Saturday, August 13, 2011

Cassana, pittore genovese

IL cognome del Pittore, di cui ora imprendo a fcrivere, non m' è giunto a notizia. Egli nacque in Caflàna, piccol villaggio dell' orientale Riviera di Genova, vicino alla terra di Bonafola; e da quello ereditò il nome di Cartina. Cosi ancora al Battano, al Caftelfranco, al Paffignano, al Pordenone, all'Empoli, e a molti altri famofi Artefici, il nome della patria pafsò in cognome.

Quefto_

Quefto Cafflana [ che al Sacro Fonte nomoflì Gio. Francefco ] bramofo d' imparar la Pittura , fen venne a Genova: e fi pofe fotto la difciplina di Bernardo Strozzi, uomo ra- =^^==. riflìmo in tal Profeflìone; onde non è maraviglia, che lo Di Gio. ftudiofo difcepolo diventane poi così fegnalato. Vogliono Fkancesc» alcuni, che il Cafflana da Genova , ove gran tempo era (la- "Si'UvA • to, per amore del Maeftro, a Venezia, allorché quegli vi rifuggi , anch' eflò fi trasferiffe . Qualunque rie fofte il motivo , certa cofa è, che il Cafflana pafsò a Venezia, e molti anni vi dimorò, lavorandovi, e fempre più efercitandofi; finché vi acquiftò una gran perizia di colorire; onde pochi v' eran , che in ciò 1' uguagliaffero: tanto era tenero, delicato, e morbido: come lo maniieftano molti fuoi quadri preflò que' Cittadini.

Ad ogni modo non ebbe il Caffana in Venezia quella forte, che i fuoi dipinti fi meritavano. ConciofTìaché, quantunque eccellenti fonero: pur non ne ottenne mai ricompenfa tale, che gli porgefle convenevol follievo, come ricavafi da una lettera a lui fcritta nel 1 6%o. da Antonio Lupis. Tal lettera, qualunque ella fiali di fide, voglio qui foggiugnerla in confermazione di ciò, che io diceva.

Al Sig. Gio. Francefco Cafflana . Venezia .

Vedo, che co' grafia' uomini la fòrte fu fempre poco amica. Così accade aV.S., mentre effendo uno de'primi pennelli , che colorifca in cotefia città, è condannata dall' infelicità del deflino a fpruzzar più fmgulti, che ogli nelle tele . 0 che le maraviglie de'fuoi difegni non vengono conofciute dalla cecità del noflro fecolo, 0 che alle fue ombre più luminofe del sole teme di obbligarfi la fama . Corre il Mondo a capriccio. Altri comprano i crijlalli a peto di diamanti: ed alcuni nella loro opinione fpofano le civette per Minerve . Entufiajmi di fantasia , e delirj del genio. E pure ella è fiata Maeftro del Langettt: e pure un tempo in Venezia ella era il moderno Caracci della Pittura . 0 che bijogna veJUre i quadri aia moda, come fi fa

degli aoitt 9

degli abiti , o che il dipingere d* ieri non vale più per quello di dimane . Gommifero i fuoi accidenti. E' venuta un' età , in I. cui gli uomini s'innamorano più del letame, che dell' ambra. Eh do. E rejìo . CAAssS°. Ctonio Lupis.

Da quefta lettera fi comprende di qual merito fofIè_,, ed infieme in quali anguftie li trovaffe il Gaffana. Tuttavia la difgrazia non fempre lo travagliò . Imperocché veduteli un giorno alcune fue pitture da Alettànaro II. Principe_, della Mirandola, talmente fe ne invaght, che molto per fé il fece lavorare; e finalmente alla Mirandola feco il eonduflè con titolo di fuo Pittore, e continuamente lo tenne impiegato. Oltre alle Opere, che per quel Principe dipinfe, lafciò in varie Chiefe di quella città belliflìme tavole , per le quali fari Tempre gloriofo il nome di lui . Una ve ne ha nella Chiefa de' Gefuitì, entrovi S. Ignazio . Una nel Duomo; ed è quella del S. Girolamo in atto di penitenza: ed una in S. Rocco; ed è quella, in cui fta effigiato S. Francefco di Paola .

In quella città foggiornò per qualche anni il Cafflana; ed ebbevi incontro più profpero, che in Venezia . Finalmente dopo molti altri ilimabili lavori da lui efeguiti per private perfone nella fteffa Mirandola, cefsò di vivere nell' entrar del prefente fecolo 1' anno ottantefirno di fua età.

Lafciò dopo di fe tre figli mafchi, Niccolò, Agofiino, e Gio. Batttfla, ed una femmina nomata Maria Terefa_.: de' quali é dovere, ch' io qualche poco ragioni; mentre tutti furono Pittori, e di fpecial meritò.

Niccolò, che in Venezia comunemente appellava fi Niccoletto, fortì la nafeita in quella città l'anno 1659. Coftui co' precetti del Padre, e con gli fludj fatti fugli ottimi efemplari, riufci un infigne Artefice , e diftintamente nel far di ritratti, nel che pochi ebbe quell' età, che l'uguagliaffero. Quefto fu il motivo, pel quale il Gran_. Principe di Tofcana Ferdinando s'invogliò di farli ritrarre da lui; onde invitollo a Firenze. V andò il Niccoletto , ed il ritraffe di grandezza al naturale fino al ginocchio,

con

con armadura di ferro indoflò, e bafton di comando nella deflra. Tanto piacque a quel Principe 1' Opera; che volle anche dal pennello di coftui effigiata la Gran Principeffa Vio- , lante di Baviera fua fpofa, la quale fu dal Niccoletto efpreffa Di Gio. in atto di ricevere alcuni fiori, che da un puttino le ve- Francesconivan prefentati. Non 11 contentò la Gran Principeffa di cassana • quetV Opera fola , ma volle anche fopra altra tela enere dal Niccoletto rapprefentata. Figurolla coftui la feconda volta (fempre di naturale), e la finfe feduta in atto di vezzeggiare un gentil cagnolino da camera.

Il Gran Principe, cui moltiflìmo piacevano i lavori di quefto Pittore , gli commife altri ritratti; e fra quefti quello di Ferdinando Ridolfi fuo gentiluomo di camera; e quelli pure di Zigolino , e di Tortella luoi buflòni in abito di caccia con alcune lepri, ed altri animali. RitraiTe pure per ordine dello fteftò Gran Duca un Soldato della Guardia Reale d' afpetto feroce , e tutto armato di ferro: ed anche un Cortigiano col compailò in una mano, e nell' altra la fpada_. Sguainata . Quefti ritratti li veggono tuttavia in Firenze_» nella fuperba galleria de' ritratti. Volle anche quel Sovrano , che il Niccoletto vi lafciafle il proprio . Queiìi il fece, e nella ftefla galleria lo ripole .

Lavorò anche colà d'ordine del Gran Principe alcuni quadri flonati, tra' quali è fuperbo quello d' un baccanale , entrovi un putto, che fuona un zufolo, e un Amorino, che lo faetta; mentre una donna ridendofene fuona il cembalo . Un altro ne fece di Venere fcherzante con Amore: ed un altro in mezze figure rapprefentativo della congiura eli Catilina; ove fi veggono due Congiurati, che in prefenza degli altri fi ftringono la mano , tenendo ambedue un bicchiere del proprio fangue . E in queil ' ifteflò palazzo confervafì pure di quefto Pittore un' egregia copia dello ftupendo quadro di S. Pietro Martire del Tiziano .

Trafportati in Inghilterra alcuni ritratti del Niccoletto, furon cagione, che gli foftero tofto fatte premurofe inftanze di trasferirli colà . V andò egli ben prefto , ed ebbe vi tante commiflìoni di ritratti, che niun altro mai n' ebbe maggiori: anzi prefentalo alla Reina Anna, fu tollo ammeflo

a farle

a farle il ritratto, la perfezione del quale talmente foddif

fece a quella Regnante, che volle dichiararlo fuo primario

mPittore, augnandogli copiofo onorario . Ma poco godè

Digio. Niccoletto di tale aflègnamento; concioflìachè. a cagio

Cassana° ne ^ alcuni (travizzi, e fpecialmente del troppo bere_»,

mancò nel 1713., non contando più, che cinquantaquattro

anni del viver fuo .

Fu Niccoletto Pittore d'indole attiva, briofa , e tutta fuoco. Mi raccontavano alcuni fuoi conofcenti, coni' ei dipingendo s'internava talmente nel fuo lavorio , che neppure udiva chi V interrogava; e quando le fue tinte non gli riufcivano vivaci, e fanguigne, conforme avrebbe voluto; divenuto quali farnetico, fi fdraiava per terra, e gridava..: Ci voglio dello Spirito in quella figura: voglio, che parli, e che fi muova; e voglio , che per quelle carni vi circoli il Jangue. Quanto in fomma fcorgeva mancarvi, dicea volervelo , poi ripigliati i pennelli, correggeva , rifaceva, aggiungeva giufta il bifogno: e cosi andava o moflrandofi contento, o dando in ifman;e maggiori. Tanto era intenfa la ma premura di riufcir più che bene .

Gio. Agoftino fuo minor fratello, detto comunemente l'Abate Caffana, perché vefliva abito da Cherico, ebbe parimente il genio, e 1' abilita in far di ritratti: e ne fece de' naturalismi; fra' quali è (ingoiare quello del Sermo Francefco Erizzo Doge di Venezia. Quefto ritratto incontrò tanta ftima, che fu mandato a Londra, acciò foffe quivi da eccellente Artefice incifo in rame . Gio. Agoftino , per non recar pregiudizio a Niccoletto fuo fratello, fi diede a dipinger beltiami. Quale in quefto genere di pittura riufciffe, lo fa Venezia, la Tofcana , e l'Italia tutta, ne' cui principali palazzi quefte fue degne fatture fi confervano fra i più preziofi quadri di rinomati Maeftri .

Prima, che quefto Pittore fofie in Tofcana, avea fervito la Ducheffa di Guaftalla: e molti furono i ritratti , ch' egli fece di quel Duchino ancor fanciullo: perocché bifognava mandarne fpeflò un nuovo alla Madre di effo Duchino , come quella, che, eflèndo affente, voleva ad ogni poco veder la variazione della fifonomia del figliuolo .

U anno

L'anno 1718. quefto Abate Pittore venne a Genova con fcopiofo fornimento di fuoi quadri, fperando di qui efitarli, ed altri farne, e fermarli fra noi. Perciò egli prefe ———. a pigione un nobile appartamento in fui pian di Sarzano . Di do. Ma non gli riufci ciò , che fperava; ftantechè non trovò in Ge- Qvssant? nova chi fi dilettante di tali pitture. Laonde qui menò una vita preffochè oziofa per due anni, che fopravviffe alla fua venuta: dopo i quali una notte [ e fu 1' antecedente al giorno fefto di maggio del 1720.], ftrappatafegli in petto una vena , rimafe morto in età di circa feifantadue anni, e fu fepolto in S. Salvatore .

Era Gio. Agoflino uomo affabile nel tratto , modefto , umile al maggior fegno , e fommamente religiofo . Egli veftì quali fempre da Abate: nè fia difcaro, che io in prova di ma buon' indole ne racconti la cagione, ch' egli fteifo foleva addurne . Portava da giovanetto l'abito da Cherico: Ma poi crefeiuto in età 1' avea depofto . Or un giorno viaggiando a cavallo perdette una bella fpada d' argento, che con molta attenzione avea legata fopra la fua valigia.... Quindi entrato nella pia confiderazione, che quella perdita gli foffe accaduta in pena d' aver abbandonato 1' abito primiero: tofto ripigliatolo , mai più noi depofe.

L' ultimo de' fratelli, che fu Gio. Battifta , dipinfe_» anch' egli con buon effètto, ma foltanto fiori, frutti , e animali . Dopo la morte del Padre fi fermò nella Mirandola; e fi crede, che indi, a non molto vi moriìfe.

Maria Vittoria forella di quefti tre riufeiva affai bene nel dipinger mezze figure di facre immagini; e fu difcepola dell'Abate fuo' fratello. Mori coftei in Venezia l'anno 1711.

Nella morte del Gio. Agoftino s' cftinfc la famiglia de' Caffani, nella quale cinque begl' ingegni s' erano «in varj generi di pittura diftinti.

"V^ ^vf^ ^%j^^ ^^f*^

Tom. TL B VITA

No comments:

Post a Comment