iTTII, Gallizioli Della vita di Guìiei- mo Gra.ta.roli s. /A. ém*sé#M%^ M f.Vfv DELLA VITA DEGLI STUDJ E DEGLI SCRITTI DI GULIELMO GRATAROLI FILOSOFO E MEDICO IN BERG AMO DALLA STAMPERIA LOCATELLI ClD. ID. CC. LXXXVIII. Optulit aégrotis venientibus omnia gratis, Implevit fa&is , quod docuit monitis . Laudibus aetereis famulatus mente fìdeli Diftitit illicitis aftibus effe reus . Amìftìs opibus rubur non perdidit ullum , Quo pntiens praedae tempore dives cràt . Ars veneranda fidem , fidei decus extulit artem : Haec ftudij titulos , altera mentis habet . Apud Ioannem Gruterum. Collec. Inferi p. ' G10VAMBATISTA GALLIZI0L1 TEL S. R. I. CONTE E CAVALIERE AL CORTESE LEGGITORE ±\ on faprei ben dire in qual pro- porzione fi trovi il numero dei Letterati della mia patria con quello delle altre Città d'Italia , che contano la fieffa data d'origine, e la ftejfa popolatone: credo bensì di poter affermare con fondamento, che nejfuna altra Città uguale a quella di Bergamo conti un pari numero d'uomini in/igni in ogni genere di letteratura traL piantati, e Jlabiliti in ejlere lontane con-, trade . Di quefla elafe fi è appunto Gii- lielmo Grataroli Medico e Filofofo del decimo fefio fecola, della vita del quale ho intraprefo fcrivere la Jloria. Ma queflo è uno di quei dotti miei Concittadini, che per effere viffuto la maggior parte de' fio i giorni , e per aver terminata la fua vi- ta ajfai lontano dal cielo in cui nacque , perciò quantunque grandijfima fama e ri- putarione fiafì acqui/iato nell ' Inghiterra , * .A_.V.,* ._ 4 neW Ale magna , e nella Francia colla vir- tuofa Jua condotta , colle prodigio fé cure mediche colà operate > e con i molti jjì mi dotti ed utili fuoi feruti dati alla pubbli- ca luce i ad ogni modo appena è tra di noi noto il Jlio nome , e rari fono L fuoi Concittadini > a quali fiano note le fue opere , abbenchè tutti li più celebri Bi- bliografi oltramontani abbiano del Grata- roli tejjuti magnifici > ed amplifiimi elogj . Non è già che fiano mancati alla mia na- zione degli fpirìti elevati e pieni di qelo per la gloria dei fogge ni di merito nelle arti e nelle faenze loro nazionali , o che non abbiano coltivata la Jloria letteraria del proprio paefe $ perchè non fi troverà tra di noi ne jjuno , che ignori quanti dei nofiii più valenti ingegni flanfi egregia- mente occupati in deficrivere 0 ed encomia- re tanto in profa , che in verfo i pregi ed i meriti dei Letterati Bergamafchi D e tra gli altri , oltre il Padre Donato Cai-* vi nella fui noti filma Scena letteraria ,, Achille Mvip^i nel fio Teatro > Lorenzo Girardclli negli Ehm di lutti li Soggetti O O DO più ragguardevoli della patria , Paolo Bo- ne/ù nel Panicene de Personaggi in/igni pietà9 per le nera tura , e per la glo- b ria delle armi, Ippolito Maracci nella Bi- blioteca Marianna ? dove celebra gli Eroi della patria con latini elegantijjimi ver/i Saffo - adonici , Giovanni Brefjani negli elogi fepolcrali > e molti altri D che non è quejlo il luogo di numerarli . Ma quanto al Padre Donato Calvi > protefio con fo- x cratica Jincentà effere egli fommamente be- nemerito della Letteratura Bergamasca > perchè nella fua Scena Letteraria ha fatto fare nobiliffima comparfa a più di trecen- to dei nofiri Scrittori 0 i quali fi potrebbe cofiantemente fojlenere che per la maggior parte fiano in grafia jua ritornati a rivi- vere > e che fé la fua dotta . penna non gli aveffe confervati «, farebbe tuttavia ri~ mafo difperfo, ed afeofo tutto ciò che ap- partiene alle loro vicende , ed alle loro opere • Mi dichiaro di vantaggio > che non fono mai fiato dell opinione di que' pregiudicati fiioi leggitori , che lo Jpaccia- no con tanta facilità credulo fino alla fu- perfii^ione > e feguace delle Tradizioni k più favolo fé i fen\& volere fìmili juoi cen- fori avere l3 equità di riflettere, e fere quzfi impoffibile > che un folo uomo feriva la vita , e renda conto degli ferini di un co- sì confiderabile numero di Letterati P quan- 6 ti fono quelli introdotti nella fua Scena dal Padre Calvi ? viffuti tutti in tempi differenti , molti affai lontani dalla loro patria «> e quel che pia fi deve rimarcare tutti diverfi di fludio > di profeffione , e di flato . Sono inevitabili gli errori > gli sbaglj z e le ommiffioni negli 'Enciclopédia fìi • Quanti equivoci , e quante mancante d'ogni genere e d7 ogni fpecie fono fati feoperti dagli eruditi nel Divinarlo Sto- rico Critico del dottiffimo Pietro Bayle ^ in quello del Moreri > in quello del Pi- vati i e di tutti gli altri -> che tale ma- teria trattarono ! ora dopo tale mia in- genua protefla dirò finceramente *> che di- ficerno ancor io e confeffo P come ono- ratamente mi ha prevenuto lo fleffo Pa- dre Calvi nel Prodromo della fua Scena Letteraria , che egli trafportato forfè dal troppo grande affetto verfo la fua cara patria , arerà fatto comparire della par- zialità negli Elogj compartiti agli Autori in e fa introdotti , che ne averà ammeffi alcuni , dei quali fi può dubitare fé po- tevano entrarvi , che ali7 oppoflo averà per mancanza di ficure notizie tralafciato di introdurne alcuni , che meritavano di far- vi la loro comparfa -, ed infine , che per y non aver potuto o leggere , o vedere tutte le Opere , e le differenti edizioni delle me de fune, degli Scrittori da effo fat- ti comparire in quella Scena non ha po- tuto renderne conto coir e fattela > e pre- ci/ione che averebbe defìderato . Queflo è il mio fincero parére intorno al merito del Padre Donato Calvi. Quanto poi agli altri già da me citati elogi/li , gli fritti del maggior numero di qutfi , o fono re- fi ajjai rari > o fono ejlcfì con non molto faupolofa e j attera , e a dir il ve- ro con poca buona critica o fono in- tieramente fmarriti ; fcorgendo io dunque da una parte quanto era meritevole il Grataroli d! effere dopo così lungo e/Ilio ricondotto e ridonato alla patria , e ve- dendo altresì^ che le fuppelletili della let- teratura nazionale non potevano e fere fuff denti a farlo rientrare con tutti quel- li ornamenti e con quel decoro ^ che fi convenivano ad un letterato di tanta fa- ma e di tanta dottrina ,, fono fiato co- f retto di dover ricorrere > e prevalermi delle cognizioni , che mi abbifognavano dalle e fere narioni^ dove effettivamente ho trovato quanto ho creduto bafevole 0 ed opportuno al mio bi/ogno per fcriyere la 8 preferite vita . Quindi ìncoraggito e vi- vamente ftìmolato dai recenti glorio/i e- fempi i e felici fucceffi ammirati in quefla, lìnea dì jìudìo , e di occupazione da mol- ti moderni , e la maggior parte ancor vi- venti miei feien^iati concittadini > mi fo- no determinato di renderla pubblica colla /lampa , niente presumendo a favore del- la mede/ima , ma coli' unica intensione di facilitare la flrada ai fervidi ingegni della mia patria di perfezionare la pre- ferite vita del rìputatiffimo Medico P e Fi- lojofo Gulìelmo Grataroli . Che fé quefla debole mia fatica non farà da effi raro* vata juffìciente , lo che non ardìfeo pre fi- mere 5 per farli rifolvcre a dar di piglio alla penna per fcrivere fipra un confi- mìle argomento, bramo che ve li fpivgZy e li determini il glorio fo efempio del me- rito , che gìuf amente hanno procurato al loro nome , e la gloria e lo fplendore che hanno recato alla patria in quejìi no- fri giorni > il Cardinale Giufeppe ÀleJ- fxndro Furietti colle vite da effo illuflra- te di Gafparino e dì Giuri forre Bar^i^i , e con quella di Publio Fontana •> il Con- te Francefco Brcmbati , fono il nome Pa- (lorale d' Arcadia di Scitsdgo Tanienfe ? 9 con quelli del celebre facro Oratore il Pa- dre Aleffandro Tenp •> V Abate Pieranto- nio Seraffi con quelle di Gìanpietro Maf fei , di B afillo Zanchi , di Pietro Spino, di Bernardo , e di Torquato Tuffi 0 il Padre Aleffandro Vifcardi con quella del Padre Gaetano Maria Migliorini Capucci- no (ito confratello > il Padre Don Gian- girolamo Calepio Caffinenfe con l* elogio del Padre Don Coflantino Rotigni Abate della fua congregatone > il Come Marco Tornirli Forefli con quella del Conte Pie- tro de Conti di Calepio ? e l' Abate An- gelo terfoneni , con quella del Cardinale Cm^io Perfoneni da Ca P afferò Aldobran- dino . Nel tempo ifìcffo D che io rammen- to le glorie > ed il merito di tanti fau- tori della mia patria fento nell9 animo una più viva compiacenza 0 ed un più ga- gliardo eccitamento di poterli > . a tenore delle mie deboli , e fiacche forile imitare • Non dubito però che la medefima virtuofa. emulay^one non abbia un qualche giorno finalmente a rifvegharfi nel genero fo ani- mo de miei dotti D ed eruditi leggitori . Poffa adunque il lodevole e [empio di un così rifpettabile numero di fapienti^ e be- nemeriti nofìri Letterati far nafeere tra di IO noi una virtuofa emulazione per imitarli , ed impiegarci a fcrivere le vite di tanti altri celebri nojlri concittadini , e fpeciaU mente quelle del Cardinale Gulielmo bon- go «, del Cardinale Giangirolamo Albani , di Lodovico Oda/I , di Alberico Rojciati 9 di Detefalvo Lupi, d! I fotta Brembati^ di Ercole Taffo , di Giangrijbjìomo , e di Dionigi Zanchi , di Jacopo Filippo Fo- rejìi , e finalmente quella di Giufeppc Moffi P tanto più meritevole di effere fat- to noto , quanto più con cri/liana filojofia ha fempre procurato di vivere celato e nafcofio a tutto il mondo. Sono tutti quefli pcrfonaggi di fommo merito , ciafcuno nel fuo genere di letteratura , e le memorie di effì fono già trafcorfi parecchi anni , che diligentemente vado raccogliendo ? con il penfìero di illuflrarle •> e renderle pubbliche un qualche giorno > onde agevolare fempre più il cammino a tutti quelli , che voleffe- ro impegnarfl ad intraprendere una così defiderabile fatica , e fpecialmente a rifon- dere la vita del nojlro incomparabile Eroe Bartolomeo Colleoni, ferina da Pietro Spi- no y per dare alla me de f lina una maggio- re efenr^one per quella parte , che riguar- da le anioni , e le virtù politiche di que- Il fio benemeritiffimo nojlro compatriota. Ala credo anche affai più da defiderarfi , che forga alcuno il quale jeguendo le orme glorio fé dell' accuratiffimo , e giudi^iofiffi- mo Prelato Monfìgnor Mario Lupi Cano- nico 9 Primicerio di quejìa noflra and-. chtffima Cattedrale , e Cameriere di onore di S. 5. Pio VI. s'impieghi a fcrivere la Storia intiera fecolare della Città y e della Provincia Bergamasca , fìccome ejjo ci ha fatto un gratiffuno dono di quella tanto urdverfalmente lodata, ed applaudita, floria Ecclefìaflica della Chiefa di Berga- mo. Facendo ora ritorno a Gulielmo Gra- t aro li , devo prevenire il mio leggitore *> che ciò che m ha impegnato maggiormente a fcrivere la jua vita è perchè ho cre- duto neceffaria cofa liberarlo dalla falfa accufa di Apofìafia*, e di avere pubblica* mente profejfate le falfe dottrine degli in- novatori di queir infelice fecolo datagli prima da Pietro Bayle neW indicata jua celebre opera , indi da Nicolò Comneno Papadopoli nella fua floria dell' Univerjìtà di Padova : il primo > perchè ordinaria- mente nei letterati Italiani tfpatriati nello decimofejìo (ecolo non vedeva che degli Ateìfli P e dei nemici della religione Cai- 12 tolica Romana ? ed il fecondo avendo pi- giate falfijfvne tradizioni , e poco accredi- tati fcrittori i lo ha fuppojio difcepolo , e fcguace delle erronee dottrine dello fcaltro fanatico Pietro Vermilli Fiorentino detto Pietro Martire , fi può dubitare con mol~ ta ragione ^ che la maggior parte dei no- fri jcrittori abbiano tralasciato di tributa- re li meritati encomj al Grataroli appun- to perchè filila fede , ed autorità dei due nominati Scrittori > e di alcuni altri loro fcguaci fìoriografi , e per cfjerfì trafporta- to in paefi fofpetti d' eresia > l' areranno creduto macchiato degli errori di Lutero > e dei Sacramentar)^ che in quel tempo fio- rivano . Ma ho la vanità di luf Inganni , che tutte le perfone fp re giudicate > ed aman- ti della verità troveranno in quejìa mia fa- tica ragioni baflevoli per giuflif cario , e per difenderlo contro una così deteflabile calun- nia . Al quale oggetto ho creduto neceffario di tradurre nella lìngua Italiana tutti i pajjl latini ) dei quali ho dovuto prevaler- mi nella compilazione di quefla vita , non ammettendo però di riportare nelle Annota- zioni i tejli nella lingua mede finn > nella quale fono fiali feruti dai differenti autori, che mi è occorfo di nominare . Se avcjfi ava- 3 . io la fortunata fòrte di avere Jòtt' occhio tutte le opere di Gulielmo Grataroli , e le diverfe edizioni, dalla lettura delle mede fi- me, e fpecialmente dalle lettere dedicatorie $ averci potuto dilucidare ancora più di/no fìra- tivamente un fatto , che tanto intere jfa la fua vita , e difende il fuo decoro . Ala ogni ricerca , ogni indufìna , ed ogni più accurata diligenza dal canto mio ufata per procacciarmele , fatalmente fono riufeite va- ne, ed infruttuo fé ; e quello che affai più mi rincrefee fi è , che per una tale man- canza non pojfo ajf curare , che il Cata- logo delle fue Opere , che fi troverà regi- f irato in fine di quefia vita , fia compiu- to , ed efatto , maffme relativamente alle molte , e differenti edizióni fatte fin qui delle medefime; fapendo bensì quanto fia- no rare ho procurato di confrontarle , e di illufirarle con note , e con rifleffi dovun- que ho giudicato opportuno, tanto per l'e- rudizione tipografica, che per addurre del- le nuove prove del fapere , del modo di penfare , delio file , della virtù , e del merito di quefto mio concittadino , il qua- le confido, e fpero, che farà ritrovato tan- to più degno di fare la fùa comparft , eziandio in un fecolo dotto , ed illumina** 14 tu 3 ficcome è il predente > quanto è fla- to fino a noflri giorni appreso di noi ne* gletto > ignorato , e dimenticato . Queflo è il mio parere della virtù 3 e pregi di Gulielmo Grata/vii ; e Je l' amore della mia patria non mi fa travvedere , fpero che ne giudicheranno altrettanto ancora i miei Leggitori , e che farà degno ancor effo di appartenere alla Città nojlra , in lode della quale così cantò il famofo Torquato Taffo . SONETTO udita città , più del tuo verde monte 9 Ch'ha di fue forti mura ampia corona? T7 afficura la fede 9 e t incorona P Onde puoi lieta al cielo erger la fronte. Te fra le genti al bene oprar sì pronte A degne imprefe cantate f prona: Ter te Febo ritrova altro Elicona , (fonte . V' hanno le Mufe ,el' ombre , e 7 faune > e 7 In te s' acqui fla pregio altro che d' armi: Ed ove Splende pur dy invitto Duce U antica fama , e'I trae d' ofeura tomba ? La gloria d altri figli anco riluce in dolci) e vaghe rime, e'n dotti carmi. Che più darti potrà mia lira, o tromba. J[l desiderio di possedere una compiuta raccolta delle opere dei Letterati della mia patria , la lettura delle Lettere del famoso Teologo Girolamo Zanchi , e le ricerche da me fatte per scrivere le Memorie Sto- riche, e Letterarie della vita e delle ope- re dello stesso Teologo mi hanno necessa* riamente fatto conoscere Gulielmo Gtata- roli altro scrittore mio concittadino , coe- taneo , ed amico del Zanchi , che antono- masticamente il suo secolo T appellava il Medico Filosofo , e che ancor esso abban- donò T Italia , ma non già a mio parere per avversione ., e mal animo che nodris- se contro la religione cattolica, ma solo per poter produrre con più libertà le sue opi-' nioni , ed i suoi scritti relativamente alla scienza che professava, circoscritta in quel secolo j e vincolata dalle rancide dottrine di Avicenna , e di altri barbari scrittori ,> e forse ancora coir oggetto di acquistare maggior fama , e più propizia fortuna . Avendo in oltre veduto i gloriosi elogj , 16 e gli amplissimi encomj stampati in sua lode da tutti li più eruditi Bibliografi d'o- gni età, e d'ogni nazione tanto suoi con- temporanei , che dei secoli a lui posterio- ri , mi sono però invogliato , ed ho cre- duto di fare cosa utile , e grata , non so- lo ai dotti della mia patria > ma ezian- dio a quelli di tutta la repubblica lettera- ria , e particolarmente alli seguaci della più utile , e nello stesso tempo la più in- certa di tutte le scienze naturali, col rac- cogliere le sparse memorie della vita , e degli scritti di questo dotto Medico Filo- sofo , per tesserne quindi una specie di storia . Mentre ardisco lusingarmi che sarà letta con profitto , e con piacere , non già per il merito dello stile , e della ma- inerà con la quale è scritta , ma bensì per le virtù, ingegno, dottrina, e per le utili scoperte , che si trovano , e che si ammirano ne' suoi libri. Poiché tutto quel- lo che riguarda il suo carattere , la sua vita , e la sua condotta , Gulielmo Grata- roìi , sortì un'anima retta , amante del ve- ro, e così fortemente inclinata per lo sco- primento delle cose utili , e giovevoli alla sua specie , che si merito la stima , e l'a- micizia , non solo dei più celebri letterati *7 del secolo in cui visse , ma ciò che pili rileva .» anche 1* amicizia, ed il patrocinio dei Principi Sovrani i più magnanimi pro- tettori delle scienze e delle persone di merito , e tra questi di Edovardo Sesto Re d7 Inghilterra , di Massimiliano secon- do Re di Boemia, di Ottone Enrico Elet- tore Palatino , di Federico Conte Palati- no, e di molti altri, dai quali siccome an- cora da diverse Università , ed Accade- mie venne a gara ricercato acclamato pre- miato , e tenuto in così alta stima , e considerazione , benché straniero , profu- go , e ramingo, che difficilmente si tro- va un simile esempio nel secolo decimo- sesto di altri letterati della sua sfera: men- tre egli quasi senza pari fu prescielto nel- la sua fresca età d' anni ventiuno a det- tare pubblicamente nell' Università di Pa- dova , e quasi contemporaneamente ascrit- to all' almo Collegio de" Medici della sua patria . Dall' altra parte li moltiplici suoi libri lo dimostrano per un uomo , che possedeva le lingue morte e le viventi a perfezione , di vastissima erudizione for- nito , e che aveva studiate , ed apprese tutte le scienze utili . Si ammira in Gu- lieluio , non solo un ottimo traduttore , 2 i8 ed illustratore delle Opere altrui , ma an- cora un sapientissimo creatore di moltissi- me altre , e tutte queste sopra argomenti utilissimi, che giungono nuovi quasi per- fino in questi ultimi tempi , e che fareb- bero onore eziandio nel presente nostro secolo , sopra tutti i trapassati Filosofi , benché il Grataroli sia giunto appena al decimo lustro di sua età . Incominciando pertanto la vita di que- sto dottissimo Medico e Filosofo , trovo che la Famiglia Grataroli da S. Giovan Bianco terra situata nella Valle Brembana in- feriore , dieciotto miglia distante dalla cit- tà di Bergamo* fu trasferita da Antonio Pa- ci) ' lina de7 Grataroli nel secolo decimoquin- to (i) in Bergamo , dove fece acquisto di ubertosi poderi e di una nobile abitazio- ne (2) nella Vicinia di S. Giovanni dell' Ospitale . Tre figliuoli nacquero da Anto- nio , Angelo , (3) Jacopo , e Pellegrino . I discendenti di Angelo nel secolo deci- mosesto (4) si stabilirono in Venezia ad esercitare la professione di Causidico , e presentemente sono decorati del ragguarde- vole ed onorifico carattere di rcgj Secreta- rj . Da Jacopo ne deriva la stirpe Grata- roli , che nel vivente Signor Alberto , e 19 nella sua nobile prole , tra le patrizie fa- miglie nella Città di Bergamo nobilmente sussiste • Da Pellegrino , che nell' anno 1507. li 12. del mese di Novembre (5) con tutta la sua discendenza venne ascrit- to tra Cittadini della sua pacria , nacque Gulielmo il giorno i 6. di Maggio 1 e sino in quella prima età diede bastevolmeute a conoscere , che nudriva una gagliarda inclinazione allo studio, nel quale Ceco rapidi progressi sot- to la disciplina de più idonei Maestri, che il nojoso impiego esercitassero d' istruire i giovanetti nei primi rudimenti della lin- gua latina • Da Giovita Ptapicio (ó) la Rettorica imparò P e fece non poco pro- fitto nella lingua greca : furono suoi con- discepoli varj giovanetti , tra' quali Giro- lamo Zanchi contemporaneo nell'età e quasi eguale nelle vicende , del quale ave- rò spesse fiate occasione di far rimem- branza nel proseguimento di questa mia istoria. Giunto Gulielmo in queir età, in cui le idee ed il genio sogliono negli uo- mini svilupparsi > s'accorse di non essere nato per le scienze astratte e di pura mi- 20 imaginazione ; ma sentivasi ardentemente inclinato per Y acquisto delle cognizioni utili e vantaggiose air umano genere , ama- va le dimostrazioni , desiderava le istru- zioni assai più della natura che dei li- bri* E siccome nei secolo , in cui viveva, tutto era in fermentazione per le quistio- ni Scolastiche e Teologiche , non si col- tivava la Fisica sperimentale , nò le Me- caniche , e le Matemàtiche non erano molto in pregio , onde prese il partito di applicarsi intieramente allo studio del- la Chimica , e della Medicina , tanto più che aveva innanzi agli occhi Y esempio del Padre , e che in quel tempo erano in sommo pregio , e particolare estimazio- ne in tutta T Europa le sopradette due arti • Per meglio approffittarsi , e perfe- zionarsi nelle due arti da Pellegrino suo padre fu stabilito , benché appena avesse compiuta l'età di quindici anni , che do- vesse portarsi nello studio di Padova^ coi riflesso che in quel tempo decoravano quella cclebratissima Università in qualità di Pubblici Professori, Giovanni di G dino , Francesco Vittorio Memoria , così chiamato per !a sorprendente sua memo- ria , Uernardino Lieiuo .» Francesco Alba- 21 ni , Girolamo Rivola , Jacopo Salvetti , Cristoforo Federici , Giovanni Marinoni .> e Lodovico della Torre (7) , tutti suoi compatriota , ed alcuni anche congiunti . Ma per somma disavventura del giovane Grataroli entrò in quella Università nel tempo e circostanze , che oltre alli disor- dini e sconcerti che colà avevano fatti na- scere le passate guerre cagionate dalla fa- mosa Lega di 'Cambrai , e le novità del- le dottrine , per le quali si combatteva fu- riosamente nella Germania , dì più erano trascorsi pochi anni da che Pietro Pori- ponacio aveva incominciato a corrompere parecchi Scolari di quel celebre studio con spargervi impudentemente false opinioni onninamente contrarie alle fondamentali dot- trine della Cattolica religione (8) : e ciò ancora eh* io credo sia stato di maggiore inciampo per il troppo fervido ingegno di Gulielmo , fu che trovò assai di fresco sparso , e comunicato il veleno delie er- ronee opinioni di Martino Lutero , e dei Sacramentarj dall'astuto ipocrita Pietro Ver- milli , (9I assai più noto sotto il nome di Pietro Martire , uomo dottissimo ed elo- quentissimo, che aveva colà dimorato per lo spazio di otto anni Canonico Regolare 22 Laterancrise nella ultimamente soppressa Ca- nonica di S. Giovanni in Verdara, talmen- te che in Padova molti Professori avevano in genere di Filosofia adottato il Materia- lismo , ed in materia di dogma e di di- sciplina non parlavano se non che di su- perstizione, e di riforma. Tale era appun- to in quella Università il modo di pen- sare di molte persone di lettere allorché vi giunse il Grataroli . Nella scuola di Giusti- niano Finetti Anconitano studiò la Logica, la Metafisica in quella di Alberto Pasqua- li di Udine , fece il corso di Filosofia sot- to la direzzione di Marcantonio Passeri na- to in Genova, dove il padre suo per mo- tivo de' suoi ncgozj aveva colà da Berga- mo trasferito la sua famiglia , udì le lezio- ni di Medicina teorica da Oddo desìi Od- di Padovano ^ e da Girolamo Tiraboschi originario di Bergamo e Padovano di na- scita. Nella medicina pratica fu scolare di (Girolamo Accoramboni di Gubbio e di Francesco Bonafede di Padova . Girolamo Marinoni Bergamasco fu suo lettore di Fi- losofia morale . Cotesta educazione corri- spose in fatti alle premure del padre , e ne recò al figliuolo tutto quel miglior van- taggio^ che ne poteva sperare, poiché nel *3 breve corso di sei anni tanto studiò in quella Università, e fece tanto e cosi sor- prendente profitto s che nella ancor fresca età di anni ventiuno consegui con applaur so la Laurea dottorale nella medicina , e nello stesso anno 15^7. (io) con pubbli- co stipendio venne destinato a spiegare il terzo libro di Avicenna nella seconda cat- tedra di medicina pratica straordinaria nei giorni di vacanza in luogo di Lorenzo Stangalino Mantovano . Solamente un an- no si trattenne in Padova dopo di essere stato eletto pubblico Professore, mentrechò dopo tal tempo subentrò per suo succes- sore Giovanni Butironi Veronese. Non pos- so stabilire con sicurezza i motivi per i quali siasi determinato di abbandonare Pa- dova • Ciò che di certo ritrovo si è che ritornato in Bergamo nell'anno 1 539. li \6. di Giugno dello stesso anno (il) fu con applauso universale ascritto all' almo Collegio deJ Medici della sua patria , dal quale fausto avvenimento credo fondata- mente di poter dedurre, che niente di si- nistro o di dispiacevole gli possa essere accaduto nel tempo che nella Città di Pa- dova fece soggiorno . Incominciò a pro- durre frutti del suo raro talento , non es- 24 sendo passato lungo tratto di tempo , che questo novello Esculapio per i suoi erudi- ti consuiti in diverse parti d' Italia spedi- ti, e per le prodigiose cure fatte nella sua patria e nelle vicine Città in tanta fama sali , che era continuatamente consultato e ricercato. Quindi non si deve credere, che di piede fermo dimorasse in Bergamo do- po il suo ritorno da Padova , anzi so- vente lunghi e disastrosi viaggi intrapren- desse , siccome egli stesso scrive neìl' ap- plauditissimo suo libro ^ Regìmen omnium iter agenthun (12) che sino all'età d'anni quarantacinque aveva viaggiato per mare, e per terra , a piedi , a cavallo , ed in calesse j e che aveva veduta l'Italia, la Rczia , la Savoia , e la Borgogna , e che tra le altre avventure che gli erano occor- se l'anno 1545. nell'età di venti nove anni nella Città di Milano , una ne rac- conta in questi termini. (13) » Mi ricordo benché siano già trascorsi sedici anni , che mentre alloggiavo in un pubblico albergo in Milano , il di cui nome o insegna ora non mi sovviene , ma bensi se colà fossi lo ritroverei 0 ed essendovi , siccome per lo più si trovano in quella vasta Città de- gli astuti schernitori , cioè di quella razza 2S di uomini , a cui non di meno sembra di essere qualche cosa di buono , perchè sono famigliari di quella Città , allorché iì Locandiere mi aveva destinato un letta assai ben preparato , in cui dovevo dor- mire nella sala o stanza, nella quale vi era- no quattro , o cinque altri letti comoda- mente disposti; uno di quegli scaltri sciope- rati avendo marcato il letto , che erami stato assegnato , nascostamente entrò nei salone, che per lo più stava continuamen- te aperto , ed alzata la coperta ed il len- zuolo superiore vi pose dei pezzi di vetro grandi e piccioli dalla cima al fondo tra i due lenzuoli , sperando che io volessi co- ricarmi ali7 oscuro senza nessuna avverten- za, ed in tal modo restare ferito, e pren- dere da un così fatto scherzo motivo di ridere in compagnia della sua brigata. Ma siccome per mio costume prima di coricar- mi essamino diligentemente con il lume iì letto , m* accorsi del preparato inganno , e lo feci osservare ancora al Locandiere, ben- ché in vano ; perchè nessuno di que' scher- nitori volle confessare di essere stato il reo . Io però sono più che certo di non averli , né pure per sogno offesi , quando non sì avesse da chiamare offesa il non 26 voler scherzare , famigliarizzarsi , ed ub- briacarsi con simile razza di gente » . In due differenti maniere possono i Medici a loro talento giovare, con la utilissima pra- tica, e con la istruttiva teorica : ma que- ste non vanno sempre unite , poiché chi opera non è sempre in caso di scrivere , e chi scrive non è sempre capace di ben operare . Fortunatamente queste due rare e commendabili prerogative si viddero uni- te nel Grataroli , poiché negli intervalli di tempo, nei quali non era occupato nelle vi- site degli ammalati, o ne' suoi viaggi, pre- parava utilissimi scritti , che appena sorti- to dall' Italia diede alla luce . Da quanto narra egli stesso nel suo libro » Regimen omnium iter agentium » sorti dall' Italia Tanno 1550. nell'età sua d'anni tren- taquattro, poiché si vede, che si ritrovò in Valcamonica nel mese di Maggio dello stesso anno. (14) » 1/ anno 1550. nel mese di Maggio essendo arrivato in Valca- monica , entrato in un' osteria verso Y ora di cena bagnato dalla pioggia , e con il cavallo molto stanco , in cui si trovavano parecchi giovani camerieri > lautamente ce- nai per quanto *il paese poteva somministra- re y e perché aveva molta sete non rispar- 27 miai il vino trovato potente e generoso , non a segno perocché mi recasse pregiu- dizio. Cambiai il mio cavallo, che era pic- colo con un altro più grosso , che aveva un mercante di bestiame Tedesco condotto dalla Germania , o dalla fiera di Varese, collo sborso di alcuni coronati, (15) aper- si la mia borsa da viaggio , dove teneva per lo menò cinquanta coronati senza ri- guardo alcuno, non avendo nessun sospet- to, e contato il convenuto denaro al Mer- cante, poco dopo cavatimi gli stivali da un cameriere dell'Osteria andai al letto, aven- do posto sotto il capezzale la borsa alla presenza dello stesso Cameriere : riposai profondamente tutta la notte oltre il mio costume , essendo assai stanco : giunta T aurora alzatomi dal letto ricerco la borsa , ma non la trovo : chiamo 1 oste , ed im- pugnata la spada mi collocai sulla porta , mentre il mercante de' bestiami non era peranco vestito , minacciai che nessuno da quell'uscio sortir dovesse sino a tanto che ritrovata non avessi la smarrita borsa, tan- to più che in quella Osteria albergavano alcuni altri forestieri : giunge l1 Oste alza- tosi in quel punto dal letto, e mi racco- manda che cerchi di nuovo la borsa con 2% più diligenza nel letto : m* accosto al me- desimo , la ricerco , e la trovo nascosta nel mezzo del letto » : Se volessi ciecamen- te prestar fede ad alcuni scrittori della vi- ta di Gulielmo riguardo ai motivi ed alle cagioni , per le quali prese la risoluzione di abbandonare la sua patria e Y Italia per stabilirsi in Germania , doverei raccontare che questa fu una precipitosa fuga per evitare i giusti rigori del sacro tribunale dell' Inquisizione , per abbiurare la cattoli- ca religione , e per abbracciare quella de* Protestanti , perchè ecco quanto afferma il sommo critico Pietro Bayle (16) nel suo Dizionario all' articolo , Gratarolus » Ab- bandonò la sua patria per passare in Ger- mania a professare la religione Protestali* te » , Luigi Moreri (17) nel suo Diziona- rio Storico così racconta » Gulielmo Gra- taroli Medico nato in Bergamo essendo partito per motivo di religione., si portò in Basilea » . Antonio Teissier (18) nei suoi Elogi degli Uomini dotti cavati dal Signor de Thoii con le aggiunte scrive : » era il Grataroli molto ricco e stimato nella sua patria , ma essendo stato costretto abban- donarla per motivo della religione, che pro- fesso , si ridusse in una estrema povertà 1 2$ onde fu la sua pietà, che lo rese misera- bile » . Lo storico dell' Università di Pa- dova Niccolò Comneno Papadopoli nella sua storia, che fu seguito troppo ciecamen- te dal Signor d' Eloy ( 1 9) nel suo Dizio- nario Storico della Medicina , e dal Man- gett (20) nella sua Biblioteca Medico-Chi- rurgica (21) ha lasciato scritto » : Pietro Vermilli aveva inserito il suo veleno in questo infelice giovane nella stessa sede della vera sapienza , e lo corruppe in mo- do, che ritornato in patria disprezzava tut- te le cose sacre, e sotto il velo di una re- ligione più purgata spargeva i dogmi sì dei Luterani ,, che dei Sacramcntarj . Cad- de dunque il Grataroli in sospetto di ave- re abiurata la fede Ortodossa , e divenuto reo presso i sacri Inquisitori del Santo Of- fizio P vedendosi vicino ad essere carcera- to, siccome ben si meritava, prese il par.- tiro di fuggirsene , e mendico si trasferì nella Rezia » . Ma salva la stima e la ve- nerazione , che si deve alF autorità di cosi riputati Istorici , esigge V amor del vero > che io faccia riflettere a miei lettori , che siccome nessuno de' medesimi ha citato ve- run documento in prova di quanto hanno riferito , così io non sono tenuto a con- formarmi alle loro asserzioni, e specialmen- te a quelle del Papadopoli , perchè secon- do che lo stesso scrive (22), il Vermilli abbandonò Padova Tanno 1527., tempo nel quale il Grataroli non solo per anco era stato in quella Città , ma di piti non contava allora se non Y undecimo anno di sua età . Prescindendo adunque dall' auto- rità dei nominati scrittori sulla condotta del Grataroli , sono d' opinione , che non abbia giammai abiurato la cattolica religio- ne , né che mai abbia scritto proposizioni contrarie alle dottrine della medesima; ben- sì varie circostanze di sua vita , ed in oltre quanto hanno scritto di lui parecchi oltramontani , possano cagionare gravissimi sospetti che ancor esso sia sortito dall' Ita- lia per motivo di religione . Ma certa co- vi ò che qualora fosse stato gravemente sospetto di errori contro la nostra Santa Cattolica Chiesa , e molto più disseminato- re palesemente di quelli di Lutero e de' Sacramcntarj , non sarebbe stato aggregato al Collegio de' Medici dalla sua patria, non averebbe potuto vivere sicuro e tranquillo in Bergamo per lo spazio di undici anni -> quanti ne scorsero dall' anno della sua ag- gregazione pìV almo Collegio de' Medici si- no all' anno 1550.^ in cui sortì d'Italia; essendo senza alcun dubbio il sacro Tribu- nale della Santa Inquisizione in quel tem- po vigilantissimo, e la nazione Bergamasca zelantissima essendo stata in qualunque tem- po dei santissimi Dogmi della Chiesa Ro- mana . Di più ciò , che deve maggiormen- te convincere i miei lettori, che il nostro Gii- lielmo non abbia abbiurata la sua religio- ne • pubicamente , si è il leggersi nella Dedicatoria dell' altre volte citato libro (23) » Re girne n Omnium iter agentium » questa protesta » : riguardo alla mia per- sona P che mi trovo profugo > e lontano dalla mia patria , dalla quale sono più di dieci anni , che per la Dio mercè mi tro- vo absente per puro amore della verità , e della giustizia »: dunque non per abbiu- rare la religione ; che anzi sulla fine della medesima Dedicatoria dopo di avere nar- rato che ancora la famiglia del Principe suo mecenate si era già da un secolo stabi- lita in Germania , ed abbandonata V Italia , fa il seguente voto »: voglia però il poten- te e giustissimo Dio^ che per la maggior sua gloria , se così piacerà anche a sua Divina Maestà un giorno si possano rivedere le nostre patrie -(24), Oltre di che 12 niente si trova negli scritti del Grataroìi , che lo dimostri o seguace degli errori che infierivano in quello sfortunato secolo , o contrario a verun dogma Cattolico Roma- no ; anzi air opposto posso con ragione dedurre dalla Prefazione premessa dal me- desimo nel principio della seconda edi- zione del suo libro De Incantationibus di Pietro Pomponacio (25) che egli per io meno sino air anno 1567., cioè a di- re sino al penultimo della sua vita si con- servasse , e si pregiasse di vivere attacca- rissimo alla religione Ortodossa: poiché ec« co la sua dichiarazione (26) » ivi , co- si parla de' suoi commenti ai libri di Poni- jxmacio , si spiegano secondo le più sane dottrine della Fede Cattolica varj dei più difficili capi e quistioni di Teologia e di Filosofia , e da per tutto vengono illustra- te da molti diversi tratti d' Istoria dall' Autore , il quale si sottomette intieramen- te al giudizio delle Scritture Canoniche e elei Santi Dottori ». Ora come mai dopo una cosi pubblica protesta e dichiarazione, si deve scrivere, che il Grataroìi abbia ab- bi arato il Catolicismo , e professata la re- ne Protestante, Ma quella poi che so- vra ogni altra ragione mi fa credere ohe f;li sopracittati scrittori abbiano preso sba- glio , si è che il Padre Donato Calvi , ai- tretanto religiosissimo quanto minutissimo compilatore della Storia di Bergamo e del- la maggior parte degli Uomini di lettere Bergamaschi nella sua Scena Letteraria (27), e nelle sue Effemeridi, (28) avendo diffusamente parlato con molta lode della vita e delle opere di questo eccellente Me- dico , e Filosofo , non scrive che per ab- biurare la religione abbia abbandonata la sua patria ; anzi ne parla in modo , dan- do moltissimi encomj anche alle sue virtù morali, che non lascia alcun luogo di du- bitare , che creduto non Io abbia Cattoli. co, e che avesse il menomo sospetto, che si fosse portato in Germania per professa- rvi T eresia: perchè ecco come dice: » Non si ponno di questo virtuoso descrivere le azioni senza levarsi dalla strada battuta del- le dozzinali lodi » . Quando air opposto di parecchi altri , quantunque dottissimi Letterati , tra' quali Girolamo Zanchi , che avendo per loro infelice sorte abbandona- ta la Romana Cattolica Religione per pro- fessare tra"* Luterani la pretesa riforma , non solo non ne ha fatti gli Elogi, sicco- me kcc del Grataroli, ma neppure ha vo- l 34 luto registrare i loro nomi nelle sue Ope- re . Né la pia e religiosa penna del colto Poeta Antonio Tirabosco (29) Dottore di Sacra Teologia ^ e Rettore titolato di S. Michele dell'Arco averebbe scritto ed uni- to all' elogio del Grataroli composto dal Padre Donato Calvi il leggiadro Sonetto , quantunque lo stile del medesimo sia se- condo il genio del suo secolo , che in- comincia : » Questa tomba non è funesto avello » Conviene però altresì confessare , che la sua improvvisa partenza dalT Italia , il suo stabilimento nelle Città infette d' eresia , il commercio epistolare che mantenne con Girolamo Zanchi , e con Teodoro Beza , ed ugualmente con molti altri de*' più fa- natici novatori di que' tempi, come si rac- coglierà nel progresso di questa vita , ed il latte infetto succhiato nella sua fresca età nello studio di Padova , abbiano dato motivo di giudicare, che facilmente si fos- se accomodato ancor esso a pensare e par- lare , siccome facevano tutti quelli, i qua- li nel suo secolo desideravano d' essere ri- putati sublimi e peregrini ingegni , e che però presso gli imperiti zelanti , e gli in- vidiosi de' suoi talenti, e del suo sapere 35 cadesse in grave sospetto che avesse solen- nemente abbiurata la Cattolica religione , e pubblicamente professata la protestante; e questo sia stato il vero motivo , che lo constringesse a ricoverarsi in Germania • Non voglio in oltre ommettere un' altra ragione, che hanno tutti quelli che preten- dono , che il Grataroli abbia abbandonata la patria per motivo di religione , senza però che abbiano dimostrato , che egli giammai insegnasse errori, o abbracciasse la setta di qualche eresiarca , sebbene lo sup- pongano li sopraccittati scrittori . Questa nuova ragione è perchè Girolamo Zanchi scrive quanto segue a Giusto Voltejo (30): » Mi congratulo con voi della pace , e del- la concordia , che tranquillamente godete , e che al numero degli ottimi e dottissimi Uomini , di cui abbonda la vostra scuola abbiate aggiunto il veramente pio e vera- mente dotto Medico Gulielmo Grataroli . Spero che ancor esso sia per diportarsi presso di voi in modo che non abbiate da pentirvi di averlo costì chiamato , e che voi altresì siate per trattarlo in guisa, che non abbia giammai di lagnarsi di esservi venuto . Nella mia , e sua patria era tenu- to in molta stima e venerazione , ed era 3* molto ricco . Il zelo soltanto per la pietà e per la religione lo rese povero in mo- do j che ultimamente gli è stata confiscata persino la dote alla di lui moglie , che ascendeva a coronati ottocento, unicamen- te perchè volle seguire il marito e la sua religione . Non dubito pertanto , che se vi sta a cuore la pietà' e la virtù , vi sa- rà carissimo questo uomo illustre sì per la pietà, che per la virtù. State sano ». Ad ogni modo mi confermo maggiormente , che non abbia abbandonata la patria per abbiurare la religione , mentre non poteva essere malcontento della medesima 5* poiché era molto onorato ed assai stimato, goden- do tutte le comodità possibili , ritrovando- si molto ricco e bene accasato con una moglie virtuosa ed amorosa , che con ra- ro esempio volle seguirlo in Germania col sacrifizio di quanto possedeva . Si è vedu- to chiaramente da quanto ne scrive il Zanchi nella riferita lettera, in grazia del- la quale giacche si è dovuto rapportare Y azione virtuosa della leale compagna di Gu- lielmo . Diro adesso , che questa era Bar- bara Nicosi : ma il tempo in cui avesse seco contratto matrimonio , e la Città nel- la quale fosse nata,, per quante ricerche ab- 37 bia usate non mi è riuscito di averne preci- sa notizia « Non posso affermare con sicu- rezza in quale Città della Germania siasi primieramente ricoverato appena sortito dair Italia : nulla di meno potrei credere che la risoluzione presa di abbandonare la patria sia nata nel Grataroli unicamente per quel genio che hanno tutti i letterati per la quiete e per la tranquillità ; e que- ste non poteva sicuramente godere in nes- suna parte dell' Italia , perchè era piena di confusione e di disordini cagionati dal- le passate guerre , dalie innovazioni de* governi , e per la vigilanza e timori in cui viveva la Corte di Roma , accioc- ché non s' introducessero in queste no- stre parti gli errori di Lutero e le oltra- montane opinioni % siccome ne parlano tutte le Istorie di quel secolo • Essendo in quel tempo le Città della Rezia libe- re dalle guerre e da' stranieri governi ^ godevano tanta pace e sicurezza, che sem- bravano divenute V asilo di tutti i più ar- diti genj amanti di pensare e di parlare con libertà • Così Guglielmo sedotto dair esempio di parecchi suoi amici e conoscen- ti , forse per questa unica ragione ^ avrà abbandonata la patria , indirizzando i suoi 2« passi in quelle parti . Tanto più che rile- vo aver sempre conservata una costante amicizia ed una continuata corrispondenza con Girolamo Zanchi sino dalla sua prima gioventù, e ritrovo una lettera nelle opere dello stesso Zanchi allora dimorante in Mar- purgo , nella quale parla del Grataroli di fresco arrivato in Germania. Con questo fondamento , posso stabilire , che il primo piede T abbia posto in Argentina , e colà fosse raccomandato dal Zanchi a Giovanni Garnero pubblico Professore in quella Uni- versità , mentre nella detta lettera , che quasi intiera dal latino ho tradotto , per- chè rara , perchè interessante per le noti- zie che in essa si leggono , e perchè fa egualmente onore al buon animo dello Zanchi, ed alle virtù del Grataroli, si leg- ge: (31) » Ecco finalmente, carissimo com- pare , che se ne giunge presso di voi il tanto desiderato non dirò mio , ma piut- tosto vostro Gulielmo Grataroli , personag- gio veramente , siccome in fatti non du- bito che lo troverete , in materia di reli- gione purissimo ed irreprensibile , e nello stesso tempo nella medica scienza eccellen- tissimo . Voi ben vi rammentare te , come allorché avevo la bella sorte di trovarmi 39 presso di voi, non cessava di commendar- lo , e che ve lo raccomandava appunto per coteste due sue doti e singolari virtù. Non dubito punto, e sono pieno di fidu- cia , che tosto che Y averete veduto , con- correrete con tutti i vostri voti ad appro- vare gli encomj giustamente al medesimo tributati. Egli è a dire il vero piuttosto bruno e fosco di colore e di capelli ; ma lo sperimenterete in tutto , sì ne suoi di- scorsi , che nelle sue azioni ed affari can- didissimo , onesto e sincero , in guisa che sovente a cagione di tale troppo suo sin- cero carattere incontra Y odiosità e la di- sapprovazione degli uomini di corta pene- trazione e di poca esperienza del mondo . Voi stesso , Compare carissimo , vi trovate in un consimile ruolo ; e per verità ciò non ostante , conforme voi medesimo ave- te imparato dall' uso e dalla esperienza , è necessario , o per lo meno giova più nei giornalieri nostri discorsi e conversazioni sa- per dissimulare e serbare le nostre giusti- ficazioni a tempo e luogo più commodo e più opportuno, non essendo tutti gli uo- mini dotati dello stesso candore, della stes- sa onoratezza , e della medesima probità # Sarà dunque vostrp impegno adesso , ve- 4° neratissimo Compare, giacché avete per cosi lungo tempo costì dimorato , e che avere conosciuto i costumi ed il naturale di tat- ti assai meglio di questo Medico , istruirlo e diriggerlo come debba condursi cok tut- ti, conforme avete usato con esso meco, al- lorché giunsi in Argentina : sostenere , di- fendere il di lui onore ed estimazione , e prestargli ogni buon servigio, come si con- viene dall' amico air amico , e dal fratello al fratello . Mi e nota la vostra pietà , so quale sia il vostro amore per i vostri si- mili : conosco quale sia il candore dell' animo vostro: so in fine, ed ho sperimen- tato quanto sia grande la vostra benefi- cenza verso tutto il mondo . E però non dubito che voi non siate per giovare ai Grataroli assai più di quello eh' io non saprei da voi ricercare • Concedetemi che io vi rammemori , che mentre si trovava ancora in Francia Pietro Vermilli , appena ricevette le mie commendatizie presso il Beza a vostro favore , ( che effettivamen- te molto aggradì quanto di voi scrivevo in vostra lode ), vi fece ogni buon ac- coglimento e buon trattamento , e si con- solo di aver scoperto •> che tutto ciò , si era sparso contro la vostra persona % erano 4i prette calunnie; e non dubito che se non vi hanno ancora invitato -> presto non sia- no per invitarvi , perchè abbisognano di soggetti di merito simili a voi » . Dopo di- verse altre materie , che non appartengo- no a Gulielmo , così termina questa lette- ra » Averete nuove del mio stato , e di questa Città dal nostro Grataroli. State sa- no, e salutatemi anche la Comare in no- me ancora della mia Conserte » . Tratte- nutosi poco tempo il Grataroli in Argenti- na , T amico suo Girolamo Zanchi effica- cemente lo raccomandò a Teodoro Beza ^ , che allora dimorava in Basilea > dove era in grandissima riputazione , e godeva un sommo credito , e con il quale contrasse strettissima amicizia • Benché il Beza fosse assai cauto e circospetto nelf elezione de* suoi amici ; siccome osserva il Maizeaux Commentatore del Critico ed Istorico Di- zionario di Pietro Bayle all' articolo Beza j ove riporta le seguenti parole di S. Fran- cesco d« Sales (32) »: non faceva ( par- la de! Beza ) passo senza un cumulo gran- de di precauzioni , e senza pigliar cento e mille misure ., non costumando di pra- ticar nessuno senza esser sicuro d' una in- veterata conoscenza » ; pure divenne suo 42 intimo confidente , come appare dalle let- tere del Beza Latine trasportate in lingua Italiana , che qui credo cosa necessaria di intieramente riportare , essendo le medesi- me rarissime, ed assai difficili in queste no- stre parti a ritrovarsi (33) • A GULIELMO GRATAROLO MEDICO E FILOSOFO. Mio caro Grataroli ho ricevuto la vo- stra graditissima lettera unitamente ai con- saputi libri , dei quali vi rendo infinitissi- me grazie; ma averei anche assai più gra- dito , se nello stesso tempo mi aveste spe- dita queir opera del nostro Celio , (34) » Dell Amplerà del regno di Dio » stam- pata nella Rezia ^ che vi avevo ricercata % e vi prego che mi giunga più speditamen- te vi sarà possibile . L' importo della me- desima vi sarà contato da questo nostro Crispino . Circa il libro di Pomponacio non ho ancora avuto tempo di vederlo : subito che Y averò letto , vi scriverò cori piena libertà il mio sentimento • Riguardo alla connota confessione (35) intanto io non ve ne ho spedito la copia , in quan- to che supponevo ne andassero intorno da 4? per tutto , perche di questa mi sono state da diverse parti scritte moltissime lettere ♦ Vi auguro perfetta salute ottimo mio Fratello . (3 gli prenderanno i Librari suoi compagni di viaggio , e con loro comodo mi saranno portati • Vedete adesso in che modo > e con quanta libertà mi prevalgo delle vostre grazie : comandate ancor voi scambievol- mente tutto ciò che io possa fare per voi , ed in vostro nome , e vivete sicuro ^ che siete da me sommamente stimato ed amato » Appena arrivato in Basilea ^ non tan- to per le raccomandazioni , quanto ptrr la sua virtù fu ricevuto Professore di Medi- cina in quella Città , in cui esercitando pubblicamente T arte sua fece mostra del suo perspicace talento e della sua profon- da dottrina , non solo con le erudite ope- re j che diede alle stampe ^ ma eziandio colle prodigiose cure che fece . Onde in brevissimo tempo in tanta fama salì ^ che 4* passato appena il corso di circa due anni venne ricercato con grande impegno dal!' Accademia di Marpurgo a coprire la Cat- tedra di medicina, essendo mancato di vi- ta Corrado Kuvnero : il che diede giusto motivo al Zanchi di congratularsi con il Voltejo , come si è veduto neir enunciata lettera , del fortunato acquisto , che fatto avevano i Marpurghesi di un cosi famoso Professore . Non fece lunga dimora il Gra- taroli in Marpurgo , quantunque assai sti- mato ed amato .> poiché appena passato il corso di un anno, con universale dispiace- re di quella Città a Basilea fece ritorno . Quali fossero i veri motivi, per i quali co- sì presto abbandonasse una Città nella qua- le era da ogni sorta di persone gradito amato e ben veduto , dove copriva una luminosa Cattedra , e godeva un abbon- dante provvisione, non mi è sortito di rin- venirli . Se presto però fede a Pietro Ni- gidio (40) , il quale per la particolare sti- ma , che professava alla virtù ed alle rare doti di questo celebre Medico Filosofo ne scrisse in versi la vita , sembra che abbia abbandonata la Città di Marpurgo, o per- chè l'aria troppo rigida di quel clima non fosse coufacevolc al suo temperamento , o 47 perchè avesse impressi nell' animo i piace- ri , i comodi , ed i vantaggi , che goduti aveva in Basilea , ove fece ritorno . Ecco i suoi versi : » Nobilis hunc mìfit Catàs Bafilea «, fed anno » Vix ferrici exacio rurfus eo redìit : » Sire quodHaJJiaco non pojjet vivere coe/o> » Sive quod in votis urbs Bajìlea forct. Non si deve però credere , che do- po H suo ristabilimento in Basilea siasi Gu- lielmo abbandonato all'ozio ed alla quiete > e che abbia trascurato il lodevole metodo de' suoi studj e delle sue fatiche , perchè anzi le erudite Opere date alla luce in cia- scun anno in cui visse , sono una prova evidente , che tutto il tempo nel quale non era occupato alla cura degli infermi > o pure ad istruire dalla Cattedra i suoi scolari, lo impiegava a comporre delle ope- re di varie qualità , che versavano sopra materie ed argomenti utili e necessarj air umanità , per soddisfare al vivo desiderio , che sempre nudrì di recare giovamento al- le persone d' ogni classe e d' ogni età • Molte furono le opere , che fece sortire da^ pubblici torchj di Basilea , e tra que- 48 ste la prima a me nota fu quella, che ha per titolo » Prognostica natura Ila de terri~ porum tnutatìonè perpetua ordine littera- rum » impressa da Jacopo Pareo Y anno 1552., che con qualche aggiunta nel suc- cessivo anno fu parimenti ristampata in Basilea da Michele Episcopio, indi in Zu- rigo dal Gesnero nell'anno * 5 $• e ^a Gabriele Coterio in Lione nell* anno istes- so, ma più vicino a noi da Giovanni Ve- chelio in Francfor Tanno 1591. Questo erudito utilissimo libro con elegante e giu- diziosa lettera dedicatoria primieramente lo indirizzò alla Maestà di Odoardo VI. Re d' Inghilterra rapito nello stesso anno ai viventi . Il Grataroli , che bramava per questa sua fatica un Mecenate coronato e potente , dedicò la seconda edizione assai più corretta ampliata e perfezionata a Mas- similiano II. Re di Boemia, del quale ono- re fece prevenire quel Monarca col mezzo di Giuseppe Salando Archiatró della Sere- nissima sua Sposa , e da lungo tempo in- trinseco amico ed affezionato suo concitta- dino , come si rileva dalla lettera dedica- toria de7 suoi Opuscoli, dove scrive (41)» Raccomando poi umilmente alla vostra Maestà , e tutta intieramente consagro la 49 mia persona . Quale io mi sia^ se da altri per la troppa distanza dei luoghi non vi fosse noto * lo potrete agevolmente sapere da Giuseppe Salando eccellente e perspica- ce Medico della Reale vostra Sposa , col quale già da lungo tempo ci siamo fami- gliarmente trattati » . Non rincresca al let- tore di questa vita n se interrompo 1' ordi- ne della Storia per inserire alcune notizie relative ad un mio Compatriota di sommo grido e d' inestimabile merito nell' arte me- dica y e che fece molto onore alla Città in cui nacque. Sortì i suoi natali Giuseppe Salando in Bergamo , nella sua fresca età studiò medicina in Padova , conseguì la laurea dottorale, coprì nell'anno 1540, in quella Università la Cattedra della seconda scuola di medicina pratica straordinaria nei giorni di vacanza , che tre anni innanzi era stata occupata da Guglielmo Grataroli (42). Dopo due annij cioè l'anno 1542. succedette il Salandi a Girolamo Donzelli- no nella Cattedra della seconda scuola di medicina teorica straordinaria : esercitò la me- dicina in diversi luoghi e Città della Lom- bardia : indi passò nella Stiria , in cui per la felicità delle sue cure si rese così cele- bre e rinomato , che Ferdinando Impera- 4 tore verso gli ultimi anni di sua vita lo fece venire alla sua imperiai Corte ^ e fu dichiarato Archiacro Palatino sotto Massi- miliano II. Passato a miglior vita Massimi- liano , il Salando si trasportò in Milano , dove esercitò per lungo corso di tempo con favorevole sorte la sua professione • Finalmente carico d' anni , ma nello stes- so tempo forte e vigoroso, si ritirò in Sa- lò territorio Bresciano, in cui stabilì il suo soggiorno , e dove mori Y anno 1 6 ; o. nella sorprendente età di cento e più an- ni , Ebbe un figlio professore anch' esso di medicina chiamato Ferdinando, il quale as- serisce , che il padre suo diede alle stam- pe in Milano un volume di consulti me- dici , ed in Venezia un erudito trattato » De Panacea , feti clixìr vitti? » , e dicesi essere lui stato il primo , che un cosi ef- ficace rimedio ritrovasse » (43) Ritornan- do alle opere di Gulitlmo stampate in Ba- silea trovo che nell'anno 15 67. con le stampe Heripetrine diede alla luce il libro di Pomponacio » De Incantino nìhus » che in quel secolo ed in que* tempi faceva grandissimo strepito, siccome a nostri gior- ni è s:guito delie opere di Voltaire e di Rousseau appresso di coloro, che non ama- 5* no le letture troppo serie e profonde , e lo dedicò a Federico Conte Palatino suo protettore , siccome aveva fatto dieci anni prima dell' opera stessa con il Principe Ot- tone Enrico Elettore Palatino , benché ac- cresciuta e decorata la prima di molte no- te , ed osservazioni eruditissime; per le quali si rileva dalla dedicatoria premessa alla seconda edizione , che venne il Gra- taroli onorato di obbliganti ringraziamenti fatti con graziosa lettera scrittagli di pro- prio pugno da quel magnanimo Elettore , dove dice » (44) La parte di questo li- bro, che tratta delle cause degli effetti na- turali , o sia degli Incantesimi , fatta da me stampare , sono già più di dieci anni , T avevo dedicata e spedita air Illustrissimo Principe Ottone Enrico di felice memoria, e sua Altezza non isdegnò di ringraziarmi con lettere di suo proprio pugno , e di assicurarmi di esserne memore in avveni- re , lo che potrà seguire nell' altra vita , poiché poco dopo per grave infermità ces- sò di vivere ». L'altra vantaggiosissima fa- tica { che nel tempo stesso sorti da torchj di Vindelino Richelio in Argentina , fu quella , che ha per titolo » Regimen omnium iter agentiurn » consagrata ad Ege- 52 nolfo Barone, e Signore di Bapolstein Ho- chen Ack e Gerolzeck presso Vassichin # Scelse quesxo Principe per suo Mecenate , essendo originario anch' esso d' Italia , e sortitone per i medesimi motivi di Guliel- mo , benché in tempi assai più rimoti , leggendosi nella sopracitata Prefazione . (45) » Finalmente lo splendore della vo- stra nobiltà, che non va disgiunto da una sincera pietà e da un rispettabile dominio, è penetrato sino nelle mie stanze ; ed es- sendo ancor' io Italiano , ho potuto age- volmente avere contezza anche della forza dell' antichissima Italiana vostra origine ; e se fosse lecito paragonare le picciole cose con le grandi , vedo che nei siamo stati costretti ad abbandonare le proprie abita- zioni per motivi non affatto dissimili ., ben- ché in tempi assai differenti . Faccia però 1' onnipotente e giustissimo Dio per la maggiore sua gloria, se così piacesse anche a sua Maestà , che un giorno si possano rivedere le nostre patrie » . Fu stampato ancora in Basilea da Lodovico Lucio il dottissimo suo trattato , che intitolò » Po jlis Dcjcripuo i Caujja y Signa omnigena * & Vrocjervaùo » , il quale venne dedicato al Nobile,, e Magnifico Ascanio Marzo Ani- 5? basciatore Cesareo presso gli Svizzeri, ami- cissimo sino da lungo tempo di Gulielmo. Devo altresì alle sopracitate Opere aggiun- gere un libro sopra un importantissimo argomento, quale è quello della sanità dei Letterati , con questo frontispizio » De hit- te rato rum , & eorum qui Magiftratum gc- runt confervanda valetudine » . Questi ebbe così fortunato incontro , che venne tradot- to da Tommaso Neuton nella lingua In- glese, e fatto stampare in Londra Tanno 1574. Effettivamente il Grataioli ha trat- tato un tale argomento del tutto nuovo sino a sue i tempi con tanta chiarezza e giusto criterio, che non la cede né al Ra- massini, né al Pujati, né al Tissot; i qua- li hanno recentemente versato sopra una così rilevante materia . Dal Catalogo dell* altre sue opere , che per minor noja del lettore riporterò terminata che sarà intera- mente la presente vita, si vedrà essere que- ste in sì copioso numero, che recherà sor^ presa a chiunque in quale maniera le ab- bia potute scrivere , massimamente riflet- tendo che questo celebre Medico dalla sua giovanile età d' anni ventiuno sino all' ul- timo giorno di sua vita , si trovò sempre nel gravissimo impegno di parlare daila , 54 Cattedra con incomodissima fatica, che re- ca irreparabile danno al petto ed ai pol- moni , ed a tutto questo aggiungendo i disagi dei lunghi e disastrosi viaggi da es- so fatti , la mutazione del clima , la pas- sione di dover vivere lontano dagli amici , dai congiunti, e dalla patria, e sopra ogni altra cosa le continuate esperienze chimi- che , alle quali era veementemente inclina- to, secondo che me lo rappresenta il Lin- denio , (46*) accusandolo di essere procli- ve air Alchimia » In Alchimia proclivis » , si conoscerà che questo infaticabile Filoso- fo non poteva godere lunga vita . In fat- ti , benché avesse sortito un sano e robu- sto temperamento , e sempre fosse vissuto assai moderato , lontano dalle brighe po- litiche, e dai dissidj scolastici a segno che in que' torbidi tempi di controversie ripie- ni egli non impugnò giammai la penna contro alcuno , né si trova eh' altri abbia scritto contro di lui e che anzi moltissimi Apologisti si ritrovano , patrocinatori de' suoi scritti , e delle sue opinioni : ad ogni modo contratte alcune infermità, alle quali vanno soggette le persone di lettere , con- forme egli stesso aveva istrutta l'umanità) dovette soddisfare dopo una penosa inalar- ss tia di molti mesi all' ultimo tributo della natura nel maggior v'gore de' suoi anni * e nel tempo appunto della sua più lusin- ghiera fortuna nell' ancor fresca età d' an- ni cinquantadue , quattro mesi , e venti- tré giorni , avendo cessato di vivere neli' anno 15 £8. il giorno decrmosesto di Apri- le . Da ogni classe ed ordine di persone , non solo della città di Basilea e di tutta la Germania , ma ovunque era giunta la fama della virtù e della dottrina di Gua lielmo, fu compianta la sua morte, poiché avevano perduto uno de' più esperti Medi- ci , ed uno de* più riputati Filosofi di quel secolo • Dove si tratta degli uomini di singolare virtù e di non ordinaria dot- trina tutto deve interessare : non ommet- terò per ciò di far osservare , che il Gra- taroli era di una figura assai bene pro- porzionata , ed aveva la cute e la barba di colore bruno , per quanto ha lasciato scritto Girolamo Zanchi nella sopracitata lettera (47) a Giovanni Garnero . Argo- mento incontrastabile della celebrità , che si era acquistata, si è il ritatto , che tro- vasi nella Biblioteca Calcografica di Gio- vanni Boissard degli uomini illustri per virtù ed erudizione di tutta Y Europa stara- 5* pata iti Francfort nell'anno 1^50. a spe- se di Giovanni Ammonio , inciso in rame da Sebastiano Furehio , sotto del quale ritratto si leggono i due seguenti latini versi : i'ìGratarolusV atriaw linquens, acque Itala nira, » Germano^ inter clami t arte viros . Da questa calcografica Biblioteca appunto ho tratta V effigie di Gulielmo , che ho posto nel frontespizio di questa vita . So- pra tutti gli altri però che maggiormente si addolorassero per questa perdita fu f inconsolabile sua fedele sposa Barbara Mi- cosi , che dopo di avere continuamente seguite le varie vicende del marito , ab- bandonando amici , congiunti , patria , e persino la sua dote istessa , intraprenden- do lunghi e disastrosi viaggi., dovette dell' amato sposo restarne priva . Cotanto però fu sensibile ad una cosi improvvisa dis- grazia , la quale era senza alcun dubbio la maggiore che le potesse accadere, che con raro esempio di costante benevolenza con- iugale que-ta grata e virtuosa moglie per dare anche dopo morte al marito un du- revole testimonio dell'amore, che gli ave- S7 va sempre conservato , fece chiudere le fred- de sue ceneri in un avello di marmo, so- pra del quale fece scolpire la seguente iscrizione . (48) GULIELMO GRATAROLO BERGOMENSI ARTIUM AC MEDICINA DOCTORI MEDICIQUE FILIO IN MEDICORUM BASILIENSIUM COLLEGIUM COOPTATO OB RELIGIONEM EXUI4 CONIUGI CARISSIMO BARBARA NICOSIA F. C, OBIIT j£TATIS SU E ANNO LII. CHRISTI MDLVIII. DIE XVI. APRILIS. Non fu soltanto il Grataroli onorato e stimato finche visse , ma ancora dopo che più non si trovava tra i viventi ha costantemente e senza alcuna inteìruzzione goduta la stima, e si è tenuto in altissimo pregio da tutto il mondo dotto . Nessun Medico di grido , nessuno Bibliografo , e nessuno Scrittore di Storia Letteraria di qualunque nazione e religione ha tralascia- to di fargli giustissimi elogi e di profon- dergli infiniti encomj sino a questi ultimi 58 secoli . Pietro Nigidio (49) il Seniore Iia composto un latino Poema per decantare la virtù e la dottrina di questo Medico Filosofo . Giovanni Jacopo Boissard (50) lo chiama Medico e Filosofo eccellentissimo e sagacissimo. 1/ erudito Signore de Thou (51) l'appella famoso Medico di Bergamo. Antonio Teissier (52) lo caratterizza per un uomo di una pietà e di una dottrina straordinaria. Luigi Moreri (53) gli dà il titolo di Medico Filosofo degno di cele- brità . Il Signor d'Eloy (54) scrive che fosse uno de' più celebri medici del suo secolo. Nicolò Comneno Papadopoli (55) gli da l'elogio, qual soggetto nobile, di profondissima dottrina , e che ha decorata Y Università di Padova . I dotti Autori del nuovo Dizionario Storico Portatile (56) lo nominano Medico valoroso . il nostro Padre Donato Calvi (57) benemerito rac- coglitore della civile e letteraria Storia di Bergamo gli dà i gloriosi epiteti di pro- fondità di sapere e di sublimità di dottri- na , di lume della medicina , e di virtù e di azioni superiori ?d ogni lode . Tribu- tarono simili meritati panegirici a Guliclmo Grataroli , dovunque ebbero l'opportuni- tà di rammentarlo nelle loro opere anche a 59 dottissimi Michele Gulielmo Linghelscheim (58) . Abramo Bucholcer (59); Elia Rus- nero {do); Ermanno Coniugio (£1)5 Pas~ quale Gallo {62) ; Paolo Frehero (tf j) ; Giovan Antonio Vander Linden (64); Gior- gio Abramo Mercklino (6 f) ; Giovanfran- Cesco Niceron (ótf) ; Ermanno Boerha- ve (6*7) ; Alberto Haller (6"8) ; Giovan- Jacopo Mangett (69) ; Antonio Kiccobo- ni (70): Filippo Tomasini (71); Jacopo Facciolati (72) ; 1/ autore delle Amenità Letterarie (73); Il celebratissimo Andrea Pasta (74) ; ed innumerabili altri dotti scrittori , che fatica troppo lunga sarebbe il yoìerli qui tutti riportare . Mi sia nulla- di meno concesso di chiudere la numerazio- ne di tanti valorosi Letterati , e nello stes- so tempo terminare la vita di Gulielmo Grataroli , col riferire quanto in lode del medesimo hanno lasciato scritto il vera- mente erudito e sommo critico Pietro Bay- le (75), ed il dotto Signor Maizeaux (76) suo illustratore . Il primo lo chiama sa-* pientissimo Medicò , ed eccellentissimo nel- la scienza fisonomica ; il secondo chiude il Commento all' articolo » Gratarolus n ? con questo onorifico e meritato encomio , il quale acciocché nulla perda della forza 6o ed energia io trascriverò nella lingua ori- ginale , in cui fu scritto dall' autore me- desimo • » On ne lui fcauroit refusar l" èloge d! avoir cu à coeur le bien public ^ puisqà il à cherchè non feulement les remedes^ qui peuvent jervir aux Magifrats , mais aujjl ceux qui font propres a toutes forte s de vojageurs . Il ri a pas oubliè les Hommes dy etude , il a tachè de leur fournir des fecours et pour la confervation de la fan- tè , et pour la confervation , et V angine n- tation de la me moire. Un homme qui leur fourniroit la deffus ce , de quoi ils ont befoin, mèriteroit les honneurs divins dans la republìque des lettres . La mèmoire y ejl prefquc auffi nèceffaire que la vie »«, €i CATALOGO DELLE OPERE DI GULIELMO GRATAROL1 CON VARIE ANNOTAZIONI. N on avendo potuto aver ^ ne vedere se non una piccola parte delle opere di questo dotto Medico Filosofo , ho dovuto formare il presente Catalogo sopra altri Cataloghi e Notizie de' suoi scritti lasciati dagli Scrittori della sua vita , i quali per essere di differenti nazioni , di religione e di professione diversa , e perchè scrissero in tempi assai distanti V uno dair altro , t loro Cataloghi si trovano mancanti , alte- rati , confusi , senza data né di luogo ^ nò di stampatore , e quello che è peggio pie- ni di difetti e di errori. Sono perciò assai lontano dal lusingarmi , che quello il qua- le io qui sottopongo sotto ai riflessi deir erudito leggitore , sia riuscito compito e perfetto , sebbene non abbia mancato né di fatica } ne di diligenza; ma tutti i miei sforzi sono stati infruttuosi ritrovandomi in una Città quasi dei tutto sfornita di 62 antiche opere oltramontane . Prevenuto dalle riferite circostanze chiunque leggerà questo Catalogo siccome era necessario , aggiungerò al medesimo alcune note , che credo indispensabili , e lo dividerò in ire Classi . In primo luogo le opere dal Gra- ta roli composte , in secondo luogo le Tra- duzioni da esso fatte , e per ultimo le al- trui fatiche, che in diversi tempi con sue note ed illustrazioni fece stampare . I. » Prognojlica naturalia de tempo- rum omnimoda mtuatione , perpetua & cer- ùjjìma Jigna rerum, quoe in Aere, Terra, aia Aqua funt , aut Jìunt , krevìter , & dare , ordine que alphabetico de J cripta per Gulielmum Gratarohun Medicum P/iy/i- cum y cuni Addinone undcam fìgnorum Mo- tus Terra: , ex Antonio Mi^aldo . Basilea? apud Jacobum Pareum . 1552. in 8. Ibi- dem apud Nicolaum Episcopium • 1 5 54. in 8. Tiguri 1555. in 8. Argentorati 16*55. in 8. apud Iacobum Ofemianum . V opera indicata , con le altre due » De Memoria reparanda t e » De Prje- diclione morum » > si trovano unite tiell* accennata edizione di Argentina alli Trat- tati di Chiromanzia , e di Astrologia natu- rale di Giovanni Indagine , o sia Giovali- ni Hagen dotto Certosino del decimoquin- to secolo ? ed al libro » De Sculptura » di Pompeo Gauricio Matematico Napolita- no . Perchè il Grataroli non venga taccia- to di superstizione o di puerile credulità a motivo delle cose da esso scritte parlan- do dei Pronostici naturali e della Predi- zione dei costumi , credo cosa necessaria fedelmente trascrivere la Protesta , o sia Avvertimento al Lettore, che si trova nel- la edizione di Argentina (77) » Devi poi » avvertire , che generalmente parlando le » cose dette si verificano nella gente gros- » solana y vale a dire di coloro , i quali » non sono rigenerati dallo spirito e dalla » grazia di Dio , perchè di questi è vero » ciò che dicesi della depravata natura in » Adamo , che » Naturce fequitur femina quifque fucc » : Ma air opposto i rigenerati » dallo Spirito Santo mortificano la pro- « pria carne con i suoi vizj , e con le » sue concupiscenze , sebbene la concu- » piscenza ed il fomite del peccato vi re- » stino sempre , e da moltissimi , o Dio , » anche pur troppo si riducano alla pra- » tica », A gloria di Gulielmo riporterò anche la sua opinione sopra la causa del flusso e riflusso del mare r avendo preco- 6A Aizzato più di due secoli prima quasi in- tieramente il sistema del rinomatissimo Ca- valiere Isacco Neuton circa lo stesso feno- meno : opinione approvata ed insegnata da quasi tutti i Filosofi posteriori a quel subitine Geometra » : Il moto periodico del- ia Luna ha grande predominio sopra li corpi fluidi , quindi fa che il mare s in- nalzi e si abbassi ^ singolarmente per una particolare di lei influenza , e ne segua il flusso , ed il riflusso secondo i differenti aspetti relativi alla medesima , e secondo che questi accadono nella maggiore -> o minore forza della sua influenza : Accade ciò perchè la Luna ha bensì certa in- fluenza coir Oceano , ma non già coi la- ghi e coi mari di poco estesa superficie . Per la qual cosa mentre quel Pianeta si muove dall' Oriente verso il mezzo gior- no , fa che la superficie del mare s' innal- zi , e che conseguentemente ne segua il riflusso medesimo . Quando poi si muove dal mezzo giorno verso Y occidente fa che il mare si abbassi , e però ne nasce il ri- flusso . Similmente allorché la Luna si muove dall' occidente verso V angolo della notte , o sia da settentrione verso V o- i icnte , ne segue nuovamente il riflusso r> II. » Guliclmi Grataroli Bergomatis Artium > & Mediani? Docloris de Memo- ria reparanda , augenda > fervandaque , Liber omnimoda Remedia > & Pnzceptio- nes continens cujufivis facultans jhuliofis apprime utilis «, immo maxime necejjlvius , Tiguri ? apud Andream Gesneruni 1554. in 8. , Basilea apud Nicolaum Episcopium 1554. in 8., Lugduni , apud Gabrielem Coterium 1555. in 8., Francofurti apud Joannem Vichelium 1591. in 12. Ibidem apud Viduam Petri Fischeri 1596. in 12., Argentorati 16$ $. in 8. » Nel frontespi- zio dell'accennata edizione di Argentina si trovano queste parole : » Omnia ab An- afore correcla P ancia finis > 6' ultimo edi- ta «. La stessa Opera » De Memoria re- paranda » è stata stampata unitamente all' altro libro del Grataroli » De confervanda Valetudine » da Enrico Rantzovio . Ili » De Prcediclione morum ^ na- turaque hominum, cum ex infipeclione par* tìum corporis > tutu aids modis «> Anelare Gulielmo Gratarolo Medico , & Philojo- pho B ergo mate • Basilea 1554» in 8., Ti- guri apud Andream Gesnerum 1555. in 8. , Lugduni apud Gabrielem Coterium , &* Argentorati 1 6*5 3» Li tre accennati libri S 66 » De Memoria reparanda: De Temporum omnimoda mutatìone Prognofìica: De Prce* diclione morum » furono dati alla luce per la prima vo?ta dal Grataroli in Basilea , e dedicati ad Edoardo VI. Re d'Inghilterra; siccome pure la seconda edizione di tali Opuscoli fatta nella medesima Città nell* anno 1554. fu consagrata a Massimiliano II. Re di Boemia lutto questo evidente- mente si rileva dal primo periodo della Dedicatoria medesima al secondo dei com- mendati Sovrani , la quale cosi incomin- cia (J9) » Nello scorso anno, ottimo Re, per le pressanti istanze degli amici e del- io stampatore > sono stato costretto a dare alle stampe assai più presto di quello che averei desiderato tre miei libretti intorno ai quali erano già molti mesi che affatica- va , e perchè essendo assente , molti er- rori corsero nello stamparli, però riveduta di nuovo queir opera , non solo ne cor- ressi i difetti , ma in oltre impiegando ogni possibile diligenza ed applicazione , e prestandovi , come si suol dire , V ultima mano , F ho accresciuta di parecchie belle aggiunte a segno, che la presente edizio- ne è superiore alla prima siccome lo è un parto di nove mesi a quello di soli sette , *7 o pure Toro fino ali* argento • Avevo de- dicata la prima ad Edoardo VI. Re d' In- ghilterra , il quale innanzi anche di aver- ne notizia , non che di averla potuta ve- dere, fu costretto infelicemente a cambiare la vita con la morte ». Tale Dedicatoria fu scritta in- Basilea nel mese di Febbrajo deiranno 1554. Nondimeno non posso accertare in quale città siano stati stampa- ti li sopradetti Opuscoli la prima volta che dal Grataroli furono indirizzati alli due già nominati Sovrani . IV. » Pejlis Defcrìptio , Caujjoe > Si- gnu omnigena > & Proefervatio . Anelare Guliclmo Gratarolo Medico . Basilea? ; per Ludovicum Lucium Anno Salutis Huma- na? J 5 54, Mense Augusto; Lugduni, apud Gabrielem Coterium 1555. • La prima edizione di tale veramente aureo Trattato fu dedicata ad Ascanio Marzo Ambascia- tore Cesareo presso i sette Cantoni della Svizzera. Personaggio di molte cognizioni e virtù fornito ed amico di Gulielmo ; e questi appunto furono i motivi , che lo spinsero a sceglierlo per Mecenate con scrivergli : (80) » La vostra conosciuta virtù , e la non volgare vostra mansue- tudine , non meno che il vostro amore £8 per tutte le sane dottrine , e per la pie- tà , mi hanno costretto a dedicarvi quest' opera » . Perchè si veda quanto amava le massime di pietà e di religione conviene notare , che dopo di aver egli prescritti neir indicata sua opera li rimedj fisici con- tro la Peste , raccomanda con fervore li spirituali con queste parole (81) » Ma per brevemente indicare li remedj più for- ti , più giovevoli e generali , prima di tutto allontanate da voi la paura della morte , ma non già il santo timore di Dio . Non perciò doverete amare il peri- colo , né incorrervi temerariamente , se non sarete sforzati o dalla carità cri- stiana del prossimo , o dalla gloria di no- stro Signore Gesù Cristo > il quale devesi anteporre a tutte le cose » . V. » De Litteratorum > & eorurn qui Magijlratibus funguntur confermando, proe- fervandaque valetudine , illorum prcecipue qui oetate confiftentìoe 0 vel non lunge ab ca ab funt > curn ex probatioribus Aucto- ribus 3 tum ex ratione , & fideli praxi > & experientìa concinnatum . Basilea apud Henricum Petri 1555. in 8., Francofurti J591. in 12. apud Ioanncm Vchel ; Ibi- dem apud Nicolaum Hofmannum \6 17. ($9 in 8. » La stessa opera è stata tradotta nella lingua Inglese da Tommaso Neuton P e stampata in Londra Tanno 1674. in 1 2 . Questa dottissima opera è riferita dal rinomatissimo Medico Ermanno Roerhave nel suo » Methodus (ludii Medicorum » . VI. y> De Confervanda valetudine . Francofurti apud Henricum Randzov . Questa opera fu stampata unitamente all' ultima registrata dallo stesso Randzov • VII. » Re girne n omnium iter agen- tium . Basilea? apud Hemicum Petri \66\. Argentorati per Vendelinum Rihelium 1 s6%. in 12. Colonia? apud Petrum Hofmannum 15/1. in 8. V edizione fatta di tale uti- lissima opera in Argentina fu dedicata dal Grataroli » alla vera pietà, (82) e nobil- tà del chiarissimo Egenolfo Barone , e Si- gnore in Rapolstein Hochen Ack e Ge- rolzeck in Vassichin » 0 e nel frontispizio della medesima vi si leggono i seguenti la- tini versi . Ut peregrìnands vita ejl jubjecla procellis Aeris , & varìis undique prejja malis ; No/ira procelle* fi vario jìc turbine mundi Volpi tur incertis anxia vita rnodis. 7° Hoc bene pericolo Jervans prò tempore litro Tutìor utque voles carpe Vìator iter. VIII# De Laudibuj Medicina 0 ejus origine > progrejju ? militate . Argentora- ti i 5 £3. in 8. IX. De Pefle Thefes. Basilea? 1565. in 8. Apud Henricum Petri . X. De Vini natura , Artificio , & Ufu , deque omni re potabili . Basilea , Apud Henricum Petri . XI. Equorum P & Domejlicorum quo- rundam Ànimalium remedia $ senza data in tutti i Cataloghi da me veduti • XII. Lapidis Philojbphici nomenda~ turoe . Basilea 1 5 1 • La medesima opera trovasi inserita nel Volume in foglio stampato in Colonia Tan- no 1571. da Pietro Orstio , con il titolo Veroe Alchimia? Scriptores . XIII. De janitate menda . Argento- rati 15 6 5. Trovo quest* opera citata dal Mercklino nel suo Lindenius renovatus. XIV. De Thermis Rhoctias , & Val- lis Tranjc/ierìi Agri Bergomenjis . Si trova stampata tale opera per la prima volta da Tommaso Giunti in Venezia Tanno 1553. nella sua copiosa raccolta di tutti quelli y fi che sino alla detta epoca avevano scritto sopra i Bagni , ed è riportata alla pagina 192. , con questo titolo Guìlhdmus Gra- tarolus ad Corradum Gefnerum Medicum Tis'urimim de Thermìs Jxhoetìcìs Tutti o quelli i quali a mia cognizione hanno par- lato di questo trattato di Guliclmo , sia neir occasione di dare il Catalogo delle sue opere , o • sia per semplice erudizione , e perfino il nostro Padre Donato Calvi , non hanno citata nessun' altra edizione della stessa opera , che quella dei Giunti % e tutti ne fecero sempre autore il Grata- roli , senza mai mettere in dubbio questo punto d' Istoria letteraria . Ciò nondimeno non deve recare maraviglia , particolar- mente delli scrittori oltramontani , e spe- cialmente di quelli del decimosesto secolo : ma fa bensì stupore , che siasi continuato ad attribuire al Grataroli un simile tratta- to , dopo la nitida e ben corretta edizio- ne fatta dal valoroso Cornino Ventura X anno 1582. in 4. di tutti i dotti Medici Bergamaschi , che avevano scritto sopra i Bagni di Tres^ore ; poiché apparisce , ed è anche evidentemente provato da quel diligente stampatore , e dagli eruditi e perspicaci fratelli Licini suoi direttori, che il trattato , che porta quel titolo , appar- tiene sicuramente a Bartolommeo Albani Medico Collegiato della Città di Bergamo., scritto dal medesimo sino dall'anno 1470., vale a dire quasi un secolo prima della indicata edizione Veneta di Tommaso Giun- ti • Di fatti T Opuscolo dell' Albani termi- na precisamente con questa data : anno mìllejìmo quadrigentefimo y & feptuagefimo de menje Julii die vìge fimo Ceptimo . Per ExeelL Artìum 0 & Me dicince Dociorcm Bartholomceum de Albano. Si fa ancora as- sai ' più manifesta tale verità da quanto afferma il Cornino alla decimaquarta pagi- na della sua edizione degli Scrittori Berga- maschi circa li Bagni Trescoriani , nella annotazione seguente posta in fine dell* Q- puscolo del sopracitato Bartolommeo Albani per maggiore sua giustificazione » Da un antichissimo esemplare manoscritto (83) ri- trovato nella libreria de" Padri Domenica- ni , il quale si vede eziandio trasportato nella lingua Italiana , sotto il nome dello stesso Bartolommeo Albani, nelieCase di Bar- tolommeo Colleoni , lasciato al Luogo de Ha Pie- tà, conservato sino a questo tempo ». Non si deve adunque più dubitare , che il ve- ro Autore di quel trattato non sia Bario- 73 lommeo Albani , mentre anche il Padre Cal- vi così ha lasciato scritto nella sua Scena Letteraria (84) >> Bartolommeo Albano della Medicina celebre Professore fiorì verso la metà del passato secolo -> e fu il primo y che scrivesse sopra i nostri Bagni di Tre- score j leggendosi le sue degne fatiche con quelle d5 altri Autori nel libro » De Bal- neis Tranfchcrii Oppiai Bergomatis . Ber- gomi 1582. » Questa è T accennata edi- zione di Cornino Ventura. Si noti in que- sto luogo , che lo stesso Bibliografo indi- cando l'opera del Grataroli (85) sopra io stesso argomento , dopo di avere scritto De Thermìs Rhoeticis, & Vallìs Tranfche- rii agri ìSergomatis » aggiunge » Questo si trova nell' opeia Veneta De Balneis » » Adunque al Calvi era nota tanto V edi- zione dei Giunti , quanto quella del Co- rnino : dopo tutto questo, in quale manie- ra si potrà difendere il Grataroli dalla tac- cia di plagiario y e di un plagio domesti- co ? Ma niente dì più facile , Ricercato Gulielmo da Corrado Gesnero suo grande amico , che si chiamava il Plinio dell* Ale- magna , perchè gli facesse avere delle no- tizie circa le Terme , o Bagni della Re- zia , e della Provincia Bergamasca , egli ^ 74 per fare cosa grata ad un amico di tanta rinomanza , prese in mano il manoscritto dell' Albani , vi aggiunse qualche cosa del proprio , ed ancora molte cose di quelle che aveva scritto sopra i Bagni di Tresco- re il dotto Medico Lodovico Zimalia , le- vando alcune cose che gli sembravano su- perflue , o inesatte , con purgato stile la- ^inò , e con veri termini tecnici rifuse il manoscritto dell' Albani , e cosi riformato ed ordinato lo spedì all' amico, unitamen- te ad una erudita lettera relativa alle Ter- me della Rezia : e siccome in quei giorni il Gesnero si trovava in Venezia per de- scrivere i Pesci , ed i Crostacei del mare Adriatico , averà consegnato questo scritto a Tommaso Giunti s che in quel tempo era occupato a pubblicare la sua grande edizione di tutti li Scrittori sopra i Bagni e le aque Termali n siccome ho già di so- pra notato . Indubitata cosa ella è che il Grataroli chiude il suo scritto con queste parole (86) » Ho raccolte brevemente, e con chiarezza tutte le soprascritte cose a benefizio , e sollievo del mio prossimo^ io Gulielmo Grataroli Dottore di Medicina : frutto tutto questo delle mie oculari osser- vazioni , e della lettura di parecchi ami- 75 chi Medici della mia patria » . Appunto questa sua protesta dalle persone oneste e giudiziose deve essere considerata una confessione del fatto , ed ancora del di- ritto che aveva acquistato di appropriarsi quello scritto ; tanto più che il Grataroli nello spedirlo al Gesnero , lo previene con la seguente onorata e sincera dichiarazio- ne (87):» Vi spedisco l'intiera Descrizio- ne delie Terme Bergamasche , le quali non sono lontane dalla Rezia più di due gior- nate di cammino • Di queste niente sino al presente trovasi pubblicato con i tor- eh) ; onde mi giova sperare , che diver- ranno celebri anche in avvenire , siccome lo furono in passato , dopo che Y occul- ta, e quasi intieramente ignorata loro vir- tù sarà fatta nota con le stampe ; purché non vi rincresca accoppiare le erudizioni Italiane alle Tedesche » . Poteva qui espri- mersi Gulielmo con più candida , ed one- sta sincerità ? Confessa di essere semplice raccoglitore d^gli altrui scritti, (88) mentre dice » Ho raccolto dagli scritti di altri antichi Medici Bergamaschi » Non chiama sua quella fatica , ma dice semplicemen- te (89) » Vi spedisco T intiera descrizione delle Terme Bergamasche > delle quali 7* niente sin ad ora è stato pubblicato » Non si deve dunque condannare di plagiario il Grataroli $ e certamente non conviene , che egli abbia avuto rimorso di avere commes- so una cosi vile, e detestabile impostura , mentre essendo sopravissuto quasi quindici anni dopo l'edizione Veneta di queir opu- scolo , sicuramente non averebbe mancato di giustificarsi presso il mondo erudito cir- ca il preteso plagiato . Ecco tutto quello , si può dire in difesa di questo Medico Fi- losofo sopra tale inssusistente accusa , né altro posso aggiungere «> se non che far noto al mio Leggitore , che per quante diligenze abbia usate «> non mi è giammai riuscito di ritrovare i due citati mano- scritti , e che in oltre il Padre Donato Calvi , a cui era nota Y edizione di Co- rnino Ventura , non ha nella sua Scena Letteraria dimostrato di sospettare dell' o- nestà letteraria di Gulielmo Grataroli . Pri- ma di terminare il presente articolo dei Bagni di Trescore, riferirò il zelante uma- nissimo Voto, con il quale Gulielmo chiu- de la sua opera stampata dal Giunti (90); » Faccia Iddio , che la Bergamasca Re- pubblica abbia diligente cura di rimettere nel primiero loro stato questi saluberrimi 77 Bagni , che certamente lo può , e lo de- ve fare » . Faccio io pure fervidi e sin- ceri voti , perchè abbia effetto tutto ciò che caldamente raccomanda il Grataroli ; e per maggiormente incoraggire la mia Città , ed i miei Cittadini a procurare al- la patria un vantaggio così rimarcabile , vivamente li supplico a leggere T erudita ed elegante latina lettera di Lodovico Zi- malia , premessa al suo dottissimo Trattato dei Bagni di Trescore , dedicato al suo magnanimo Mecenate Bartolommeo Colleoni Capitano Generale degli Eserciti della Sere- nissima Veneta Repubblica , (91) nella quale prova con una evidenza che sor- prende , e che deve intenerire chiunque senta amore per la sua patria , che quello famosissimo Eroe deve senza alcun dubbio essere ugualmente ammirato , e commen- dato sì per le sue azioni militari , che per le sue virtù politiche , a benefizio «> ed eterno vantaggio , e decoro di tutta la sua amata nazione Bergamasca . XV. De Notis Antichrìfli , senza da- ta, senza luogo, e senza nome dello stam- patore . Tuttavia nominerò ancor io tra le opere di Gulielmo un libro con tale ti- tolo , ritrovandolo registrato dal Calvi , e 78 dal Papadopoli suo copiatore , ma non dal Frehero , non dal Bayle , non dai Maizeaux suo illustratore , non dal Mer- ci: lino , non dall' Eloy , mentre tutti que- sti si suppone avessero molto interesse di far autore di un libro Anticattolico Romano un erudito e dotto Italiano - sic- come era da tutti considerato il Grataro- li. Non però verun altro Letterato ha po- sto nel Catalogo delle sue opere V accen- nato libro • D' altronde è cosa più che cer- ta , che si può scrivere dei caratteri dell' Anticristo anche dalla più religiosa e ze- lante penna cattolica : ed è certo di più , che il Calvi , o non averebbe registrato un così fatto libro , o non averebbe man- cato di scriverne qualche parola in dete- stazione del medesimo . Ma di più anco- ra quanto al Papadopoli , probabilmente questi non averà nemmeno veduta quest* opera , essendosi intieramente riportato al Padre Calvi , siccome egli stesso scrive nella sua storia dell' Università di Padova parlando di Gulielmo Grataroli . Avendo in oltre riportati i titoli delle altre sue opere senza data , alterati , e confasi no- tabilmente, non sarebbe stato egli il primo a giudicare di un libro mai veduto , nò 79 letto • A me stesso è accaduta la medesi- ma sorte y non solo di poterlo trovare > ma neppure di averne fondata contezza , per quante ricerche abbia usate non sola in Italia , ma altresì nella Germania e nell* Olanda . Sostengo finalmente , che se que- st* opera esiste , che io non credo , o se fu composta da Gulielmo Grataroli -, non doveva essere tanto malvagia e perversa , quanto alcuni senza ragione sospettano ; mentre che tutte le opere del Grataroli è vero che sono poste nell* indice de' Libri proibiti ? ma con la semplice cautela ; Quandiu emendata non prodieri nt (92) « Dal che si è da presumere che se que- sto fosse stato un libro veramente Etero- dosso , Santa Romana Chiesa lo avrebbe posto nella classe dei libri empj e mal- vagi di prima classe • XV I. Confilium de Proe fervanone a Vcnenis . Gulielmo Gratarolo Aucìore . Hamburgi 1673. in 8. Ecco registrate tutte quelle opere che mi è riuscito di raccogliere, le quali furo- no composte da questo dottissimo Medico e Filosofo : ora passerò alla seconda classe delle opere tradotte e fatte stampare dal medesimo . 8o J. Joannis Braccfchi de Alchimia , cum propofìtionibus 29. Idem argume ri- rum compendiofa brevitatc compleclens ex Italico Aucloris Autographo in latinum verni -> & edidit Gulìelmiù Gratarolas . Basilea 156*1. in folio. Apud Henricum Petri . Non mi è noto dove sia stata stam- pata la prima volta questa traduzione; ma solo ne ho trovata un' altra ed zione fat- ta in Amburgo neir anno 1^7 3. in 8. II. Chirurgico rum quorundam Auclo- rum Libros Gali ice fcriptos latine reddidit ? & in cap'-ta difiribuit Gulielmus Grataro- las • Lugduni 1555. in 8. Apud Gabrie- lem Coterium , Classe terza delle opere d* altri Scrit- tori fatte stampare con prefazioni , note y e commenti da Gulielmo Grataroli . I. Ve ree Àlchymìce Scriptores aliquota cum Praefationibus 9 & D celar ationibus col- Ifgit y & una edidit Gulielmus Gratarolas. Basilea? , apud Henricum Pctri 156*1. in folio . II. Vetri Apone njls de Vene ni s eo- rumane Remediis , cum Additionibus Gu- Udini Grataroli . Francofurti , apud Joan- n ìm Velici 1552. in 8. 8i III. Hermannl a Ncunare de no- vo haclenufque inaudito Germanice morbo ^pompar* idcft judatoria febre , quern vulgo fudorem Britannicum vócant, libellus a Gu- lielmo Gratarolo editus. Colonia? 1569, in 4. Ermanno Ncunare era Conte e Pre- vosto della Cattedrale di Colonia . IV. Simeonis Riquinii Judicium do~ clijjimum duabus epijìolis contentimi de fiutato r ice Febris cura t ione editum a Gu~ lielmo Gratarolo Medico > & Philofopìio B ergo mate . Colonia 1559. in j 6. V. Joackini Schdlerii ^ o come altri scrivono Sckilfeni de Pejìe Britannica Commentariolus aureus a Gulielmo Grata- rolo Medico & Philofopko editus . Basilea? 1 5 c> 3. Apud Henricum Petri in 12. VI. Alexandri Benedicii de Pejlilen* tioe Caujjls s Proe fervanone > & auxiliorum Materia Liber Jingularis : Omnia ex ma- nufcriptis exemplaribus auxit y & illujìravit Gulielmus Gratarolus Medicus 9 & Pialo- fophus . Basilea? 1559. in 4. Ibidem 1572. in folio apud Henricum Petri . VII. Correcliones , & Additiones ad librum Italicum , falfo tributum Fallopio 7 infcriptum , Secreta Fallopii . Francofurti irfoò. in folio , e i6"o£. cum operimi 6 1 82 Appendice Guliehni Grataroli Medici Bcr- gomatis. Girolamo Mercuriali da Forlì coe- taneo del Grataroli , soprannomato Mercu- rio e Trimegisto per la vastissima sua medica scienza , nell' erudita opera : De ratione dijcendi Mediana/?! , edizione di Argentina dell' anno 16*07. > m proposito dei libri falsamente attribuiti a Gabriele Fallopio , racconta che vi furono alcuni , i quali o per malignità , o per sordido lucro cacciarono fuori opere sotto il nome del Fallopio , che affatto non sono sue , come il libro dei Secreti . Opere indegne del suo maestro , e soltanto capaci a to- glierli quella vera , e soda gloria , la qua- le si era acquistata presso i dotti • Vili. Cenjura & Additiones in Li*- bruni Alexii Pedemontani , ubi de Quinta effentia funplici . Per Gulielmum Grataro- lum . Venetiis apud Jun£hs 1562. in 12. IX. Conjìha , & Curationes variorum doclijfimorum Medicorum de Sudore An- glico a Guliehno Gratarolo edita . Colo- nia apud Franciscum Hofmannum 1602. in folio . X. Thaduei F/orenini , che 1' Alido- sio chiama Taddeo Aledrotto^ & Guliclnù a Brixia Conjìlia • Colonia* i^c^. Apud Iranciscum Hofmannum in 4. Per Gidid- mum Gratarolum . XI. Johannis de Kupecijja de Extra- tione Quinte? ejfentioe omnium rerum prò u fu Medico . Venetiis apud Juntìas 156*1. in 1 2. XII. Theatrum G aleni > hoc eft uni- verjlv medicince a Galeno diffupz *> fpar- f inique traduce Promptuarium completimi > & in meliorem ordinem redaclum per Lu-> dovicum Luride llum a Gulielmo Gratarolo Medico } & Philojbpho editimi . Basilea? 15 68. Apud Henricum Petri in folio «> Hamburgi apud Joanneni Neumannum > & Georgium Volfium \6j2. in foiio. XIII. Petri Pomponacii de Incanta* tionibus libri III. in quibus dijficilUma Ca- pita > & Quefliones Theologicoe , & Philo- fophicoe ex jana Orthodoxoe /idei doclrina explicantur > & multis rarìs Hijìoriis > & Glojfulis illujlrantur . Per Gulielmum Gra- tarolum Medicum , & Philojbpkum Bergo- matem > qui fé in omnibus Canonica^ Scri- ptum, & Janclorum Dociorum Judicio fub- mittit . Basilea? Kalendis Martii ex Offi- cina Henripetrina 1 5 6*7. in 8. cum Csesa- rea Majestatis gratia & privilegio. Quesra edizione del trattato deeli Incantesimi di &4 Pofnponacio tu consagrata dal Grataroli a Federico Conte Palatino con una nobilissi- ma , e giudiziosissima dedicatoria impiega- ta parte in encomj della virtù e meriti di quel Principe, e parte in difendere Y ope- ra di quel Filosofo Mantovano , del quale afferma e sostiene , che fu a torto impu- gnato , e perseguitato ; e che se fosse sta- dio con prudenza e carità Cristiana tratta- to , sarebbe riuscito uno dei più zelanti e forti Apologisti della Chiesa Cattolica , co- me riferisce essere avvenuto a Giustino Martire , al grande Agostino , ed a mol- tissimi altri difensori della nostra santissima religione • Di fatti Pomponacio per atte- stato di tutti gli Scrittori della sua vita mori cattolicamente (93) : » Voglio spera- re , che Pomponacio prima di mandare fuori T ultimo suo spirito , siasi per sin- golare grazia delia divina providenza e mi- sericordia ravveduto e pentito , e che non abbia perseverato neir ateismo . Imperoc- ché tale essere stato il Pomponacio Y ho udito spesse fiate a rammentare da Elideo Medico di Forli chiarissimo ornamento del- la medica scienza , ed uno de suoi più cari discepoli » . Ho ricopiato questo sen- timento dui Grataroli acciocché si cono- sca quanto grande fosse Sa sincerità e Tat- , taccamento verso la Chiesa Cattolica. Gis- berto Voet , o Voezio ^ dotto Professore di Teologia -, e delle lingue Orientali neìl' Università di Utrecht , inimico capitale della Filosofia e di Cartesio , ha parlato con molta lode della suddetta edizione, di- cendo (94) » Gulielmo Grataroli Medico Italiano , li di cui scritti vengono coiti* mendaci per lo zelo di pietà e di religio- ne che vi traspirano, e per li encomj de* quali lo ricolma Teodoro Beza nelle sue lettere , e per li suffragj di molti altri uo- mini dotti, che lo trattarono nelle sue ope- re stampate in Basilea difende Pomponacio contro li suoi caluniatori, ed afferma, che abbia terminati i suoi giorni assai pia- mente » . Dalla medesima dedicatoria di Gulielmo da esso scritta un anno solo prima del suo pae- saggio all'altra vita si rileva, che già die- ci anni innanzi egli aveva fatto stampare r senza che mi sia riuscito di sapere in qua! parte ^ il Trattato De ìncantationibus di Pomponacio , perchè così scrive al Princi- pe suo Mecenate * (9$) » La parte di questo libro , che tratta delle cause , e degli effetti naturali, o sia degli Incantesi- u mi fatta da me stampare sono già più di dieci anni , T avevo dedicata e spedita air Illustrissimo Principe Ottone Enrico Elettore di felice memoria , e S. A, non sdegnò di ringraziarmi con lettere di suo proprio pugno » . Mi è piacciuto di nuo- vamente riportare quanto Gulielmo Grata- roli scrisse in quella sua elegante Dedica- toria , perchè dalla premura e zelo da es- so dimostrato sino agli ultimi periodi del- la sua vita , e dalla universale estimazio- ne , che hanno sempre costantemente fat- ta palese in faccia di tutto il mondo tanti letterati del primo ordine , d* ogni nazio- ne , e d' ogni religione , della dottrina , della probità , e dell' amore del vero , e del giusto , che ha conservato in tutte le sue operazioni , possa invogliarsi qualche valente ed erudita penna della sua , e mia patria a tessere , ed in assai miglior modo ordinare una più compiuta istoria scevra dai difetti , dei quali questa mia pur troppo è ripiena , di un Filosofo e Medico j che ha impiegati e consagrati tutti i suoi talenti , e tutti i momenti de' tuoi giorni a benefizio e vantaggio della languente umanità , ammaestrando ed illu- minando il mondo tutto con le numerose *7 produzioni del sublime suo ingegno , tra- sportando nella lingua più universale mol- tissime opere in diversi altri idiomi com- poste da più dotti e famosi scrittori ^ ed in fine illustrando ed arricchindo di uti- lissimi riflessi e profittevoli commenti un numero immenso di interessanti volumi ^ i quali contengono ogni genere di scien- ze e di cognizioni , siccome ne forma una evidentissima prova il copioso Cata- logo delle sue opere da me coordinato , ed esteso . ANNOTAZIONI (i) Sommario di antichi Protocolli esistente nella Pubblica Libreria della Città di Bergamo compilati da Giuseppe Mozzi . (i) Ex libro extimi M. Civitatis Bergomi . Tom. i. pag. 80. (3) Àrbore prodotto da! Nobile Signor Francesco Grataroli Tanno 1737. li 18. Marzo. (4) Sommario di alitici Protocolli compilati da Giuseppe Mozzi . ($) Creatus fiat Civis Piligrinus de Gratarolis . An- no 1507. Die 12. Novemb Ex Filtia Rclationum , & Registro Conciliorum Tom. 1. pag. 78. (6) Donato Calvi Effemeride Tom. 1. pag. 318 Diario del Beretta sotto li 1?. Giugno Anno ijh. (7) Nicolai Comneni Papadopoli Hist. Gymnasii Patavini. Apud Sebastianum Coleri 1716. Tom. 1. pag. 314. n. 62. Iacobi Facciolati Fasti Gymnasii Pa- tavini. Typis Seminarli 1757. apud Ioannem Manfrc Tom. 2. pag 296. (8) Papadopoli Hist. Gym. Pat. Tom. 1. pag. 300. n. 42. (9) Papadopoli Hist. Gym. Pat. Tom. 2. pag. 213. n. 90. (io) Facciolati Fasti Gym. Pat. Tom. 2. pag. 337. (11) Donato Calvi Scena Letteraria. Bergamo per li Figliuoli di Marcantonio Rossi 1664. in 4» pag» 307» (12) Argentorati per Uvendelinum Richelium 1563. pag. 1 io. dì) Memini ante annos fexdecim cum Mediala ni publico in quodam divergono vemociarem ( nomai aut in/igne nunc non fuccurrit , fed fi Mie ejfe/n , inverti* rem , ) aique alìquot Mie ( ut fere femper Junt in ea ampia civitate , lufores , & miri truffatores ) ejfent ex Ma ìiominum fdd , qui tamen fibi aliquid ejfe videi an- «9 tur, quod domefiici urbis forcnt , cum hojpes mihi lecbum indie a fl et fatis bene flratuin , in (tuia rei cubiculo , ubi quanto r aia quinque ali) leòli non incornino de parati t aliquis ilio rum furciferorum feiens quis mihi Uclus efì'et ajfignatus , dunque cubiculum intrans , ( nam fere fem- \ :r patent ) & lodice cum liriteamine Juperiure detratta, vini frufla fatis magna & tenuja per le cium depofuit a fummo ad imum inter duo linteamina , putaris me fine Zumine , incautumque intraturum lectum , ac vulneratum iri debere , ac ita fé habiturum occafionem cum focijs ri- deridi, Sed curri more meo prius lumine leclum antequam decumbam colluftrem , facile fcclus inveni , ac hofpiti ( licet fruftra ) indicavi : nemo enim fateri voluit fé fuiffe . Certo vero feio me ne per f omnium quidem ilio- rum quenquam l&fiffc : nifi l&dere fit non ludere , aut perpotare cum talibus , pag. i £ f . , e li 6. (14.) Anno isso, menje Majo in Valle Camunica agri Brixiani , cum effern fub horam Coen a in hofpitiurn pluvia onuftus Ò* equo feffo veniffem , ubi plures erant hofpiti infcrvientes femifamuli adolefccntes ccenatus funi fatis y prò loco , laute , Ù* cum fitirem , non peper- ei vino opthno & potenti , fed cura omnem ebrietatem . dunque eo vefperi cum quodam equos venales ex Ger- mania puto , vel ex Foro Varronis vulgo Vare fio , de* ducente mercatore , equum meum parvurn cum magno & iuvenc pcrmutafjem , additis aliquot Coronatis , crurne- narn , ubi non minus coronatis quìnquaginta erant , IU bere , ut in loco de quo mali quidquam non fufpicabar, evagino , Ó* Coronato s UH numero . Parum pò fi itur dormitum . Datur mihi proprius leclus , famulus hofpitis exuit caligas , fuppono cervicali ac capiti , eo tamen vi- dente , peram : Dormio in utranque aurern , ut ajunt , Ó* prof un de , prater more ni fefjus . Cum in aurora fur- gendum efi , qu&ro crumenam , non iuvenio ; hofpitem clamito , enfemque arripio 9 meque eo nudo in porta fi- fio ; minitor me neri permiffurum quenquam egredi , nifi quod meum erat inueniam : erant ibi advenA aliqui . In- terea hofpes e lecio furgit , qu il profejfeit , il fé vit reduit a une grande pauvrete , & ainfi ce fut fa pieté , qui le rendit miferahle . (19) Tom. 3. pag. 193. Dizionario storico della Medicina. Napoli per Benedetto Gessari 1763. (20) Tom. 1 pag 507. e yo8. Bibliot. Medica Script. Veter. & Recent Genevae 173 1. [zi) At Petrus Vermillius in hac ipfa vera fapicn- iu fede juvenem veneno infecit , atque ita injecia tabe iorrupity ut regrejjus in paviani facra omnia defpicercty Ó* emendatioris religionis velamcnto , qua Luth erano rum , qua Sacramentariorum dogmata ciani palam difjeminaret : ergo in fufpicionem Gratarolus Bergomi venit cjuratA Or- thodoxA fidei , reufque apud Jacros Qus fitorc s factus , prò- pe in cancreni , quem utique mcrebatur , conijciendus , fuga fibi con f ululi , atque inops , & vùfer ad Rhcetos fcccffit . Tom. 2. pag 213. n. 90. (il) Papadopoli . Tom. 2. pag. 213. n. 90- (zj) Mihi autem ex Italia fupra decem annos , oh ram Da gratta veritatem & iufiitiam peregrino • (24) Faxlt Omnipotens U* jufiifftmus Deus , ut in glorìam [nani edam fi ita fu& Mtj e fiati vifum fucrh , cas 7 ep etere poffiumus (15-) Ex Officina Henripetrina, Basilea: IJ67. Pe~ tri Pomponacii de Incantationibus Libr. in. {zG" In quibus diffidi lima capita , & Qua filone $ TheolcgicA , Ó* Philofopiiic* ex fana Ortodoxsi fidei do- ttrina explicantur , & multis raris hifioriis paffim illu- firantur per auciorem , qui fé in omnibus CanonicA Scri- ttura , Sanftorumque Doc^orum judicio fubmittit . (27) Scena Letteraria . Bergamo 1664. (28) Effemeride Sacra Profana di Bergamo . Mila- no per Francesco Vigone 1676. Tom. 3. pag. 41^. (19) Calvi Scena Letteraria nell* Elogio del Già- taroli . (30) Gratulor vobis veflram pacem & concordiam , quodque docliffimis , & optimis viris , quibus veflra fcho- la abundat , mine edam aecedat & vere plus , ) Rammenta la sua Professione di Fede diretta prima in forma di lettera a Melchiorre Voi mar suo Maestro , quindi stampata in lingua latina in Ginevra T anno 1 rèo. (56) GUL1ELMO GRATAROLO MEDICO ET PHILOSOPHO Mi Gratarole gradarti tibi habeo prò tua in me he- ncvolentia , rogoque ut fi modo quo fieri pojfit , id mihi pr&fies , de quo poftremis tuis literis ad me fcripftfti , ui tempeftive refpondeam . Ab ilio nihil fané metuo , immo cupidiffìme hanc occafionem amplecìar , improbi/pimi homi- nis nomiti aùm appellandi , quod adhuc facere noluì , ne omnem ci refipifcienù& f petti viderer pr&cludijfe . Veruni hoc amabo , referibe fi quam fecero in mea refponfione mentionem , Belli/ , Ò* Thcologisi Germanica, 9 Óf* Me fé eorum librorum autorem inficiami' , num id poffit ita fecure affannare , ut fi neccie fuerit tefiibus etiam , atit idoneis argumentis convinci poffit . Nam de re ipfa id eft , quin revera libros illos , ac pr&fertim Prafationent Bcllianam ediderit, non dubito . Sed videndum nobis eft, ut non tantum detegatur ifte , veruni etiam convincatur , ut tandem omnes norint qua. fu fancii iftius viri confeien» ùa • Coeterum quia venturus eft ad nos ifte qui has lite- ras reddidit , rogo ut ci committas duos ex meis libellis 9 quos apud te habes , nempe Aefchili , Ó* Pindari qu&- dam y fìcut ex titulis cognofees . Iis vero fi adjunxeris tuum illum Pomponacium , & Ccelii librum » De Ampli- tudine regni Lei » gratijfimum mihi feceris . Sed & hoc 94- rogo ut mlhi prApes , ncmpc ut perconteris ex Oporino, num Henricus Stcphanus ifihac nuper tranfiens ab eo accepc- rit aliquot Etìlico rum Gr&co-Latinorum cxemplaria , quo! fi ita effe compereris , vellem , & illud ex Conradi Re* fchìj Viàna refeires , ubi nani ea reliquerit . Mea enim funi , quod idi affifmare poteris , & commode per hos ad me afferentur. Quod fi nulla acceperit , tum iflì recipiente & ad me perjerent . Vides quo/nodo , & quam facile opera tua mar . Tu viciffim impera , quìdquid a me prdfiari tuo nomine peffe credideris , £r te a me pluvi- mimi diligi , ubi perfuade . Genève Apud Eufiachium Vignon i$7$. Epifl. 46. (57) Era costui Claudio de Santis suo nemico , il e in certo suo scritto contro il Beza, che si legge nel tomo IL delle Opere del suddetto Beza alla pagi- na 361- gli fece questo rimprovero. » Qeneva pedem non audes efferre , ne te quifquis invcneril , ut alterimi Cain occidat . » A questa minaccia, così rispose il Be- ?.a . » Et fi mihi appofuos a tuis illis & veneficos , o. (8f) Calvi. Scena Letteraria. (so) Hac ego Gulielmus Gratarolus Dottor Me- dicxs , cum ex mea oculata obfcrvatione , tum aliorum Bergomatum Medicorum veterum fcriptis , Ó* longa pra- ti , b revita' , & non obfcure collegi ad proximi conu modum . (81) Cttemrn mino de] cripti onem integram Bergo* matura Thermarian , quéi a Rhcetia non plus quam li- dia itinere difiant ; de his nihil unquam typis excufum :ji , ac [pero , ut antea fuere , in f munirti quoque fa- mofas futuras , pr&fertim , cum pene occulta earum vir- vis palam fatta literis cernetur , ni te pigeat Italica Gcr- manlcis mifeere . De Baìneis Omnia qnx extant. Vene- tiis ; apucl Jundks 1 ^7. pag. 192. (ss) Tum aliorum Bergomatum Medicorum Vete- rum fcriptis , Ó* lunga praxi breviter , & non obfcu- ì e collegi . (se,) Mino deferiptionem integram Bergomatum Thcrmanim de quibus nihil unquam typis excufum eft . (pò) Faxit Deus ut Refpublica Bergomatum in prifti- num re fimi bue faluberrima Balnea fedulo cui et , quod tquidem & poteft , & deb et . ($1) Ludovici Zimalire Bergomènsis Medici Dcscri- ptio Balneorum Vallis Transclierii . De Balneis Tran- scherii Oppidi Bergomatis cjux extant omnia . Bergo- mi anno ifSi* Typis Gpmini Ventane Typographi (91) Index L'brorum Prohibitomm. Roma: 17 il. ex Typographia Rev, Cam. A post, in 8. pag. 101. (91) Pomponatium ante redditum fpintus extremi halitum refìpuiffe ex fingulari Dei mi] esattone , nec per- ni anfuiff e Atheum fp erare volo . (g^ Gulielmus Gratarolus Medicus Italus ( quem propria f cripta uno volumine in ottavo Bafìlea edita , O* tefiimonium Bcza in epiflolis , & ut in dedicationc Libelli cuiufdam , aliorumquc pr&terea dottorum virorum f uff ragia , quorum fa millantate B a file a , Ò* alibi ufus eft , ac pietatis \elo covnnendant ) cum contra calumnia- torcs tuetur, IT pie prò co tempore vitam cum morte , 99 commutale fcribìt . Voétius : Dlsputat. Thcolog. Tom- i. pag. 197. (ys) Huius libri partati eam> qu& de naturalìbus effettuum caujfis , feti de Incantationibus a me alias an- te annos decem Adita ni nuncupaveram , ac miferam II- luftnjfimo foelicis memoriti Principi ditoni Henrico eh: (lori , cuius Celfitudo haud dedignata eft literis fuis nu- li ì grati as agert > loo Neil5 esaminare che ho fatto tutti i libri degli Istorici dell' Università di Padova per ritrovare qual- che notizia intorno alla Vita, agli Studj , ed agli Scrit- ti di Gulielmo Grataroli , ed ancora per rammentare tutti quelli , i quali nella medesima furono suoi Precet- tori , o suoi Comprofessori , molti ne ho trovati spet- tanti alla mia patria , onde ne ho trascritti tutti i loro nomi dalla istituzione di quel celebratissimo Studio sino ai nostri giorni, ed ho creduto di fare co- sa piacevole agli eruditi miei Concittadini formarne un Catalogo , ed aggiungerlo alla presente Vita di Gulielmo Grataroli , intorno al quale registro io non ho altro da avvertire , se non che per la Cronolo- gia non mi sono servito di verun altro Scrittore fuorché dell' eruditissimo Jacopo Fa:ciolati nei suoi Fasti dello Studio di Padova . CATALOGO DE' RETTORI , SINDICI , E PUBBLICI PROFESSORI DELL'UNIVERSITÀ* DI PADOVA. di nascita , o di origine Bergamaschi. 12.71. Bartolommeo Sago , Rettore. 1 3 8y- Gulielmo Suardo. Ret. Prof, di Legge. 1407. Gasparino Barziza. Ret. Prof, di Filosofìa Morale . 1411. Giacomo della Torre. Ret. Prof, di Medicina. 1414. Alberico Avogadro, Prof, di Legge . 1450. Antonio Piceni. Ret. Prof, di Teologia, e d' Eloquenza . 1434. Gio. Lodovico Radici. Prof, di Legge . 1434. Cristoforo Barziza . Prof- di Medicina. i 4 4*- Francesco Michele Carrara. 145-0. Giovanni Agostini. H19. Girolamo Albani. 1468. Cristoforo Odasi . 1471. Giacomo Ragazzoni . 1478. Rafaele Regio . 1480. Maestro Corradino. 1481. Bernardo Carrara . 1494. Niccolò Marchesi . 1497. Gio. Battista Barziza. 1497. Francesco Niccolò Carrara. 1499. Michele Albano. 1501. Giovanni Tebaldi . 1 5-01. Andrea Benzoni. ifoy. Cristoforo Albrici. 1 509. Sebastiano di Bergamo. 15-19. Girolamo Grataroli . 15-10. Gio. Battista Botani. 1 fio. Francesco Vitalba. 1 fio. Marcantonio Cucchi. x f li. Scipione Boselli . 1 f 11. Gio.BattistadiMartinengo. 1 yii.BernardinoCardinaleMarfei ijxi. Ventura Foresti. 15-11. Marzio Agazzi. 15-14. Giovanni Gandino. 1514, Flavio Querenghi. 15-1$-. Francesco Albani . iji6. Girolamo Rivola. 1 f 17, Gio. Pietro Giordani . 15-17. Girolamo Tirabosco. 1^17. Agostino Mozzi. ifi8. Giacomo Salvetti . 1 5-18. FrancescoVittorio Memoria 1 5-19. Francesco di Lovere . 15-19. Francesco Assonìca. 15-30. Francesco Gaioncelli. 1530. Alessandro Monaci. 101 Rct. Prof, dì Filosofia. Ret. Prof. di Medicina. Ret. Prof, di Medicina . Ret. Prof, di Medicina , Prof, di Filosofìa. Prof, d* Eloquenza . Prof, di Teologia . Ret. Prof, di Legge. Ret. Prof, di Legge. Ret. Prof. di Medicina. Ret. Prof, di Legge. Ret. Prof, di Medicina. Ret. Prof, di Legge. Rettore. Prof, di Legge. Prof, di Legge. Prof, di Filosofia. Prof, di Legge. Ret. Prof, di Medicina. Prof, di Legge . Prof, di Legge. Prof, di Legge. . Prof. d'Eloquenza. Prof, di Medicina. Prof, di Legge . Prof, di Medicina. Prof, di Filosofia Mo rale . Prof, di Medicina . Prof, di Filosofìa Mo« rale , Prof, di Legge . Prof, di Medicina. Ret. Prof, di Legge . Prof, di Legge. . Prof, di Medicina. Prof, di Legge . Prof, di Legge. Prof, di Legge. Prof, di I-eggc. lei 2 f 3 1. Marcantonio Passeri. i j 3 i. Cristoforo Federici. i f 3 1 . Bernardino Licini. M51» Domenico Albani . 1552. G10. Maria Fini. 1^51. Alessandro Cannelli .. 1 f 3 5. Andrea Paganelli . 1 H3« Paolo Calvi . i)53. Galeazzo Lano . i)'5j. Gio. Elice Piceni . 1 f.3,3. Giovanni Marinoni. tv 54. Stefano Giordano. 1 H j. Lodovico della Torre . 1^36. Gio. Battista Rota. 1537. Gulielmo Gratarolo. 1 ^37. Simone Vertova . 1^39. Leonardo Passeri. i^3^. Girolamo Lolini . i;4o. Gio. Battista A migoni. 1 Ho. Sebastiano Bravi , 15*40. Girolamo Olmo. iJ4r- Giuseppe Olmo. 1741. Giovanni Solza. 1 Hi. Giuseppe Salandi . 1 f 43. Giovanni Grataroli. i f44. Girolamo Albani. 3.9 f ft Paolo Lanzi . 1 $ f j. Francesco Cima . ifyj. Gio* Battista Manara. IH7. Agostino Mozzi . : n^« Francesco Mozzi. 1 y6o. Ettore Tiraboschi . iy6o. Giovanni Terzi. i)-'>i. Pietro Mazzoleni. lyél. Pietro Alzano. 1 y6z. Antonio Cerri. 1 y6 3. Giulio Passera . 1 f*>o. Antonio Zonca . ij^ì- Niccolò Cologni. Prof, di Medicina » Prof, di Medicina. Prof, di Medicina. Prof, di Legge. Prof, di Legge. Prof, di Legge* Prof, di Legge . Prof, di Legge . Prof, di Chirurgia. Prof, di Medicina. Prof, di Medicina. Prof, di Medicina. Prof, di Legge. Ret. Prof, di Legge. Prof, di Medicina. Prof, di Legge. Prof, di Legge. Prof, di Filosofia . Prof, di Legge. Prof, di Legge. Prof, di Medicina. Prof, di Legge . Prof, di Legge . Prof, di Medicina. Prof, di Medicina. Ret. Prof, di Medicina. Prof, di Medicina. Prof, di Medicina. Prof, di Legge. Prof, di Filosofìa. Prof, di Legge . Prof, di Legge. Prof, di Teologia. Prof, di Legge. Prof, di Legge. Prof, di Legge. Prof, di Medicina. Prof, di Legge. Prof, di Filovia Morale . X]9y Agostino Mozzi . i6c8. Mario Mazzoleni . 1621. Benedetto Baselli . 1627. Pietro Bossi. 1632. Dioneo Albani. 1632. Tommaso Zilioli . 1 65 s • Ambroggio Agosti . 1636. Gio. Battista Rota. 165-5-. Francesco Cima . ié8 5-. Jacopo Viscardi. 171 1. Giovanni Graziani. 1716. Gio. Battista Ceffis. 1721. Pietro Domenico Ceffis. 1727. Gio. Antonio Voipi. 1730. Fantino Maria Donati. 1732. Gio. Battista Volpi. 1739. Antonio Terzi. 1740. Angelo Schiavetti. 1780. Alessandro Barca. I03 Prof, di Filosofia, e d Legge . Prof, di 1 ilosafia. Prof, di Medicina * Sindico Rettore v Sindico Rettore. Prof, di Filosofai. Sindico Rettore. Sindico Rettore . Sindico Rettore. Prof, di Logica . Prof, eli Filosofìa , d' Istoria . Prof, di Legge. Prof, di Legge. Prof, di Eloquenza ■ Sindico Rettore. Prof, di Anatomia. Prof, di Legge. Prof, di Metafisica* Prof! di Legge. NOI RIFORMATORI DELLO STUDIO DI PADOVA, XX vendo veduto per la Fede di -Revisione, ed Ap- provazione del P F. Serafino Bonaldi Inquisitor Ge- neral del Santo Ofrizio di Bergamo nel Libro intitola- to Della Vita, degli Studi* e degli Scritti di Gvlielmo Grataroli MS, non vi esser co- t a alcuna contro la Santa Fede Cattolica , e parimen- ti per attestato del Segretario Nostro , niente contro Principi , e Buoni Costumi , concediamo Licenza a Fraiicefco Lo catelli Stampator di Bergamo , che possa essere stampato , osservando gli ordini in materia di Stampe , e presentando le solite Copie alle Pubbliche Librerie di Venezia, e di Padova. Dat. li io. Marzo 1787. ( Andrea Q verini Riformat. ( Cav. P.° Morosini Riformat. ( Zaccaria Vallaresso Riformat. Registrato in Libro a Carte 15-7. a,l num. zooS. Giufcppc Gradcnigo Segr. ! '.,• Pressboard Pamphlet Binder Gaylord Bros. Inc. Maker s Syracuse, N. Y. PAT. JAN 21, 1908
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