Saturday, August 13, 2011

G. Palmieri, pittore genovese

VITA

DI GIUSEPPE PALMIERI

Pittore .

Abbiamo talvolta veduto alcun noftro Pittore non— molto efatto nell' Arte del ben dintornare: affe vero però francamente, che niuno ha mancato mai nell' Arre di ben colorire; e che di quanti ho fcritto finora è (tata comune una tal dote . Di coloro, il cui difegno è ftato poco felice, uno è Giufèppe Palmieri, fe non fu molto felice nel formare i dintorni : valfe però tanto nel ben colorire; che veracemente poflìamo dire lui eflère flato uno de'più infigni moderni Coloritori.

Dentro all'anno 1674. nacque il prefato Pal meri: e appena nato reftò privo del Padre . Fino all' età di fei anni flette appreflò alla Madre; dopo il qual tempo un fratello del defunto Genitore ne prefe la curaj e dovendo queiìi

per fuoi affari portarli a Parigi, feco il condufle. Ivi il fan*

ciullo, ove avrebbe avuto tutto il comodo d' apprendere.»

ni in » la Pittura , per cui già dichiaravafi , incontrò nuova difgra

Di zia; perocchè gli mori in breve il Zio. Laonde ei dovet

Giuseppe te ritornarfene qua; ove effendo la Madre impotente a fo

4WI.UM' ftentarlo, trovoflì lafciato in abbandono.

Venne di que' di a Genova certo Pittore tofcano, che imbattutoli a vedere, ed udire quefto fanciullo, n'ammirò la bell'indole; gli prefe grand' attetto; e non folo l'accettò in Difcepolo, ma eziandìo fel trattenne feco, fomminiftrandogli il bifognevole. Dovendo pofcia coftui fare altri viaggi, lo volle in eflì compagno. Cosi il Palmieri andò col Maeftro in varie parti dell'Italia, e fpecialmente in Sicilia , ove dimorò buona pezza; e frattanto fotto la fcorta di lui acquiftò gran perizia nel colorire.

Ritornato a Genova già Pittore, contraile varie amicizie . Ma più di tutte vantaggiofa gli fu quella di Domenico Piola , il quale, non potendo per Y affluenza de' lavori a tutti foddisfare, propofe in molte occafioni il Palmieri a fupplirvi, con che venne a farlo conofcere, e a metterlo in credito.

Fra quante Opere di quefto Palmieri abbiamo qui in Genova al pubblico efpofte, niuna v' è migliore delle due tavole efiftenti, 1' una nella fagreftia di Santa Maria di Cartello, nella quale è dipinto S. Sebaftiano: e l'altra fituata all' Altare, che fta fotto V organo nella Chiefa di S. Domenico , rapprefentativa di Crifto riforto: mentre in efTe_,, oltre al vigorofo, e robufto impafto delle tinte, v' è congiunto un ottimo difegno; di modo, che fe 1' Autore continuato aveflfe fu quefto metodo, iì avrebbe anche in ciò acquiftato fama non ordinaria.

Corredate pure di guftofo difegno fono due altre tavole, eh'ei dipinfe: 1'una dimoftrante la Pietà per l'Oratorio de' fette Dolori, cretto nella città di San Remo; e l'altra efprimente la Vergine in Gloria d'Angioli per la Chiefa di S. Lorenzo nel luogo di Santa Margherita , Pitture ambedue degne d'effer vedute*.

Per

Per molti Conventi de'Cappuccini di quefta Provincia v' ha gran numero di tavole di quefto Pittore. Egli era_. divotiflìmo di tal Ordine, e perciò per que' Religiofi, ^^^^= eziandio fenza alcuna mercede, fpeflìflìmo lavorava . Qui in HI Genova non fono poche le tavole da lui formate , che eflì Giuseppe confervano nella lor Chiefa dedicata alla Santiffima Conce- *».»""• zione. Ivi fon fue le tavole de' Santi Fedele da Sigmaringa, e Serafino da Montegranaro: ficcome le due dimoftranti due miracoli di S. Antonio di Padova. Nella porteria v' ha quella di S. Felice col Divin Bambino fra le braccia: la-, qual tavola è anche migliore delle fopraccennate.

Moltiffimi poi fono i lavori da quefto Palmieri condotti fui frefco . Nella Chiefa di Santa Maria delle Vigne colorì la Cappella de' Corrieri. Contiguo alla Chiefa della Nunziata del Guaftato è da lui dipinta la volta dell' Oratorio dedicato a S. Antonio di Padova , e 1' altra dell' Oratorio poco dittante della Madonna del Carmine . Parimente da lui dipinta è tutta la volta dell' altro Oratorio di Santa Maria Incoronata nel luogo di Cornigliano, full' ingrelTò dellavalle di Polcevera.

Nella fagreftia della Chiefa di S. Domenico effigiò alcuni Santi dell' Ordine Domenicano entro certi ornamenti fattivi dal Cofta. Più bello perà di quefti lavori è il quadro , che elfo Palmeri dipinfe ad olio per 1' Altare di detta fagreftia . Tal quadro dimoftra la Predicazione di S. Vincenzio Ferreri fatta in quella Chiefa medelìma; e vi fi vede numerofìflìmo popolo, che fta ad afcoltarlo.

Varj altri lavori conduffe a frefco il Palmieri in quefta Chiefa di Santa Chiara d' Albaro: entro il Moniftero de' Santi Giacomo, e Filippo: e in divede altre Chiefe, e palazzi di quefta città . Ma non fono cofe di tanta finezza , che.» meritin fe ne faccia diftinta defcrizione.

Di lavori a gran cartoni moltiffimi ne compofe; e fpecialmente per li fepolcri della fettimana Santa , e per altre Sacre funzioni: ed anche in quefto genere fi diftinie . Alcuni ne fece per la Metropolitana di S. Lorenzo co' Mifteri della Paffione di sì viva rapprefentanza; che riportarono lode non ordinaria : e qualor fi mettono in ufo infjpirano divozione , e pietà . Ebbe

Ebbe quefto Pittore anche buona maniera nel dipingere animali: ed alcuni fuoi quadri di fimile contenenza, che

■ pervennero in mano di Giovanni V. Re di Portogallo, fu

Di ron cagione , che quel Sovrano altri gliene ordinarie; i quali

fc°^« ad noftro Artefice compiuti, e trafmeflì, eli fruttarono una liberahmma , e veramente Regia ncompenfa.

Fu il Palmieri uomo di molta probità, e religione. Egli era, come da principio accennai, divoto dell' Ordine de' Cappuccini: e fuo fpeciale Avvocato era S. Felice daCantalice. Onde ebbe la forte di morire il giorno diciottefimo di maggio, nel quale appunto folennizzavafi la fefta del detto Santo, correndo allora il feflàntefimofefto dell' età fua. Fu feppellito nella Chiefa Parrocchiale di S. Giacomo di Carignano, dalla quale poco diftante, avea 1' abitazione.

Ebbe coftui una numerofiflìma famiglia compolla, tra figliuoli , e nipoti, di venti, e più perfone; la quale tutta veniva foftentata dalle fue virtuofe fatiche. Quindi era, che egli più per motivo di guadagno , che per amor della gloria dovea lavorare, e con tutta fretta, per accelerare la mercede . Laonde agio non avea di accuratamente fludiare le cofe Tue: che fe T avelie avuto; noi fenza dubbio vedremmo di lui Opere da (lare a fronte di quelle de' più cofpicui Pittori della Liguria.

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