Cosi l'arte della parola, svolgendosi nel sentimento artistico e nella riflessione scientifica, arrivò a uno scetticismo filosofico, e si giudica generalmente incompetente a costituirsi un assoluto. Lo scetticismo è la necessaria conclusione d'ogni intellettualilà, che abbia trasceso il sentimento, e non sappia trascendere alla pura speculazione. Il nostro filosofo si propone anche la celebre questione del progresso, ossia del cammino della civiltà; e trova che essa fu evolutivamente risolta coir una o coll'altra delle seguenti tre risposte: Il genere umano invecchia e invecchiando/dgiara (sentenza prediletta dagli antichi, da parecchi ottimi poeti moderni e specialmente dai teologi; con essa lo spirito, scorgendo le migliori cose desiderabili, le illumina col prestigio della distanza nello spazio e del tempo. Il genere umano scuote le tenebre della sua ignoranza, ricerca la scienza, con cui recar rimedio alle sue infermità, e accrescere i beni, insomma migliora; (con essa lo spirito sforzatosi di prendere il governo del mondo, raggiunge la sua dignità, dalla quale la mistica antichità lo dichiarò decaduto: ed è prediletta dai novatori in genere). L'uomo né peggiora né migliora, ma svolge in modo la sua spiritualità, che la prospettiva del suo processo rimanga duplice, a migliorare per una parte, a peggiorare per l'altra: lo spirito è una perpetua compensazione attiva del bene e del male, in modo che l'uno generi l'altro per necessità logica e questa é la soluzione preferita dal filosofo: soluzione, come si [Prolegomeni] Lo Spirito oggettivo vede, trascendentale, ma punto strana perchè l'esigenza del trascendentalismo è propria dell'uomo: esso è necessario alla spiritualità, cosi come la respirazione al corpo umano, sebbene, sommando le opposizioni che si sono mosse alla speculazione, si vede che tutto lo scibile finito iu l'avversario d'ogni trascendentalismo speculative. La determinazione suprema della voce, la favella, cioè la pronuncia articolata della dialettica psichica è il vero fondamento dello scibile, perchè concreta sensibilmente lo sdoppiarsi del pensiero: è la formula e insieme lo strumento più eminente della manifestazione spirituale. Sebbene né la favella, né la facoltà di acquistarla siano necessariamente richieste per determinare la posizione dell'uomo nella natura il sorgere del linguaggio, è, come il pudore, sintomo della spiritualità che nasce e si afferma. Lo studio della linguistica che sembrerebbe poter procedere sopra un terreno libero da qualsivoglia pas-[Introduzione alla coltura generale, Prolegomeni Massime e Dialoghi, Fase. Spirito oggetiivo] sione partigiana, invece cammina sotto vane bandiere teologiche, o in balla del liberalismo naturalistico o finalmente asseconda le simpatie e avversioni etniche. Come ogni popolo crede ed ha creduto sempre di essere il primo popolo della terra, cosi crede ed ha creduto sempre di possedere la più perfetta di tutte le lingue -- opinione che naturalmente osta ad un bilancio del contributo che ogni idioma portò all'educazione dello spirito umano. Il problema dell'origine delle lingue, cosi come fu posto per tanto tempo, è assurdo, giacché presuppone prenato alla lingua il pensiero, il quale mediante essa debba riferirne l’origine. L'unica ricerca genetica che, fuori del dominio speculativo, possa condurre a utile risultato, è la determinazione di un periodo riconoscibile nelle vicende storiche, dal quale si siano sviluppate le attuali forme linguistiche. Considerando il rapporto tra l'idea e le primissime radici designative si capisce che detto rapporto non è idealmente definibile, perchè è meramente naturale: è una ragione psichica immediata come quella per la quale il riso è foneticamente altro dal lamento e significa diversa condizione dell'anima. Ma l'idea progressivamente si emancipa dalle forme materiali e radicali: giacché agevolmente si capisce come una radice viva, ossia espressiva di un solo concetto determinato, patisca in questa determinazione un impedimento alla sua dialettica e storica evoluzione; anzi, la [Considerazioni ecc., Lo spirito oggettivo radice e l'idea si legano reciprocamente, e così l'una e l'altra sono arrestate nel loro metamorfico svolgimento. Si può dire che il pensiero di un popolo tanto più liberamente si svolge nella storia quanto meno sia spiritualmente legato dalle radici vive della propria lingua, e che reciprocamente l'inerzia dialettica conserva le radici vive come l'attività le corrompe e spegne. Molta importanza ha lo studio delle lingue per la istruzione e l’educazione del pensiero. L’uomo è tante volte uomo quante lingue conosce, giacché tale studio concerne vari modi che rispondono ai vari gradi del pensiero. Infatti l'idioma accennò progressivamente a) a dare le forme sensibili, 3) le intellettive, e) le concettuali. Quanto più il pensiero si avvia all'espressione rigorosamente logica tanto più si libera dalle esigenze tutte formali della lingua. Giovanetto, sperimentai che dalla lingua è occasionato il pensiero; più tardi capii che la lingua è mezzo necessario alla sua formulazione; finalmente concepii che la vera forma intrinseca del pensiero non può essere manifestata da questo mezzo estrinseco, che è la lingua. Il che significa che essa, giunta che sia di fronte alla speculazione pura, o per dir meglio, al sistema contemplativo si esautora da sé medesima, riconoscendosi insufficiente a esprimerlo concretamente: anzi, la lingua Idee radicali delle discipline matematiche ed empirico-induttive. Introduzione alla coltura generale. Prolegomeni. Massime e Dialoghi. Fase. Lo spirito oggettivo volgare, per l’uso pratico della vita, vuol essere studiata assai differentemente che la letteraria e la filosofica, perocché lo scopo delle varie forme linguistiche non è menomamente identico. Anche la semplice nozione storica di un paese è assai collegata colla conoscenza del suo idioma speciale. Narrando di un viaggio fatto dall'eroe di uno de’suoi tanti romanzi, il Ceretti dice: Il mio protagonista studia vasi sopratutto di famigliarizzarsi coi singoli idiomi che erano svariatissimi e giudica che la nozione à un certo paese supponesse quella del minuto popolo, epperciò una pratica dell'idioma locale. E vedemmo che così si comportò nei suoi viaggi egli stesso. Quanto alla questione circa la preminenza del toscano sugl’altri dialetti nella nostra lingua letteraria, ecco le osservazioni, che noi riferiamo qui non perchè ci paiano originali, ma per dimostrare, una volta di più, quale sicurezza di sguardo avesse Ceretti in ogni questione, che si affacciasse al suo intelletto. La lingua italiana possiede, come tutte l’altre, il suo proprio genio caratteristico, per il quale non può essere confusa con veruna delle lingue romaniche. I suoi dialetti, moltissimi e svariatissimi, si distinguono fra loro singolarmente per il loro specifico carattere, ma nessuno potrebbe sospettarli dialetti d'una lingua altrimenti che l'italian: questo avviene perchè fra tante differenze essi posseggono un carattere comune. Memorie postunte, Fase. Itinerario di un inqualificabile. Fase. Lo spirito oggettivo grammaticale e lessicale; e l’unità dello spirito italiano, nonostante le sue profonde differenze, è improntata in questo generalissimo tipo comune dei dialetti. Oggidì da letterati si disputa seriamente se il solo toscano sia il tipo classico della lingua italiana, ovvero se il genio della nostra lingua, essendo sparso in vari dialetti, si debba ecletticamente approfittare di tutti. Esporrò brevemente la mia opinione. Il toscano è senza dubbio il più ricco, il più venusto e sopratutto, diremo, il più prettamente italiano dei dialetti parlati nella penisola, e perciò esso è senza dubbio il repertorio più copioso e più italiano. Ma non si deve dimenticare che la lingua parlata in Toscana, quanto-sivoglia buona, è pur sempre un dialetto, epperciò non può essere una lingua letteraria sufficiente: nessun popolo scrive come parla; le lingue parlate nascono e crescono nel popolo, e contengono le mere idee del popolo; la letteraria e la scientifica sviluppano il materialelinguistico della parlata giusta le esigenze progressivedelle lettere e delle scienze. Ora questo materiale della lingua parlata sarà tanto più sufficiente quanto più ampiamente sarà desunto da tutti i dialetti italiani: ognuno di essi possiede certe locuzioni così proprie all'idea, quali non sono specificamente possedute da verun altro. Di queste precellenze particolari la lingua delle lettere e della scienza deve liberamente approfittare e non immiserirsi nell'idioma locale d'una provincia. Seguitiamo il buon esempio del grande Alighieri, che, quantunque toscano, esordì a scrivere la sua Commedia non nell'idioma toscano, ma in una lingua veramente italiana. Spirito oggettivo. Molte forme grammaticali e lessiche sono riducibili allo spirito generale della lingua italiana, talune non lo sono: il buon criterio del letterato deve scernere quelle da queste, e, se l'idea esige neologismi, li deve creare conformemente al genio della lingua, e omogeneamenteai materiali idiomaticamente o letterariamente prestabiliti nella lingua italiana. Coll'idioma esclusivamente toscano s'immiserisce non solo la lingua, ma conseguentemente anche l'idea, la quale trascende le limitazioni locali e popolari. Dai Sogni e Favole: Dal Sogno fiiogoologico. Perfezione ed imperfezione degli enti. Dalla Favola antropologica. Dialogo tra Fantasia, Lu cifero ed il filosofo. Dalla Favola antropopedeutica. Dialogo tra Favola ed Filosofo. La filosofia e la solitudine. Dalla Favola angelica. La vita del filosofo. Dal Sogno utopistico. Dialogo fra il filosofo ed un ere mita della futura società riformata.Dal Sogno utopistico. L’educazione in un ordinamento utopistico della società. Dalla Favola utopistica. Una gita in aeroplano nella so cietà riformata. Dalla Favola utopistica. Un « casus belli » Dalla Favola utopistica. Le condizioni economich della società riformata dell’anno 2000. Dalla Favola utopistica. Un disegno di ordinament cittadino nella società riformata dell’anno 2000 . Dal Sogno assurdo. La società nel secolo xix e nell’e poca successiva della riforma. Dalla Favola assurda. L’igiene. Dal Sogno del diluvio riformatore. Un cataclisma. Dalla Favola di F.rato. Poesia, scienza, speculazione Dalla Favola ili Erato. La danza, la mimica, la mu¬ sica, la poesia. Dalla Favola di Erato. I grandi poeti sono spiriti concettivi. Dalla Favola tecnica. Prolusione agli studi tecnici in una società futura. Dalla Favola filosofica. Manuale pratico di vita civile . Dalle Massime e Dialoghi: Reminiscenza.» Espressione della verità. Recondita opera della filosofia nella storia dell’ umanità. Gli attori della nostra storia europea. Gli spiriti forti e la moralità. I filosofi nella società degli uomini comuni. Debolezza delle facoltà mentali. Celebrità e saggezza. I giudizi del mondo. Apprendere da sò stesso o dal maestro .II giornaletto umoristico. La tirannia della debolezza. L’apprezzamento della filosofia del mondo. Stazioni nell’itinerario degli studi. Dialogo di Patologo e Apatologo.» L’uomo piacevole. Machiavellismo delle sette. Differenze spirituali. Un quinto giudizio del mondo.Erutti di una coatta abnegazione. La celebrità ed il sapere. Dialogo della Luna e della 'ltrra. Lagnanze e contentezze inopportune. » L’intrinseco del mondo. L’ineccepibile probità. Conosci te stesso. Il vero sentimento e la costumanza. La predica delle tre sorelle . Metodo per essere colto e sapiente. Scopo di un filosofo . Catechismo de! medico praticante. ”Documenti esteriori della soggettività. L’inettitudine dei filosofi e dei poeti . Annunzio librario. Dialogo di un filosofo con un amico. Orientazione dello spirito speculativo. L’infelicità degli uomini grandi . a 2511 consigli delle persone. La setta. La personificazione delle maggioranze. I giudizi del mondo. Verità speculativa e verità della riflessione. Sentenziucce. Le ragioni delle sette. Predilezione del sentimento e della riflessione Le abitudini della vita pratica e teorica . Insegnamento delle massime pratiche mondane. L’hegeliana filosofia del diritto . Trascendentalismo. La divina provvidenza1 diritti della gente. Astrazioni viste sotto un solo aspetto. Ragioni della verbosità . La solitudine e la città. Le lodi e i biasimi del nostro tempo. La morte spirituale. L’inavvertenza. Politica. Circa la musica contemporanea. I desideri del filosofo .L’essenzialità del sistema contemplativo .Uno stravagante . li soldato. Un rimprovero sconsiderato1. 'esigenza dello spirito. Il lavoro del cervello. L’educazione positive. La composizione. I ire periodi della storia umana Intensità dell’esistenza ed annullamento Insegnamento della lingua. I fondamenti dello scibile finito. La religiosità dell’Asia. La religiosità in Grecia e in Roma. II Cristianesimo. L’igiene. L’ozio delle Trascendentalismo. La verità poetica. La responsabilità. Paradossi. La professione. Il regime. L’educazione del getter. L’essenza e il formalismo dello scibile umano. Il bello poetico. Il deputato. Crepuscolo di Milano. Pellegrinaggio. Unione di Torino. Silorata. Revue franco-italienne di Parigi. Philosophische Monatshefte, Rabus. Pasaelogices Specimen. Zeitschrift fur Philosophie und philosophische Kritik, Perseveranza. Antonietti. Considerazioni sopra il sistema dello Spirito e della Natura. Lorenzi alle Considerazioni. Gazzetta Letteraria Ercole. Filosofia delle Scuole Italiane, Ercole. Pasaelogices Specimen. Annuario biografico universale, Articolo d'indole generale. Lorenzi. Notizia degli scritti e del pensiero filoso- ficodi Pietro Ceretti accompagnata da un cenno autobiografico pel medesimo (la mia celebrità). Ercole. Torino, Unione Tip. Editrice. Prefazione de IP Autore In Atti deirAccademia Reale delle scienze di Torino (Classe di scienze morali, storiche e filosofiche). Adunanza. Nuova Antologia.Valdarnini. Zeitschrift filr Philosophie und philosophi-sche Kritiky Halle, Notizia bibliografica. XV. In Rivista Italiana di Filosofia dNotizia bibliografica del Prof. Felice Tocco. XVI. Introduzione dei traduttori ai Prolegomeni, Nuova Antologia. Letteratura.Tarozzi. Ercole. Rivista Italiana di Filosofia, Ercole. Machiavelli, T. C. In Lettere ed Arti.Lenzoni. Ateneo Veneto.Ift Revue philosophique de la France et de L’Etranger. Perez. Ercole. Sinossi. Rassegna Nazionale. Un poeta filosofo.Notizia. Rivista Italiana di Filosofia. Notizia Valdarnini. Risveglio educativo, La pedagogia di Ceretti. Studio del Val-darnini. Prefazione dell’autore In La Coltura, La fama postuma di un Filosofo poeta, del Prof. G. Zannoni. In Voce del Lxigo Maggiore, Pietro Ceretti poeta, di Renato delle Carte (Prof. Vittore Alemanni). XXX. La Filosofia della Natura di P. Ceretti per Pasquale D'Ercole. Torino, Unione tip. editrice . The Mind, Benn. Zeitschrift fììr Philosophie nnd philosophische Kritik, Leipzig, Notizia sulle opere postume, Hermann. Rinnovamento Scolastico, Roma, Ceretti nella storia della Pedagogia, di Fantuzzi. Deutsche Litteraturzeitung, Notizia sul volume dell'Essologia, del Giovanni Cesca. Rivista Italiana di Filosofia, Un nuovo Trattato di Filosofia della Natura del Valdarnini. Nella Storia della Pedagogia Italiana del Prof. Angelo Valdarnini, Paravia e C. 1893. Idem nel Dizionario illustrato di pedagogia del Martinazzoli e Credaro. - Rumori mondani di GaetanoNegri, Milano Discorso. Ercole. Inaugurazione del monumento a Ceretti,Intra,Vedetta.Alemanni,Saggi di Filosofia Teoretica. Valdarnini. Firenze Prefazione dell’Autore. Introduzione. Ercole. Essologia, Stampa Notizia sul 2" voi. deirEssologia. Alemanni. XLiii. Rassegna Nazionale NotiziaAlemanni. Rivista Italiana di Filosofia, stX.i,-La Coscienza Fisica, studio Alemanni. Nella Storia Compendiata della Filosofia di Cantoni (Milano Hoepli) Rivista Pedagogica Italiafia, La filosofia naturale del Ceretti. Valdarnini. Coltura, Notizia del Pro- fessore I. Petrone. XLViii. In Rivista Italiana di Filosofia, Le dottrine estetiche di Ceretti. Studio. Alemanni (Literarisches Centralblatt, Essologia. La Fisica. Nella Enciclopedia universale illustrata, Milano, Vallardi Editore. Cenno sul Ceretti. Grundriss der Gcschichte der. Philosophie, Viertel Theil di Ueberweg-Heinze. Notizia sul Ceretti (Credaro). In Rivista Filosofica. La filosofia di P. Ceretti. Alemanni. Ceretti (n. intra), filosofo. implicatio — empiegazzione — ES implicatum — empiegato — EX implicans — empiegante — SYN.
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