Saturday, July 2, 2011

Atlante dei dialetti italiani

Luigi Speranza

Alcuni mesi fa la Lega Nord (partito regionalista di Umberto Bossi) ha proposto al Ministro dell’istruzione Maria Stella Gelmini un emendamento per favorire il legame dei docenti al territorio in cui si trovano ad insegnare.

E scoppia la polemica politica.

Obbligare gli insegnanti delle scuole italiane ad un esame di cultura e lingua regionale (dialetto) prima di salire in cattedra?

È una monada!

No, è una minchiata, macché, è una cazzata!

Ecco che, dove nell’italiano standard diciamo “è una sciocchezza, una stupidaggine”, la lingua reale, quella del nord, del sud e del centro, sicuramente usa con grande semplicità dei sostantivi che – facendo metaforico riferimento agli organi genitali – sono quanto meno più espressivi.

Il dibattito dialetto sì, dialetto no, non è nuovo in Italia, paese dalla recente storia unitaria che guarda con sospetto politico a tutto ciò che, dal Risorgimento in poi, va in senso contrario all’idea di un paese compatto e ugualitario.

Va da sé però che, al di là di un improbabile ritorno al dialetto nelle scuole, il fascino per le varietà linguistiche regionali assume risvolti spesso inaspettati.

Fenomeni come Camilleri per la letteratura o Gigi d’Alessio per la canzone sono solo la punta di un iceberg che ci parla di una rinnovata attenzione per l’identità regionale/territoriale, per la riscoperta delle proprie tradizioni, della propria storia e delle proprie peculiarità.

Iceberg che proprio attraverso internet rivela tutta la sua profondità. www.dialettando.com, www.dialettiitaliani.com, aprono un mondo inaspettato e sconosciuto ai più (anche per via della difficoltà di comprensione) che raggiunge punte di incredibile ironia nella nascita dei portali wiki-dialettali.

Vuoi conoscere il romagnolo? vai su http://eml.wikipedia.org.

Sei affascinato dal napoletano? clicca http://nap.wikipedia.org e ti trovi accolto degnamente da un “Bemmenuto ncopp’â Wikipedia napulitana!

Simmo felice ‘e te vedé ccà.

Cchesta Wikipedia ‘a può leggere e pure scrivere. Tutte ponno partecipà”.

E va da sé che non poteva mancare il riferimento al nostro marchigiano, parzialmente, ma ottimamente rappresentato da wiki-liva, il portale delle olive (e della lingua) ascolana: www.wikiliva.info

Per chiunque voglia conoscere l’Italia nel modo più bello, quello indicato dalla

“Xenophobe’s guide to the Italians”, una piccola pubblicazione di Martin Solly edita da Oval Books e, a quanto ne so, diffusa sia in Inghilterra che negli States che a pag 1 recita:

“The ltalians are not a race, but

a collection of peoples. They tend

to think of themselves and each other

first and foremost as Romans, Milanese,

Sicilians or Florentines, and

secondly as Italians. There is little

that really links Turin and Bari, or Naples

and Trieste, except the autostrada, the rail network and the Catholic Church”.

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