Saturday, August 13, 2011

Chiappe, pittore genovese

VITA

DI GIO. BATTISTA CHIAPPE

Pittore .

GIO. Battista Chiappe è V ultimo de' Pittori di merito, a noftra età trapalati: e però nella ferie della prefente ftoria gli diamo l'ultimo luogo. Novi, città nella parte fettentrionale della.. Liguria fui principiar della 'Lombardia, fu la patria di quefto Virtuofo. Egli colà etibe da non fo qual Pittore-, i principj dell' Arte. Indi pafsò a Roma, dove Audio moltiflìmo, e prefe ottimi fondamenti. Egli fi eleffe per Maeflro un certo Giufeppe Paravagna, pur genovefe, che ancor vive, uomo più di teorica, che di pratica; ma che per altro in fua gioventù ha difegnato lodevolmente^ . Da coftui fu diretto il Chiappe intorno al metodo di fìudiare; e vaglia il vero, n ebbe rette inaruzioni; di modo che s'•impotiefsò d'una benintefa maniera di difegnare, non però di colorire; perché in Roma, conforme diceva!!, non maneggiò mai pennello .

Ritornato a Genova, niuna cofa ci operò per la fteffa addotta ragione. Poco ftante pafsò alla-patria; ed indi a Milano; dove fermoffi alcuni anni, e vi fece pratica di dipingere . Dopo i quali, reftituitofl a Genova, cominciò a far vedere qualche cofa di fuo lavoro; e affai piacque; onde ebbe occafioni d'alcuni ritratti, ne' quali acquiftò molta ftima; e fpecialmente per l'e(attezza delle fifonomie da lui fedelmente in tela rapprefentate.

Il primo quadro ftoriato, che egli faceffe y fu quello di Crifto agonizzante nell' orto: quadro commeflògli da' Confratelli dell' Oratorio di S. Martino di Pegli; nel qual Oratorio tuttora Ila efpofto: ed è certamente il miglior dipinto, che del Chiappe fi vegga.

Un altro quadro di mano di lui confervafi in Novi; tal^ quadro è rapprefentativo del Mifterio della Santiflìma_Trinità, della quale è intitolato l'Oratorio, per cui lo dipinte.

Chiamato

Chiamato da' PP. Gefuiti in Alexandria di Lombardia, vi compofe un vafto quadro per 1' Aitar maggiore della lor Chiefa, entrovi molti Santi della Compagnia di Gesù; ol-======

tre a'quali v'ha la Fede, che difcaccia l'Eresia; e vi fono D, Gio. non poche altre figure fìmboliche . Queft' Opera ebbe colà Battista buon incontro, e meritamente; si per la foda invenzione, CwAP?£' sì per la (òave armonia de' colori .

Portatoli di bel nuovo qua, ci lavorò alcuni ritratti d' affai buona riufcita . Sono interamente dal naturale, quello , che ei fece al Signor Giufeppe Torre: quello d' un Signore di Cafa Prafca del Finale: e quello, che di fe conferva nel fuo palazzo 1' Eccellenti (Timo Ridolfo Maria Brignole, già Doge di quefta Sereniffima Repubblica.

Per quefta Chiefa di S. Carlo dipinfe il Chiappe la tavola del primo Altare a man deflra; e vi efprefie i Santi Domenico, Francefco di Sales, e Maddalena de' Pazzi in contemplazion della Vergine . In detta tavola fono alcune cofe buone, ma alcune mediocri . Ad ogni modo v' ha_ un' ottima diftribuzione, e una fimraetrfa molto ben regolata .

Il Signor Pietro Gentile in occafione , che riduffe al gu(to moderno il fuo palazzo fìtuato in fulla piazza di Banchi, deftinò al noftro Pittore tre volte di ftanze da dipingerli a frefeo . In una di effe figurò il Tempo, e le Stagioni; nell'altra un drappello di graziofi puttini: e nella terza—,

4a Virtù coronata dall' Immortalità. Tutte idee ben diviate , ed efpofte .

S' era già da qualche anno fperduta in più parti la pittura della cupola di S. Siro, dipinta da Gio. Battifta Carlone; onde penfando que'PP. Teatini a farla reftaurare_*, ricorfero al Chiappe . Egli accettò 1' incarico . Studiò: faticò; finché, contra 1' afpettazione di molti, riufci in quell' Opera ottimamente; avendo accordato il nuovo dipinto col vecchio in modo tale, che vi vuole chi affai di Pittura s'intenda, per conofeere ciò, che quelìo Artefice vi compofe.

Terminato ch' egli ebbe qui 1* anzidetto lavoro, pafsò a Novi. Ciò fu nell'autunno del 1765.; colà poco (tante

V 4 cadde

Di Gio.

Battista Chiappe . cadde malato; e nel breve fpazio di fette giorni mancò nella per anche ferma età di quarantadue anni; ma per verità

.egli moftrò fempre di effer malfano; perchè avea la faccia

'fcarna , ed'un colore pallido , e tetro.

Il dipinger di queft' uomo era, come il fuo naturale; cioè, malinconico, e alieno dalle tinte vaghe, ed amene. Piccavafi di dare a' fuoi quadri un' aria d'antichità; e ciò gli venia fatto felicemente . Difegnare , può dirfi, che feppe: ma anche. in quefto , Oudiandofi d'imitare la naturale femplicità, comparve talora poco briofo; onde avveniva, che non tutte le fue figure incontravano gradimento.

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