita, Chronica. Cividali, Il beato G. dalle Celle, in Mem. dell'Accad. dei Lincei,   Gauchat, Cardinal Bertrand de Turre, Ord. min. conc.   "Quaestiones in Metaphysicam", F. Serino. Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, R. Lambertini, “La proprietà di Adamo”; “Stato d'innocenza ed origine del dominium nel Commento alle Sentenze e nell'”Improbatio” di F. d'Ascoli, in Bull. dell'Ist. stor. ital. per il Medio Evo, IC  R.F. Bennett, H. Offler, Guillelmi de Ockham Opera politica, Mancunii S. Baluze G.D. Mansi, Miscellanea novo ordine digesta, Lucae S. Cipriani, Dizionario ecclesiastico (Torino); Collectanea franciscana, T. Nani, W. Duba, D. Carron, G. Etzkorn, “Francisci de Marchia, “Quaestiones in secundum librum Sententiarum”, Reportatio, Quaestiones,  Leuven; W. Eckermann, Hugolini de Urbe Veteri Commentarius in quattuor libros Sententiarum.  Francesco d'Ascoli, Francesco della Marchia, Francesco d'Appignano, Francisco de Esculo, Franciscus Pignano, Franciscus Rubeus, Francesco Rossi, Schneider, A proposito della teoria dell'mpetus nella filosofia della natura. G. Sbaraglia, Supplementum et castigatio ad scriptores trium ordinum S. Francisci a Waddingo aliisve descriptos; cum adnotationibus ad Syllabum matyrum eorundem ordinum, S. Michaelis ad ripam apud Linum Contedini, Roma, L. Wadding, Scriptores Ordinis minorum, Roma, Napoli, Biblioteca Nazionale. Explicit fratris Francisci de Marchia super primum Sententiarum secundum reportationem factam sub eo tempore, quo legit Sententias Parisius anno Domini; Commento ai primi sette libri della “Metaphysica” di Aristotele, N. Minorita, Cronaca, G. Pamiers, Quodlibet  “Acta, gesta et facta fuerunt praedicta coram religiosis et honestis viris, fratribus Ordinis Minorum”, Francisco de Esculo, in sacra theologia doctore et lectore tunc in conventu Fratrum Minorum de Avenione. M. Lambert, Povertà francescana;  La dottrina dell'assoluta povertà di Cristo e degli apostoli nell'Ordine francescano, Biblioteca Francescana, Cf. MS Firenze, Biblioteca Laurenziana, Santa Croce, pluteo, sinistra,  Appellatio maior, N. Minorita, Chronica. Cui appellationi et provocationi incontinenti adhaeserunt et eam approerunt religiosi viri frater Franciscus de Esculo, doctor in sacra pagina. F. d'Ascoli, Occam, Enrico di Talheim e Bonagrazia da Bergamo, Allegationes religiosorum virorum, Baluze-Mansi in Miscellanea, Lucca e dallo Eubel in Bullarium Franciscanum, Roma,  R. Lambertini, “Rossi e Occam: alcuni aspetti di un rapporto non facile, Convegno su Francesco d'Appignano; Jesi, Terra dei Fioretti;  Lambertini, F. d'Appignano ed Occam: alcuni aspetti di un rapporto non facile in AConvegno su F. d'Appignano; Jesi, Edizione Terra dei Fioretti;  G. Filipono, Commentari alle opere di Aristotele, “Sulla generazione e corruzione”; “Sull'anima”; “Analitici primi”; “Analitici secondi”; “Le Categorie, Fisica, Meteorologia  Fabio Zanin, Francis of Marchia, Virtus Derelicta.   --  "How is Strength of the Will Possible? (cfr. H. P. Grice, “I’ll show Davidson how continentia and temperantia are POSSIBLE!”). Dopo la grande edizione critica di N. Mariani, Grottaferrata, Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Centro Studi Francesco d'Appignano. Francesco Rossi della Marca. Rossi. Keywords: continentia, temperanza, giudizio, giudicazione, volonta, volere, atto apprensivo, appresione, atto giudicativo, conoscenza apprensiva, conoscenza giudicativa, decisione, libero arbitrio, colpavolezza morale, agire l’atto buono, possibilita della colpavolezza morale, la legge, la volonta sotto la legge, giudizio razionale, agire razionale, ragionamento, conclusione, sillogismo pratico, elezione, la caduta d’Adamo, la teoria dell’elezione e la deliberazione, i peripatetici, virtus de-re-licta, teoria del moto, moto perpetuo, virtus contro il corpo, virtus con il corpo, volonta con il giudizio, volonta contro il giudizio.  Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rossi” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rossi – l’implicatura di Lucrezio – filosofia italiana -- Luigi Speranza (San Giorgio la Montagna). Filosofo italiano. "il più grande e puro metafisico" nelle parole di Vico. Vive a Montefusco. Studia a Napoli. Scrive diverse saggi tra cui il più importante rimane Della mente sovrana del mondo.  Altri aggi: Considerazioni di alcuni misteri divini, raccolti in tre dialoghi,  Dell'animo dell'uomo,  Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Tommaso Rossi. Rossi. Keywords: implicature moderna, argumenti contro Lucrezio, Lucrezio, De rerum natura, animi degl’uomini, anime degl’uomini, animo/anima, corpi degl’uomini, corpi degl’animali, degl’affetti degl’uomini, il senso, il moto, i corpuscoli. Ossessione con Lucrezio come filosofo romano.  Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rossi” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rossi – lo storicismo – filosofia italiana – Luigi Speranza (Torino). Filosofo italiano. Studia  a Torino sotto Abbagnano, Napoli, e Milano. Insegna a Cagliari e Torino. Studia lo storicismo, l’illuminismo, e il positivismo. Saggi: “Lo storicismo” (Einaudi, Torino); “Storia e storicismo” (Lerici, Milano); “La storiografia Saggiatore, Milano); “Oltre lo storicismo (Saggiatore, Milano); “Storia della filosofia”, Treccani Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Cf. Grice, “Speranza e l’opera di Grice in Italia.” Rossi. Keywords: lo storicismo, la critica della ragione storica, la storia della filosofia – l’antichita – filosofia romana, filosofia antica, gl’antichi, la filosofia romana, filosofia italica – indice al volume ‘L’antichita’ nella ‘Storia della filosofia” – “L’antichita” – storiografia filosofica – l’origine della filosofia italica, l’origine della filosofia romana. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rossi” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rossi – l’implicatura di Vico – filosofia italiana – Luigi Speranza (Urbino). Filosofo italiano. Studia ad Ancona, Bologna, e Firenze sotto Garin. Insegna a Città di Castello e Milano. Lavora all'Enciclopedia dei ragazzi presso la casa editrice Mondadori.  Insegna a Cagliari, Bologna, e Firenze. Si occupa di storia della filosofia e della scienza, con particolare riguardo al Cinquecento e al Seicento, pubblicando saggi. Cura edizioni di diversi autori, tra i quali Cattaneo (Mondadori) e Vico (Rizzoli). Le collaborazioni con giornali vanno dalla rubrica "Scienza e filosofia" sul settimanale Panorama alla rubrica "Storia delle idee" per il supplemento culturale La Domenica del quotidiano Il Sole 24 ore. Della "rivoluzione scientifica" sostiene che la scienza vive un vero e proprio mutamento di paradigma. Il carattere rivoluzionario dei mutamenti nel modo di fare scienza avvenuti all'epoca di Galilei grazie a una serie di fattori: la visione della natura, non più divisa tra corpi naturali e "artificiali", la dimensione continentale (e, in prospettiva, mondiale) della cultura scientifica, l'autonomia da Roma, la pubblicità dei risultati. Un'altra importante novità e costituita dal formarsi di un'autonoma comunità scientifica, "una sorta di autonoma Repubblica della Scienza dove non esiste l'ipse dixit".  Si dedica al tema della memoria, in chiave filosofica e storica, in “Il passato, la memoria, l'oblio”. Analizza e denuncia l'esistenza di diverse forme di "ostilità alla scienza" (il "primitivismo" e l'"anti-scienza") che, come forma di reazione allo sviluppo tecnologico e industriale, propugnano come soluzione di tutti i mali il ritorno a un mondo pre-moderno idealizzato e il rifiuto della razionalità. Socio corrispondente dell'Accademia Pontaniana di Napoli. Dei lincei. Saggi: “Acocio” (Milano, Bocca); “Favole antiche” (Milano, Bocca); “Dalla magia alla scienza” (Bari, Laterza); “Clavis Universalis: arti della memoria e logica combinatoria” (Milano, Napoli, R. Ricciardi); “I filosofi e le machine” (Milano, Feltrinelli); “Galilei” (Roma-Milano, CEI-Compagnia Edizioni Internazionali, “Il pensiero di Galilei: una antologia dagli scritti, Torino, Loescher); “Le sterminate antichità: studi vichiani” (Pisa, Nistri-Lischi); “Storia e filosofia: saggi sulla storiografia filosofica, Torino, Einaudi); “Aspetti della rivoluzione scientifica, Napoli, A. Morano); “La rivoluzione scientifica” (Torino, Loescher, Pisa, Edizioni ETS,  “Immagini della scienza,” Roma, Editori Riuniti); “I segni del tempo: Storia della nazione italiana in Vico” Milano, Feltrinelli); “I ragni e le formiche: un'apologia della storia della scienza,” Bologna, Il Mulino); “Storia della scienza,” Torino, Pomba, “La scienza e la filosofia dei moderni: aspetti della rivoluzione scientifica,” Torino, Boringhieri, “Paragone degli ingegni moderni e post-moderni,”Bologna, Il Mulino, “Il passato, la memoria, l'oblio: sei saggi di storia delle idee” (Bologna, Mulino); “La filosofia,” Torino, Pomba, “Naufragi senza spettatore: l'idea di progresso,” Bologna, Il Mulino, “La nascita della scienza” Roma, Laterza, “Le sterminate antichità e nuovi saggi vichiani,” Scandicci, La Nuova Italia, “Un altro presente: saggi sulla storia della filosofia,” Bologna, Il Mulino); “Bambini, sogni, furori: tre lezioni di storia delle idee, Milano, Feltrinelli); “Il tempo dei maghi: Rinascimento e modernità, Milano, R. Cortina, Speranze, Bologna, Il Mulino, Mangiare, Bologna, Il Mulino,  Un breve viaggio e altre storie: le guerre, gli uomini, la memoria (Milano, Cortina); saggi in onore di Paolo Rossi, Antonello La Vergata e Alessandro Pagnini, Nuova Italia, Firenze, Segni e percorsi della modernità: saggi in onore, F. Abbri e M. Segala, Dipartimento di Studi Filosofici dell'Siena, Antonio Rainone, «Rossi Monti, Paolo» in Enciclopedia ItalianaVI Appendice, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Ferdinando Abbri, Nuncius, Dizionario di filosofia, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Un maestro, Pisa, Edizioni della Normale, Tra Banfi e Garin: la formazione, in Rivista di filosofia, Treccani Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Dizionario biografico degli italiani, Enciclopedia multimediale RAI delle scienze filosofiche -- Per una scienza libera, intervista. Storia Moderna, : memoria e reminiscenza, sul  RAI Filosofia, su filosofia.rai. Il Fondo Rossi nella biblioteca del Museo Galileo. Paolo Rossi. Paolo Rossi Monti. Monti. Keywords: Cattaneo, Aconzio, Vico, Galilei, nato Paolo Rossi, adottato dalla zia materna, Monti, Vico, Vinci, Garin, Banfi, la storia della nazione italiana, Vico e la storia della nazione italiana, favola antica, dalla magia alla scienza, bruno.  – Refs. Luigi Speranza, “Grice e Rossi: l’implicatura di Vico” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rosso – filosofia siciliana – filosofia italiana – Luigi Speranza (Corleone). Flosofo italiano. Vive a Palermo. Scrive tre saggi. Il primo e “Varie cose notabili occorse in Palermo ed in Sicilia”. Il secondo e “Descrizione di tutti i Luoghi Sacri della felice Città di Palermo”. Descrive le chiese di Palermo. Questo saggio e ricordato in vari altri saggi. Il terzo saggio e “Diario Palermitano”. Il comune di Palermo gli dedica una via.  Biblioteca storica e letteraria di Sicilia: Mira/bibl Siciliana. D. Ciccarelli e M. Valenza, La Sicilia e l'Immacolata: non solo 150 anni. Atti del convegno, T. Pugliatti, Pittura del Cinquecento in Sicilia, Electa, pagine  Roma. Istituto di studi bizantini e neo-ellenici, Rivista di studi bizantini e neo-ellenici. G. Marzo, Biblioteca storica e letteraria di Sicilia: Opere storiche inedite. Valerio Rosso. Rosso. Keywords: filosofia siciliana, filosofia italiana. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rosso” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rota – la lavagna del grupo di giocco – filosofia italiana – Luigi Speranza (Vigevano).  Filosofo italiano. Italian philosopher. Grice: “Many Italian philosophers would not consider Rota an Italian philosopher seeing that he earned his maximal degree without (not within) Italy! And right they would, too!” Saggi: “Pensieri discreti” (Garzanti). Dizionario biografico degl’italini. F. Palombi, “La stella e l’intero – la ricercar di Rota tra matematica e fenomenologia” (Boringhieri); D. Senato, “Matematico e filosofo” (Springer)Gian-Carlo Rota. Rota. Aune: “I left the play group when I realised that Grice could care less about blackboards!” -- Keywords: il primate dell’identita, Whitehead, fenomenologia, Husserl, Heidegger, tra fenomenologia e matematica, la stella e l’intero, discrezione, indiscrezioni, combinatoria e filosofia, la lavagna del gruppo di giocco. Refs.: Luigi Speranza, "Grice e Rota," per il Club Anglo-Italiano, The Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria, Italia.

 

Grice e Rotondi – Roma antica – filosofia italiana. – Luigi Speranza (Vicovaro).  Filosofo Italiano. I primi anni di attività della sua “libreria delle occasione” sono piuttosto travagliati in quanto le autorità fasciste, infastidite dalla tipologia eterodossa dei testi in vendita, operano diversi sequestri e infliggono sanzioni. Costretto a chiudere la libreria per evitare il richiamo alle armi della Repubblica Sociale Italiana. Considerato disertore, si rifugia con la famiglia a Vicovaro. Individuato in seguito ad una delazione, riesce fortunosamente a sfuggire alla cattura e si allontana verso le montagne che circondano il paese, inseguito dappresso da Tedeschi. Disperando di potersi salvare, si nasconde nei pressi di una casa abbandonata, popolarmente ritenuta abitata dagli spirit  e qui avviene l'evento fondamentale sopra descritto che cambierà la sua vita e le sue convinzioni, aprendolo alla conoscenza del mondo spirituale. Improvvisamente ha una visione folgorante nel Cielo. Sedetti a contemplare la scena. Una catena di globi luminosi dall'alto scendevano fin giù, penetravano nella terra, poi altri che risalivano e poi ridiscendevano come per riunirsi in un misterioso convegno. Si sentivano delle voci indistinte. Si trattiene ad osservare tale spettacolo misterioso salvandosi, in questo modo, dal rastrellamento in corso nel vicino paese di Roccagiovine. Questo primo decisivo contatto con il paranormale  raccontato in "Il protettore invisibile". Tale evento rappresenterà l'inizio del suo studio e del suo interesse nei confronti dell'esoterismo e della spiritualità. Pubblica massime, proverbi e aforismi di Roma antica. Dà alle stampe “L’arte del silenzio e l’uso della parola”, un originale e lungimirante saggio il cui intento si manifesta già dalla dedica, firmato con lo pseudonimo di Vico di Varo, derivato chiaramente dal suo paese natale. Viene incaricato di redigere un opuscolo commemorativo in occasione dell'inaugurazione in Vicovaro del Monumento in onore delle vittime della strage nazista delle Pratarelle. Svolge una funzione di aggregazione e catalizzazione culturale in anni difficili in cui certi ambiti di studio venivano guardati con sospetto, quando non con manifesta ostilità.  Partecipa e svolge un ruolo tutt'altro che secondario nel Cerchio Firenze, una delle più importanti esperienze para-psicologiche collettive italiane. Lui la sua libreria,  sono ormai un punto di riferimento di tutto un mondo culturale in espansione e finalmente libero da ogni censura. Pubblica  titoli presso diverse case editrici (Mediterranee, Astrolabio, Sugarco, S.A.S.), firmandoli oltre che con il suo vero nome con il pseudonimo ‘Amadeus Voldben’, acronimo di “Volontario del Bene”. Tale nome d’arte sta ad indicare la missione che si e prefisso e che delinea nel libriccino “I volontari del bene”, vera e propria bibbia per tutti coloro che si riconoscono nel progetto di diffusione del bene.  Oltre al valore intrinseco degli scritti, sono le riunioni e la sua stessa presenza in libreria a suscitare curiosità e interesse presso un pubblico molto ampio che vede in lui una guida spirituale in grado di fornire suggerimenti mai banali e, da educatore, sempre comprensibili. Dietro la sua apparente severità, che è semplicemente rifiuto della superficialità, traspare la disponibilità e l'umanità, accessibili a chiunque si sforzi di varcare il civico 82 di via Merulana. Si caratterizza da una produzione culturale ed una serena consapevolezza. Regala gemme di saggezza e consigli. Oltre ai testi pubblicati lascia altri scritti, alcuni pronti per la stampa altri bisognosi di revisione, che vengono pubblicati da i quali si sono impegnati a proseguire l'attività in libreria, mantenendosi fedeli all'impostazione originaria da lui delineata. La libreria riceve il riconoscimento di "negozio storico" da parte del Comune di Roma.  Opere: Saggezza ” (I della collana Le Perle, ristampato da Astrolabio. L'arte del silenzio e l'uso della parola, ristampato dalla Libreria Rotondi; Saggezza di Roma antica, collana Le Perle). Saggezza dell'antica Grecia, collana Le Perle). Amore e saggezza nel pensiero,  collana Le Perle). Il giardino della saggezza, collana Le Perle). “Dopo Nostradamus: le grandi profezie sul futuro dell'umanità” (Mediterranee); “Un'arte di vivere: via segreta alla serenità” (Mediterranee); “La coppa d'oro: insegnamenti dei maestri, fonte di luce e di energia, SAS; Le influenze negative: come neutralizzarle, SugarCo,,  Il protettore invisibile: la guida che ci aiuta nei momenti difficili della vita, Mediterranee, La voce misteriosa, Astrolabio; Lo scopo e il significato della vita: perché si nasce, perché si vive, perché si muore, Mediterranee, I prodigi del pensiero positivo: il suo potere e la sua azione a distanza, Mediterranee, Il destino nella vita dell'uomo, Mediterranee, La re-incarnazione: verità antica e moderna, Mediterranee, La potenza del creder e la gioia d'amare: i prodigi della fede e dell'amore, Mediterranee,  Una luce nel tuo dolore, Mediterranee); “Guida alla padronanza di sé, Mediterranee, La magica potenza della preghiera, Mediterranee); La chiave della vita, Mediterranee,  La presenza divina in noi, Mediterranee, Le leggi del pensiero: l'energia mentale e l'azione della volontà, Mediterranee); Le grandi profezie sul futuro dell'umanità, Mediterranee. La potenza creatrice del pensiero, Mediterranee, Pensieri per una vita serena, Mediterranee); “Ricordo dei nostri martiri. Commemorazione in occasione dell'inaugurazione del monumento ai martiri delle PratarelleVicovaro, Tipografia Seti, Roma); “I Volontari del Bene” (Libreria Rotondi Editrice, Roma); “Reincarnazione e fanciulli prodigio, Mediterranee, Roma, La reincarnazione: verità antica e moderna, Mediterranee); “La voce misteriosa”; “Le perle”. L’arte del silenzio e l’uso della parola. La Libreria Rotondi è segnalata in molte pubblicazioni, tra cui la Guida ragionata alle librerie antiquarie e d'occasione d'Italia, C. Messina, Roma); A. Voldben, Il protettore invisibile, Edizioni Mediterranee, Roma,  La sua partecipazione agli incontri del Cerchio Firenze 77 è ricordata in “Oltre l'illusione, Roma, Mediterranee, e “Oltre il silenzio” L. Campani Setti, Roma, Mediterranee). Dopo Nostradamus, I prodigi del pensiero positivo, Le influenze negative, Il protettore invisibile: Molte persone si rivolgevano a Rotondi per ricevere consigli. Una testimonianza letteraria di questa consuetudine si trova nel romanzo di  Giovetti Weimar per sempre (Mediterranee, Roma) in cui il personaggio si reca presso la Libreria delle Occasioni per ricevere suggerimenti su questioni spirituali e libri. Libreria Rotondi, Libreria delle Occasioni (La libreria fondata da Rotondi) La piccola miniera (da Il Corriere della Sera) Il libraio di via Merulana e i globi luminosi (da La Repubblica) Cerchio Firenze  (Esperienza parapsicologica collettiva) Andiamo alla scoperta (da La Piazza di Castel Madama.  ‘Vico di Varo’. Amedeo Rotondi. Rotondi. Keywords: Roma antica, antica Roma, le perle, Vicovaro, filosofia fascista, il veintennio fascista. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rotondi” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rovatti – i giocchi e gl’uomini – filosofia italiana – Luigi Speranza (Modena). Filosofo italiano. Grice: “I do not know any other philosopher other than me or Austin who, like Rovatti, is obsessed wiith the concept of a ‘game’!” Studia fenomenologia a Milano con Paci. Insegna a Trieste. Si occupa dei rapporti tra fenomenologia e marxismo pubblicando “Critica e scientificità in Marx” e poi focalizzando in vari saggi il tema dei bisogni con riferimento anche alla psicoanalisi. Le questioni concernenti il “pensiero debole” diventano il punto di partenza di “La posta in gioco”; “Abitare la distanza”, “Il paiolo bucato”; “La follia in poche parole”; “ L'esercizio del silenzio” Possiamo addomesticare l'altro?”; “Inattualità del pensiero debole”. Queste questioni riguardano soprattutto la possibilità di una «logica paradossale» e si articolano intorno ai temi del gioco, dell'ascolto e dell'alterità, tutti collegati alla questione della soggetto. Saggio su Paci.  Dalla filosofia del gioco nascono anche “Per gioco”; “La scuola dei giochi” (Bompiani, Milano); “Il gioco di Wittgenstein” (EUT, Trieste). Si interessa alla consulenza filosofica, con “La filosofia può curare? La consulenza filosofica in questione” (Cortina, Milano). Altre saggi: “Il coraggio della filosofia” in «aut aut».  Tiene una rubrica sul quotidiano "Il Piccolo" di Trieste, “Etica minima”. Racoglie "scritti corsari" (cfr. Pasolini) in vari saggi: “Etica minima – saggi quasi corsair sull’anomalia italiana” (Cortina, Milano);“Noi, i barbari – la sottocultura dominante” (Cortina, Milano); “Un velo di sobrietà” (Saggiatore, Milano); “Accanto a una sensibile sintonia”. Si manifesta nella sua filosofia una particolare attenzione sul rapporto tra potere e sapere; “Gli egosauri” (Elèuthera, Milano); “Le nostre oscillazioni” (Collana Edizioni alpha beta Verlag, Merano); “L’intellettuale riluttante, Elèuthera, Milano); “Restituire la soggettività. Lezioni sul pensiero di Basaglia, alphabeta, Merano); “Inattualità del pensiero debole” (Forum, Udine); “La posta in gioco: il soggetto” (Bompiani, Milano); “Consulente e filosofo. Osservatorio critico sulle pratiche filosofiche” (Mimesis, Milano). “Possiamo addomesticare l'altro? La condizione globale” (Forum, Udine); “Abitare la distanza. Per una pratica della filosofia” (Feltrinelli, Milano); “Scenari dell'alterità, Bompiani, Milano); “Il decline della luce” (Marietti, Genova); L'università senza condizione” (Cortina, Milano); “La follia in poche parole” (Bompiani, Milano); “Fare la differenza” (Triennale di Milano, Milano); “Il paiolo bucato. La nostra condizione paradossale” (Cortina, Milano); “Introduzione alla filosofia contemporanea, Bompiani, Milano); “Lettere dall'università, Filema, Napoli); “Per gioco: piccolo manuale dell'esperienza ludica” (Cortina, Milano); “Trasformazioni del soggetto: un itinerario filosofico” (Poligrafo, Padova); “Dizionario dei filosofi contemporanei, Bompiani, Milano); “Elogio del pudore. Per un pensiero debole” (Feltrinelli, Milano Intorno); “Il pensiero debole” (Feltrinelli, Milano); “Bisogni e teoria marxista” (Mazzotta, Milano); “Critica e scientificità in Marx: per una lettura fenomenologica di Marx e una critica del marxismo di Althusser (Feltrinelli, Milano);  “La dialettica del processo” (il Saggiatore, Milano). aut aut. Pier Aldo Rovatti: il pensiero debole, sul  RAI Filosofia, su filosofia.rai. Pier Aldo Rovatti. Rovatti. Keywords: i giocchi e gl’uomini --. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rovatti” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rovella – Querce – filosofia siciliana. Filosofia italiana – Luigi Speranza. (Palazzolo Acreide). Filosofo italiano. Appartene ad una famiglia contadina. Studia a Ispica e Catania sotto Carbonara con un saggio di estetica, sul rapporto fra contenuto o materia e forma. Insegna a Noto e Palazzolo.Pubblica “L'uomo” (Giannini, Napol). In una serrata discussion affronta la metafisica ed espone il suo convincimento che la ricerca senza condizioni, attraverso l'intelligenza attiva e creatrice può aprire all'uomo orizzonti creativi, seppur rischiosi. La metafisica imprigiona in schemi rigidi e vincolanti. Pervenire all'autocoscienza è il compito più degno degl’uomini, che pur problematico in sé non rimaneno imprigionati nel problematicismo. Altre opera: “Deneb” (Caltanissetta, Roma), romanzo filosofico che narra la pulsione verso l'oltre, attenuando, così, la precedente critica verso la metafisica e aprendo verso il mistero che comporta il confronto con tre donne che rappresentano tre volti diversi della verità. La stella “Deneb” è metafora della pulsione verso l'alto. Abbondano i riferimenti autobiografici da cui emerge l'attaccamento alla casa natia, che non abbandona, alla famiglia e soprattutto ad un modello di vita contadina morigerata e sobria. Lo stile   è affabulante. L'autocoscienza e il trionfo della morte  in Gentile in Il pensiero di Gentile (Enciclopedia Italiana, Roma). Qui si esamina il momento finale della vicenda umana e filosofica di Gentile alla cuia filosofia e sempre legato. “L'errore del cerchio” (Siracusa). Predomina il colloquio interiore, lo scavo nella coscienza e nella memoria. Procede come un giallo. Un tema attraversa gli avvenimenti, la libertà e la necessità di un suo contenimento. “La fattoria delle querce” (Caruso, Siracusa). L’epopea della famiglia siciliana Capobianco, governata da una donna e sviluppata attraverso un intrigo di personaggi e di vicende. I discendenti Capobianco sono identici agli ante-nati, e la ricerca della genealogia è il problema più assillante per i personaggi. Il mito dell'eterno ritorno dell'identico li e caro. Rimane sempre legato ai miti. Fisiognomica, astrologia, venti, odori e turbamenti fanno di questa opera un esempio di scrittura immaginifica e personale. Filosofia di non di facile consume traccia una “Imago Siciliae”. Nella stessa aura de La fattoria sono scritti i racconti. Cambia di nuovo argomento, inizia quella che lui chiama “la fase cristica”, in cui la figura di Cristo e il rapporto fra le religioni sono il tema dominante. “L'ora del destino, dramma in due atti” (Accademia Casentinese di Lettere, Arti, Scienze ed economia, Castello di Borgo alla Collina, Arezzo,  L'Ora in persona di una donna consola il crocifisso che muore quando una congiuntura astrale perviene al suo compimento. In “Vita di Gesù” (Prospettive d'Arte, Milano) Gesù è visto nella sua umanità. La narrazione segue lo sviluppo dei vangeli sinottici, con qualche incursione negli apocrifi. L'autore, che pur ne ha le competenze,si tiene lontano dalle problematiche gesuologiche e cristologiche. Vuole narrare un Gesù “così come parla al cuore”.  L'Angelo e il Re, con prefazione di Pazzi per i tipi di Palomar Bari.I nove mesi di gravidanza di Maria vergine sono narrati con un andamento che si mescola di esoterismo e sapienza umana. Maria spesso, nel mistero del suo concepimento, nella sua realtà quotidiana, vive le vicende del suo quartiere, con le sue amiche, con qualche momento di gioia esaltata e prorompente, con un tratto zingaresco. Attratto da zingari e vagabondi di passaggio, come incarnazione di una libertà che abbiamo smarrita. “Le Madri” (Utopia, Chiaramonte Gulfi). Vi si sente l'eco di J. Bachofen. Breve raro capolavoro, pieno di mistero e poesia, di un potere magico; “Asvamedha” (Utopia, Chiaramonte Gulfi) raccoglie racconti; “Inizio d'amore” (Studi Acrensi, Palazzolo Acreide) raccoglie altri racconti che l'autore pubblicò in varie riviste letterarie nazionali, a cura dell'Istituto Studi Acrensi Palazzolo Acreide. I racconti, dice l'autore, vivono nell'aura dei romanzi di questo periodo.  “La vigna di Nabot, dramma in quattro quadri” (Associazione Amici di G. Rovella, Palazzolo Acreide) narra le vicende del ersonaggio che incontriamo nel primo libro dei Re Cap. 21. La prepotenza dei potenti e la sacralità della terra dei padri sono il filo conduttore del dramma. Nabot muore per una questione di coerenza. E. Scuderi, La fattoria delle Querce, in Le Ragioni critiche, G. Menichelli in Esperienze letterarie,  R. Jacobbi, Il miracolo Deneb, in Arenaria, Palermo, V. Vettori, Il miracolo di Deneb e le profezie di Ruggero, Arenaria, Monachino Ester, Considerazioni su un romanzo di Rovella, in Le Ragioni critiche, Catania, E. Messina, Dal bagolaro alla sequoia” (Romeo, Siracusa); E. Messina, Alle radici del pensiero. La presenza dei suoi maestri” (Romeo, Siracusa). Giuseppe Rovella. Rovella. Keywords: romanzo filosofico, querce. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rovella” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rovere – filosofia italiana – Luigi Speranza (Pesaro). Filosofo Italiano. Essential Italian philosopher. The family originates in Albisola, Savona, Liguria. Filosofo. Il giure civile del popolo italiano ha nel testo delle leggi positive e speciali autorità sufficiente da soddisfare la giustizia ordinaria e da risolvere i dubii e acquetare le controversie intorno agli interessi e agli ufficii d'ogni privato cittadino. Di quindi nasce che possono alcuni curiali riuscire segnalati e famosi al mondo con la sola abilità del pronto ricordare, dell' acuto distinguere e dell'interpretare acconcio e discreto. Al giure delle genti occorre, invece, assai di frequente la discussione delle verità astratte. Perocché esso è indipendente e superiore all'autorità delle sopra citate leggi. Ssi connette immediatamente al giure naturale che è al tutto razionale e speculative. Spesso gli è forza di riandar col pensiero sulle fondamenta medesime dell'ordine sociale umano, e spesso altresì non rinviene modo migliore per risolvere i dubii e acquetare le discrepanze fuor che indagare i grandi pronunziati della ragione perpetua del diritto, chiariti, dedotti e applicati mercé della scienza. Poco importa se i metafisici si bisticciano. Ma non va senza danno del genere umano il discordare e il traviare de' pubblicisti. E già si disse che il fine criterio degli uomini illuminati coglie il certo e il sodo della scienza, ma non la crea e non l'ordina. La demenza degli uonini fa talvolta scandalosa la verità. Laonde ella ebbe a pronunziare di se medesima: non venni a recare la pace in mezzo di voi, sibbene la spada. Lo stato essere certa congregazione di famiglie la qual provvede con leggi e con tribunali al bene proprio e alla propria tutela; tanto che sieno competentemente adempiuti i fini generali della socialità e i particolari di essa congregazione. Lo stato italiano non esiste per la contiguità sola delle terre e delle abitazioni, ma per certo congiungimento e unità delle menti e degli animi degl’italiani.Il che riconosciuto e fermato, se ne ritrae ciò che pel diritto  è primo principio ed assioma, non potersi da niuno e sotto niuna ragione arrogare la facoltà di offendere e menomare l'autonomia interna ed esterna dello stato italiano insino a tanto che questo non provoca gli altri ad assalirlo con giusta guerra. Ed eziandio in tal caso è lecito di occupare temporalmente il suo territorio e dominare il suo popolo nei limiti della difesa e dell'equo rifacimento dei danni. L'uomo individuo può nel servaggio e nelle catene serbare con isforzo la libertà dello spirito e compiere in altro modo e sotto altre condizioni certa eroica purgazione e certo mirabile perfezionamento della sua parte interiore e immortale. Ma ciò è impossibile all’intero popolo italiano, il quale nel servaggio di necessità si corrompe ed abbietta, e quindi Gravina chiama assai giustamente la libertà della nazione italiana sacrosanta cosa e di giure divino. L'anima non è vendibile e non è nostra, dicevano i teologanti per dimostrare da più parti la iniquità del contratto. E neppure la libertà è vendibile; e se l'usarla e abusarla è nostro, non è tale la facoltà e il principio infuso da Dio con l'alito suo divino e che al dire di Omero vale una mezza anima. Lo stato italiano possiede onninamente se stesso. Niuno fuori di lui può attribuirsene la padronanza. Quindi il popolo italiano o vivono in se od in altri; cioè a dire, o provedono ai propri fini con leggi e ordini propri e componendo un individuo vero e perfetto della universa famiglia umana. Ovvero entrano a parte d'altra maggior comunanza con ugualità di diritto e d'ufficio, come quelle riviere che ne' più larghi e reali fiumi confondono le acque e perdono il nome. Questa è la generale e astratta dottrina che danno la ragione e la scienza. La patria italiana, impertanto, significa quella contrada e quella congregazione di uomini a cui ciascuno degli abitanti e ciascuno dei congregati sentesi legato per tutti i doveri, gl'istinti, i diritti, le speranze e gli affetti del vivere comune. La patria italiana, considerata nella sua morale e profonda significazione, è il compiuto sodamento di ciascuno verso di tutti e di tutti verso ciascuno. Se la patria italiana non ha debito né possibilità di nudrire del suo ogni giorno tutti i suoi indigenti, spietata cosa sarebbe inibire a questi di procacciarsi altrove la sussistenza. Prediletta opera delle mani di Dio e la nazione italiana. La nazione italiana è pura, domandano essi, e tutta omogenea. Questo e il puro principio della nazionalità italiana. Lo Stato italiano, dipendente come si sia da un altro non è, a propriamente parlare, autonomo. E e perciò, a rigore di definizione, neppure la denominazione di Stato italiano gli si compete. I prìncipi non sono, del certo, scelti da Dio immediatamente, ma sono da Dio immediatamente investiti della sovranità italiana. Il popolo italiano indica l'uomo a cui vuole obbedire e in quell'uomo è subito la pienezza della sovranità italiana che da Dio gli proviene. Perocché come da Dio è istituito il fine della socievole comunanza, così è istituito il mezzo nella autorità del comando. È sicuro che nella lunghezza dei secoli le volontà e i giudizi umani si accostano all'assoluto del bene sociale, quanto che la via che viene trascorsa non procede diritta e spedita ma declina e torce continuo fra molti errori e molte misere concussioni. La libertà della nazione italiana, essendo naturale ed essenziale agli uomini e necessaria concomitanza d'ogni bontà, è doveroso per tutti il serbarla integra nella sostanza. E perciò, né il privato individuo si può vendere ad altro privato, né tutto il corpo de' cittadini assoggettarsi pienamente e perpetuamente al dominio d’altra nazione. Poco o nessun valore ha il dissentimento dei piccioli e deboli, quando anche piglino ardire di esprimerlo; e chi investiga la storia dell’antica Roma, ritrova che delle proteste loro giacciono grandi fasci dimenticati negli archivi delle Cancellerie.Dacché siete i più forti, correte poco rischio di vivere ex lege alla maniera dei Ciclopi. Ma confessare il diritto e contro il diritto procedere, non è conceduto a nessuno. E parlavano meglio quegli Ateniesi che alle querele dei Milesi rispondevano senza sturbarsi. Il diritto è cosa pei deboli e non già pei forti e pei valorosi. Il popolo italiano è autonomo. Con altri vocaboli, lo stato italiano, vero è libero ed inviolabile.E la patria italiana, nel significato morale e politico, è sinonimo di stato italiano -- in quanto questo compone uno stretto e nativo consorzio in cui ciascun cittadino ha debito e desiderio insieme di effettuare il grado massimo di unimento sociale e civile.  S'incominci dall'avvisare chi sono costoro che si querelano della libertà dello stato italiano e ne temono danni così spaventevoli. Costoro sono i medesimi da cui si alzano lagni e rimproveri cotidiani per qualunque libertà, eccetto la propria loro. Vogliono limitare la stampa, limitare la libera concorrenza, limitare il parlamento e in fine ogni cosa col pretesto volgare ed ovvio che il parlamento, il commercio, la stampa abusano di loro facoltà e trasvanno più d'una volta e in più cose. La volontà umana, dite, è corrotta e inchinevole al male. Può darsi. Ma privata di libertà so che depravasi molto di più e i padroni non meno che i servi. Non è lecito agli uomini di esercitare nessun diritto qualora difettino pienamente delle facoltà e dei mezzi correlativi. Perciò il fanciullo, il mentecatto, l'idiota cade naturalmente sotto l'altrui tutela, e per ciò medesimo la parte meno educata del volgo ed offesa di troppa ignoranza, o posta in condizione troppo servile, non ha nel generale facoltà e mezzi proporziod esercitare diritti politici. DEsaminato il fine del viver comune, fatta rassegna d'alcuni principii direttivi, più bisognevoli al nostro intento e poco o nulla noti agl’ntichi romani, segue senza più che noi trapassiamo a contemplare l'ottimo ordinamento civile. Cosi noi delineeremo qnalche fattezza dell'incivilimento umano, contemplandolo nella natura primitiva ed universale del popolo italiano, ed avvisandoci di non iscambiare l'alterato e il mutabile col permanente ed inalterato; e per converso, di non dar nome d'errore emendabile e di accidente transitorio a ciò che appartiene alle condizioni salde e durevoli della comunanza civile. Chè nel primo difetto cadono i troppo retrivi ed i pusillanimi; nel secondo, i novatori audaci e leggeri. Gl’antichi romano con molto senno incominciano dall'insegnar quello che spetta al buono stato della famiglia, perché della comunanza umana l'individuo compiuto non è lo scapolo, ma l'ammogliato con prole o vogliam dire la famiglia, rimossa la quale non rimane intermezzo alcuno che tempri l'amor proprio e la fiera e violenta natura nostra.  L'organizzazione tanto è più eccellente quanto meno cede alle esterne azioni ed impressioni ed anzi modifica con maggior efficacia ed appropria a sé quelle azioni.  È da confessare che un gran trovato fece lo spirito umano e giovevole soprammodo alla prosperità del viver sociale, quando mise in atto quello che fu domandato governo rappresentativo o parlamentare. Se dirai: carattere della nazione italiana è la continuità e circoscrizione del suolo d’Italia. E la nazione e nella lingua, la letteratura e le arti. Se le origini e la schiatta; le colonie sono tal membro e così vivace del corpo della patria onde uscirono, da non potersene mai dispiccare, e la guerra americana fu dalla banda dei sollevati iniqua e parricida. Gran questione poi insorge sulle genti di confine, le quali compongonsi il più delle volte di schiatte anfibie, a cosi chiamarle. Quindi noi vogliamo, per via d'esempio, i Nizzardi essere italiani e i Francesi li fanno dei loro. La compagnia civile comincia là solamente dove gli animi si accostano, e sorge desiderio di regolato e comune operare. La giustizia apre e chiude i congressi degli Dei, non quelli degli uomini. La voce “nazione italiana” nel suo peculiare e pieno significato vuol dire unimento e società d'uomini che la natura stessa con le sue mani à fatta e costituita mediante il sangue e la singolarità delle condizioni interiori ed estrinseche. Per talché quella società distinguesi da tutte le altre per tutti gli essenziali caratteri che possono diversificare le genti in fra loro, come la schiatta, la lingua, l'indole, il territorio, le tradizioni, le arti, i costumi. “Nazione italiana” vuol significare certo novero di genti per comunanza di sangue, conformità di genio, medesimezza di linguaggio atte e preordinate alla massima unione sociale.   (Lo stipite umano è ordinato esso pure a spandere discosto da sé le propagini e i semi; e ogni germe nuovo dee nudrirsi del terreno ove cade, non del tronco da cui si origina. Sieno rese grazie publicamente da tutta l'Italia a voi, o Valdesi, che l'antica madre mai non avete voluto e potuto odiare e sconoscere insino al giorno glorioso che fu da Dio coronata la vostra costanza, e un patto comune di libertà vi riconciliava con gli emendati persecutori.  S'io credessi quelle armi che assiepano il Foro, dice Cicerone, starsene qui a minacciare e non a proteggere, cederei al tempo e mi terrei silenzioso. Ma il fatto fu che quelle armi nel Foro inducevano per se sole una fiera minaccia, tanto che Cicerone parla poco e male, e la paura ammazza l'eloquenza. Dal riscontro, per tanto, di tutte le storie, senza timore mai d'eccezione, e più ancora dalla ripugnanza intima di certi termini, quali sono felicità a servitù, spontaneità e costrizione, ricavasi questa assoluta sentenza che tra le nazioni civili il governo straniero non può vantarsi mai né della legittimità interiore, né della esteriore che emana dall'assentimento espresso o tacito delle popolazioni. Non può aver luogo prescrizione, dove i diritti innati o fondamentali dell'uomo ricevono sostanziale ingiuria ed offesa; e di si fatti è per appunto la indipendenza o dimezzata o distrutta. Ogni cosa nell'uomo è principiata dalla natura e poi dalla ragione e dall'arte è compiuta.Voi stesso l'avete udito? Poerio: E come nò, se rinchiuso era con lui in una prigione medesima? Pignatelli: E fu la vigilia della sua morte? Poerio: Appunto fu la vigilia. Sapete che valica la mezzanotte, una voce improvvisa e sepolcrale veramente rompevane il sonno chiamando forte per nome alcuno di noi; e quella chiamata voleva dire: vieni, ti aspetta il carnefice. La notte pertanto che seguitò quel mirabil discorso di M. Pagano gli sgherri gridarono il nome suo, e fu menato al patibolo. Pignatelli: Stava per mezzo a voi quell'omerica figura del conte di Ruvo? Poerio: Nò, ma in Castello dell'Uovo insieme con altri uffiziali e con l'intrepido Mantonè. Nel Castel Nuovo e in quella carcere proprio dove era F. Pagano, stava il fratel vostro maggiore, principe di Strangoli, stava io, il Conforti, Cirillo, Granali, Eusebio Palmieri, Vincenzo Russo e due giovinetti amorevoli e cari, cioè l'ultimo figliuolo dello Spanò ed un marchese di Genzano, bello come l'Appollino e di cui sentiva il Pagano particolare compassione. V'à una cagione suprema di tutte le cose, cagione assoluta e però insofferente di limiti e incapace d'aumento e di defficienza. Ma se niun difetto può stare in lei, ella è il bene infinito e comprende infinitamente ogni specie di bene. Ciò posto, la cagione suprema è altresì infinita bontà che raggia il bene fuor di sé stessa e ne riempie la creazione ed ogni ente se ne satura, a dir così, per quanto fu fatto capace. Tale contenenza di bene è poi sempre difettiva perché sempre è finita. Di quindi si origina il male. Non si chieda dunque perché Dio è permettitore del male, ma chiedasi in quella vece perché piacque a Dio, oltre all'infinito, che sussistesse pure il finito. (Se il vivere nostro presente fosse condito di molto diletto e noi incapaci di conoscere e desiderare con ismania istintiva l'eternità, forse potrebbesi giudicare senza paradosso aver noi sortito quella porzioncella sola e frammento di beatitudine, brevissima ma sincera e inconsapevole della propria caducità. (p. Col presupposto della immortalità, bene avvertiva il Bruno, alcun desiderio naturale non è indarno e alcuna lacrima non cade senza conforto. Con la immortalità non è affetto generoso perduto, non ferita dell'animo a cui non si apparecchi altrove copioso balsamo. Per entro il corso interminato e magnifico de'nostri destini, ogni male vien riparato, ogni speranza risorge, ogni bellezza rifiorisce, ogni felicità si rinnova e giganteggia ne'secoli. Poerio: Quando fosse possibile strappare dal cuor dell'uomo il concetto e la speranza della immortalità, il consorzio civile medesimo pericolerebbe di sciogliersi e i piaceri e le utilità stesse della vita presente verrebbero gran parte impedite o affatto levate di mezzo. I dotti e i legisti barbareggiavano sempre peggio, e pareva in loro una sorta di necessità tramutata in diritto, e niun discepolo mai se ne querelava; e le lettere cadevano in tale grettezza, che nelle prose del Giordani si appuntavano parecchie mende di stile, ma nessuno accusava la tenuità dei concetti e la critica angusta e slombata. Il Colletta era stimato dai più uno storico sovrano e poco meno che un Tacito redivivo, ed altri istituivano paragone tra il Guicciardini e il Botta, tra il Goldoni ed Alberto Nota. Tale il gusto e il criterio comune. Pochi grandi intelletti non mancavano neppure a quei giorni. Basti ricordare Bartolini nella scultura; Leopardi e Niccolini nella poetica; Rossini, Bellini, Donizetti nella musica. In Italia scemando il sapere e la potenza meditativa, crebbe l'amore spasimato ed irragionevole della bellezza dell'abito esterno, lasciando a digiuno la mente e poco nudriti e mal governati gli affetti. Letteratura vasta, soda e ben definita, e parimente larghe scuole e ben tratteggiate e scolpite mancano alla patria nostra da quasi tre secoli e piuttosto ne abbiamo avuto cenni e frammenti, e ogni cosa a pezzi, a sbalzi e a modo d'assaggio. Miei degni signori, il cibo che v'apparecchio è scarso, scondito e di povera mensa, ma è letteratura e non metafisica. Non appena l'esilio mi astrinse a lasciare l'Italia e fui spettatore d'altro ordine di civiltà e uditore d'altri maestri, subito mi si aprì dentro l'animo l'occhio doloroso della coscienza, ed ebbi della mia ignoranza una paura ed una vergogna da non credere. Per giudicare alla prima prima che tutto è vecchio e trito in un libro convien sapere dell'autore se nel generale à l'abito di pensar di suo capo. Ed egli evoca nuovi spiriti di più sublime natura, i quali entrano a uno a uno dentro la torre. Spirito del mare. Che vuoi? Barone. Sapere l'essenza del bene e la fonte della felicità. Spirito del mare. Perché lo chiedi al mare? Barone. Perché tu sai o puoi sapere ogni cosa; tu nei silenzj della notte tieni misteriosi colloquj con la luna e con le stelle che in te si riflettono; e tu pur ricevi nell ' ampio tuo seno i fiumi tutti del mondo, i quali ti raccontano le geste antiche dei popoli e le più antiche vicende dei continenti per mezzo a cui essi fluiscono senza posa. Spirito del mare. lo non so nulla (sparisce). Barone. Che tu venga malmenato in eterno dallo spirito delle procelle, e che i tuoi membri immortali sieno rotti e squarciati mai sempre dalle taglienti creste degli ardui scogli.  La coda del cavallo bianco dell' Apocalisse. Che vuoi? Barone. Sapere in che consiste il bene, e dove è la fonte della felicità. La coda. Perché lo chiedi a me? Barone. Tu sai la fine ultima delle cose, e tu comparirai poco innanzi della consumazione del secolo. La coda. Quando io comparirò, io ondeggerò nelle sfere, simile alla caduta del Niagara e più tremenda della coda delle comete. Ogni mio crine rinserra un destino; e ogni mio moto è un cenno di oracolo; ò trascorsi tutti i cieli di Tolomeo e i cieli di Galileo e i cieli di Herschel; ò lambita con la mia criniera la faccia delle stelle, e l'ò distesa sulle penne de' turbini; molte cose ò conosciute, ma non quel che tu cerchi: io non so nulla (sparisce). Dagli Arabi si travasò il mal gusto ne' Catalani e ne' Provenzali, e una vena non troppo scarsa ne fu derivata ne' primi nostri verseggiatori. Dante egli pure non se ne astenne affatto; e noi peniamo a credere che a quel genio sovrano venisse scritta la canzone lambiccatissima della Pietra. Sa ognuno che nel seicento, con lo scadere dell' arte, ricomparvero quelle freddure e mattie, e ogni cosa fu piena di acrostici, d'anagrammi, d'allitterazioni e altrettali sciempiezze. Ma per buona ventura cotesta sorta vanissima di pedanteria non sembra ai moderni pericolosa; e dico ai moderni italiani, perché appresso gli stranieri non ne mancano esempj; e molti anno letto in un vivente poeta francese di gran nomea certi capricci di metri e di rime i quali dimostrano come in lui siensi venuti rinnovando tutti gli umori e le vertigini dei seicentisti. E nemmanco ci pare immune dalle stranezze di cui parliamo quel concepimento del Goethe di ordire la tragedia del Fausto con questa singolar legge che ogni scena fosse dettata in metro diverso ed una altresì in nuda prosa, onde potesse affermarsi che niuna maniera del verseggiare ed anzi dello scrivere umano (per quanto ne è capace il tedesco idioma) mancasse a quel dramma; nuova maniera e poco assai naturale e graziosa di porgere idea e figura del panteismo. Non può né deve il poeta scompagnarsi mai troppo dalle opinioni e dai sentimenti comuni dell'età sua; chè da questi principalmente è suscitato l'estro di lui, con questi accende e innamora le moltitudini. D'ogni altro pensiero ed affetto, ove li possieda e li senta egli solo, avrà pochi intenditori, pochissimi lodatori; e la favella delle Muse langue e muor sulle labbra se non suona ad orecchie benevole e a cuori profondamente commossi. In Inghilterra il Milton fierissimo repubblicano e segretario eloquente del gran Cromvello, à quasi sempre poetato di cose mistiche e teologiche e nulla v'à di politico, nulla d'inglese e di patrio, né nel Paradiso perduto, né in altri suoi canti. Riuscirà sempre a gloria grande e invidiata d'Italia che la Gerusalemme del Tasso compaja tanto più bella e mirabile quanto più in lei si contempla e considera intentivamente la perfezione del tutto. Certo, il Valvasone è meno forbito ed armonioso del Tansillo, meno fluido del Tasso seniore, meno corretto, proprio e limato de' più corretti e limati rimatori toscani; ma non per ciò si capisce come questa minor perfezione di forma, abbia potuto oscurare nel giudicio de' raccoglitori e de' critici il gran merito dell'invenzione. Che il Milton siasi giovato dell' Angeleide non so, quantunque fra i due poemi si vengan trovando molti e singolari riscontri che non è facile a credere casuali; ma questo io so bene che a rispetto della guerra degli angeli episodicamente introdotta nel Paradiso perduto, il Valvasone non perde nulla ad esser letto dopo l'Inglese e con quello essere paragonato; il che non avviene del sicuro né per l' Adamo dell'Andreini né per la Strage degl'Innocenti del cavaliere Marino, due componimenti che dicesi aver suggerito a Milton parecchi pensieri e l'ideal grandezza del suo Lucifero. L'ingegno poetico, in versificare ciascuno di quei subbietti, tende a spiegare una novità, un' altezza e una leggiadria suprema di concetto, di sentimento, di fantasia e di stile. Dove mancasse l'una di tali eccellenze, l'arte sarebbe difettosa e quindi increscevole. Ci venne osservato (cosa che per addietro non ben sapevamo) la critica letteraria incominciata in Italia con Dante essere morta col Tasso e gli amici suoi; e come cadde con quel mirabile intelletto la nostra primazia nel ministero delle Muse, così venne meno la filosofia estetica; e il nuovo dell' arte non fu capito, l'antico fu dalla pedanteria svisato e agghiadato. L'arte critica antica ebbe ultimi promulgatori due grandi ingegni, il Muratori e il Gravina. Della critica nata dipoi con le nuove speculazioni e con le nuove forme di poesia, non conosciamo in Italia alcun degno scrittore e rappresentatore. Dopo Omero nessun poeta, per mio giudicio, può alzarsi a competere con l'Alighieri, salvo Guglielmo Shakspeare, gloria massima dell'Inghilterra. E per fermo, ne' drammi di lui l'animo e la vita umana vengon ritratti così al vero e scandagliati e disaminati così nel profondo, che mai nol saranno di più. Ma le condizioni peculiari della drammatica e l'indole propria degl' ingegni settentrionali impedirono a Shakspeare di raggiungere quella perfetta unione sì delle diverse materie poetiche e sì di tutte l'eccellenze e prerogative onde facciamo discorso. E veramente nelle composizioni sue la religione si mostra sol di lontano e molto di rado; e tra le specie differenti e delicatissime d'amore ivi entro significate, manca quella eccelsa e spiritualissima di cui si scaldò l'amante di Beatrice. Il poeta è dall'ispirazione allacciato e padroneggiato sì forte, da non saper bene sottomettersi all'arte ed alla meditazione. Il troppo incivilirsi dei popoli aumentando di soverchio l'osservazione e la critica e affinandovisi l'arte ogni giorno di più per effetto medesimo dell' esercizio e dell' esperienza e per desiderio di novità, mena il poeta a scordar forse troppo l'aurea semplicità degli antichi, il sincero aspetto della natura e i veri e spontanei moti dell'animo. Il compiuto e l'ottimo della poesia consiste in racchiudere dentro ai poemi con vaga e proporzionata unità di composizione tutto quanto il visibile ed il pensabile umano per ciò che in ambedue è più bello e più commovente. Consiste inoltre nel figurare e ritrarre cotesto subbietto amplissimo e universale con la maggior novità e la maggiore sublimità e leggiadria di concepimento, di fantasia, d'affetto e d'elocuzione che sia fattibile di conseguire. Laonde poi il concepimento, così nel complesso come nelle sentenze particolari, dee riuscir succoso, vario ed inaspettato e pieno di recondita dottrina e saggezza; l'affetto dee correre, quanto è possibile, per tutti i gradi e le differenze, e toccare il sommo della tenerezza e commiserazione e il sommo della terribilità. Tasso, anima pia e generosa, ma in cui (non so dir come) nulla v'era di popolare. Quindi egli s'infervorò della maestà teocratica dei pontefici e aderì alla nuova cavalleria cortigiana e feudale; quindi pure accettò con zelo e con osservanza scrupolosa l' ortodossia cattolica, e nella vita intellettuale quanto nella civile, fu dall' autorità dei metodi e degli esempj signoreggiato. Da ciò prese nudrimento e moto il divino estro suo e uscirono le maraviglie della Gerusalemme. Nel Tasso poi sono tutti i pregi e tutta quanta la luce e magnificenza della poesia classica, e spiccano altresì in lui alcuni attributi speciali del genio italiano in ordine al bello. In perpetuo si ammirerà nella Liberata ciò che l'arte, i precetti, l'erudizione e la scienza possono fare, ajutati e avvivati da una stupenda natura poetica. L'Ariosto significa la commedia umana quale la veggiamo rappresentarsi nel mondo, laddove Dante fece primo subbietto suo il soprammondano, e in esso figurò e simboleggiò le cose terrene. E come il gran Fiorentino nelle fogge variatissime de' tormenti e delle espiazioni dipinse i variatissimi aspetti delle indoli e delle passioni, il simile adempiva l'Ariosto sotto il velo dei portenti magici e delle strane avventure. Ma certo qual narrazione di fatti umani riuscirà più vasta, più immaginosa e più moltiforme di quella dell' Orlando furioso? Quivi sono guerre tra più nazioni, nascimenti e ruine di molti regni, conflitto sanguinoso di religione e di culto, infinita diversità e singolarità di costumi, e tutto il Ponente e il Levante offrono larga scena e strepitoso teatro a cotali imprese e catastrofi. Quivi sono dipinte la vita privata e la pubblica, le corti e le capanne, i castelli ed i romitaggi; quivi s'intrecciano gradevolmente la cronica, la novella e la storia, e ciò che il dramma à di patetico, l'epopeia di maestoso, il romanzo di fantastico. Non credo che in veruna straniera letteratura possa come nella nostra volgare annoverarsi una sequela così sterminata di poemi eroici e di romanzeschi, parecchj de' quali brillerebbero di gran luce, ove fossero soli e non li soverchiasse la troppa chiarezza di Dante, dell'Ariosto e del Tasso. Né reputo presontuoso il dire che, per esempio, la Croce racquistata del Bracciolini o il Conquisto di Granata di Girolamo Graziane sostengono bene assai il paragone o con l'Araucana dell' Ercilla o coi medesimi Lusiadi di Luís Vaz de Camões ai quali ànno accresciuta non poca fama le sventure e le virtù del poeta; e per simile, io giudico che l' Amadigi del Tasso il vecchio o l'Orlando innamorato del Berni, non temono di gareggiare con la Regina Fata di Spenser e con quanto di meglio in tal genere ànno prodotto l'altre nazioni. Ma non è da tacere che in quasi tutti questi nostri poemi riconoscesi agevolmente l'uno o l'altro dei tipi che nel Furioso e nella Gerusalemme ricevettero perfezione, ed a cui poca giunta di novità e poche profonde mutazioni si fecero dagl'ingegni posteriori; e ne' poemi eroici singolarmente a niuno è riuscito di ben cantare i difetti del Tasso, molti in quel cambio li esagerarono. Scusabile mi si fa Marino e scusabili gl'Italiani, quand'io considero lo stato di lor nazione sotto il crudele dominio degli Spagnuoli, e fieramente mi sdegno con questi medesimi che nella patria loro ancor sì potente e sì fortunata, plaudivano a que' delirj e incensavano il Gongora, meno ingegnoso assai del Marino e di lui più strano e affettato. In fine, gioverà il ricordare che all'Italia serva, scaduta e dilapidata, rimaneva pur tanto ancora di prevalenza intellettuale appresso l'altre nazioni che de' trionfi più insigni e delle lodi più sperticate del cavalier Marino furono autori i Francesi; e per lungo tempo assai nessuno de' lor poeti seppe al tutto purgarsi della letteraria corruzione venuta d'oltre Alpe; testimonio lo stesso Cornelio, alto e robustissimo ingegno, ma nel cui stile nondimeno avria dovuto il Boileau ritrovare assai spesso di quel medesimo talco del quale parevangli luccicare i versi del Tasso. Dal Marino incominciò a propagarsi nel mondo una poesia fantastica e meramente coloritrice, la quale cerca l'arte solo per l'arte, fassi specchio indifferente al falso ed al vero, alle cose buone ed alle malvage, alle vane e giocose come alle grandi e instruttive; sente tutti gli affetti e nessuno con profondità, e nell'essere suo naturale od abituale, canta di Adone, come di Erode e così delle favole greche come delle bibliche narrazioni] Fiorirono in tale intervallo tre ingegni eminenti che forse mantennero alla lirica nostra una spiccata maggioranza su quella d'altre nazioni. Ognuno, io penso, à nominato ad una con me il Chiabrera, il Filicaja ed il Guidi. Dal solo Chiabrera fu l'Italia regalata di tre nuove corone poetiche; mercechè veramente nelle sue mani nacque e grandeggiò prima la canzone pindarica, poi la canzone anacreontica e infine il sermone oraziano; né mal s' apporrebbe colui che attribuisse al Chiabrera eziandio la rinnovazione del Ditirambo. Il Filicaja venne a tempi ancora più disavventurati, e quando più non era possibile discoprire ne' suoi Fiorentini un segno e un vestigio pure dell'antica fierezza repubblicana. Ma il senso del bene morale e la pietà religiosa fervevano così profondi nell'animo suo che bastarono a farlo poeta. Mai né in questa nostra patria, né fuori sonosi udite canzoni così ben temperate di splendore pindarico e di maestà scritturale come quelle del Filicaja. Nel Guidi allato a concetti ed a sentimenti spesso comuni e rettorici, splende una forma non superabile di novità, di bellezza e magnificenza. Certo, se ad Alessandro Guidi fosse toccato di vivere in seno di una nazione forte e gloriosa, non ostante la poca fecondità e vastità di pensieri, io non so bene a qual grado di eccellenza non sarebbe salita la lirica sua; perché costui propriamente sortì da natura Yos magna sonaturum, e ce ne porge sicura caparra la sua canzone alla Fortuna. A me sonerà sempre caro ed insigne il nome di Alfonso Varano, perché da lui segnatamente, a quello che io giudico, s'iniziò il corso della poesia moderna italiana; e forse la patria non gli si mostra ricordevole e grata quanto dovrebbe. Chi trovasse non poca similitudine tra la mente del Varano e quella del Young, credo che male non si apporrebbe. Anime pie e stoiche ambidue, e dischiuse non pertanto agli affetti gentili, diffondono ne' lor versi un religioso terrore e un' ascetica melanconia che nell'Inglese riescono cupi, inconsolati e monotoni, e nell'Italiano s'allegrano spesso alla vista del nostro bel sole, e dai pensieri del sepolcro volano con gran fede alla pace e serenità della gloria immortale. Varano poi insieme col Gozzi restituì alla Divina Commedia il debito culto; il Gozzi con li scritti polemici, egli con la virtù dell' esempio; ed ebbe arbitrio di dire a Dante ciò che questi a Virgilio: Tu séi lo mio maestro e il mio autore. Se non che il cantore delle Visioni chiuse e conchiuse l'intero universo nel sentimento della pietà e nei misteri del dogma, e non ben seppe imitare del suo modello la nervosa brevità e parsimonia, la varietà inesauribile e la peregrina eleganza. Se taluno dei suoi piuttosto scarsi scolari volle talora celebrare in Rovere. l'ultimo anello della catena che dal Galluppi si continua in Rosmini e Gioberti, unanime e il consenso dei suoi maggiori contemporanei e dei posteri nell'affermare il valore pressoché nullo della sua vasta produzione filosofica. Rosmini e più scolastico, Rovere più civile. Quello quasi sterile in politica, questo molto feconda, risolvendo i problemi più ardui e interessanti della vita sociale. Quello fu timido, questo coraggiosa; quello arriva a rifiutare sul terreno pratico le-conseguenze de' suoi principii per un pregiudizioso rispetto di casta non evitando il disonore di una ritirata e la deformità del sofisma; Rovere, per lo contrario tutta intrepido si sostenne colla gloria di una vittoria, colla dignità di una rigorosa coerenza, e colla bellezza di una vera argomentazione. Rosmini in un bel momento di sua ragione scrive stupende pagine sulla riforma del clero; poi ha la debolezza di ritirarle, impaurito dalle minaccia dell'Indice. Rovere è oggi quel che era ne' primi giorni della sua vita pubblica, e non sa temere altro autorevole indice che quello del buon senso. Nel suo saggio, intitolalo Di un nuovo diritto europeo, si ammira il coraggio della coscienza di un filosofo, e la prudenza d'un uomo di Stato. Riguardo poi ai pregi della forma, Rosmini fu semplicemente filosofo, Mamiani un filosofo-oratore; nel primo spicca la pura meditazione, nel secondo si unisce il genio che feconda il deserto delle speculazioni metafisiche, delle avanzate astrazioni. In Rosmini vi ha una ricchezza povera, cioè una stiracchiatura di poche idee in molte parole, quasi diffidi della memoria, e dell'abilità del lettore. In Rovere vi ha una povertà ricca, cioè molte idee in poche parole; il che appaga l'amor proprio del lettore, e ne fa liete tutte le potenze della ritentiva e della ragione. “D'un nuovo diritto europeo” (Scolastica, Torino); “Dell'ottima congregazione umana e del principio di nazionalità italiana” (Subalpina, Torino); Pagano, ovvero, della immortalità, Dai Torchi della Signora De Lacombe”; “Prose letterarie” (Barbera, Firenze). Terenzio Mamiani della Rovere. Rovere. Keywords: confessioni di un metafisico, il rinnovamento della filosofia antica italiana, vico, cuoco. Refs.: Luigi Speranza, "Grice e della Rovere," per il Club Anglo-Italiano, The Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria, Italia.

 

Grice e Rubellio – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Rubellio Plauto. Porch. Related by marriage to Tiberio. Perceived as a threat by Nerone, he was sent to Asia where he was killed. He was a friend of Coerano and Musonio Rufo.

 

Grice e Ruberti – la natura abhorre il vuoto – la tromba di Gabriele -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Pideura). Filosofo Italiano. Figlio di Gaspare, originario di Bertinoro e tessitore. Studia a Faenza e Roma sotto B. Castelli. Srive a Galilei una lettera di risposta a sue richieste a Castelli, che assente in quei giorni aveva lasciato allo studente il compito di segretario. In tale lettera colse l'occasione per presentarsigli, che egli ammira grandemente. Il vivere da vicino le vicende del processo a Galileo gl’indusse a dedicarsi più strettamente alla matematica nonostante padroneggiasse gli strumenti teorici e fosse un abile costruttore di cannocchiali.  Divenne segretario di G. Ciampoli, un intellettuale devoto a Galileo, che segue nei suoi incarichi governativi nelle Marche e nell'Umbria. Castelli presenta a Galilei il saggio di Roberti, “De motu gravium” suggerendogli di impiegarlo come discepolo e assistente. Così e e divenne assistente di Galileo e su domanda e insistenza di Galilei si trasferì nella sua abitazione. Alla morte di Galilei, Ferdinando II gli nomina matematico del Granducato di Toscana. Studia geometria, dove anticipa il calcolo infinitesimale. Si dedica alla fisica, studiando il moto dei gravi e dei fluidi e approfonde l'ottica. Possede un laboratorio nel quale realizza egli stesso lenti e telescopi. Si dedica anche allo studio dei fluidi, giungendo ad inventare il barometro a mercurio chiamato "tubo di Torricelli" o "tubo da vuoto”. Tale invenzione si basa nella misurazione della pressione atmosferica attraverso l'uso di questo tubo che, proprio sotto la spinta di tale pressione, viene riempito dal mercurio fino all'altezza costante di 760 mm (esperimento effettuato sul livello del mare). Proprio da questa invenzione nasce l'unità di misura della pressione "millimetri di mercurio" (mmHg) e l'uguaglianza: 1 Atm = 760 mmHg (la pressione di un'atmosfera corrisponde a 760 millimetri di mercurio). Pubblica “Opera Geo-Metrica”, della quale “De motu gravium” costituisce la seconda parte.  Si dice faentino e tale era considerato dalle persone che lo conoscevano, ma le ricerche compiute già subito dopo la sua morte nei registri battesimali di Faenza non ebbero esito. Ciò da adito ad un secolare dibattito, durante il quale varie altre località romagnole rivendicarono l'onore di avergli dato i natali. Rossini ricostrusce l'albero genealogico della famiglia, originaria di Pideura, nel contado faentino, risalendo di due secoli oltre la nascita di Ruberti. Bertoni, del liceo che da Ruberti prende nome, trova nel registro dei battezzati della Basilica di San Pietro in Vaticano il suo atto di battesimo. Ciò che trae in inganno i filosofi e il fatto che Ruberti assume il cognomen Torricelli della madre anziché del padre. Si sa che il nome del padre e Gaspare. Pertanto, si cercano notizie di un inesistente Gaspare Torricelli. Viceversa, si hanno notizie di una Giacoma Torricelli e si riteneva che fosse la zia paterna. E invece la madre. La lettera a Galilei, conservata alla Biblioteca Nazionale di Firenze fra i Manoscritti Galileiani, è il primo documento nel suo carteggio. Rappresenta un documento fondamentale per studiare la vita e l'opera dello scienziato faentino. Descrive la propria formazione scientifica. Si dichiara a conoscenza dei fatti che portano a breve alla condanna di Galilei e dichiara la propria 'fede' galileiana. Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Col.mo  Nella absenza del Rev.mo Padre Matematico di N. Sig.re, sono restato io; humilissimo suo discepolo e servitore, con l'honor di suo secretario. Fra le lettere del quale havendo io letta quella di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma, a lei ne accuso, conforme l'ordine datomi, la ricevuta, e a lui Rev.mo ne do parte in compendio. Potrei nondimeno io medesimo assicurar V. S. che il Padre Abbate in ogni occasione, e con il Maestro di Sacro Palazzo e con i compagni di quello e con altri prelati ancora, ha sempre procurato di sostenere in piedi li Dialoghi di lei Ecc.ma, e credo che sia stato causa che non si è fatta precipitosa resolutione.  Io sono pienissimamente informato d'ogni cosa. Sono di professione matematico, ben che giovane, scolaro del Padre R.mo di 6 anni, e duoi altri havevo prima studiato da me solo sotto la disciplina dei Gesuiti. Son stato il primo che in casa del Padre Abbate, et anco in Roma, ho studiato minutissimamente e continuamente sino al presente giorno il libro di V. S., con quel gusto che ella si puol imaginare che habbia havuto uno che, già havendo assai bene praticata tutta la geometria, Apollonio, Archimede, Teodosio, et che havendo studiato Tolomeo et visto quasi ogni cosa del Ticone, del Keplero e del Longomontano, finalmente adhere, sforzato dalle molte congruenze, al Copernico, ed era di professione e di setta galileista.  Il Padre Grienbergiero, che è molto mio, confessa che il libro di V. S. gli da gusto grandissimo e che ci sono molte belle cose, ma che l'opinione non la loda, e se ben pare che sia, non la tien per vera. Il Padre Scheiner, quando gliene ho parlato, l'ha lodato, crollando la testa. Dice anco che si stracca nel leggerlo per le molte disgressioni. Io gli ricordo le medesme scuse e diffese che V. S. in più lochi va intessendo. Finalmente dice che V. S. si porta male con lui, e non ne vol parlare.  Del resto io mi stimo fortunatissimo in questo, d'esser nato in un secolo nel quale ho potuto conoscere et riverir con lettere un Galileo, cioè un oracolo della natura, et honorarmi della padronanza et disciplina d'un Ciampoli, mio amorevolissimo signore, eccesso di meraviglia, o se adopri la penna o la lingua o l'ingegno. Haverà quanto prima il Padre R.mo la carissima di V. S., e le risponderà. Intanto V. S. Ecc.ma mi fa degno, ben che inetto, d'esser nel numero de' servi suoi e de' seguaci del vero; che già so che il Padre R.mo, o a bocca o per lettere me gli haverà altre volte offerito per tale. E per fine a V. S. faccio con ogni maggior affetto riverenza.  Roma, Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma Sig.r Gall. Gal. La lettura approfondita delle “Due nuove scienze” di Galilei dei cui ultimi capitoli segue direttamente la stesura ad Arcetri, gli ha suggerito molti sviluppi dei principi della meccanica ivi stabiliti. Tali sviluppi sono esposti nel trattato dal titolo “De motu gravium”. Nell’ “Opera Geometrica” conceve il  principio del barometro, costruendo quello che ora è chiamato tubo di Torricelli e individuando il "vuoto torricelliano". Con Viviani dimostra che il vuoto esiste in natura e che l'aria ha un peso ponendo quindi fine alle millenarie discussioni filosofiche sull'horror vacui. Un'unità di misura della pressione è stata chiamata Torr in suo onore e corrisponde a millimetri di mercurio. L'unità di misura del Sistema Internazionale è invece il pascal, in onore di un altro illustre fisico Blaise Pascal, che fa fiorire numerose ricerche sperimentali dalla estesa e definitiva teoria della pressione atmosferica descritta da Torricelli.  La parola “barometro” coniata da R. Boyle è oggi quasi sempre associata al nome di Torricelli che risulta quindi fra i più celebri scienziati italiani nella storia. Essendo in diretto contatto con Cavalieri inizia a lavorare con la Geometria degli indivisibili e ben presto supera, secondo lo stesso Cavalieri, il suo maestro. E abilissimo nell'utilizzarne le tecniche, cioè il metodo degli indivisibili, come anche il metodo d'esaustione, che e in uso presso gl’antichi, fra tutti il grande Archimede, di cui e entusiasta ammiratore. A lui dobbiamo la riscoperta del matematico siracusano.  Per il gusto di imitare i classici, dimostra in 21 modi diversi un teorema di Archimede: 11 con il metodo d'esaustione, 10 con il metodo degli indivisibili.  Spesso i risultati ottenuti con la geometria degli indivisibili venneno poi confermati con altre dimostrazioni, a causa della controversia sulla loro fondatezza.  Il fatto interessante è che lo stesso Archimede elabora una sorta di geometria degli indivisibili, ma non la ritiene rigorosa, e perciò dimostra sempre i suoi risultati con il metodo d'esaustione. Tutto ciò si è scoperto quando si scopre un palinsesto con un'opera sconosciuta di Archimede, il Metodo meccanico, nel quale espone questi procedimenti. -- è famoso per la scoperta del solido di rotazione infinitamente lungo detto “la tromba di Gabriele”, da lui chiamato "solido iperbolico acutissimo", avente l'area della superficie infinita, ma il volume finito. La tromba di Gabriele e considerato per molto tempo un paradosso "incredibile" per molti, incluso lui stesso, che cerca diverse spiegazioni alternative, anche perché l'idea di un secchio che è possibile riempire di vernice, ma impossibile da pitturare è senz'altro singolare. Il solido in questione ha scatenato un'aspra controversia sulla natura dell'infinito, che ha coinvolto anche il filosofo T. Hobbes. In questa disputa alcuni sostenneno che il solido conduce all'idea di un infinito completo. -- è stato pioniere nel settore delle serie infinite. In “De dimensione parabolae" considera una successione decrescente di termini positivi {{0},{1},{2}} e mostra che la corrispondente serie tele-scopica {{0}{1})+{1}{2})+}converge necessariamente a {{0}-L{0}-L}, dove “L” denota il limite della successione. In questo modo riuscw a dare una dimostrazione dell’espressione per la somma della serie geometrica. A Faenza, è presente una statua (ubicata di fronte alla chiesa di San Francesco) che lo raffigura con in mano un barometro a mercurio (curiosità sulle proporzioni: l'altezza del barometro è inferiore a quella reale, che deve essere di almeno 76 cm. Per la storia della scoperta della sua vera origine vedi anche Registrazione del convegno per il quarto centenario della nascita, M. Fidio, C.  Gandolfi, Idraulici italiani, Biblioteca Europea di Informazione Cultura.In questa sperimentazione venne preceduto di qualche anno da G. Berti, che conduce un esperimento barometrico utilizzando acqua anziché mercurio. Cfr. L'esperimento di Berti, realizzato a Roma Moon: Torricelli  G.  Rossini, Convegno di studi torricelliani in occasione dell’anniversario della nascita, Faenza, Lega, G. Bertoni, La sua faentinità e il suo vero luogo di nascita, in Studi e ricerche del Liceo Torricelli, Faenza, Ragazzini, F. Toscano, L'erede di Galileo. Vita breve e mirabile, Milano, Sironi).A .Alexander, Infinitamente piccoli. La teoria matematica alla base del mondo moderno, Torino, Codice edizioni,  Barometro di Torricelli, Equazione di Torricelli, Legge di Torricelli Torr, Tromba di Torricelli, Treccan Istituto dell'Enciclopedia Italiana.  Crusca. Evangelista Torricelli, Il contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Museo della Storia della Scienza, Firenze. Evangelista Torricelli Ruberti. Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Ruberti” – The Swimming-Pool Library  

 

Grice e Rucellai – gl’amori di Linceo – filosofia imperfetta -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Firenze). Filosofo. Crusca. Discepolo di Galilee  e in certa guisa il depositario e spositore delle opinioni metafìsiche professate dal suo maestro. Di più: in cui la scuola di Galilei ha uno dei maggiori lumi. Afferma di essere amico e confidente di Galilei ma ciò non corrisponde al vero. In verità si incontrano solo una volta quando e suo ospite nella villa di Arcetri. Men che meno e suo studente. Quanto poi alla metafisica di Galilei, i dialoghi filosofici parlano da soli.  Quando comincia a comporre i dialoghi presero persino a chiamarlo "il nostro sapientissimo Socrate". Ma anche questa era una bufala. Il fatto è ogni volta che compone un dialogo, ama recitarlo al suo palazzo davanti a un pubblico scelto di personaggi del bel mondo fiorentino. Che al suo palazzo, uno dei più ricche di Firenze, si mangia e e beve gratis. Quindi più dialoghi recitav, più si gozzoviglia. Per questo lo incitano a continuare.  La verità è che in filosofia non vuole, non segue la ragione. Chiudendo gl’occhi alla scienza, in qualunque punto, non dice nero né bianco. Altro che discepolo di Galilei anche se a Firenze, a questa panzana, ci credeno in molti.  Non è un caso dunque se i dialoghi sono pubblicati non per meriti filosofici ma linguistici. I dialoghi sono citati dal vocabolario della Crusca ed ottimo avviso e il farne spoglio abbondante perché la loro favella è veramente d'oro e, se lo stile procede talvolta prolisso, è sempre chiarissimo ed elegante e à gran ricchezza di voci e frasi convenienti agli studj speculativi.  Forse è proprio per la sua grande abilità nel farsi credere che, nel Granducato, la sua stella sembra non tramontare mai. Ambasciatore toscano prima presso Ladislao IV e poi lFerdinando III. Intendente della Biblioteca Laurenziana. Tutore di Francesco Maria. Acclamato Priore dell'Accademia della Crusca con l’alias di “Imperfetto” Strano perché lui, invece, e un perfetto: un perfetto bugiardo. Altre saggi: “Descrizione della presa d'Argo e de gl’amori di Linceo con Hipermestra”; Opuscoli inediti di celebri autori toscani, Prose e rime inedite di Rucellai Tommaso Buonaventura, Degl’officii per la società umana”; “Della provvidenza”; “Della morale”, Crusca. Orazio Ricasoli-Rucellai. Ruscellai. Keywords: gl’amori di Linceo --. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rucellai”

 

Grice e Ruffolo – il possibilismo -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Cosenza). Filosofo Italiano.Torna a Roma dal fronte della campagna greco-albanese della seconda guerra decorato con quattro medaglie al valore per diverse intrepide azioni contro il nemico, in cui e ferito con arma da fuoco trapassante il petto. Organizza in seno al ministero dell'interno una cellula di resistenza partigiana, che gli vale l'attestazione di partigiano combattente e una medaglia di bronzo al valore partigiano.  Per via della delazione di un componente del gruppo di resistenza e arrestato dalla banda Pollastrini-Koch e incarcerato alla pensione Jaccarino in via Romagna. Trasferito in Regina Coeli condivide la cella con Pintor e Salinari discutendo del dopo liberazione. Trasferito a via Tasso e interrogato da Kappler. L'iniziale sentenza di morte e commutata in deportazione. Qualche ora prima dell'ingresso degl’alleati in Roma, all'abbandono di Roma da parte dei tedeschi, usce dal carcere insieme per essere avviato su uno dei trei torpedoni in attesa a Piazza San Giovanni per essere deportato in Germania. Un quarto torpedone e invece quello destinato all'eccidio di La Storta dove e ucciso Buozzi. Lee SS gli impedeno il suo proposito di salire proprio sul quarto torpedone, scostato dagl’altri, avvalorando la tesi che l'eccidio e pre-meditato e non una reazione impulsiva del comandante. Costretto a salire su uno dei restanti tre torpedoni, si getta mentre il convoglio e in marcia. Riusce a far perdere le tracce e a liberarsi nonostante le SS avessero fermato il convoglio e lo insegueno nella campagna nei pressi di Ficulle. Dell’arresto e prigionia da conto in "Roma -- storia della mia cattura e fuga dalle SS [dai nazisiti]" (Roma). Al termine della guerra, ha la carriera di notaio a Grosseto. Uomo colto, conversatore brillante con battute spesso umoristiche. In occasione della trasmissione "Testimoni oculari" di S. Zavoli, circa la detenzione a Via Tasso, venne intervistato il fratello Sergio. La sua condizione di laringectomizzato per il tumore alle corde vocali, e probabile causa della mancata intervista. Tuttavia non è citato nella trasmissione, in quanto il fratello omise di nominarlo nell'intervista, causando uno spiacevole dissapore familiare, tenuto conto delle drammatiche e indimenticabili circostanze di quei momenti vissuti insieme. Amico e intrattenne corrispondenza tra gli altri, con  Orlando, Levi, Ragghianti, I. Baldini, A. Trombadori, F. Valeri, M.  Morante, C. Cassola, M. Melloni (Fortebraccio), A. Guercio, A. Ripellino, F. Gabrielli, e M. Stern.  Notevole la mole dei suoi saggi e il cui interesse di pensiero, investe gli argomenti più disparati. Altri saggi: “La Cosmologica” (Roma, Signorelli), opera poetico-filosofica. Fonda la “metafisica possibilista” basata sulla teoria della relatività generale e della fisica dei quanti; "America come pretesto" (Roma, Ventaglio); "Il possibilismo: suggerimento filosofico eutimistico-terapeutico” (Roma, Mancosu); "Guazzabuglio"; “Quadri di una esposizione” (Roma, Barone); “Guazzabuglio” (Roma, Croce);“Oltre gl’ali di Icaro” (Roma, C. Mancosu). Nicola Ruffolo. Ruffolo. Keywords: Icaro, Cosmologica, possibilismo, guazzagublio, lo specchio del diavolo. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Ruffolo” – The Swimming-Pool Library.  

 

Rufino – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Aquileia). Filosofo italiano. Tirannio Rufino – He commented some treatises by Origen.

 

Grice e Rufo – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo Italiano. Publio Rutilio Rufo. Scolaro di Panezio di Rodi. Combatte sotto Numanzia agl’ordini d’Emiliano Scipione come "tribunus militum" ed e pretore urbano. Al pari di Mario, Rufo segue come legato Quinto Metello nella guerra contro Giugurta. Quando Mario, quale console, assunse il comando dell’esercito, Rufo ritorna a Roma. Console. Rufo segue l’amico Marco Scevola l’Augure nel suo pro-consolato d’Asia. Condannato ingiustamente per accuse di nemici che si e procurato con la sua rigida onestà, Rufo vive da prima a Mitilene e poi a Smirne, e rifiuta l'invito di Silla di accompagnarlo a Roma. Cicerone conosce Rufo a Smirne. A Smirne, Rufo scrive un "De vita sua" e una storia di Roma. E oratore. I suoi discorsi hanno per la loro aridità impronta stoica. Coltiva gli studi giuridici. Publio Rutilio Rufo militari romani e politici romani. Console della Repubblica romana. Publius. Muore a Smirne Gens: Rutilia Console. Publius Rutilius Rufus. Militare, politico e storico romano. Comincia la sua carriera militare al seguito d’Emiliano Scipione Africano minore, nella guerra in Spagna. Rufo e legato di Quinto Cecilio Metello Numidico, proprio nel corso della guerra contro Giugurta, durante la quale, fra i sottoposti di Metello, vi era anche Gaio Mario. Si distinse nella battaglia del Muthul, nel corso della quale fronteggia un attacco di Bomilcare e organizza la cattura o il ferimento della maggior parte degli elefanti da guerra numidici. Eletto console, avendo come collega Gneo Mallio Massimo, il quale arriva secondo all'elezione. Le sue iniziative principali riguardarono la disciplina militare e l'introduzione di un migliore sistema di addestramento delle truppe. Legato di Quinto Mucio Scevola L’augure, governatore della provincia d'Asia. Aiutando il suo superiore nei suoi sforzi di proteggere i provinciali dalle malversazioni dei pubblicani, Rufo si guadagna l'inimicizia dell'ordine equestre, al quale i pubblicani appunto appartenevano. Venne citato in giudizio con la grave accusa di estorsione ai danni di quegli stessi provinciali che lui aveva fatto tutto il possibile per proteggere. L'accusa era sfacciatamente falsa ma, poiché le giurie della quaestio de repetundis (il tribunale preposto al giudizio dei governatori e amministratori provinciali accusati di ruberie) a quel tempo sono scelte fra i cavalieri, la sua condanna era cosa certa, a causa del risentimento che essi provavano per lui. Rufo e difeso da suo nipote Gaio Aurelio Cotta, e accetta il verdetto con la rassegnazione che si addiceva a uno stoico e allievo di Panezio quale era lui. Rufo si ritira a vita privata dapprima a Mitilene e poi a Smirne, dove trascorse il resto della sua vita -- forse un atto di sfida nei confronti dei suoi persecutori. E infatti accolto con tutti gli onori nella medesima città nella quale, secondo i suoi accusatori, si era comportato da funzionario corrotto -- e dove Cicerone lo incontra non più tardi. Sebbene invitato da Lucio Cornelio Silla a fare ritorno a Roma, Rufo declina l'invito.  Durante il suo soggiorno a Smirne, Rufo scrive la propria autobiografia e una storia di Roma. Rufo ha infatti una profonda conoscenza della letteratura ma anche del diritto, e scrive dei trattati giuridici, dei quali alcuni frammenti sono citati nel “Digesto.” Rutìlio Rufo, Publio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata Arnaldo Momigliano, RUTILIO RUFO, Publio, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936. Rutilio Rufo, Publio, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010. Rutìlio Rufo, Pùblio, su sapere.it, De Agostini. Publius Rutilius Rufus / Rutilius Rufus, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Opere di Publio Rutilio Rufo, su PHI Latin Texts, Packard Humanities Institute. Predecessore Console romano Successore Quinto Servilio Cepione e Gaio Atilio Serrano(105 a.C.) con Gneo Mallio MassimoGaio Flavio Fimbria e Gaio Mario IIV · D · M Storici romani . Portale Antica Roma   Portale Biografie Categorie: Militari romani Politici romani Storici romani Militari Storici Nati a Roma Morti a Smirne Consoli repubblicani romani Rutilii Stoici[altre] PUBLIUS RUTILIUS RUFUS, who came after Brutus, was first Tribune of the people, then Consul, A. U. C. 648; and subse quently Proconsul of Asia. His ancestors had been both Censors and Consuls. All that is related of him is, that he was in high esteem with Augustus, who supported all his own plans by the reasonings of this great lawyer. Wise Romans. To the list of wise men recognised by the Greeks the Romans were proud to add other names from their own history, thereby associating their philosophic principles with patriotic pride. From their mythology Aeneas was selected, the man who crushes his desires that he may loyally cooperate with the destiny of his people; from the times of the republic Scipio Africanus minor and his gentle companion Laelius; whilst in Publius Rutilius Rufus a Roman could be found who, like Socrates, would not when on his trial consent to any other defence than a plain statement of the facts, in which he neither exaggerated his own merits nor made any plea for mercy. Nam cum esset ille vir [P. Rutilius Rufus] exemplum, ut scitis, innocentiae, cumque illo nemo neque integrior esset in civitate neque sanctior, non modo supplex iudicibus esse noluit, sed ne ornatius quidem aut liberius causam dici suam, quam simplex ratio veritatis ferebat' Cic. de Or. i 53, 229; cf. Sen. Dial. i 3, 4 and 7; and see further, § 430.

 

Grice e Ruggiero – romolo e remo – filosofia meridionale --  filosofia italiana – Luigi Speranza (Napoli). Filosofo Italiano.  Nato alla fazione di Bruciano, fiiglio di Eugenio  e di Filomena d'Aiello. Scrive “Critica del concetto di cultura”, cui Croce rimprovera la mancata distinzione tra “cultura” e “falsa cultura”. Idealista, senza aderire all'attualismo di Gentile. Liberale, pur non risparmiando critiche alla classe politica espressa dal Partito liberale. Insegna a Messina e Roma. Avendo aderito all'idealismo con Gentile, la sua rivendicazione dei valori del liberalismo lo rese un esponente di spicco dell'opposizione al fascismo. Per non perdere la cattedra presta il giuramento di fedeltà al fascismo. Autore, tra le altre opere, di una imponente Storia della filosofia  e di una Storia del liberalism. Socio degl’Esploratori Italiani. Indaga nella storia della filosofia romana la potenza di libertà costruttrice del mondo degl’uomini, e, auspicando in tempi oscuri il ritorno alla ragione, e ad Italia maestro ed apostolo di fede nell'umanità.  Saggi: Storia della filosofia,” “La filosofia greca'” Bari, Laterza); “Cristianesimo, Bari, Laterza); “Rinascimento, riforma e controriforma, Bari, Laterza); La filosofia moderna. Cartesianismo (Bari, Laterza); L’Illuminismo, Bari, Laterza); Da Vico a Kant, Bari, Laterza); L'età del Romanticismo, Bari, Laterza); Hegel, Bari, Laterza); La filosofia contemporanea, Bari, Laterza); Critica del concetto di cultura, Catania, Battia; La filosofia contemporanea, Bari, Laterza,  Il pensiero politico italiano meridionale (Bari, Laterza); L'impero britannico dopo la guerra, Firenze, Vallecchi, “Storia del liberalismo” (Bari, Laterza, La filosofia contemporanea” (Bari, Laterza); “Filosofi del Novecento” (Bari, Laterza); “L'esistenzialismo” (Bari, Laterza); “Scritti politici, R. De Felice, Bologna, Cappelli,  La libertà, F. Mancuso, Napoli, Guida); Lettere a Croce (Bologna, Mulino); B. Croce, La Critica, I filosofi che dissero "NO" al Duce, in La Repubblica, Un ritratto filosofico, Napoli, Società editrice); L'impegno di un liberale” “Tra filosofia e politica, Firenze, Monnier); Treccani, Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.    M. Griffo, La coscienza critica del liberalismo; V. Sgambati, Tra ethos e pathos. Guido De Ruggiero. De Ruggiero. Ruggiero. Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Ruggiero” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rusca – filosofia italiana – apollo liceo – licio – liceo – I viali dei Giardini dell’apollo licio – liceo – Apollo in riposo -- Luigi Speranza (Venezia). Filosofo Italiano. Studia filosofia. Vicario generale di Padova della Congregazione del Sant'Uffizio. Ricopre quindi il ruolo di Inquisitore. Scrive “Syllogistica methodus” ; “De caelesti substantia”; “De fabulis palaestini stagni ad aures Aristotelis peripateticorum principis e l' Epitome theologica”. Vescovo di Caorle. Uno dei presuli che più si spese per le necessità della sua diocesi. È infatti ricordato per gli imponenti restauri della cattedrale che volle fossero eseguiti per salvare l'edificio dall'imminente rovina. Durante questi restauri ricopre il soffitto della cattedrale con stucchi e diede all'edificio una struttura barocca. La riconsacrarla, apponendo alle pareti dodici croci in cotto, tuttora conservate. Inoltre fa completare la realizzazione dei nuovi reliquiari per le insigne reliquie dei santi patroni (Stefano protomartire, Margherita di Antiochia e Gilberto di Sempringham) e provvide al rinforzo della struttura del campanile. Al completamento di tutti i lavori, volle che alle solenni celebrazioni presenziassero musici provenienti da Venezia. A memoria di tutto ciò, resta la lapide, ora affisse alla parete sinistra del duomo. D. O.M. LÆVITÆ STEPHANO PROTOMARTYRI FR·PETRVS MARTYR RVSCA EPVSCONSECRAVITMARINO VIZZAMANO PRÆTORE M·D·C·L·XV·III CAL SEP· -- A Dio ottimo massimo al levita Stefano proto-martire fra' P. Rusca vescovo consacra essendo podestà M. Vizzamano. Ricordato per la sua premura nel risollevare le sorti economiche. Ripristina  la mensa episcopale e provvide al sostentamento dei sacerdoti istituendone la confraternita. Si adopera per correggere i comportamenti dei fedeli e dei sacerdoti stessi. Fa erigere nella cattedrale un altare dedicato a Sant'Antonio di Padova. In Duomo a Caorle resta la pala d'altare del Santo con la lapide, affissa alla parete destra dove sorgeva l'altare, che recita: ILL.MI ET RMI EPI CAPRVLEN. VNAM MISSAM LECTAM QVOTIDIE, ET DVAS CANTATAS QVOLIBET MENSE AD HOC ALTARE S. ANTONII CELEBRARI CVRANTO TENENTVR VT IN ACTIS D. OCTAVII RODVLPHI NOT. VEN. DIEI XIV MENSIS IAN. MDCLXXI AB INCAR. FR. PETRVS MARTYR RVSCA EPVS CAPRVLEN. EREXIT VNIVIT DISPOSVIT. Illustrissimi e reverendissimi vescovi caprulensi, abbiate cura che una messa letta quotidiana e due cantate in qualsivoglia mese siano celebrate a questo altare di S. Antonio, ne sono tenuti come dagli atti del signor Ottavio Rodolfo notaio veneziano del giorno 14 mese di gennaio 1671 dall'Incarnazione. Fra' Pietro Martire Rusca vescovo di Caorle eresse, unì, dispose. Consacra la chiesa di Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia.  R. Rusca, Il Rusco, overo dell'historia della famiglia Rusca, N. Marta, Venezia, Bonaventura Perissuti, Notizie divote ed erudite intorno alla Vita ed all' insigne Basilica di S. Antonio di Padova, Padova,  Flaminio Corner, Notizie storiche delle chiese e monasteri di Venezia, e di Torcello, G. Manfrè, Padova, G. Sbaraglia, Supplementum et castigatio ad scriptores trium ordinum S. Francisci, S. Michaelis ad ripam apud Linum Contedini, Roma. T.  Bottani, Saggio di Storia della Città di Caorle, Bernardi, Venezia, G. Musolino, Storia di Caorle, La Tipografica, Venezia, Paolo Francesco Gusso e R. Candiago Gandolfo, Caorle Sacra, Marcianum Press, Venezia,    F.  Ughelli, Italia sacra sive de episcopis Italiæ, et insularum adjacentium. Pietro Martire Rusca. Rusca. Keywords: “Syllogistica methodus”, “Aures Aristotelis peripateticorum principis”; “Defensionem Vestigationum Peripateticum”, il liceo fuori dal liceo. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rusca” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rusconi – attacco e contrattacco – la romanitas di Tertuliano -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Meda). Filosofo italiano. Insegna a Trento e Torino. “La teoria critica della società” -- Istituto storico italo-germanico. Altre saggi: “Crisi di sistema e sconfitta operaia” (Einaudi); “Scambio, minaccia, decisione”; “Sociologia politica (Mulino); Se cessiamo di essere una nazione (Mulino), in cui ripercorre il dibattito sul concetto di nazione – “la nazione italiana”; Resistenza e post-fascismo (Il Mulino); “Come se Dio non ci fosse” (Einaudi), “Italia – lo stato di potenza, la potenza civile (Einaudi) Cefalonia. Quando gli italiani si battono (Gli struzzi  Einaudi); “L'azzardo” (Mulino); “Cavour: fra liberalismo e cesarismo (Il Mulino); “Cosa resta” (Laterza ); “Seduzione” (Feltrinelli ); “Attacco” (Mulino). Gian Enrico Rusconi. Rusconi. Keywords: romanita, italianita, il concetto di nazione in Hegel, “God save the queen” – the national anthem – l’inno nazionale -- Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rusconi” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Rustico – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Quinto Giunio Rustico. Porch. A friend of Antonino. According to Antonino, Rustico taught him, amongst other tings, the importance of both characterd development and careful study. He also introduced him to the writings of a former slave by the name of Epitteto. Rustico taught law and presided over the trial of Giustino detto il Martire – condemning him to death.

 

Grice e Ruta – corpori sani – l’intersoggetivo e la psiche sociale – filosofia fascista – filosofia meridionale -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Belmonte Castello). Filosofo italiano. Insegna a Napoli. Conosce e frequenta Croce. Sviluppa una filosofia in armonia con l'ideologia del regime fascista. Saggi: “Il gusto d'amare” (Millennium); “Insaniapoli” (Campus); “Il segreto di Partenope” (Napoli, Millennium);“L’inter-soggetivo e la psiche sociale” (Milano, Sandron); “Il ritorno del genio di Vico” (Bari); “Politica e ideologia” (Milano, Corbaccio); “La necessità storica dell'Italia nuova” (Napoli); “Diario e lettere” (Bari); “La nascita della tragedia ovvero Ellenismo e pessimismo” (Bari). Enrico Ruta. Ruta. Keywords: l’intersoggetivo e la psiche sociale, corpori sani, il concetto di necessita storica in hegel – il concetto del sociale – il carattere del popolo italiano, lo stato italiano – la missione del popolo italiano – la patria italiana. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Ruta” – The Swimming-Pool Library.

 

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