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Saturday, March 30, 2024

GRICE ED ORIOLI: L'IMPLICATURA CONVERSAZIONALE NELLA LOGICA DELLA MONARCHIA ROMANA -- I SETTE RE -- FILOSOFIA ITALIANA -- LUIGI SPERANZA

 

Grice ed Orioli: l’implicatura conversazionale nella logica della monarchia romana – i sette re – filosofia italiana – Luigi Speranza (Vallerano). Filosofo italiano. Grice: “Only in Italy, a philosopher, rather than a cricketer, is supposed to take part in a revolution and write a book about his shire!” -- Fondatori della Repubblica Romana. “De' paragrandini metallici”  (Milano, Fondazione Mansutti). Il padre, medico, lo condusse a Roma, dove si laureò brillantemente. La professione non lo attraeva molto: lo troviamo, infatti, professore di filosofia nei seminari e nei licei dell'Urbe. Da Roma si trasfere a Perugia, dove si laureò. Insegnò a Bologna. Partecipò con gli allievi all'insurrezione delle Romagne; successivamente fu eletto membro del governo provvisorio di Bologna, che fu sciolto in seguito all'intervento militare dell'Austria. Tentando di mettersi in salvo,salpò da Ancona diretto in Francia con un altro centinaio di rivoluzionari; ma il brigantino Isotta sul quale viaggiava venne catturato dall'allora capitano di vascello della marina austriaca Francesco Bandiera (padre dei due famosi fratelli Attilio ed Emilio) e tutti i rivoluzionari furono arrestati. Venne incarcerato a Venezia. Poco dopo venne liberato, forse per mancanza di risultanze gravi sul suo conto.  Iniziò così l'errare, costretto a fuggire da terra in terra, inneggiando sempre all'Italia unita. Fu professore di archeologia alla Sorbona. A Bruxelles insegnò. Soggiornò anche a Corfù, dove tenne un corso dnell'università della città.  Quando Pio IX concesse l'amnistia, poté tornare a Roma, dove tenne la cattedra di archeologia. Le sue attitudini per il giornalismo non attesero molto per farsi notare, e così fondò un periodico politico che ebbe però vita breve, La Bilancia.  Fu eletto deputato al parlamento della Repubblica Romana. Quando il governo pontificio fu restaurato, in riconoscimenti dei suoi meriti, fu nominato consigliere di stato. Pubblica molti saggi di filosofia. Tra i più famosi sono da menzionare “Dei sette re di Roma e del cominciamento del consolato” (Firenze), “Intorno le epigrafi italiane e l'arte di comporle” (Roma). Prese parte alla polemica sui sistemi di prevenzione contro i fulmini e la grandine, che coinvolse anche Bellani, Beltrami, Demongeri, Lapostolle, Normand, Majocchi, Contessi, Molossi, Nazari, Richardot, Scaramelli, Tholard e Volta. Le compagnie assicurative usarono questi studi per valutare rischi e premi per i campi agricoli.  Riconoscimenti Il comune di Vallerano (VT) lo ha onoratocon l'intitolazione di una delle vie principali del borgo antico, quella del Teatro comunale, e con l'apposizione di una lapide commemorativa sulla facciata della casa in cui lo scienziato nacque. A Viterbo un Istituto Statale di Istruzione Superiore -che comprende il Liceo Artistico e diversi indirizzi di Istituto Professionale, A. Ghisalberti, nella voce della Enciclopedia Italiana, vedi, riporta queste date di nascita e morte, A. Ghisalberti, Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Fondazione Mansutti, Quaderni di sicurtà. Documenti di storia dell'assicurazione, M. Bonomelli, schede bibliografiche di C. Di Battista, note critiche di F. Mansutti. Milano: Electa, G.  Polizzi, Alla ricerca dello «specioso» e dell’«insolito». Leopardi, «Lettere Italiane», Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.  -- rità assai leggieri, e, se grandemente non m'inganno, assai consentanei alla ragione, de'quali ho stiinato aver bisogno, l'enunciazione de'puri fatti che costruiscono l'istoria della dignità regale nella città de'sette colli, ha dovuto essere da  me corretta, e ridottasotto la forma seguente. Come lo abbiamo già detto, la successione al trono, mai non appartenne in Roma a fi gliuoli maschi de' re precedenti. Essa appartenne sempre a' generi loro, quando ve n'ebbe di viventi (Numa, Servio, Tarquinio il Superbo). Lo sposo della figliuola Maggiore fu a tutti gli altri preferito (Servio). Quando i generi erano morti, la successione passa ai primogeniti del primo genero (Tullo Ostilio, secondo la mia correzione della leggenda che lo concerne; Anco Marcio). Quando si tratta di due re, in luogo di un solo, e di quella magistrature binaria ed a vita che si surroga ne primi tempi alla dignità regia, parimente non si rinunzia a queste medesime regole, e se non trovansi due generi che potessero elevarsi al potere supremo, si'elevano egualmente a quello, secondo l'ordine legale due figli di genero (Remo e Romolo; Bruto e Collatino). La figliastra del re fu equiparata alla figlia nel dritto di dare il trono al marito, o aʼsuoi discendenti maschi, in un tempo ,in cui probabilmente figlie proprie non esistevano (Tullo Osti). Quando non v'ebbero, nè generi, nè figliuoli di generi, il trono passa a’nipoti che s'a mò riguardare, in sì fatta contingenza, come legittimi eredi de’dritti degli ascendenti loro (Tullo Ostilio, se si preferisce l'ipotesi , nella quale egli è nipote d'una figlia di Romolo maritata ad Osto. Fuori della serie deʼre, o de 'magistrali che ne tenner le veci, tra gli stessi pretendenti che, senza ottenerla, dimandano la dignità suprema, uno di quelli, de' quali l'antichità ci ha trasmesso la memoria, è stato ugualmenle un genero di re (Numa Marcio); due altri, ne'quali' non ci è dato riconoscere questa qualità, non hanno dimandato il trono per le vie legali ma cercarono d'ottenerlo con un delitto (i figliaoli d'Anco ); due di che solo si parla presso Plutar  se si ricusi di considerare 1'Ersilia dalla quale discende, come figlia di Romolo, e se si rispetta la tradizione, secondo la quale l'ultim re non è che il patrigno o al più ilpadre adotetivo della seconda Ersilia. In un caso, nel quale il capo supremo non potè far valere il dritto di successione alla sua dignità negl’eredi maschi delle sue figliuole, ne in altro modo potè effettuare la trasmissione della suprema autorità per via d'altre donne sue discendenti, almeno tramandò il suo grado nell'erede necessario della moglie: Bruto rispetto a Lucrezio Tricipitino suo successore nella pretura massima, o vogliam dire nel consolato. Quando non vi furono eredi quali che si fossero di lato di donna, il trono, sempre messi in non cale imaschi,ricadde in unapersona e slranea,cioènonlegatadipiirentelacolla fami glia reale (Tarquinio Prisco). Quando, non ostante l'aversi eredi legit timi per parte di donna,una persona estranea conseguì la dignità regia, ciò avvenne contra il dritto, per la forza dell'armi: Tazio). Non altra è l'espression' rigorosa de' fatti, cosi come sono riferiti dagl’antichi, o come io dovetti correggerne la sostanza e l'enunciazione, secondo le regole di una critica, se posso dirlo, in nessun modo 'temeraria.'Le mie autorità , i miei ragiovamenti , non sofferirono contraddi zióve ne’loro particolari, eme nechiamo felice. Si volle 'solamente avvertirmi che nel mio si stema erano alcuni fatti dubbiosi, e ricavati perconghiettura.  stato . co: Voleso e Proculo,sono statiproposti senza gran fattofermarsi sopra la proposizione; non hanno preso sul serio la lor qualità di candidati, e sembrano'avervi rinunziato essi stessi; finalmen tefurono messi innanzi inun tempo ,nel quale tutto che concerne le leggi relative alla succes sione regia era evidentemente suggetto di contro versia , e dispuldvasi intorno alle basi stesse di questa parte della costituzione organica dello Io risposta, ioviho presentato l'analisi, per così dire più condensata, delle tradizioni; lebo prese da prima quali si leggono; mi sono per 'messo unicamente qualche volta. o. Spesso la successione al trono in Roma s' è fatta contra ogni principio d'equità, d'utilità, e di convenienza reciproca de' cittadini. Perchè (per qui contentarmi d' un solo esempio il quale abbraccia un lungo periodo d'anui), non certamente a vantaggio del partito latino, o di quel deʼ sabini, sotto la dinastia etrusca, la dignità regia resta sempre nella fazion toscana. Grice: “Orioli philosophised on many topics. To Italian philosophers, who are OBSESSED, during their unstable political history, with political philosophy, his ‘research’ on the consulate proves helpful. He notes that Romolo had no son – so who to succeed him? Other than that, he was almost shot (Orioli, not Romolo) after trying to oppose what he called the Roman theocrazy – or theocracia – For Orioli there are various cracies: theocracia, democrazia, TIMOcrazia, and ARISTO-crazia. Francesco Orioli. Orioli. Keywords: implicatura. Refs.: Luigi Speranza, “Grice ed Orioli” – The Swimming-Pool Library.

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