Thursday, March 28, 2024

GRICE E POLI: L'IMPLICATURA CONVERSAZIONALE DEL PAPPAGALLO DI LOCKE -- FILOSOFIA ITALIANA -- LUIGI SPERANZA

 

Grice e Poli: l’implicatura conversazionale del pappagallo di Locke– filosofia italiana. Luigi Speranza (Cremona). Filosofo italiano. Si laurea a Bologna. Insegna a Milano e Padova. Pubblica il saggio di “Filosofia elementare”, un eclettico sistema di empirismo e razionalismo. I “Saggi di scienza politico-legali” considerano il diritto un insieme di scienza in quanto trattano dei principi e di arte in quanto applicazione di un principio giuridico nella valutazione dei singoli casi. Il diritto e un'espressione provvidenziale. Si distingue in naturale e in positivo. Combatte il positivismo negli “Studii di filosofia”, ri-vendicando la superiorità dello spirito sulla materia. “Saggio filosofico sopra la scuola dei moderni filosofi naturalisti -- coll'analisi dell'organo-logia, della cranio-logia, della fisio-gnomia, della psico-logia comparata, e con una teoria delle idee e de' sentimenti” (Milano); “Elementi di filosofia” (Napoli); “Elementi di filosofia teoretica e morale” (Padova); “La filosofia elementare” (Milano); “La scienza politico-legale” (Milano), “Filosofia” (Istituto Lombardo. Rendiconti); “Studii di filosofia” (Istituto Lombardo); Rendi-conti, “Cenni su CORLEO (si veda): il sistema della filosofia universale, ovvero la filosofia dell'identità” (Istituto Lombardo); Rendi-conti, “La filosofia dell'incosciente”, Istituto Lombardo. Memorie, Studi CANTONI, Studio della vita e delle opere. Milano, Filosofia Istituto veneto di scienze, lettere ed arti. Dizionario biografico austriaco. Il linguaggio, presidendo dale grandi controversie de’ filosofi intorno alla sua origine e alla sua formazione, antro non è che il complesso de’ segni destinati ad esprimere le nostre idee e i nostri sentimente. E comeche vari sono codesti segni per la loro indole e per la loro origine, cosi varia è la specia del linguaggio naturale -- ossie delle grida, dei gesti e dell’azione – e del linguaggio artificiale -- ossia della parola e della scrituttura. Fra tutte le opinioni, sembra incontrastabile, prima di tutto, che gl’animali hanni i segni d’una specidie di linguaggio naturale nelle gride e nei moti. Ma questi signi sono o incerti e inisignificanti. O quasi sempre dubii almameno per noi, senza che sia in loro il potere di perfezionarli. In secondo luogo, è dimostrate che gl’animali quantunque forniti dell’organo della loquella e dell’udito, come anche della facultata di associare e d’imitare, non poterono mai giungere all’invenzione del linguaggio veramente articolato, e cio per difetto senza dubbio della facolta superior di della ragione. Sicche i pappagalli – come il famoso riportato di Locke (Grice – si veda), che pur vanno ripetendo le voci umana, non hanno, al pari delle scimie, ne’ loro gesti una vera connessione mentale tra i suoni e le idee annessse, come il dimonstrano il loro parlare a caso ne mai correlative alle domande nuove e straordinarie, e la loro incapacita a ingrandire ed estendere il linguaggio gia appreso. In terzo luogo, è sicuro che com’è impossibile che gl’animale reseano dell’uso d’un linguaggi overamente articolato, non possedendo le idee astratte e generali delle quali esso si compone, cosi riusicrebbe loro affatto inutile, non avendo bisogno di espremiere tutti i nostri pensieri e tutti i nostri sentimenti. Baldassare Poli. Poli. Keywords: naturalisti, organologia, craniologia, fisiognomia, psicologia comparata. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Poli,” per il Club Anglo-Italiano, The Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria.  

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