Tuesday, August 27, 2024

G e M Tra gli scritti di Mussolini figurano, in ordine di pubblicazione: Dio e patria nel pensiero dei rinnegati, New York, s.n., 1904. L'Uomo e la Divinità. Contraddittorio avuto col pastore evangelista Alfredo Taglialatela la sera del 26 marzo 1904 alla "Maison du peuple" di Losanna, Lugano, Cooperativa tipografica sociale, 1904. [Testo di una conferenza tenuta a Losanna per commemorare la Comune di Parigi, conosciuto anche col titolo di Dio non esiste, col quale viene a volte ristampato] La filosofia della forza. Postille alla conferenza dell'on. Treves, Predappio 1908. Pio Battistini, 7 settembre 1891. Discorso commemorativo, pronunciato nel diciannovesimo anniversario dell'assassinio, Forlì, Lotta di Classe, 1910. Claudia Particella. L'amante del cardinale, romanzo pubblicato a puntate su "Il Popolo", Trento, 1910. Il Trentino veduto da un socialista. Note e notizie, Firenze, La rinascita del libro, 1911. La mia vita dal 29 luglio 1883 al 23 novembre 1911(1911-12), Roma, Editrice Faro, 1947. Giovanni Huss. Il veridico, Roma, Podrecca e Galantara, 1913. [pubblicato nella collana de «I martiri del libero pensiero» col dichiarato intento di suscitare nei lettori «l'odio per qualunque forma di tirannia spirituale e profana», fu dall'autore censurato nel 1921 e, dopo la stipula del Concordato del 1929, scomparve dalle biblioteche e dalle librerie] La guerra per la libertà e per la fine della guerra. Lettera ai socialisti d'Italia di Benito Mussolini con l'aggiunta delle sue ultime dichiarazioni dopo le dimissioni da direttore dell'Avanti, Firenze, Nerbini, 1914. Il mio diario di guerra (1915 - 1917), Milano, Imperia, 1923. My Autobiography, New York City, Charles Scribner's Sons, 1928 [pubblicato inizialmente a puntate sul Saturday Evening Post e poi in volume nello stesso anno il libro, scritto come opera di propaganda per i lettori americani, è stato scritto in realtà dall'ambasciatore statunitense Richard Washburn Child, il quale viene riportato come "traduttore", insieme a Luigi Barzini con materiale fornito da Margherita Sarfatti e con la possibile collaborazione di Arnaldo Mussolini. Il libro vide la sua prima traduzione italiana solo nel 1971 come La mia vita, da non confondersi con La mia vita dal 29 luglio 1883 al 23 novembre 1911 spesso ristampato e riportato abbreviato con lo stesso titolo][323] La dottrina del fascismo, 1932[324] Vita di Arnaldo, Milano, Il Popolo d'Italia, 1932. Scritti e discorsi di Benito Mussolini, 12 voll., Milano, Hoepli, 1934-1940. Parlo con Bruno, Milano, Il Popolo d'Italia, 1941. Storia di un anno. Il tempo del bastone e della carota, Milano, Mondadori, 1944 ( versione digitalizzata.). Memoriale del nord del duce, (scritto tra il 1944 e il 1945, mai pubblicato) Opera omnia di Benito Mussolini, 44 voll., a cura di Edoardo e Duilio Susmel, La Fenice Firenze 1951-1963, poi Volpe Roma 1978-1980. Note ^ E. Bertoni, Aurelio Saffi. L'ultimo "vescovo" di Mazzini, Forlì, Cartacanta, 2010, pp. 109-112, ISBN 88-96629-28-4. ^ Sulla questione della meta finale di Mussolini la comunità scientifica è tuttora divisa fra sostenitori di una possibile "fuga in Svizzera" e coloro che invece ritengono che Mussolini avesse altri scopi immediati. ^ Per la tesi a favore di una fuga, vedi, per esempio Aurelio Lepre, La storia della repubblica di Mussolini; Salò: il tempo dell'odio e della violenza, 1ª ed., Mondadori, 1999, p. 300, ISBN 88-04-45898-4. «Svanita ogni speranza di trattare, cercò la salvezza personale nella fuga. In questo non si comportò diversamente da come si erano comportati Vittorio Emanuele III e Badoglio l'8 settembre, perché lasciò gli uomini che gli erano rimasti fedeli senza ordini e senza guida. Visto, infatti, dall'interno, con gli occhi degli uomini che gli erano più vicini, il comportamento di Mussolini non appare dissimile da quello di Vittorio Emanuele III così come è stato descritto da Paolo Puntoni» ^ Per la tesi a favore di una fuga, vedi anche Franco Bandini, Vita e morte segreta di Mussolini, 3ª, 1981, Mondadori, 1978, p. 318. «(Dal capitolo "Il tiranno è morto", premettendo i seguenti fatti all'epilogo) Occorre cominciare appena un poco più indietro, nel momento in cui Mussolini – spinto da un cupo demone – si avvia con passi esitanti e già guidati da una sottile paura, a quella fuga che sarà, prima dell'altra, la sua vera morte. Dimentico di se stesso, di una vita pur sempre cominciata nelle battaglie e nel rischio, incurante dell'ancor possibile rispetto e dei suoi e della Storia, che non assolve, ma pesa ogni atto dell'uomo potente su bilance inesorabili, Mussolini sceglie di cadere da vile, ingannando, moralmente uccidendo coloro che gli sono ancora rimasti fedeli, pur nella certezza della fine imminente. Va stancamente, miserabilmente verso il nord, mezzo inclinato alla fuga in Svizzera, mezzo turbato dai fieri propositi che ode attorno a sé, per "l'ultima battaglia" in Valtellina: e rivolge nel pensiero non la forte accettazione del fato che si compie, ma i cavillosi punti della sua difesa di domani, quando – come spera – potrà ancora allineare fiumi di logore parole e giocare su vecchi e nuovi equivoci e forse galleggiare indefinitamente sullo scontro degli opposti giudizi, come il sargasso immobile tra il turbinare delle correnti. È disposto a tutto, anche al cappotto tedesco, anche a tradire chi vorrebbe ancora morire per lui, i vecchi fascisti, i suoi ministri, persino Claretta: e finge irresolutezza fin dal momento della Prefettura di Milano, la sera del 25 aprile, non perché sia davvero incerto tra la morte e la vita, ma perché – ancora una volta – è incapace di dire "andiamo" e preferisce che lo dicano altri, che la cosa "nasca da sola", perché ha forse già in mente altri articoli "del tempo del bastone e della carota", destinati ad illustrare come questi nuovi passi che sta facendo siano colpa di questo e di quello, di cardinali e militari, di traditori e servizi segreti, di tutti, meno che sua» ^ Il colonnello statunitense Lada Mocarski, in un rapporto scritto per conto dell'Office of Strategic Services riguardo un'inchiesta da lui condotta sugli ultimi giorni del dittatore, afferma invece che «nessuna prova circa le intenzioni e i piani di Mussolini è stata raggiunta durante l'indagine e forse non esisteva alcun piano definito. È infatti ovvio che i movimenti del Duce fossero il risultato di improvvisazioni non appena le condizioni di fatto cambiavano». Dino Messina, Ordine da Milano: eliminate il Duce, in Corriere della Sera, 23 febbraio 2009. URL consultato il 20 ottobre 2011. ^ Antonio Spinosa, "Parte quarta: Il cappotto tedesco. Infauste sponde", in Mussolini. Il fascino di un dittatore, Milano, Mondadori, 1989, p. 367. «Imbruniva quando una colonna di automobili lasciava la prefettura e usciva da Milano, la città in cui ormai tutti gli tendevano una trappola, i partigiani, i tedeschi, gli alleati. Doveva fuggirne per evitare il peggio. [...] Già quella sera, a tarda ora, si apprese che le auto fuggitive avevano raggiunto Como [...]» ^ Fra i molti, da Renzo De Felice, in diverse opere, e Denis Mack Smith in Mussolini. ^ Palla, p. 15. ^ cit. D. Mack Smith, Storia d'Italia, Laterza, 1973, rectius Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario, Einaudi, pp. 12 e 13. ^ De Giorgi, p. 22. ^ De Giorgi, p. 21. ^ De Giorgi, p. 24. ^ De Giorgi, p. 25. ^ U. Alfassio Grimaldi, La cattedra che Mussolini non ebbe, in «Storia Illustrata» n. 271, giugno 1980, p. 6. ^ Pier Mario Fasanotti, Tra il Po, il monte e la marina. I romagnoli da Artusi a Fellini, Neri Pozza, Vicenza 2017, p. 139. ^ Mussolini, Benito, in The Columbia Encyclopedia, New York, Columbia University Press, 2008. ^ B. Mussolini, Opera Omnia, vol. 1, pagg. 9-10. ^ R. De Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pagg. 31 e 36. ^ L'esistenza di una relazione sentimentale non trova riscontri univoci. È invece accertata presso la maggior parte delle fonti la sua influenza nell'avvicinamento di Mussolini al marxismo. ^ La teoria dell'equilibrio economico in Vilfredo Pareto, in Ztl Macerata. URL consultato il 19 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2013). ^ Raffaello Uboldi, La presa del potere di Benito Mussolini, su books.google.it, Arnoldo Mondadori Editore, 2010. URL consultato il 19 luglio 2013. ^ Mussolini più tardi dirà[senza fonte] di essersi iscritto alla Facoltà di Scienze sociali di Losanna, ma non vi è riscontro documentale. ^ Emilio Gentile, Le origini dell'ideologia fascista 1918-1925, Bologna, Il Mulino, 1996, pp. 67, ISBN 88-15-08365-0. ^ Furono diffuse notizie inattendibili sul suo frequentare le università di Zurigo e di Ginevra (quest'ultima falsa notizia è riportata nella biografia ufficiale della Sarfatti), mentre è vero che nell'estate trascorse due mesi all'università di Losanna. ^ Mack Smith, 1981, p. 23. ^ Monografie verbanensi, su verbanensia.org. URL consultato il 20 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2016). «Nel giugno del 1904 ottiene il permesso di lavoro annuale, e in quello stesso anno succede a Mussolini come corrispondente dalla Svizzera del giornale italiano «Avanguardia Socialista»» ^ Mack Smith, 1981, p. 24. ^ B. Mussolini, La mia vita, p. 136. ^ Nel 1908, Benito Mussolini in Riviera, su sanremonews.it. URL consultato il 13 agosto 2018. ^ R. De Felice, Mussolini il rivoluzionario, cit., pagg. 49 n. 5 e 52. ^ R. De Felice, Mussolini il rivoluzionario, cit., pag. 57. ^ Trento, italiana, si trovava nel territorio dell'Impero austro-ungarico. ^ Rosa Broll, la «santa di Susà». Intervista di Mussolini., in LaValsugana.it. ^ R. De Felice, Mussolini il rivoluzionario, cit., pagg. 74-5. ^ Lo sfratto di un italiano dall'Austria, in La Stampa, 3 marzo 1910. URL consultato il 27 dicembre 2012. ^ Questa l'interpretazione di (DE) Hans Woller, Ante portas. Mussolini in Trient 1909, in Regionale Zivilgeselllschaft in Bewegung - Cittadini innanzi tutto. Scritti in onore di Hans Heiss, a cura di Hannes Obermair, Stephanie Risse, Carlo Romeo, Vienna-Bolzano, Folio 2012, pp. 483-500, cfr. soprattutto p. 497. ISBN 978-3-85256-618-4. ^ Antonio Mambelli, Archimede Montanelli nella vita e nell'arte. Un maestro del Duce, Valbonesi, Forlì, 1938. ^ El violín de Mussolini (in spagnolo).. ^ Benito Mussolini, L'amante del cardinale. Claudia Particella, Salerno Editrice, 2009, ISBN 978-88-8402-673-6. ^ Benito Mussolini, Il Trentino veduto da un socialista - note e notizie (PDF), a cura di Giuseppe Prezzolini, Firenze, Casa Editrice Italiana, 28 febbraio 1911, pp. 104. URL consultato il 26 marzo 2013. Sul rapporto Nenni-Mussolini si veda: Duilio Susmel, Nenni e Mussolini mezzo secolo di fronte, Rizzoli, Milano, 1969; Nicholas Farrell, Giancarlo Mazzuca, Il compagno Mussolini, Rubbettino, Catanzaro, 2013; Alberto Mazzuca, Luciano Foglietta, Mussolini e Nenni amici nemici, Minerva Edizioni, Bologna, 2015. ^ A. Spinosa, Mussolini. Il fascino di un dittatore, Mondadori, Milano, 1989, pag. 33. ^ cit. D. Mack Smith, Storia d'Italia, Laterza, 1973 [manca numero pag]. ^ Quello scatolone di sabbia che unì Mussolini e Nenni. ^ Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario, 1883-1920, Collana Biblioteca di cultura storica, Einaudi, Torino, 1965. Sull'argomento vedasi anche: Maurizio Degl'Innocenti, Il socialismo italiano e la guerra di Libia, Roma, Editori Riuniti, 1976. ^ R. De Felice, Mussolini il rivoluzionario, cit., pagg. 108-110. ^ I quattro avrebbero poi dato vita al Partito Socialista Riformista Italiano. ^ R. De Felice, Mussolini il rivoluzionario, cit., pagg. 126-7. ^ R. De Felice, Mussolini il rivoluzionario, cit., pagg. 136-9. ^ R. De Felice, Mussolini il rivoluzionario, cit., pagg. 190 sgg. In realtà il pensiero anti-massonico era già stato portato innanzi nel XIII congresso del 1912 a Reggio Emilia (cfr. ibid. pag. 125), nel congresso regionale socialista romagnolo di Forlì, 16 giugno 1912, (ibid., pag. 674) e in vari altri ambienti fin dal 1904, compreso un attacco mussoliniano del 2 luglio 1910 (ibid., pagg. 89-91). ^ cfr. Alfonso Maria Capriolo, Ancona 1914: la sconfitta del riformismo italiano, in Avanti! online, 25 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2016). ^ Valerio Castronovo et alii, La stampa italiana nell'età liberale, Laterza, 1979, p. 212. Vd. anche Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pag. 188. ^ Cfr. Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario, 1883-1920, Collana Biblioteca di cultura storica, Einaudi, Torino, 1965. ^ Luciano Lucci, Mussolini partecipa alla "Settimana rossa”, ma senza convinzione 10 giugno 1914, su alfonsinemonamour.racine.ra.it. ^ Mussolini propose il 27 luglio 1914 uno sciopero generale insurrezionale nel caso dell'entrata italiana nel conflitto. Vedi Leo Valiani, Il partito socialista italiano nel periodo della neutralità 1914-1915, Milano, 1963, pag. 8. ^ Stando alle dichiarazioni di Filippo Naldi del 1960, citate in Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pagg. 274-75 e 286-87. Mussolini interventista: l’espulsione dal PSI, su fattiperlastoria.it. URL consultato il 21 dicembre 2023. ^ Valerio Castronovo et alii, La stampa italiana nell'età liberale, Laterza, 1979, p. 248. ^ R. De Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pagg. 229-236. ^ Mussolini interventista e la cacciata dal Partito Socialista Italiano, su vanillamagazine.it. URL consultato il 21 dicembre 2023. ^ Cfr. Antonio Spinola, Mussolini. Il fascino di un dittatore, Mondadori, Milano, 1989.[manca il numero della pagina]. ^ Claudio Mussolini, Grande guerra, la verità su Mussolini interventista, «Corriere della Sera», 2 luglio 2002, p. 35. ^ Scrive Renzo De Felice: «Secondo Filippo Naldi, direttore del Resto del Carlino, alle prime spese per il giornale fecero fronte alcuni industriali di orientamento più o meno interventista o, almeno, interessati ad un incremento delle forniture militari: Esterle (Edison), Bruzzone (Unione zuccheri), Agnelli (Fiat), Perrone (Ansaldo), Parodi (armatori)». Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario, Einaudi, p. 277. ^ Mussolini resterà alla direzione del Popolo d'Italia fino al novembre 1922, quando verrà nominato Presidente del Consiglio. ^ Vd. la relazione della Commissione d'inchiesta sul caso Mussolini in Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pagg. 684-88. ^ Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pagg. 276-77 e il "Rapporto Gasti" presentato alle pagg. 723-37, in particolare pagg. 732-33. ^ Massimo Novelli, l giovane Mussolini al soldo della Francia (PDF), in La Domenica di Repubblica, 14 dicembre 2008, p. 31. URL consultato il 15 agosto 2011. ^ Nel fascicolo "Corrispondenza, b. 1, fascc. 17, fotografie 1 (1895-1933)" del fondo "Treves" conservato presso la Fondazione di studi storici "Filippo Turati", è presente una ricca corrispondenza sull'episodio. ^ Piero Treves, Ma perché quel giorno non infilzò Mussolini?, La Stampa, 30 giugno 1992, pag. 19. Anche in: Piero Treves, Scritti novecenteschi, Bologna, Il Mulino, 2006, pp. 182-184. ^ Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario, cit. ^ Renzo De Felice, Mussolini il Rivoluzionario cit., pagg. 321-22. ^ Da cui sarà tratto il libro Il mio diario di guerra. ^ a causa di ciò ricevette un anno di licenza di convalescenza, seguito da altri sei mesi al suo rientro in ospedale allo scadere del primo permesso. Cfr. Foglio matricolare di Mussolini Benito di Alessandro, matricola 12467 D.M. di Forlì in Mussolini il rivoluzionario cit., pagg. 665-67. ^ Il 22 maggio del 1940, alla morte del Senatore Giuseppe Tusini, il Duce inviò un telegramma di condoglianze alla famiglia dove citava con riconoscenza il suo intervento chirurgico risolutivo all'Ospedale di Ronchi di Soleschiano. Cfr. P. Marogna, Giuseppe Tusini, Archivio italiano di chirurgia, Vol. LIX - fasc. V Vedi anche: AA. VV., Studenti al fronte, LEG (GO), 2010, p. 177- 182. ^ Enzo Biagi, Storia del Fascismo, Mondadori[manca la pagina]. ^ Mack Smith, 1981, p. 54. ^ Ludwig, Colloqui (1932), pag. 50. ^ M. Sarfatti, Dux, pag. 158. ^ Pini, Mussolini (1939), pp. 80-81. ^ Sebbene alcuni abbiano recentemente sostenuto ipotesi differenti sulle cause del congedo, attribuendolo a condizioni generali di salute non buone legate a malattie infettive, la presenza di tali patologie è stata negata dal referto autoptico relativo al cadavere di Mussolini. ^ Renzo de Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pag. 353. ^ In una lettera dal fronte ad Ottavio Dinale dell'11 settembre 1916 Mussolini mostrava già di aver voglia di modificare il sottotitolo del giornale. Vd. Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pagg. 405-6, 687 e 734. La spiegazione del cambiamento venne data comunque in breve fondo del 1º agosto 1918 dal titolo Novità... ^ Grandi, Le origini, pag. 52. ^ Alessio Altichieri, Le cento sterline che Mussolini intascava dalla "perfida Albione", 6 ottobre 2009.. Il tenente colonnello Hoare, nelle sue memorie, riportò le parole che Mussolini gli fece pervenire nonché le proprie conclusioni: «"Mobiliterò i mutilati di Milano, che spaccheranno la testa a ogni pacifista che tentasse di tenere una manifestazione di strada contro la guerra". E fu di parola, i fasci neutralizzarono davvero i pacifisti milanesi». ^ (EN) Benito Mussolini was MI5's man in Italy., articolo del The Times, del 14 ottobre 2009. ^ Renzo de Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pagg. 353-56. ^ Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pagg. 414-15. Mack Smith, 1981, p. 63. ^ Un rapporto della stessa sera della Polizia di Milano indicava circa 300 presenti, compresi giornalisti e curiosi. Vd. Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pag. 504. ^ Chiurco, vol. I, pag. 22. ^ O.O., vol. XIV, pp. 88, 102-133. ^ Vd. la relazione di Giovanni Gasti in Renzo de Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pag. 520-21. ^ O.O., vol. XVIII, pag. 201. In un fondo dal titolo Non subiamo violenze! del 18 aprile 1919 dice noi dei Fasci non abbiamo preparato l'attacco al giornale socialista, ma accettiamo tutta la responsabilità morale dell'episodio. ^ Mack Smith, 1981, p. 65. ^ O.O., vol. XIII, pag. 231. ^ O.O., vol. XIII, pag. 26 e 252. ^ De Felice, pag. 727[Non è chiaro di che libro si parli]. ^ La questione fiumana era già dibattuta da tempo. Erano stati deliberati, nelle riunioni dei Fasci di combattimento, gli invii di diverse centinaia di volontari. Vd. Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pagg. 531 n. 1 e 533 n. 1. ^ Carteggio Arnaldo-Benito Mussolini, pp. 223-224 (16 settembre 1919). ^ Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pag. 572. ^ È interessante il modo con cui Giuseppe Ungaretti - all'epoca corrispondente da Parigi per «Il Popolo d'Italia» - visse gli arresti di Mussolini e Marinetti del 18 novembre 1919. Il poeta, molto preoccupato, cercò d'organizzare una manifestazione a Parigi in favore degli arrestati. Racconterà Ungaretti in un'intervista del 1933: «Nel ’19, a Parigi, facevo il corrispondente e seguivo i lavori della Conferenza della Pace per incarico del «Popolo d’Italia». Gli italiani si radunavano in un grande albergo dove era stabilita la delegazione italiana. Non rammento con precisione la composizione della delegazione italiana. Credo Nitti o Tittoni al posto di Sonnino e Orlando (…). Chissà se fra le carte di S. Ecc T. si troveranno forse un giorno una mia lettera in cui gli dicevo che avesse fatto bene attenzione perché oltre all’Italia ufficiale, delle schede e dei portafogli, c’era una Italia tremendamente giovane, che avrebbe vinto per forza o per amore. Signor delegato, gli dicevo, ho il dovere di avvertirvi che rappresento qui il giornale dell’Italia Nuova e vi prego di fare attenzione ai mali passi! Vi furono in quel periodo degli arresti a Milano. Organizzai allora una specie di Manifestazione in difesa degli arrestati alla quale aderirono tutti gli intellettuali più in vista di Parigi alla testa dei quali si misero gli scrittori di Littérature e del gruppo Dadà, Aragon, Breton, Tristan Tzara, ecc., che erano quelli che facevano più chiasso. Avevamo intenzione di invadere l’Ambasciata. Io feci annunciare a Nitti che gli avrei bucato la pancia. Ma poi non se ne fece nulla perché gli arrestati vennero rilasciati (Intervista di Alfredo Mezio ad Ungaretti, «Il Tevere», 17-18 luglio 1933. Su questa vicenda si veda anche F. Pierangeli, Ombre e presenze. Ungaretti e il secondo mestiere (1919-1937), premessa di E. Giachery, Loffredo, Napoli 2016, p. 86; lettera di Mussolini a Soffici del 2 dicembre 1919, in G. Ungaretti, Lettere a Soffici 1917-1930, a cura di P. Montefoschi e L. Piccioni, Sansoni, Firenze 1981, pp. 69-70; Giuseppe Ungaretti e Benito Mussolini (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2020).). Più pacati furono i toni usati in quell'occasione da Mussolini che nel dicembre 1919 cercò di tranquillizzare il suo corrispondente parigino: «Carissimo, Marinetti è in libertà. Tutto bene» (Biglietto del 13 dicembre 1919 inviato da Mussolini ad Ungaretti, Vita d'un uomo. Saggi e Interventi, Mondadori, Milano 1986, p. 910). ^ Per tutta la vicenda vedi Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pagg. 573-77. ^ Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pag. 544, pag. 590 e sgg. ^ O.O., vol. XV, pagg. 197-8. ^ Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pagg. 592 e 658-59, Mussolini il fascista - La conquista del potere, Einaudi, Torino, 1995, pag. 29. A volte le richieste di denaro erano quasi esplicitamente ricattatorie, vd. Mussolini il rivoluzionario cit. pag. 354 e Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 45. ^ M. Drago, Allievi marescialli nelle forze armate. Teoria ed esercizi per la preparazione alla prova di preselezione dei concorsi, Alpha Test, 1º gennaio 2012, p. 124, ISBN 978-88-483-1469-5. URL consultato il 3 febbraio 2017. ^ Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario cit. pagg. 645-47. ^ Emilio Gentile, E fu subito regime: Il fascismo e la marcia su Roma, Gius.Laterza & Figli Spa, 1º settembre 2014, ISBN 978-88-581-1642-5. URL consultato il 3 febbraio 2017. ^ Andrea Leccese, Inciucio forever: La costante del trasfmormismo nella politica italiana, Armando Editore, 1º gennaio 2014, p. 61, ISBN 978-88-6677-726-7. URL consultato il 3 febbraio 2017. ^ Giolitti aveva esplicitato la sua intenzione di avere con sé i "patrioti" e i "partiti nazionali" il 1º aprile 1921. Vd. Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 64. ^ La lista di associazioni che aderirono al blocco è consultabile in Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 82 n. 4. ^ Dal Corriere della Sera del 1º gennaio 1922. ^ Dall'8 aprile al 14 maggio risultano 105 morti e 431 feriti. Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 87. ^ Camera, 11 marzo 1925, pag. 2438. ^ Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario, Torino, 1965. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 111, 138. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 151. ^ O.O., vol. XVI, pagg. 241 e 297. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 222. ^ Se i treni, se le poste hanno funzionato non lo si deve alle misure preventive prese dal Governo, ma al concorso spontaneo, disinteressato, entusiasta degli elementi nazionali. in Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 273. Per i pareri negativi riguardo allo sciopero vedi ibidem pagg. 222-24: Lo sciopero generale proclamato ed ordinato dall'Alleanza del Lavoro è stato la nostra Caporetto. Usciamo da questa prova clamorosamente battuti. ^ Enzo Biagi, Storia del Fascismo cit. ^ Amendola, Una battaglia, pag. 186. ^ Nitti, Rivelazioni, pagg. 346-7. ^ Mack Smith, 1981, p. 87. ^ Antonino Repaci, vol. II, pagg. 125 e 132. ^ Mussolini stesso asserisce, nel discorso di insediamento in Parlamento, che le camicie nere sarebbero state ben 300 000. ^ Secondo Badoglio sarebbe bastato arrestare al massimo una dozzina di persone e i fascisti avrebbero perso al primo scontro[senza fonte], asserì, inoltre che "al primo fuoco, tutto il fascismo crollerà". Renzo de Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 325. ^ Renzo de Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 358. ^ Secondo Renzo De Felice la parte destrorsa del fascismo era di tendenza o monarchica e conservatrice di ispirazione nazionalista, oppure revisionista, normalizzatrice e moderatamente parlamentarista. Vd. Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pagg. 365-66. ^ Paolucci, pag. 240. ^ cfr. "Il Parlamento è morto". Discorso pronunziato alla Camera dall'on. Filippo Turati il giorno 17 novembre 1922 sulle Comunicazioni del Governo, in "Critica Sociale", a. XXXII, n. 22, 16-30 novembre 1922, p. 339-349. ^ Vedi anche Atti Parlamentari, Camera dei deputati, Discorsi, XXVI legislatura, Tornata del 17 novembre 1922, pp. 8425-8435. ^ Rendo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit. pag. 479. ^ Gianfranco Bianchi, Da Piazza San Sepolcro a Piazzale Loreto, Vita e Pensiero, Roma, 1978, p.264. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 481 n. 4. La legge sarà la n. 1601 del 3 dicembre 1922 (G. U. 15 dicembre, num. 293), vd. qui (PDF).. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pagg. 528-534. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pagg. 524 e 535. ^ Italo Scotti, Bollettino di informazioni costituzionali e parlamentari 1 (1984): Il fascismo e la Camera dei deputati: I - La Costituente fascista (1922-1928), pag. 109 (PDF) (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2013).. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 534. ^ "The Italo-Greek Crisis." Economist [London, England] 8 Sept. 1923: 356+. The Economist Historical Archive, 1843-2012. . ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pagg. 561-62. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pagg. 557-570. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 563. ^ Regio Decreto Legge 22 febbraio 1924, n. 213. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 564, n. 3. Cfr. anche Prassi italiana di diritto internazionale - I casi della prassi - Parte V - Cap. I - C. - a - 411/3 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2014).. ^ Alessandro Visani, La conquista della maggioranza, Mussolini, il PNF e le elezioni del 1924, Fratelli Frilli Editori, 2004, in particolare nel cap. 4 l'elenco dei fatti di cronaca riguardanti risse, aggressioni, provocazioni raccolte dall'A. nelle carte dell'ACS provenienti da prefetture, questure, stazioni di RRCC e dalla stampa coeva, da p. 134 a p. 143. ^ Nella fattispecie i fascisti uccisi durante la campagna elettorale furono 18 e i feriti 147: cfr. Fabio Andriola, Mussolini prassi politica e rivoluzione sociale, e.f.c. Le vittime della violenza fascista, invece, secondo Renzo De Felice, furono "centinaia di feriti e non pochi morti" (fra questi anche il deputato Antonio Piccinini), quasi tutti appartenenti a partiti d'opposizione, ma anche alle frange dissidenti del fascismo (come nel caso di Cesare Forni e Raimondo Sala) cfr. Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 583. ^ Fin dalla presa del potere nell'ottobre 1922 Mussolini e il Governo tentarono di arginare la violenza squadristica non più necessaria, vd. Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pagg. 406-07, 440-44, 481, 584. ^ Cfr. soprattutto Alessandro Visani, La conquista della maggioranza, Mussolini, il PNF e le elezioni del 1924, Fratelli Frilli Editori, 2004, in particolare il capitolo 4 e 5 e la prefazione di Giovanni Sabatucci. ^ Renzo De Felice, op. cit. nonché Alessandro Visani, op. cit.[Manca numero di pagina]. ^ Riferisce infatti A. Visani (op. cit.), p. 146, come particolare cura dovesse essere tenuta nell'esporre bene che sulla scheda elettorale non andasse apposto altro segno che la croce sul partito scelto, e soprattutto si dovessero evitare slogan e frasi d'ogni genere. Ci si riferiva infatti alla possibilità riferita dalle prefetture che agenti in incognito dei partiti di minoranza avessero volontariamente spinto i più ingenui elettori del blocco nazionale a scrivere sulle schede "Viva Mussolini!", una pratica che avrebbe portato all'annullamento della scheda stessa. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 563 n. 2. ^ ibidem. ^ Si veda il resoconto stenografico della seduta del 30 maggio 1924, Camera dei Deputati. ^ Così chiamata in richiamo alla secessione della plebe ai tempi della res publica romana i quali si riunirono sull'Aventino. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pagg. 620 sgg. ^ La morte di Matteotti infatti sarebbe stata causata accidentalmente, durante la colluttazione seguita al prelevamento da parte degli squadristi. ^ Scheda biografica di Matteotti, su treccani.it. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., p. 622. ^ Ibidem, pag. 646; Renzo De Felice, Mussolini il fascista - L'organizzazione dello Stato fascista, Einaudi, 1995, pagg. 55, 158 n. 2. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag 703. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pagg. 686-87. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 701. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 650-51, 707-08 e 722-23. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pagg. 673-74, 676, 681, 707-08, 715. ^ Renzo De Felice, 'Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 705. ^ Indignatissimo il settimanale della sinistra fascista Impero scriverà un pezzo (dicembre 1924) intitolato Rivoluzione, non criminalità nel quale si accusava Mussolini di far "di tutto per portarsi sul terreno della non-rivoluzione". Vd. Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 714. ^ Per i varii articoli giornalistici del fascismo intransigente contrario al moderatismo mussoliniano vd. Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pagg. 711-15 e 723-26. ^ Ibidem, pag. 715. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pagg. 717-18. ^ R. De Felice, Mussolini il fascista, Einaudi, 1966. ^ Discorso alla Camera dei Deputati sul delitto Matteotti, testo integrale di Benito Mussolini del 3 gennaio 1925 su Wikisource. ^ Dopo il delitto Matteotti, infatti, alcuni esponenti liberali e fascisti propendevano per l'idea secondo cui Mussolini dovesse "mettersi a disposizione della giustizia". Vd. Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pagg. 701 e 704. ^ Col discorso del 3 gennaio ebbe inizio il regime dittatoriale fascista, data confermata dallo stesso Mussolini nel libro "Storia di un anno: Il tempo del bastone e della carota", Mondadori, 1944, pag. 175 (in Opera Omnia, vol. XXXIV, pag. 411). ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pagg. 722-23. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pagg. 726. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 729. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - L'organizzazione dello Stato fascista cit., pagg. 139-40. ^ Ibidem, pag. 145. ^ Ibidem, pagg. 149-157. ^ Ibidem, pagg. 142 e 148 n. 2. ^ In particolare " La Giustizia.", cfr. ibidem, pag. 142, "La Rivoluzione liberale" e "Il Popolo", cfr. ibidem, pag. 150. ^ Simonetta Falasca Zamponi, Lo spettacolo del fascismo, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2003, p. 124. ^ Marco Cesarini Sforza, Gli attentati a Mussolini, Per pochi centimetri fu sempre salvo, in La storia illustrata nº 8, Anno 1965, pag. 244: "Un gruppo di squadristi si lanciò sull'attentatore: più tardi sul suo cadavere furono contate quattordici pugnalate profonde, un colpo di pistola e tracce di strangolamento". ^ Marco Cesarini Sforza, Gli attentati a Mussolini, Per pochi centimetri fu sempre salvo, in La storia illustrata nº8 Anno 1965, pag. 244: "Lasciamo la parola all'ex capo dei servizi politici presso la Direzione generale della PS, Guido Leto. "Furono sospettati a turno" egli scrive "Farinacci, Balbo, Arpinati, quest'ultimo perché proveniente dalle file anarchiche e amico della famiglia Zamboni, e lo stesso Federzoni, ma le indagini accurate che furono eseguite dalla questura di Bologna, diretta allora da un eccellente funzionario, il questore Alcide Luciani, e da un altro espertissimo funzionario, perfetto conoscitore dell'ambiente bolognese, Michelangelo Di Stefano, giunsero alla conclusione che non v'era alcun elemento apprezzabile per sostenere la tesi di un complotto organizzato nei ranghi fascisti. Ve n'erano, invece moltissimi per convalidare quella di un gesto di un isolato". ^ Marco Cesarini Sforza, Gli attentati a Mussolini, Per pochi centimetri fu sempre salvo, in La storia illustrata nº8 Anno 1965, pag. 244: "Un'inchiesta segreta fu anche compiuta, in seguito, per iniziativa del Sottosegretario all'interno, conte Giacomo Suardo, dal magistrato Noseda del Tribunale Speciale; ma i risultati non differirono da quelli stabiliti dalle indagini della polizia". ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - L'organizzazione dello Stato fascista cit., pagg. 211-14. ^ Mack Smith, 1981, p. 199. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - L'organizzazione dello Stato fascista cit., pag. 130. ^ Sebbene Federzoni avesse intimato lo scioglimento dopo la presa del Ministero e dopo il 3 gennaio 1925, molte squadre vennero ricreate dall'ambiente farinacciano provinciale e rimasero attive per diversi anni, pur con le minacce di ritorsioni da parte di Federzoni e dello stesso Mussolini. Cfr. Renzo De Felice, Mussolini il fascista - L'organizzazione dello Stato fascistacit., pagg. 63-65, 68, 123 n. 1, 170-171, 184 n. 3, 209 n. 3, 210. In occasione delle violenze di Firenze dell'ottobre 1925 Mussolini, riunendo il Gran consiglio del fascismo il giorno 5, fece approvare un ordine del giorno in cui si ordina lo scioglimento immediato di qualsiasi formazione squadristica di qualsiasi specie perché esse non hanno più, a tre anni di distanza dalla Marcia su Roma, alcuna giustificazione storica e politica. Ibidem, pag. 134. ^ Aniante, pag. 71. ^ Arpinati, pag. 256-7. ^ Renzo De Felice, Mussolini il fascista - L'organizzazione dello Stato fascista cit., pagg. 91-98. ^ Alfio Caruso, Arrivano i nostri, Longanesi &C. ^ Matteo di Figlia Alfredo Cucco, Quaderni Mediterranea 1979. ^ G. Tricoli, Alfredo Cucco. Un Siciliano per la Nuova Italia, ISSPE, 1987. ^ InStoria - Mafia e Fascismo.. ^ Non è da escludersi tuttavia che Cucco fosse stato trascinato in una vera e propria trappola politica, poiché egli - essendo dell'area farinacciana - era notevolmente inviso a Mussolini, che proprio in quel periodo stava "epurando" i vertici del partito degli elementi vicini a Farinacci. Cfr. Matteo di Figlia Alfredo Cucco, Quaderni Mediterranea 1979. ^ Sospetti di affiliazione mafiosa restarono, tuttavia, come fa notare il biografo Matteo di Figlia in op. cit. ^ Ibidem, nonché cfr. Alfio Caruso, op. cit. ^ Ibidem. Giampietro aveva iniziato perfino una campagna contro le... gonne sopra al ginocchio, tanto da essere invano richiamato alla moderazione dallo stesso ministro Rocco. Cfr. Alfio Caruso, op. cit. ^ Ibidem. ^ La mafia e la crociata del prefetto Mori.. ^ op. cit. "Non è vero che la mafia dei salotti impone a Mussolini l'allontanamento di Mori. È vero viceversa che i suoi modi hanno allarmato Roma; che Mussolini ritiene il problema liquidato e che può ora liquidare il liquidatore". ^ DDI, VII Serie, vol. IV, pagg. 294-5. ^ Graziotti, pagg. 77-8. ^ Mack Smith, 1981, p. 201. ^ Regio decreto 6 novembre 1926, n. 1848. ^ Legge 25 novembre 1926, n. 2008. ^ Re, regina, reggente, principe ereditario e primo ministro. ^ Sergio Romano, Vademecum di storia dell'Italia unita, Rizzoli, Milano, 2009, p. 86.. ISBN 978-88-586-0165-5. ^ Enzo Biagi, Amori, Rizzoli, 1988, p. 138. ISBN 88-17-85139-6. ^ il patto fu siglato il 7 giugno 1933 e firmato il 15 luglio dell stesso anno. Salata riporta che nel protocollo della sigla, sottoscritto il 7 giugno, fu concordato che il patto avrebbe portato la data del 7 giugno, indipendentemente dalla data della firma, un atto espressivo della volontà del governo. Vedi Francesco Salata Il patto Mussolini, 1933, p. 122 ^ Francesco Salata, Il patto Mussolini, Mondadori, 1933, p. 133. ^ Francesco Salata, Il patto Mussolini, Mondadori, 1933, p. 134. ^ L'origine del sistema pensionistico italiano va comunque fatta risalire al 17 luglio 1898, legge n. 350 con l'istituzione di una «Cassa Nazionale di previdenza per la invalidità e per la vecchiaia degli operai», con contributi su base volontaria. ^ Nel momento dell'uccisione di Dollfuß, la moglie e i figli erano ospiti di Mussolini presso una sua residenza balneare. ^ All'origine dell'incidente di Ual Ual, Salvatore Minardi, 1990, S. Sciascia (Caltanissetta). ^ R. De Felice, Mussolini il Duce, tomo 1º pp. 526 e ss. ^ A tale accordo si fa riferimento in Langer, William L. (a cura di) An Encyclopaedia of World History, Houghton Mifflin Company, Boston, 1948, p. 990. ^ R. De Felice, Mussolini il duce, cit. pp. 395 e ss. ^ Del Boca, p. 192. ^ Ministero per la Guerra, Relazione dell'attività svolta per l'esigenza A.O., Istituto Poligrafico dello Stato, Roma, 1936, allegato n. 76. ^ Del Boca, p. 193. ^ Per un quadro completo quadro sull'uso sistematico delle armi chimiche durante il periodo 1935-1940 sul fronte Etiopico si veda Angelo Del Boca, I gas di Mussolini, Il fascismo e la guerra d'Etiopia, Editori Riuniti, Roma, 1996. ^ Del Boca, p. 194. ^ Del Boca, pp. 194-195. ^ Del Boca, p. 196. ^ Del Boca, pp. 196-197. ^ Del Boca, p. 197. ^ Del Boca, pp. 197-198. ^ Del Boca, pp. 198-200. ^ Del Boca, pp. 200-201 e 205-224. ^ F. Cardini e R. Mancini, Hitler in Italia. Dal Walhalla a Ponte Vecchio, maggio 1938, Bologna, Il Mulino, 2020 (ed. digit.: 2020, doi: 10.978.8815/355706) ^ È il caso per esempio del prefetto Cesare Mori. ^ Per un primo approccio sull’origine, motivazioni e caratteristiche del diffuso consenso che il fascismo riscosse dagli intellettuali italiani si veda, ad esempio, A. d’Orsi, La cultura a Torino tra le due guerre, Einaudi, Torino 2000; G. Belardelli, Il Ventennio degli intellettuali, Laterza, Roma-Bari 2005; A. Tarquini, Storia della cultura fascista, Laterza, Roma-Bari 2011. ^ A proposito dell'adesione di Giuseppe Ungaretti al fascismo, ed in particolare al suo rapporto con Mussolini, si veda: Robert S. Dombroski, L’esistenza ubbidiente, letterati italiani sotto il fascismo, Guida, Napoli, 1984, pp. 71 e 89; Filosofia fantastica. Prose di meditazione e d’intervento (1926-1929), a cura di Carlo Ossola, UTET, Torino 1997, pp. 10-11; L. Piccioni, Vita d'un poeta, Rizzoli, Milano 1970, p. 66; W. Mauro, Vita di Giuseppe Ungaretti, Camunia, Milano, 1990, p. 81; P. Guida, Ungaretti privato. Lettere a Paul-Henri Michel, Pensa multimedia, Rovato-Lecce 2014, p. 38. Copia archiviata, su laltraverita.it. URL consultato il 7 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2009).. ^ Allocuzione "Vogliamo anzitutto".. ^ Mussolini e il papa (2) (archiviato dall'url originaleil 20 maggio 2011).. ^ Copia archiviata, su anpi.it. URL consultato il 7 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2009).. ^http://www.ilmanifesto.it/25aprile/02_25Aprile/9502rs14.01.htm Archiviato il 30 dicembre 2005 in Internet Archive. . ^ Cap 3.. ^ A Trieste operarono alcuni dei principali responsabili della cosiddetta "Aktion Reinhardt", l'operazione che aveva portato allo sterminio di milioni di ebrei deportati nei campi della Polonia Orientale. Comandante delle SS e della SD nel settore adriatico (e quindi anche incaricato della caccia agli ebrei) era il generale delle SS Odilo Globocnik, già comandante del settore di Lublino e quindi responsabile dei campi di Belzec, Majdanek, Sobibor e Treblinka; a Trieste operavano con lui Franz Stangl, già comandante di Treblinka, e Christian Wirth uno degli ideatori delle camere a gas, poi ucciso dai partigiani. Benito Mussolini, MEMORIA SEGRETA DI MUSSOLINI SULLA CONDOTTA DELLA GUERRA, Schede tecniche aerei militari italiani e storia degli aviatori, su alieuomini.it, 31 marzo 1940. ^ Si veda Pietro Badoglio (L'Italia nella seconda guerra mondiale, p. 37), che riporta questa affermazione come ricevuta direttamente da Mussolini durante un loro colloquio avvenuto il 26 maggio 1940. ^ Dalle colonie inglesi, e in particolar modo dall'India, giunsero migliaia di soldati, che non era stato possibile mobilitare precedentemente. ^ Già a Capo Spada venne affondato un incrociatore italiano (19 luglio) e l'11 novembre 1940 alcune navi italiane furono affondate da un attacco aereo nel porto di Taranto. L'ultimo scontro di rilievo si ebbe a Capo Matapan, il 28 marzo 1941, una delle più gravi sconfitte nella storia della Marina. ^ Alfassio Grimaldi, U., Bozzetti, G. (1974). Dieci giugno 1940 [i. e. millenovecentoquaranta], il giorno della follia. Italia: Laterza. ^ Ciabattini, p. 69. ^ Ciabattini, p. 68. ^ La conquista fu completata in poco più di un mese (17 agosto). ^ Renzo De Felice, Mussolini l'alleato, Einaudi, 1996, p. 1221-1228. ^ Ciabattini, p. 101. ^ Ciabattini, p. 102. ^ Ciabattini, p. 105. ^ Mussolini e il re avevano un colloquio privato due volte alla settimana, il lunedì e il giovedì. L'unica persona ammessa era il Ministro della Real Casa. Iniziati nel 1922, gli incontri proseguirono ininterrottamente fino al 1943, per ventuno anni. Ciabattini. ^ Ciabattini, p. 110. Poi arrestato dai tedeschi e trucidato alle Fosse Ardeatine). ^ Benito Mussolini, Memoirs 1942-1943, Weidenfeld & Nicolson, London 1949, p. 218n (in inglese). Il testo si trova anche qui: MEMOIRS 1942-1943, su oudl.osmania.ac.in. URL consultato il 2 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2014).. ^ Franco o Francesco Maugeri, su digilander.libero.it. URL consultato il 17 gennaio 2024. ^ Enzo Antonio Cicchino, Saverio Polito e il viaggio di Rachele a Rocca delle Caminate il 4 agosto 1943, su historyfilesnetwork.com, 22 settembre 2023. URL consultato il 17 gennaio 2024. ^ Marco Riscaldati, DAL GRAN CONSIGLIO AL GRAN SASSO I 50 terribili giorni che videro l’Arma protagonista, in Notiziario storico dell'Arma dei carabinieri, Anno IV, n. 7. ^ Sandro Russo, Mussolini prigioniero a Ponza (1), su Ponza Racconta, 22 marzo 2011. URL consultato il 17 gennaio 2024. ^ Cfr. Fabrizio Montanari. Nenni-Mussolini, amicizia impossibile, in Quotidiano on line 24emilia.com (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2016). ^ L'8 febbraio 1943, alla vigilia del suo compleanno, Nenni fu arrestato dalla Gestapo a Saint-Flour, in Rue de la Franze n.13, nella Francia di Vichy (cfr. Mimmo Franzinelli, I tentacoli dell'Ovra: agenti, collaboratori e vittime della polizia politica fascista, Bollati Boringhieri, 1º gennaio 1999, ISBN 978-88-339-1164-9. URL consultato il 23 febbraio 2017. e Pietro Nenni, Intervista sul socialismo italiano, Laterza, 1º gennaio 1977. URL consultato il 23 febbraio 2017.). Venne condotto prima a Vichy e poi fu rinchiuso nel carcere parigino di Fresnes per circa un mese (cfr. Enzo Santarelli, Pietro Nenni, UTET, 1º gennaio 1988, ISBN 978-88-02-04183-4. URL consultato il 23 febbraio 2017.). Il 5 aprile venne consegnato dai tedeschi a due carabinieri alla frontiera del Brennero, probabilmente su richiesta di Mussolini, che così lo salvò dalla deportazione nei campi di concentramento nazisti. Condotto nel carcere romano di Regina Coeli, Nenni fu poi confinato nell'isola di Ponza. ^ Cfr. Arrigo Petacco, La Storia ci ha mentito, MONDADORI, 8 aprile 2014, ISBN 978-88-520-4911-8. URL consultato il 23 febbraio 2017., che riporta degli appunti che il Duce scrisse durante il crepuscolo di Salò. ^ La grande storia, Rai Tre, 3 settembre 2010. ^ Di Michele, Vincenzo,, L'ultimo segreto di Mussolini, ISBN 88-8474-422-9, OCLC 925734586. ^ Renzo De Felice, Mussolini l'alleato: la guerra civile 1943-45, Torino, Einaudi, 1997, pp. 54-71. ^ La Provincia autonoma di Lubiana era stata annessa all'Italia nel 1941. De iure, continuò a essere considerata tale fra paesi dell'Asse fino alla fine del conflitto. Ovviamente, tale annessione non era considerata legittima dagli Alleati. ^ Renzo De Felice, Mussolini l'Alleato, tomo II, Einaudi. ^ Il Teatro Lirico aveva assunta la funzione della Scala, gravemente colpita dai bombardamenti alleati. ^ Elena Aga Rossi e Bradley F. Smith Operazione Sunrise, Mondadori. ^ Mack Smith, 1981 "La ragione offerta (in cui è difficile scorgere un qualsiasi senso logico) fu lo shock subito nell'apprendere che i tedeschi erano scesi a patti senza informarlo". ^ Per l'intera vicenda, cfr. Fabio Andriola, Appuntamento sul lago e Carteggio Segreto Churchill Mussolini, SugarCo. ^ Mack Smith, 1981. ^ Secondo, fra gli altri, Raffaele Cadorna (La riscossa: dal 25 luglio alla liberazione, Milano, 1948), Leo Valiani (Tutte le strade conducono a Roma, Firenze, 1947) e Silvio Bertoldi (La guerra parallela, Milano 1996), Mussolini avrebbe appreso il 25 aprile della decisione del CLNAI di giustiziarlo. Secondo Silvestri (Turati l'ha detto: socialismo e democrazia cristiana, Milano, 1946), che però è fonte isolata, avrebbe proprio confidato questa valutazione. ^ Fabio Andriola, Appuntamento sul lago e Carteggio Segreto Churchill Mussolini, entrambi per i tipi della SugarCo. ^ Pier Luigi Bellini delle Stelle, Urbano Lazzaro, Dongo: la fine di Mussolini, ed. Mondadori, 1962, p. 117. ^ Che a seguito dell'armistizio aveva per decreto luogotenenziale assunto tutti i poteri costituzionali. ^ Comandante del Corpo Volontari della Libertà ^ Raffaele Cadorna, Milano, La riscossa: dal 25 luglio alla liberazione, 1948. Per la sintesi del vasto relato del generale, si è fatto riferimento a Ray Moseley (Mussolini, Taylor Trade Publications, 2004). ^ Walter Audisio, In nome del popolo italiano, Edizioni Teti, 1975). ^ Fondazione ISEC - cronologia dell'insurrezione a Milano 24-30 aprile 1945.. Fondazione ISEC - cronologia dell'insurrezione a Milano 24-30 aprile 1945.. ^ Vincenzo Costa L'ultimo federale, il Mulino 1999, p. 107. Sempre secondo Costa, nell'attentato partigiano erano morti cinque soldati tedeschi della Propaganda Staffel e due popolane milanesi. Una trentina fra civili e militari germanici erano i feriti. ^ Giorgio Pisanò, Storia della guerra civile in Italia, cfr. fotografie alle pp. 1586 e 1587. ^ Ibidem, p. 1606. ^ Fra i molti testimoni, era presente anche il giornalista Indro Montanelli. ^ L'autopsia effettuata sul corpo di Mussolini(archiviato dall'url originale il 2 giugno 2012)., Controstoria, 27 settembre 2010. ^ Filmati e foto d'epoca girati a Piazzale Loreto - Milano e all'obitorio.. ^ Tettamanti Franco, 1946, commando a Musocco Rubata la salma del duce, in Corriere della Sera, 18 giugno 2008, p. 9. URL consultato il 2 ottobre 2009 (archiviato il 7 luglio 2012). ^ Ex multis, recentemente, Pasquale Chessa, Guerra civile 1943-1945-1948. ^ Gherardo Casini Editore, Santarcangelo di Romagna, 2003 e 2010, collana Frammenti di storia. ^ Come ravvisabile ad esempio nel discorso pronunciato da Benito Mussolini il 2 aprile 1923 a Milano. ^ Domenico Venturini con prefazione di Amilcare Rossi. Pubblicazioni d'Opere per l'incremento della Letteratura fascista. Dante Alighieri e Benito Mussolini. Roma, Casa Editrice Nuova Italia, 1932. ^ Roberto Gervaso, Il dito nell'occhio, Rusconi, 1977, p. 25. ^ Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario, Einaudi 2004.. ^ Copia archiviata, su cssem.org. URL consultato il 7 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2009).. ^ Massimo Baioni. Risorgimento in camicia nera. Studi, istituzioni, musei nell'Italia fascista. Roma, Carocci, 2006. ^ Brano tratto da La Dottrina del fascismo, di Giovanni Gentile e Benito Mussolini, ( cfr.(archiviato dall'url originale il 30 marzo 2009).), sviluppata sin dal 1929, inserito nell'edizione de L'Enciclopedia Italiana del 1934, (Volume XIV, p. 849): «Regimi democratici possono essere definiti quelli nei quali, di tanto in tanto, si dà al popolo l'illusione di essere sovrano, mentre la vera effettiva sovranità sta in altre forze talora irresponsabili e segrete. La democrazia è un regime senza re, ma con moltissimi re talora più esclusivi, tirannici e rovinosi che un solo re che sia tiranno.[...] Il fascismo respinge nella democrazia l'assurda menzogna convenzionale dell'egualitarismo politico e l'abito della irresponsabilità collettiva e il mito della felicità e del progresso indefinito. Ma, se la democrazia può essere diversamente intesa, cioè se democrazia significa non respingere il popolo ai margini dello stato, il fascismo poté da chi scrive essere definito una 'democrazia organizzata, centralizzata, autoritaria.» ^ Emilio Gentile, La Grande guerra e la rivoluzione fascista, su treccani.it. «Ateo militante negli anni giovanili, quando era socialista rivoluzionario, dopo la conversione all’interventismo e l’espulsione dal Partito socialista, alla fine del 1914, Mussolini era rimasto ateo, anticlericale e pagano, e tale si professava quando diede vita al fascismo: «Noi» scriveva all’indomani della sconfitta» ^ Emilio Gentile, La Grande guerra e la rivoluzione fascista, su treccani.it. «Pochi mesi dopo, nell’agosto, Mussolini inneggiava all’impero spirituale del cristianesimo «che non ha territori, ma ha ancora un’idea nella quale si raccolgono quattrocento milioni di uomini sparsi sulla faccia della terra»: «È un impero che conta oramai la sua vita a millenni. Sui flutti agitati della storia è ancora la barca del divino ebreo Gesù quella che galleggia meglio di tutte le altre»64. E un mese dopo, Mussolini ripudiava l’anticlericalismo e l’anticattolicismo» ^ Fonte: Corriere della Sera, 18.04.1996, "Mussolini rubacuori. Ha avuto 15 amanti".. ^ M. Sarfatti The Life Of Benito Mussolini (1925) scaricabile. ^ Mimmo Franzinelli, Il duce e le donne. Avventure e passioni extraconiugali di Mussolini, Mondadori, 2013, ISBN 8804630957, ISBN 9788804630951 ^ Sergio Luzzatto, Così il Duce distrusse la famiglia segreta, su archiviostorico.corriere.it, Archivio storico del Corriere della Sera. URL consultato il 12 settembre 2022. ^ Alfredo Pieroni, La vera storia del bigamo Benito, su archiviostorico.corriere.it, Archivio storico del Corriere della Sera. 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