Saturday, August 13, 2011

Raggi, pittore

V I T A

DI PIETRO PAOLO RAGGI

Pittore. .

Ptetro Paolo Raggi per la fua felicità nell'inventare , e franchezza nel maneggiar del pennello s'acquilo grande dima, e rendè celebre il Tuo nome oltre i confini del Genovefato, fuori del quale cefsò di vivere.

Chi fofte il primo Maeftro di quefto Pittore a noi non p noto; nè dal fuo dipingere poflìam arguirlo. Solamente fifa, che egli fuGenovefe, e che nacque circa l'anno 1646., p che in Genova per lungo fpazio abitò, Tempre lavorandovi tavole di particolare bontà; come è facile vedere_> preflo molti Cittadini, e fpecialmente nella fala de' Signori Lomellini a lato alla Chiefa della Nunziata del Guaftato; nella qual fala fono di mano di coftui alcune tavole ad olio d'un'ottima idea, e d'un colorito affai fpiritofo, e franco.

Anche in quefte Chiefe fi confervano fue tavole: come in S. Brigida; ove è quella della caduta degli Angioli rubelli; e nella Chiefa de' PP. Miniftri degF Infermi; ove è quella dell' Aflunta . Per la riferita Chiefa del Guaftato colorì la bella tavola di S. Bonaventura, che, mentrefviene alla contemplazione del Crocififlb, è dagli Angioli confortato . Quefta tavola è certamente la migliore, che egli in Genova formafle, sì per.1' aggiuftarezza del difegno, sì per 1' armonia del colorito, e sì ancora per la ben intefa difpofizione de' lumi, e delle ombre, oltre 1' efatta imitazione del vero, che vi fi fcorge .

Per la Chiefa di Santa Maria dei Carmine lavorò due vafte tele . Neil' una di quefle (ed è quella , che (la a' fianchi della finiftra principal nave) ci rapprefentò S. Terefa rapita in eftafi alla contemplazione del Divi n Salvatore: nell'altra ( ed è la fituata lateralmente al coro ) efprefle il B. Simone Stok, il quale per mano della Santiflìma Vergine riceve il facro Scapulare. Mentre facea quefta pittura, nacque, circa

la mercede,

la mercede, qualche differenza con chi gliel' avea commeffa. Ond' egli dopo avere in cafa propria inutilmente-, con lui contrattato, prefo da collera, die di mano ad una =====. fedia, e nel quadro lanciolla; con che venne a gua(carlo Di in più luoghi. Accomodatofi pofcia il litigio, reftò obbli-P,ETMoPAQ"> gato a rimediare al danno. Vi fi accinfe: ma la collera-., ^ACCI? dalla quale non s'era per anche ben rimettò, gli fuggerì d' adoperarvi i colori macinati ad olio d' ulivo; e darvene fopra pennellate a buona mifùra. Avvenne indi a non molto , che una faetta caduta in quella Chiefa sfondò il quadro ; onde fu data commiffione al Pittor Campi di riflorarlo; perciocché il Raggi era affente. Ben s'avvide il Campi dell' inganno; concioffiachc, fenza riffettervi , fi pofe a lavarlo; e in alcuni luoghi portò via il colore, che non era per anche del tutto afciutto . Ciò moftra, che chi fi vale_» de' Pittori, non dee difguftarli; ftanteché quefti hanno in mano il modo d' eternare le loro fatture, e 1' arte di farle durar brevemente.

Cercando il Raggi di migliorar fua fortuna, pafsò a To* rino . Quivi fu introdotto alla Corte; e vi fi farebbe fìar bilito, fe il fuo umore capricciofo, e incoflante non gli avefle fatto venir prefto a noia quel clima. Così, fenza^. aver dipinto colà, fe non per una Chiefa di certe Mo> nache un quadro, entrovi S. Giufeppe vifitato in fogno dall' Angiolo, improvvifamente fi partì per Savona . ;;

Giunto in quella città , vi trovò fubito impiego; perocché molti Cittadini, che il conofcevano per fama , e in grande flima P aveano, gli ordinarono quadri per le loro cafe , e lo promoffero ad Opere pubbliche. Onde, parendo a coftui di farla affai bene, colà s'ammogliò; con che divenne Cognato a Gio. Stefano Robatto Pittor favonefe, di cui faremo a fuo luogo menzione . E certamente ricevette il Raggi con P acquili© di tale affinità quello d'un notabil miglioramento nell'Arte; perciocché il Robatto v'era fondatiflìmo; e fpecialmente.» nel difegno andava di gran lunga innanzi al Cognato.

In Savona fece il Raggi una tavola per la piccola Ghiefuola di S. Antonio di Padova prefiò la Certofa , e v' efprcffe quello Santo , alloraquando fulla fpiaggia di Rimini predicò : a' pefci,

a' pefci, che concorfi a folla fi veggono follevare il capo dall' acque, per afcoltarlo . Un' altra tavola pur dipinfe per 3 la Parrocchiale di S. Gio. Battifta; e v' effigiò alcune Anime

Di purganti, che da un Angiolo fon liberate dalle fiamme,», *"Rropaol0e prefentate davanti alla Santiffima Vergine. E certamente il Raggi in tal lavoro non poco fi fegnalò; perciocché oltre al tuttinfieme con molta maeftria difpofto, v' adoperò un_. colorito cotanto paftofo, e vivace; che foprammodo piace , e diletta.

Altre commiffioni pofcia gli vennero da diverfe parti di quella Riviera. Egli fece una tavola per la Chiefa de' Cappuccini del Porto Maurizio; e vi figurò S. Felice, che riceve dalle mani di Maria Vergine il Celefte Bambino. Io non ofo affermare, che quefta fia una delle fue migliori pitture: affermo bensì, che la tefta del Santo è d' un ottimo effetto; e che qualunque più infigne Pittore potrebbe recarli a lode, che queil ' Opera foffe tenuta per fua . Da Savona pure mandò a San Remo un quadro per la Chiefa delle Monache—» Salefiane; ed in effo fi vedono la Madonna, S. Bernardo , e Santa Maria Maddalena . Tal quadro però non appare fornito di quella grazia, di cui forniti appaiono altri fuoi lavori. Tutta volta non fi può negare, che egli non fia_ d' un gradevole colorito, e che il nuvolato, e la Gloria celefliale non vi fiano rapprefentate con una ben foave, ed armonica difpofizione.

Fantaftico, e non mai coftante ne' fuoi penfieri quefto Pittore, abbandonò anche Savona , e a Genova fece ritorno. Qui cominciò a raffazzonar quadri: ove effendogliene pervenuti alcuni del Cafliglione da ingrandire; e dovendo perciò accrefcervi figure, beftiami, ed altri ornamenti (oliti ad introdurfi da effo Cafliglione ne' fuoi dipinti: il Raggi fi formò una maniera graziofa di dipingere baccanali con efatta imitazione di queli' egregio Maeftro: come pofcia diede mirabilmente a vedere.

Poco ftante egli parti nuovamente da Genova dopo il 1680., e fi fermò in Lavagna luogo della Riviera di levante. Quivi lavorò per quella Chiefa di Santo Stefano una tavola da Altare; e v' efpreffe la Santiffima Trinità, eS. Bernardo,

Da Lavagna pafsò in altri luoghi di detta Riviera: quindi in Lombardia; e finalmente a Bergamo, ove fu molto ben accolto, ftimato , e promofTò . =^====

Fece ivi diverfi quadri alla primaria Nobiltà, che tut- Di tavìa vi fi confervano, come ài Signori Morandi, ed ai Conti P«"o Paolo Ragazzoni. Anche in quel Duomo efpreffe fopra le porte laterali alcune ftorie di S. Aleffandro; e nello (teflò Duomo dipinfe pure la gran tavola per traverfo, entrovi il Martirio d'alcuni Canonici, locata dirimpetto alla Sedia Vefcovile. Per la Chiefa poi delle Monache di S. Marta colorì il quadro di Santa Maria Maddalena portata in Cielo dagli Angioli: Opera tenuta colà in altiflìmo pregio .

Molto mi rimarrebbe a dire, fe regiltrar voleflì tutte le tavole sì private, che pubbliche, dipinte dal Raggi ìil* quella città. Io ricorderò folamente le tre grandiflìme di figura ovale colorite ad olio, che adornano 1' ampia volta., della Chiefa Prepofiturale di S. Martino d' Alzano [ borgo dittante da Bergamo quattro miglia], dove con aggiuntato difegno, ma foprattutto con vivaciflima forza di colorito, efpreffe in una di quelle S. Martino, che rifufcita un morto fanciullo: in un' altra effo Santo , che giace moribondo: e nella terza pure lo iteflò Santo, che è portato dagli Angioli alla Gloria Celefte.

Dopo quefte, ed altre degne fatiche finì il Raggi i fuoi giorni in Bergamo nel 1724. in età d'anni fettantotto .

Già fi difte, che egli avea prefo moglie a Savona-.. Quefta in Bergamo gli morì: e un' altra donna fpolovvi, da cui ebbe un figliuolo nomato Agolìino, che attefe alla Pittura, e fu mediocre in tal Proferitone. Meglio vi riufcì un figliuolo di eflò Agofìino per nome Giovanni, che ancor vive; e fotto la difciplina di G10. Battifra Tiepolo Pittor Veneziano è divenuto così valente; che fa onore al Maeftro , ed all' Avo, il cui fpirito Pittorico ha ereditato.

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