Grice e Cardone: l'implicatura conversazionale -- La nudita eroica di Napoleone --
Clark Kent; ovvero, sul sovrumano – trasumanar – l’eroe di Vico – hero-worship
-- Annunzio e il fascismo -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Palmi). Filosofo italiano. Grice: “Cardone plays
with a coinage, sobraumnao, in Dionigio e Luciano – it triggers implicata:
what’s wrong with ‘human’? One is reminded of Pico (‘dignita dell’uomo’) and
D’Annunzio – it is a problem of linguistic botanising for Italian phiosophers,
‘altreuomo’ being rendered as a translation of Emersen’s ‘plus man’ – and cf.
Carlyle – D’Annunzio, who should have known better, prefers ‘suPer,’ when we
know that in the ‘volgare,’ the ‘p’ becomes ‘v’, so Cardone has it just right!”
Si laurea a Roma. Membro de Partito Socialista Unitario. Fonda "Ebe"
e la rivista "Rivista". Fonda “Ricerche filosofiche”. Fonda la
Società Filosofica Calabrese. Aattività deontologica per la realizzazione di un'etica
sociale della Cultura, in difesa e promozione della civiltà, onde onorarlo per
le sue incessanti iniziative anche in favore della fratellanza umana. Altre
opere: Saggi di storia, filosofia e diritto; Il relativismo gnoseologico” (Palmi,
A.Genovesi & figli ed); Reazione collettiva (Torino, Paravia & C); I
filosofi calabresi nella storia della filosofia, con appendice sui sociologi e
gli psicologi, Palmi, A.Genovesi & Figli ed., “La filosofia dello Stato” (Città
di Castello, Casa Editrice Il Solco); Filosofia della vita, Città di Castello,
Casa Editrice Il Solco); Umanismo (Messina); Cristianesimo, liberalismo e
comunismo, Palmi, G. Palermo ed); Il Divenire e l'Uomo, Palmi, Ricerche filosofiche,
“Civiltà, Palmi, G. Palermo ed); Vita di Gesù secondo il Vangelo incompiuto, Modena-Roma,
Guanda Editore); La filosofia di Gesù, Milano, Bocca ed); L'uomo nel cosmo.
Storia e prospettive, Palmi, Ricerche filosofiche ed); Bio critica, a cura della
sezione bibliografica della Società Filosofica Calabrese, Bologna, Mareggiani
ed); Seguito alla Bio critica, a cura della sezione bibliografica della Società
Filosofica Calabrese, Cosenza, MIT); La vita come esperienza inutile, Cosenza,
Pellegrini); L'ozio la contemplazione il gioco la tecnica l'anarchismo, Roma,
Ricerche). Ricerche filosofiche, Torino, Edizioni di Filosofia). Il Divenire”
(Padova, Rebellato Editore). Si vis pacem para pacem, Montepulciano, Editori
Del Grifo, Ludi. Bologna, Soc. Tip. Mareggiani
ed); I confini dell'anima, Palmi, Ed. Del Fondaco di Cultura); La banca della
carità” (Milano, M. Gastaldi ed., 1962 Terapia del tramonto (Milano, M. Gastaldi);
Il figlio del dittatore” (Milano, M. Gastaldi); Canti del Sant'Elia, Poggibonsi,
Lalli); L'assenza e la mancanza: meditazioni quasi poetiche, Cosenza, MIT). Dialogo
sulla solitudine. divenir e vita. Filosofo-poeta. Un inattuale nella sua
attualita. i Napoleone non mi sembra per nulla così grande come il
Cromwell. Le sue enormi vittorie, che s’ estesero A _1 «Napoleone
fu l'idolo della comune degli " 3 i gli nomini, perchè a
le qualità e le facoltà degli Cn OI k Ni Chi co: i 0 fesso moderno; auche
quand'è all'apice della fortuna; “gli aleggia dentro lo stesso spirito
che troviamo nei giornali del tempo. da 7 si limitò
alla piccola Inghilte che gli alti trampoli ti la statura dell'uomo
per essi lui sincerità parl d'una specie molto inferiore: NOn quel
suo silenzioso. Per 1 L'universo; NOn il « cammino co lo
chiamava; ‘pensiero, il valore, che S1 co latenti, © 8°
accendono poi quasi amm® Napoleone viveva in un’ epoca che non avera
più | este: ; fede in Dio; che considerav® non-entità jl
significato ; a ‘d’ogni silenzio, d'ogni qualità latente: non PIù
sulla |. È Bibbia puritan& aveva egli & fondarsi, ì
scettiche Enciclopedie. Eppure, ® tanto ei giunse- ed meritorio L essere
arrivato così lontano. Tl suo carattere : compatto, pronto ed articolato,
in ogni Senso, è in sè - stesso piccolo; forse, a paragone i quello del
nostro i grande Cromwell, caotico ed inarticolato. Non è « muto
profeta che si sforza di parlare.; > ha piuttosto in sè un portentoso
miscuglio di ciarlataneria ! Il concetto dell’ Hume, d'una fanatica
ipocrisia, Con quanto è in esso di vero, potrà applicarsi molto meglio
Napoleone che non s’ applicasse al Cromwell, ® Maometto od ai loro
simili, per 1 quali realmente, preso & tutto rigore, conte- neva a
mala pena alcuna stilla di verità. Sin da prim- cipio, appare in quest’
uomo un elemento di riprovevole ambizione, che alla fine lo vince, @
trascina lui e l’opera sua in ruma. a SE vi be divenne motto
prover= era necessario di Ei a Se ARen alto il coraggio de’ DARE
bisognava tenere aggio de’ suol uomini e così plesso, non ci son ;
via. Fio Non è un santo, mon è un cappuccino, per Usare la
nemmeno un eroe, nell'alto signi \ x guificato d al capo VI:
Napoleone o l' uomo di pagata pa tutta 1 Europa, mentre il e: o
di & da espressione sua; È ; » (Emerson, op. cita
È dedi $ A. prrura SEST è i eglio, ®
lungo e stato ID o resse Ind so, se non at i
oleone ste55° ; atti, ba alcun proposito che sì ; :orno; ch'è
destinato e KI x . ‘no vantaggio può mal ve- anl
a dolo one? Le menzogne SI sco- ul a ruinos@ La prossima agi
‘ near È e prestar fe al bugiardo; quand an +1 della più alta
impor prono, © se nessuno VOST Da uand' anche s1a
che dica il vero» È ;l vecchio grido: < Al tei venga creduto.
A cr È Una bugia è nulla; al nulla, nom Potere lupo ‘> a farete,
e © avrete vare qualch - alla fine, null er giunta
rimess Y x È Dare verain Napoleone una certa sincerità ; anche
è) nella insincerità, bisogna distinguere quanto è super:
ficiale da quanto è fondamentale. A traverso & que ste sue
macchinazioni esteriori, & queste ciarlatanerie, ch''erano molte e
riprovevolissime, vediamo pure nel- Jla realtà, istintivo e
impossi- l'uomo un certo senso de ) bile a sradicare;
vediamo ch' el Sl fondò sul fatto.... SI n lui l'istinto di na-
tanto ch’ ebbe alcun fondamento. I tura è superiore alla cultura.
Il Bourrienne ' racconta che i suoi savants, in quel viaggio d’ Egitto,
s' affanna= vano una sera a dimostrare che non ci può essere Dio.
Erano riusciti a provarlo, a loro grande soddisfazione, con ogni maniera
di logica. Napoleone, guardando su, alle stelle, risponde : «La
dimostrazione è molto inge- gnosa, messieurs ; ma chi ha fatto
tutto ciò? » La dot- trina atea gli passa sopra come un’ ondata ed
egli rimane al cospetto del grande fatto: « Chi f ti
ci09 > Similm Ì | fece utto ente nella pratica: come 0
possa essere grande e trionfare i gni.u9Maro onfare in questo
mondo, egli 1 Mémoires de Mi de Rourri. i Villemarest, Paris, chez
Tadrocat. 1620-1861, lui-meme, rédigéa par Mi de Fauyol
Fauvolot do Bonrrionna (1769-1894), amico d'infanzia e segretario
timo di Napoleone, — colui MA i, colui cho formulò, d'accordo co
diem nl DE Oi orrori contenuti ola COLI REA to I ‘ourrienne et nen
erreura volontaires dI RT fontraverso ® tuttii viluppi, il nocciolo
pra vede, ® de direttamente.! tione; ed a quello ten 9 2 bj
pei driscalco del suo palazzo delle Tuileries gli e
tappezzerie, dimostrandogli ‘con me fossero magnifiche, e DEF
giunta @ He, mercato; Napoleone, Per tutta risposta, hiese Sa Ni
forbici, mozzò una napPInA dl oro dele o finestra, se la messe in tasca,
e tirò via. Qualche Hai : dopo, la cavò fuori al momento buono, gran È
SE rore del suo fornitore: non era Oro, ma. orpello! ; no- tevole
come anche a Sant' Elena, sempre; sino & # ultimi giorni, egli
insista sul pratico, sul reale: < A che parlare e lamentare? &
che, sopra tutto, leticare? Non ‘gi viene con ciò ad alcun risultato; @
nulla si riesce, a far nulla. E se nulla potete fare; tacete! >
Parla ‘spesso così a’ suoi poveri seguaci malcontenti ; è come una
forza silenziosa tramezzo alle loro morbose querele. A E per conseguenza,
non possiamo dire che fosse in n lui pure una fede genuina, Der
quant’ era possibile? Ve- i deva in questa nuova enorme democrazia, che
s’ affer- n mava nella rivoluzione francese, un fatto che non sì può
- sopprimere, un fatto che il mondo intero, con tutte le sue
vecchie forze e le instituzioni, non può metter da parte: di ciò egli
aveva il vero intuito, e quell’ intuito trascinava seco la sua coscienza
ed il suo entusiasmo : era la sua fede. Forse che non ne interpetrò
bene l’oscura portata ? La carriòre ouverte auv talents — gli
strumenti & chi sa maneggiarli: quest’ è effettivamente la verità,
tutta la verità anzi, e comprende tutto il si- : bo dell riluzione fece 0
i a ix Ò n ‘ » al ieri i dda DE nidi pae CE cedono innanzi a
quest'uomo Dire ecm vr i rat dp degli soci dl diplomati e vugle cha
ogni ir facoltà di RIGA RARI HRolnio: egoista, prudente, psn se :
ale parvenza altrùi, uè da e sntisinne. 1a Siocniae da alcuna @ re, da
nessuna fretta. » (Emerson, loco cit, sì VI meg SaIoaaai Si ù Napoleone nel suo
primo periodo sie to “vero democratico ; nondimeno, Per sua natura,
QI ati ita mili sapeva che Ja democrazia, in quanto mai
fosse verità, non poteva essere: RIO ed odiava cordialmente P'anarchia.
T1 20 giugno 5 seduto col Bourrienne in un caflè, mentre la folla
Diso, schiamazzando, Napoleone esprime il più DIOCr, a 3 i- sprezzo
per le antorità che non reprimono que! dio dine. Il 10 agosto sì
meraviglia che nessuno prenda 1 o di que’ poveri Svizzeri : vincerebbero
Se uves: dante. Tanta fede nella democrazia, eP7 316
comand sero un coman I I pure tant! odio dell’
anarchia sostengono apoleone IM illanti campagne grande
Opera. Nelle br IO] d'Italia, via via sino alla pace di Léoben,' 81
direbbe che il suo ideale sia questo: fatta trionfare la rivolu-
zione francese; affermarla contro questi simulacri aus striaci che 0Sano
dirla, un simulacro! — Nondimeno, egli sente pure; ed ha diritto di
sentire, quanto neces? siria sia una forte autorità; e come senz) essa
l’opera della rivoluzione non possa prosperare nè durare. Fre- nare
quella granda rivoluzione devastatrice, che divorava sè stessa ; domarla
così, che, raggiunto il suo intrinseco scopo, essa possa divenire
organica, capace di vivere tra gli altri organismi, tra le altre cose
formate, e non sol- tanto quale opera di devastazione, di distruzione :
non mirava egliin parte a questo come alla vera mèta della sua
vita? non s'ingegnò, anzi, effettivamente, di far IA A traverso Wagram ed
Austerlitz, a traverso Re. SOT aan Hg per osare ed operare, €
s'inalzò ica IRE re. Tutti gli uomini videro sione Cad Ro ioni
soldati solevano dire ai dala avvocati di Parigi, tutti ‘Bisogna
che mettiamo là il Pan Diga ‘andarono, e lo messe ni nostro Petit
Caporal!> E S ro là; essi, e tutta la Trancia in tutta la
sua DAI massa E poi il consolato; 1° impero; la vittoria su
tutta pEurop® {.. È abbastanza naturale che il povero luogo-
” n 9 tenente del reggimento La Fère, potesse apparire ai pro- i ‘n
erande fra quanti nomini fossero da 56 sto punto; quel fatale elem
nto di ciarla- 0. Rinnegando la sua vel chia fede nei fatti,
cOn jò a credere nelle parvenze, brigò per imparentarsì con le dinastie
austriache, col papati, con le vecchie false feudalità, che pure un
tempo gli apparivano chiaramente false; pensò & fondare una e
così via — come se la enorme mirasse che @ dinastia
Sua rivoluzione francese non era dunque € dannato ®
zogna;> è terribile, m® il vero dal falso quando v
ventosa ammenda, questa, che 1 uomo paghi per avere ceduto alla
infedeltà del cuore. La falsa ambizione ego stica era divenuta ora il suo
dio: un® volta scesi sino all’inganno di sè stessi, tutti gli altri
inganni seguono naturalmente, € si cade sempre più e più basso. In
quale gretta e rappezzata miseria, in quale mascherata tea- trale
di manti di carta e d'orpello, aveva ravvolta que- st'uomO la propria
grande realtà, immaginando cor ciò di farla più reale! E quel vacuo
Concordato col papa; che pretende ristabilire il cattolicismo mentr' egli
stesso 1 riconosce ch è il metodo di estirparlo, la vaccine
religioni e quelle cerimonie d’incoronazione, quelle con- È sacrazioni
nella chiesa di Notre-Dame per mezzo della Ai. vecchia chimera italiana —
« cui nulla mancava, > come disse l’Augereau,' ca completarne la pompa,
Se non'quel mezzo milione d’uomini, morti per far finire tutto
ciò!...> + | RIA Ae di Cromwell fu con la spada e con la — ja, e
dobbiamo dirla genuinamente vera. La spada \aneria
prese Da or Francesco Auger at Drama EETUIGIO), ANA onu,
duca di Castiglione, maresciallo e pari di | ‘che fu governatore a
Berlino nel 1818, è difese Tione nel 1814 18 fruttidoro (LT9T); ©
ne ESTA. i ETTURA SES ; lui senz alcuna chi- blemi del
purttatni Aveva usato en- ; I a et pretendev® ora
difenderle! bagliò credette troppo vide nell'uomo di
-]* i ta facilità... della fame © di questa 12 Siglo ta
(Lor che edificasse sulle nubi, e: SAR ina, e di arve dal mondo?
i ni Sì ‘gua casa IN confusa rund; | i DO art in ciascuno di
noi, esiste quest SE. e potrebbe svilupparsi ove la tenti
ciarlataneria, ; fosse forte abbastanza. € on Ma il suo
sviluppo; invero; | come ingrediente riconoscibil e ie DE: Sa a di
Napoleone, & stessa piccina. Che fu dunque 1 opere SI i lpore?
Uno sprazzo come di po malgrado di tanto sca p 3 Re vere da
fucile largamente sparsa; Una fiamma t) di eriche secche. Per
un'ora, | universo intero sembra avvolto dal fumo e dalle fiamme; ma per
un' ora sol- tanto. Poi svanisce, ed ecco riapparire Vl umiverso
CON le sue vecchie montagne ed i vecchi fiumi, con le stelle
nell'alto e giù sotto il benefico suolo. Il duca di Weimar diceva
sempre agli amici di farsi animo, chè questo Napoleonismo era ingiusto,
era men- zogna, e non poteva durare. La teoria è vera. Più questo
Napoleone calpestava il mondo, tenendolo tirannicamente + oppresso,
più fiera sarebbe un giorno la reazione del mondo contro di lui. L'
ingiustizia si ripaga da sè, e con uno spaventevole interesse composto.
Non so davvero a in dina pro alt OG Dio si ha
risersata jar lui Ladino Boo oi SA TmaSoni ne PESI Lira si, Sraianol: cho
vuol gio del HIFEMENE la la mila cl 1 ila son fumi tie tnio
parere non durabile perchè LARA RE LIE ICINLI cod’ artiglieria 0 veder affogare
il suo reg- jelior pal 7 ; cite rimento migliore, anzichè
fucilare quel povero libraio {edesco palm!? Fu un'aperta ingiustizia,
una, tirannia, un assassinio, che nessun uomo, la dipinga pure con
uno strato di colore alto un dito, potrà mai far apparire
altrimenti. Questa ed altre simili ingiustizie s' impres? sero profonde
nei cuori; un fuoco represso balenava dagli occhi degli uomini quando vi
ripensavano.... aspet- tando il giorno! Ed il giorno venne: € la Germania
gli si sollevò d’ intorno. — L'opera di Napoleone sl ridurrà
a lungo andare & quanto egli compì giustamente, 2 quanto la
natura sancirà con le sue leggi, a quanto di realtà era in lui; ® tanto,
e nulla più. Il resto fu tutto fumo e sciupio. La carrière ouverte Aux
talents: questo grande messaggio di verità, che ha ancora da articolarsi
e da adempiersi dappertutto, ei lo lasciò in uno stato affatto
inarticolato. Egli fu un grande schema, un abbozzo, non mai completato:
ed invero, forse che il grand’ uomo è mai altro? Ma egli, ahimè, rimase
in uno stato tr0ppo rudimentale |... È quasi tragico il
riflettere alle sue opinioni sul mondo, quali le esprime là, a
Sant'Elena. Sembra pro- vare la più sincera meraviglia che tutto sia
andato & quel modo: ch’ egli sia stato gettato là, sulla rupe,
e "che il mondo ruoti ancora sul suo asse. La Francia. è
‘grande, anzi è sola grande; ed in fondo Napoleone è la Francia. La
stessa Inghilterra, egli dice, non è per na- ura che un'appendice della
Francia; < è per la Francia n'altra isola d’Oleron. >» Così era per
natura, per l ‘Non può comprendere, non sa concepire che la realtà
«ela confederazione del Reno veniva formandosi, la polizia scoperse al Sci
librai furono arrestati ) ono per avervi avuto parte e Napol
Sa commissiono militare. Quattro degli Roca LARE oro
provincie: due, Schiderer e Palm, condannati a mi % 4 to
Napoloone fece grazia, una il libraio Palm di Norimberga vi atura di
Napoleone. Guardate, infatti : ECCOMI QUI da i 1 Nel 1806,
mentre l’ esercito francese occupava ancora la Germania, cuni
documenti, che rivelavano i piani d'un comitato segreto d'insurre-
e LEmTURÀ de mma; che la Francia TR da ci c
jeposto al suo P o, Ji non S1a la Francia. 3 ‘n a credere ciù
andezza, © dI DI ipbia i nesta “iano, COSÌ compatta, così
ana, ì g'è involuta; s'è quasi sua N° 0 ante un
temp: e a di fanfaronnadi da tmosfer: torbida n'ai osto
& lasciarsi calpe: LS contastare come pla si tà alla Francia ed
a sè; 0A it A mire! Napoleone 7 1 costene Ma, ahimè, OF
he giov Le, ui ; e natura, anch’ ess% si dia Essendosi UNA volta
staccato 1) st e) scamp nel vuoto; è Vv ebbe per o di rado
tocco ad un uomo sorte tanto desolata: e dovette morire; povero
Napoleone !.. mento troppo presto sciupato, sino &
"& ecco il nostro ultimo eroe! A si er * * Sa
Tiltimo in un doppio significato, poichè debbono con ‘]ui
terminare queste nostre peregrinazioni a traverso ‘tempi e luoghi così
diversi, cercando, studiando gli eroi. UR ME ne rinoresce: era un piacere
per me in quest’ occu: | pazione, sebbene misto a molta pena. È un grande
s0g= 5 molto grave, molto vasto, questo che io, appunto darmi
tropp'aria di gravità, ho chiamato cult@ Esso penetra profondo nelle
secrete vie del- ‘e ne’ più vitali interessi di questo mondo; tei
ge bro ben degno di svolgimento. In sei Invece che sei giorni, avremmo
potuto far meglio. lo: chi sa se nemmeno vi sono riu- per
penetrarvi un poco, dovetti Dn DIRE Tronno spesso, con bru- uttate
là isolate, senza commento, ho ‘cortese benevolenza, non voglio ora
parlare. per saviezza e leggiadria, ha ascoltato pazient pozze
parole. Sentitamente, cordialmente, vi rendo zie, ed a tutti dico:
Dio sia con voil Precisely a century and a year after this of
Puritanism had got itself hushed-up into decent composure, and its
results made smooth, in 1688, there broke-out a far deeper explosion,
much more difficult to hush-up, known to all mortals, and like to
be long known, by the name of French Revolution. It is properly the
third and final act of Protestantism ; the explosive confused return of
mankind to Reality and Fact, now that they were perishing of Semblance
and Sham. We call our English Puri- tanism the second act : “Well then,
the Bible is true ; let ils go by the Bible 1 ” “ In Church,” said Luther
; “ In Church and State,” said Cromwell, “let us go by what
actually God’s Truth.” Men have to return to reality ; they cannot live
on semblance. The French Revolution, or third act, we may well call
the final one ; for lower than that savage Sansculottism men cannot go.
They stand there on the nakedest haggard Fact, undeniable in all seasons
and circumstances ; and may and must begin again confidently to build-up
from that. The French explosion, like the English one, got its King, —
who had no Notary parchment to show for himself. We have still to
glance for a moment at Napoleon, our second modern King.
Napoleon does by no means seem to me so great a man as Cromwell.
His enormous victories which reached over all Europe, while Cromwell
abode mainly in our little England, are but as the high stilts on which
the man is seen standing ; the stature of the man is not altered thereby.
I find in him no such sincerity as in Cromwell ; only a far inferior
sort. No silent walking, through long years, with the Awful
Unnamable of this Universe; ‘walking with God," as he called it;
and faith and strength in that alone : latent thought and valour,
content to lie latent, then burst out as in blaze of Heaven’s /lightning
1 Napoleon lived in an age when God was no longer believed ; the meaning
of all Silence, Latency, was thought to 'be Nonentity : he had to begin
not out of the Puritan Bible, but out of poor Sceptical EncyclopMies,
This was the length the man carried it. Meritorious to get so far. His
compact, prompt, everyway articulate character is in itself perhaps
small, compared with our great chaotic /^articulate Cromwell’s. In-
stead of 'dumb Prophet struggling to speak,' we have a por- tentous
mixture of the Quack withal I Hume’s notion of the Fanatic-Hypocrite, with
such truth as it has, will apply much better to Napoleon than it did to
Cromwell, to Mahomet or the like, — where indeed taken strictly it has
hardly any truth at all. An element of blamable ambition shows itself,
from the first, in this man ; gets the victory over him at last, and
in- volves him and his work in ruin. * False as a bulletin’
became a proverb in Napoleon’s time. He makes what excuse he could for it
: that it was necessary to mislead the enemy, to keep-up his own men’s
courage, and so forth. On the whole, there are no excuses. A man in
no case has liberty to tell lies. It had been, in the long-run,
better for Napoleon too if he had not told any. In fact, if a man
have any purpose reaching beyond the hour and day, meant to be found
extant next day, what good can it ever be to promul- gate lies ? The lies
are found-out ; ruinous penalty is exacted for them. No man will believe
the liar next time even when he speaks truth, when it is of the last
importance that he be believed. The old cry of wolf 1 — K Lie is nMhing ;
you can- not of nothing make something ; you make nothing at last,
and lose your labour into the bargain. Yet Napoleon had a
sincerity; we are to distinguish be- tween what is superficial and what
is fundamental in insin- cerity. Across these outer manceuverings and
quackeries of his, which were many and most bian>able, let us discern
withal that the man had a certain instinctive ineradicable feeling
for reality ; and did base himself upon fact, so long as he had any
basis. He has an instinct of Nature better than his culture was. His
savans, Bourrienne tells us, in that voyage to Egypt were one evening
busily occupied arguing that there could be no God. They had proved it,
to their satisfaction, by all man- ner of logic. Napoleon looking up into
the stars, answers, “Very ingenious. Messieurs ; but who made all that?”
The Atheistic logic runs-off from him like water ; the great Fact
stares him in the face : “ Who made all that ?” So too in Practice : he,
as every man that can be great, or have victory in this world, sees,
through all entanglements, the practical heart of the matter ; drives
straight towards that. “N^en the steward of his Tuileries Palace was
exhibiting the new uphol- stery, with praises, and demonstration how
glorious it was, and how cheap withal, Napoleon, making little answer,
asked for a pair of scissors, dipt one of the gold tassels from a
window- curtain, put it in his pocket, and walked on. Some days
after- wards, he produced it at the right moment, to the horror of
his upholstery functionary ; it was not gold but tinsel I In Saint
Helena, it is notable how he still, to his last days, insists on the
practical, the real. Why talk and complain ; above all, why quarrel with
one another ? There is no result in it ; it comes to nothing that one can
do. Say nothing, if one can do no- thing I” He speaks often so, to his
poor discontented follow- ers ; he is like a piece of silent strength in
the middle of their morbid querulousness there. And
accordingly was there not what we can call a faith in him, genuine so far
as it went ? That this new enormous De- mocracy asserting itself here in
the French Revolution is an insuppressible Fact, which the whole world,
with its old forces and institutions, cannot put down ; this was a true
insight of his, and took his conscience and enthusiasm along with it, —
a faith. And did he not interpret the dim purport of it well ?
* La carriers ouverte aux ialens^ The implements to him who “ran
handle them ;* this actually is the truth, and even the whole truth ; it
includes whatever the French Revolution, or any Re- volution, could mean.
Napoleon, in his first period, was a true Democrat. And yet by the nature
of him, fostered too by his military trade, he knew that Democracy, if it
were a true thing at all, could not be an anarchy : the man had a
heart-hatred for anarchy. On that Twentieth of June (1792),
Bourrienne and he sat in a coffee-house, as the mob rolled by :
Napoleon expresses the deepest contempt for persons in authority
that they do not restrain this rabble. On the Tenth of August he
wonders why there is no man to command these poor Swiss ; they would
conquer if there were. Such a faith in Democracy, yet hatred of anarchy,
it is that carries Napoleon through all his great work. Through his
brilliant Italian Campaigns, onwards to the Peace of Leoben, one would
say, his inspir- ation is ; ‘ Triumph to the French Revolution ; assertion
of * it against these Austrian Simulacra that pretend to call
it ‘ a Simulacrum 1’ Withal, however, he feels, and has a right to
feel, how necessary a strong Authority is ; how the Revolution cannot prosper
or last without such. To bridleMn that great devouring, self-devouring
French Revolution ; to tameit, so that its intrinsic purpose can be made
good, that it may be- come organic, and be able to live among other
organisms and formed things, not as a wasting destruction alone : is not
this still what he partly aimed at, as the true purport of his life
; nay what he actually managed to do ? Through Wagrams,
Austerlitzes ; triumph after triumph, — he triumphed so far. There was an
eye to see in this man, a soul to dare and do. He rose naturally to be
the King. All men saw that he was such. The common soldiers used to say
on the march : “ These babbling Avocats, up at Paris ; all talk and no
work ! What wonder it runs all wrong ? We shall have to go and put
our Petit Caporal there I” They went, and put him there ; they and France
at large. Chief-consulship, Emperorship, victory over Europe ; — till the
poor Lieutenant of La Fire, not unna- turally, might seem to himself the
greatest of all men that had been in the world for some ages.
But at this point, I think, the fatal charlatan-element got the
upper hand. He apostatised from his old faith in Facts, took to believing
in Semblances ; strove to connect himself with Austrian Dynasties,
Popedoms, with the old false Feud- alities which he once saw clearly to
be false ; — considered that he would found “ his Dynasty” and so forth ;
that the enormous French Revolution meant only that ! The man was
‘given-up ^ to strong delusion, that he should believe a lie a fearful
but j most sure thing. did not knowJrue from false no\y.wheiLj he
looked at them, — the fearfulest penalty a man pays for yielding . to
untruth of heart. Self and false ambition had now become ^ his god :
j^^deception once yielded to, all other deceptions follow naturally more
and more. What a paltry patchwork of theatrical paper-mantles, tinsel and
mummery, had this man wrapt his own great reality in, thinking to make it
more real thereby ! His hollow ^-Concordat, pretending to be a re-
establishment of Catholicism, felt by himself to be the method of
extirpating it, ^fa vaccine de la religion his ceremonial Coronations,
consecrations by the old Italian Chimera in Notre- Dame, — “wanting
nothing to complete the pomp of it,” as Augereau said, “nothing but the
half-million of men who had died to put an end to all that” ! Cromwell’s
Inauguration was by the Sword and Bible ; what we must call a
genuinely one. Sword and Bible were borne before him, without any
chi- mera : were not these the’’ r^a/ emblems of Puritanism ; its true
decoration and insignia ? It had used them both in a very real manner,
and pretended to stand by them now 1 But this poor Napoleon mistook : he
believed too much in the Dup^~ ability of men ; saw no fact deeper in man
than Hunger and this 1 He was mistaken. Like a man that should build
upon cloud ; his house and he fall down in confused wreck, and de-
part out of the world. Alas, in all of us this charlatan-element
exists ; and might be developed, were the temptation strong enough. ‘
Lead us not into temptation’ I But it is fatal, I say, that it be
developed. The thing into which it enters as a cognisable ingredient
is doomed to be altogether transitory; and, however huge it may
look, is in itself small. Napoleon’s working, accordingly, what was it
with all the noise it made ? A flash as of gunpowder wide-spread ; a
blazing-up as of dry heath. For an hour the whole Universe seems wrapt in
smoke and flame ; but only ^for an hour. It goes out : the Universe with
its old mountains and streams, its stars above and kind soil beneath, is
still there. The Duke of Weimar told his friends always, To be
of courage ; this Napoleonism was unjust^ a falsehood, and could
not last. It is true dqctrine. The heavier this Napoleon tram- pled on
the world, holding it tyrannously down, the fiercer would the world’s
recoil against him be, one day. Injustice pays jt- self with frightful
compound-interest. I am not sure but he had better have lost his best
park of artillery, or had his best regiment drowned in the sea, than shot
that poor German Bookseller, Palm I It was a palpable tyrannous
murderous injustice, which no man, let him paint an inch thick,
could make-out to be other. It burnt deep into the hearts of men,
it and the like of it ; suppressed fire flashed in the eyes of men, as
they thought of it, — ^waiting their day 1 Which day came : Germany rose
round him. — ^What Napoleon did will in the long-run amount to what he
did justly j what Nature with her laws will sanction. To what of reality
was in him; to that and nothing more. The rest was all smoke and waste.
La carri^re ouverte aux talens : that great true Message, which has
yet to articulate and fulfil itself everywhere, he left in a most
inarticulate state. He was a great Sbatiche, a rude- draught never
completed ; as indeed what great man is other ? Left in too rude a state,
alas 1 His notions of the world, as he expresses them there at
St. Helena, are almost tragical to consider. He seems to feel the
most unaffected surprise that it has all gone so ; that he is flung-out
on the rock here, and the World is still moving on its axis. France is
great, and all-great ; and at bottom, he is France. England itself, he
says, is by Nature only an ap- pendage of France ; “another Isle of
Oleron to France.” So it was by Nature, by Napoleon-Nature ; and yet look
how in fact — Here am I I He cannot understand it : inconceivable
that the reality has not corresponded to his program of it ; that France
was not all-great, that he was not France. ‘Strong delusion,’ that he
should believe the thing to be which is not I The compact, clear- seeing,
decisive Italian nature of him, strong, genuine, which he once had, has
enveloped itself, half- dissolved itself, in a turbid atmosphere of
French fanfaronade. The world was not disposed to be trodden-down
underfoot ; to be bound into masses, and built together, as he liked, for
a pedestal to France and him : the world had quite other pur- poses
in view! Napoleon's astonishment is extreme. But alas, what help now ? He
had gone that way of his ; and Nature also had gone her way. Having once
parted with Reality, he tumbles helpless in Vacuity; no rescue for him.
He had to sink there, mournfully as man seldom did ; and break his
great heart, and die, — this poor Napoleon ; a great implement too
soon wasted, till it was useless : our last Great Man I Our last,
in a double sense. For here finally these wide roamings of ours through
so many times and places, in search and study of Heroes, are to
terminate. I am sorry for it: there was pleasure for me in this business,
if also much pain. It is a great subject, and a most grave and wide one,
this which, not to be too grave about it, I have named He?'o-worship. It
enters deeply, as I think, into the secret of Mankind’s ways and vitalest
interests in this world, and is well worth explaining at present. With six
months, instead of six days, we might have done better. I promised to
break-ground on it ; I know not whether I have even managed to do that. I
have had to tear it up in the rudest manner in order to get into it at
all. Often enough, with these abrupt utterances thrown-out iso-
lated, unexplained, has your tolerance been put to the trial. Tolerance,
patient candour, all-hoping favour and kindness, which I will not speak
of at present. The accomplished and distinguished, the beautiful, the
wise, something of what is best in England, have listened patiently to my
rude words. With many feelings, I heartily thank you all ; and say, Good
be with you all ! Domenico Cardone. Domenico Antonio Cardone.
Keywords: Clark Kent; ovvero, sul sovrumano, “Ricerche filosofiche”; futilitarianism,
inutilitarianism, Grice, “The philosophy of life,” Grice, “Philosophy of life”,
essere e divenire – il sovraumano, Nietzsche, Bergson, D’Annunzio, sobra-uomo,
super-uomo. Jesus as a philosopher! Tommaso Carlyle, Il culto degl’eroi –
culto, worth-ship, valore, Napoleone, natura italiana -- -- Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Cardone” – The Swimming-Pool Library.
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