Monday, April 8, 2024

GRICE E CARDONE: NAPOLEONE, EROE NUDO -- KENT -- IL SOVRUMANO -- TRASUMANAR -- VICO -- ANNUNZIO E IL FASCISMO -- FILOSOFIA ITALIANA -- LUIGI SPERANZA

 

 

Grice e Cardone: l'implicatura conversazionale -- La nudita eroica di Napoleone -- Clark Kent; ovvero, sul sovrumano – trasumanar – l’eroe di Vico – hero-worship -- Annunzio e il fascismo -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Palmi). Filosofo italiano. Grice: “Cardone plays with a coinage, sobraumnao, in Dionigio e Luciano – it triggers implicata: what’s wrong with ‘human’? One is reminded of Pico (‘dignita dell’uomo’) and D’Annunzio – it is a problem of linguistic botanising for Italian phiosophers, ‘altreuomo’ being rendered as a translation of Emersen’s ‘plus man’ – and cf. Carlyle – D’Annunzio, who should have known better, prefers ‘suPer,’ when we know that in the ‘volgare,’ the ‘p’ becomes ‘v’, so Cardone has it just right!” Si laurea a Roma. Membro de Partito Socialista Unitario. Fonda "Ebe" e la rivista "Rivista". Fonda “Ricerche filosofiche”. Fonda la Società Filosofica Calabrese. Aattività deontologica per la realizzazione di un'etica sociale della Cultura, in difesa e promozione della civiltà, onde onorarlo per le sue incessanti iniziative anche in favore della fratellanza umana. Altre opere: Saggi di storia, filosofia e diritto; Il relativismo gnoseologico” (Palmi, A.Genovesi & figli ed); Reazione collettiva (Torino, Paravia & C); I filosofi calabresi nella storia della filosofia, con appendice sui sociologi e gli psicologi, Palmi, A.Genovesi & Figli ed., “La filosofia dello Stato” (Città di Castello, Casa Editrice Il Solco); Filosofia della vita, Città di Castello, Casa Editrice Il Solco); Umanismo (Messina); Cristianesimo, liberalismo e comunismo, Palmi, G. Palermo ed); Il Divenire e l'Uomo, Palmi, Ricerche filosofiche, “Civiltà, Palmi, G. Palermo ed); Vita di Gesù secondo il Vangelo incompiuto, Modena-Roma, Guanda Editore); La filosofia di Gesù, Milano, Bocca ed); L'uomo nel cosmo. Storia e prospettive, Palmi, Ricerche filosofiche ed); Bio critica, a cura della sezione bibliografica della Società Filosofica Calabrese, Bologna, Mareggiani ed); Seguito alla Bio critica, a cura della sezione bibliografica della Società Filosofica Calabrese, Cosenza, MIT); La vita come esperienza inutile, Cosenza, Pellegrini); L'ozio la contemplazione il gioco la tecnica l'anarchismo, Roma, Ricerche). Ricerche filosofiche, Torino, Edizioni di Filosofia). Il Divenire” (Padova, Rebellato Editore). Si vis pacem para pacem, Montepulciano, Editori Del Grifo,  Ludi. Bologna, Soc. Tip. Mareggiani ed); I confini dell'anima, Palmi, Ed. Del Fondaco di Cultura); La banca della carità” (Milano, M. Gastaldi ed., 1962 Terapia del tramonto (Milano, M. Gastaldi); Il figlio del dittatore” (Milano, M. Gastaldi); Canti del Sant'Elia, Poggibonsi, Lalli); L'assenza e la mancanza: meditazioni quasi poetiche, Cosenza, MIT). Dialogo sulla solitudine. divenir e vita. Filosofo-poeta. Un inattuale nella sua attualita. i Napoleone non mi sembra per nulla così grande come  il Cromwell. Le sue enormi vittorie, che s’ estesero A    _1 «Napoleone fu l'idolo della comune degli   " 3 i gli nomini, perchè  a le qualità e le facoltà degli Cn OI k Ni  Chi co: i 0 fesso moderno; auche quand'è all'apice della fortuna;  “gli aleggia dentro lo stesso spirito che troviamo nei giornali del tempo.    da 7    si limitò alla piccola Inghilte  che gli alti trampoli ti  la statura dell'uomo per essi  lui sincerità parl  d'una specie molto inferiore: NOn quel suo  silenzioso. Per 1  L'universo; NOn il « cammino co  lo chiamava;   ‘pensiero, il valore, che S1 co   latenti, © 8° accendono poi quasi amm® Napoleone viveva in un’ epoca che non avera più    | este: ;  fede in Dio; che considerav® non-entità jl significato ; a    ‘d’ogni silenzio, d'ogni qualità latente: non PIù sulla |. È  Bibbia puritan& aveva egli & fondarsi, ì  scettiche Enciclopedie. Eppure, ® tanto ei giunse- ed  meritorio L essere arrivato così lontano. Tl suo carattere :  compatto, pronto ed articolato, in ogni Senso, è in sè -  stesso piccolo; forse, a paragone i quello del nostro i  grande Cromwell, caotico ed inarticolato. Non è « muto  profeta che si sforza di parlare.; > ha piuttosto in sè  un portentoso miscuglio di ciarlataneria ! Il concetto  dell’ Hume, d'una fanatica ipocrisia, Con quanto è in esso  di vero, potrà applicarsi molto meglio Napoleone che  non s’ applicasse al Cromwell, ® Maometto od ai loro  simili, per 1 quali realmente, preso & tutto rigore, conte-  neva a mala pena alcuna stilla di verità. Sin da prim-  cipio, appare in quest’ uomo un elemento di riprovevole  ambizione, che alla fine lo vince, @ trascina lui e l’opera  sua in ruma.  a SE vi be divenne motto prover=  era necessario di Ei a Se ARen  alto il coraggio de’ DARE bisognava tenere  aggio de’ suol uomini e così  plesso, non ci son ; via. Fio  Non è un santo, mon è un cappuccino, per Usare la    nemmeno un eroe, nell'alto signi  \ x guificato d  al capo VI: Napoleone o l' uomo di pagata pa    tutta 1 Europa, mentre il e: o di &  da  espressione sua; È ;  » (Emerson, op. cita È    dedi  $ A.  prrura SEST è  i eglio, ® lungo    e stato ID o  resse Ind  so, se non at i  oleone ste55° ;  atti, ba alcun proposito che sì  ; :orno; ch'è destinato  e KI x .  ‘no vantaggio può mal ve-    anl a  dolo one? Le menzogne SI sco-  ul a ruinos@ La prossima  agi ‘ near   È e prestar fe al bugiardo; quand an  +1 della più alta impor prono, © se  nessuno VOST  Da uand' anche s1a    che dica il vero» È ;l vecchio grido: < Al   tei venga creduto. A  cr È Una bugia è nulla; al nulla, nom Potere  lupo ‘> a farete, e © avrete    vare qualch - alla fine, null    er giunta rimess Y x  È Dare verain Napoleone una certa sincerità ; anche  è)    nella insincerità, bisogna distinguere quanto è super:  ficiale da quanto è fondamentale. A traverso & que  ste sue macchinazioni esteriori, & queste ciarlatanerie,  ch''erano molte e riprovevolissime, vediamo pure nel-   Jla realtà, istintivo e impossi-    l'uomo un certo senso de )  bile a sradicare; vediamo ch' el Sl fondò sul fatto.... SI  n lui l'istinto di na-    tanto ch’ ebbe alcun fondamento. I  tura è superiore alla cultura. Il Bourrienne ' racconta  che i suoi savants, in quel viaggio d’ Egitto, s' affanna=  vano una sera a dimostrare che non ci può essere Dio.  Erano riusciti a provarlo, a loro grande soddisfazione,  con ogni maniera di logica. Napoleone, guardando su,  alle stelle, risponde : «La dimostrazione è molto inge-   gnosa, messieurs ; ma chi ha fatto tutto ciò? » La dot-   trina atea gli passa sopra come un’ ondata ed egli   rimane al cospetto del grande fatto: « Chi f ti   ci09 > Similm Ì | fece utto  ente nella pratica: come 0   possa essere grande e trionfare i gni.u9Maro   onfare in questo mondo, egli 1 Mémoires de Mi de Rourri. i  Villemarest, Paris, chez Tadrocat. 1620-1861, lui-meme, rédigéa par Mi de    Fauyol  Fauvolot do Bonrrionna (1769-1894), amico d'infanzia e segretario    timo di Napoleone, — colui  MA i, colui cho formulò, d'accordo co  diem nl DE Oi orrori contenuti ola COLI REA  to I ‘ourrienne et nen erreura volontaires dI RT  fontraverso ® tuttii viluppi, il nocciolo pra    vede, ® de direttamente.!  tione; ed a quello ten 9 2 bj pei  driscalco del suo palazzo delle Tuileries gli    e tappezzerie, dimostrandogli ‘con    me fossero magnifiche, e DEF giunta @ He,  mercato; Napoleone, Per tutta risposta, hiese Sa  Ni forbici, mozzò una napPInA dl oro dele o  finestra, se la messe in tasca, e tirò via. Qualche Hai :  dopo, la cavò fuori al momento buono, gran È SE  rore del suo fornitore: non era Oro, ma. orpello! ; no-  tevole come anche a Sant' Elena, sempre; sino & #  ultimi giorni, egli insista sul pratico, sul reale: < A che  parlare e lamentare? & che, sopra tutto, leticare? Non  ‘gi viene con ciò ad alcun risultato; @ nulla si riesce,  a far nulla. E se nulla potete fare; tacete! > Parla  ‘spesso così a’ suoi poveri seguaci malcontenti ; è come  una forza silenziosa tramezzo alle loro morbose querele. A  E per conseguenza, non possiamo dire che fosse in n   lui pure una fede genuina, Der quant’ era possibile? Ve- i  deva in questa nuova enorme democrazia, che s’ affer- n  mava nella rivoluzione francese, un fatto che non sì può -  sopprimere, un fatto che il mondo intero, con tutte le  sue vecchie forze e le instituzioni, non può metter da  parte: di ciò egli aveva il vero intuito, e quell’ intuito  trascinava seco la sua coscienza ed il suo entusiasmo :  era la sua fede. Forse che non ne interpetrò bene  l’oscura portata ? La carriòre ouverte auv talents — gli  strumenti & chi sa maneggiarli: quest’ è effettivamente  la verità, tutta la verità anzi, e comprende tutto il si- :  bo dell riluzione fece 0 i a  ix Ò n ‘ »  al ieri i dda  DE nidi pae CE cedono innanzi a quest'uomo Dire ecm  vr i rat dp  degli soci dl diplomati e vugle cha ogni ir  facoltà di RIGA RARI HRolnio: egoista, prudente, psn se :  ale parvenza altrùi, uè da e sntisinne. 1a Siocniae da alcuna @  re, da nessuna fretta. » (Emerson, loco cit, sì VI meg SaIoaaai Si ù Napoleone nel suo primo periodo sie to  “vero democratico ; nondimeno, Per sua natura, QI  ati ita mili sapeva che Ja democrazia,    in quanto mai fosse verità, non poteva essere: RIO  ed odiava cordialmente P'anarchia. T1 20 giugno 5  seduto col Bourrienne in un caflè, mentre la folla Diso,  schiamazzando, Napoleone esprime il più DIOCr, a 3 i-  sprezzo per le antorità che non reprimono que! dio  dine. Il 10 agosto sì meraviglia che nessuno prenda 1  o di que’ poveri Svizzeri : vincerebbero Se uves:  dante. Tanta fede nella democrazia, eP7    316    comand    sero un coman I I  pure tant! odio dell’ anarchia sostengono apoleone IM  illanti campagne    grande Opera. Nelle br IO]  d'Italia, via via sino alla pace di Léoben,' 81 direbbe  che il suo ideale sia questo: fatta trionfare la rivolu-  zione francese; affermarla contro questi simulacri aus  striaci che 0Sano dirla, un simulacro! — Nondimeno,  egli sente pure; ed ha diritto di sentire, quanto neces?  siria sia una forte autorità; e come senz) essa l’opera  della rivoluzione non possa prosperare nè durare. Fre-  nare quella granda rivoluzione devastatrice, che divorava  sè stessa ; domarla così, che, raggiunto il suo intrinseco  scopo, essa possa divenire organica, capace di vivere tra  gli altri organismi, tra le altre cose formate, e non sol-  tanto quale opera di devastazione, di distruzione : non  mirava egliin parte a questo come alla vera mèta della  sua vita? non s'ingegnò, anzi, effettivamente, di far  IA A traverso Wagram ed Austerlitz, a traverso  Re.  SOT aan Hg per osare ed operare, € s'inalzò  ica IRE re. Tutti gli uomini videro  sione Cad Ro ioni soldati solevano dire  ai dala avvocati di Parigi, tutti  ‘Bisogna che mettiamo là il Pan Diga  ‘andarono, e lo messe ni nostro Petit Caporal!> E  S ro là; essi, e tutta la Trancia in    tutta la sua  DAI  massa E poi il consolato; 1° impero; la vittoria su tutta  pEurop® {.. È abbastanza naturale che il povero luogo-    ” n 9  tenente del reggimento La Fère, potesse apparire ai pro-  i ‘n erande fra quanti nomini fossero da 56    sto punto; quel fatale elem nto di ciarla-  0. Rinnegando la sua vel   chia fede nei fatti, cOn jò a credere nelle parvenze,  brigò per imparentarsì con le dinastie austriache, col  papati, con le vecchie false feudalità, che pure un tempo  gli apparivano chiaramente false; pensò & fondare una  e così via — come se la enorme   mirasse che @    dinastia Sua  rivoluzione francese non    era dunque € dannato ®  zogna;> è terribile, m®    il vero dal falso quando v  ventosa ammenda, questa, che 1 uomo paghi per avere    ceduto alla infedeltà del cuore. La falsa ambizione ego  stica era divenuta ora il suo dio: un® volta scesi sino  all’inganno di sè stessi, tutti gli altri inganni seguono  naturalmente, € si cade sempre più e più basso. In quale  gretta e rappezzata miseria, in quale mascherata tea-  trale di manti di carta e d'orpello, aveva ravvolta que-  st'uomO la propria grande realtà, immaginando cor ciò  di farla più reale! E quel vacuo Concordato col papa;  che pretende ristabilire il cattolicismo mentr' egli stesso  1 riconosce ch è il metodo di estirparlo, la vaccine  religioni e quelle cerimonie d’incoronazione, quelle con-  È sacrazioni nella chiesa di Notre-Dame per mezzo della  Ai. vecchia chimera italiana — « cui nulla mancava, > come  disse l’Augereau,' ca completarne la pompa, Se non'quel  mezzo milione d’uomini, morti per far finire tutto ciò!...> +  | RIA Ae di Cromwell fu con la spada e con la —  ja, e dobbiamo dirla genuinamente vera. La spada    \aneria prese  Da or Francesco Auger at   Drama EETUIGIO), ANA onu, duca di Castiglione, maresciallo e pari di |  ‘che fu governatore a Berlino nel 1818, è difese Tione nel 1814    18 fruttidoro (LT9T); © ne ESTA. i  ETTURA SES  ; lui senz alcuna chi-  blemi del purttatni  Aveva usato en-  ; I  a et pretendev® ora difenderle!  bagliò credette troppo  vide nell'uomo    di -]*   i ta facilità...  della fame © di questa 12  Siglo ta (Lor che edificasse sulle nubi, e:  SAR ina, e di arve dal mondo?    i ni Sì  ‘gua casa IN confusa rund; | i DO  art in ciascuno di noi, esiste quest SE.  e potrebbe svilupparsi ove la tenti    ciarlataneria, ;  fosse forte abbastanza. € on    Ma il suo sviluppo; invero; |  come ingrediente riconoscibil e  ie DE: Sa a di Napoleone, &  stessa piccina. Che fu dunque 1 opere SI  i lpore? Uno sprazzo come di po   malgrado di tanto sca p 3 Re  vere da fucile largamente sparsa; Una fiamma t)   di eriche secche. Per un'ora, | universo intero sembra  avvolto dal fumo e dalle fiamme; ma per un' ora sol-  tanto. Poi svanisce, ed ecco riapparire Vl umiverso CON  le sue vecchie montagne ed i vecchi fiumi, con le stelle  nell'alto e giù sotto il benefico suolo.   Il duca di Weimar diceva sempre agli amici di farsi  animo, chè questo Napoleonismo era ingiusto, era men-  zogna, e non poteva durare. La teoria è vera. Più questo  Napoleone calpestava il mondo, tenendolo tirannicamente   + oppresso, più fiera sarebbe un giorno la reazione del  mondo contro di lui. L' ingiustizia si ripaga da sè, e con  uno spaventevole interesse composto. Non so davvero       a in dina pro alt OG  Dio si ha risersata jar lui Ladino Boo oi SA TmaSoni ne  PESI Lira si, Sraianol: cho vuol gio del HIFEMENE   la la mila cl 1 ila son fumi tie  tnio parere non durabile perchè LARA RE LIE ICINLI  cod’ artiglieria 0 veder affogare il suo reg-    jelior pal 7 ; cite  rimento migliore, anzichè fucilare quel povero libraio  {edesco palm!? Fu un'aperta ingiustizia, una, tirannia,    un assassinio, che nessun uomo, la dipinga pure con uno  strato di colore alto un dito, potrà mai far apparire  altrimenti. Questa ed altre simili ingiustizie s' impres?  sero profonde nei cuori; un fuoco represso balenava  dagli occhi degli uomini quando vi ripensavano.... aspet-  tando il giorno! Ed il giorno venne: € la Germania gli  si sollevò d’ intorno. — L'opera di Napoleone sl ridurrà   a lungo andare & quanto egli compì giustamente, 2 quanto  la natura sancirà con le sue leggi, a quanto di realtà  era in lui; ® tanto, e nulla più. Il resto fu tutto fumo  e sciupio. La carrière ouverte Aux talents: questo grande  messaggio di verità, che ha ancora da articolarsi e da  adempiersi dappertutto, ei lo lasciò in uno stato affatto  inarticolato. Egli fu un grande schema, un abbozzo, non  mai completato: ed invero, forse che il grand’ uomo è  mai altro? Ma egli, ahimè, rimase in uno stato tr0ppo  rudimentale |...   È quasi tragico il riflettere alle sue opinioni sul  mondo, quali le esprime là, a Sant'Elena. Sembra pro-  vare la più sincera meraviglia che tutto sia andato &  quel modo: ch’ egli sia stato gettato là, sulla rupe, e  "che il mondo ruoti ancora sul suo asse. La Francia. è   ‘grande, anzi è sola grande; ed in fondo Napoleone è la  Francia. La stessa Inghilterra, egli dice, non è per na-  ura che un'appendice della Francia; < è per la Francia  n'altra isola d’Oleron. >» Così era per natura, per l ‘Non può comprendere, non sa concepire che la realtà  «ela confederazione del Reno veniva formandosi, la polizia scoperse al Sci librai furono arrestati )  ono per avervi avuto parte e Napol   Sa commissiono militare. Quattro degli Roca LARE   oro provincie: due, Schiderer e Palm, condannati a    mi % 4  to Napoloone fece grazia, una il libraio Palm di Norimberga vi atura di Napoleone. Guardate, infatti : ECCOMI QUI da    i  1 Nel 1806, mentre l’ esercito francese occupava ancora la Germania,    cuni documenti, che rivelavano i piani d'un comitato segreto d'insurre- e  LEmTURÀ de mma; che la Francia   TR da ci c  jeposto al suo P o, Ji non S1a la Francia.  3 ‘n a credere ciù    andezza, © dI DI ipbia i  nesta “iano, COSÌ compatta, così   ana, ì  g'è involuta; s'è quasi    sua N° 0  ante un temp: e a di fanfaronnadi    da tmosfer:  torbida n'ai osto & lasciarsi calpe:  LS contastare come pla  si tà alla Francia ed a sè;  0A   it A mire! Napoleone 7 1 costene  Ma, ahimè, OF he giov Le,  ui ; e natura, anch’ ess% si dia  Essendosi UNA volta staccato 1) st e)   scamp nel vuoto; è Vv ebbe per  o di rado tocco ad un uomo sorte tanto desolata:  e dovette morire; povero Napoleone !..    mento troppo presto sciupato, sino &  "& ecco il nostro ultimo eroe!   A si  er * *  Sa Tiltimo in un doppio significato, poichè debbono con    ‘]ui terminare queste nostre peregrinazioni a traverso  ‘tempi e luoghi così diversi, cercando, studiando gli eroi.  UR ME ne rinoresce: era un piacere per me in quest’ occu:  | pazione, sebbene misto a molta pena. È un grande s0g=  5 molto grave, molto vasto, questo che io, appunto  darmi tropp'aria di gravità, ho chiamato cult@  Esso penetra profondo nelle secrete vie del-  ‘e ne’ più vitali interessi di questo mondo;  tei ge bro ben degno di svolgimento. In sei  Invece che sei giorni, avremmo potuto far meglio.  lo: chi sa se nemmeno vi sono riu-  per penetrarvi un poco, dovetti  Dn DIRE Tronno spesso, con bru-  uttate là isolate, senza commento, ho ‘cortese benevolenza, non voglio ora parlare.  per saviezza e leggiadria, ha ascoltato pazient  pozze parole. Sentitamente, cordialmente, vi rendo    zie, ed a tutti dico: Dio sia con voil  Precisely a century and a year after this of Puritanism had  got itself hushed-up into decent composure, and its results made  smooth, in 1688, there broke-out a far deeper explosion, much  more difficult to hush-up, known to all mortals, and like to be  long known, by the name of French Revolution. It is properly  the third and final act of Protestantism ; the explosive confused  return of mankind to Reality and Fact, now that they were  perishing of Semblance and Sham. We call our English Puri-  tanism the second act : “Well then, the Bible is true ; let ils  go by the Bible 1 ” “ In Church,” said Luther ; “ In Church   and State,” said Cromwell, “let us go by what actually God’s  Truth.” Men have to return to reality ; they cannot live on  semblance. The French Revolution, or third act, we may well  call the final one ; for lower than that savage Sansculottism men  cannot go. They stand there on the nakedest haggard Fact,  undeniable in all seasons and circumstances ; and may and  must begin again confidently to build-up from that. The French  explosion, like the English one, got its King, — who had no  Notary parchment to show for himself. We have still to glance  for a moment at Napoleon, our second modern King.   Napoleon does by no means seem to me so great a man as  Cromwell. His enormous victories which reached over all  Europe, while Cromwell abode mainly in our little England,  are but as the high stilts on which the man is seen standing ;  the stature of the man is not altered thereby. I find in him  no such sincerity as in Cromwell ; only a far inferior sort. No  silent walking, through long years, with the Awful Unnamable  of this Universe; ‘walking with God," as he called it; and  faith and strength in that alone : latent thought and valour,  content to lie latent, then burst out as in blaze of Heaven’s  /lightning 1 Napoleon lived in an age when God was no longer  believed ; the meaning of all Silence, Latency, was thought to  'be Nonentity : he had to begin not out of the Puritan Bible,  but out of poor Sceptical EncyclopMies, This was the length  the man carried it. Meritorious to get so far. His compact,  prompt, everyway articulate character is in itself perhaps small,  compared with our great chaotic /^articulate Cromwell’s. In-  stead of 'dumb Prophet struggling to speak,' we have a por-  tentous mixture of the Quack withal I Hume’s notion of the Fanatic-Hypocrite, with such truth as it has, will apply much  better to Napoleon than it did to Cromwell, to Mahomet or the  like, — where indeed taken strictly it has hardly any truth at  all. An element of blamable ambition shows itself, from the  first, in this man ; gets the victory over him at last, and in-  volves him and his work in ruin.   * False as a bulletin’ became a proverb in Napoleon’s time.  He makes what excuse he could for it : that it was necessary  to mislead the enemy, to keep-up his own men’s courage, and  so forth. On the whole, there are no excuses. A man in no  case has liberty to tell lies. It had been, in the long-run, better  for Napoleon too if he had not told any. In fact, if a man  have any purpose reaching beyond the hour and day, meant to  be found extant next day, what good can it ever be to promul-  gate lies ? The lies are found-out ; ruinous penalty is exacted  for them. No man will believe the liar next time even when  he speaks truth, when it is of the last importance that he be  believed. The old cry of wolf 1 — K Lie is nMhing ; you can-  not of nothing make something ; you make nothing at last, and  lose your labour into the bargain.   Yet Napoleon had a sincerity; we are to distinguish be-  tween what is superficial and what is fundamental in insin-  cerity. Across these outer manceuverings and quackeries of  his, which were many and most bian>able, let us discern withal  that the man had a certain instinctive ineradicable feeling for  reality ; and did base himself upon fact, so long as he had any  basis. He has an instinct of Nature better than his culture  was. His savans, Bourrienne tells us, in that voyage to Egypt  were one evening busily occupied arguing that there could be  no God. They had proved it, to their satisfaction, by all man-  ner of logic. Napoleon looking up into the stars, answers,  “Very ingenious. Messieurs ; but who made all that?” The  Atheistic logic runs-off from him like water ; the great Fact  stares him in the face : “ Who made all that ?” So too in  Practice : he, as every man that can be great, or have victory  in this world, sees, through all entanglements, the practical  heart of the matter ; drives straight towards that. “N^en the  steward of his Tuileries Palace was exhibiting the new uphol-  stery, with praises, and demonstration how glorious it was, and how cheap withal, Napoleon, making little answer, asked for a  pair of scissors, dipt one of the gold tassels from a window-  curtain, put it in his pocket, and walked on. Some days after-  wards, he produced it at the right moment, to the horror of his  upholstery functionary ; it was not gold but tinsel I In Saint  Helena, it is notable how he still, to his last days, insists on the  practical, the real. Why talk and complain ; above all, why  quarrel with one another ? There is no result in it ; it comes  to nothing that one can do. Say nothing, if one can do no-  thing I” He speaks often so, to his poor discontented follow-  ers ; he is like a piece of silent strength in the middle of their  morbid querulousness there.   And accordingly was there not what we can call a faith in  him, genuine so far as it went ? That this new enormous De-  mocracy asserting itself here in the French Revolution is an  insuppressible Fact, which the whole world, with its old forces  and institutions, cannot put down ; this was a true insight of  his, and took his conscience and enthusiasm along with it, — a  faith. And did he not interpret the dim purport of it well ?   * La carriers ouverte aux ialens^ The implements to him who  “ran handle them ;* this actually is the truth, and even the whole  truth ; it includes whatever the French Revolution, or any Re-  volution, could mean. Napoleon, in his first period, was a true  Democrat. And yet by the nature of him, fostered too by his  military trade, he knew that Democracy, if it were a true thing  at all, could not be an anarchy : the man had a heart-hatred  for anarchy. On that Twentieth of June (1792), Bourrienne  and he sat in a coffee-house, as the mob rolled by : Napoleon  expresses the deepest contempt for persons in authority that  they do not restrain this rabble. On the Tenth of August he  wonders why there is no man to command these poor Swiss ;  they would conquer if there were. Such a faith in Democracy,  yet hatred of anarchy, it is that carries Napoleon through  all his great work. Through his brilliant Italian Campaigns,  onwards to the Peace of Leoben, one would say, his inspir-  ation is ; ‘ Triumph to the French Revolution ; assertion of   * it against these Austrian Simulacra that pretend to call it  ‘ a Simulacrum 1’ Withal, however, he feels, and has a right  to feel, how necessary a strong Authority is ; how the Revolution cannot prosper or last without such. To bridleMn that  great devouring, self-devouring French Revolution ; to tameit,  so that its intrinsic purpose can be made good, that it may be-  come organic, and be able to live among other organisms and  formed things, not as a wasting destruction alone : is not this  still what he partly aimed at, as the true purport of his life ;  nay what he actually managed to do ? Through Wagrams,  Austerlitzes ; triumph after triumph, — he triumphed so far.  There was an eye to see in this man, a soul to dare and do.  He rose naturally to be the King. All men saw that he was  such. The common soldiers used to say on the march : “ These  babbling Avocats, up at Paris ; all talk and no work ! What  wonder it runs all wrong ? We shall have to go and put our  Petit Caporal there I” They went, and put him there ; they  and France at large. Chief-consulship, Emperorship, victory  over Europe ; — till the poor Lieutenant of La Fire, not unna-  turally, might seem to himself the greatest of all men that had  been in the world for some ages.   But at this point, I think, the fatal charlatan-element got  the upper hand. He apostatised from his old faith in Facts,  took to believing in Semblances ; strove to connect himself  with Austrian Dynasties, Popedoms, with the old false Feud-  alities which he once saw clearly to be false ; — considered that  he would found “ his Dynasty” and so forth ; that the enormous  French Revolution meant only that ! The man was ‘given-up ^  to strong delusion, that he should believe a lie a fearful but j  most sure thing. did not knowJrue from false no\y.wheiLj  he looked at them, — the fearfulest penalty a man pays for yielding .  to untruth of heart. Self and false ambition had now become ^  his god : j^^deception once yielded to, all other deceptions  follow naturally more and more. What a paltry patchwork of  theatrical paper-mantles, tinsel and mummery, had this man  wrapt his own great reality in, thinking to make it more real  thereby ! His hollow ^-Concordat, pretending to be a re-  establishment of Catholicism, felt by himself to be the method  of extirpating it, ^fa vaccine de la religion his ceremonial  Coronations, consecrations by the old Italian Chimera in Notre-  Dame, — “wanting nothing to complete the pomp of it,” as  Augereau said, “nothing but the half-million of men who had died to put an end to all that” ! Cromwell’s Inauguration was  by the Sword and Bible ; what we must call a genuinely  one. Sword and Bible were borne before him, without any chi-  mera : were not these the’’ r^a/ emblems of Puritanism ; its true  decoration and insignia ? It had used them both in a very  real manner, and pretended to stand by them now 1 But this  poor Napoleon mistook : he believed too much in the Dup^~  ability of men ; saw no fact deeper in man than Hunger and  this 1 He was mistaken. Like a man that should build upon  cloud ; his house and he fall down in confused wreck, and de-  part out of the world.   Alas, in all of us this charlatan-element exists ; and might  be developed, were the temptation strong enough. ‘ Lead us  not into temptation’ I But it is fatal, I say, that it be developed.  The thing into which it enters as a cognisable ingredient is  doomed to be altogether transitory; and, however huge it may  look, is in itself small. Napoleon’s working, accordingly, what  was it with all the noise it made ? A flash as of gunpowder  wide-spread ; a blazing-up as of dry heath. For an hour the  whole Universe seems wrapt in smoke and flame ; but only  ^for an hour. It goes out : the Universe with its old mountains  and streams, its stars above and kind soil beneath, is still there.   The Duke of Weimar told his friends always, To be of  courage ; this Napoleonism was unjust^ a falsehood, and could  not last. It is true dqctrine. The heavier this Napoleon tram-  pled on the world, holding it tyrannously down, the fiercer would  the world’s recoil against him be, one day. Injustice pays jt-  self with frightful compound-interest. I am not sure but he  had better have lost his best park of artillery, or had his best  regiment drowned in the sea, than shot that poor German  Bookseller, Palm I It was a palpable tyrannous murderous  injustice, which no man, let him paint an inch thick, could  make-out to be other. It burnt deep into the hearts of men,  it and the like of it ; suppressed fire flashed in the eyes of  men, as they thought of it, — ^waiting their day 1 Which day  came : Germany rose round him. — ^What Napoleon did will in  the long-run amount to what he did justly j what Nature with  her laws will sanction. To what of reality was in him; to that  and nothing more. The rest was all smoke and waste. La  carri^re ouverte aux talens : that great true Message, which  has yet to articulate and fulfil itself everywhere, he left in a  most inarticulate state. He was a great Sbatiche, a rude-  draught never completed ; as indeed what great man is other ?  Left in too rude a state, alas 1   His notions of the world, as he expresses them there at St.  Helena, are almost tragical to consider. He seems to feel the  most unaffected surprise that it has all gone so ; that he is  flung-out on the rock here, and the World is still moving on  its axis. France is great, and all-great ; and at bottom, he is  France. England itself, he says, is by Nature only an ap-  pendage of France ; “another Isle of Oleron to France.” So  it was by Nature, by Napoleon-Nature ; and yet look how in  fact — Here am I I He cannot understand it : inconceivable  that the reality has not corresponded to his program of it ;  that France was not all-great, that he was not France. ‘Strong  delusion,’ that he should believe the thing to be which is not I  The compact, clear- seeing, decisive Italian nature of him,  strong, genuine, which he once had, has enveloped itself, half-  dissolved itself, in a turbid atmosphere of French fanfaronade.  The world was not disposed to be trodden-down underfoot ; to  be bound into masses, and built together, as he liked, for a  pedestal to France and him : the world had quite other pur-  poses in view! Napoleon's astonishment is extreme. But alas,  what help now ? He had gone that way of his ; and Nature  also had gone her way. Having once parted with Reality, he  tumbles helpless in Vacuity; no rescue for him. He had to  sink there, mournfully as man seldom did ; and break his great  heart, and die, — this poor Napoleon ; a great implement too  soon wasted, till it was useless : our last Great Man I   Our last, in a double sense. For here finally these wide  roamings of ours through so many times and places, in search  and study of Heroes, are to terminate. I am sorry for it: there  was pleasure for me in this business, if also much pain. It is  a great subject, and a most grave and wide one, this which,  not to be too grave about it, I have named He?'o-worship. It  enters deeply, as I think, into the secret of Mankind’s ways and  vitalest interests in this world, and is well worth explaining at present. With six months, instead of six days, we might have  done better. I promised to break-ground on it ; I know not  whether I have even managed to do that. I have had to tear  it up in the rudest manner in order to get into it at all.  Often enough, with these abrupt utterances thrown-out iso-  lated, unexplained, has your tolerance been put to the trial.  Tolerance, patient candour, all-hoping favour and kindness,  which I will not speak of at present. The accomplished and  distinguished, the beautiful, the wise, something of what is best  in England, have listened patiently to my rude words. With  many feelings, I heartily thank you all ; and say, Good be with  you all ! Domenico Cardone. Domenico Antonio Cardone. Keywords: Clark Kent; ovvero, sul sovrumano, “Ricerche filosofiche”; futilitarianism, inutilitarianism, Grice, “The philosophy of life,” Grice, “Philosophy of life”, essere e divenire – il sovraumano, Nietzsche, Bergson, D’Annunzio, sobra-uomo, super-uomo. Jesus as a philosopher! Tommaso Carlyle, Il culto degl’eroi – culto, worth-ship, valore, Napoleone, natura italiana -- -- Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Cardone” – The Swimming-Pool Library.

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