Sunday, March 9, 2014

Volgi, ceruleo rio, le garrule onde -- OSSIAN -- BERATO à

Speranza

Volgi, ceruleo rio
le garrule onde
colà di Luta
vèr la piaggia erbosa
verd’ombra il bosco intorno
vi diffonde

e in sul meriggio il sol sopra vi posa
scuote il folto scopeto ispide fronde
dechina il fior la testa rugiadosa
alzalo il venticello e io vezzeggia
quei mestamente languidetto ondeggia

o venticello tremulo 
par che il fioretto chiedagli
perché mi svegli tu?
il nembo
il nembo appressasi
che già m’atterra e sfiorami

domani io non son più
verrà doman chi mi mirò pur oggi
gajo di mia beltà
ei scorrerà col guardo e campi e poggi,
ma non mi troverà
 
così d’Ossian ben tosto
andranno in traccia
di Cona i figli
allor che fia tra i spenti 
usciran baldi i giovinetti a caccia
nè udran la voce mia sonar su i venti.
ov’ è diran dolenti
il figlio di Fingal chiaro nel canto
e’l volto bagnerà stilla di pianto.

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