Thursday, August 30, 2012

IL TEVERE E I SUOI PONTI

Speranza

Scopri Roma
Il Tevere e i suoi ponti
I ponti del Tevere, i monumenti che ne fiancheggiano il corso, sono la cornice per una ideale crociera che ci permette di scoprire un fiume pieno di storia, un protagonista a volte dimenticato che ha sempre svolto un ruolo di primo piano nella storia di Roma. Ai ponti del Tevere, come al fiume stesso, i Romani attribuivano carattere sacro, tanto che i costruttori di ponti, i Pontifices, avevano funzioni sacerdotali. Tutta la vita dell'antica Roma dipendeva dal fiume, che era la via di comunicazione e la risorsa più importante della città. Vedere Roma dal fiume vuol dire, ancora oggi, rivivere quell'atmosfera lontana e cogliere la dimensione più vera di una città che è nata e si è sviluppata in funzione del suo fiume, e, di un fiume, che vive in simbiosi con la sua città. Poi, lo spettacolo di Ponte Sant'Angelo, di Ponte Sisto, di Castel Sant'Angelo al tramonto è talmente fantastico che forse le parole non possono spiegare tanta bellezza. Raccontiamo il Tevere e i suoi ponti secondo l'ordine con cui li si incontra, da Castel Giubileo alla Magliana.
Ponte di Castel Giubileo
Inaugurato nel 1951, non è un ponte vero e proprio, bensì di un viadotto a due carreggiate facente parte del Grande Raccordo Anulare. In questo punto il corso del Tevere è regolamentato da una diga, ben visibile dalla carreggiata esterna del viadotto.
Ponte di Tor di Quinto
Fu realizzato nel 1960 in occasione delle Olimpiadi di Roma per facilitare il collegamento tra la via Olimpica e gli impianti sportivi dell'Acqua Acetosa. Ha sette arcate in cemento armato ed é lungo m. 72 e largo 27. Il nome si ispira ad un'antica torre di guardia che si trovava al quinto miglio della via Cassia, poco distante dal Tevere.
Ponte Flaminio
Nato come risposta alle nuove esigenze del traffico urbano derivante dalla nascita di nuovi quartieri residenziali a destra del Tevere (Fleming, Vigna Clara, etc.), fu progettato nel 1932 dall'architetto Armando Brasini; il nome iniziale che venne scelto fu "Ponte XXVIII Ottobre" in memoria della marcia su Roma di Mussolini. I lavori iniziarono poco prima dello scoppio della 2° guerra mondiale ma furono sospesi nel 1943. Ripresero nel 1947 dopo la fine della guerra, ed il ponte dapprima fu chiamato "Ponte della Libertà" in onore della riconquistata democrazia, poi con la apertura nel 1961 il nome definitivo fu quello di Flaminio per la vicina via consolare.
Il ponte, lungo 292 m. e largo 40 m., si compone di cinque arcate di cui la centrale, ad arco ribassato, è di 52 metri. Sull'arco centrale, quattro aquile e quattro lanterne, simili a fari danno monumentalità al complesso, costruito in calcestruzzo ma rivestito di travertino bianco.
Ponte Milvio
Incerta è l'origine di questo antico ponte, protagonista e testimone di grandi eventi storici. Secondo alcune fonti, fu costruito dal censore Emilio Scauro nell'anno 109 d.C. Situato alla confluenza delle vie consolari Flaminia, Cassia, Clodia, e Veientana, Ponte Milvio ebbe soprattutto un ruolo strategico, come testimonia il possente torrione posto sulla riva destra, a difesa del ponte. Chiamato in origine "Mulvius", probabilmete dalla famiglia Mulvia che lo avrebbe commissionato, fu nel Medioevo denominato, secondo un uso popolare, "Mole" o "Mollo". Quest'ultimo nome sarebbe stato attribuito a causa del crollo di un'arcata centrale ed alla collocazione temporanea di una passerella di legno che oscillava al passaggio. Nel XIX secolo, per volontà di Papa Pio VII, l'architetto Valadier ne progettò il riassetto, sostituendo i ponti levatoi ed edificando a nord del ponte una porta fortificata. Da quell'epoca in poi il ponte ha subito vari lavori fino ad essere trasformato, come é ad oggi, in un passaggio pedonale. Costituito da quattro arcate centrali (la due interne più alte) e due laterali minori, ha una Lunghezza di 132 m. ed una larghezza di 15,5 m.. I piloni hanno delle aperture in funzione strutturale e per il deflusso delle acque in caso di piene e sono dotati di frangiflutti.
Ponte Duca d'Aosta
Noto anche come ponte del Foro Italico, il ponte è dedicato a Emanuele Filiberto di Savoia Duca d'Aosta, morto a Torino pochi anni prima nel 1931, comandante della terza armata che si distinse nella prima guerra mondiale per la travolgente avanzata con cui, a partire dall'attraversamento del Piave il 24 maggio, riconquistò le posizioni perse con la disfatta di Caporetto. Il ponte fu concepito nell'ambito del complesso del Foro Mussolini, per collegare la città con il Foro e con il Palazzo del Littorio, oggi Ministero degli Esteri. Progettato dall'architetto Fasolo, venne realizzato negli anni tra il 1936 ed il 1939. E' lungo m. 222 e largo m. 30. Alle due estremità del ponte vi sono collocati dei pilastri marmorei decorati con figure a rilievo che riproducono le gesta dei soldati italiani durante la Prima Guerra Mondiale. Consiste in una unica arcata in cemento armato di 100 metri rivestita di travertino. Gli archi laterali, ampi 25 metri sono impostati ad una quota superiore. Quattro cippi sulle testate del ponte ne costituiscono la decorazione, con rilievi relativi ad imprese eroiche di soldati italiani nella prima guerra mondiale sull'Isonzo, sul Tagliamento, sul Sile e sul Piave.
Ponte della Musica
Progettato nel 1999 e inaugurato nel 2011, il ponte collega piazza Gentile da Fabriano, nel quartiere Flaminio, con il Lungotevere Cadorna all'altezza dello stadio del nuoto al Foro Italico, nel quartiere Delle Vittorie. L’intervento si inserisce nel Progetto Parco della Musica e delle Arti, strutturato in direzione est-ovest sulla direttrice Villa Glori – Monte Mario lungo l’asse di via Guido Reni sino all’accesso alla Porta Sud del Complesso Sportivo Monumentale del Foro Italico.
Il ponte progettato e realizzato per il traffico pedonale, ciclabile e per i mezzi pubblici è costituito da un impalcato metallico sorretto da due archi ribassati in acciaio, che contengono le scale d’accesso alle due sponde del fiume. Le dimensioni dell’impalcato sono 190 m. di lunghezza e 22 m. di larghezza massima nella parte centrale e 14 m. alle estremità. Il Ponte della Musica ospita nella parte centrale un corridoio predisposto per il trasporto pubblico protetto.
Ponte Risorgimento
Il ponte fu progettato nel 1909 in vista del 50° anniversario dell'Unità d'Italia nel 1909. La sua tecnica di costruzione, basata sul metodo Hennebique, consentì la realizzazione, audace per quell'epoca, di un'unica arcata lunga più di 100 m. e larga 20 m. , perchè venissero collegate le due zone separate dal Tevere, scelte per l'Esposizione Artistica ed Etnografica. I lavori si conclusero nel 1911, in tempo per il passaggio del corteo reale diretto all'inaugurazione della Grande Esposizione del Cinquantenario. E' rivestito da lastre di pietra di colore bigio e fu subito battezzato dai romani "ponte de coccio", forse anche in relazione al fatto che pochi si fidavano a passare sopra una struttura così esile rispetto ai massicci ponte cui erano abituati.
Ponte Matteotti
Il ponte, a tre arcate e lungo 138 m. e largo 20 m., collega il rione Prati con il quartiere Flaminio. Poggia su due piloni forniti di larghi occhialoni che riecheggiano quelli di ponte Sisto. Progettato da Augusto Antonelli, che aveva vinto il concorso bandito nel 1920,e fu inaugurato a Natale del 1929 con il nome di ponte Littorio. Con l'avvento della repubblica il ponte fu dedicato alla memoria del deputato Giacomo Matteotti, scomparso proprio nei pressi del ponte stesso ed ucciso ad opera degli squadristi d'estrema destra. Al di sopra dell'arcata centrale, su entrambe le fronti del ponte, è posto un grande bassorilievo che presenta un'aquila araldica che tiene negli artigli il fascio littorio.
Ponte Nenni
Il ponte collega lungotevere Arnaldo da Brescia, all’altezza di via Beccarla, con lungotevere Michelangelo per consentire l'attraversamento del Tevere della linea A della metropolitana,. Costruito tra il 1971 ed il 72, è lungo 121 m e largo circa 25 m. Il progetto fu dell’architetto Luigi Moretti e dell’ingegnere Silvio Zorzi ed è costituito da una piastra continua a tre campate poggiante su due pilastri ad Y. Vi passano sopra due binari della metropolitana e due corsie automobilistiche separate dai binari da cristalli.
Ponte Regina Margherita
Costruito tra il 1886 e il 1891 su progetto di Angelo Vescovali, venne dedicato a Margherita di Savoia, prima Regina d'Italia. Lungo 111 metri e largo 20, ha tre arcate in muratura e congiunge il quartiere Prati con la zona di piazza del Popolo. Nelle sue immediate vicinanze sorsero i primi due stabilimenti balneari della città: la "Romana Nuotatori"e la "Rari Nantes" i quali, avendo una tessera d'ingresso per quei tempi un po’ cara, assunsero da subito un carattere di aristocraticità. Sempre nei pressi del ponte, era ancorato il galleggiante di uno dei più famosi personaggi della storia recente del fiume, "Er Ciriola", noto esponente dei cosiddetti fiumaroli, frequentatori abituali delle rive del Tevere.
Ponte Cavour
Progettato dall'architetto Angelo Vescovali, fu costruito negli anni tra il 1898 e il 1901 e sostituì la passerella in ferro del ponte di Ripetta, costruita in forma provvisoria nel 1878. E' a cinque archi in muratura, rivestito in travertino, lungo 112 m. e largo 20 e collega il rione Prati a Campo Marzio. La sua edificazione fu data dalla necessità di collegare la zona dei Prati di Castello, interessata dalla forte espansione edilizia di fine ottocento quando la nuova capitale del Regno doveva accogliere i dipendenti degli apparati pubblici, alla la zona lavorativa del centro città, ricca di infrastrutture per le funzioni pubbliche. Il nuovo ponte venne battezzato Cavour, in omaggio al Tessitore d'Italia, conte Camillo Benso.
Ponte Umberto I°
Finito di costruire Costruito nel 1895 su progetto di Angelo Vescovali, collega il Palazzo di Giustizia alla zona medievale di Tor di Nona . Lungo 106 metri e largo 20, ha tre arcate in muratura. Inizialmente doveva essere denominato ponte dell'Orso perché nei pressi si trovava l'antico "Albergo dell'Orso", fu poi invece dedicato al re d'Italia Umberto I, che lo inaugurò personalmente.
Ponte Sant'Angelo
Anticamente era denominato Ponte Elio, dal nome dell'imperatore Elio Adriano che lo volle edificare nel 136 d.C. per collegare la città all'ingresso del suo mausoleo: l'attuale Castel Sant'Angelo, affidando l'impresa all'architetto Demetriano. Durante il Medio Evo il nome fu mutato in "Ponte San Pietro" in quanto rappresentava l'unico accesso diretto per giungere alla Basilica Vaticana. Il ponte assunse il nome attuale nel 590, come narra la leggenda, quando Papa Gregorio Magno durante una processione penitenziale, ebbe la visione, dell'angelo che sulla sommità della Mole Adriana rinfoderava la spada a significare che l'ira divina era cessata e, con essa, la pestilenza che affliggeva Roma. Da allora la denominazione "Sant’Angelo" si estese al ponte e al Mausoleo di Adriano, sui cui spalti venne innalzato il famoso angelo a ricordo dell'avvenimento. L'aspetto del ponte ha subito varie trasformazioni: vennero abbattuti i suoi torrioni e furono aggiunte due statue raffiguranti San Pietro e San Paolo. Nel 1668 si arricchì ulteriormente di dieci statue di angeli recanti i simboli della passione. E' nel 1882, a seguito di lavori di ristrutturazione, per la costruzione dei muraglioni del Tevere, il ponte fu trasformato fino ad assumere l'aspetto conservato fino ai nostri giorni. Alle tre arcate centrali si aggiunsero quindi due archi simmetrici in sostituzione di quelli minori, per una misura complessiva 135 m. in lunghezza, 9 m. in larghezza.
Ponte Vittorio Emanuele II°
Detto comunemente "Ponte Vittorio", fu costruito su progetto dell'architetto Ennio De Rossi del 1886 ed inaugurato nel 1911 in occasione dei festeggiamenti per il cinquantenario dell'Unità d'Italia. Mette in collegamento il centro (corso Vittorio) con il rione Borgo nei pressi dell'antico ponte Neroniano e di ponte Sant'Angelo. Ha tre arcate per una lunghezza di 108 m ed è decorato alle estremità da alti basamenti con Vittorie alate e in corrispondenza dei piloni centrali da gruppi scultorei simbolici che simboleggiano l'Oppressione vinta, l'Unità d'Italia, la Fedeltà allo Statuto e la Libertà.
Ponte Principe Amedeo
Fu costruito negli anni tra il 1939 e il 1942 in sostituzione del Ponte dei Fiorentini, demolito un anno prima e chiamata “Ponte del Soldo”, in quanto occorreva pagare un piccolo pedaggio per poterlo attraversare. Lungo 109 m. e largo 20, il ponte è dedicato al viceré di Etiopia il Principe Amedeo di Savoia Aosta, medaglia al valor militare durante la Seconda Guerra Mondiale. Collega via Aurelia con piazza della Rovere e corso Vittorio Emanuele.
Ponte Mazzini
Denominato in un primo momento Gianicolense, ponte Mazzini unisce il Lungotevere, all'altezza di via Giulia, alla Lungara. Fu progettato dagli ingegneri Viviani e Moretti ed i lavori per la sua costruzione iniziarono nel 1904 per concludersi nel 1908. Costituito da tre arcate, il ponte é lungo 106 m. e largo 17 m. ed è decorato da fanali in bronzo con teste di arieti e rostri di navi.
Ponte Sisto
Ha quattro arcate in muratura ed è lungo 108 m. e largo 11 e prende il nome da Papa Sisto IV che fu l'artefice del restauro dell'antico ponte Aurelio, di età romana, crollato a causa della piena del 589. La ricostruzione avvenne sopratutto a seguito di un grave incidente verificatosi in occasione del giubileo del 1450, quando una enorme folla dei pellegrini diretti a San Pietro provocò il crollo di ponte Sant’Angelo, causando numerose vittime. Per favorire i flussi verso San Pietro specie nella prospettiva del successivo Giubileo, papa Sisto fece realizzare l'unico ponte costruito a Roma dal medioevo fino al XIX secolo. Ponte Sisto, la cui progettazione è attribuita a Baccio Pontelli, fu realizzato tra il 1473 ed il 1475, e collega i rioni Regola e Parione all'altra riva del fiume, la zona di Trastevere. Oltre che dalla caratteristica struttura a schiena d'asino, Ponte Sisto è caratterizzato dall’"occhialone" di deflusso in mezzo alle arcate, che verrà usato da sempre come strumento idrometrico per indicare il livello delle piene del Tevere. Quando pioveva a lungo, e il fiume s'ingrossava, i romani dicevano: "Guarda l'occhialone de ponte Sisto e datte 'na regolata a che punto sta er fiume: si l'acqua nun c'è arivata, vo' di' che nun straripa".
Ponte Garibaldi
Il ponte, che unisce il rione Regola a Trastevere immediatamente a monte dell'Isola Tiberina, venne costruito nel 1888 in memoria dell'eroe dei due mondi. E' il primo ponte edificato a Roma dopo l'unità d'Italia e della sua costruzione, iniziata nel 1884, venne incaricato l'architetto Vescovali. All'epoca era il terzo per larghezza (121 x 23 m) nella classifica mondiale: lo superavano infatti solo due ponti sulla Senna a Parigi. Tra il 1953 e il 1956 fu sottoposto a un'opera di restauro molto accurata da parte dell'architetto Giulio Krall e le due campate metalliche originarie furono allargate e ricostruite in cemento armato; la sua struttura è attualmente costituita da due arcate a sesto ribassato e dalla sua balaustra si può ammirare da vicino l'isola Tiberina.
Ponte Fabricio
Edificato nel 62 a.C. da L. Fabricio, fu il primo ponte ad unire l'isolaTiberina a una delle sponde del Tevere. E' lungo 57 m. e largo 6. Il poeta Orazio che lo ricorda come il luogo da cui spesso si gettavano nel fiume le persone prese da disperazione. Nel Medioevo si attribuì ad esso l’appellativo di “Ponte dei Giudei” per la vicinanza con il Ghetto. L’altro nome con sui si ricorda è quello dei “Quattro Capi” per la presenza di quattro busti in marmo alle quatto estremità.
Ponte Cestio
Il ponte, che collega l'isola Tiberina con Trastevere, deve la sua costruzione a Lucio Cestio, fratello di quel Caio censore che, a ridosso della porta di S. Paolo all'Ostiense, eresse la propria tomba nell'originale forma di piramide. Nel corso dei secoli subì numerosi restauri e rifacimenti ed anche il suo nome subì dei cambiamenti. Fu infatti chiamato "ponte ferrato" a causa delle numerose mole che venivano ancorate al ponte tramite grosse catene. In seguito prese anche l'appellativo di "S.Bartolomeo" dalla vicina chiesa sull'Isola Tiberina. Nel 1892 il ponte fu parzialmente ricostruito con la demolizione dei due piccoli archi laterali del ponte, regolanti la corrente del fiume in curva, sostituiti da due archi più grandi. Ha una lunghezza di 54 m. ed una larghezza di 8 m. , la parte esterna è costruita in travertino, in parte proveniente dal teatro di Marcello, e l'interna in tufo; sui parapetti in marmo è visibile l'iscrizione relativa al restauro del 1892.
Isola Tiberina
La sua forma grossolanamente simile a quella di un grande barcone, è legata, secondo una leggenda, all'affondamento di una nave. L'isola era sacra al culto di Esculapio, dio della medicina, a cui fu dedicato nel 289 a.C. un tempio in occasione di un'epidemia di peste. Il sito venne indicato, si narra, dal Dio stesso che, trasformatosi in serpente, saltò giù dalla nave trovando rifugio sull'isola, diventata poi una sorta di nave-ospedale, visto che annesso al tempio fu edificata una struttura utilizzata per l’assistenza agli ammalati. Nell'antichità il luogo fu indicato con diversi toponimi, a partire dal più antico "Isola Lycaonia", per la probabile esistenza di una statua antropomorfa sul ponte Cestio fino ad "Isola di San Bartolomeo" e "Isola dei due ponti", per la presenza rispettivamente della basilica di San Bartolomeo, del Ponte Cestio e del Ponte Fabricio. Con l'espansione di Roma, l'Isola Tiberina vide ben presto sostituire le varie strutture e l'intera area divenne centro dedicato alla medicina, come per altro è ancora oggi per la presenza dell'Ospedale Fatebenefratelli.
Ponte Rotto
Ponte Emilio, oggi conosciuto come ponte Rotto, risale alla metà del III secolo a.C.; ricostruito nel 179 a.C. e completato nel 142 a.C., si conservano oggi solo un'arcata della ricostruzione cinquecentesca e i piloni originali di epoca romana. Era stato costruito a valle dell'isola Tiberina, presso il più antico ponte Sublicio, inadatto al passaggio dei carri e del materiale pesante proveniente dalle cave di tufo di Monteverde. Nel 179 a.C. il censore Marco Emilio Lepido si incaricò dell'erezione del ponte che venne conclusa nel 142 a.C.. Il "Pons Aemilius" (detto anche "dei Senatori" dal 1144 in poi, per via di una ristrutturazione promossa dai senatori stessi), per la sua posizione obliqua rispetto all'asse del fiume e per la pressione provocata dal fiume stesso a causa della sua curva, ha subito la violenza delle acque per innumerevoli volte nella sua storia ed è proprio tale caratteristica che determina quello che è sempre stato il suo secondo nome. Molte sono state le inutili ristrutturazioni effettuate già nel 280 d.C. ma successivamente anche nel 1422, nel 1450, nel 1557 ed infine nel 1575; nel 1598 una apocalittica alluvione del Tevere si rovesciò su Roma ed ilo Ponte Senatorio rimase mutilato della sua metà, acquistando definitivamente la denominazione di Ponte Rotto. Dal 1853 al 1887 venne applicata al ponte una pensilina di metallo per unire la metà del ponte non crollata con la sponda sinistra del fiume ma da quando quest'ultima fu del tutto rimossa, dell'antico ponte non rimane che un'arcata, sopravvissuta, come un isolotto di travertino decorato di erbacce e ciuffi di capperi selvatici, alle demolizioni di due delle tre arcate rimaste in piedi, mentre a brevissima distanza venivano avviati i lavori per la costruzione del Ponte Palatino.
Ponte Palatino
Con il lento deteriorarsi del Ponte Rotto, fu decisa la costruzione di un ponte battezzato "Palatino" in onore dello storico colle romano, proprio alle cui falde sorgeva il ponte tra il 1886 ed il 1890. Venne costruito dal Vescovalli nel 1886 in collaborazione con una ditta belga specializzata in ponti di ferro: infatti quattro pile coperte in travertino reggono delle travate metalliche. Lungo 155 m.e largo 19, il ponte Palatino è il più lungo dei ponti di Roma (ad eccezione dei recenti viadotti). Ha un'estetica tutt'altro che attraente, in disarmonia con la zona monumentale che lo circonda ed unisce il lungotevere dei Pierleoni a quello degli Alberteschi; in prossimità della testata sinistra del ponte funziona tuttora la Cloaca Massima. È conosciuto anche con la denominazione di Ponte Inglese, per via dell'infelice idea di renderlo percorribile a sensi invertiti.
Ponte Sublicio
Ponte Sublicio costituisce il prolungamento naturale di Via Marmorata unendo il quartiere Testaccio con la zona di Porta Portese. Realizzato su progetto dell'architetto Marcello Piacentini tra il 1014 e il 1917, è costituito da tre arcate in muratura e misura 105 m. in lunghezza e 20 in larghezza. In realtà si sarebbe dovuto chiamare ponte Aventino, data la stretta vicinanza con l'omonimo colle, ma fu chiamato Sublicio in memoria dell'o storico ponte romano che sorgeva all'altezza della porta Trigemina (l'odierna Porta Portese).
Ponte Testaccio
Il ponte Testaccio collega con una sola arcata in cemento armato l'omonimo lungotevere al quartiere Portuense. Fu il primo ponte ad essere inaugurato nel dopoguerra anche se la necessità della sua costruzione era stata evidenziata già in epoca fascista; si ipotizzava allora la costruzione di un ponte da denominare "Africa" che doveva collegare la stazione di Trastevere alla struttura del Mattatoio e all'Aventino. Il progetto dell'architetto Bastianelli, era già completato nel 1937, ma come accadde per altre opere di quel periodo, i lavori furono interrotti a causa degli eventi bellici, ripresi nel 1947, affidando il compito della sua edificazione al professor Krall e conclusi nel 1948. Il ponte misurava m. 122 di lunghezza e 31 di larghezza, ma il nome "Africa", voluto dal regime, fu subito scartato per essere sostituito da quello di Ponte Testaccio, in ossequio al XX° rione di Roma.
Ponte ferroviario San Paolo
E' un ponte attraversato dalle linee ferroviarie regionali FR1, FR3, FR5 e dalla ferrovia Tirrenica tra le stazioni di Trastevere e di Ostiense. Fu costruito tra il 1907 e il 1910, è di proprietà delle Ferrovie dello Stato ed ha sostituito il vicino ponte dell'Industria (un tempo adibito alla viabilità ferroviaria e attualmente riservato a pedoni e mezzi motorizzati). Presenta tre arcate in muratura ed è lungo circa 101 m. e largo circa 13 m.
Ponte dell'Industria
Costruito nel 1863 come ponte ferroviario per la linea proveniente da Civitavecchia, In origine la parte centrale era alzabile per consentire il passaggio dei velieri. Nel 1924 la sua struttura subì, in seguito a ristrutturazioni, profonde modifiche: venne eliminato il ponte mobile centrale ed il transito ferroviario fu spostato sul vicino ponte S. Paolo. È costituito da arcate in ferro e ghisa appoggiate su piloni costituiti da tubi di ghisa riempiti di calcestruzzo. Ha una lunghezza di 131 m. ed una larghezza di 7,5 m.. Viene chiamato abitualmente dai romani “ponte di ferro”.
Ponte Marconi
La costruzione del ponte iniziò nel 1937, poi, a causa della Seconda Guerra Mondiale i lavori vennero sospesi e furono ripresi nel 1953 e portati a termine nel 1955. Lungo m. 236 e largo m. 24, collega il rione Trastevere con i quartieri Ostiense ed EUR.
Ponte della Magliana
Progettato nel 1930 dall'ingegnere Romolo Raffaelli in previsione dell'Esposizione Universale che avrebbe dovuto svolgersi nel 1942 all'EUR, era ancora in costruzione nel 1943, quando venne in parte distrutto dalle truppe tedesche, e fu completato tra il 1945 e il 1948. Costituito di sette arcate in cemento armato rivestito di travertino, con una lunghezza di 224 m. ed una larghezza di 19 m.,collega la zona del Portuense alla via del Mare e all'EUR.
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Sergio Natalizia - 2011

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