le conoscenze umane, compresi i sistemi scientifici e ‘filosofici, semplice-
mente delle prospettive più o meno allargate; in tal modo rifiuta ogni
forma di olismo, cioè di visione e spiegazione totale, completa, esaustiva
perfetta della realtà.
Prova - Operazione mentale con cui si cerca di stabilire la verità di
un’asserzione o la validità di una tesi. Normalmente si tratta di qualche
forma di ragionamento (induttivo o deduttivo), ma può trattarsi anche
di semplice ostensione dei fatti, allora si chiama p. ostensiva. .
Ragione - Comunemente oggi si intende la facoltà conoscitiva propria
dell’uomo e di cui lui solo è dotato. Sostanzialmente questo è il senso
che ha il termine anche nella filosofia scolastica e moderna fino a Kant.
È una facoltà discorsiva, che raggiunge la verità non immediatamente,
432
per intuizione (come fa invece l'intelletto), ma mediante qualche forma
di ragionamento. Kant restringe l'uso del termine r. {Vernunft) alla co-
noscenza dell'eterno e dell’assoluto, che però sortisce risultati estrema-
mente deludenti, in quanto la r. in questo campo può soltanto avvertire
e impostare dei problemi senza essere in grado di risolverli.
Relazione - È sostanzialmente sinonimo di rapporto. :È un concetto
fondamentale per molte scuole filosofiche. Nella filosofia hegeliana la r.
è la categoria primaria; in effetti, per Hegel, tutta la realtà non è altro
che una vastissima trama di r. Nella filosofia aristotelica è una delle
dieci categorie, e di tutte sembra la più debole, fragile, povera, dato
che non esiste in se stessa e neppure può vantare una consistenza
ontologica analoga a quella della quantità, della qualità o dell’azione.
Per acquisire consistenza ontologica la r. richiede quanto meno due real-
tà, perché si tratta di una specie di ponte, che si regge soltanto quando
ci sono almeno due enti a farle da sostegno. Eppure, la r. è un veicolo
potentissimo di realtà, soprattutto quando si tratta della r. di causalità,
cioè della r. tra causa ed effetto, perché l’effetto in quanto effetto deve
tutta la sua realtà, tutto il suo essere alla causa: questa è causa soltanto
nella misura in cui è in r. con l’effetto e gli comunica qualche cosa del
proprio essere. Si è soliti distinguere tra r. reali e logiche: le prime sono
quelle che influiscono sull'essere dei termini rapportati, le seconde non
influiscono. La categoria di r. riveste, infine, una importanza fondamen-
tale nel personalismo contemporaneo, che, centrato sulla struttura dia-
logica della persona umana, ne coglie come costitutiva la r. io-tu, fonda-
mento di ogni possibile forma di comunicazione. Una sintesi concettuale
che accomuna i personalisti è quella relativa all'uomo come essere-di-
relazione.
Religione - Dal latino religare = legare insieme. È l'insieme dei miti
(racconti, testi sacri) e dei riti (preghiere, azioni, sacrifici) con cui l’uo-
mo esprime e attua i suoi rapporti con Dio. La r. è l’espressione spon-
tanea, naturale della condizione di finitezza e creaturalità dell’uomo.
Ogni popolo, sviluppando la propria cultura, si crea anche una r. (che
nella maggior parte dei casi, storicamente, assume un carattere animi-
stico, politeistico, mitologico, magico). Oltre alle r. « naturali » esistono
anche tre r. « storiche » o rivelate: l’ebraismo, il cristianesimo e l’isla-
mismo, a cui forse va aggiunto anche il buddismo, se lo si considera una
r. e non una semplice filosofia.
Riflessione - Vedi « Autocoscienza ».
Rivoluzione - R. è «lo sviluppo di nuove forme di potere che divi-
dano ed indeboliscano il vecchio ordine e facciano posto al sorgere del
nuovo, e che nello stesso tempo siano in grado di stabilizzare il nuovo
al suo sorgere in mezzo al vecchio » (R. Schaull). È una categoria che
si applica a qualsiasi ordine di cose, così si può parlare di r. religiosa,
filosofica, scientifica, letteraria, economica, politica, ecc. Ma più comu-
nemente si usa per l'ordine socio-politico. In tutti i casi, la r. è un
valore strumentale e non assoluto, ed è un valore positivo quando serve
la causa dell'uomo {della società, della nazione, del popolo) non gli inte-
ressi di una sola classe, di un partito e tanto meno di una sola persona.
433
Sacro - In senso generale e più proprio, questo termine denota un
ordine di cose separato, riservato e inviolabile, che deve essere oggetto
di rispetto religioso da parte di un gruppo di credenti. È correlativo
di profano. Il s. è la qualità specifica che caratterizza la dimensione
religiosa (questa è per definizione la dimensione del s.), come il vero è
la qualità specifica della dimensione gnoseologica e il bene della dimen-
sione appetitiva. È una qualità analogica che ha per analogato principale
Dio (che è il s. per eccellenza) e per analogati secondari tutte le cose o
persone che si trovano o vengono messe in rapporto con Lui: come
libri (libri s.), attività (arte s., musica s., ecc.) persone (persone consa-
crate).
Scienza - Termine polivalente, la cui gamma semantica va dal conosce-
re in generale alla conoscenza metodica più rigorosa e sofisticata. Di soli-
to, comunque, si intende una conoscenza sistematica intorno ad un deter-
minato oggetto, condotta con rigore ed obiettività. È un concetto essen-
zialmente analogico, in quanto sia il rigore sia la obiettività variano
da oggetto ad oggetto. Grazie alla sua metodologia assai precisa e al-
l'obiettività facilmente verificabile nell'epoca moderna e contempora-
nea non solo si è visto nella scienza sperimentale il tipo ideale del sapere
scientifico, ma spesse volte si è identificato la s. con esso sic et simpli-
citer (così l’illuminismo, il positivismo, il neopositivismo, il materiali-
smo, ecc.). Oggi che le ambizioni della s. sono state fortemente ridimen-
sionate sia quanto alla portata sia quanto al rigore e all’obiettività, si
ritorna a riaffermare il valore analogico del termine s.
Segno - Tutto ciò che ha il potere di richiamare l’attenzione oltre che
su se stesso anche su un'altra cosa. Così, il fumo in quanto richiama
l'idea del fuoco, le nubi in quanto richiamano l’idea dell’acqua, la co-
lomba in quanto richiama l’idea della pace, un suono vocalico in quanto
richiama l’idea di un determinato significato, ecc. Il regno dei s. è va-
stissimo, infinito. Se ne distinguono molti generi: naturali e conven-
zionali, iconici e arbitrari, vocalici e scritti, ecc. Area massimamente
importante è quella dei s. linguistici. In effetti, il linguaggio non è altro
che un insieme di s. volto alla comunicazione tra gli uomini. Due sono
le discipline principali che si occupano dello studio del linguaggio: la
linguistica che studia i s. dal punto di vista fonetico, grammaticale e
sintattico e la semantica che studia il linguaggio dal punto di vista del
significato.
Simbolo - Dal greco symballo = comporre, mettere insieme. Il ter-
mine si adopera per significare tutto ciò che si collega intenzionalmente
con qualche altra cosa e perciò serve a richiamarla. In genere viene con-
siderato come sinonimo di segno; ma qualche autore (per esempio,
Tillich) assegna al s. una pregnanza semantica più forte, in quanto,
mentre i segni possono essere prodotti puramente convenzionali, ciù non
si avvera nel caso dei s., in quanto questi comportano una partecipa-
zione nella realtà della cosa di cui sono simboli (così, per esempio, l’ac-
qua battesimale, s. della purificazione dell'anima). Nel linguaggio eccle-
siastico la parola s. è stata adoperata sin dalle origini per indicare una
formula di fede ufficiale, che serve come carta di identità, come tessera
distintiva anzitutto di appartenenza alla Chiesa e in secondo luogo di
434
ortodossia (per esempio, il Simbolo apostolico, il Simbolo costantino-
politano, ecc.).
Sintesi - In generale significa composizione: il mettere insieme ele-
menti dapprima separati. In particolare e in senso tecnico, s. indica quel
processo logico — tipico delle scienze sperimentali — per cui si passa
da nozioni più semplici o da dati particolari per ottenere asserzioni più
complesse e universali.
Società - Qualsiasi gruppo di individui che si riuniscono per il con-
seguimento di determinati obiettivi. In questo senso il termine s. ha
un'estensione vastissima: si applica alla famiglia, alla Chiesa, allo Stato,
ai gruppi sportivi, culturali, economici, ecc. In senso proprio, il termine
designa un « insieme di individui i cui rapporti sono consolidati in isti-
tuzioni nonché, per lo più, garantiti dall'esistenza di sanzioni, sia codi-
ficate sia diffuse, che fanno sentire all'individuo l’azione e la costrizione
della collettività » (Lalande).
Sociologia - Termine di accezione recente nel linguaggio filosofico e
delle scienze umane e risale alla filosofia positivistica di Augusto Comte
(metà del sec. XIX), il padre della s. Egli l’ha considerata la forma di
sapere positivo per eccellenza, essendo lo studio del predotto proprio
della natura umana: la società. Anche successivamente il termine ha
continuato a mantenere il significato di scienza dell’« attività sociale » e,
poiché questa attività è sempre orientata a sistemi sociali, si può anche
dire che la s. è la scienza dei sistemi e dei gruppi sociali (piccoli e
grandi).
Sostanza - In filosofia questo termine ha un significato tecnico ben
preciso: secondo la classica definizione che ne ha dato Aristotele, la s.
« è ciò che è in sé e non in un'altra cosa ». S. è qualsiasi realtà dotata di
un proprio atto di essere e ha quindi una sua consistenza ontologica. È
il contrapposto di accidente, che non ha un proprio atto di essere, ma
per esistere, deve appoggiarsi, deve inerire (inesse) alla s. di cui è un
frutto più o meno avventizio (per questo si distingue tra « accidenti
propri» e « accidenti accidenti » o « accidenti puri»). Nella filosofia
moderna, a partire da Locke, il termine s. è stato svuotato di questa
densità ontologica e ridotto a mero sustrato, inattingibile dall'intelletto
umano, in quanto questo, ristretto ai dati dell'esperienza sensitiva, non
può andare oltre i fenomeni.
Spazio - Nel linguaggio filosofico questo termine significa il luogo o
ambiente illimitato e indefinito in cui gli oggetti reali appaiono collo-
tati. Questo concetto è stato variamente inteso dalle scuole filosofiche
antiche e moderne. Le soluzioni proposte si possono ridurre a tre: quel-
la ultrarealistica o realistica che vede nello s. una realtà interamente
oggettiva sussistente in se stessa, come un grande recipiente che con-
tiene tutte le cose materiali (Platone, Newton); una idea puramente sog-
gettiva, una forma a priori della sensibilità, che mette ordine ai feno-
meni materiali (Kant); una costruzione mentale con fondamento nelle
cose (Aristotele).
Speranza - Il termine indica un atteggiamento fondamentale dello
spirito umano: quello di fiducia verso il futuro, più precisamente di
435
attesa fiduciosa di qualche futuro evento. C'è una s. umana, quando è
fondata su calcoli umani; c’è una s. cristiana o religiosa quando è fon-
data sulla parola di Dio, le sue promesse, la sua grazia. Generalmente
trascurata da tutta la riflessione filosofica antica e moderna, la s. è
diventata argomento fondamentale nelle riflessioni e nei « sistemi » di
Bloch (Il principio speranza), Marcel (Homo viator), «Pieper (Speranza
e storia).
Spirito - Con questo termine si denota qualsiasi realtà immateriale,
cioè superiore alla materia e indipendente da essa, quanto meno nel-
l'ordine ontologico. Con riferimento all'uomo si dice dell'anima, in con-
trapposizione al corpo; con riferimento all'universo si dice di Dio in
contrapposizione al mondo e alla materia. La parola s. viene adoperata
spesso e volentieri anche da una cultura fortemente sensistica e mate-
rialistica qual è la nostra. Pur negando Dio e tutto il mondo della tra-
scendenza, che — in sede ontologica — è l'unico mondo che meriti effet-
tivamente il nome di s., la cultura laica, e talvolta ostentatamente atea
del nostro tempo, non esita a parlare con rispetto di « valori spirituali »,
ad esaltarne l’importanza e a invocarne la riabilitazione per salvare la
nostra società. Ma è chiaro che tutto questo è vaniloquio se nell'uomo e
al di sopra dell’uomo stesso non esiste una dimensione, una realtà effet-
tivamente spirituale.
Storia - È l'insieme degli eventi di cui l’attore principale è l'uomo.
Analogicamente il termine si applica anche alla natura e perciò si parla
anche di s. naturale. La s. nel senso che si è detto è un concetto squisi-
tamente biblico e cristiano, ignoto alla filosofia greca, anche se come
sequenza di eventi il concetto è già presente nei narratori greci (Tuci-
dide, Erodoto). Sulla natura, senso, periodizzazione della s. e sulla co-
scienza storica la riflessione filosofica s'è concentrata soltanto nell'epoca
moderna a partire da Vico, dando luogo a tre soluzioni principali: cri-
stiana (che fa intervenire nelle vicende umane anche la Provvidenza di-
vina), idealista (che fa della s. una manifestazione diretta dello Spirito
Assoluto), atea, che esclude totalmente Dio dal processo storico e lo con-
sidera esclusivamente un'opera dell'uomo. I due orientamenti più re-
centi circa l’interpretazione della s. sono quelli dell’Historie e della
Geschichte: il primo considera la storia solo in relazione al fatto nella
sua contingenza e relatività; il secondo considera la storia come « tempo-
ralizzazione » dei valori (o degli anti-valori), che contrassegnano la
condotta umana.
Tecnica - È l'insieme di procedimenti ben definiti e trasmissibili de-
stinati a conseguire un risultato utile. In altre parole: sono i procedi-
menti e gli strumenti escogitati dall'uomo per dominare la natura e as-
servirla ai propri bisogni. È una delle componenti.fondamentali della
cultura insieme al linguaggio, ai costumi e ai valori: costituisce in un
certo qual modo la sua esteriorizzazione. La t. rappresenta il risvolto
pratico, applicato, della cultura: è l'applicazione al mondo della natura
delle acquisizioni simboliche. Per questo, scienza e t. camminano di
pari passo. Man mano che progredisce la conoscenza teorica delle leggi
della natura, avanza anche la capacità dell'uomo di sfruttare le sue ri-
sorse. Così la storia della t. coincide sostanzialmente con la storia della
scienza. Alle conoscenze prescientifiche corrispondono t. estremamente
436
elementari di tipo manuale ed artigianale. Poi, col sopraggiungere della
conoscenza scientifica, ha inizio l'invenzione di i. sempre più complesse,
che trasformano l’uomo da semplice homo faber in homo tecnologicus
(vedi anche « Lavoro »).
Tempo - In generale per t. si intende una durata infinita di momenti,
simile all'estensione spaziale, entro la quale durata trovano posto tutte
le altre durate più o meno lunghe degli anni, delle stagioni, dei mesi, dei
giorni, delle ore, ecc. La riflessione dei filosofi sul tempo ha camminato
di pari passo con la riflessione sul t. e ha dato luogo sostanzial-
mente alle stesse soluzioni: ultrarealistica o realistica (Platone, New-
ton), concettualistica (Kant) e logico-realistica (Aristotele). È di Aristo-
tele la celebre definizione: « Il tempo è la misura del movimento secondo
il prima e il poi ». Intendiamo, infine, per « tempo cronologico » quello
segnato dagli eventi inconsapevoli della natura e per « tempo storico »
quello che è oggetto della coscienza riflessa dell’uomo, che contrassegna
il t. cronologico con l'incidenza delle sue azioni consapevoli e libere.
Teodicea - Termine coniato da Leibniz e che etimologicamente signi-
fica « difesa di Dio » (dal greco dîìke = difesa e theòs = Dio). Si dice di
quella parte della filosofia che si occupa dell’esistenza di Dio, della sua
natura e dei suoi attributi. Questa parte si chiama anche « teologia na-
turale ». Intorno alla possibilità di questa disciplina i filosofi sono di-
visi in due grandi partiti: quelli che, assegnando alla conoscenza razio-
nale un valore obiettivo, la ritengono possibile (e sono quasi tutti i filo-
sofi antichi, medioevali e moderni fino a Kant) e quelli che, riconoscendo
al conoscere un valore puramente soggettivo, la giudicano impossibile
(questa è la tesi di molti filosofi dopo Kant).
Teoria - Dal greco theoria = visione di uno spettacolo, oppure visione
intellettuale. Nel linguaggio filosofico ha due valenze semantiche prin-
cipali, una in opposizione alla conoscenza volgare e l'altra in opposizione a
quella pratica. Nel primo caso, significa una concezione metodica organiz-
zata sistematicamente e rigorosamente (e ciò vale sia per il campo scienti-
fico sia per quello filosofico); nel secondo, t. significa ciò che è oggetto
di una conoscenza disinteressata, indipendentemente dalle sue applica-
zioni.
Tradizione - Comunemente il termine t. significa ciò che in una so-
cietà, piccola o grande, si irasmette in maniera viva, sia per mezzo
della parola sia della scrittura e dei modi di agire. In questo senso, la t.
rappresenta la vita stessa di una cultura, la sua storia. Pertanto non ci
può essere cultura senza t. né t. senza cultura. Il valore di una t. va
controllato con la bilancia del valore-uomo. Questo controllo consen-
tirà di constatare che, analogamente alle culture, nessuna tradizione è
un valore interamente positivo sotto ogni aspetto in tutte le circostanze,
perché in nessuna t. si realizza pienamente quel valore o quei valori in
cui una cultura intende specializzarsi e tanto meno tutto l'universo dei
valori. Per questo, nessuna t. dal punto di vista della ragione appare
divina, assoluta, perfetta, sacra e intoccabile. Per contro, ci sono culture
e anche t. molto povere e talvolta anche gravemente difettose ed er-
rate. Colui che le possiede ha il diritto e il dovere di rivederle, criticarle,
correggerle e, se necessario, anche abbandonarle.
437
Trascendentale - In filosofia questo termine conosce due usi princi-
pali, quello aristotelico-scolastico e quello kantiano. Nella filosofia ari-
stotelico-scolastica sta ad indicare le proprietà fondamentali dell'essere,
che secondo alcuni autori sono tre: l'uno, il vero e il bene, secondo altri
sono quattro (ai tre precedenti aggiungono anche il bello). Nella filosofia
kantiana t. sta ad indicare le condizioni a priori del conoscere e il loro
studio (estetica t., analitica t. e logica t.).
Trascendenza - Dal latino trans-ascendere = salir su, valicare. Il con-
cetto di t. è attinto dall'esperienza sensibile e in tale ambito denota
una relazione spaziale: di superamento, sconfinamento, oltrepassamento,
ecc. Successivamente questo concetto dalle cose materiali è stato tra-
sferito a quelle spirituali e astratte. Così si è potuta, dire che il mondo
dello spirito trascende quello della natura, che Dio trascende il mondo,
ecc. In termini recenti in filosofia, ha acquisito un significato tecnico
e sta ad indicare la realtà divina; la t. è Dio. Però, oltre che per parlare
di Dio, il termine t. viene adoperato oggi anche per parlare dell’uomo
e lo si adopera soprattutto per indicare la capacità che l’uomo ha di
superare costantemente se stesso in tutto ciò che fa, che dice, che pensa
e che è. È questa, dell'autotrascendenza, una delle proprietà specifiche
dell'uomo e più ricche di significato al fine di una comprensione del
suo essere profondo.
Umanesimo - Questo termine è usato sia come nome proprio sia come
nome comune. Nel primo caso indica quel movimento spirituale rappre-
sentato dagli « umanisti » del Rinascimento (Ficino, Valla, Pico della Mi-
randola, Erasmo, ecc.) e caratterizzato dallo sforzo di sollevare la dignità
dello spirito umano e di rimetterlo in valore richiamandosi all’antichità
classica greca e romana. Come nome comune significa qualsiasi dot-
trina che esprime e sottolinea il valore dell'uomo. Ciò si può fare asso-
lutizzando il valore dell’uomo con l'esclusione di Dio e allora si parla di
u. ateo, o affermando il valore dell'uomo in coniugazione e subordina-
zione al valore di Dio e allora si parla di u. religioso o cristiano.
Univocità - È la funzione semantica propria di un termine che viene
applicato a molti soggetti sempre con lo stesso significato. Per esempio,
l'applicazione del termine « uomo » a Pietro, Paolo, Giovanni, Marco, ecc.
Utopia - Dal greco ou = non e topos = luogo e pertanto significa una
realtà che non esiste in nessun luogo. Il nome fu introdotto da Tom-
maso Moro nel titolo della sua famosa opera De optimo reipublicae statu,
deque nova insula Utopia, nella quale descrive un popolo perfettamente
saggio, forte e felice grazie alle istituzioni ideali di cui gode, il quale
abita appunto nell'isola di Utopia. Organizzazioni ideali ed immaginarie
della società umana, sull'esempio di Moro, furono escogitate da Cam-
panella, da Fénelon e, con pretese più scientifiche, da Comte e da Marx.
Del ruolo dell’u. nella dinamica sociale e culturale la filosofia ha co-
minciato ad occuparsi soltanto recentemente. A questo riguardo occorre
evitare sia la posizione di rifiuto categorico come se l’u. fosse soltanto
un fattore alienante, sia quello di approvazione incondizionata, come
se l’u. fosse la panacea di tutti i mali.
Valore - « Il senso esatto di valore è difficile da definire rigorosa-
mente perché il più delle volte questa parola esprime un concetto in-
438
stabile, un passaggio dal fatto al diritto, dal desiderato al desiderabile »
(Lalande). In italiano v. possiede tre significati principali: economico,
etico, ontologico. In economia significa « danaro », in etica la virtù con
cui si affrontano gravi pericoli e si compiono grandi imprese; in ontolo-
gia la qualità per cui una cosa possiede dignità ed è quindi degna di
stima e di rispetto. La scienza dei v. — cioè l'assiologia — si occupa
del concetto di v. inteso secondo il terzo senso e cerca di comprendere
qual è la sua natura effettiva, le sue caratteristiche essenziali, i suoi
rapporti con gli altri trascendentali dell'essere e di fissare l'ordine e la
gerarchia dei v.
Verità - Questo termine assume in filosofia un significato veramente
fondamentale, perché il sapere filosofico si configura anzitutto come
amore e ricerca della v. Secondo la definizione più classica, la v. è la
conformità della mente, cioè della conoscenza con la realtà. Questa si
chiama anche v. logica. Ad essa si contrappone la v. ontologica, che è la
corrispondenza delle cose alla mente divina, che le ha ideate. C'è anche
una terza forma di v. ed è la v. morale che è data dalla corrispondenza
delle proprie intenzioni con le esigenze della moralità. Non c'è dubbio
che la v. è un valore fondamentale anzitutto nell'ordine noetico,
perché essa costituisce l’obiettivo principale di detto ordine, ma è
valore primario anche per altri ordini: pedagogico, epistemologico, onto-
logico e culturale. Della v. i filosofi si sono occupati da sempre sia per
definirne l'essenza, sia per scoprire le vie per raggiungerla, come pure
per determinare i criteri per identificarla. Due sono i criteri per deter-
minare ia v.i quello oggettivo dell'evidenza e quello soggettivo della
certezza. L'integrazione dei due criteri è proprio delle filosofie intellettua-
listico-realiste (da Aristotele a S. Tommaso a Maritain, ecc.). Il primato
del criterio della certezza è proprio delle filosofie idealistico-dogmatiche
(da Plaione a Cartesio ad Hegel, ecc.).
Virtù - Con questo termine generalmente si intende un'abitudine, cioè
una disposizione ferma e costante, ad agire bene: è un'’inclinazione al
bene che si è consolidata, tanto che il virtuoso è portato ad agire bene
(per esempio, ad essere casto, generoso, coraggioso, umile, ecc.) con
spontaneità, anzi con veemenza. La v. è oggetto primario dell'etica, in
quanto questa studia il fine dell'uomo e i mezzi per raggiungerlo e la v.
è appunto il mezzo principale. La ‘v. si può dividere e classificare in tanti
modi. Importante è la divisione tra v. etiche e v. dianoetiche: le prime
sono le disposizioni ad operare bene nell'ordine morale; le seconde
nell'ordine speculativo o intellettuale.
Vita - È la qualità per cui un essere è capace di muovere se stesso.
Dal punto di vista della biologia molecolare la v. consiste esclusivamente
in una singolare e più complessa strutturazione delle molecole rispetto
alla strutturazione che si incontra nella sostanza inorganica. Fenome-
nologicamente la v. si manifesta come un movimento che diversamente
da quello meccanico è immanente (cioè va a vantaggio del soggetto che
lo produce) e spontaneo (è prodotto direttamente dal soggetto stesso
grazie alla sua costituzione intrinseca). Le caratteristiche principali della
v. sono: potere di crescere, di rispondere all'ambiente e di riprodursi.
Si è soliti distinguere tre gradi di v.: vegetativa, sensitiva, razionale; la
prima è propria delle piante, la seconda degli animali, la terza dell'uomo.
439
Vocazione - Con questo termine generalmente si intende la chiamata
che una persona sente dentro di sé a svolgere determinate attività e
ad assumere un certo ruolo nella società. Nella concezione secolarizzata
della vita la v. è semplicemente siffatta inclinazione. Invece nella vi-
suale cristiana, la diversità di attitudini fa parte del piano provviden-
ziale che Dio ha concepito per ogni singolo uomo e la v. non è altro che
il modo con cui Dio fa sentire a ciascuno la chiamata alla realizzazione
del suo piano o progetto. Tema raramente trattato nella storia della
filosofia, quello della v. ha acquisito rilevanza speculativa soprattutto
per merito dei personalisti e degli esistenzialisti cristiani (Marcel).
Volontà - È il nome che si dà alla facoltà che ha l'uomo di tendere
verso il bene; si dice anche appetito razionale, per distinguerlo dall’ap-
petito sensitivo che è proprio degli animali. Mentre l'appetito sensitivo
è una tendenza istintiva, quello razionale cioè l'inclinazione della v., è
un appetito guidato, calcolato, libero. Il privilegio della v. è in effetti
quello di essere libera: cioè padrona dei propri atti e quindi anche degli
oggetti verso cui si porta con le sue decisioni. In filosofia due sono le
grosse questioni che sono state dibattute in ogni tempo a proposito della
v.: una riguarda proprio la libertà. La questione è di sapere se, nono-
stante tutti i condizionamenti cui viene sottoposta la v. umana, essa può
dirsi veramente libera (è la controversia tra i deterministi e gli inde-
terministi). La seconda è se nell'uomo conta maggiormente la cono-
scenza o la v. {è la controversia tra intellettualisti che assegnano il
primato alla conoscenza e volontaristi che per contro assegnano il pri-
mato alla v.).
440
INDICE DEI NOMI
(I NUMERI IN CORSIVO INDICANO LE PAGINE
IN CUI L'AUTORE È TRATTATO SISTEMATICAMENTE)
Abbagnano N., 172, 261, 269
Abelardo P., 83, 269
Adler M., 270
Adam K., 108
Adorno Th.W., 264, 270, 305
Agazzi E., 44, 267
Agostino d'Ippona (sant’), 28, 30, 32, 35, 57,
66, 74, 75, 77, 78, 79, 80, 81, 82, 83, 94, 139,
149, 150, 185, 187, 195, 197, 247, 250, 251,
252, 263, 271, 280, 417, 419, 423, 425, 426,
430
Alberto Magno, 28, 248, 272, 276, 341
Alembert (d’) J.B., 331
Alessandro di Hales, 251, 252
Aliotta A., 269
Althusser L., 273
Ammonio Sacca, 249, 327
Anassagora, 245, 273
Anassimandro, 242, 273
Anassimene, 242
Anselmo d'Aosta (sant’), 247, 251, 274
Antistene, 245
Aristippo, 121, 245
Ardigò R., 257, 274
Aristotele, 8, 10, 11, 18, 19, 20, 21, 22, 24, 28,
29, 30, 32, 35, 40, 41, 46, 57, 65, 66, 75, 76,
77, 78, 81, 84, 91, 92, 94, 95, 102, 116, 118,
121, 122, 123, 124, 133, 144, 145, 147, 148,
150, 184, 185, 188, 189, 209, 247, 248, 250,
251, 252, 273, 275, 276, 281, 340, 415, 416,
417, 418, 419, 420, 421, 423, 424, 425, 426,
428, 431, 432, 435, 437, 439
Attalo, 336
Averroé, 28, 102, 248, 268, 273, 276
Avicebron, 268
Avicenna, 94, 102, 248, 250, 252, 268, 276
Ayer A.J., 29, 45, 54, 254, 260, 267
Bachelard G., 46, 47, 267, 273, 277, 429
Bacone F., 20, 35, 40, 41, 46, 121, 139, 145,
253, 254, 277, 295, 426, 428
Bacone R., 248, 252.
Bakunin M.A., 164
Balthasar H.U. von, 197
Barbotin E., 54, 56, 57, 58
Barth K., 83, 261
Basilio (san), 247
Bauer B., 290, 292
Baumgarten A., 423
Bautain, 424
Beccaria C., 255
Benoist J.M., 267
Bentham J., 119
Berger G., 216
Bergson H,., 35, 102, 106, 107, 202, 278, 320
Berkeley G., 28, 29, 30, 33, 79, 254, 267, 278
Bernardo di Clairvaux, 251
Bernstein E., 279, 311
Bloch E., 77, 85, 167, 258, 273, 279, 436
Blondel M., 86, 106, 107, 263, 280
Bloy L., 320
Boezio S., 247, 250, 280, 431
Bonaventura da Bagnoregio (san), 28, 80,
94, 185, 247, 25ì, 252, 281, 425, 426
Bonifacio VIII, 145, 156
Bontadini G., 263, 282
Boros L., 86
Bossuet J.-B., 195, 197
Boutroux E., 40, 263, 282
Bradley F.H., 256
Brentano F., 427
Brightman E.S., 262
Bruni F., 52
Bruno G., 67, 102, 282
Brunschvicg L., 256
441
Buber M., 77, 262, 283
Bultmann R., 12, 261
Butler J., 283
Caietano (Tommaso da Vio), 78, 83, 252
Calvino J., 251, 284
Campanella T., 79, 102, 145, 152, 284, 438
Camus A., 261
Carabellese P., 263
Carnap R., 23, 45, 54, 97, 102, 105, 260, 267
284, 426
Carneade, 285
Cartesio R., 8, 20, 21, 28, 30, 33, 35, 40, 42,
75, 77, 78, 79, 80, 81, 82, 84, 94, 96, 118,
119, 247, 251, 253, 266, 267, 285, 304, 317,
324, 338, 343, 416, 417, 426, 429, 430, 431,
439
Cassirer E., 208
Chiang-kai-sheck, 165, 318
Church A., 23, 24
Cicerone M.T., 8, 285
Clemente Alessandrino T.F., 247
Comenio J.A., 139
Comte A., 29, 35, 39, 40, 45, 75, 78, 81, 85,
102, 103, 106, 257, 267, 286, 332, 435, 438
Copernico N., 67, 135
Cratilo, 326
Crisippo, 291
Crispino, 249
Croce B., 28, 75, 102, 186, 188, 189, 208, 216,
256, 286
Cullmann O., 83, 197
Cusano N., 67, 247, 250, 287
Damiani P., 424
Dante Alighieri, 151
Darwin Ch.R., 75, 257, 287
Dawson C., 216
De Finance J., 79, 86, 226, 227
De Lubach H., 197
Democrito, 66, 243, 273, 288
Deng Hsiao-ping, 166
De Saussure F., 264, 294, 314
Descartes (v. Cartesio)
Derisi, 224, 226
Dessauer F., 108
De Vitoria, 252
Dewey J., 224, 259, 288
Diderot D., 255
Dilthey W., 208, 289, 333
Dollè J.P., 267
442
Duhem P., 40
Durkheim E., 102
Dvorak M., 186
Eckhart J., 289
Eddington A.S., 46
Ehrenfelds Ch., 223, 227
Einstein A., 67
Eliade M., 12, 77, 429
Empedocle, 195, 245, 290
Engels F., 34, 106, 126, 145, 164, 166, 258,
279, 290, 305, 311, 320
Epicuro, 66, 120, 249, 29/
Epitteto, 249, 29/
Eraclito di Efeso, 11, 194, 243, 292
Erasmo da Rotterdam, 438
Eròdoto, 436
Esiodo, 64, 65
Eucken R., 222, 223, 333
Euclide, 41, 246
Fabro C., 263
Fénelon F., 438
Feuerbach L., 81, 102, 103, 290, 292
Feyerabend P.K., 98
Fichte J.G., 28, 151, 206, 255, 256, 292, 303,
334, 421
Ficino M., 67, 151, 250, 438
Filone Alessandrino, 79, 293
Fink E., 77, 425
Foucault M., 208, 265, 293, 421
Frege F.L.G., 22, 44, 344
Freud S., 12, 75, 77, 102, 104, 106, 119, 186,
227, 257, 288, 294, 308
FrommE.,, 264, 305
Gadamer H.G., 31, 47, 75, 77, 199, 200, 201,
266, 277, 422
Galilei G., 35, 42, 67, 68, 295, 304, 429
Galluppi P., 295
Garaudy R., 85, 258, 273, 296
Gehlen A., 75, 77
Gentile G., 186, 188, 208, 256, 296, 338
Giannone P., 255
Gilson E., 79, 92, 252, 263, 297
Gioberti V., 30, 298
Giovanni Damasceno, 298
Giovanni Paolo II, 174
Glucksmann A., 267, 298
Gbdel K., 23, 43
Goethe J.W., 304, 305
Gogarten F., 261
Gollwitzer H., 85
Gorgia, 28, 244
Gramsci A., 145, 167, 258, 299
Guardini R., 108, 216, 262, 300
Guerin M., 267
Guglielmo di Champeaux, 269
Guitton J., 322
Guzzo A., 263
Habermas J., 264, 300
Haeckel E.H., 257
Hammer, 227
Hamelin O., 256
Hartmann N., 125, 222, 223, 227, 301, 417
Hegel G.W.F,, 8, 22, 24, 28, 29, 35, 75, 77, 84,
102, 103, 106, 145, 147, 148, 153, 186, 188,
195, 210, 247, 250, 255, 256, 258, 286, 292,
296, 301, 302, 310, 323, 334, 415, 421, 423,
425, 433, 439
Heidegger M., 12, 31, 50, 57, 75, 77, 92, 93,
105, 111, 112, 210, 260, 261, 266, 269, 294,
302, 313, 333, 421, 422, 423, 429, 431
Heisenberg W., 43
Helvetius C.A., 119
Herbart J.F., 257, 303
Herder J.G., 52, 207, 208, 304, 305, 338
Hilbert D., 44
Hildebrand D., 223
Hobbes Th., 78, 102, 119, 121, 145, 148, 151,
152, 254, 304, 315, 319
Horkheimer M., 160, 167, 263, 264, 270, 300,
304
Humboldt K.W., 52, 207, 208, 305
Hume D., 18, 29, 30, 33, 35, 75, 79, 81, 83, 97,
102, 121, 145, 254, 267, 306, 426, 428, 431
Husserl E., 35, 208, 223, 265, 301, 306, 313,
339, 423, 424, 427
Ippia di Elide, 244
Innocenzo III, 145
Illich I, 261
Jambet Ch., 267
James W., 35, 102, 106, 107, 259, 307
Jaspers K., 102, 261, 269, 307, 342
Jung C.G., 308
Kant I., 18, 21, 22, 28, 29, 31, 33, 34, 40, 43,
75, 77, 79, 81, 83, 92, 96, 97, 98, 102, 111,
112, 119, 124, 125, 126, 128, 152, 186, 195,
196, 215, 255, 256, 267, 292, 295, 304, 305,
308, 335, 343, 416, 418, 419, 420, 422, 423,
425, 426, 428, 430, 431, 432, 433, 435, 437
Kautsky K., 309, 311
Keplero G., 67 i
Kierkegaard S., 106, 256, 257, 260, 3/0, 421
Korsch K., 3//
Kruscev N., 339
Kuhn Th., 98, 267
Laberthonnière L., 132, 280
Labriola A., 3/1
Lachelier J., 263
Lakatos I., 98
Lalande A., 226, 431, 435, 439
Lamennais H.F.R. (de), 424
Lang A., 108, 109
Lardreau G., 267
Lavelle L., 224, 225, 227, 231, 261, 263, 321
Lavoisier A.L., 67
Lazzarini, 263
Leibniz G.W., 28, 33, 35, 52, 75, 77, 78, 79,
80, 81, 94, 96, 111, 144, 247, 250, 253, 3I1,
345, 426, 437
Lenin N., 145, 152, 153, 164, 165, 208, 258,
311, 372, 317, 339
Le Roy E., 259
Le Senne R., 224, 225
Lessing G., 255, 267, 3/3, 338
Lévinas E., 262, 266, 3/3
Lévi-Strauss C., 12, 208, 264, 265, 3/4
Levy B.H., 267, 315
Lipps T., 339
Litt T., 77
Locke J., 30, 33, 77, 79, 96, 102, 121, 145, 148,
149, 151, 248, 254, 267, 279, 315, 435
Lonergan B., 216
Lotze R.H., 222, 227, 263, 316, 417
Luckmann Th., 77, 216
Lucrezio Caro T., 78, 102, 249, 291
Lukacs G., 3/6
Lutero M., 251, 284, 316, 424
Luxemburg R., 317
Lyell Ch., 337
Mach E., 40
Machiavelli N., 145, 151, 152
Macquarrie J., 54
Maimonide M., 102, 268
Malebranche N., 28, 30, 33, 80, 81, 96, 247,
253, 267, 317
443
Mao-Tse-tung, 165, 166, 258, 3/8
Marcel G., 75, 77, 86, 261, 266, 358, 436, 440
Marco Aurelio, 249
Marcuse H., 85, 162, 167, 258, 264, 305, 3/9
Maritain J., 44, 79, 145, 154, 157, 197, 209,
212, 216, 252, 263, 278, 297, 320, 322, 439
Marsilio da Padova, 151, 156
Martinetti P., 263
Marx K., 34, 75, 77, 78, 81, 85, 102, 103, 105,
106, 126, 145, 147, 148, 151, 152, 153, 163,
164, 165, 166, 167, 168, 186, 195, 208, 231,
258, 270, 273, 279, 280, 288, 290, 305, 309,
312, 315, 319, 320, 321, 327, 332, 339, 415,
421, 425, 426, 427, 438
Masnovo A., 79, 263
Mc Taggart E.J., 256
Mead G.H., 259
Meinong A., 125, 227
Mercier D., 79, 252
Merleau-Ponty M., 75, 87, 261, 266, 321
Merlo C., 52
Metz J.-B., 86
Meyerson E., 45
Mialaret G., 134
Mill J.S., 18, 20, 21, 29, 119, 121, 122, 254,
257, 321, 426
Monod J., 428
Montaigne M., 33, 120, 249
Montesquieu Ch.-L., 151, 152, 255
Moore G.E., 224
Moro T., 438
Mounier E., 262, 322
Mouroux J., 197
Muller A., 102
Musonio Rufo, 291
Newton I., 40, 42, 67, 255, 312, 343, 435, 437
Neuraht O., 260
Niebuhr R., 216
Nietzsche F., 75, 81, 84, 102, 104, 105, 106,
119, 210, 215, 222, 231, 256, 257, 322, 323,
417, 421, 425, 426, 431
Neleo, 91
Occam G., 29, 77, 83, 102, 145, 151, 248, 252,
287, 289, 322, 340, 424, 426
Ogden-Richards, 54
Olivi P., 252
Omero, 64 ,65
Orazio, 249
444
Origene, 35, 79, 247
Ortega y Gasset T., 224, 259
Otio R., 102, 106, 108, 199, 110
Parmenide, 11, 28, 31, 95, 243, 246, 324, 421,
428
Pascal B., 35, 96, 280, 324, 424, 426
Payet P., 322
Peano G., 22, 44, 344
Péguy Ch., 322
Peirce Ch.S., 259, 325
Piaget J., 325
Pico della Mirandola, 67, 438
Pieper J., 436
Pietro Lombardo, 336
Pitagora, 80, 81, 242, 325, 415
Platone, 9, 11, 28, 29, 30, 32, 35, 57, 65, 66,
75, 76, 77, 78, 79, 80, 81, 84, 94, 95, 102,
116, 117, 118, 121, 123, 145, 149, 150, 184,
185, 187, 188, 189, 195, 209, 211, 222, 246,
247, 248, 250, 251, 252, 275, 28, 293, 326,
415, 417, 419, 421, 425, 426, 430, 431, 432,
435, 437, 439
Plessner H., 77
Plotino, 28, 35, 75, 76, 77, 94, 102, 118, 188,
209, 247, 249, 250, 327, 421, 426
Poincaré J.H., 40, 42, 43, 44
Polanyi K., 54
Pollock F., 264
Pomponazzi P., 78, 248
Popper K.R., 35, 47, 168, 260, 267, 277, 327,
428, 429, 432
Porfirio, 250, 281, 327
Prini P., 224
Proclo, 250
Prodico di Ceo, 244
Protagora, 28, 102, 244, 328
Pseudo-Dionigi, 247, 250, 298
Quine W., 23, 24, 429
Quiles J., 262
Rahner K., 86, 252
Ravaisson J.G., 256, 263
Reale G., 36
Reichenbach, 260
Reid T., 255
Reimarus, 255
Renan J.E., 52
Renouvier Ch., 261, 262, 263, 328
Riccardo di S. Vittore, 25î
Rickert H., 222, 263, 289, 329
Ricoeur P., 75, 77, 262, 266, 329, 422, 429,
431
Riemann B., 44
Rintelen F.J., 226
Rissi (p.), 342
Rogers C., 421
Rosmini A., 30, 298, 330
Roscellino, 269
Rousseau J.-J., 138, 139, 145, 148, 149, 151,
152, 255, 267, 306, 330
Royce J., 256
Russell B.A.W,, 22, 29, 44, 45, 121, 254, 260,
267, 331, 345, 421
Ryle G., 254
Saint-Simon C.H., 257, 286, 33/
Santayana G., 332
Sartre J.-P., 75, 77, 84, 105, 119, 210, 261,
266, 269, 332, 421, 426, 430, 431
Scheler M., 75, 77, 102, 106, 108, 109, 125,
126, 223, 224, 227, 231, 233, 266, 333
Schelling F.W.J., 186, 188, 247, 250, 255,
256, 302, 334
Schiller F., 303, 305
Schlegel F., 334, 335
Schleiermacher F.D.E., 334
Schlick M., 45, 260
Schòkel L., 54
Schopenhauer A., 188, 194, 256, 257, 335,
431
Schmidt W., 108
Sciacca M., 263
Scoto (Duns) G., 77, 83, 102, 248, 251, 252,
336
Seneca L.A., 249, 336
Senofonte, 102
Sesto Empirico, 20, 21, 285
Silvestri, 78
Simmel G., 333
Socrate, 32, 35, 57, 73, 81, 116, 117, 118, 245,
326, 337, 426
Solzenicyn A., 168, 267, 315
Sorel G., 311
Sozione, 336
Spencer H., 29, 40, 75, 254, 257, 267, 274,
337
Spengler O., 198, 208
Spinoza B., 28, 33, 35, 75, 77, 79, 96, 102,
148, 151, 152, 253, 267, 338, 417, 421, 426,
428, 430, 431
Spirito U., 338
Stalin J., 153, 164, 165, 167, 258, 339
Stefanini, 224
Stevenson, 54
Stein E., 339, 421
Strawson P.F., 98
Sturm F., 292
Sturzo L., 145
Suarez F., 78, 252, 340
Taine I., 186
Talete, 64, 65, 242, 273, 302, 340
Taylor F.W., 161, 207
Taziano, 424
Teilhard de Chardin P., 42
Telesio B., 67, 248, 284, 340
Teofrasto, 91
Tertulliano Q.S.F., 79, 424
Tillich P., 77, 108, 216, 434
Tolomeo Claudio, 67
Tommaso d'Aquino (san), 28, 30, 33, 35, 67,
75, 77, 78, 81, 82, 94, 102, 111, 119, 122,
123, 124, 145, 151, 156, 187, 248, 251, 263,
272, 273, 276, 281, 290, 336, 340, 341, 415,
416, 417, 419, 422, 423, 426, 430, 431, 439
Tonini V., 44, 429
Toynbee A.J., 197, 198, 216
Trotzsky L., 339
Tucidide, 436
Turchi N., 11
Ullmann S., 54
Ugo di S. Vittore, 251
Valla L., 83, 249, 438
Vanni Rovighi S., 119
Vergote A., 87
Vico G.B., 35, 75, 79, 96, 149, 150, 152, 185,
186, 188, 189, 195, 197, 198, 247, 251, 342,
429, 436
Voltaire F.M.A., 254, 255, 267, 343
Whitehead A.N., 8, 22, 344
Wittmann, 226
Windelband W., 227
Wittgenstein L., 45, 53, 111, 112, 259, 266,
267, 345, 426
Wolff C., 33, 255, 345
Zabarella J., 83
Zenone, 123, 209, 243, 248, 291, 346
445
pag.
10
13
17
17
19
27
27
29
31
34
39
39
44
48
INDICE GENERALE
{I NUMERI TRA PARENTESI, IN CORSIVO, INDICANO LE PAGINE)
Presentazione dell'Editore
INTRODUZIONE: CHE COS'È LA FILOSOFIA?
1. Che cos'è la filosofia
1.1 La conoscenza intellettuale {7) - 1.2 Riflessione filosofica (8)
1.3 Natura della filosofia (9)
2. Le origini della filosofia
2.1 Filosofia elementare e scientifica (10) - 2.2 Mito e filosofia (//)
3. I problemi filosofici fondamentali
PARTE PRIMA: I PROBLEMI FILOSOFICI
CAPITOLO PRIMO: IL PROBLEMA LOGICO
1. Natura del problema
2. Panorama storico
CAPITOLO SECONDO: IL PROBLEMA GNOSEOLOGICO
{o problema della conoscenza)
1. Le forme della conoscenza umana
2. Origine della conoscenza
3. Valore della conoscenza
4. Il metodo
CAPITOLO TERZO: IL PROBLEMA EPISTEMOLOGICO (0
problema della scienza)
1. Evoluzione del concetto di scienza nel corso dei secoli
2. Classificazione delle scienze e natura del sapere scientifico
secondo gli epistemologi contemporanei
3. Conclusione
447
50
50
52
53
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63
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73
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101
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116
116
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127
132
132
448
CAPITOLO QUARTO: IL PROBLEMA LINGUISTICO (o fi-
losofia del linguaggio)
1. Caratteri del linguaggio
2. Origine del linguaggio
3. Condizioni essenziali del linguaggio
4. Funzioni e valore del linguaggio
4.1 Funzione descrittiva (55) - 4.2 Funzione comunicativa (56) - 4.3
Funzione e valore esistenziale (57)
5. Rapporto del linguaggio col pensiero, con le cose e con
gli interlocutori
CAPITOLO QUINTO: IL PROBLEMA COSMOLOGICO
1. Problematicità dell'universo
2. La cosmologia nel pensiero occidentale
3. La cosmologia nel secolo XX
CAPITOLO SESTO: IL PROBLEMA ANTROPOLOGICO
1. Natura del problema
2. Panorama storico
3. Il significato dell'autotrascendenza
CAPITOLO SETTIMO: IL PROBLEMA METAFISICO
1. L'origine del termine
2. Oggetto della metafisica
2. Metodo della metafisica
4. Sguardo storico
CAPITOLO OTTAVO: IL PROBLEMA RELIGIOSO
1. I termini del problema
2. Le principali interpretazioni filosofiche della religione
al Demistificazione della religione (102) - 2.2 Difesa della religione
06)
3. Definizione della religione e sua distinzione dall'arte, dalla
filosofia e dalla morale
4. Fondazione teoretica della religione
CAPITOLO NONO: IL PROBLEMA ETICO O MORALE
1. La prospettiva critica
2. La prospettiva teoretica
3. Il problema etico ha delle soluzioni?
CAPITOLO DECIMO: IL PROBLEMA PEDAGOGICO
1. La pedagogia come teoria pratica
133
135
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137
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144
144
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183
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193
193
194
197
199
2. Autonomia della scienza pedagogica e interdisciplinarietà
3. Soggetto e finalità della pedagogia
4. I tre aspetti fondamentali dell'educazione
5. Autoeducazione ed eteroeducazione
6. L'attivismo pedagogico
CAPITOLO UNDICESIMO: IL PROBLEMA POLITICO E
SOCIALE
1. I termini del problema
2. Natura sociale dell’uomo
3. L'origine dello Stato
4. Le forme di governo
5
. Rapporti tra politica e morale a partire dall'epoca mo-
derna
6. Rapporti tra Stato e Chiesa
7. Rapporti tra fede e politica
8. Lettura politica del messaggio evangelico
9
. Capitalismo o socialismo?
9.1 Il capitalismo classico (160) - 9.2 Il neocapitalismo (/61) - 9.3 Il
labourismo e ia socialdemocrazia (/62) - 9.4 Il socialismo marxista
(163) - 9.5 Il marxismo-leninismo-stalinismo (£64) - 9.6 L'esperienza
del maoismo in Cina (165) - 9.7 Crisi del marxismo ortodosso: i nuo-
vi marxismi (166)
10. Le dottrine sociali di ispirazione cristiana
11. Il cristiano e la promozione della coscienza sociale e poli-
tica: la mediazione culturale e l'impegno politico
12. I nuovi problemi impongono una nuova concezione di so-
cietà
12.1 ‘La nuova società « post-industriale » o della comunicazione
(171) - 12.2 La «crisi epocale » della società nell'era tecnologica
(172) - 12.3 È necessario un nuovo progetto culturale (174)
CAPITOLO DODICESIMO: IL PROBLEMA ESTETICO
1. Natura dell'opera d’arte
2. Il fine dell'opera d'arte
3. Arte e morale
CAPITOLO TREDICESIMO: IL PROBLEMA STORICO
1. Il concetto di storia
2. Possibilità della scienza storica
2.1 Scetticismo storico (194) - 2.2 Realismo storico (194)
3. La storia è veramente una scienza?
4. L'interpretazione della storia
449
206
206
207
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258
450
CAPITOLO QUATTORDICESIMO: IL PROBLEMA CULTU-
RALE
1
2. Il probleina della cultura nella storia della filosofia
3. L'uomo come essere culturale
4.
5
6
Definizione
La cultura come forma spirituale della società
. Gli elementi fondamentali della cultura
. Rapporti tra cultura e religione
CAPITOLO QUINDICESIMO: IL PROBLEMA DEI VALORI
O ASSIOLOGICO
1.
. Definizione del valore
. Lo statuto ontologico dei valori
. Gerarchia e classificazione dei valori
. La facoltà dei valori
U ASUWUN
Informazioni storiche sull’assiologia
PARTE SECONDA: I SISTEMI FILOSOFICI PRIN-
CIPALI
00! UDAWNE
. Scuola ionica o di Mileto
Scuola pitagorica
. Scuola eleatica
Scuola atomista
Scuola sofista
. Scuola eclettica o ‘fisico-pluralista
. Scuola socratica
. Scuola platonica
. Scuola aristotelica
. Scuola stoica
. Scuola epicurea
. Scuola neoplatonica
. Scuola agostiniana
. Scuola tomista
. Scuola francescana
. Scuola razionalista
. Scuola empirista
. Scuola illuminista
. Scuola idealista
. Scuola volontarista
. Scuola positivista
. Scuola materialista-marxista
269
269
277
284
287
289
292
295
298
300
307
23. Scuola pragmatista
24. Scuola neopositivista
25. ‘Scuola esistenzialista
26. Scuola personalista
27. Scuola spiritualista
28. Scuola di Francoforte
29. Scuola strutturalista
30. Scuola fenomenologica
31. Scuola epistemologica
32. I « ‘Nuovi Filosofi »
PARTE TERZA: I PRINCIPALI FILOSOFI
Schede sui principali filosofi
Abbagnano Nicola (1901) (269) - Abelardo Pietro (1079-1142) (269) -
Adler Max (1873-1937) (270) - Adorno Theodor Wiesegrund (1903-1969)
(270) - Agostino di Ippona (354-430) (271) - Alberto Mo (1205-1280)
(272) - Althusser Louis {1918) (273) - Anassagora (500-428 a.C.) (273) .
Anassimandro (610-546 a.C.) (273) - Anassimene (585-528 a.C.) (274) -
Anselmo d'Aosta (1033-1109) (274) - Ardigò Roberto (1828-1920) (274) -
Aristotele (384-322 a.C.) (275) - Averroè (1126-1198) (276) - Avicenna (980-
1037) (276)
Bachelard Gaston (1884-1962) (277) - Bacone Francesco (1561-1626) (277)
- Bergson Henri (1859-1941) (278) - Berkeley George (1685-1753) (278) -
Bernstein Eduard (1850-1932) (279) Bloch Ernst (1885-1977) (279) - Blon-
del Maurice (1861-1949) (280) - Boezio Severino (480-524) (280) Bonaven-
tura da Bagnoregio (1221-1274) (28/1) - Bontadini Gustavo (1903) (282) -
Boutroux Emile (1845-1921) (282) - Bruno Giordano (1548-1600) (282) -
Buber Martin (1878-1965) (283) - Butler Joseph (1692-1752) (283)
Calvino (1509-1564) (284) - Campanella Tommaso (1568-1639) (284) -
Carnap Rudolf (1891-1970) (284) - Carneade {219-129 a.C.) (285) - Car-
tesio (1596-1650) (285) - Comte Auguste (1798-1857) (286) - Croce Bene-
detto (1866-1952) (286) - Cusano Nicolò (1401-1464) (287)
Darwin Charles Robert (1809-1882) (287) - Democrito {460-360 a.C.) (288)
- Dewey John (1859-1952) (288) - Dilthey Wilhelm (1833-1911) (289)
Eckhart Johannes (1266-1327) (289) - Empedocle (fine V sec. a.C.) (290)
- Engels Friedrich (1820-1895) (290) - Epicuro (341-271 a.C.) (291) - Epit-
teto (50-138) (29/) - Eraclito (550-480 a.C.) (292)
Feuerbach Ludwig (1804-1872) (292) Fichte Johann Gottlieb (1762-1814)
(292) - Filone Alessandrino (13 a.c.-40 d.C.) (293) - Foucault Michel
(1926-1984) (293) -Freud Sigmund (1856-1939) (294)
Galilei Galileo (1564-1642) (295) - Galluppi Pasquale (1770-1846) (295) -
Garaudy Roger (1913) (296) - Gentile Giovanni (1875-1944) (296) - Gilson
Etienne (1884-1978) (297) - Gioberti Vincenzo (1801-1852) (298) - Giovan-
ni Damasceno (675-750) (298)
Glucksmann André {1937) (298) - Gramsci Antonio (1891-1937) (299) -
Guardini Romano {1885-1968) {300)
Habermas Jiirgen (1929) (300) - Hartmann Nicolai (1882-1950) (301) -
Hegel Georg Wilhelm {1770-1831) (301) - Heidegger Martin (1889-1976)
(302) - Herbart Johann Friedrich (1776-1841) (303) - Herder Johann
Gottfried (1744-1803) (304) - Hobbes Thomas (1588-1679) (304) - Hork-
heimer Max (1895-1973) (304) - Humboldt Karl Wilhelm von (1767-1835)
109) - Hume David (1711-1776) (306) - Husserl Edmund (1859-1938)
James William (1842-1910) (307) - Jaspers Karl (1883-1969) (307) - Jung
Karl Gustav (1875-1961) (308)
451
308
311
317
328
331
348
348
349
349
364
364
452
Kant Immanuel (1724-1804) (308) - Kautsky Karl (1854-1939) (309) -
Kierkegaard Séren (1813-1855) (3/0) - Korsch Karl (1886-1961) (31/1)
Labriola Antonio (1843-1904) (3/1) - Leibniz Gottfried Wilhelm (1646-
1716) (3/1) - Lenin Nikolay (1870-1924) (3/2) - ‘Lessing Gotthold (1729-
1781) (313) - Lévinas Emmanuel (1906) (313) - Lévi-Strauss Claude
(1908) (3/4) - Lévy Bernard-Henry (1949) (315) - Locke John (1632-1704)
(315) - Lotze Hermann (1817-1881) (3/6) - Luk&cs Gyòrgy (1885-1971)
Gio - Lutero Martin (1483-1546) (3/6) Luxemburg Rosa (1870-1919)
Malebranche Nicolas (1638-1715) (3/7) - Mao Tse-tung (1893-1976) (318)
- Marcel Gabriel (1889-1975) (318) - Marcuse Herbert (1898-1979) (319) -
Maritain Jacques (1882-1973) (320) - Marx Karl (1818-1883) (320) - Mer.
leau-Ponty Maurice (1908-1961) (321) - Mill John Stuart (1806-1873) (321)
- Mounier Emmanuel (1905-1950) (322)
Nietzsche Friedrich (1844-1900) (322)
Occam (di) Guglielmo (1290-1349) (323)
Parmenide {I metà del V sec. a.C.) (324) - Pascal Blaise (1623-1662) (324)
- Peirce Charles Sanders (1839-1914) (325) - Piaget Jean (1896-1980) (325)
- Pitagora (571-497 a.C.) (326) - Platone (427-347 a.C.) (326) - Plotino (205-
270) (327) - Popper Karl Raimund {1902) (327) - Protagora (490 morto
tra il 410 e il 400 a.C.) (328
Renouvier Charles (1815-1903) (328) - Rickert Heinrich (1863-1936) (329)
- Ricoeur Paul (1913) (329) - Rosmini Antonio (1797-1855) (330) - Rous-
seau Jean-Jacques (1712-1778) (330) - Russell Bertrand (1872-1970) (331)
Saint-Simon Claude Henry de (1760-1825) (33/1) - Santayana George
(1863-1952) (332) - Sartre Jean-Paul (1905-1980) (332) - Scheler Max (1874-
1928) (333) - Schelling Friedrich Wilhelm (1775-1854) (334) - Schlegel
Friedrich (1772-1829) (334) - Schleiermacher Friedrich Daniel Ernst
(1768-1834) (335) - Schopenhauer Arthur (1788-1860) (335) - Scoto Duns
(1265-1308) (336) - Seneca Lucio Anneo (4 a.C.-65) (336) - Socrate (469-
399 a.C.) (337) - Spencer Herbert (1820-1903) (337) - Spinoza Baruc
(1632-1677) (338) - Spirito Ugo (1896-1979) (338) - Stalin (1879. 1953) (339)
- Stein Edith (1891-1942) (339) - Suarez Francisco (1548-1617) (340)
Talete (624-562 a.C.) (340) - Telesio Bernardino (1509-1588) (340) - Tom-
maso D'Aquino (1225-1274) (341)
Vico Gianbattista (1668-1744) (342) - Voltaire (1694-1778) (343)
Whitehead Alfred North (1861-1947) (344) - Wittgenstein Ludwig {1889-
1952) (345) - Wolff Christian (1679-1754) (345)
Zenone (336-274 a.C.) (346)
PARTE QUARTA: GUIDA ALLA LETTURA DI AL-
CUNE OPERE DI FILOSOFIA
. « IL FEDONE » - PLATONE
. Ambientazione storica dell’opera
. Il dialogo, metodo dell’opera
. Divisione e sintesi dell’opera
Prima parte: 1. Introduzione (350) - 2. Immortalità dell'anima (351)
- 3. Argomenti a favore dell'immortalità dell'anima (353) - 4. Metem-
psicosi (355) - Intermezzo (356) - Seconda parte: 1. Le obiezioni di
Simmia e Cebete (357) - 2. Risposta di Socrate alle obiezioni di Sim-
mia e Cebete (358) - 3. Conclusione (36/1) - 4. Il mito deile anime
dopo la morte (361) - 5. Figura e dimensione della terra (362) - 6. La
morte di Socrate (362)
W N re bai
II. IL « DISCORSO SUL METODO » - CARTESIO
1. Origine dell’opera
366 2. Divisione e sintesi dell’opera
Prima parte: L'esperienza scolastica di Cartesio e la scoperta della
necessità di un metodo rigoroso (367) - 1. Necessità del metodo
(367) - 2. La storia della propria educazione e l'utilità dello studio
delle materie scolastiche (367) - 3. Lo studio del mondo attraverso
i viaggi (367) - 4. Lo studio di se stesso (368) - Seconda parte: La
scoperta del nuovo metodo e le sue regole principali (368) - 1. Am-
bientazione (368) - 2. Prima considerazione (368) - 3. Seconda con-
siderazione (368) - 4. Ammonimento (369) - 5. Decisione di procedere
alla ricerca di un nuovo metodo, essendo la logica e la matematica
metodi insufficienti (369) - 6. Le regole del nuovo metodo (369) -
7. Fecondità del nuovo metodo (369) - 8. Applicazione del nuovo
metodo alla matematica (370) - 9. Primi risultati (370) - 10. Appli-
cazione del nuovo metodo alla filosofia (370) - Terza parte: Le mas-
sime della morale provvisoria e l'esercizio del metodo (370) . 1. Ne-
cessità di una morale provvisoria {370) - 2. I principi della morale
provvisoria :((37/) - 3. Rassegna delle varie azioni per scegliere la
migliore (371) - 4. Esercizio del metodo viaggiando e studiando
(371) - Quarta parte; I due principi fondamentali della metafisica:
il cogito e l’esistenza di Dio (372) - 1. Il dubbio metodico (372) -
2.La prima verità indubitabile: il « cogito ergo sum » (373) - 3. L’es-
senza dell’uomo consiste nel pensiero (374) - 4. Il criterio di verità:
chiarezza e distinzione (374) - 5. Dimostrazione dell’esistenza di Dio
(375) - 6. Funzione psicologica del’esistenza di Dio (376) - Quinta
parte: Verità di ordine fisico - Natura dell'anima umana (376) -
1. Il corpo degli animali e dell'uomo (376) * 2. Natura dell'anima
Ga Sesta parte: Ragioni della mancata pubblicazione de « Il
ondo »
379 III. « LA MISSIONE DEL DOTTO » - \FICHTE
1. Origine e importanza dell’opera (379) - 2. Divisione e sintesi del-
l'opera (380) - Prima lezione: La missione dell’uomo in sé - 1. Intro.
duzione (380) - 2. Natura e missione dell'uomo in se stesso (380) -
3. La legge morale dell'uomo considerato in se stesso (381) - 4. Il
fine ultimo, il sommo bene, la perfezione (381) - Seconda lezione:
La missione dell'uomo in società - 1. Introduzione (382) - 2. Esisten-
za della società (382) - 3. Il criterio per distinguere gli esseri ragio-
nevoli dagli esseri privi di ragione (382) - 4. Società e stato (383) -
5. Fine e missione della società (383) - 6. La morale sociale (384) -
7. Il fine ultimo e la missione dell’uomo nella società (384) - 8. L’edu-
cazione alla socievolezza (384) - Terza lezione: La distinzione tra
gli stati sociali - 1. Introduzione (384) - 2. La diseguaglianza tra gli
uomini (385) - 3. La scelta dello stato (385) - 4. La scelta dello stato
non è obbligatoria, ma libera (385) - 5. La partecipazione al perfe-
zicnamento dell'umanità assicura come premio l'immortalità (386)
- Quarta lezione: La missione del dotto - 1. Introduzione (387) - 2.
‘La società perfetta richiede lo stato (la professione) del dotto (387)
- 3. Definizione del dotto (387) - 4. La missione del dotto (388) - 5. La
morale del dotto (La morale professionale) (388) - Quinta lezione:
Critica delle affermazioni di Rousseau intorno all’influsso delle
arti e delle scienze sopra la felicità dell'uomo - 1. Introduzione (389)
- 2. L'errore di Rousseau (389) - 3. Critica dell'errore di Rousseau
(389)
392 IV. IL « MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA » -
MARX-ENGELS
392 1. Origine dell'opera
393 2. Divisione e sintesi dell’opera
Introduzione - Prima parte: Borghesi e proletari (393) - Seconda
parte: Proletari e comunisti (395) - Terza parte: Letteratura socia-
453
398
398
398
400
415
454
WNnrx<
lista e comunista (396) - Quarta parte: Posizione dei comunisti di
fronte ai diversi partiti di opposizione (396)
. « INTRODUZIONE ALLA METAFISICA » - HEIDEGGER
Premessa
Origine e obiettivi dell’opera
. Divisione e sintesi dell’opera
Cap. I: La domanda metafisica fondamentale - 1. La domanda
metafisica fondamentale (400) - 2. Caratteristiche della filosofia
(400) - 3. Oggetto iniziale della filosofia e della metafisica (401) -
4. Il ricominciamento della filosofia (401) - 5. Svolgimento della
domanda fondamentale (401) - 6. La differenza ontologica tra es-
sente ed essere (402) - 7. La ripetizione del cominciamento, supe-
rando gli errori della ontologia (402) - 8. Urgenza del ricomincia-
mento (403) - Cap. II: Sulla grammatica e sulla etimologia della
parola « essere » - 1. Condizioni preliminari all'esame grammaticale
ed etimologico (403) - 2. La grammatica della parola « essere »
(403) - 3. Etimologia della parola « essere » (404) - 4. Questioni pen-
denti (404) - Cap. III: La domanda sull’essenza dell'essere - 1. La
strategia da seguire per determinare l'essenza dell’essere (405) -
2. Il significato della parola « essere » (405) - 3. Accertamento della
conoscenza dell'essere (405) - 4. Importanza e valore della compren-
sione dell'essere (406) - 5. La filosofia come accesso all'essere (406)
- 6. L'orizzonte del senso dell’essere (406) - Cap. IV. La limitazione
dell'essere - 1. Essere e divenire (407) - 2. Essere e apparenza (407) -
3. Essere e pensare (408) - 4. Essere e dovere (41/0) - Alcune osserva-
zioni intorno alla « Metafisica » di Heidegger.
PARTE QUINTA: GLOSSARIO DEI PRINCIPALI
TERMINI FILOSOFICI
Questa quarta edizione di Introduzione alla filosofia esce completamen-
te rinnovata ed ampliata. Essa è stata anche aggiornata dal punto di vi-
sta didattico, secondo i criteri del Corso di storia della filosofia (in tre
volumi) dello stesso autore, divenendo così uno strumento vivo di ri-
cerca e di riflessione.
Nella prima parte del volume sono trattati: il problema logico, gnoseo-
logico, epistemologico, linguistico, cosmologico, antropologico, meta-
fisico, religioso, etico, pedagogico, politico e sociale, estetico, storico,
culturale e assiologico (o dei valori).
L'autore, noto studioso di problemi di filosofia e chiaro divulgatore, illu-
stra le origini e gli sviluppi storici di ogni problema, le soluzioni pro-
spettate dai vari filosofi e, infine, il loro possibile sviluppo. Si tratta di
«panoramiche essenziali, introduzioni in parte informative ed in parte
suggestive e stimolanti ad uno studio più approfondito».
Nella seconda parte vengono presentati, nei loro aspetti fondamentali, i
più importanti sistemi (o scuole) filosofici. Di ogni sistema sono presen-
tati: il fondatore, le dottrine principali e i maggiori esponenti.
Nella terza parte sono raccolte, in ordine alfabetico, delle schede bio-
bibliografiche che di ogni filosofo (dagli antichi greci ai contemporanei)
e scuola, informano sulla vita, sulle opere e, per sommi capi, sul pen-
siero.
La quarta parte contiene una guida accurata e critica alla lettura di ope-
re fondamentali per la storia della filosofia: Fedone di Platone; Discorso
sul metodo di Cartesio; La missione del dotto di Fichte, Manifesto del
partito comunista di Karl Marx e Friedrich Engels e Introduzione alla
metafisica di Martin Heidegger.
Infine, una quinta parte contiene un «glossario» dei principali termini fi-
losofici.
L'opera, data la sua chiarezza espositiva, oltre che come moderno testo
scolastico, è utile per ogni persona di cultura che desidera approfondi-
re la conoscenza della filosofia; essa può essere consultata come una
piccola enciclopedia filosofica.
Questo volume, sprovvisto del talloncino a
fronte, è da considerarsi copia di SAGGIO-
OMAGGIO esente da |.V.A. (D.P.R. n. 24,
art. 2 sub d) ed esonerato dalla Bolla d'ac-
compagnamento (D.P.R. 627, art. 4) e come
tale non può essere messo in commercio L. 25.000
ISBN 88-7030-801-4


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