Gallerie dell'Accademia | |
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Il portale d'ingresso delle Gallerie | |
Tipo | Pittura, Scultura |
Indirizzo | Campo della Carità, Dorsoduro 1050 Venezia, Italia |
Le Gallerie dell'Accademia sono un museo di Venezia, che raccoglie la migliore collezione di arte veneziana e veneta, soprattutto legata ai dipinti del periodo che va dal XIV al XVIII secolo.
Tra i maggiori artisti rappresentati figurano
Giorgione,
Giovanni Bellini,
Vittore Carpaccio,
Tintoretto e
Tiziano.
Vi si conservano anche altre forme d'arte come sculture e disegni, tra i quali il celeberrimo Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci (esposto solo in particolari occasioni).
Le Gallerie si trovano nel sestiere di Dorsoduro, ai piedi del Ponte dell'Accademia, in quello che era fino all'inizio del XIX secolo il vasto complesso formato dalla Chiesa di Santa Maria della Carità, dal convento dei Canonici Lateranensi e dalla Scuola Grande di Santa Maria della Carità (l'ingresso è per il portale di quest'ultima).
Prendono il nome dall'Accademia di Belle Arti, che le ha aperte nel 1817 e ne ha condiviso la sede fino al 2004.
Nel 2008 sono state visitate da 356.191 persone.[1]
Costruiti nel XII secolo, chiesa e convento ospitarono a partire dal secolo successivo una Scuola di Battuti per riceverne un sostegno economico.
Nel XV secolo le rendite aumentarono grazie al sostegno del veneziano Papa Eugenio IV, permettendo di rinnovare ed ampliare ulteriormente gli edifici.
Il complesso fiorì anche nel secolo successivo, tanto da affidare ad Andrea Palladio un progetto molto ambizioso per il convento, mai completato.
L'incendio del 1630 segna invece l'avviata decadenza, culminata nel 1744 nel crollo del campanile.
Nel 1768 l'ordine dei Canonici Lateranensi fu soppresso e la chiesa venne chiusa nel 1806.
La Scuola di Carità fondata nel 1260 fu una delle prime Scuole Grandi (cioè dei Battuti).
Ospitata prima nella chiesa di San Leonardo, quindi alla Giudecca, già nel 1261[2] aveva ottenuto spazi in questo convento. Come le altre scuole aveva compiti di mutuo soccorso e di carità verso i poveri, che coltivava anche mediante investimenti oculati delle somme versate dai confratelli e dalla Repubblica.
Grazie alle sue ricchezze la confraternita poté aiutare a più riprese i Canonici acquistandone delle proprietà, come il terreno sul quale a partire dal 1344 costruì la propria sede definitiva. L’entrata rimase tuttavia in comune con il convento, ed era la porta tuttora presente a sinistra dell'ingresso attuale e decorata da edicole gotiche con i santi protettori della scuola. Internamente si arricchì di un soffitto a cassettoni nella sala capitolare (XV secolo, conservato) e di numerosi dipinti. Fra i più importanti due opere esposte nella collocazione originale (ex Sala dell'Albergo della Scuola): la Presentazione di Maria al Tempio di Tiziano (1538) ed il Trittico della Madonna della Carità di Antonio Vivarini e Giovanni d'Alemagna (1480).
Intorno al 1760 Bernardino Maccaruzzi e Giorgio Massari apportarono modifiche sia internamente che esternamente, con la completa sostituzione della precedente facciata gotica e l’apertura del portale sul campo (la facciata acquisirà l’aspetto attuale nel 1830).
Sebbene ancora prospera, anche la Scuola subì la soppressione nel 1806.
Fin dalla fondazione (1750) l’Accademia acquisiva opere d’arte con finalità didattiche e di restauro.
Con la caduta della Serenissima (1797) e le spoliazioni di chiese, scuole e palazzi che ne seguirono, questa istituzione ebbe un ruolo fondamentale nel salvare molti capolavori dalla dispersione.
Nel 1807 l’Accademia si trasferì dalla prima sede del Fonteghetto della Farina al complesso della Carità, avviando profondi lavori di adattamento con il cattedratico Giannantonio Selva e l’allievo Francesco Lazzari: la chiesa fu suddivisa in ambienti, il convento perse parte dell’impianto palladiano per consentire la costruzione di nuove ali, la facciata (Lazzari) e l’atrio della Scuola furono modificati.
Il primo nucleo della collezione comprendeva anche i saggi degli allievi ed una raccolta di gessi (da cui il nome al plurale "Gallerie"), e fu esposto con successo nel 1817.
La raccolta si arricchì di dipinti riportati dalla Francia sconfitta e soprattutto dei lasciti di grandi collezionisti. Ulteriori acquisizioni si ebbero al passaggio delle Gallerie allo Stato Italiano (1879) e sono continuate anche in seguito.
Altri lavori al complesso si ebbero nel 1923 (parziale recupero dell‘aspetto della chiesa) e nel 1944-1949, questi ultimi eseguiti da Carlo Scarpa.
È attualmente in corso un importante intervento, realizzato con la consulenza architettonica dell’arch. Tobia Scarpa: grazie allo spostamento in altra sede dell'Accademia delle Belle Arti, che occupava il piano terra del complesso, si è reso possibile l'ampliamento degli spazi espositivi. I lavori, iniziati il 4 febbraio 2005, vengono eseguiti in modo da non chiudere mai al pubblico la galleria; al termine dell'intervento la superficie complessiva sarà di circa 12.000 m², in gran parte dedicata all'esposizione delle opere conservate nei magazzini.
Il progetto e la direzione dei lavori sono affidati all'architetto Renata Codello, soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna. Il restauro prevede interventi di tipo strutturale, conservativo ed impiantistico. Il nuovo allestimento permetterà ai visitatori, anche a ridotta capacità motoria, di apprezzare la grande ricchezza della collezione di opere delle gallerie, garantendo al tempo stesso la salvaguardia dell’edificio e delle opere esposte.
- San Gerolamo, 1556, olio su tela, 119 × 154 cm
- Trittico di San Sebastiano, 1464-1470
- Trittico di San Lorenzo, 1464-1470
- Trittico della Natività, 1464-1470
- Trittico della Madonna, 1464-1470
- Madonna Contarini, 1475-1480 circa
- Madonna dai cherubini rossi, 1485 circa
- Pala di San Giobbe, 1487 circa
- Madonna degli alberetti, 1487
- Madonna col Bambino tra le sante Caterina e Maria Maddalena, 1490 circa
- Quattro allegorie, 1490-1500 circa
- Sacra conversazione Giovanelli, 1504
- Pietà Martinengo, 1505
- Vergine in gloria e santi, 1510-1515 circa
- Il rio dei Mendicanti e la scuola di san Marco, 1740, olio su tela, 42 × 69 cm
- La consegna dell'anello al Doge, 1534, olio su tela, 370 × 300 cm
- Prospettiva con portico, 1765, olio su tela, 131 × 93 cm
- Storie di sant'Orsola (1490-1495)
- Ritratto di bambina con ciambella, 1730, pastello su carta, 34 × 27 cm
- Incredulità di san Tommaso col vescovo Magno, 1492
- Madonna dell'Arancio, 1496-1498
- Madonna col Bambino in trono e santi, 1496 - 1499
- Arcangelo Raffaele con Tobiolo tra i santi Nicolò e Giacomo Maggiore
- Cristo in pietà sostenuto dalla Madonna, Nicodemo e san Giovanni Evangelista con le Marie,
- Leone di san Marco tra san Giovanni Battista con san Giovanni Evangelista e Maria Maddalena con san Girolamo, 1506 - 1508
- David, 1620 circa, olio su tela, 175 × 128 cm
- Incendio al deposito degli oli a San Marcuola, 1790, olio su tela, 41 × 60 cm
- Bacino di San Marco con San Giorgio e la Giudecca, 1780, olio su tela, 72 × 97 cm
- Incoronazione di Maria in Paradiso, 1438
- Uomo vitruviano, 1490 circa
- Sacrificio di Isacco
- Il concertino, 1741, olio su tela, 60 × 48 cm
- Il farmacista, 1752, olio su tela, 60 × 48 cm
- La toeletta, 1741 circa, olio su tela, 60 × 49 cm
- Il sarto, 1741, olio su tela
- Giovane malato, 1530 circa
- Polittico Lion, 1357
- Guarigione miracolosa della figlia di Benvegnudo, 1502, tempera su tela, 359 × 296 cm
- San Giorgio, 1460 circa
- Capriccio con edificio gotico e obelisco, 1741, olio su tela, 55 × 83 cm
- Ritratto di giovane uomo, 1373 circa, olio su tavola, 26 × 20 cm
- Madonna del Carmelo, 1522 circa, tempera su tela, 272 × 298 cm
- Madonna in trono col Bambino e devoti, 1394, tempera su tavola, 107 × 65 cm
- Sacra conversazione, 1523-1525, olio su tela, 127 × 195 cm
- L'indovina, 1740, olio su tela, 154 × 114 cm
- San Girolamo e il donatore Girolamo Amadi, 1440-1450 circa, tempera su tavola, cm 49 × 42
- Paesaggio con cavalli che si abbeverano, 1720, olio su tela, 136 × 198 cm
- Ratto di Europa, 1725 circa, olio su tela, 99 × 134 cm
- Apparizione della Sacra Famiglia a San Gaetano, 1735-36, olio su tela, 128 × 73 cm
- Sant'Elena rinviene la vera Croce, 1745
- Miracolo di san Marco, 1548
- Trafugamento del corpo di San Marco, 1562, olio su tela, 398 × 315 cm
- Tentazione di Adamo, 1551 - 1552, olio su tela, 150 × 220 cm
- Uccisione di Abele, 1551-1552, olio su tela, 149 × 196 cm
- Pietà, 1575-1576, olio su tela, 389 × 351 cm
- San Giovanni Battista nel deserto, 1542 circa, olio su tela, 201 × 134 cm
- Il ferito, 1752, olio su tela, 101 × 127 cm
- Madonna dello Zodiaco, 1459-1463
- Incoronazione della Vergine, Storie di Gesù e Storie di san Francesco (polittico)
- Cena nella Casa di Levi, 1573
- Madonna col Bambino in trono, san Giovannino e santi, 1562-1564, olio su tela, 341 × 193 cm
- Matrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria, 1575 circa, olio su tela, 337 × 241 cm
- Sacra conversazione, 1480
- Trittico della Madonna della Carità di Antonio Vivarini e Giovanni d'Alemagna, 1480, tempera su tavola, 175 × 196 cm
Note [modifica]
- ^ Touring Club Italiano - Dossier Musei 2009
- ^ Terisio Pignatti (a cura di). Le scuole di Venezia. Milano, Electa, 1981
Bibliografia [modifica]
- Marcello Brusegan. La grande guida dei monumenti di Venezia. Roma, Newton & Compton, 2005. ISBN 88-541-0475-2.
- Guida d'Italia – Venezia. 3a ed. Milano, Touring Editore, 2007. ISBN 978-88-365-4347-2.
- Terisio Pignatti (a cura di). Le scuole di Venezia. Milano, Electa, 1981.
- Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane. Venezia, Filippi Ed., 2001.
Voci correlate [modifica]
Altri progetti [modifica]
- Commons contiene file multimediali su Gallerie dell'Accademia
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