Monday, May 6, 2013

PAOLO MALATESTA

Speranza



    


Sergej Vasil'evič Rachmaninov


Sergej Vasil'evič Rachmaninoff (n. Velikij Novgorod, 1º aprile 1873Beverly Hills, 28 marzo 1943) è stato un compositore russo.

Di fama mondiale, è considerato uno dei più grandi compositori russi di sempre.

Amava considerarsi soprattutto un compositore, piuttosto che un pianista, anche se lo sviluppo della sua carriera - per certi versi tormentata, almeno agli inizi - sembrava essere la dimostrazione del contrario.

Nato nella tenuta di famiglia ad Oneg presso Velikij Novgorod, dove vivevano la madre, Ljubov Butakova, il padre Vasilij (ex-ufficiale dell'esercito russo), le sorelle Elena e Sofija ed il fratello Vladimir, tutti maggiori di età, Sergej visse fin dalla prima infanzia circondato dalla musica.

Infatti sia il padre che il nonno suonavano spesso il pianoforte.

Quando Rachmaninoff nacque, il cugino Alexander Siloti era già un pianista affermato.

Altri due fratelli si sarebbero poi aggiunti alla già numerosa famiglia: una bimba di nome Varvara e un bambino di nome Arkadij.

Varvara però morirà poco dopo la nascita.

All'età di sei anni, Rachmaninov ebbe la prima lezione di pianoforte con Anna Ornatskaija, del conservatorio di San Pietroburgo.

Impressionata dalla naturale abilità di Rachmaninov al pianoforte, nel 1881, l'insegnante lo raccomandò per una borsa di studio allo stesso conservatorio.

Fu così che a nove anni Sergej iniziò formalmente a prendere lezioni.

Allo studio, tuttavia, il giovane Sergej preferiva lo svago e i giochi all'aria aperta.

Suo padre, nel frattempo, aveva sperperato tutto il patrimonio di famiglia lasciando la moglie Ljubov e i bambini in condizioni di precarietà.

Senza soldi e con la minaccia che suo figlio potesse essere espulso dal conservatorio, Ljubov chiese aiuto al cugino Alexander Siloti.

Venne deciso così che Rachmaninov continuasse a studiare al conservatorio.

Poco tempo dopo perciò il giovane fu mandato a Mosca per diventare un allievo di Nikolaj Zverev.

Zverev aveva fama di essere un insegnante piuttosto esigente e i suoi intensi piani giornalieri di studio fecero sì che Rachmaninov diventasse più calmo e riflessivo.

Si susseguirono così appassionanti serate musicali alle quali partecipavano molti dei musicisti russi dell'epoca.

Presso Zverev era ospite anche il compositore Pëtr Il'ič Čajkovskij, con cui Rachmaninov strinse subito una forte relazione e dal quale riceverà un'influenza importantissima.


Il Conservatorio di Mosca offrì a Rachmaninov la prima possibilità di esprimersi come compositore.

Sotto le direttive di Sergej Taneev e Anton Arenskij, poté approfondire la tecnica del contrappunto e dell'armonia ed iniziare a scrivere le sue composizioni.

Di queste, le migliori risulteranno essere il poema sinfonico Il Principe Rostslav e il Concerto per pianoforte e orchestra No.1.

Ma Rachmaninov scrisse in quel periodo anche alcuni pezzi per pianoforte solista ed alcune canzoni.

La nuova "necessità" del comporre mostrata da Rachmaninov sconvolse Zverev, che vedeva ciò come uno spreco del talento espresso fino ad allora sulla tastiera. I due non giunsero mai ad un accordo e Rachmaninov si trasferì nella classe del cugino Alexander Ilyich Siloti.

Successivamente decise però di abbandonare il conservatorio chiedendo di anticipare di un anno l'esame finale. Dimostrando una grandissima abilità al pianoforte si diplomò nel 1891, appunto un anno prima del previsto. Andò avanti per diplomarsi in composizione un anno più tardi portando all'esame un'opera intitolata Aleko che scrisse in quindici giorni sotto clausura (prova specifica del diploma di composizione), ottenendo il massimo dei voti. In poco tempo, dopo il diploma, scrisse il Preludio in Do diesis minore, al quale rimarrà legato in modo indissolubile per tutta la vita.


Arenskij, seduto al centro, con i suoi studenti Lev Conus, Nikita Morozov, e Rachmaninov


Fu Karl Gutheil ad avvicinare l'ormai emergente Rachmaninov, allora ancora alla ricerca di qualcuno che pubblicasse le sue composizioni. Rachmaninov vendette a Gutheil una manciata di composizioni, inclusa l'opera Aleko. E fu proprio allo stesso Gutheil che vendette i diritti del Preludio in Do Diesis Minore. Sfortunatamente per lui, il lavoro non fu protetto da un copyright internazionale, tanto che, nonostante fosse uno dei più conosciuti per pianoforte, gli fruttò solo quaranta rubli. Gutheil rimarrà tuttavia l'editore di Rachmaninov fino al 1914, cioè fino alla morte.

Con un nuovo editore, e rinnovate energie, Rachmaninov divenne sempre più conosciuto in tutto il mondo sia per le sue composizioni che per le esecuzioni concertistiche; anche le sue opere divennero sempre più note e rappresentate tanto da attrarre l'attenzione dei giornalisti. In particolare, quelle del critico e teorico musicale Cèsar Cui (uno dei "Cinque"), che in una occasione visitò Rachmaninov a Ivanovka, la sua proprietà a circa 500 km a sud-est di Mosca. Durante la visita, Cui compose una corta melodia che sottopose al giudizio di Rachmaninov. Il parere secco e negativo espresso dal compositore sulla qualità della composizione (espresso per non illudere inutilmente il critico), si risolse nel continuo scrivere da quel momento in poi, da parte di Cui, note assai critiche rispetto alle performance di Rachmaninov.

Nel gennaio 1895 Rachmaninov iniziò a pensare al suo primo lavoro orchestrale maggiore, la sua Prima Sinfonia. Per la composizione dell'opera occorsero otto mesi, cosicché fu terminata solo verso la fine di agosto, nella residenza di Ivanovka. Solo diciotto mesi dopo l'opera verrà data in prima rappresentazione a San Pietroburgo, giusto cinque giorni prima del ventiquattresimo compleanno del compositore. La rappresentazione si rivelò però un disastro e il giovane Rachmaninov ne rimase pressoché distrutto. Il maestro Glazunov aveva condotto la rappresentazione e Rachmaninov non usò mezze parole nei confronti del maestro: «Sono sorpreso che un uomo di un così grande talento possa dirigere così male».

A Rachmaninov venne a mancare la fiducia nelle sue qualità di compositore dopo il "disastro" della sua Prima Sinfonia.

Gli anni seguenti alla rappresentazione non furono tuttavia privi di una qualche attività musicale: infatti ottenne una posizione di rilievo conducendo per un teatro privato di Mosca gestito da Savva Mamontov.

Qui Rachmaninov diresse rappresentazioni di Gluck, Serov, padre del pittore Valentin, Bizet (di cui diresse la Carmen) e Čajkovskij (La dama di picche).


Rachmaninov e il suo cane Levko nel 1899.


Il suo talento come direttore d'orchestra era ormai riconosciuto da tutti e come tale fece il suo debutto a Londra nel 1899 con la sua fantasia per orchestra The Rock, abbinata al suo Preludio in Do diesis minore e l'elegia dalla stessa Opus.

La composizione era ciò che continuava ad essere difficile per Rachmaninov. Molti dei suoi amici provarono ad aiutarlo a ritrovare il desiderio del comporre, e nemmeno un incontro con una sua vecchia conoscenza, Tolstoj, ebbe esito positivo. Fu anche per questo che il musicista si ritrovò a dover ricorrere alle cure di Nikolaj Dahl, specialista in ipnoterapia. C'è un'ipotesi secondo la quale Rachmaninov sarebbe stato ipnotizzato per riottenere la fiducia in sé, ma è più probabile che lui e Dahl abbiano parlato prevalentemente di musica e di arte. Di certo, queste conversazioni, oltre che la solidarietà dei suoi amici più stretti, diedero a Rachmaninov una nuova pace interiore. A Dahl è dedicato il secondo Concerto per pianoforte e orchestra.

Più deciso di prima, riprese a comporre. Nell'anno 1900 iniziò a scrivere idee per il secondo concerto, che poté presentare nell'ottobre dell'anno successivo con grande successo. Al concerto seguirono diverse composizioni come la seconda Suite per due pianoforti, la cantata Primavera, su un testo di Nikolaj Alekseevič Nekrasov, e la Sonata per Violoncello dedicata ad Anatol Brandukov.

Nel 1902 sposerà la cugina Natalia Satina.

Per questo matrimonio fu necessario ottenere un permesso speciale e ricorrere alla celebrazione officiata da cappellano militare. Dell'anno successivo è la nascita della prima figlia Irina.

Ingaggiato dal Teatro Bolshoi di Mosca nel 1904 si distinse anche come direttore di melodrammi.

Per lo stesso teatro scrisse due melodrammi: "Francesca e Paolo Malatesta" e Il cavaliere avaro.

Nel 1906 soggiornò in Italia, in particolare a Firenze e Marina di Pisa.

La nascita della seconda figlia, Tatiana, avvenne in un periodo in cui il compositore decise per un temporaneo trasferimento con la famiglia a Dresda, in Germania. Qui compose il poema sinfonico L'isola dei morti ispirato ad una versione del famoso quadro di Arnold Böcklin, la prima sonata per pianoforte, iniziò un'altra opera, Monna Vanna (che dovette lasciare incompiuta perché, ad insaputa di Rachmaninov e del suo librettista Slonov, i diritti del testo erano stati ceduti da Maeterlinck ad un altro compositore) e la Seconda Sinfonia dedicata a Sergej Taneev.
La prima esecuzione, avvenuta a San Pietroburgo sotto la direzione dello stesso compositore il 26 gennaio 1908, ebbe subito l'approvazione del pubblico e della critica.

Rachmaninov corregge le bozze del Terzo Concerto a Ivanovka
La sua carriera era ormai al massimo del successo come compositore sia in Russia che in Inghilterra e Stati Uniti. Aveva scelto New York per il debutto del suo Terzo concerto per pianoforte che ebbe luogo il 28 novembre 1909. Il tour americano, coronato da grande successo sarebbe durato circa tre mesi. Il 16 gennaio 1910 Rachmaninov eseguì il suo nuovo concerto sotto la direzione di Gustav Mahler. Ricevette anche molte offerte di lavoro ma la nostalgia della Russia ebbe il sopravvento e il compositore decise di rientrare il più presto possibile nella terra natale. Gli anni che seguirono portarono nuovi sviluppi nel suo stile compositivo. Fu durante un soggiorno a Roma che iniziò la composizione di una della sue opere favorite, la cantata Le Campane su un riadattamento del poeta simbolista Konstantin Dmitrievič Bal'mont della poesia omonima di Edgar Allan Poe.

Rivoluzione russa e migrazione negli Stati Uniti [modifica]

I moti che portarono alla Rivoluzione d'ottobre del 1917 resero l'atmosfera generale non congeniale al carattere del compositore. In quelle febbrili giornate lavorava a vari progetti, tra i quali una revisione completa del primo concerto per pianoforte. Accettando una provvidenziale offerta per una serie di concerti da tenersi in Scandinavia, Rachmaninov e i suoi familiari decisero di lasciare i tumulti della Russia. Abbandonarono momentaneamente tutte le proprietà, in attesa di tornare quando la situazione si fosse tranquillizzata. Il precipitare degli eventi, con l'uccisione della famiglia imperiale dei Romanov, fece decidere diversamente il compositore: da Copenaghen Rachmaninov raggiunse Oslo con la moglie Natalia e le due figlie. Attraversarono l'Atlantico per giungere infine negli Stati Uniti l'11 novembre 1918. Anche se in quel momento niente era deciso definitivamente, questo si rivelò il primo passo di un esilio che sarebbe durato tutta la vita. Rachmaninov avrebbe portato con sé fino alla morte il dolore del distacco dalla terra madre, e questo fattore condizionò in modo decisivo la sua volontà di continuare a comporre.
Inizialmente con un piccolo repertorio - composto dalle sue opere e da alcune di Chopin, Liszt e Čajkovskij accettò un contratto con la Steinway e successivamente con la Victor Company per un grande numero di concerti. Passò i successivi venticinque anni ampliando il suo repertorio ed esibendosi in tutto il mondo. Inizialmente la carriera concertistica fu intrapresa anche per assicurare alla famiglia un adeguato tenore di vita, dal momento che tutte le proprietà di famiglia erano rimaste in Russia. Nel giro di pochi anni Rachmaninov riusci ad accumulare una discreta fortuna. Già nel 1921 acquistò una casa e la nuova agiatezza economica lo fece tornare ai progetti lasciati interrotti, come il quarto concerto per pianoforte e orchestra. Negli Stati Uniti la famiglia Rachmaninov continuò a vivere secondo le tradizioni della cultura russa. Ospiti della famiglia erano componenti della numerosa comunità di immigrati russi e il compositore pensò ad un riavvicinamento all'Europa.
Nel 1932 acquistò un terreno a Hertenstein, frazione di Weggis, sul lago di Lucerna, dove fece edificare Villa Senar (il nome deriva dalle iniziali del compositore e della moglie, Natalia). Questo luogo avrebbe sostituito nelle sue intenzioni la dacia di Ivanovka, dove era solito soggiornare in Russia. In Svizzera Rachmaninov e la famiglia passarono ogni estate fino al 1939, e qui il compositore poteva trovare la giusta atmosfera per comporre. Dalla sua residenza svizzera Rachmaninov compì anche numerosi viaggi a bordo della sua automobile alla volta di Parigi, l'Italia o la Germania.

La vecchiaia e la morte [modifica]


Konstantin Somov Ritratto di Sergej Rachmaninov (1925) Galleria Tret'jakov di Mosca
Il 23 agosto 1939 Rachmaninov abbandonò definitivamente l'Europa e non rivide più neppure la figlia Tatiana che viveva in Francia. Si trasferì a Los Angeles dove già vivevano numerosi immigrati russi, tra i quali Igor Stravinskij.
Nel 1940 compose il suo ultimo brano, le Danze Sinfoniche op.45, che contengono varie citazioni di opere precedenti, come la Prima Sinfonia al tempo considerata perduta.
Alla fine del 1942 gli venne diagnosticato un carcinoma del polmone. Il 17 febbraio 1943, Rachmaninov tenne il suo ultimo concerto in qualità di pianista.
Morì il 28 marzo 1943 sulla collina di Beverly Hills (Los Angeles, California), mentre il mondo viveva in pieno la tragedia della Seconda guerra mondiale. Per tale motivo non fu nemmeno possibile esaudire il suo desiderio di essere tumulato in Svizzera, a Villa Senar. Riposa attualmente al Kensico Cemetery di Valhalla, nello Stato di New York, dove fu inumato il 1º giugno 1943.

Composizioni [modifica]


Rachmaninov

Opere liriche [modifica]

Bibliografia [modifica]

  • Claudio A. D'Antoni Rachmaninov - Personalità e poetica 2003 Roma, Bardi Editore, pp. 400; ISBN 8888620060; ISBN 9788888620060
  • Claudio A. D'Antoni Dinamica rappresentativa del ’suono-parola’- La ’drammaturgia compressa’ delle Romanze di Rachmaninov pp. 480 (reperibile da www.ilmiolibro.it) 2009 Roma
  • Piero Rattalino, Sergej Rachmaninov. Il tataro, coll. Grandi Pianisti 6, 2006, Zecchini Editore, pagg. 150, con discografia e videografia a cura di Stefano Biosa - ISBN 88-87203-43-1
  • Rodolfo Venditti, Piccola guida alla grande musica. Volume IX. Sibelius e Rachmaninov, Edizioni Sonda, 2007 (pp. 73–143)

Filmografia e documentari [modifica]

Voci correlate [modifica]

Altri progetti [modifica]

Collegamenti esterni [modifica]

Controllo di autorità VIAF: 60326614 LCCN: n50054908



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