Saturday, August 13, 2011

Maia, pittore genovese

VITA

DI GIO. STEFANO MAIA

Pittore.

Quantunque di Gio. Stefano Maia nìuna Opera_. abbiamo in Genova al pubblico efpofta, avendo egli fatto quafi fempre foggiorno, e lavorato in altre citt\: pure ragion vuole, che io di lui faccia difcorfo, non folo perchè fu noftro, ma ancora perché fra' noftri fu Pittore di qualche merito , come può conofcerfi da alcuni fuoi ritratti (tanti in cafe private, de' quali più fotto.

Da Francefco Maia di profeflìone Computifta nacque.. Gio. Stefano in Genova l'anno 1672.. Applicato dal Padre alla Pittura fotto la difciplina di Andrea Carlone, vi cominciava a fare notabil progreflò . Ma un fìniftro avvenimento lo tolfe alla patria: e ciò fu una riffa infoftagli con un fuo cognato , uomo d' umore (Iravagante , e bisbetico , che aflai itolo con arme alla mano, lo pofe in obbligo di difefa: né potè quefta avere il fuo effetto fenza leiìone dell' affalitore_.. Per tema del foro criminale vifte Gio. Stefano qualche tempo ritirato . Indi, annoiatofi di quell' anguftia , parti all' improvvifo per Roma .

Colà giunto , ripigliò la Pittura fotto la direzione di eccellente Maeflro; e con lo Audio fugli iìupendi efemplari, che andava copiando , acquiflò molta perizia nell'Arte. Ma non avendo lucrofe occupazioni, rifolvette jìì cercarli forte migliore . Laonde imbarcoflì per Napoli, dove appunto trovolla. Imperocché avendo portato feco un' efficace lettera di raccomandazione diretta alla Marchefa di Santo Stefano; prefentolla torlo a quella Signora, che cortefemente lo accolfe, lo prefe a proteggere, e lo fpefava. Appoggiollo in oltre ad un valente Profeflòre ( fu quefti il Solimena), fotto cui poteffe maggiormente affinarli, e imbeverfi di quella maniera in que' tempi tanto rinomata, e generalmente tenuta in pregio.

Q 4 Quefta

Maia ,

Quefta fua generofa Benefattrice non folo il promoflè,

e lo fece colà falire in eftimazione: ma anche onorevolmen

_ te ammogliollo con una Cittadina di Gaeta. Era coftei

D,G,0. provveduta di pingue dote, che anche le fu dalla fteffa_.

Stefano Benefattrice accrefciuta. Quindi affai agiatamente viveva

in Napoli il Maia. E perchè s'era acquiftato credito non

ordinario nel far di ritratti; moltiflìmi ne condufle tanto

per Signori della città, quanto per Foreftieri.

Di quefto Pittore dimorava in Genova un fratello Religiofo de' Cappuccini, che continuamente richiamavalo; attefochè già da qualche anno aveagli impetrata la grazia, e la libertà del ritorno . Indugiava il Pittore a rifolvere, rifpondendo Tempre con dar buone fperanze . Ma intanto morì la Marchefa: colpo per lui fieriflìmo. Ond' egli, rimato privo d' un tanto appoggio , e fpinto dal fopraggiuntogli genio di rivedere i fuoi; condifcefe alle fraterne inftanze; e a noi fece ritorno. Ciò fu l'anno 1727.

Non trovò però in Genova quelle occafioni di lavorare, che eraiì immaginato. Imperocchè abbondava allora-» la città d' egregi Pittori; e quantunque egli, come diflì, molto valeffe nel far di ritratti; ad ogni modo pochiflìmi gliene furon commefli . Ma, a dir vero, ei la teneva con troppo fafto , e rifiutava di andare a ritrar per le cafe Peribne anche qualificate; pretendendo, che anzi quelle doveffero per tal affare portarli a lui: ciò, che lo rendeva^ a molti difaggradevole, e lo facea fcarfeggiar d' Avventori.

In fomma il Maia operò fra noi per fuo divertimento, o per regalare Amici, non per commiflìoni da far guadagno; del che per altro non avea bifogno. Del rello lavorava cofe affai buone , e con giufta correzion di difegno. Alcuni fuoi quadri, da me veduti , comprovano ciò, che afferifco.

Fu coftui d'umore malinconofo, e facile a lafciarfi Sorprendere da' primi impeti della collera . Egli per un puntiglio , per una parola di contefa, o per lieve differenza-» di prezzo avrebbe a un tratto mandato a male qualunque fua Opera, fquarciandola, e facendone pezzi. Compenfàva però i fuoi difetti con altrettante ottime qualità . Imperocchè

chè egli era al maggior fegno divoto, e caritativo; ed avrebbe (offerto qualunque fatica, ed incomodo per far fervizio a chi ne lo avelie richiefto . ——

Alcuni ritratti di quefto Pittore fi confervano nelle-. . Eh do. cafe Serra, e Cattaneo; da' quali facilmente fi può arguire Stefano di che bel talento l'offe dotato; mentre fono di fedeliffima UlA * fomiglianza, e si graziofi, e brillanti, che paion vivi. Il Signor Leopoldo Doria poflìede di lui una beffa (toriata-, ed è cofa degna.

Trapafsò il Maia nel 1747. in età di fettantacinque an» ni fenza lafciar dopo di fe prole; concioflìché una fua figliuola molto abile nei ricamo gli premort. Noi avremmo di lui maggiori notizie, (e egli prima di morire abbruc- < ciata non aveflTe la minutiffima delcrizione, che della propria vita avea Uefa.

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