Speranza
Il colle Vaticano è un colle di Roma posto sulla riva destra del Tevere.
Il
termine "vaticano" deriva, secondo alcuni – fra cui l'autore latino Aulo Gellio –
dal nome di un'antica divinità romana, Vaticanus, mentre altri sostengono derivi
dal verbo latino vaticinàri, in italiano "predire", supponendo che nella zona
fossero attivi diversi oracoli, intesi sia come luoghi di preghiera che
predizione del futuro.
Sesto Pompeo Festo ricorda infatti come questo fosse un
luogo di riunione per alcuni indovini etruschi.
Plinio il Vecchio racconta
dell'esistenza sul colle di un leccio creduto il più antico di Roma, al quale si
attribuivano poteri magici e sul cui tronco era affisso un cartello bronzeo con
alcune lettere etrusche.
In effetti, sul colle era insediata una grande
necropoli e, dal primo secolo, venne aggiunta anche un'arena per pubblici giochi
e spettacoli, meglio nota come "Circo di Nerone".
Si può, quindi,
ragionevolmente desumere la fissa presenza di luoghi di preghiera e di operatori
spirituali, in una zona dedicata tradizionalmente al culto dei defunti e molto
frequentata a causa degli spettacoli circensi.
Nel II secolo, probabilmente
per dare il buon esempio ai cittadini romani nello scegliere luoghi lontani dal
centro storico per inumare i defunti, l'imperatore Adriano fece costruire ai
piedi del colle Vaticano il proprio mausoleo, che verrà poi trasformato
nell'attuale Castel Sant'Angelo.
Il colle Vaticano non è compreso nei
tradizionali sette colli di Roma ed è stato inserito nei confini della città al
tempo del papato di Leone IV, che ingrandì le mura cittadine tra l'848 e l'852,
allo scopo di proteggere la Basilica di San Pietro.
Fino alla formazione dello
Stato della Città del Vaticano, istituito con i Patti Lateranensi nel 1929, il
Colle Vaticano faceva parte del rione Borgo.
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