Saturday, August 13, 2011

Robatto, pittore genovese

VITA

DI GIO. STEFANO ROBATTO

Pittore .

TRA le città della Liguria, che fìano per infigni Pittori diftinte, una è Savona . Già d' alcuni fi leggono le memorie nel precedente tomo . D' alcuni altri debbo ora parlare nel prefente . Gio. Stefano Robatto, giufta la ferie degli anni, mi s'affaccia pel primo, che certamente nella perizia, e nel merito a verun_* altro de' fiioi compatrioti Pittori non fu fecondo .

Sebafliano RoDatto Cittadino favonefe, mediocremente provveduto di beni di fortuna, ebbe copiofo numero di figliuoli . Il primo fra effi fu Gio. Stefano, che gli nacque nel i
ROBATTO.

Altri ancora cominciarono a farne conto; fra' quali Niccolò Berrettoni famofo allievo di eflb Maratti, e fuori di quella fcuola parlavano con particolar lode del Robatto, i primi Profeflori di Roma, e fpecialmente il Bacciccio, Di do. ed il Bernino : che i veri Virtuoii volentieri fanno ragione J"fano a chi fegue le loro veftigie. Quindici anni di fedo ttudio confumò il Robatto in quella Metropoli; dopo i quali partì per Napoli,

In Napoli egli trovò fubito varie occafioni di lavorare. Laonde vi fi fermò qualche tempo . Pafsò quindi a Meflìna; ove, dopo qualche commiffione efeguitavi, prefe imbarco per Venezia . Quivi fe' nuovo Audio fu' più pregiati quadri, e contrafle amicizia co' più rinomati Pittori. Indi trasferiflì a Bologna, e ftettevi parecchi mefi [ben veduto dal Cavalier Francefchini fuo fpecial fautore] , offervando intanto le più rare pitture di quella città . Ritornò finalmente alla patria; ma poco vi fi trattenne; perocché, appena riveduti i Congiunti, e pofte in affetto le cole di fua pertinenza, n' andò a Genova, e poi a Milano, e di là in Germania, che tutta fcorfe; e dovunque pafsò, trovò fempre occafioni di dipingere . Laonde quel viaggio gli fu aflài vantaggiofo .

Era già pervenuto all' anno trentefimo di fua età; quando , fazio oramai di quelle provincie, andò a riveder Roma; e parendogli d' aver ne' fuoi viaggi alquanto perduto intorno alla correzion del difegno; fi diede nuovamente_» a itudiarlo fotto la direzione del fuo primiero Maeftro. Quattro altri anni confumò in quella fcuola: onde quale, e quanto affinato n' ufciffe, ognuno può argomentarlo.

L'anno 1683. ritornò a Savona, e v'intraprefe per private perfone alcuni lavori, che gli acquiftarono molto credito; e perciò venne anche impiegato da quel Pubblico in dipingere preffo la Chiefa di S. Giovanni i' eiìerior portadelia città. Quivi il Robatto figurò alcune Virtù con ottimo gufto , e graziofo inganno dell' occhio; perciocché vi finfe in due nicchie due ftatue di marmo; e al di fuori d' efle nicchie rapprefentò in due volanti leggiadre femmine con naturali colori la Giuftizia , e la Pace , le quali co' panni loro , e con la perfona in pane na(condono dette ftatue_.;

onde

onde quelle figure, che fon di fuori fembrano vive; e quelle , che fon nelle nicchie fembrano veri marmi. Al di fopra poi ftanno alcuni putti, che reggono certi vafi; ed anche Digio. quefti lavorò con impalfto si delicato, e sì morbido; elio Rosico. tutt* S^ Intelligenti gli ammiravano con fommo piacere. Ma oggid1 l'intemperie dell'aria ha in molte parti guaflata queil ' egregia pittura; e folo il tempo piovofo , od umido, che i colori talvolta ravviva, ci lafcia luogo ad arguire qual fofte la loro bellezza .

Succeflìvamente poi fece 1' altra pittura alla porta di mare; e vi compofe fimboli, trofei, palme, ulivi, ornamenti , medaglioni finti di bronzo, e cofe fimili: il tutto diftribuito con ottima fimmetria. Ma il falfo umidore, colà quafi continuamente fpruzzato da' venti, ha diftrutto cosi bel1' Opera; la perdita della quale più fenfibile rendefi a chi, come io, ebbe la forte di vederne negli anni feorfi i preziofl avanzi.

La maeftrevol maniera di colorire fui frefeo tanto comune a' noftri Pittori, nel Robatto fu forprendente . Egli dipinfe nel primo chioftro de' PP. Cappuccini di quella città S. Francéfco, che riceve le sagre Stimate; ed è tale ftoria_. condotta con difegno si fublime, e con efpreffioni d' affetto sì naturali, e sì tenere; che affai nobilita quel fito; e ne meriterebbe un altro più diftimo: né diffidi cofa farebbe il trafporto. Oltre alle accennate bellezze v' ha in quella pittura una certa novità di compolizione, non da altri, che io fappia, giammai praticata; perocché egli efpreffe quel fatto, come appunto fi narra eftere accaduto: cioè, cno il Salvator noftro imprimefTe da vicino, e per contatto in quel Santo le sagre Piaghe; onde effigiò S. Francefco, che tutto ardore a braccia aperte fi fa incontro a Gesù; e Geù in atto di accoftargli palma a palma, e fargli la miracolofa impreflìone, Io credo, che fe il Maratti poteffe vedere quell'Opera; andrebbe gloriofo d'aver formato un-. Difcepolo tanto eccellente .

Le Monache della Nunziata del Moniftero di Savona aveano di frefeo eretto nella lor Chiefa un funtuofo Altare; e volendone ornata la volta con una Gloria d' Angioli;

commifero

Gommifero queft' Opera al Robatto, che aflai maeftrevolmente efeguilla . Né io fo perché quelle Monache in vifta di tal pittura generalmente applaudita non gli facelTero poi —-——-— dipingere il quadro dell' Altare medefimo . So, che quel Di do.

Suadro è pittura di Domenico Parodi figlio di Filippo, |TMF*NO quale v' avea lavorato in marmo gli Angioli; ed anche 0BATTO« fo, che Filippo Parodi, additando al figlio la pittura del Roba tto, gli difte , che da quella apprendere il vero modo di colorire . Sia ciò detto in confermazione dell'alta (lima, ia cui eran tenute le Opere di quefto favonefe Pittore.

Un' altr' Opera delle più fegnalate di coftui è la tavola , che dintorna la nicchia della Madonna del Carmine colà entro la Chiefa di S. Gio. Battifta . Diflì, che dintorna la nicchia; ftanteché quefta tavola è traforata nel mezzo , acciocché vi refti in comparfa la Statua in legno della Santiffima Vergine. Vedefi in quefta tavola dal deflro lato S. Gio. Battifta , e dal Aniftro S. Antonio di Padova. Al baflò vi fono le Anime purganti, e al di fopra alcuni Angioletti, che portano gli abitini di efta Vergine. E' quefta tavola— d' una rara bontà; e non può, fe non altamente lodarli, e proporfi per un efemplare di ben dipingere . Cosi aveffe codui perfeverato fempre in quefta fua leggiadra, e fpiritofà maniera.

Dipinfe poi a frefco fopra le porte della fteffla Chiefa il Battefimo del Salvatore; 1' effigie della Vergine; e le_* Anime purganti, fulle quali un Angioletto , che verfando un' urna piena d' acqua modera loro le fiamme . Anche_» querfti lavori fono di buon effetto: ma non tanto come gli ornamenti, che ei fece nel fobborgo di S. Giovanni fopra la porta del palazzo Balbi; ove finfe due termini a chiarofcuro fpeciofi , e di forte rifalto, con alcuni puttini aldi fopra, che reggono 1' arme del Cafato di que' Padroni . E vaglia il vero, maneggiò quefto Pittore in fomiglianti pitture cipofte all' aria il pennello in sì fatto modo; che__. i ftioi lavori poflòno gareggiare con qualunque altro a frefco de' buoni Pittori della noflra età .

Per quel Duomo dipinfe le vafte macchine folite alzarli nel folenne triduo d'efpofizione del Santiffimo Sacramento; Tom. II. I nelle quali

nelle quali impiegò fempre ingegnofi, e nobili ritrovati.

Fece pure molte rapprefentazioni divote, e patetiche per

mmmmam^m le funzioni di fettimana fanta, per li fepolcri, e per gli ot

Dido. tavarj in fuffragio dell'Anime purganti. Ed in tutto porfe

^stjefano occafione di fempre più ammirarci la fua virtù.

In ordine a'ritratti (che fovente glie n'eran commeflì) egli ebbe una facilità grandiflìma in colpire a puntino nelle fifonomie di que' Soggetti, che ritraeva . Tanto atterma-,, chi gli ha conofeiuti. Molti ritratti fi poflòno vedere appreso i principali Cittadini favonefi; e fpecialmente in cala Gavotti; ove naturaliflìmo è quello dell' Abate Girolamo, Zio del vivente Signor Ottavio.

Fu il Robatto richiefto anche in Torino; e vi dipinfe alcune cofe in una Chiefa fuori della porta di S. Salvatore. E per diverfi luoghi del Piemonte parecchie volte portoflì a dipingervi tavole . Alcune fono di merito: ma altre cosi Sgraziate riufeirono; che par incredibile, com' egli abbia., potuto lafciarfele ufeir dal pennello . Di fimili lue tavole, e di fue pitture a frelco tirate alla peggio ve ne fono eziandio in Savona; e quel, che ne rende taluna più difpiacevole, fi è 1'eiTere efpofte dirimpetto ad altri fuoi lavori d" ottimo gufto . Proveniva cotelU fua mutazione 3 o piuttoito decadenza , dalla premura, che avea di bufear prefio denari; attefoché, efTendofi egli dato agli fpafli, e foprattutto al giuoco delle carte, rimaneva fovente fpeiacchiato, e fmunto . Quindi il bifogno inducevalo ad affrettare le pennellate in di groffo per amor dell'argento, non della lode.

Erafi in oltre prefiflò di dipingere fecondo il prezzo, che gli aveflTe ftabilito chi gli commetteva il lavoro . E però folea facetamente dire, che altri ferviva da Sig. Robatto, ed altri da Maeftro Arrobatto; alludendo al verbo genove(e arrobattare, che lignifica precipitar giù una cofa . Cosi egli praticò nell' età avanzata, non lafciandofi fuggire verun-» progetto di lavorare, benché a viliflìma mercede; onde intanto affuefacendofi a un dipingere trafeurato, e feorretto, perdette in vecchiaia quanto di perfezione, e di credito avea negli anni precedenti acquietato.

Era

Era queft' uomo già più che fettuagenario; quando la

f>odagra, e la chiragra, che talora in addietro infeftato 'aveano , gli fi fecero familiari, e continue . Fu per tanto ——> coftretto ad abbandonare affatto i pennelli, e a ftarfene Di do. confinato nel letto fin al fuo ultimo giorno, che fu il fefto j?TEFa*° d'ottobre dell'anno 1733.. Ebbe fepoltura entro la Chiefa OBATTO' di S. Francefco de' PP. Conventuali nella tomba fattavi co(truire da fuo Padre nel 1675. a piè dell'Altare di S. Sebaftiano .

Lafciò dopo di fe un figlio, che ultimamente morì: ma ni una cura mai fi prefe d'inftruirlo nella Pittura; non oftante, che quegli moftrafie d' avervi buona difpofizione .• Di mobili pittorici non avea quafi nulla; onde fi può dire, che egli tutta 1' arte avelTe in fantasia. Finche vilTe tenne continuo carteggio col Maratti, già fuo Maeftro; e quel valentuomo non poco ftimavalo: ficcome anche in Genova i due Piola, Domenico Padre, e Paolo Girolamo figlio , ed altri eccellenti Profeflbri ne fecero grandiflìmo conto . Se il Robatto lofle fiato coftante nell' incominciata guftofa maniera di dipingere, farebbe da annoverarfi fra'primi Pittori della Liguria.

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