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Sunday, June 9, 2024

Grice e Motta

 SOCIALISJIO IN (iKNKRALE. 

CAl’O  1. 

Origini  del  socialismo  nel  razionalismo  protcstanlieo. 

T.p  (uime  eresie  tenurono  soffocare  la  fede  e la  Chiesa;  le  seconde,  viziar 
r ona.  e sosiiluirsi  all'  altra.  JLulcro  c Calvino  distrussero  il  principio 
della  fede,  della  morale,  della  società.!  dotti  germani  ccrenronn  rime* 
dio  nella  scienza  e neireccletlismo;  lo  loro  filosofia,  il  loro  diritto 
pubblico.  Il  protestantismo  in  Francia  fu  più  audace  c ribelle.  Combat- 
tuto come  setta  religiosa  produsse  i liberi  |>cnsatori,  che,  a (itolo  di 
scuola,  ne  dilatarono  il  razionalismo  empio.  Previsioni  di  Bossuct  . >»  17 

CAPO  II. 

L' increduUsmo  e il  filosofiimo  francete. 

Il  genio  di  Voltaire  e de*  suoi  discepoli  fu  essenzialmente  anticristiano. 
Paradossi  del  Gioberti.  La  guerra  del  lilosufismo  del  secolo  XVIII  con- 
tro la  fede  e la  scienza  fu  più  radicale  di  quella  del  protestantesimo. 

Suo  spirito  non  di  separatismo,  ma  di  costnopolismo  Da  tre  secoli  la 
preponderanza  nell'ordine  delle  idee  è devoluta  in  Luropa  alla  Germa- 
nia c alla  Francia,  colà  bisogna  cercare  le  fonti  dell' errar  moderno. 
Diverso  carattere  delle  due  nazioni.  Nel  razionalismo  dell' una.  neli'iu- 
creduliià  dell'  altra,  stette  dcposlo  il  primo  articolo  della  carta  sociali* 
slica  : iVoii  più  aulorilà » 


CAPO  IH. 

Progresti  del  razionalismo  e de/r  nell'  idealismo, 

e nell  indifferentismo. 

I tedeschi  pensatori  segnirono  l esempio,  non  la  frivolezza  dei  volteriani. 
Kant,  il  suo  aiitidommatismo  ; i suoi  seguaci.  Non  vollero  dirsi  atei, 
loro  panteismo  spurio  peggiore  dell’ateismo.  Non  vollero  comparir 
scettici  nè  materialisti,  ma  sovvertirono  la  scienza  e la  morale  con  l' i- 
dealismo  a ;>riori.  Hegel,  e T idealismo  trascendentale  e pratico.  I teo- 
logi protestanti  lo  seguirono.  Il  protestantesimo  avea  sfigurato  fin  da 
principio  l'idea  di  Cristo  ; a cosa  la  ridusse  Strauss.  Apparente  regres- 
so in  Francia  dal  materialismo  e dalle  teorie  rivoluzionarie.  Principio 
di  tolleranza  mjl  applicato  ip  tulle  le  ristorazioni  ; indi  1 indifiVreiiti- 
Saggio  - 7G  • 


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r.9S 

smo  rflit^iosu  e politicu  nejilt  ordini  pubblici,  1 ecldtismu  nella  scien- 
za. (ìli  ccieltici  vollero  tiiiiigare  ridealismo  |<ermanÌ(:o  ; vollero  parer 
rispeUosi  al  crisiianesimo,  ma  lu  condannarono  come  decrepito.  La  lo- 
ro relt^'ionc  fìlosoUca.  Non  ebbero  pensatori.  Lamennais,  e i razionali' 

5(i  cailolid.  L’idealismo  o T ìndifTcrcnlismo  sono  morbi  quasi  insana- 
bili. Ouesti  compongono  il  secondo  articolo  del  simbolo  socialistico: 
la  Tede  all’ /Jet!  propria.  Ne  sorge  l'amore  all' indeterminato  futuro, 
r odio  .1  ci<>  che  esiste.  Giudizio  dì  Staudeiimayer.  L'uomo  nello  stato 
MIO  presente  non  comporta  nè  dommaiismo  assoluto,  nè  razionalismo 
assoluto.  ìji  natura  e il  crisUnnesimo  lo  educano  colla  fede  c colla  ra- 
gioncj  souuQÌoistraDdogU  un'  ontologia  reale  e certa  ....  pag.  57 

CAPO  IV. 

Alcune  rifleuioni  iulle  cote  anzi  etpotle» 

Il  protestantismo,  il  filosofismo  francese,  e il  tedesco,  sono  professioni 
d’ ignoranza.  Pongono  fuori  delle  condizioni  di  possibilità  la  religione  e 
la  scienza,  e abbattono  la  ragione  individuale  con  un’  assurda  cmancU 
pallone.  Tolgono  lo  scopo  della  ricerca  della  verità.  La  fede  per  contro 
è scienza  iniziale,  anche  negli  ordini  naturali  promeititrìce.  Gli  spiriti 
penetranti  previdero  da  gran  tempo  il  socialismo  moderno  ; i pib  furi- 
bondi ne  proclamarono  e praticarono  le  massime.  La  religione  g la  so- 
cietà reale  erano  già  condannate  in  teoria  dall' /dea  dei  sofisti,  cui  non 
possono  corrispondere  in  fatto.  La  Chiesa  ne  è la  salute,  perchè  pre- 
dica la  verità  positiva,  e muta  le  ipotesi  de'  sofisti.  (Questi  falsifica- 
rono anche  i prìncipiì  positivi,  che  vollero  conservare  per  ricostmrre 
la  società;  tolsero  la  possibilità  deU  amorc;  sfigurarono  le  Ideo  di  libci  là, 
di  eguaglianza,  di  fratellanza,  che  portale  alfassolalo  si  escludono  mu- 
tuamente. Il  socialismo  ruolo  ricusiiiuire  con  queste  l’unian genere.  Gli 
uomini  di  disinizione.  e quelli  dell’ utopia»  sorti  a flagellare  f umanità 
colle  spcrienze  d'applicazione*  a 9.3 


CAPO  V. 

Le  tette  tecrete  dema^o^icàe. 

Esse  aggiunsero  alle  teorie  un  organismo  nriifizioso  ed  atlivo.Tre  aspetti* 
e tre  stadi  d'esistenza  delle  sette.  Si  appoggiano  a an  fiero  dommaii- 
.sino.  Non  inventano  dottrine,  ma  scelgono  e volgarizzano  le  più  accon- 
ce ai  loro  fini.  Sono  la  gerarchia,  il  sacerdozio,  rcsercito  delia  filoso- 
fia anticristiana  e antisociale,  che  senza  di  quelle  non  sarebbe  larga- 
mente perniciosa.  Ora  non  sono  piu  mere  associazioni,  ma  trasforman- 
dosi dirconero  società  e governi  sotlurranei.  Una  buona  storia  delle 
sette  sarebbe  un  gran  benefizio  ; come  vorrebbe  essere  fatta.  La  miglior 
difesa  contro  di  quelle  è farle  conoscere.  I sommi  Pontefìri  lo  vennero 
facendo,  furono  mal  secondati.  Le  sette  tnassonirhe.  Veisaupt  e l' illu- 
minismo. Le  sette  moderne  teoriche  ed  esecutive.  La  Giovine  Europa  c 
Mazzini.  Loro  tre  mezzi  d' ìiillaenza,  le  loro  arti,  le  loro  forze.  Non  a- 
spirano  che  alla  propria  supremazia  c tirannia  sotto  nome  di  repnbblica 
sodale.  Gioberti  le  descrisse  con  somma  perizia  mutando  f applicazio- 
ne. Avvenire  delle  sette.  Non  sono  esse  sole  il  socialismo»  ma  ne  sono 
lu  virtù  plastica  e direttrice » 123 


CAPO  VI. 

Carattere  e spirito  del  tocialismo. 

t r eterodossia  del  secolo  XIX.  Essa  porla  all' apice,  all' unìversalilà,  al* 
1 atto,  le  empielà  ed  aberrazioni  de  secoli  precedenti.  Le  sue  idee  sono 


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500 

però  lorrone  c ri^trelic.  K un  c.iUolicKmo  umano  e diabolico,  die  vuol 
essere  più  universale  di  quella  dì  Cristo.  Il  suo  Messianismo.  Le  sue 
stolte  promesse  e stolte  accuse  contro  la  società.  Professa  odio  a Dio  e 
a Cristo,  odio  all'  uomo,  odio  alla  giustizia.  Sovverte  il  naturale  e il  su- 
pernaiurole.  L*  idea  socialistica  non  è intiera  nella  mente  di  veron  ito< 
nio,  il  solo  spirilo  del  male  nc  può  abbracciare  e volere  il  tutto.  Nelle 
menti  umane  prende  diversi  gradi  e forme.  Col  domma  dell’  idea  il  so- 
cialismo raccoglie  a sé  tutti  gli  spiriti  erranti  o passionati;  disordina  i 
difensori  della  verità;  e si  inliltra  nelle  menti.  Potenza  seduttrice  del- 
r Idea  e delle  Idee.  Semisocialisino.  Unità  di  pensiero,  di  scopo,  di  for- 
ze morali  e materiali  nel  socialismo,  collimami  contro  il  cristianesimo. 

Fu  predetto  dai  santi  Apostoli.  La  morte  confuta  il  domma  e le  s^ieran- 
ze  del  socialismo,  c rende  calamitose  le  sue  promesse.  11  comuniSmo. 

È doppio  ; altro  fìlosofìco  e in  apparenza  economico,  altro  apertamente 
ladro  e sensuale.  Il  solo  principio  della  comunanza  non  vale  a fondare 
veruna  società  che  basti  a sé  stessa.  Esseni  ; comunanze  monastiche  ; 
sistemi  utopistici.  Socialismo  c comuniSmo  sono  due  esticmi  della 
stessa  idea.  La  Francia  é travagliata  di  preferenza  dai  secondo,  la  Ger- 
mania dal  primo,  il  perchè.  Il  principio  cristiano  non  può  a meno  di 
somministrare  la  soluzione  dì  tulli  i loro  problemi  sociali.  Sentenza  di 
JottlTroy p03-  15 1 


PARTE  II. 


DEGLI  SCOMl’AnTlMEMI  PRECIPI'I  DEL  SOCIALISMO. 

CAPO  I. 

Ddle  scuole  e dei  sistemi  sociali  più  insigni,  e tn  particalare 
dell'  hegelianestmo  e neoegelianesimo. 

Ovreo  e Fourrier  vestirono  l' idea  socialistica  c comunistica  di  sistemi  ri- 
dicoli. Hegel  le  apri  un  orizzonte  vasto  c pratico  colla  sua  teoria  sulla 
storia»  e colle  sue  viste  sul  mondo  Germanico.  Con  queste  inGaminò  i 
pielisli  prolcslanti  e i politici  ambiziosi,  specialmente  in  Prussia.  Trovò 
eco  fra  novatori  anche  calloHci  e israeliti.  Le  sette  demagogiche  germa- 
niche s'impadronirono  deU’idea  hegeliana  di  nazionalità,  ostile  alla  reli- 
gione e alla  civiltà  romana.  1 soGsii  la  parudiaiuno  altrove,  ad  adulare 
le  proprie  nazioni . . t>  215 


CAI  0 li. 

SuuiimoNiimo,  umanifat  iimo. 

11  inislicisnio  di  Sansimone  s'indirizza  alle  passioni  sensuali  nobilitando- 
le, alle  ambizioni  ullradeuioi  ratiebe  esaltando  le  capacità  individuali. 

1 suoi  discepoli  l'organizzarono  a modo  di  religione  panteistica  umani- 
Mria.  Multi  eclettici  dell'università  francese  ne  adottarono  i principii 
ideali,  compiendo  con  questi  la  metafìsica  hegeliana.  Leroui  e l umaniia- 
risiilo  universale;  gli  uinaniiarii  ricusano  le  idee  di  patria  odi  naziona- 
lità. Il  principio  sansinioniano  penetrò  largamente  in  Francia,  c per 
ogni  dove;  esso  improntò  al  sorìalismo  V aria  di  religione  lasciva  c co- 
Miio|Kiiiiica.  L'eiiiancipaziono  della  carne  era  conseguenza  logica  del- 
I cmancipaziono  del  pensiero  • . . • » 235 


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CAPO  III. 

Val  tucùìlUnio  anarchico  t (rciiccnJeiUuImcnfc  em/uo. 

Fi  udiion,  disrcpolo  inlelligenle  c sfaccialo  dei  socialisti  Icdcsclii*  svelò 
le  vere  esigenze  del  socialismo.  Frofessò  esplicitamente  rodio  a Dio, 
rabolizione  di  ogni  diritto^  l aiiarchm;  cosa  intenda  con  tal  parola.  Fla- 
gella  i socialisti  e cotuunisiU  ina  è (H.'ggiore  di  loro.  Le  sue  idee  fanno 
iinpresaione,  percliè  sono  respressimiu  lo  più  sctnpiico  della  idea  d’ in- 
dipendenza assoluta.  Lccoutrier,  la  sua  Cotmosufia  materialìstica,  pro- 
fessa il  culto  di  sé  steiso.  Condanna  la  lilosolia  e la  civilizzazione.  Il 
iiintcrialisnio  c ranarebia  spaventano  in  Francia;  ostinazione  di  certi 
razionalisti,  che  non  di  meno  non  tic  vogliono  vedere  il  rimedio  addi- 
tato già  da  Nopoleune  pag,  25i 


CAPO  IV. 

Del  socialitmo  operaDto  o mtliftmle,  e di  quello  latonte. 

11  socialismo  pensante  sta  nelle  scuole  panicistiche  incredule,  l'operalivo 
nelle  selle  c fiutoni  rivoluzionarie.  1 suoi  fasti  recenti.  Lo  scopo  princi- 
pale distrurre  il  eattolicisino.  Perciò  cerca  di  rivoluzionare  nioral- 
tiienle  e riinterialmeiiie  la  Chiesa.  Adocchia  l'Italia  che  ne  lime  il  cen- 
tro. Mazzini,  la  sua  filosofia  panteistica,  le  sue  idee  di  nazionalità  e di 
primato  italico  parodia  del  primato  gertiumico  di  Hegel.  Sue  contrad- 
dizioni. C lo  striinienio  dei  socialismo  universale,  che  non  vuol  altro  in 
Italia  che  non  piA /’opu.  Per  progredire  il  socialismo  vesti  iu  Italia 
tutte  le  forme  e le  ipocrisie.  Cercò  di  attuarvi  il  comuniSmo  politico. 

Il  socialismo  latente.  L'Inghilterra  ne  possiede  grandi  elementi.  Cenni 
siiU  titopia  del  Moro.  La  Russia .1 d 280 


CAPO  Y. 

Della  rivoluzione  uniVeriale  e iociale:  seompartimenti  precipui 
di  quetta;  e del  semisocialUmo. 

Nissuna  rivuluiione  eguaglia  quella  voluta  dal  socialismo.  Cito  cosa  è una 
rivoluzione.  Diverse  specie  di  rivoluzioni  parziali,  che  ora  tulle  s'infor- 
nianu  dello  spirito  del  socialismo.  S*ino  ingiuste,  ruinose,  infrenabili 
nei  cuitlini  voluti  dai  moderali,  dai  dottrinarii,  dai  liberali.  Cos'èia 
iiloiina  vera.  Coloro  non  sono  rirorinalori,  ma  rivoluzioiiarit.  Possono 
chiamarsi  scmisocialisti;  lo  sono  altri  in  religione,  altri  in  lilosolia,  al- 
tri in  polilira.  Fanno  penetrare  a tratti  a traili  V idea,  ed  eseguiscono 
per  partì  l upera  socialistica.  Sono  incoerenti.  Ciudizi  di  Jouffroy  e di 
|*ruuh<>n  sul  rivoluzionari  al  mìmito.  Giudizi  di  Qitinelsuì  callolici  de- 
inncruticì  predicatori  d'indi(K!ndenza.  Non  sorge  dai  loro  sistemi  la  vera 
democrazia,  ma  V anarchia  prudoiiiana  in  tulle  le  relazioni  degli  indi- 
vidui, e delle  società  fra  litro.  L*  indipendenza  assoluta  non  insiste  al 
mondo,  hiepiiogo.  Giudizio  di  Sterne  sul  principio  rivoluzionario  so- 
iialislico,  iiuiuenlcmentc  aiUicrisiiauo.  . u 323 

CAPO  VI. 

il  termine  della  rivoluzione  sociale. 

La  rivoluziono  univcisalc  sociale  non  si  compirà  mai  appieno.  La  rivolu- 
zione Ecìigio^a,  come  è promossa  dal  socialismo,  è nata  a far  luogo  atf 


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(U»l 

una  nuovfl  di  dtHìonuiaitia;  la  rivoluzione  scientifica  produce  ia 
perdita  dell  unità  di  senso  morale;  la  cìvilci  un'anarchia,  e tirannia  in* 
curabile.  La  rivoluzione  universale,  se  potesse  com|nersi,  dìstrurrebhc 
iu  ultimo  l'nroan  genere.  Come  il  socialismo  Todii  di  odio  satanico.  Il 
suo  termine  logico  sarebbe  la  distruzione  delt'urdioe  di  natura  e di  so- 
prannatnra.  Il  mondo  non  sarà  mai  lutto  socialista  come  fu  lutto  paga- 
no, perchè  la  Chiesa  ha  delle  promesse  Infallibili;  ma  le  nazioni  civili 
non  iic  hanno,  e camminano  indolenti  verso  grandi  ruine.  Un  altro  so* 
cialismo  che  sì  dispone  a trasformare  il  mondo  europeo  . . . yag. 

CAPO  VII. 

Del  panslavismo  demagogico,  e del  ruteno. 

Un  detto  napoleonico  inverosimile,  o mal  inteso.  11  panslavismo,  è dop- 
pio. L'Idea  russa;  la  sua  vivacità  |>er  forzo  morali  e materiali.  Le  sue 
arti.  £ ostile  aU'idca  latina  c cattolica.  È religiosa  c politica,  panslavi- 
stka  e panscismatica.  L' Italia  ne  è minacciala  doppiamente.  Calamità 
europea,  che  si  è la  dissoluzione  della  Germania  neU'anarchia  religiosa 
c politica.  L’idea  russa,  ora  antirazionalisiica  c aoUdemagogica,  può 
col  tempo  mutare  processo  cd  allearsi  religiosamente  al  protestantesi- 
mo, politicamente  alla  demagogia  euro{>ea.  La  Chiesa  non  teme,  ma 
aspetta  negli  ullìroi  tempi  un  grande  assalto  dai  popoli  di  quelle  regio- 
ni, e dalla  a|K>stQSÌa  dei  propri!  figli.  Quel  panslavismo  sembra  desU- 
iiaio  a chiudere  l’era  de!  socialismo  oustraie a 389 

CAPO  Vili. 

Timori,  speranze,  rimedi»  contro  l'invasione  delle  dollrine  socialistiche. 

Vuoisi  una  buona  vagliatura  delle  idee,  dei  desiderii,  delle  speranze  fal- 
laci, esuberanti,  indefinite.  La  verità  e l'aulorità  hanno  Padesiune  della 
maggioranza,  ma  sono  mal  conosciute.  11  clero  cattolico  fa  quella  va- 
gliatura per  ufiìzioi  ma  fra  [>opoli  colti  la  scienza  c la  dimostrazione  ò 
necessaria.  Parte  dei  laici.  La  lilosofìa  dee  essere  ricondotta  al  suo  sta- 
to normale,  da  cui  si  diparti  negando  o trascurando  l'ontologia  cristiana 
c la  scienza  della  società  universale  degli  spirili.  In  Italia  bisogna  far 
conoscere  le  prodazioni  della  scienza  straniera,  dei  paesi  cioè  in  cui  la 
controversia  è vivace.  Bisogna  svelare  il  fondo  dei  sistemi  socialistici; 
formolare  con  precisione  i problemi;  porre  in  lume  i principU  assoluti; 
questi  non  impediscono  le  lempcrazioni  pratiche.  Si  fa  al  contrario. 
Ksempio  nella  quislione  capitalissima  delle  relazioni  fra  Chiesa  c Stalo. 
Questa  in  assoluto  non  è quistione  di  libertà,  ma  di  autorità.  Il  princi- 
pio di  libertà  non  basta  a spiegare  P ordine  morale.  Teorie  del  sig.  A. 
Itosmini  nel  suo  libro  Della  CostUusione.  Il  problema  religioso  vi  é 
mal  furmoialo.  1!  progetto  di  costituzione  rosminiana  non  guarentirebbe 
alla  Chiesa  nemmeno  libertà;  include  P indifTercntisino  politico;  toglie 
alP  ordine  civile  la  base  morale.  Necessità  della  prufessiono  religiosa 
dello  Stato.  Il  problema  polìtico  intorno  al  diritto  c alla  ginstizia  so- 
ciale vi  è del  pari  inesallamenlc  formolato.  Nel  criticare  le  costituzioni 
galliche  Rosmini  non  ne  taccia  i vizii  principali.  Quale  sia  la  quistiono 
politica  odierna;  come  sia  formolaia  dai  socialisti,  come  da  I.amcnnois. 

Le  emende  proposte  dal  Rosmini  alle  costituzioni  da  lui  criticate  sono 
vane,  o ìnsuilicicnii  a far  argine  al  socialismo  e comuniSmo.  É inutile 
adulare  c contrastare  a metà  le  ideo  di  moda,  se  non  si  risolve  il  tema 
del  socialismo.  Esso  nega  Dio  e le  due  leggi  provvidenziali  per  cui  Puo- 
iiio  è governato  dalPiiomo,  c il  diritto  sulle  cose  materiali  è divìso  fra 
gli  iiuniìiii.  1 dominarli  italiani  c francesi  sì  runtentano  di  massime  ge- 
neriche, di  idee  dimezzate,  senza  analisi  e spplicazìouc.  Gli  amcrico- 


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G02 

mniii  Italiani,  e gli  anglomani  francesi,  non  cono^ono  i tipi  stranieri 
clic  vogliono  imitare.  1 cattolici  idealisti  e razionalisti  non  comprendono 
che  guastano  e snaturano  il  crisiianesitiio  colle  misture  eterodosse,» 
vece  di  farne  l'apologià.  Quali  aieno  dunque  le  ire  vagliature,  or  neces- 
sarie, delle  doUrtne  e delle  voglie  del  secolo pug.  412 

CAPO  IX. 

j4ncora  alcune  ottervatìoni  <u(  modo  di  trattare  ora  le  controvenie. 

Il  più  efficace  dei  rimedi. 

11  socialismo  è più  runnidabile  come  eterodossia  seducente,  che  non  come 
partito  violento.  La  rivoluzione  materiale  è sopita,  ma  Tìdcalc  si  dilata. 
L’Ualìa  odierna,  c la  Germania  di  tre  secoli  fa.  Dollinger.  È quindi  ur- 
gente il  bisogno  di  grandi  maDifcslazioni  delia  verità,  per  mezzo  della 
fede  e della  ragione.  1 governi,  ora  materialmente  forti,  sono  moral- 
mente deboli;  l'epoca  presente  dì  razionalismo  e di  opinioni  indeterniU 
nate  piega  al  termine.  11  socialismo  vuol  dommi  e fatti,  vuoisi  contrap- 
porgli  la  scienza  della  fede  cristiana,  continuando  il  lavoro  dei  più 
grandi  genii  del  cristianesimo.  Che  cosa  è una  tilusoOa  cristiana.  La 
polemica  dee  essere  trattala  con  franchezza;  tenendo  conto  di  tutti  i 
principi]  veri  e di  tulli  i fatti;  distinguendo  le  ricerche  di  ciò  che  è giu- 
sto, e di  ciò  che  è prudente.  Non  dee  contentarsi  di  debellare  gii  errori 
singoli,  ma  metter  in  luce  la  storia  lilosofìca,  e il  sistema  universale 
deli'eicrodossia.  Il  panteismo  è la  sostanza  dell*  eterodossia  moderna. 
Considerazioni  sul  panteismo,  sul  suo  lungo  regno,  sulle  sue  fasi.  Non 
sarà  ruliimo  errore.  Voto  umile  e riservato  per  un  oracolo  della  S.  So- 
de, e una  condanna  dottrinale  e solenne  del  iocialitmo  c ccrniunùtno. 
Motivi.  Insufllcicnze  e pericoli  delle  discussioni  scietiUnchc.  Il  sociali- 
smo, come  sistema  compiuto,  ha  del  nuovo;  spesso  sembra  sfuggire 
agli  anatemi  degli  errori  oniichi  che  rinnova.  Fra  1 caiiolict  stessi  sin- 
ceri vi  sono  dubbiezze  e illusioni.  La  gloria  del  nome  di  Cristo  è avvi- 
lita. L'idea  di  Cristo,  e quindi  quella  della  Chiesa,  sono  menomate  in 
molte  menti.  Quella  è l'antidoto  a tutto  l’crrare  tnoderno.  La  pedagogia 
pende  ad  insinuare  il  naturalismo  e il  sensualismo.  La  S.  Sede  spesso 
uni  alle  decisioni,  e condanne  dommatiche  contro  gli  errori,  le  lezioni 
razionali  a illustrar  le  menti  del  fedeli.  Esempi.  Cosi  bramereb^si  ora. 
perchè  da  molli  il  socialismo  e comuniSmo  non  sono  conosciuti  quali 
sono.  Condannali,  rimarrebbero  notati  d'infamia  agli  occhi  del  mondo 
cristiano,  e resi  moralmente  im|NUenti.  È quel  lutto  un  arcano  di  sata- 
nasso, alla  sola  S.  Sede  apparterrà  svelarlo  e conquiderlo;  a lei  però 
sola  il  giudicare  della  opportunità  dei  meni.  Intanto,  colle  armi  già 

Erontc  delia  fede  e della  scienza,  vuoisi  da  ognuno  colle  sue  forze  com- 
altere  la  rivoluzione  ideale.  Teologia  e UlosoGa,  rivelazione  c ragione, 
vogliono  andar  congiunte,  distinte,  ma  non  parallele.  Un  passo  del 
Hancioi » 492 


CONCLUSIONE. 

Due  filosofismi,  due  rivoluzioni,  che  ne  minacciano  una  più  terribile.  Pre- 
sunzione dei  moderni;  giudizi  dei  posteri.  Tutti  i parlili  scontenti  del 
presente  mirano  aU'avvenire;  i più  sciocchi  sono* gli  aspettanti  e i neu- 
trali. Il  principio  cristiano  è incarnato  nella  Chiesa,  essa  non  fa  qui- 
slioni  di  clcricocrazia,  quando  parla  alle  genti  con  autorità.  L’ Italia  e 
i suoi  riformatori  si  specchino  nella  Germania  di  tre  secoli  fa.  I.a  Chie- 
sa benefica  e invitta  in  tutti  i secoli.  I fedeli  hanno  da  incoiaggirsi;  fra 
l'idea  socialistica  e la  cristiana  sanno  quale  abbia  la  verità,  e quale  ot- 
terrà la  vittoria  definitiva 

Alcuni  documenti  intorno  alle  sette  segrete  demagogiche  ....  » 5S3 


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BIBLIOGRAFIA  DEL  TESORO  CATTOLICO 


( Veggasi  ir»  fint  del  lofum#  Gut/fon,  e 9/1  articoli  che  precedono 
tl  Balkgdier  e il  Saggio  sul  socialismo  ). 

HEMOHIE  PER  SERVIRE  ALLA  STORIA  DEL  GIACOBINISMO  SCRITTE 

dall’abate  barrlel. 


Come  poteva  restar  $^nza  criiira  ati'  opera  in  cui  l'  Autore  chiama  alla 
luce,  ed  espone  alla  pubblica  indignazione  le  trame  dei  Filosoli,  dei  Frammas- 
soni e degli  lllominaii,  (re  ordini  di  sette  congiurale  contro  la  religione,  la 
monarchia  e lo  stessa  società  ? Ma  un  qualche  racconto  meno  dimostrato,  una 
qualche  testimonianza  meno  precisata,  una  piccola  inesattezza,  che  possa  in- 
contrarsi in  un'opera  di  tante  ricerche,  non  indebolisce  la  prova  deU’es|>ost- 
zione  generale  appoggiata  con  prove  e dorumenli  irrerragabili.  Lnngi  dall*  a- 
vere  esagerato  bisogna  anzi  dire  che  non  ha  approfittato  di  tutti  i suoi  vantag- 
gi, perchè  ha  fottcr soltanto  una  scelta  di  tante  prove,  che  erano  a sua  disposi- 
zione ( A.  Riccordt.  ;lfanuale  d'  ugni  letteralurOf  SlUano  183tt  pag.  380  ), 

Gli  addetti  alle  società  segrete  predicano  alle  genti  il  Barruel  per  un  bu- 
giardaccio,  impostore,  sognatore  e parabolano  ma  credono  in  famiglia  che  niu- 
no  meglio  di  lui  abbia  svolto  le  dottrine,  le  finezze  e gli  intendimenti  di  Weis- 

sbaupi Germogli  dell’  illuminismo  di  Weisshaupt  sono  tutte  le  odierne 

società  segrete,  cd  hanno  il  incde;simo  intendimento  che  si  propose  cotesto  o- 
dioso  e sfìdato  nemico  di  Dio,  dei  Re  e di  tutta  V umana  società.  ( 3ìemori$ 
di  LionellOf  nella  Cii’titd  Cattolica,  Voi.  IX,  pag.  260  e 278  ). 

Un  grido  d’ indegnazione  accolse  queste  memorie  che  avrebbero  potalo 
minacciare  la  sorte  di  molli  intriganti  ivi  oominali  e l'esito  delle  loro  consor- 
terie ; ma  niuno  sì  tolse  a provare  che  fossero  calunniose,  sebbene  si  trovas- 
sero aliissimi  personaggi  menzionali  come  fautori  0 come  membri  delle  sette 
occulte  colà  istoriale.  1 falli  provano  la  verità  delle  dottrine  0 delle  tendenze 
altribuile  all’  illuminismo.  Se  Weissbaupt  non  le  avesse  professale,  converreb- 
be dire  che  il  Barruel  avesse  mutato  il  nome  del  settario  0 nc  fosse  stato  egli 
r inventore  ; certo  è che  dopo  l’apparizione  dell’illuminismo  ic  società  se- 
grete rivoluzionarie  non  ebbero  altro  codice,  altra  niosutìa,  altro  sistema  di  go- 
verno da  quello  già  da  più  di  cinquant'anni  loro  attribuito  in  tali  àicmorie,  il 
loro  liogaaggio,  le  loro  opere,  il  loro  scopo  suno  sostanzialmente  idcntUi  an- 
che ai  di  d’ oggi  ( Saggio  intorno  al  socialismo,  Torino  18^1,  pag.  144  ). 


VIAGGIO  d'lN  GENTIUOMO  IRLANDESE  IN  CERCA  d’I’NA  RELIGIO.NE, 
OPERA  DI  TOMMASO  NOORE. 


Quest’ opera  ha  fatto  in  Inghilterra  il  più  grande  incontro.  Il  Moore  com- 
batte  il  protestantismo  nelle  sue  basi,  e più  di  venti  opuscoli  gli  furon  scritti 
contro.  Quest’  opera,  come  dice  1’  Autore,  offro  un  programma  completo  del 
protestantismo,  e vi  si  vedono  messi  in  mostra  a lato  dogli  errori  dogmatici  i 
vizi  c gli  scandali  dei  riformaiori.Essa  contribuì  a condurre  alla  fede  parecchi 
dei  nostri  traviati  fratelli;  c cièche  prova  il  suo  gran  merito  è la  debolezza 
delle  risposte  che  invano  si  tentò  di  opporle  ( Conseils  pour  former  une  bi- 
bliothègue }. 


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LKTTKHF,  SH-L  ITALI V CONSIUEIIATA  SOTTO  IL  RAPFOtlTO 
DELLA  RELIGIONE,  OPERA  DI  PIETRO  DE  JOUX. 

Icitrrp  S4  iiue  Jn  un  nrotrsontf  ronvoriilu,  tendono  ,i  i 

dei  prolrsianli  ed  n diicndere  la  nostra  Rde.  Meritano  d'essi^r  pu' 
siecui  Tra/Icnimcrifi  dt  ÀlarAcc,  foli*  £cct7/en2a  ddOi  re/i^tone  di  Milner» 
folle  Lcltere  di  Cobbett  c fo^Ii  altri  senili  rhc  vider  ta  luce  in  questi  tempi 
e rivelano  tnUa  la  (ìevole/za  del  nroleslantismn.  Alle  savie  disrirssinni  die 
quesl*  opera  rarehiude  c che  produssero  c produrranno  i più  grandi  elTeUi  nei 
proteslanii  c in  tulli  quelli  che  le  leggeranno,  I*  Aulure  ha  rrapi>usic  abilinen- 
le  delle  descrizioni  inicressanii  che  ne  Yendunu  aggradevole  la  Icllura  c tic 
formano  nn  opera  convenevole  a darsi  per  premio  alla  gioventù  studiosa  ( Cori* 
Sfi/J  pour  formcr  «n«  bibliothèquc  ). 

Sl'L  PRINCIPIO  GENERATORE  DELLE  COSTITI  ZIOM  POLITICHE  E DEL- 
LE ALTRE  IMANE  ISTITLZIOM,  SAGGIO  DEL  CONTE  GITSEPPE  DE 
MAISTRE. 

Il  Saggio  sul  principi»  ^cncraiore  doHc  Coslilusiuni  po/t(icitc,  è una  di 
quelle  opero  fon  cui  il  de  Maistre  impresse  il  suggello  della  immorlalilA  alla 
riputazione  che  già  crasi  acquistala  grandissima  colle  sne  Considcmsioni  sul- 
la Francia.  Nel  Saggio  es^itiiina  i)  fomianieiiio  della  scienza,  c rovescia  dal 
fondo  l'ediGzio  di  quelle  cflìnicre  legislazioni,  che  da  un  mezzo  secolo  si  suc- 
cedono e scompariscono  r.Tpidamcnlc.  Vi  approfondisce  qnistioni  mollo  im- 
portanti nell' ordine  sociale  c le  sue  considerazioni  si  collegano  agli  oggetti 
]MÙ  gravi  della  religione  c della  società.  ( A.  iliccurJi.  Manuale  d*  ogni  lette- 
ratura. Aii7aao  /A'ò/,  pag.  578  ). 

Il  P.  Antonio  Rrescianì  parlando  del  De  Maistre  lo  chiama  uomo,  non  so 
se  più  acuto  poltlico*  o profondo  filosofot  o cristiano  eminente. 

La  Francia  dà  quasi  ogni  momento  altcstaU  dell*  ammirazione  che  prò* 
fessa  pel  grande  ingegno  che  illustrò  la  Savoia  in  sul  principio  di  questo  se- 
colo, il  conte  Giuseppe  Deinaistre,  il  Platone  delle  Alpi,  come  lo  chiama  Al- 
fonso di  Lainartine,  nel  secondo  volume  dell'  Hisloire  de  la  itestavration.  Noi 
leggiamo  nel  A/idt,  giornale  che  si  stampa  a Tolosa,  che  T Accademia  dei 
Jeux-Florau:c  decreto  un  premio  d'eloquenza  pel  1853  all* autore  del  miglior 
elogio  del  fonte  IVemaistrc,  uno  de'più  grandi  pultblicisli  del  secolo  XIX-  *ìrui- 
lo  annunzia  che  il  concorso  del  1853  sarà  ben  ragguardevole  (Dall'  Armonia, 
■l  .Vaggio  f53i  ), 

Il  Conte  De  Maislrc  fu  Invialo  del  He  Vilforio  Eromanuelc  1 alla  Corte  di 
llnshia,  e in  tempi  infelici  in  cui  la  carica  era  atto  di  singolare  devozione,  da 
)mihi  ambita.  Il  Conte  Do  Maistre  è fprse  il  primo  fra  i savi  dell* età  presente 
e i?  solo  vero  Glosoft»,  senza  che  altri  possa  o%erlo  a male.  ( Conte  Soìaro  del- 
la Margarita,  nel  .Memorandum,  Torino  ISiif,  pag.  485  ). 

SAGGIO  INTORNO  AL  SOHALISMO  E ALLE  DOTTRINE  E TENDENZE 
SOCIALISTICIIK. 

1!  Saggio  intorno  al  socialismo  è un  libro  profondo  che  meriterebbe  di 
essere  oticntamcntc  letto  c studialo,  ma  ciò  non  si  farà  imichò  adesso  i diziu> 
Ilari,  i giornali,  e i compendi  bastano  a far  gli  uomini  eruditi  e sapienti  ( Con- 
te Solaro  della  Margarita,  nel  Memorandum,  Turino  fS51,  pag.  415 ). 


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