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Roma
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Fontane
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Roma è la città delle fontane, se ne contano oltre duemila tra
grandi e piccole. Bellissime, fantasiose, eccentriche, quasi sempre opera di
grandi scultori e architetti, hanno una storia antica, che inizia con i primi
acquedotti romani e continua attraverso i secoli con le fontane rinascimentali,
quelle barocche della Roma berniniana, quelle neoclassiche dell'Ottocento fino a
quelle moderne. Dalle piccole fontane di quartiere alle scenografiche fontane
progettate per piazza di Spagna e piazza Navona dal Bernini, alla Fontana di
Trevi, un racconto per immagini d'acqua e di pietre attraverso la città eterna.
L'acqua e le fontane fanno parte del patrimonio artistico e culturale di Roma e
ne sono state sempre un elemento caratteristico. Il poeta Shelley, grande
estimatore dell'abbondanza di acqua per le strade di Roma, diceva: "Bastano le
fontane per giustificare un viaggio a Roma".
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Fontana dei Catecumeni - Monti - piazza Madonna dei
Monti
Situata in piazza della Madonna dei Monti prende il nome dal vicino
“Collegio dei Catecumeni”. Fu commissionata da papa Sisto V a Giacomo Della
Porta il quale ne progettò il disegno nel 1588, realizzato l'anno successivo da
Battista Rusconi. Si tratta di una vasca ottagonale in travertino con i lati
ornati da quattro stemmi alternati, due del pontefice e due del Comune. Al
centro si levano due balaustri sovrapposti che sostengono altrettanti catini. Da
quello inferiore quattro mascheroni versano acqua nella vasca ottagonale. Verso
la fine del XVII secolo, in occasione di un restauro ordinato da papa Innocenzo
XI, il catino superiore fu sostituito con un secondo balaustro che tuttora
sorregge un altro catino circolare più piccolo del primo, dal cui centro
zampilla l'acqua.
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Fontana del Nicchione - Monti - via dei Fori
Imperiali
La fontana, opera dell’architetto Antonio Muñoz, è costituita da
una vasca di granito con due mascheroni ai lati, su un sostegno posto al centro
di una vasca ovale più grande in marmo ed è incassata in una nicchia absidata
del muro di sostegno della collina della Velia, distrutta per la sistemazione
della Via dei Fori Imperiali. La vasca di granito, di epoca romana, proviene
dagli scavi di Porto fu rinvenuta nel 1696 e fu inizialmente posta nel cortile
ddella alla Curia Innocenziana, che aveva sede nel Palazzo di Montecitorio.
Rimossa e depositata nei magazzini del Comune in seguito ai lavori per la
trasformazione del Palazzo di Montecitorio come sede del nuovo Parlamento, fu
utilizzata da Muñoz nel suo progetto di Via dei Fori Imperiali.
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Fontana del Sarcofago - Monti - piazza del
Colosseo
Si trova sulla parete a fianco di uno degli ingressi della stazione
della metropolitana, al centro di tre archi del muro di sostegno della collina
Velia. È costituita da un sarcofago di epoca romana poggiante su tre gradini e
due sostegni di travertino; sulla fronte del sarcofago sono raffigurati due
putti alati che
sostengono sostengono un medaglione in cui è raffigurato il mezzo busto di un
uomo togato. Sotto al medaglione sono altri due putti e piccoli
animali; ai lati
due giovani. Sopra il sarcofago è collocata una testa leonina dalla cui bocca
fuoriesce il getto
d'acqua.
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Fontana del Tevere - Monti - via delle Quattro
Fontane
Si tratta di una delle Quattro Fontane, che papa Sisto V fece
sistemare all'incrocio tra la via Felice e la strada Pia (ora scomposta in via
Quattro Fontane, via Agostino Depretis, Via del Quirinale e via XX Settembre),
sul percorso che da Trinità dei Monti porta a Santa Maria Maggiore. Le fontane,
costruite tra il 1588 e il 1593 rappresentano il Tevere, l'Arno, Diana e
Giunone. Quella del Tevere, posta all'angolo della chiesa di S. Carlino, con
l'immancabile lupa simbolo di Roma, è opera di Domenico Fontana che aveva
progettato anche la via. Solo più tardi furono costruiti i palazzi attuali, che
hanno "inglobato" le quattro statue in quattro nicchie ai loro
angoli.
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Fontana del Viminale - Monti - piazza del
Viminale
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Fontana dell'Obelisco - Monti - piazza S. Giovanni in
Laterano
La fontana si trova a ridosso dell’obelisco lateranense,
innalzato nella piazza da Domenico Fontana nel 1588, ed è alimentata dall’Acqua
Felice. Realizzata su disegno di Flaminio Ponzio, è composta da una vasca
sormontata da una coppia di delfini che sostengono una valva di conchiglia,
nella quale a loro volta gettano zampilli due draghi alati ed un’aquila. I
draghi e l’aquila rimandano allo stemma gentilizio di papa Paolo V Borghese
(1605-1621), sotto il cui pontificato fu completata l’opera.
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Fontana Paolina - Monti - via Paolina
E' una piccola fontana realizzata nel 1930 su disegno
dell'architetto Marcelliano Mariano Ginesi, in via Paolina, vicino a piazza S.
Maria Maggiore. E' contraddistinta da un festone floreale con al centro la testa
di un putto alato, dalla cui bocca fuoriesce il getto dell'acqua che viene
riversato nella piccola e sottile vaschetta al di sotto.
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Fontana di Monte Cavallo - Trevi - piazza del
Quirinale
La fontana è detta anche dei Dioscuri perché le statue dei Dioscuri
con i cavalli si trovano qui sin dal 1588 quando Domenico Fontana per volere di
Sisto V progettò la sua unica fontana pubblica ponendo davanti alle statue una
vasca ottagonale al centro della quale su un balaustro sorreggeva un catino.
L'attuale fontana di piazza del Quirinale risale però al 1818 quando
Pio VII incaricò
Raffaele Stern di sostituire la precedente fontana, di cui si è persa traccia, con quella attuale
realizzata con il reimpiego di un grande catino di granito grigio, che si
trovava nel Foro Romano dove fungeva da abbeveratoio per gli animali, poggiato
su un poderoso basamento che lo solleva dalla vasca.
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Fontana del Tritone - Trevi - piazza Barberini
Realizzata in travertino da Gian Lorenzo Bernini nel 1643 per
ornare la piazza Barberini, quella cioè antistante la facciata del sontuoso
palazzo di papa Urbano VIII Barberini , la fontana del Tritone risulta di grande
effetto decorativo ed è considerata tra le più belle e le più famose fontane di
Roma. Alimentata dall’acqua Felice, è formata da un bell?intreccio di quattro
delfini con la testa in basso e aventi, fra le code attorcigliate in alto, due
stemmi dei Barberini. Le code sorreggono, inoltre, una grande conchiglia con le
valve aperte, al centro della quale si erge con tutto il busto un colossale
tritone nell’atto di soffiare entro una grande conchiglia da cui esce uno
zampillo d’acqua che, ricadendo nelle valve e poi nelle scannellature della
stessa conchiglia, provoca i rivoletti che si versano rumorosamente nella
sottostante ampia e bassa vasca protetta da colonnine di marmo, creando una
coreografia di grande effetto .
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Fontana di Diana - Trevi - via delle Quattro
Fontane
Si tratta di una delle Quattro Fontane, che papa Sisto V fece
sistemare all'incrocio tra la via Felice e la strada Pia (ora scomposta in via
Quattro Fontane, via Agostino Depretis, Via del Quirinale e via XX Settembre),
sul percorso che da Trinità dei Monti porta a Santa Maria Maggiore. Le fontane,
costruite tra il 1588 e il 1593 rappresentano il Tevere, l'Arno, Diana e
Giunone. Quella di Diana, che guarda verso palazzo Barberini, rappresenta la
Fedeltà, come evidenzia la presenza di un cane, è opera di Pietro da Cortona.
Solo più tardi furono costruiti i palazzi attuali, che hanno "inglobato" le
quattro statue in quattro nicchie ai loro angoli.
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Fontana di Giunone - Trevi - via delle quattro
Fontane
Si tratta di una delle Quattro Fontane, che papa Sisto V fece
sistemare all'incrocio tra la via Felice e la strada Pia (ora scomposta in via
Quattro Fontane, via Agostino Depretis, Via del Quirinale e via XX Settembre),
sul percorso che da Trinità dei Monti porta a Santa Maria Maggiore. Le fontane,
costruite tra il 1588 e il 1593 rappresentano il Tevere, l'Arno, Diana e
Giunone. Quella di Giunone, con i simboli regali e la presenza di un pavone,
rappresenta la Fortezza. ed èsimbolo di Roma, è opera di Domenico Fontana che
aveva progettato anche la via. Solo più tardi furono costruiti i palazzi
attuali, che hanno "inglobato" le quattro statue in quattro nicchie ai loro
angoli.
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Fontana di Trevi - Trevi - piazza di Trevi
La Fontana di Trevi è la più monumentale fra le fontane di Roma. Progettata da
Nicola Salvi, è adagiata su un lato di Palazzo Poli e la sua struttura è resa
più imponente e fragorosa dalle limitate dimensioni della piazza e dal dedalo di
vicoli che bisogna attraversare per arrivarci. Al centro del complesso
monumentale si trova la statua di Oceano, rappresentato su un cocchio a forma di
conchiglia trainato da cavalli alati; si trovano poi, fra le altre sculture, le
figure dei tritoni e di animali marini, mitologici o reali. La storia della
fontana inizia ai tempi di Agrippa, genero dell’imperatore Augusto, il quale
fece arrivare l'acqua corrente fino al Pantheon ed alle sue terme grazie alla
costruzione dell'acquedotto Vergine. La funzionalità dell'acquedotto, viene in
parte compromessa in età medievale, al punto che nel 1453, Nicolò V, fece
riparare i danni che avevano ostruito per otto secoli le condutture e
ricostruire, da Leon Battista Alberti, il prospetto principale. Urbano VIII
diede incarico al Bernini, nel 1625, di demolire l'antico prospetto e dare
inizio ad una nuova, più grandiosa fontana, ma, dopo quattro anni, l'opera fu
sospesa con la morte del Papa. Soltanto nel 1730 papa Clemente XII bandì un
concorso per la realizzazione della fontana che venne vinto da Nicola Salvi, che
ne fece il suo capolavoro, si dice copiando il progetto del Bernini. I lavori
durarono 30 anni e furono ultimati, sotto Clemente XIII, nel 1762. La piazza è
probabilmente il luogo più affollato di visitatori che si può trovare a Roma:
decine di migliaia di persone che ogni giorno visitano l'opera per potere
gettare nella vasca una moneta che, come la leggenda vuole, garantisce al
forestiero di tornare ancora a Roma nella sua vita.
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Fontana di piazza Colonna - Colonna - piazza
Colonna
E ’collocata nelle vicinanze del condotto principale
dell’Acquedotto Vergine, con un sistema di diramazioni che dalle falde del
Pincio, attraverso via Condotti, distribuiva l’acqua in tutto il Campo
Marzio. Progettata
da Giacomo Della Porta e realizzata dallo scultore fiesolano Rocco Rossi nel
1575, è costituita da una vasca di forma ovale in marmo, arricchita
sull’esterno da lesene con teste leonine in marmo bianco. Nel 1830 la fontana
subì modifiche a opera di Achille Stocchi in concomitanza con i lavori di
pavimentazione di via del Corso. Fu infatti sostituito l’originario catino posto
al centro della vasca con quello attuale in marmo bianco e, in luogo dei quattro
parallelepipedi da cui fuoriusciva l’acqua, furono collocati i due gruppi
composti da due delfini con le code intrecciate all’interno di una conchiglia.
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Fontana del Clementino - Campo Marzio - via di
Ripetta
Il nome della fontana deriva dal Porto Clementino, che era
l'altra denominazione del porto di Ripetta. Eretta nel XVI secolo durante il
pontificato di Gregorio XIII, è una fontana abbeveratoio, addossata all’angolo
di un palazzo,
costituita da un blocco di cornice a dentelli di epoca romana, scavato
all’interno in modo da formare una vasca: l’acqua scende da una cannella al di
sopra della vasca, inserita in una piccola cornice ad arco.
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Fontana degli Artisti - Campo Marzio - via
Margutta
Fu realizzata nel 1927 su progetto dell'architetto Pietro Lombardi
e rappresenta un insieme dei simboli degli artisti quali cavalletti, tavolozze, maschere,
pennelli e compassi, chiaro riferimento alla vita artistica da cui via Margutta
è sempre stata caratterizzata. Da una base triangolare si alzano due cavalletti
da pittore sulle cui mensole poggiano due mascheroni, uno triste l'altro
allegro, a sottolineare le alterne fortune della categoria.
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Fontana dei Navigatori - Campo Marzio - via del Porto di
Ripetta
Fatta costruire nel 1704 da papa Clemente XI Albani su
progetto di Alessandro Specchi, fu originariamente collocata sulla sponda del
Tevere, presso il porto di Ripetta ed utilizzata per dissetarsi dai facchini
addetti allo scarico di legna da ardere e vino. E' costituita da una vasca
ovale a un'estremità della quale si inserisce una scogliera su cui appoggia una
conchiglia che ha ai lati due delfini. L'acqua che sgorga dall'alto della
scogliera e dalle bocche dei delfini si raccoglie nel bacino sottostante. A metà
Settecento in cima alla scogliera venne posta una lanterna allo scopo di
facilitare l'approdo notturno delle imbarcazioni. A seguito dei lavori per la sistemazione
degli argini del Tevere e la demolizione del porto di Ripetta , la fontana venne
smontata e finì nei magazzini comunall fino al 1929, quando fu ricollocata quasi
nel punto della originaria collocazione.
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Fontana dei Quattro Leoni - Campo Marzio - piazza del
Popolo
La fontana opera del Valadier, rientrava nel progetto di
risistemazione del complesso urbanistico comprendente Piazza del Popolo e il
colle del Pincio, trasformato in giardino pubblico. I lavori, interrotti con la
caduta di Napoleone e la restaurazione, furono ripresi e compiuti nel 1834
durante il pontificato di Gregorio XVI . Al centro di tutto il complesso si
trova l’obelisco, collocato nella piazza da Domenico Fontana nel 1589 come
motivo unificatore del sistema viario del Tridente (odierne Via del Babuino, Via
del Corso e Via di Ripetta). Agli angoli della scalinata quadrata su cui poggia
l’obelisco, sono quattro vasche circolari; al di sopra di queste, quattro leoni,
poggianti su piramidi a gradini, dalle cui bocche esce un velo
d’acqua.
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Fontana del Babuino - Campo Marzio - via del
Babuino
Il nome di via del Babuino venne attribuito alla via Paulina
alla fine del Cinquecento quando un ricco commerciante ferrarese, Patrizio
Grandi, ottenuta l'acqua per la sua abitazione e i suoi orti, costruì per la
popolazione della zona una pubblica fontana. La statua del Satiro sovrastante la
vasca termale romana rettangolare di granito grigio, donata dal Grandi, non
piacque per nulla al popolo che vi riconobbe le fattezze di "un babuino": così
dal 1581 l'antica strada Paulina mutò nome divenendo via del Babuino. Il Babuino
è una delle famose "statue parlanti" di Roma.
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Fontana del Bottino - Campo Marzio - rampa di S.
Sebastianello
Realizzata verso il 1570 la fontana si trova sulla salita di San Sebastianello;
quest’ultima è in comunicazione con la scalinata di Trinità dei Monti,
laddove compie una
stretta e brusca curva, tramite una rampa di scale. E’ in questo punto che si
trova il nicchione a volta ricavato nel muro di contenimento del sovrastante
viale della Trinità dei Monti. La fontana è costituita da un sarcofago
rettangolare appena sopraelevato da terra da due parallelepipedi di travertino.
Dall'interno del sarcofago escono tre zampilli d'acqua che ricadono in una
piscina a fior di terra. architravato e voltato, cui fanno ombra romantici
tralci d’edera.
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Fontana del Nettuno - Campo Marzio - piazza del
Popolo
La fontana, costruita nell’emiciclo sinistro ed ultimata nel
1823, si colloca nell’emiciclo occidentale di Piazza del Popolo, sul lato verso
il Tevere, esattamente di fronte a quella della Dea Roma nell’emiciclo opposto.
È costituita da una vasca semicircolare in travertino, su cui è una grande
conchiglia di pietra; al di sopra di questa, una piccola tazza raccoglie l’acqua
che fuoriesce dalla parete. La fontana è coronata da un gruppo, disegnato da
Valadier e scolpito da Giovanni Ceccarini , raffigurante Nettuno ai cui piedi
sono due tritoni appoggiati a delfini.
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Fontana del Trullo - Campo Marzio - piazza
Nicosia
Costruita da Giacomo Della Porta nel 1572, era
precedentemente collocata in Piazza del Popolo. Nel 1823, quando Valadier curò
la nuova sistemazione della piazza, fece rimuovere la fontana, che venne
trasferita in Piazza S. Pietro in Montorio, per finire poi nei depositi
comunali. Venne ricostruita in Piazza Nicosia nel 1950, ma della fontana
originale rimase soltanto la vasca ottagonale, posta su due bassi gradini
sopraelevati rispetto al piano stradale. Al centro si innalza un elegante
balaustro in marmo cipollino che sorregge un catino decorato all’esterno da
emblemi araldici della famiglia Borghese.
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Fontana della Barcaccia - Campo Marzio - piazza di
Spagna
La fontana, alimentata dall’Acqua Vergine, è stata realizzata tra
il 1626 e il 1629 da Pietro Bernini, nominato architetto dell’Acqua Vergine da
papa Urbano VIII Barberini; alcuni studiosi la attribuiscono al figlio Gian
Lorenzo, ma è più probabile che questi si limitò a concludere i lavori alla
morte del padre. La fontana ha la forma di un’imbarcazione con prua e poppa
identiche, immersa in una piscina ovale. Sulla parte esterna della prua e della
poppa sono due grandi stemmi di Urbano VIII con tre api; ai lati degli stemmi
l’acqua esce da finte bocche di cannoniere. Nella parte interna vi sono invece
due soli con volto umano, altro emblema Barberini, dalle cui bocche esce
l’acqua, raccolta da volute che la incanalano verso l’esterno. Al centro, da una
vasca, esce un altro grosso fiotto d’acqua.
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Fontana della Botticella - Campo Marzio - largo S.
Rocco
Nel porto di Ripetta, attraccavano le navi cariche di mercanzia;
per tale ragione la confraternita degli osti volle erigere una fontana
ristoratrice raffigurante un facchino simbolico per tutti i portatori di legna,
vino, acqua, verdura, di tutte le merci che arrivavano a Roma per via fluviale.
La scelta del portatore di vino non fu casuale: il perché si ritrova nelle
abitudini e consuetudini del porto, dove fra tutte le merci in arrivo la più
ambita e desiderata era senz’altro il vino. Tutte le partite di questa merce
provenienti dall’alto Lazio trovavano qui i primi diretti estimatori e
ovviamente assaggiatori: erano i portatori che compivano il rito della
degustazione, accompagnato naturalmente da momenti di festa
popolare.
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Fontana della Dea Roma - Campo Marzio - piazza del
Popolo
E' la fontana collocata nell'emiciclo destro, verso il Pincio,
disegnata dal Valadier nel 1823 ed il gruppo scultoreo in marmo, che fu eseguito
da Giovanni Ceccarini, rappresenta la Dea Roma armata di lancia e con l'elmo,
con ai lati le statue giacenti del Tevere e dell'Aniente e della lupa che
allatta i due gemelli. La vasca di travertino a forma di ampia conchiglia
raccoglie l'acqua proveniente da una piccola tazza collocata alla base del
monumento.
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Fontana della Palla di Cannone - Campo Marzio - via Trinità dei
Monti
La fontana sorge di fronte a Villa Medici e fu realizzata intorno
al 1589 da Annibale Lippi su incarico del cardinale Ferdinando de’ Medici. È
costituita da un’ampia vasca ottagonale a livello del terreno, al centro della
quale si eleva un pilastro che sostiene una tazza circolare di granito a forma
di coppa, con al centro una sfera di marmo da cui zampilla l’acqua. La sfera,
secondo la tradizione, sarebbe una palla di cannone che la regina Cristina di
Svezia, durante una visita a Castel Sant’Angelo, avrebbe fatto sparare un colpo
di cannone contro il portone di Villa Medici. La palla di cannone sarebbe stata
raccolta e inserita, a ricordo del fatto, nella sommità della fontana.
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Vasca di Ripetta - Campo Marzio - via di Ripetta
Eretta nel XVI secolo durante il pontificato di Gregorio XIII è
addossata all'angolo tra via di Ripetta e via del Clementino su di una parete di
palazzo Negroni. E' costituita da una vasca rettangolare, lunga e stretta, di
granito romano, con ampi bordi arrotondati, che riceve l'acqua da due bocchette
simmetriche inserite sulla parete di appoggio entro altrettante formelle di
marmo.
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Fontana dell'Ara Pacis - Campo Marzio - lungotevere in
Augusta
E' la fontana che fa parte del complesso che protegge l'Ara Pacis
realizzato nel 2006 su progetto di Richard Meyer. Si compone di una vasca con
sedici zampilli verticali; su uno dei lati, una parete è bagnata per la sua
intera lunghezza dall'acqua che cola da una grondaia situata sul bordo
superiore
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Fontana del Leone - Ponte - piazza S. Salvatore in
Lauro
La fontana, originariamente in Via di Panico, da circa sessant’anni
adorna la facciata del convento annesso alla chiesa di San Salvatore in Lauro. È
costituita da una nicchia riproducente una grotta, inquadrata da due pilastrini
architravati. Al centro fuoriesce una testa di leone in marmo bianco dalla cui
bocca sgorga l’acqua che si raccoglie nella sottostante vaschetta marmorea.
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Fontana di S. Simeone - Ponte - piazzetta di S.
Simeone
La fontana si trovava in origine in Piazza Montanara, nei pressi
del Teatro di Marcello; scomparsa questa piazza per l’apertura della Via del
Mare, fu collocata nel 1932 nel giardino degli Aranci sull’Aventino e trasferita
infine nel 1973 nella piazzetta di S. Simeone ai Coronari.
Costruita nel 1589 da Pietro Gucci su disegno di Giacomo della
Porta, era di lineare semplicità, con un catino superiore e bacino sottostante.
Nel corso degli anni subì varie trasformazioni. Nel 1696 vi fu aggiunto un
catino su colonna poggiante su un cubo decorato con quattro mascheroni,
probabile opera di Carlo Fontana. Nel 1829 la fontana subì ulteriori modifiche:
la vasca inferiore venne sostituita con quella attuale, sui cui bordi sono
scolpiti gli stemmi dei Conservatori e del Priore dei Caporioni in carica. La
parte superiore rimase invece la stessa, anche se furono asportati i due stemmi
a ridosso del fusto centrale.
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Fontana della Terrina - Ponte - piazza della Chiesa
Nuova
Progettata dal Della Porta per volere di Gregorio XIII attorno al
1581 fu collocata al centro della piazza di Campo de Fiori. Su di essa, nel
1622, papa Gregorio XV fece apporre un coperchio di travertino, con al centro
una palla, molto probabilmente per evitare che la fontana continuasse ad essere
un ricettacolo di immondizia. Il risultato fu che la fontana risultò talmente
somigliante ad una zuppiera che i romani la battezzarono "la Terrina". La
fontana venne rimossa da Campo de Fiori a fine Ottocento quando fu eretto il
monumento a Giordano Bruno. Solo nel 1924, dopo essere rimasta per oltre un
trentennio in deposito nei magazzini comunali, fu ricollocata in piazza della
Chiesa Nuova.
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Fontana dell'Orso - Ponte - via di Monte Brianzo
Costruita agli inizi del XX secolo, la fontana è costituita da una
testa d’orso dalla cui bocca esce l’acqua, che si riversa in una bassa vasca a
balaustra in travertino sorretta da un piedistallo. La fontana è inquadrata in
una cornice con arco, su cui è lo stemma del Comune e la scritta "acqua
vergine". La testa d’orso ricorda la famiglia Orsini, che aveva alcune proprietà
nella zona .
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Stele del Teatro Apollo - Ponte - lungotevere Tor di
Nona
La fontana, opera di Cesare Bazzani, fu realizzata nel 1925 nel
luogo dove sorgeva il Teatro Apollo, demolito nel 1888 per la costruzione del
lungotevere. È costituita da un sarcofago strigilato, su cui è sovrapposta una
stele marmorea delimitata da due colonne; sopra di queste, al posto dei
capitelli, sono due maschere teatrali. La fontana è alimentata dall’Acqua
Marcia.
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Fontana dei Quattro Fiumi - Parione - piazza
Navona
Si trova al centro della piazza occupata nell’antichità dallo
stadio di Domiziano. Alimentata dall’Acqua Vergine ed inaugurata nel 1651 da
Innocenzo X Pamphilj , è opera di Gian Lorenzo Bernini. Al centro della fontana
si innalza l’obelisco proveniente dal circo di Massenzio sull’Appia. Ai suoi
piedi un basamento roccioso ospita quattro gigantesche statue, eseguite dai
collaboratori del Bernini, che raffigurano i fiumi dei quattro continenti allora
noti: il Nilo, il Gange, il Danubio ed il Rio della Plata. La scogliera è
arricchita da fiori, frutti, animali. Lo stemma della famiglia Pamphilj, una
colomba con il ramoscello di olivo nel becco, decora i lati del basamento e la
sommità dell’obelisco. Alcuni atteggiamenti delle raffigurazioni, in particolare
del Rio della Plata, con il volto spaventato e la mano sinistra levata come a
difendersi dal crollo della vicina chiesa di S. Agnese in Agone, hanno acceso
l’immaginazione popolare generando aneddoti sulla rivalità tra il Bernini e il
Borromini. Aneddoti di pura fantasia perché quando la Fontana dei Fiumi era già
stata ultimata, i lavori di costruzione della chiesa non erano ancora iniziati.
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Fontana del Moro - Parione - piazza Navona
La fontana, alimentata dall’Acqua Vergine, si trova nell’estremità
meridionale di piazza Navona, di fronte al palazzo Pamphilj. Il bacino,
realizzato nel 1575 da Giacomo della Porta durante il pontificato di Gregorio
XIII Boncompagni era decorato da gruppi di tritoni, draghi e mascheroni di
artisti cinquecenteschi (Egidio della Riviera, Taddeo Landini, Simone Moschini e
Giacobbe Silla Longhi) su disegni di Giacomo della Porta sostituiti nel 1874 con
copie di Luigi Amici. Innocenzo X Pamphilj incaricò Gian Lorenzo Bernini di
rinnovare la fontana cinquecentesca. Venne così realizzata una piscina che
ricalca il disegno della precedente vasca al cui centro venne collocata, nel
1655, una statua scolpita da Giannantonio Mari su progetto del Bernini stesso.
Essa raffigura un moro che stringe tra le mani la coda di un delfino con la
testa, da cui sgorga l’acqua, che fuoriesce dalle gambe della statua.
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Fontana del Nettuno - Parione - piazza Navona
Nota anche come Fontana dei Calderai, è posta all'estremità
settentrionale di piazza Navona. L'opera deve il disegno e la realizzazione
della sua vasca allo stesso Giacomo della Porta autore del bacino della Fontana
del Moro all'estremità opposta della piazza. Giunta fino all'unità d'Italia
senza alcun corredo scultoreo, per dare alla Fontana del Nettuno una
similitudine stilistica con le altre fontane dell'area, venne varato nel 1873 un
concorso per la realizzazione dell'apparato monumentale che vede vincitori
Gregorio Zappalà e Antonio Della Bitta. Il primo realizzerà il complesso
decorativo a soggetto mitologico delle "Nereidi con putti e cavalli marini", il
secondo il gruppo marmoreo "Nettuno lotta con una piovra" che riprende il tema
dello scontro fisico che già nella fontana del Moro vede fronteggiarsi un etiope
ed un delfino.
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Fontana della Cancelleria - Parione - piazza della
Cancelleria
La fontana, alimentata dall'Acqua Vergine, è opera di Publio
Morbiducci, vincitore, nel 1928, di un concorso che prevedeva la sostituzione di
dieci fontanine in ghisa con altrettante "artistiche". L’opera di Morbiducci si
ispira al vicino palazzo rinascimentale della Cancelleria ed è realizzata in
travertino. La fontana è innalzata su di un piccolo basamento, con decorazione
racchiusa da un triangolo entro cui si trova lo stemma del cardinale Ludovico
Trevisan, più noto come Mezzarota Scarampi, che alla metà del ‘400 rimodernò e
restaurò il Palazzo della Cancelleria. L’acqua sgorga da una cannella che
fuoriesce dal piccolo rosone dello stemma e si raccoglie nella sottostante vasca
di forma rettangolare con, sulla fronte, la sigla del Comune di Roma e, ai lati,
due pilastrini.
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Fontana di Campo de' Fiori - Parione - piazza Campo de'
Fiori
E’ la fontana che sostituì la “Terrina” di Papa Boncompagni,
spostata per far posto al monumento di Giordano Bruno e che il comune realizzò
nel 1887, periodo in cui l’amministrazione stava ripristinando e costruendo
nuove fontane, con una nuova forma, senza più coperchio, e una nuova
collocazione, decentrandola verso la cancelleria.
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Fontana del Mascherone - Regola - via Giulia
Si
trova in Via Giulia, all'altezza dei giardini di Palazzo Farnese. Si tratta di
una fontana costruita non per ornamento ma per uso pubblico. La sua
realizzazione
risale al 1570 con l'arrivo nella zona dell'Acqua Paola. I Farnese finanziarono
quest'opera insieme alla costruzione delle due fontane che ornano piazza
Farnese, antistante l'omonimo Palazzo. Sia la vasca in granito di raccolta
dell'acqua, che il faccione in marmo, dalla cui bocca sgorga l'acqua, sono di
epoca romana. La provenienza è da una delle tante terme capitoline. Il
mascherone è inserito in un prospetto con grandi volute laterali alla base con
architrave sormontato dal giglio araldico dei Farnese, originariamente in
travertino, sostituito nell'ottocento con uno di ferro. Il Mascherone getta
l'acqua in un sottostante piccolo catino semicircolare, dal quale si raccoglie
poi in una vasca di granito rettangolare e quindi in un bacino di raccolta a
fior di terra, protetto da colonnine e catene di ferro. In determinate feste
organizzate dai Farnese, dalla bocca del mascherone usciva vino anziché
acqua.
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Fontana del Monte - Regola - piazza del Monte di
Pietà
Commissionata agli inizi del XVII secolo da Paolo V Borghese a
Carlo Maderno, è costituita dalla valva di una massiccia conchiglia in cui
svetta un'aquila, simbolo della famiglia Borghese, che poggia le zampe su due
piccoli basamenti. Un mascherone, posto al centro di un fregio triangolare,
versa l'acqua dalla bocca nella sottostante vasca con bordo arrotondato. Ai lati
del mascherone due draghi sbucano fuori dal fregio centrale e dalla bocca
versano anch'essi acqua nella vasca.
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Fontana di piazza Cairoli - Regola - piazza
Cairoli
La fontana si trova al centro di un’area sistemata a giardino. Fu
realizzata nel 1888 da Edouard Andrè ed è costituita da una vasca di granito di
forma quadrangolare con, al centro, un pilastro la cui decorazione (delfini di
bronzo intorno ad un tridente) è andata perduta. Il pilastro sostiene un catino
circolare, proveniente dagli scavi del 1887 nella vicina Piazza Cenci. Al di
sopra si trova un secondo pilastro sostenente un catino da cui fuoriesce
l’acqua.
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Fontane di piazza Farnese - Regola - piazza
Farnese
Le fontane, alimentate dall’Acqua Paola, costituiscono l’ornamento
della piazza, dominata dall’imponente palazzo rinascimentale della famiglia
Farnese ora sede dell’Ambasciata di Francia. Le grandi vasche di granito,
decorate con anelli e teste leonine, di identica forma, provenivano dalle terme
di Caracalla e nel 1466 si trovavano a Piazza Venezia, davanti al Palazzo di San
Marco. Al tempo di Paolo III Farnese una delle due fu trasportata al centro
della piazza mentre la seconda venne aggiunta nel 1580. La sistemazione delle
due fontane, del 1626 su disegno attribuito a Girolamo Rainaldi, consiste in una
vasca in travertino che contiene quella romana con catino che sostiene il
giglio, emblema della famiglia Farnese, da cui zampilla l’acqua. Attraverso
quattro mascheroni, l’acqua si riversa poi nelle vasche romane e, da ultimo, nei
sottostanti bacini.
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Fontana dei Libri - Sant'Eustachio - via degli
Staderari
Fu disegnata da Pietro Lombardi ed eseguita in travertino nel 1927.
In una nicchia coronata da un arco su cui è la sigla S.P.Q.R, è raffigurata la
testa di un cervo, simbolo del rione; ai suoi lati sono quattro libri antichi,
due in ciascun lato, che poggiano su mensole a ricordare forse la vicina Antica
Università della Sapienza, ove ora ha sede l’Archivio di Stato. L’acqua esce da
due cannelle a forma di segnapagine, e da altre due inserite entro formelle
circolari.
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Fontana del Pantheon - Sant'Eustachio - piazza della
Rotonda
La fontana, disegnata da Giacomo Della Porta e costruita nel 1575,
durante il pontificato di Gregorio XIII Boncompagni è alimentata dall’Acqua
Vergine. Della originale fontana oggi non rimane che l’elegante vasca mistilinea
in marmo bigio africano realizzata da Leonardo Sormani. La fontana di Piazza
della Rotonda assunse l’aspetto odierno nel 1711, durante il pontificato di
Clemente XI Albani quando fu operato un rifacimento affidato a Filippo
Barigioni, che si ispirò allo schema compositivo della berniniana Fontana dei
Fiumi. E' costituita da una scogliera in travertino con quattro delfini angolari
da cui svetta, su di un piedistallo, un obelisco proveniente dal tempio di Iside
e Serapide di Domiziano, che fin dal XIV secolo si trovava davanti alla vicina
chiesa di San Macuto. Ai lati sud e nord della base furono collocati gli stemmi
araldici di papa Albani e quelli papali con tiara, chiavi e cornucopia. Una
stella Albani in bronzo decora la sommità dell’obelisco.
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Fontana di piazza S. Eustachio - Sant'Eustachio - piazza S.
Eustachio
Nel 1985, durante gli scavi eseguiti nel cortile di palazzo Madama,
venne alla luce un'ampia vasca, di epoca imperiale romana, probabilmente
appartenente al complesso delle terme neroniane-alessandrine esistenti nella
zona. Al momento del ritrovamento la vasca era ridotta in molteplici frammenti,
alcuni del peso di varie tonnellate, e la sua ricomposizione ha richiesto una
complessa opera di restauro. La vasca ha un diametro di m. 5.30, ed un peso di
circa 25 tonnellate, mentre il basamento, è stato realizzato ex novo. Trasferita
in piazza S. Eustachio e posta al centro di un bacino di raccolta dell'acqua
proveniente dallo zampillo centrale, la fontana è stata donata dal Senato alla
città di Roma e inaugurata il 22 dicembre 1987, in occasione del 40°
anniversario della promulgazione della Costituzione
repubblicana.
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Fontana Scossacavalli - Sant'Eustachio - piazza S. Andrea della
Valle
Progettata dal Maderno per volere di Paolo V Borghese fu realizzata
nel 1614 e collocata nella Piazza Scossacavalli, dove, tra l’altro, sorgeva
l’antica chiesa di San Giacomo sul percorso dell’odierna via della
Conciliazione. Costituita da una vasca a pianta quadrata, sui cui lati si
innestano archi di cerchio; al centro è un fusto decorato con quattro volute, su
cui sono raffigurati l’aquila e il drago della famiglia Borghese, che sorregge
il catino, di forma circolare, basso e largo; al centro del catino è un
capitello. Nel 1933, con la demolizione della spina di Borgo per l’apertura di
Via della Conciliazione, la fontana venne smontata e depositata nei magazzini
comunali; nel 1958 fu ricostruita, sostituendo qualche elemento, dinanzi alla
facciata della chiesa di S. Andrea della Valle, nella piazza
omonima.
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Fontana del Facchino - Pigna - via Lata
Originariamente collocata sulla facciata di palazzo Grifoni su via
del Corso, fu trasferita nel 1872 in via Lata, sulla facciata del palazzo De
Carolis Simonetti, attualmente sede della Banca di Roma. Rappresenta un
acquaiolo con il tipico vestito cinquecentesco dei facchini, che sostiene un
barilotto da cui fuoriesce l’acqua. L’opera, commissionata probabilmente
dall’Università degli Acquaioli, è stata attribuita a Jacopino del Conte e
realizzata forse durante il pontificato di Gregorio XIII . A partire dal ‘600 il
Facchino divenne una delle"statue parlanti" di Roma.
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Fontana del Sarcofago - Pigna - via S. Stefano del
Cacco
La fontana si trova all’esterno della facciata posteriore di
Palazzo Altieri ed è costituita da un sarcofago di epoca romana su cui sono
raffigurati due putti alati che reggono un medaglione con testa di Gorgone. Ai
lati sono altri due putti alati ed in basso, due scoiattoli che mangiano frutta
uscita da due vasi rovesciati, un arco e una faretra. Il sarcofago è inserito in
un prospetto architettonico in cui è lo stemma della famiglia Altieri e
l’iscrizione nella quale si ricorda come la fontana, che si trovava all’interno
del palazzo fin dalla metà del Seicento, venisse "trasferita dall’interno ad uso
pubblico l’anno 1874".
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Fontana della Pigna - Pigna - piazza S. Marco
È una delle dieci fontanelle rionali realizzate da Lombardi tra il
1925 e il 1927, e simboleggia il rione omonimo. È costituita da uno stelo al
centro di un piccolo bacino, sul quale due corolle molto stilizzate sostengono
una pigna; l’acqua esce da due cannelle laterali e si riversa nelle vaschette a
fior di terra, circondate da quattro paracarri. La fontana ricorda la grande
pigna antica, dal quale il rione prende nome, ora collocata nell’omonimo cortile
in Città del Vaticano
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Fontane dei Leoni - Campitelli - scalinata del
Campidoglio
Le due fontane, poste simmetricamente all’inizio della
cordonata del Campidoglio, presentano due leoni egizi dalle cui bocche esce
l’acqua che si riversa in due vaschette.
I leoni provengono dall’Iseo Campense) ed erano collocati
all’ingresso della chiesa di Santo Stefano del Cacco. Nel 1562 Pio IV Medici li
donò al popolo romano per decorare la cordonata del Campidoglio collocati su
basi disegnate da Giacomo Della Porta. Quando nel 1587 fu condotta l’Acqua
Felice sul colle Capitolino, i leoni vennero adattati a fontane, ponendovi
davanti due calici in travertino.
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Fontana dell'Aracoeli - Campitelli - piazza
dell'Aracoeli
Venne scolpita da Andrea Brasca, Pietro Gucci e Pace Naldini su
disegno del Della Porta nel 1589 durante il pontificato di Sisto V. La fontana
subì numerosi rimaneggiamenti: la collocazione iniziale mutò a seguito della
demolizione avvenuta agli inizi del XX secolo per la costruzione del Vittoriano,
e poi negli anni '30 per l'apertura della strada che porta alla Bocca della
verità. Composta di due vasche di forme diverse, la seconda, più piccola,
sorregge un gruppo di putti che versano acqua da altrettante anfore che reggono
in mano.
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Fontana del Tirreno - Campitelli - piazza
Venezia
Si tratta della fontana a destra del monumento a Vittorio Emanuele
II, opera di Pietro Canonica, eseguita nel 1911 ed è posta in perfetta simmetria
con la fontana del Quadrelli raffigurante l’Adriatico. E’ una poderosa statua in
atto di sollevarsi da un masso marino, aiutandosi con il braccio destro e con il
movimento del tronco: ha la testa rivolta in alto, lunga barba incolta e
riccioluti capelli al vento. Ai suoi piedi riposa la lupa capitolina. La statua
è collocata su una struttura piramidale identica a quella della simmetrica
fontana dell'Adriatico.
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Fontana dell'Adriatico - Campitelli - piazza
Venezia
Si tratta della fontana a sinistra del monumento a Vittorio
Emanuele II, opera di Emilio Quadrelli, eseguita nel 1911 ed è posta in perfetta
simmetria con la fontana del Canonica raffigurante il Tirreno. Rappresenta la figura di un Adriatico
pensoso, che giace distesa, con il braccio sinistro che accarezza un leone
veneziano. La mano destra sorregge il capo appoggiandosi sulla
fronte e lo sguardo
sfugge lontano all'orizzonte. Una conchiglia sul capo raccoglie parzialmente la
folta e riccioluta capigliatura. Una struttura articolata in più piani sorregge la grande
statua e si ricollega alla vasca sottostante in cui confluisce l'acqua
proveniente da una fessura della muratura, gettandosi con un ampio ventaglio.
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Fontana della Dea Roma - Campitelli - piazza del
Campidoglio
La fontana orna la facciata del Palazzo Senatorio e venne ideata da
Michelangelo negli anni attorno al 1536 non come fontana (l'acqua giunse in
Campidoglio una cinquantina d'anni più tardi), ma come ornamento della piazza.
Nella nicchia al centro della scalinata Michelangelo previde l'inserimento di
una statua di Minerva (oggi nel cortile del museo Capitolino) che venne
posizionata nel 1583, ma che poi fu sostituita con l'attuale statua, di più
modeste dimensioni, della dea Roma. Ai lati della nicchia, nelle specchiature
della scala, Michelangelo sistemò nel 1543 due colossali statue di fiumi
provenienti dalle terme di Costantino sul Quirinale. A sinistra è raffigurato il
Nilo accompagnato da una cornucopia, simbolo di fertilità, e da una sfinge. A
destra, il Tevere è affiancato da una tigre, in seguito trasformata in lupa, e
dai due gemelli. Quest’ultima statua originariamente rappresentava il Tigri ma i
Romani vollero trasformare il Tigri in Tevere e dunque mutarono la tigre in lupa
e le misero accanto Romolo e Remo.
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Fontana di Campitelli - Campitelli - piazza di
Campitelli
La fontana fu ideata da Giacomo della Porta nel 1589 e realizzata
da Pompilio de Benedetti. In origine era situata al centro della piazza, ma nel
1679 in seguito all'ampliamento della chiesa di Santa Maria in Campitelli venne
spostata nella posizione attuale. E' decorata con gli stemmi della quattro
famiglie preminenti nella zona (Albertoni, Capizucchi, Muti e Ricci che si
accollarono l'onere dei lavori) e da due mascheroni che versano acqua. Sopra la
vasca, sorretto da un balaustro di marmo a forma di calice, trova posto un
catino circolare al centro del quale si innalza un getto
d'acqua.
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Fontanella di S. Pietro in Carcere - Campitelli - via S. Pietro in
Carcere
Si trova addossata ad un muro di sostegno del giardino che si
affaccia sulla via nei pressi di piazza del Campidoglio. E' composta da un
piedistallo che sorregge un catino semicircolare in cui si raccoglie l'acqua che
fuoriesce da una canna di ferro collocata al centro di una rosetta, a sua volta
inserita in un prospetto ad arco di travertino, sulla quale sono incise due
scritte: "S.P.Q.R." e "Acqua Marcia".
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Fontana del Pianto - Sant'Angelo - piazza delle Cinque
Scole
La fontana, costruita nel 1591 su disegni di Giacomo della
Porta dallo scalpellino Pietro Gucci, è conosciuta anche come di "Piazza Giudia"
o "Giudea", ingresso principale del Ghetto da cui venne rimossa nel 1880 durante
i lavori di sistemazione della zona. Nel 1924 il catino e il fusto furono
dapprima collocati nei pressi della chiesa di S. Onofrio al Gianicolo e poi
riuniti, nel 1930, alla vasca originaria e collocati nell’attuale piazza delle
Cinque Scole.
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Fontana delle Tartarughe - Sant'Angelo - piazza
Mattei
Si trova nel rione Sant'Angelo, in prossimità del Ghetto
ebraico e orna la piccola piazza Mattei, dal nome dalla potentissima famiglia,
che possedeva tutti i palazzi che circondano la piazza. Come molte fontane del
centro di Roma è alimentata dall'Acquedotto Vergine, che disseta i romani sin
dai tempi dell'Imperatore Augusto. Alla fine del 1500 la fontana era stata
prevista nella vicina piazza Giudia, dove si trovava un mercato, ma l'intervento
della famiglia Mattei fece sì che essa venisse costruita proprio davanti al
palazzo omonimo. La famiglia, in cambio, si impegnò a pavimentare la piazza e a
tenere pulita la fontana. Fu progettata da Giacomo della Porta, il creatore
delle due fontane alle estremità di piazza Navona. Al centro di una ampia vasca
quadrangolare, trovano posto quattro grandi conchiglie di marmo al di sopra
delle quali quattro efebi di bronzo immobilizzano, ponendo loro un piede sulla
testa, altrettanti bronzei delfini. tenendo in mano le loro code e spingono a
bere piccole tartarughe da cui la fontana prende il
nome.
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Fontanile di Clemente XI - Ripa - lungotevere
Aventino
Questo antico abbeveratoio, costruito da Carlo Bizzaccheri
nel 1717 durante il pontificato di Clemente XI Albani, era un tempo situato
accanto alla fontana dei Tritoni di Piazza della Bocca della Verità, anch’essa
opera del Bizzaccheri. Era d’uso comune, ancora nel Settecento, che le fontane
più monumentali ed aristocratiche venissero affiancate da modeste vasche ad uso
della popolazione. Quando, dopo il 1870, tutta l’area fu interessata ai lavori
di costruzione del lungotevere, il fontanile, costituito da una vasca
rettangolare che riceve acqua da una protome leonina sormontante uno dei lati
corti, venne separato e trasferito nella sede attuale.
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Fontana dei Tritoni - Ripa - piazza Bocca della
Verità
Opera del 1715 del perugino Carlo Bizzaccheri, fu
commissionata da papa Clemente XI durante i lavori di sistemazione per livellare
Piazza della Bocca della Verità, che si trovava due metri sopra il piano attuale
della chiesa di Santa Maria in Cosmedin. La fontana è costituita da una larga
vasca ottagonale ed al centro, su un grande scoglio, vi sono sue tritoni con le
code intrecciate che, volgendosi le spalle, sorreggono una grossa conchiglia sul
cui bordo esterno sono scolpiti due stemmi di Clemente XI. È evidente il
riferimento alla berniniana fontana del Tritone; la fontana è una pennellata
barocca in un ambiente severo che, all'epoca, era anche abbandonato e
disabitato.
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Fontana del Mascherone di S. Sabina - Ripa - piazza Pietro
d'Illiria
La fontana è collocata entro una nicchia ricavata nel muro
antistante alla basilica di S. Sabina. E' una fontana che ha avuto, a dir poco,
una storia travagliata, ricca di traslochi. Il mascherone era precedentemente
collocato in quella parte del Foro Romano detta Campo Vaccino, ad ornare un
altro vascone di granito grigio che costituiva l'abbeveratoio per le mandrie di
buoi che pascolavano liberamente nel Foro. Nella prima metà' dell'Ottocento la
vasca grigia fu trasferita a Montecavallo (attuale piazza del Quirinale), ad
ornare la fontana dei Dioscuri. Il mascherone venne invece sistemato, come
fontana, nella zona dove poi sorse il porto Leonino, fin quando (nel 1897) fu
smontato e trasferito nei depositi comunali fino al 1936 quando trovò la sua
collocazione definitiva all’Aventino.
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Fontana dell'Acqua Paola - Trastevere - piazza
Trilussa
Commissionata da Paolo V Borghese agli architetti Van Zanten
(detto il Vasanzio) e Giovanni Fontana, fu realizzata nel 1613. E’ la seconda
mostra dell'Acqua Paola, ovvero dell'antico acquedotto Traiano, dopo il
prolungamento della sua canalizzazione per alimentare, oltre ai rioni di
Trastevere e Borgo, anche quelli di Regola e Ponte. Infatti, originariamente la
fontana era situata dalla parte opposta del fiume, su via Giulia, addossata
all'edificio denominato dei Centopreti, ossia l'Ospizio dei Mendicanti fatto
costruire da Sisto V. Il trasferimento risale al 1898, in seguito alla
costruzione dei muraglioni del Tevere. Costruita in blocchi di travertino, ha al
centro una grande nicchia arcuata delimitata da due colonne lisce. Qui l’acqua
fuoriesce da più livelli, per poi andare a raccogliersi nella vasca inferiore. I
basamenti delle colonne sono ornati da draghi, simboli araldici della famiglia
Borghese, che gettano dalla bocca zampilli d’acqua.
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Fontana del Prigione - Trastevere - via Mameli
La denominazione deriva dalla scultura di un prigioniero con le
mani legate che si trovava nella nicchia centrale e andata perduta. Originariamente infatti si
trovava nel giardino di Villa Montalto Peretti all’Esquilino, poi quando la
villa venne distrutta alla fine dell’Ottocento per la costruzione dei nuovi
quartieri residenziali di Roma capitale, le parti costitutive della fontana
furono acquistate dal Comune di Roma, smontate nel 1888 e immagazzinate. Nel
1894-95 si decise di ricomporre la fontana come fondale di via Genova, una delle
vie della nuova urbanizzazione nei pressi di via Nazionale ma nel 1923 la
fontana venne nuovamente smontata e ricomposta nel luogo attuale lungo via
Goffredo Mameli alle pendici del Gianicolo. La fontana conserva essenzialmente
l’aspetto originario costituito da una grande nicchia decorata da ghirlande in
rilievo e protomi leonine, riferimento alle insegne araldiche di papa Sisto V.
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Fontana del Timone - Trastevere - lungotevere
Ripa
La Fontana fa parte di quella serie di monumenti idrici che il
Comune di Roma commissionò all'architetto per celebrare i rioni capitolini e le
arti e i mestieri che vi si praticavano. Addossata al grande edificio del San
Michele a Ripa, venne realizzata nel 1927 da Pietro Lombardi a ricordo dei
fiorenti traffici fluviali che si svolgevano nel sottostante porto di Ripa
Grande. Nella sua struttura architettonica ed artistica, fa allusione agli
elementi della navigazione; la barra e il timone dal centro dei quali sgorga
l'acqua che si raccoglie in una piccola vasca sospesa, di forma circolare. Lo
stemma del rione si trova su due volute. Alle etremità di queste, due bocchette,
inserite in altrettante formelle modanate, versano due tenui fili d'acqua che si
riversano nella sottostante vasca di raccolta.
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Fontana della Botte - Trastevere - via della
Cisterna
Fa parte del gruppo di dieci fontanelle rionali commissionate dal
Comune allo scultore Pietro Lombardi, tutte inaugurate nel 1927. Gli elementi
che la costituiscono alludono al commercio del vino, particolarmente fiorente
nelle numerose osterie di quest’angolo di Trastevere: una botte, il mezzo tino
da mosto e due misure da un litro.
La botte, posta in verticale su un basamento, è il tipico
"caratello", usato in passato per trasportare il vino dei castelli romani; da un
foro che essa ha al centro esce l'acqua che viene raccolta in un mezzo tino
sottostante. Ai lati della botte trovano posto due misure di vino, da cui pure
sgorga acqua che si raccoglie a terra in apposite
conche.
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Fontana della Manifattura Tabacchi - Trastevere - piazza
Mastai
La fontana fu eretta nel 1865 su disegno di Andrea Busiri Vici, cui
si deve tutta la sistemazione della grande piazza semicircolare fatta aprire da
Pio IX Mastai Ferretti davanti all’edificio della manifattura di tabacchi. La
fontana, alimentata dall’acqua del "fontanone del Gianicolo", è costituita da
una vasca ottagonale rialzata dal cui centro si ergono due catini sovrapposti
sorretti, quello inferiore da quattro delfini con le code incrociate e quello
superiore da quattro putti con code di sirena.
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Fontana di S. Maria in Trastevere - Trastevere - piazza S. Maria in
Trastevere
Secondo la tradizione questa sarebbe la più antica tra le fontane
monumentali di Roma: si ignora la data esatta della costruzione, ma la sua
esistenza è documentata nell’iconografia urbana a partire dalla seconda metà del
XV secolo.
L'attuale collocazione risale al 1659 nel corso del restauro
voluto
daAlessandro VII: i
lavori furono affidati al Bernini che non modificò la parte superiore del
monumento mentre quella inferiore, fu innalzata su alcuni gradini e vennero
aggiunte le quattro doppie conchiglie, allora rivolte verso l'esterno. In
seguito fu ampliata la capacità della vasca e le doppie conchiglie furono
rivolte verso la vasca quasi a proteggerla.
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Fontana di Porta S. Pancrazio - Trastevere - via
Garibaldi
La fontana è addossata al muro di sostegno all'angolo con via
di Porta S. Pancrazio e la salita del Bosco Parraiso sottostante la chiesa di
San Pietro in Montorio, al cui restauro eseguito nel 1629 in S. Pietro in
Montorio durante il pontificato di Urbano VIII. si riferisce la lapide con
stemma di Urbano VIII Barberini che sormonta la fontana con protome leonina,
avente ai lati due cannelle a forma di piccole stelle che versano l'acqua in una
vasca di marmo, forse un abbeveratoio del tempo di Innocenzo XI Odescalchi, è
incisa la data 1936, anno di un restauro eseguito dal Comune. Il pavimento
attorno alla vasca
è realizzato con antichi frammenti marmorei.
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Fontane del Belli - Trastevere - piazza Sonnino
Si tratta di due piccole fontane gemelle che decorano la base
del monumento eretto nel 1913, a ricordo del massimo poeta romanesco. Il poeta è
raffigurato appoggiato ad un bastone da passeggio che originariamente era
costituito da un vero bastone di legno. Più volte sottratto da "cacciatori di
souvenir" e sempre rimpiazzato con veri bastoni, oggi il bastone del Belli è un
normale tondino di ferro dipinto di nero ad imitazione
dell’ebano
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Mostra dell'Acqua Paola - Trastevere - via
Garibaldi
Nota anche come "Fontanone del Gianicolo", fu voluta da Paolo V
Borghese, progettata da Giovanni Fontana e Flaminio Ponzio e completata da Carlo
Fontana. La monumentale fontana costituisce la mostra terminale dell’acquedotto dell’”Acqua
Paola”, ripristinato tra il 1608 e il 1610 da papa Paolo V; presenta tre ampie
nicchie, affiancate da due nicchie minori, da ognuna della quali sgorga acqua
proveniente dal lago di Bracciano. La metà inferiore è occupata da archi, di cui i tre
centrali più alti e larghi dei due laterali, leggermente arretrati, tutti
separati da colonne poste su alti piedistalli. La metà superiore dei tre archi
centrali, anziché contenere statue, è occupata da grossi finestroni rettangolari
aperti, in modo da consentire una parziale visibilità del giardino botanico che,
all’epoca, si trovava dietro il fontanone. La metà superiore del monumento, per
tutta la lunghezza delle tre nicchie maggiori, è occupata da una grande
iscrizione a testimonianza della realizzazione dell’acquedotto, sormontata da
un’enorme stemma pontificio, sorretto da due angeli scolpiti da Ippolito Buzio.
L’intera opera è ornata di volute ai margini e di draghi e aquile araldiche
della famiglia Borghese. Nel piazzale antistante si ammira uno dei più
spettacolari panorami di Roma.
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Fontanella di Borgo Vecchio - Borgo - via della
Conciliazione
Si tratta di una fontana seicentesca che faceva parte di un gruppo
di fontane realizzate sotto il pontificato di Paolo V Borghese e rimosse a
seguito delle demolizioni che interessarono Borgo. Questa fontana, riattivata e
sistemata sul lato destro della facciata dell'edificio dei Penitenzieri, è
costituita da due piccole colonne che poggiano su basamenti articolati a più
livelli e che sostengono un timpano sul quale svetta l'aquila stemma della
famiglia Borghese. Lo stemma dei Borghese è completato da un drago con le ali
spiegate dalla cui bocca esce l'acqua che si versa nella sottostante
vaschetta.
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Fontanella della Conciliazione - Borgo - via della
Conciliazione
Simile alla Fontanella di Borgo Vecchio, è una fontana seicentesca
che faceva parte di un gruppo di fontane realizzate sotto il pontificato di
Paolo V Borghese e rimosse a seguito delle demolizioni che interessarono Borgo.
Questa fontana, riattivata e sistemata sul lato sinistro della facciata
dell'edificio dei Penitenzieri, è costituita da due piccole colonne che poggiano
su basamenti articolati a più livelli e che sostengono un timpano sul quale
anzichè l'aquila stemma della famiglia Borghese vi è la scritta S.P.A ( Sacro
Palazzo apostolico). Vi è invece il drago con le ali spiegate dalla cui bocca
esce l'acqua che si versa nella sottostante vaschetta a forma di valva di
conchiglia.
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Fontana del Catalone - Borgo - piazza del
Catalone
La fontana, fatta costruire intorno al 1860 da papa Pio IX è una
delle poche sopravvissute alle demolizioni della "spina dei borghi" ed è
costituita da una semplice edicola in mattoni che ricorda molto le edicole
romane dedicate agli antichi dei del paganesimo che venivano costruite lungo le
vie consolari. Il basamento è in marmo ed il catino di raccolta dell'acqua è di
travertino ed è poggiato alla struttura in mattoni. La bocchetta è collocata
circa 50 cm sopra la vaschetta. Poco sopra troviamo lo stemma pontificio,
sormontato dal timpano dalla semplice struttura.
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Fontane di piazza Giovanni XXIII - Borgo- largo Giovanni
XXIII
Prima della realizzazione di Via della Conciliazione, iniziata
negli anni Trenta e completata per l' anno Santo del 1950, su largo Giovanni
XXIII , che all' epoca si chiamava Piazza Pia, si affacciavano due edifici
simmetrici, costruiti nell'Ottocento dall' architetto Luigi Poletti. Questi
edifici sono oggi sostituiti dal Palazzo dell'I.N.A. e dal Palazzo Pio i cui
prospetti architettonici sono stati arricchiti da due fontane, realizzate su
disegno di L. Scirocchi e attivate nel 1957, ciascuna costituita da una vasca
rettangolare posata in un ampio e basso bacino. L'acqua esce da una fessura
orizzontale nel muro, scivola su una mensola ondulata e da questa, in tanti
rigagnoli, cade nella vasca. Infine trabocca dal bordo della vasca formando un
velo continuo che ricade nel bacino.
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Fontana dell'Acqua Angelica - Borgo - piazza delle
Vaschette
Originariamente situata sul fianco della chiesa di Santa
Maria delle Grazie a Porta Angelica, questa fontana, eseguita da Francesco Buffa
nel 1898, venne demolita quando venne aperta Piazza Risorgimento e spostata
negli anni trenta in piazza delle Vaschette. Più bassa di circa un metro
rispetto al piano stradale, è accessibile attraverso due rampe di scale
curvilinee. Da una conchiglia in travertino l’acqua zampilla nella sottostante
vaschetta.
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Fontana delle Palle di Cannone - Borgo - via di Porta
Castello
Una delle fontanelle rionali realizzate da Pietro Lombardi nel
1927, nell'ambito del concorso comunale indetto per la costruzione di fontanelle
con i simboli dei rioni di Roma è la Fontana delle Palle di Cannone, situata in
via di Porta Castello, nelle vicinanze di Castel Sant'Angelo, in cui l'acqua sgorga da una
mascherone posto al centro di una piramide di
proiettili.
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Fontana delle Tiare - Borgo - largo del
Colonnato
Situata vicino ad uno dei fornici aperti sul muro del
"passetto" di Borgo questa fontanina di Pietro Lombardi del 1927 è
caratterizzata da simboli pontifici: l’acqua sgorga dalle chiavi di San Pietro
sormontate da quattro tiare papali disposte a guisa di monti
araldici.
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Fontane di piazza S. Pietro - Borgo- piazza S.
Pietro
Collocate simmetricamente al centro dei due emicicli del
colonnato berniniano e in asse con l’Obelisco Vaticano, le fontane "quasi"
gemelle di Piazza San Pietro si devono all’ingegno di due dei maggiori
protagonisti della storia architettonica di questa celeberrima piazza: Carlo
Maderno, autore della facciata della basilica, e Gian Lorenzo Bernini,
sistematore della piazza. La fontana di destra (guardando la basilica) è del
Maderno, che la realizzò nel 1614 riutilizzando in parte alcuni elementi di una
precedente fontana della fine del XV secolo. Brillante invenzione del Maderno fu
quella di rovesciare il catino più alto affinché l’acqua, ricadendo, potesse
frantumarsi nella miriade di spruzzi che tuttora ne è l’iridescente nota
caratteristica. Per la fontana di sinistra (1677) il Bernini si attenne
fedelmente al modello della precedente, da cui differisce solo nella decorazione
dello stelo, lasciando tuttavia la sua inconfondibile firma nei guizzanti
delfini che decorano l’ottagono di base.
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Fontana del Fritto Misto - Esquilino - piazza Vittorio Emanuele
II
La fontana è costituita da un gruppo marino (un delfino, tre
tritoni e un grosso polipo) eseguito intorno al 1910 dallo scultore Mario
Rutelli per la fontana delle Najadi di Piazza Esedra. Poco apprezzate dalla
cittadinanza, che subito le ribattezzarono ironicamente il "fritto misto", le
statue vennero presto sostituite con il gruppo del Glauco, tuttora svettante al
centro della grande vasca di Piazza della Repubblica. Il gruppo rifiutato venne
invece collocato nei giardini di Piazza Vittorio, al centro di una modesta
vasca, dove tuttora si trova, poco distante dai poderosi resti dell'antica
Mostra dell’Acqua Giulia più noti come Trofei di Mario.
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Fontana di S. Maria Maggiore - Esquilino - piazza S. Maria
Maggiore
La fontana si trova ai piedi della colonna proveniente dalla
basilica di Massenzio, eretta nel 1614 da Carlo Maderno di fronte alla facciata
della basilica liberiana per sorreggere la scultura della Vergine opera di
Berthélot. Lo stesso Maderno realizzò nell’anno successivo la fontana,
costituita da una vasca oblunga dal cui centro s’innalza un catino circolare su
balaustro. Le aquile che ornano la vasca sono un emblema araldico di Paolo V
Borghese, che commissionò l’opera, mentre sono andati perduti i draghi, altro
emblema della famiglia Borghese, che un tempo decoravano i lati lunghi della
stessa vasca.
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Fontana di S. Croce in Gerusalemme - Esquilino - piazza S. Croce in
Gerusalemme
La fontana, opera di Vittorio Cafiero, fu inaugurata nel
1928. Dal centro
del catino si eleva un fusto articolato in tre vaschette sagomate, il cui bordo
si modana con un motivo a foglie. Ciascuna vaschetta è coronata da una nicchia
con decoro a volute dalle quali una testa d'angelo ad ali spiegate soffia
l’acqua nelle sottostanti vaschette.
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Fontanella dei Monti - Esquilino - via di S.
Vito
Sii tratta di una delle fontanelle rionali realizzate da Pietro
Lombardi nel 1927, dopo aver vinto un concorso comunale indetto per creare otto
fontanelle con i simboli dei rioni di Roma. La Fontana dei Monti riproduce lo
stemma rionale ispirato ai tre colli originariamente compresi nel rione
(Esquilino, Viminale e Celio), dai quali sgorga l'acqua che ricade in
altrettante vaschette sospese.
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Fontana delle Api - Ludovisi - piazza Barberini
Realizzata nel 1644 da Gian Lorenzo Bernini su richiesta di papa
Urbano VIII, Barberini, si trova all'angolo di Piazza Barberini con Via Veneto
ed è una composizione incentrata sul tema dell’insetto simbolo araldico della
famiglia Barberini. La fontana si presenta in forma di conchiglia bivalve
aperta: la valva inferiore funge da catino in cui si raccoglie l'acqua, mentre
la superiore serviva essenzialmente a far abbeverare i cavalli. La fontana era
originariamente posta all'angolo di via Sistina con piazza Barberini, ma fu
tolta da lì nel 1867 per problemi di viabilità, scomposta e messa in un deposito
comunale. Nel 1917, quando si decise di ricostruirla, la maggior parte dei pezzi
non fu più trovata e venne ricostruita in travertino.
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Fontanella Ludovisia - Ludovisi - via Campania
Si
trova nel tratto delle mura aureliane allangolo tra via Campania e via Abruzzi,
nel Rione Ludovisi. In questa fontana si sommano frammenti di varia origine
ritrovando unità compositiva grazie all'arco in mattoni in cui si inquadra. Una
scritta sull'architrave riporta "Fons Ludovisia", forse a ricordare la vecchia
Villa Ludovisi che si trovava nei pressi. La fontana, che prende l'acqua
dall'acquedotto Marcio, è composta da diversi frammenti che fanno da ornamento
ad una semplice cannella che versa acqua in una vaschetta di forma rettangolare
.
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Fontana Sallustiana - Sallustiano - via
Bissolati
E' una piccola fontana situata all'incrocio tra via Bissolati
e via Sallustiana e realizzata nel 1927 dallo scultore Antonio Maraini su
disegno dell'architetto Ugo Giovannozzi , autore anche del progetto del palazzo
dell'INA cui la fontana è esterna. La fontana è costituita da una vasca
semicircolare sovrastata da una composizione formata da una grande valva di
conchiglia dove sono inserite due cannelle che gettano acqua. La valva è
sorretta da due putti ai cui piedi si trovano conchiglie varie intrappolate in
una rete da cui tentano di fuggire due pesci che emettono getti d'acqua
incrociati. La composizione è completata da due delfini che riforniscono, con
getto abbondante, la vasca sottostante.
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Fontana del Mosè - Castro Pretorio - piazza S.
Bernardo
Questa fontana-mostra dell'acqua Felice (acqua così chiamata in
onore di Sisto V, al secolo Felice Peretti, che ripristinò l'acquedotto
dell'acqua Alessandrina) è opera del 1587 dei fratelli Fontana. Costruita in
travertino, La
fontana di mostra ripropone la forma di un arco trionfale a tre fornici e
nicchioni: in quello centrale è collocata la colossale statua del Mosè alta
oltre quattro metri, mentre nei nicchioni laterali si trovano le statue di
Aronne e Gedeone.
Alla base dei nicchioni l’acqua sgorga da una finta scogliera
nelle vasche ornate
in origine da quattro leoni antichi in porfido e marmo provenienti
rispettivamente dal Pantheon e dal Laterano, sostituiti nel 1850 con altri in
marmo bardiglio, realizzati da Adamo Tadolini ). La fontana è cinta alla base da
una balaustra in travertino, realizzata al tempo di Pio IV per il cortile del
Belvedere in Vaticano e qui riutilizzata.
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Fontana dell'Arno - Castro Pretorio - via delle Quattro
Fontane
Si tratta di una delle Quattro Fontane, che papa Sisto V fece
sistemare all'incrocio tra la via Felice e la strada Pia (ora scomposta in via
Quattro Fontane, via Agostino Depretis, Via del Quirinale e via XX Settembre),
sul percorso che da Trinità dei Monti porta a Santa Maria Maggiore. Le fontane,
costruite tra il 1588 e il 1593 rappresentano il Tevere, l'Arno, Diana e
Giunone. Quella dell'Arno, all'angolo di palazzo Del Drago, rappresenta la città
di Firenze, come evidenzia la presenza el leone, emblema araldico della città,
ed è opera di Pietro da Cortona. Solo più tardi furono costruiti i palazzi
attuali, che hanno "inglobato" le quattro statue in quattro nicchie ai loro
angoli.
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Fontana delle Najadi - Castro Pretorio - piazza della
Repubblica
Sicuramente la più bella tra le fontane moderne di Roma., si trova
al centro di piazza della Repubblica. Costruita nel 1888 su progetto di
Alessandro Guerrieri che attorno alla grande vasca circolare pose quattro leoni
di gesso; questi vennero poi sostituiti nel 1901 dai quattro gruppi di bronzo
dello scultore Mario Rutelli. Le Naiadi erano le ninfe delle acque, apportatrici
di fecondità e di ristoro e protettrici del matrimonio; quelle rappresentate
sono la ninfa dei laghi, riconoscibile dal cigno che tiene a sé, la ninfa dei
fiumi, sdraiata su un mostro dei fiumi, la ninfa degli oceani, in sella su un
cavallo simbolo del mare, e la ninfa delle acque sotterranee, poggiata sopra un
drago misterioso. La fontana fu al centro di molte polemiche in quanto le
Naiadi da qualcuno erano ritenute offensive al pubblico pudore: furono pertanto
nascoste per un certo periodo da una staccionata in attesa dell'inaugurazione
ufficiale che tardava a giungere. Forse la vecchia Roma papalina mal sopportava
che di fronte alla basilica di S. Maria degli Angeli, fossero mostrate queste
bellezze femminili, cui avevano fatto da modelle alcune ragazze di Anticoli
Corrado, paesino vicino Roma, famoso per l'avvenenza delle sue donne.
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Fontana Celimontana - Celio - via Annia
Originariamente collocata in un lavatoio antistante la basilica di
San Clemente, la fontana fu disegnata nel 1864 da Virgilio Vespignani, durante
il pontificato di Pio IX Mastai Ferretti. Intorno al 1927 il Comune ne decise il
trasferimento nella sede attuale, vicino al muro di cinta dell’ospedale militare
del Celio. All’interno di una nicchia in laterizio sormontata dallo stemma del
Comune, un sarcofago di marmo del I secolo a. C. riceve l’acqua da due
sovrastanti teste leonine, inscritte in volute che fiancheggiano lo stemma di
Pio IX. Al di sopra di questo, una vaschetta quadrata di marmo nero sorregge un
piccolo catino da cui zampilla l’acqua.
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Fontana della Navicella - Celio - via della
Navicella
La Fontana delle Navicella si trova di fronte alla chiesa di
Santa Maria in Domnica, sul Celio, e venne eretta intorno al 1518, durante il
pontificato di Leone X Medici. Realizzata probabilmente da un disegno di Andrea
Sansovino, la navicella sostituì una precedente nave di marmo (forse un ex voto
di età romana dedicato alla dea Iside da marinai alloggiati nei vicini castra
peregrina) documentata già da fonti della fine del ‘400. Si tratta della
rappresentazione, in marmo bianco e travertino, di una galera romana, poggiata
su due scalmi. Il ponte è delimitato da un corrimano sostenuto da nove mensole
alternate ad altrettanti boccaporti. Particolarmente caratteristica la testa di
cinghiale posta a decorazione della prua della nave, mentre sulla poppa è
riprodotto il castello. Nessun acquedotto dell'epoca ) raggiungeva però il colle
Celio, e la “Navicella” rimase per diversi secoli solo un originale ornamento
della piazzetta antistante la basilica. Soltanto nel 1931, quando ormai tutta la
città era servita dagli acquedotti, un ramo secondario dell'“Acqua Felice” fu
collegato alla scultura ed il monumento venne trasformato in fontana, unitamente
alla risistemazione di tutta l’area antistante la chiesa.
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Fontana della Saracinesca - Celio - via di S.
Gregorio
Inserita nel muro di sostegno dell’Antiquarium, alle pendici
del colle del Celio, nel 1933, nell'ambito dei i lavori per l'abbassamento del
livello stradale e per la sistemazione della zona , la fontana ispirata ai
motivi delle fontane romane ed eseguita su disegno di Antonio Muñoz, è
inquadrata da due massicci propilei in laterizio; la parte verticale è
costituita da una struttura “a saracinesca” in marmo, sulla quale scorre l’acqua
con effetto a cascata. L’acqua confluisce nella vasca in serpentino di forma
rettangolare con rientranze sui due lati. Il piano di appoggio è formato da tre
gradini in travertino, delimitato agli angoli da colonnette in travertino. Sulla
parete di fondo, caratterizzata da bugne lisce di peperino, sono collocate, ai
lati della cascata, due tabelle marmoree originariamente decorate con fasci
littori (in seguito scalpellati) e l’iscrizione S.P.Q.R. in caratteri capitali a
rilievo.
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Fontana delle Anfore - Testaccio - piazza
dell'Emporio
Realizzata nel 1926 dall’architetto Pietro Lombardi, era
originariamente collocata in Piazza Mastro Giorgio (oggi Piazza Testaccio).
Quando la piazza divenne sede del mercato rionale, la Fontana delle Anfore venne
rimossa e trasferita nella sede attuale, in Piazza dell’Emporio davanti al ponte
Sublicio. A pianta circolare, la fontana è costituita da quattro rampe di
gradini concentrici culminanti nell’elegante gruppo centrale. Le anfore che lo
costituiscono alludono chiaramente al vicino monte dei cocci, formatosi nei
secoli per l’accumulo delle anfore rotte provenienti dal porto fluviale di Ripa
Grande.
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Fontana di Testaccio - Testaccio - lungotevere
Testaccio
la fontana fu fatta costruire nel 1869 da Pio IX Mastai
Ferretti, in occasione degli scavi cche portarono in luce le banchine
dell'antico porto fluviale e una notevole quantità di reperti marmorei.
La composizione ha come sfondo due lesene in travertino, lavorate a
bugne, coronate da sfere e decorate ai lati da volute. Sulla sommità è posto lo
stemma del pontefice incorniciato da due festoni. Alla base è collocato un
sarcofago antico che riceve l’acqua da una protome leonina. Una grande targa
marmorea commemora i ritrovamenti archeologici e le sistemazioni volute dal
pontefice.
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Fontana dell'Anfora - San Saba - via della Piramide
Cestia
Realizzata su disegno di Raffaele De Vico, fu collocata al centro
del parco Cestio ed inaugurata nel 1939. La struttura è costituita da un’anfora
bronzea dal cui corpo originano otto beccucci simili a proboscidi elefantine
levate in alto dalle quali zampilla l’acqua.
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Fontana dei Quiriti - Prati - piazza dei Quiriti
Realizzata nel 1927 nel quartiere Prati su progetto dello
scultore Attilio Selva, la fontana è composta da un vasto e basso bacino circolare,
al centro del qualee si innalza un catino dai cui bordi cui scende un velo
d'acqua; quattro figure femminili volgendosi le spalle stanno al centro del
catino e sorreggono con la testa e le braccia un più piccolo catino al centro del quale da una
grande pigna si innalza uno zampillo.
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Fontane dei Delfini - Flaminio - piazza Perin del
Vaga
Si tratta di due fontane gemelle che per stile ricordano le
opere di Pietro Lombardi. Sono costituite ciascuna da tre vaschette affiancate
da una coppia di pilastrini. Su ciscuno di questi, due delfini poggiano le teste
incrociando in alto le loro code.
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Abbeveratoio di Porta del Popolo - Flaminio - piazzale
Flaminio
Addossata lateralmente al fornice di destra di Porta del
Popolo, la fontana fu edificata nel 1886, come riporta lo stemma comunale che la
sormonta. La vasca è costituita da un vecchio abbeveratoio in laterizio, di
forma rettangolare, con base e bordi in travertino. Riceve l’acqua da due
cannelle laterali inserite in cubi di travertino sormontati da sfere sempre di
travertino.
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Mostra dell'Acqua Acetosa - Parioli - piazzale dell'Acqua
Acetosa
Il nome deriva dalla fonte di acqua acidulo-ferruginosa,
ritenuta "salutare per reni, stomaco, fegato, milza, e mille altri mali", che
qui sgorgava; quest'acqua era particolarmente gradita da papa Paolo V che vi
fece erigere una fontana nel 1619; all'epoca la fonte era una semplice parete da
cui sgorgava l'acqua. La stessa venne fatta restaurare da Innocenzo X. Papa
Alessandro VII commissionò la fontana attuale il cui progetto fu per lungo tempo
attribuita al Bernini, ma invece è opera di Andrea Sacchi. La fontana si
presenta con una scalinata che porta in basso dove c'è un prospetto a forma di
esedra. Nel prospetto ci sono tre nicchie, in ognuna delle quali lo stemma dei
Chigi, sei monti sovrastati da una stella a otto punte, si trova sopra una
piccola vasca alimentata da una cannella.
Dopo che la fonte dell'Acqua Acetosa risultò inquinata (alla
fine degli anni Cinquanta) la fontana restò a lungo abbandonata; oggi è stata
restaurata, ma non versa più Acqua Acetosa, bensì normale acqua
potabile.
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Abbeveratoio di Benedetto XIV - Pinciano - via
Flaminia
La fontana è costituita dalla vasca ovale di granito e dal
mascherone con valva che originariamente costituivano il beveratore posto
dirimpetto alla fontana di Giulio III. Nel tempo la vasca subì spostamenti e
restauri. Nel 1750 Benedetto XIV Lambertini, al fine di dissetare i pellegrini
provenienti dal nord in occasione del Giubileo, fece ripristinare l’interrotto
flusso idrico. Infine dal 1965 la fontana è stata collocata nella sua attuale
posizione
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Fontana delle Conche - Pinciano - via Flaminia
Inizialmente eretta come abbeveratoio dirimpetto alla fontana
monumentale di Giulio III, costituiva insieme a questa un singolare proscenio al
palazzo papale in fondo alla via. Quando nel 1877 per ragioni di viabilità su
via del Babuino fu rimossa la fontana omonima e la statua del sileno trasferita
nel cortile del palazzo Boncompagni, la sua vasca di raccolta andò a sostituire
quella dell’abbeveratore. Poi, nel 1957, con la ricomposizione della fontana del
Babuino, la vasca venne riportata a Via del Babuino e sostituita a Via Flaminia
con una copia identica in granito. Nel 1934 Armando Foschini, su disegno
dell’architetto Vittorio Grassi, ricostruì interamente la struttura della
fontana abbeveratoio aggiungendo alla vasca in granito una conca centrale
sormontata da due mezze conche laterali.
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Fontana di Giulio III - Pinciano- via Flaminia
In corrispondenza del ricco ninfeo presente all’interno delle
mura di cinta di Villa Giulia, nel 1552 Bartolomeo Ammannati, per volontà di
papa Giulio III Ciocchi del Monte, realizzò una fontana monumentale di "pubblica
utilità" poggiante sul muro esterno della villa. L’opera era costituita da una
vasca in granito ricevente l’acqua da una testa antica d’Apollo. Oggi e la
fontana si presenta come parte integrante della facciata del palazzo (sede
dell’ambasciata dello Stato italiano presso la Santa Sede). Dell’antico
splendore è rimasta una vasca in pietra ricevente l’acqua da un mascherone
faunesco (che ha sostituito la testa antica di Apollo), affiancato da due
delfini e sovrastato dallo stemma dei Colonna con trofeo di armi e bandiere.
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Fontana dell'Acqua Marcia - Nomentano - via
Nomentana
Fatta costruire dal Comune di Roma nel 1900 di fronte alla
chiesa di S. Agnese sulla via Nomentana, è costituita da una vasca di
travertino che raccoglie l’acqua di tre cannelle; quella centrale è ornata da un
mascherone dionisiaco. La struttura è sormontata dallo stemma comunale e da una
targa che indica l’Acqua Marcia come fonte di alimentazione.
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Fontana di Clemente XII - Tuscolano - via di Porta
Furba
Accanto alla porta Furba, sulla via Tuscolana, si trova la
“fontana di Clemente XII”, lo stesso papa della fontana di Trevi.
Originariamente qui si trovava la Fontana di Sisto V, realizzata
contemporaneamente all’acquedotto Felice, che però è andata praticamente
perduta. Quella attuale venne fatta edificare nel 1733 dal Clemente XII.: è
realizzata realizzata in travertino e l'acqua che ne fuoriesce da un curioso
mascherone dalle ali di pipistrello, si versa in una conchiglia e si raccoglie
in una grande vasca posta su cinque gradini. Sopra il mascherone poggia lo
stemma cardinalizio di monsignor Felice Passerini, allora presidente delle
acque; al di sopra, un’ iscrizione che ricorda il restauro dell'acquedotto è
sovrastata dallo stemma papale
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Fontanile di Porta S. Sebastiano - Appio Latino - via delle Mura
Latine
Si tratta di una fontana situata su di un piccolo spazio
ricavato all'angolo della Porta San Sebastiano, realizzata con antichi frammenti
tra i quali un sarcofago di epoca romana sormontato da un bassorilievo con due
figure, un uomo ed una donna probabilmente, che vestono la tunica drappeggiata
sugli omeri e la figura muliebre ha una lunga capigliatura. Dal prospetto una cannella versa
l'acqua nella vasca .
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Fontana dell'ACEA - Ostiense - piazzale Ostiense
Inserita in uno spazio verde, davanti alla sede dell'Acea
questa fontana moderna, una delle più recenti di Roma e realizzata nel 1962 su
disegni degli architetti Ugo Macrì, Giorgio Quaroni e Americo Romitelli
risultati vincitori del concorso appositamente indetto, si presenta sopra un
grande bacino oblungo dove si innalzano strutture verticali, decorate con
bassorilievi, dalla cui sommità sgorga l'acqua che ricade a cascata.
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Mostra dell'Acquedotto del Peschiera - Trionfale - piazzale degli
Eroi
Venne edificata nel 1949 quale mostra delle Acque del
Peschiera, a conclusione dei lavori, iniziati nel 1937, della diramazione di
sinistra dell’acquedotto del Peschiera, che ha le proprie sorgenti naturali
presso Cittaducale (Rieti). L’idea di celebrare con una fontana-mostra
l’inaugurazione di un acquedotto viene mutuata ancora una volta dalla tradizione
del passato e la fontana, che rappresenta l’ultima fontana di mostra degli
acquedotti romani, si ispira nella forma alla fontana delle Najadi, mostra
dell’acqua Pia Antica Marcia realizzata tra le fine dell’800 e l’inizio del
secolo successivo. E’ costituita da una grande vasca circolare all’interno
della quale si erge una composizione a più livelli a base ottagonale. La
struttura centrale presenta i lati maggiori concavi, in cui si aprono valve di
conchiglie; il suo effetto scenografico è costituito dai numerosi giochi d’acqua
che coronano l’alto zampillo centrale.
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Fontana della Farnesina - Della Vittoria - piazzale della
Farnesina
Situata nel piazzale antistante il Ministero degli Esteri,
è opera dello scultore
Arnaldo Pomodoro ed è costituita da un globo bronzeo di circa 4 metri di
diametro collocato sopra una doppia piscina: quella superiore, che ha forma
quadrata, contiene la scultura, mentre quella inferiore ha la sagoma di un
rettangolo irregolare.
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Fontana della Sfera - Della Vittoria - piazzale del Foro
Italico
Realizzata nel 1935 dagli architetti Mario Paniconi e Giulio
Pediconi, la fontana è costituita da un’ampia vasca circolare al centro della
quale emerge un basamento di forma quadrangolare su cui poggia la grande Sfera
simbolo della universalità dei giochi sportivi. Il bacino intorno alla Sfera è
decorato con mosaici a tessere di marmo bianco e nero rappresentanti soggetti
marini, disegnati da Giulio Rosso.
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Fontana di piazza Mazzini - Della Vittoria - piazza
Mazzini
La fontana è, insieme alla piazza che l’accoglie, opera di
Raffaele De Vico, realizzata con la collaborazione di Ermenegildo Luppi per le
parti scultoree. Completata nel 1927, è costituita da una vasca ottagonale
alimentata da mensoloni sormontati da aquile romane. Esternamente, le facce dei
basamenti delle colonne sono arricchite da fontanelle, costituite da vaschette
semicircolari nelle quali dei draghi a rilievo gettano acqua dalle fauci. Il
lato opposto del basamento, orientato verso il bacino, è costituito da una
serie digradante di cinque conchiglie attraverso cui l'acqua scorre a cascata.
Alla base della struttura, collocati sul fondo della vasca, emergono le sagome
di due animali fantastici che emettono dalle fauci uno zampillo orientato verso
il centro del complesso.
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Fontana delle Rane - Trieste - piazza Mincio
Tra le fontane più recenti è stata realizzata nel 1924 su
disegno dell'architetto Coppedè. Su un basso bacino circolare, quattro coppie di
figure sorreggono ciascuna una conchiglia che ospita una rana che versa acqua
nella conchiglia stessa. Al centro del bacino, tra le quattro conchiglie si
innalza una conca pure circolare, sul bordo della quale trovano posto altre otto
rane in atto si spiccare un salto verso lo zampillo
centrale.
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Fontana di piazza Caprera - Trieste - piazza
Caprera
La fontana è stata realizzata intorno al 1990 con sculture
dell'artista francese Jacques Zwobada composte da due statue in basalto grigio
che rappresentano due figure femminili di una ballerina e di una dormiente. Ha
giochi d'acqua illuminati da fibre ottiche.
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Fontana del Sarcofago - Appio Claudio - via Appia
Nuova
Si trova in zona Statuario ed è costituita da una grande vasca di
forma rettangolare ai cui interno, in prossimità degli angoli si elevano quattro
zampilli; al centro poggia un sarcofago di epoca romana proveniente da scavi
effettuati nella zona, adornato nella parte centrale di una porta in
bassorilievo e ai lati di due piccole colonne. L'ornamento della fontana è
completato da due statue collocate su piedistalli.
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Fontana della Cascata - Europa - via Cristoforo
Colombo
Realizzata su progetto di Raffaele De Vico alla base del Palazzo
dello Sport che ne costituisce lo sfondo, fu completata dopo la fine del secondo
conflitto mondiale. L'acqua proviene da una vasca superiore versandosi in una inferiore formando
una cascata; sui lati sono impostati serie di getti parabolici che, insieme
all'acqua della cascata, vanno a raccogliersi in una sequenza di sei vasche che
digradano verso il laghetto dell'EUR.
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Fontane di piazzale delle Nazioni Unite - Europa - piazzale delle
Nazioni Unite
Sono due fontane gemelle antistanti i Palazzi dell'INPS e dell'INA
e realizzate nel 1937 su progetti di Mario Paniconi e Giulio Pediconi . Sono
costituite da una vasca circolare rialzata dal terreno e l'acqua sgorga da
ventiquattro zampilli disposti a cerchio all'interno delle vasche e da quattro
zampilli più grandi che racchiudono quello
centrale.
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Fontane della Civiltà del Lavoro - Europa - viale della Civiltà del
Lavoro
Sono due fontane gemelle antistanti il Palazzo della Civiltà del
Lavoro, realizzate nel 1936 su disegno di Marcello Piacentini. Sono costituite
da una vasca circolare a fior di terra: l'acqua fuoriesce attraverso zampilli i
cui fori sono disposti all'interno della vasca in modo da formare due cerchi
concentrici. Il getto minore è composto da otto zampilli, quello maggiore da
sedici ed il getto centrale sovrasta tutti gli altri.
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Thursday, August 30, 2012
Le fontane di Roma
Speranza
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