Saturday, August 13, 2011

Pittaluga, pittore genovese

VITA

DI GIROLAMO PITTALUGA

Scultore .

NO N dee reftar privo d'onorevol menzione in quefta mia raccolta Girolamo Pittaluga Scultore in legno. Poche cofe di lui poftò dire; perché poche notizie ne ho ricevuto; le quali però bafteranno per fòddisfare al mio aft'unto, e far fapere, che egli è ftato un Soggetto di molto merito per 1' eccellenza nella fua Profes(ione .

Da Genitori d' umil condizione nacque Girolamo iiL* quefto fobborgo di San Pier d' Arena; e ivi ancor fanciullo fi diede da fe a difegnare le più belle pitture di que' fuperbi palazzi. Pafsò quindi a modellare, parimente da fe: cosi a lavorare in legno . Egli non aveva per anche conofciuto alcun Maeftro nella Scultura, quando ebbe coraggio di formare in legno una non piccola Immagine del Crocifìttò; che , veduta da perfone intelligenti, fu ftimata Opera d' Artefice già provetto .

Pafsò quindi il Pittaluga nella fcuola d' un certo Scultore fuo Compatriota foprannomato il Ciurlo. Quefto Profeffore non è ftato nell' Arte fua di si mediocre abilità; onde non meriti, che io dica di lui qualche cofa . Egli è 1' Autore delle due Immagini lavorate in legno, che fi veggono in San Pier d'Arena: l'una nella Chiefa de' PP. Ago(tiniani: 1' altra nell' Oratorio di S. Martino . E quefle_» fono le fole Opere, che diluì abbiamo; perocché, partito di qua , andò a ftanziare in Torino; ove fervi in molti lavori il Re Vittorio Amedeo; e in quella città mori già avanzato negli anni.

Ma ritorniamo al Pittaluga . Egli fotto il prefato Maeftro fludiò, e in breve corfo di tempo fuperollo . Sicché vedendo, come più nulla egli potea da quello imparare, fi ritirò da fe, e diedefi a fare alcuni lavori di fua invenzione. L' uno di quefti fu 1' Immagine del Crocififlò per la Chiefa Tom. II. T Par

Parrocchiale di San Pier d' Arena: e 1' altro una (tatuina di S. Antonio di Padova per la Chiefa intitolata del nome di mmm^^— detto Santo nello fteflò San Pier d' Arena.

Di" In quefta Chiefa- di Santa Sabina lavorò in grande le ImGirolamo magini del Crocififlò, della Beatiffima Vergine, e di S. GioPittaluga . vannj Evangeliita . Ma venute poi al noftro Artefice vantaggiofe occafioni di far lavori in piccolo: a quefti tutto applicoffi: e tanto vi riufci; che fenza efagerazione tali fue_> eofe poflòn dirli miracoli dello (carpello . Vegga di grazia, chi di Scultura s'intende, le eleganti figurine, e i baffi rilievi formati in avorio dal Pittaluga per ornamento del Tabernacolo , che fta locato all' Aitar maggiore in quefta Chiefa de' PP. Cappuccini, fuor della porta dell' Acquafola: certo che fe paffione non 1' accieca, egli farà ragione al mio dire. Stupendo lavoro in fomigliante genere era un piccolo baffo rilievo , pure in avorio, ricavato da un fuperbo difegno del noftro Luca Cambiafo . Quefto baflò rilievo lo volle a tutto cofto per fe il fu Sig. Stefano Paflano, Cavaliere grandemente affezionato alle " noftre Arti, e Padrone d'un'infigne raccolta, nella quale avea fpefo notabili fomme . Egli fece in Firenze gettare, con permiflìone di quel Gran Duca, le fei nobiliffime Statue, che colà fi confervano in una ftanza di quella Angolare gallerìa; e fra quefte comprendeva!! la famola lotta de' due Gladiatori: Statue, che infieme con mille altre cofe illuftranti non folo le Arti noftre , ma ancora le più fine Scienze, furono dopo la morte del prefato Pattano vendute a certi Signori Inglefi, i quali per uno de' più preziofi mobili fra i tanti confiderarono il baflò rilievo , di cui poco anzi ho favellato.

Or eccomi nuovamente al Pittaluga, che già nel tratJ to di quefta breve floria un' altra volta ho con digrefflone abbandonato per dar lode ad altri, ma giuflamente . Queiì' uomo pervenuto all' età di quarant' anni, o circa , cominciò a perdere la vifta per una cateratta, che gli copri le pupille. Egli il (lette con fomma quiete, e raflègnazione, fornendo per Io corfo di tre anni , e più, cosi grave dif avventura$ che privato affatto 1' avea della facoltà di lavorare: quando giunto a Genova un celebre Proieffore Oculifta; quefti 'sì per

sì perfettamente lo rifanò, che potè il noftro Artefice condurre Opere con la maeftria, ed eleganza di prima.

I più egregj lavori, che egli formaffe dopo la fua guarigione , furono quelli d' alcune figure, e d'alcuni baffi rilievi, • n efprimenti ftorie della Santa Scrittura, le quali figure ador- Girolamo nano un altro Tabernacolo, mandato pofcia in Lisbona per Pitta"ca . quella Chiefa de' PP. Cappuccini. Vero è, che di tali Opere gli formò i difegni 1' Abate Lorenzo De' Ferrari. Ma il Pittal uga tanto bene efeguilli; che fo effere que' lavori colà rinomati, e generalmente tenuti per cofe d'ineftimabil valore .

Correva l'anno di noftra falute 1743., quando cadde il Pittaluga in violenta malattìa, che lo tra(Te a morte; mentre egli appena compieva il cinquantefimoCecondo del viver fuo.

Fu quefto Scultore uomo pio, e di coftumi innocenti. Egli penfava di nulla Capere; e però a tutti Cottomettevafi, ne contraddiceva mai all' altrui fentimento . Ebbe moglie , ma non figliuoli. Nelle mani di coftei depofitava iedelmente quanto guadagnava: e allorché avea poi bifogno d' un Coldo, umilmente pregavala, che glielo deffe; né fempre era elaudito . In Comma egli era uomo di sì buonapaita; che non Capeva adirarfi : ma ogni contrarietà Copportavafi in pace; e la fua abilità, che nel maneggiare degli Ccarpelli Ccorgeafi grandiflìma; fuori di quefti lcarfa, e fievole compariva.

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