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Thursday, August 30, 2012

I PALAZZI DI ROMA

Speranza

i Palazzi
I palazzi sono la testimonianza vivente del passato della città. Questi monumenti, che hanno impegnato attraverso i secoli la creatività, la fantasia, l’abilità di architetti, pittori e scultori, furono costruiti non solo per dare una comoda dimora a potenti signori, a ricchi mercanti, a nobili e a cardinali, ma anche per mostrare, con la loro magnificenza, il prestigio e il potere di una casata. Col palazzo si lasciava, alla propria famiglia e alla città, un’eredità d’arte e di cultura. A Roma i palazzi sono parte essenziale della città; si potrebbe forse dire che «sono» la città stessa. Attraverso la loro storia, non solo come "oggetti architettonici", ma come centri attorno ai quali si aggregava la vita della città, rivivono le vicende di coloro che vi abitarono, dei personaggi che in quelle sale furono protagonisti della storia.
Palazzo Altemps - piazza S. Apollinare, 44 - Ponte
Il palazzo deve il suo nome al cardinale Marco Sittico Altemps, che lo acquistò nel 1568 facendo apportare, su progetto di Martino Longhi il Vecchio, notevoli trasformazioni all’edificio, ai lavori del quale collaborarono molti grandi artisti, tra cui Giacomo Della Porta, Flaminio Ponzio, Tommaso Schiratti, Girolamo Rainaldi e Onorio Longhi. Nel 1887 il palazzo divenne proprietà della Santa Sede, e ospitò il Pontificio Collegio Spagnolo. Nel 1982 fu acquistato dallo Stato italiano e, dopo un lungo restauro, è stato adibito a sede del Museo Nazionale Romano che ospita importanti collezioni di sculture greche e romane e una significativa raccolta di opere egizie. Il nucleo più consistente è costituito dalla collezione Boncompagni Ludovisi, insieme alle collezioni Mattei e Del Drago e da alcune opere d’arte della famiglia Altemps. Il palazzo ha tre piani ed un cortile decorato da una fontana monumentale. Al di sopra del fabbricato svetta una torre-belvedere sormontata dallo stambecco rampante, stemma della famiglia Altemps.
Palazzo Altieri - piazza del Gesù, 49 - Pigna
Emblematico esempio del Barocco romano, è senza dubbio uno dei più sontuosi palazzi di Roma, sia per la sua vastità sia per la presenza di ampi saloni riccamente decorati. Fu costruito, a partire dal 1650, dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi quale residenza degli ultimi discendenti della famiglia Altieri, i cardinali Giovanni Battista Altieri ed Emilio Altieri, futuro papa Clemente X. Il Palazzo presenta un’imponente facciata dagli eleganti colori celeste e giallo pastello e un grande portale tra due colonne sostenenti un balcone, adorno dello stemma della famiglia. All'interno gli appartamenti, arredati con mobili e dipinti d’epoca, presentano splendidi affreschi sui soffitti e sulle pareti come il "Trionfo della Clemenza" del Maratta,”Il Carro del Sole” di Fabrizio Chiari e “L’Allegoria dell’Amore” di Niccolò Berrettoni. Oggi il Palazzo è in parte sede dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana),della Banca Popolare di Novara e della Finnat.
Palazzo Barberini - via delle Quattro Fontane - Trevi
Il palazzo fu costruito nel periodo 1625-1633 ampliando nelle forme del primo Barocco il precedente edificio della famiglia Sforza creando una struttura ad acca, caratterizzata da uno spettacolare atrio a ninfeo, diaframma fra il loggiato d'ingresso e il giardino sviluppato sul retro. Autore del progetto è Carlo Maderno, coadiuvato da Francesco Borromini. Dopo la morte di Maderno il cantiere passa dal 1629 sotto la direzione di Bernini sempre con la collaborazione di Francesco Borromini, cui si devono numerosi particolari costruttivi e decorativi quali l'elegante scala elicoidale nell'ala ovest del palazzo, con la quale dialoga lo scalone d'onore berniniano a pianta quadrata nell'ala est. Il grande salone al piano nobile è stato decorato nel periodo 1633-1639 da Pietro da Cortona con un affresco che raffigura Il trionfo della Divina Provvidenza e allo stesso pittore e ai suoi aiuti si devono anche alcuni affreschi nella cappella. Altre sale sono state decorate, tra gli altri, da Andrea Sacchi e Giovan Francesco Romanelli.
Dopo la seconda guerra mondiale il palazzo è stato acquisito dallo Stato Italiano e dopo anni di coabitazione fra Galleria d'Arte Antica e Circolo delle Forze Armate, è stato recentemente assegnato completamente alla prima. Oggi è in corso una campagna di restauro che interessa edificio e giardino, che renderà fruibile al pubblico il palazzo nella sua interezza.
Palazzo Borghese - largo della Fontanella Borghese, 22 - Campo Marzio
Costruito su disegno del Vignola e completato per il cardinale Camillo Borghese da Flaminio Ponzio nel 1605-1614, fu detto il «cembalo» per l'inconsueta pianta ed è uno dei più imponenti di Roma: è a tre piani e due ammezzati, con due portali sovrastati da balconi e ricchi stemmi. Sulla vicina via di Ripetta prospetta la famosa «tastiera» del Ponzio, con due balconate: la prima con ballatoio sorretto da pilastri e colonne ai lati di un portale del Rainaldi, la seconda su mensoloni al di sopra sono due ordini di triplici arcate tra lesene. Dall'androne su largo della Fontanella di Borghese, si può scorgere il maestoso cortile con due ordini di arcate su colonne binate, decorato da statue antiche, mentre sul fondo si trova il bagno di Venere, un vasto ninfeo ornato di statue e fontane barocche addossate al muro di cinta del giardino, di Giovanni Paolo Schor e Carlo Rainaldi. Le sale della galleria d'arte, trasferita dal 1891 nel casino Borghese, conservano decorazioni affrescate di Giovanni Francesco Grimaldi, Ciro Ferri, Domenico Corvi e Paolo Piazza.
Palazzo Brancaccio - largo Brancaccio, 82 - Monti
Costruito nel 1880, ultimo palazzo del patriziato romano, è localizzato sulle antiche mura romane del Colle Oppio presso la " Domus Aurea " dell' impero di Nerone e le " Sette Sale ", tra il Colosseo e la Basilica di Santa Maria Maggiore. La Principessa Mary Elisabeth Field, moglie americana del Principe Salvatore Brancaccio, nel 1879 commissionò all'architetto Gaetano Koch la costruzione del Palazzo nel mezzo di un parco naturale tra ruderi romani, fontane e piante secolari immerse in diverse essenze vegetali. Nel parco si può ammirare la Casina del Laghetto, comunemente denominata come " Coffee House ", ricca di affreschi per opera di Francesco Gay. All'interno del Palazzo predominano le Sale da banchetto dove un tempo Mary Elisabeth Field organizzava delle sontuose feste da ballo. Oggi il palazzo nobiliare ospita il Museo Nazionale d’Arte Orientale e l'Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente.
Palazzo Braschi - via di San Pantaleo, 6 - Ponte
Situato nel cuore della Roma rinascimentale e barocca, tra piazza Navona e piazza Campo dei Fiori, Palazzo Braschi è la sede del Museo di Roma. Fu progettato dall'architetto Cosimo Morelli (1732-1812) quale residenza di Luigi Braschi Onesti, nipote di Pio VI, eletto papa nel 1775. Elemento architettonico caratteristico del palazzo è lo scalone monumentale, cui pose mano anche l'architetto Giuseppe Valadier che lo portò a termine nel 1802. La facciata presenta un basamento in travertino, un bugnato al pianterreno e all'ammezzato, con angoli fino al cornicione. Le finestre al pianterreno sono adorne di una testa di leone che regge nella bocca una pigna, (elementi dello stemma degli Onesti), mentre quelle al primo piano hanno un timpano curvilineo con festoni di foglie di quercia poggianti su dadi con stelle. Il portale si presenta affiancato da due colonne che sorreggono un lungo balcone. All'interno maestoso lo scalone d'onore al quale si accede dall'ingresso di via di S. Pantaleo; statue antiche, stucchi e 18 colonne di granito rosso con capitelli recanti gli stemmi dei Braschi e degli Onesti contribuiscono a rendere l'opera davvero solenne.
Palazzo Caffarelli - piazza Caffarelli, 5 - Campitelli
La costruzione, iniziata da Ascanio Caffarelli nel 1538 sulle proprietà della famiglia nelle immediate adiacenze del Palazzo dei Conservatori, fu completata dopo il 1680. Si affacciava sul Cortile del Palazzo dei Conservatori ed includeva al suo interno due giardini (il Giardino Caffarelli e quello poi denominato Giardino Romano); il grande portale su Via delle Tre Pile costituiva l'ingresso monumentale alla proprietà. Il palazzo ha subito nel corso dei secoli molte trasformazioni, che ne hanno alterato la conformazione originaria. Alcune parti superstiti delle volte affrescate sono conservate nel Museo di Roma. Dall'inizio dell'Ottocento alla fine della prima guerra mondiale l'edificio fu occupato dall'ambasciata di Prussia. Nel 1918 fu recuperato dal Comune di Roma e parzialmente demolito: al posto dei piani alti dell'ala orientale fu ricavata una grande terrazza (Terrazza Caffarelli), mentre al piano terreno, in parte smantellato per gli scavi del tempio di Giove Capitolino, fu allestito un nuovo settore museale dei Musei Capitolini.
Palazzo Caffarelli Vidoni - corso Vittorio Emanuele II, 116 - Pigna
Fu fatto costruire dalla famiglia Caffarelli nel 1515 su progetto di Lorenzo Lotto, allievo di Raffaello. Nel XVIII secolo, l'edificio dopo vari passaggi arrivò in proprietà al cardinale Vidoni (da cui l'attuale nome) che lo ingrandì, ed in seguito alla famiglia Giustiniani Bandini a cui risale l'ultimo ampliamento nel 1886 a seguito dell’apertura di Corso Vittorio Emanuele II, su cui si apre oggi la facciata principale.
Il palazzo conserva, nella sala "Carlo V", importanti affreschi cinquecenteschi, raffiguranti momenti della vita dell'imperatore, di cui non si conosce l'autore e forse da riferire alla scuola di Perin del Vaga, allievo di Raffaello. . Nel cortile sono conservate alcune statue romane ed una fontana ricavata da un sarcofago classico. Prima della seconda guerra mondiale il palazzo fu sede della Direzione del Partito Nazionale Fascista; oggi accoglie vari uffici ministeriali ed è chiuso al pubblico.
Palazzo della Cancelleria - piazza della Cancelleria, 1 - Parione
Fu il primo palazzo a Roma ad essere costruito ex-novo in stile rinascimentale intorno al 1485 per volere del cardinale Raffaele Riario, nominato da papa Sisto IV, suo zio, titolare della basilica di S. Lorenzo in Damaso. I lavori si conclusero, tra il 1511 ed il 1513, sotto il pontificato di Giulio II Della Rovere; poco dopo il suo completamento l’edificio venne confiscato ai Riario per divenire sede della Cancelleria Apostolica. Nel corso del ‘500 venne eseguita la decorazione interna; altri interventi si ebbero nel XVII e nel XVIII secolo. Il prospetto principale è integralmente rivestito di travertino, all’interno si trova il cortile a tre ordini attribuito al Bramante. Nella Sala Riaria è un quadrante d’orologio dipinto dal Baciccia, mentre il Salone dei Cento Giorni presenta affreschi di Giorgio Vasari. L’Appartamento Cardinalizio ospita la Cappella del Pallio, con dipinti del Salviati, e il Salone di Studio con volta affrescata da Perin del Vaga. L’edificio, che in base ai Patti Lateranensi gode dell’extraterritorialità, ospita attualmente il Tribunale della Sacra Romana Rota, la Pontificia Accademia Romana di Archeologia e la Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa.
Palazzo Capranica - piazza Capranica, 101 - Colonna
Il palazzo, interessante esempio di architettura del primo Rinascimento, è uno dei pochi edifici romani del XV secolo sopravvissuti al tempo. Costruito nel 1451 su commissione del cardinale Domenico Capranica che intendeva farne la residenza per la propria famiglia e un collegio per l'educazione degli ecclesiastici inglobando case preesistenti e la cappella di S. Agnese. L'interno fu utilizzato dapprima come sala teatrale privata per i Capranica raggiungendo a metà '700 il massimo splendore grazie alle scenografie di Filippo Juvarra e Francesco Galli Bibiena. Riedificato a metà '800, fu adibito a cinematografo dal 1922 al 2000 e nel 2005 è stato trasformato trasformato in un centro per congressi nel cui ambito si svolgono anche esecuzioni musicali.
Palazzo Cenci - piazza delle Cinque Scole - Regola
Venne costruito nel XII secolo e presentava le caratteristiche di fortezza, racchiudendo infatti nelle sue mura, chiese, abitazioni e torri. L'attuale edificio, che si deve a Martino Longhi il Vecchio, risale al 1570, in quanto buona parte dell'impianto medievale era stato demolito. Esso presenta un cortile loggiato e bellissime sale cinquecentesche, riccamente decorate. Sulla facciata si aprono due portali uno dei quali è sormontato da uno stemma con la testa di Medusa. Non si può parlare di Palazzo Cenci senza ricordare come ad esso siano legate le vicende della sfortunata Beatrice, che ivi visse e la cui sorte appassionò tutta Roma. Accusata insieme ai fratelli ed alla matrigna dell'assassinio del padre, subì un processo che fu una farsa e Beatrice, la madre ed uno dei fratelli furono condannati e giustiziati nel 1599, mentre il secondo fratello morì dimenticato in carcere. L'ingente patrimonio della Famiglia Cenci venne prontamente incamerato da Papa Clemente VIII, che lo cedette al nipote Ascanio.
Attualmente, a Palazzo Cenci sono ubicati gli uffici parlamentare e dell'Amministrazione pubblica.
Palazzo Chigi - piazza Colonna, 370 - Colonna
Quello che sarà il futuro Palazzo Chigi, all'atto dell'acquisto da parte degli Aldobrandini (1578) è un gruppo di casupole appartenenti a varie famiglie che vengono riedificate dopo essere state abbattute. A partire dal 1578 si comincia a costruire il volto di Palazzo Chigi che segue e accompagna lo sviluppo dell'intera zona. Le fasi più importanti della costruzione dell'edificio si svolgono a partire dal '600, ma gli adattamenti degli ambienti interni mutano con i proprietari che si avvicendano per tutto il secolo. Dopo un paio di secoli in cui l'edificio è servito prevalentemente ad abitazione di famiglie importanti della Roma papalina, a partire dalla fine del'700, il palazzo vede la presenza più o meno stabile dell'ambasciata spagnola a Roma e a partire dal 1878, diventa sede dell'ambasciatore d'Austria-Ungheria presso il Quirinale. Gli ultimi e definitivi ammodernamenti vengono realizzati dopo il passaggio del Palazzo allo Stato (1916), che diventa prima sede del ministero delle Colonie e successivamente del ministero degli Esteri. Dagli anni sessanta del secolo scorso, dopo un completo restauro (1959-61), il palazzo è stato destinato a sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri. All’interno si segnalano il cortile del Della Greca, con la fontana ornata dagli stemmi araldici dei Chigi-Della Rovere (1740), e lo scalone che sale al primo piano, dove si trova il Salone del Consiglio dei Ministri. Nel Salone d’Oro, ambiente neoclassico disegnato da Giovanni Stern (1765-1767), si segnala, sul soffitto, l’Endimione dormiente del Baciccia.
Palazzo del Collegio Romano - piazza del Collegio Romano, 4 - Pigna
Sorto per iniziativa di S. Ignazio di Loyola, su modello dell'Università di Parigi, per coloro che aspiravano a militare nella compagnia di Gesù, venne inaugurato nel 1584. Fanno parte del complesso la Chiesa di S. Ignazio, in cui è possibile ammirare uno dei più interessanti sfondi prospettici barocchi nella volta centrale, affrescata nel 1626 da Padre Andrea Pozzo, e l’Osservatorio astronomico, che nel 1855 fu incrementato da altre due torrette esterne, utilizzate per le osservazioni, grazie alle quali fu possibile avviare le prime ricerche climatologiche e la sperimentazione dei primi metodi di previsioni del tempo nello Stato Pontificio. Ancora oggi dopo oltre quattro secoli, sono conservati in un salone, denominato la Crociera e negli ambienti attigui dell’imponente Complesso del Collegio Romano, i preziosi fondi della Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte. Vi hanno sede il Liceo Classico Ennio Quirino Visconti e dal 1975 il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali.
Palazzo Colonna - piazza dei Santi Apostoli - Trevi
Parte del Palazzo risale al tempo del pontificato di papa Martino V Colonna (1417 - 1431) ma fu ampiamente ristrutturato nel 1730 dall'architetto Nicola Michetti. L'attuale edificio è compreso in un vasto isolato che da piazza SS. Apostoli arriva fino a Via della Pilotta, dove, mediante quattro archi-cavalcavia si collega al giardino di Villa Colonna. Nel Palazzo è situata la celebre Galleria d'arte del cardinale Girolamo Colonna dove sono esposti dipinti di Veronese, Palma il Vecchio, Tintoretto, Bronzino, Guercino, Salvator Rosa ed altri. Dalla Galleria si può ammirare il giardino privato del Palazzo, che sorge sulle rovine del Tempio di Serapide.
Palazzo dei Conservatori
Sin dal XIII secolo il Palazzo era stato la residenza dei Conservatori, magistrati eletti dal popolo per amministrare la città. Successivamente, in vista del Giubileo del 1500, papa Niccolò V affidò a Michelangelo i lavori di riedificazione del Palazzo e di risistemazione della piazza. I lavori iniziati con papa Paolo III Farnese (1534-1549), alla morte del grande artista, furono proseguiti da Guidetto Guidetti e da Giacomo della Porta. Nel 1876 l’edificio fu destinato a Museo. Si tratta infatti di una delle sezioni dei Musei Capitolini. Ospita la Pinacoteca, gli arazzi e diverse sculture bonzee tra le quali la Lupa Capitolina. I suoi Appartamenti sono decorati con importanti cicli di affreschi (XVI-XVII sec.) relativi alla storia antica di Roma. Il prospetto è caratterizzato da un porticato al piano terreno, una facciata scandita da lesene sormontate da un cornicione balaustrato. Il cortile, cui si accede dal portale mediano sotto il portico esterno, presenta una colossale testa di Costantino, proveniente con altri frammenti (braccio, gamba, mano e piedi) dall'acròlito, originariamente alto 12 metri e un tempo nell'abside della basilica di Massenzio, raffigurante l'imperatore seduto.
Palazzo della Consulta - piazza del Quirinale, 41 - Monti
Fu edificato da Ferdinando Fuga (1732-34) come sede del Tribunale della Consulta, della Segnatura dei Brevi e delle caserme delle Corazze e dei Cavalleggeri. La facciata è a due piani con ammezzato; Il portone centrale è coronato dalle statue della Giustizia e della Religione; in alto, sulla balaustra, lo stemma di Clemente XII con figure alate. Sul cortile si apre uno scenografico scalone a due piani e doppie rampe; nell’interno sono ancora parzialmente conservate le decorazioni settecentesche e i soffitti affrescati. Il Palazzo della Consulta fu sede, tranne che nel periodo napoleonico, dal 1798 al 1814, in cui venne ospitata la Prefettura di Roma, il palazzo fino al 1870 ospitò le istituzioni pontificie per cui era stato costruito. Con l'annessione di Roma all'Italia, per la sua prossimità al Palazzo del Quirinale venne destinato, in un primo momento, a residenza dei principi ereditari, poi, dal 1874, al Ministero degli affari esteri. Quando nel 1924 il Ministero degli affari esteri venne trasferito a Palazzo Chigi, i Il Palazzo della Consulta divenne sede del Ministero delle Colonie, e dal 1955 fu assegnato a sede della Corte costituzionale.
Palazzo Corsini Riario - via della Lungara, 10 - Trastevere
Edificato alla fine del XV secolo dai Riario, nipoti di Sisto IV della Rovere, nel 1730 il palazzo fu acquistato dai fiorentini Corsini giunti a Roma al seguito del cardinale Lorenzo salito al soglio pontificio col nome di Clemente XII (1730-1740). L’edificio fu ampliato e ristrutturato tra il 1732 ed il 1736 dall’architetto fiorentino Ferdinando Fuga. Trasferitisi i Corsini nel 1883 nuovamente a Firenze, il Palazzo e le sue collezioni furono acquisite dallo Stato italiano. L’edificio che si presenta a due piani, con la facciata principale caratterizzata da un portale a triplice fornice sormontato da un balcone con tre finestre con gli stemmi dei Corsini, oggi ospita la Galleria Corsini (opere di Beato Angelico, Jacopo Bassano, Caravaggio, Rubens ecc.) e la sede dell'Accademia dei Lincei con la relativa Biblioteca dell'Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana. Buona parte dei suoi giardini, inoltre, fanno parte dell'Orto Botanico.
Palazzo Del Grillo - salita del Grillo - Monti
E' una dimora seicentesca costituita da una facciata e due avancorpi laterali: quello di sinistra, collegato alla facciata tramite un sovrappasso ad arco detto "dei Conti", presenta cinque piani e ingloba l'antica torre medioevale, interamente conservata, mentre quello di destra presenta tre piani. La Torre del Grillo, detta anche torre "della Miliziola", per distinguerla dalla vicina e più grande torre delle Milizie, fu edificata nel 1223 come proprietà dei Carboni, poi dei Conti, finchè nel 1675 fu acquistata dai del Grillo che la ristrutturarono nel contesto del palazzo. Il palazzo rimane legato nella memoria dei romani al Marchese del Grillo, rimasto famoso perchè con le sue beffe si divertiva a sconvolgere il quieto vivere di Roma. Il Palazzo è ora passato alla Famiglia di Robilant.
Palazzo Doria Pamphilj - piazza del Collegio Romano, 2 - Pigna
Il palazzo è il risultato di una complessa vicenda edilizia durata quattro secoli: originariamente di proprietà della famiglia Della Rovere, divenne della famiglia Aldobrandini e, nel seicento, passò alla famiglia Doria Pamphilj che lo ingrandì su progetto di Carlo Maderno fino a farne il più importante palazzo abitato della città, ed è tra i pochissimi di Roma ad essere ancora occupato dagli antichi proprietari, conservando intatto uno straordinario patrimonio di arredi e opere d’arte. La facciata su via del Corso, realizzata tra il 1731 ed il 1734 da Gabriele Valvassori è caratterizzata da una fitta successione di finestre inquadrate in fantasiose incorniciature di gusto borrominiano, ed è una delle architetture più innovatrici e originali del primo Settecento romano. All'interno del palazzo si trova la Galleria Doria Pamphilj dove si possono ammirare, fra i numerosi capolavori, opere di Velàzquez, Caravaggio e Bernini.
Palazzo Farnese - piazza Farnese, 67 - Regola
Il Palazzo è sicuramente il più bello tra i palazzi cinquecenteschi di Roma; il “dado” come veniva chiamato per la sua mole quadrata, era considerato nel settecento e ottocento una delle quattro meraviglie di Roma, insieme al Colosseo, Castel S. Angelo e il Pantheon. La costruzione del palazzo si deve all’iniziativa del cardinale Alessandro Farnese che ne affidò la realizzazione ai più grandi artisti dell'epoca, quali Antonio da Sangallo, Michelangelo Buonarroti, il Vignola e Giacomo Della Porta. Il palazzo fu iniziato a costruire nel 1514 su disegni di Antonio da Sangallo il Giovane, ma poi alla sua morte, i lavori furono continuati da Michelangelo, che definì l'assetto dei primi due piani, eresse il terzo ed abbellì la facciata con il balcone centrale ed il cornicione. Tra il 1569 e il 1573 venne realizzata ad opera del Vignola l’ala posteriore con due grandi logge, alle quali Giacomo della Porta ne aggiunse una terza, quando subentrò nella conduzione dei lavori. Nel 1635 i Farnese, concessero ai Francesi di ospitare nel palazzo la loro sede diplomatica; confiscato dal governo italiano dopo la caduta dello Stato della Chiesa, palazzo Farnese tornò ai Francesi quale sede dell'ambasciata di Francia sin dal 1874.
Palazzo della Farnesina ai Baullari - corso Vittorio Emanuele II, 168 - Parione
Costruito nel 1523 per il prelato francese Tommaso Le Roy, su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane, il Palazzetto è una delle più preziose architetture del primo '500 romano. I gigli della Francia che erano posti sulla facciata furono confusi con i simboli araldici dei Farnese e per questo il Palazzo fu detto "Piccola Farnesina". Nonostante la parziale demolizione effettuata tra il 1898 ed il 1905 a seguito della realizzazione di corso Vittorio Emanuele II, sono ancora ben riconoscibili gli elementi rinascimentali e pur nelle dimensioni piuttosto ridotte, il Palazzetto si presenta con un’elegante armonia. Attualmente è sede del Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco e conserva la Collezione di sculture antiche che nel 1905 il barone Giovanni Barracco diede alla città.
Palazzo di Firenze - Piazza di Firenze, 27 - Campo Marzio
Costruito per Jacopo Cardelli nel 1516 -30, ristrutturato da Giulio III del Monte alla metà del Cinquecento, divenne nel 1561 di proprietà dei Medici di Firenze (da cui il nome); nel 1872 divenne residenza del Ministro di Grazia e Giustizia, quindi sede dell'Avvocatura dello Stato. Dal 1926 è sede dell’associazione Dante Alighieri, fondata da Carducci che si occupa di diffondere la cultura e la lingua italiane nel mondo. Di particolare rilievo sono gli affreschi della Loggia al pianterreno, tradizionalmente detta del Primaticcio, il Camerino dei Continenti al pianterreno che prende il nome dal riquadro centrale che raffigura tre delle quattro parti del mondo, ovvero Asia, Africa e Europa, gli affreschi della Sala delle Stagioni e quella degli Elementi al secondo piano.
Palazzo Giustiniani - Via della Dogana Vecchia, 29 - S. Eustachio
Il palazzo apparteneva alla famiglia Giustiniani, che lo acquistò nel 1590 e a partire dal 1650 vennero intrapresi notevoli lavori di ampliamento del palazzo, secondo alcuni progetti di Borromini. I lavori proseguirono fino agli inizi del Settecento, con la costruzione dello scalone e del cortile, arrivando ad inglobare edifici fino a piazza della Rotonda. Nel palazzo era ospitata l’importante collezione di sculture e dipinti di Vincenzo Giustiniani (1564-1637), che comprendeva tra l’altro opere di Caravaggio, Raffaello, Giorgione, Tiziano e Andrea del Sarto, oltre a numerosi pezzi di epoca romana. Con la dispersione della collezione tra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo, il palazzo conobbe un periodo di degrado Nel 1859 all'estinguersi del ramo principale della famiglia Giustiniani, il palazzo divenne proprietà dei Grazioli che nel 1898 lo affittarono al Grande Oriente d'Italia che ne fece la propria sede, dando appunto il nome alla Massoneria di Palazzo Giustiniani. Nel 1926 fu acquisito dallo Stato, e dopo alcuni restauri fu destinato a residenza del Presidente del Senato. Il palazzo è collegato con Palazzo Madama, sede del Senato, da una galleria sotterranea realizzata nel 1938.
Palazzo Lateranense - piazza S. Giovanni in Laterano - Monti
Il palazzo sorge sul luogo dell’antico “Patriarchio”, residenza dei pontefici dell’età di Costantino, distrutto da un incendio nel 1308. Dopo secoli di degrado, fu ricostruito ad opera di Domenico Fontana tra il 1586 e il 1589 per volere di papa Sisto V, per essere adibito a residenza estiva della corte papale. Al nuovo edificio però i pontefici preferirono la sede vaticana e quella del Quirinale, ed il palazzo Lateranense ebbe nei secoli successivi usi diversi. Fu infatti adibito ad ospedale, a ospizio, ad archivio dello Stato Pontificio e nel 1838 a sede del Museo Gregoriano, istituito da Gregorio XVI. Nel 1960 papa Giovanni XXIII fece trasferire il museo in Vaticano, destinando il palazzo a sede del Vicariato, dopo importanti lavori di restauro e riadattamento terminati nel 1967. Il palazzo è parte integrante dello Stato della Città del Vaticano e gode di privilegi di extraterritorialità.
Palazzo Madama - piazza Madama - S. Eustachio
Nato Il terreno sul quale venne edificato palazzo Madama fu ceduto nel 1478 dai monaci dell'Abbazia imperiale di Farfa alla Francia, che cercava un luogo ove ospitare i pellegrini francesi a Roma. I primi importanti lavori di trasformazione del palazzo furono realizzati quando esso entrò in possesso della famiglia Medici. Nel 1537, alla morte di Alessandro de' Medici venne assegnato alla moglie Margherita d'Austria, detta la "Madama" (da cui il palazzo prende il nome), che vi pose la sua residenza. Il palazzo rimase ai Medici ed ai Granduchi di Toscana fino al XVIII secolo; poi, nel 1755, fu acquistato da Papa Benedetto XIV e divenne palazzo pubblico dello Stato PontificioNel febbraio del 1871 palazzo Madama venne scelto come sede del Senato del Regno. Attualmente a palazzo Madama hanno sede l'Aula, alcuni Gruppi parlamentari, gli uffici della Presidenza e del Segretariato generale, nonché alcuni servizi ed uffici più direttamente connessi con l'attività parlamentare.
Palazzo Massimo alle Colonne - Corso Vittorio Emanuele II, 141 - Pigna
Palazzo Massimo detto alle Colonne, è il capolavoro di Baldassarre Peruzzi che lo costruì dove un tempo sorgevano le case quattrocentesche della famiglia Massimo, distrutte nel sacco di Roma del 1527. La facciata convessa del palazzo, che ricalca la cavea dell’Odeon di Domiziano, presenta un portico composto da sei colonne abbinate al centro e ai lati sono grandi finestre rettangolari chiuse da inferriate. Al di sopra è il piano nobile, delimitato da una cornice aggettante su cui poggiano sette finestre architravate con balconcini. Al secondo e terzo piano finestre rettangolari più piccole; a coronamento è un cornicione con mensole e rosoni. Il portico è decorato da stucchi nel soffitto a cassettoni ed ha alle estremità due nicchie con statue. Al secondo piano si trova la stanza, trasformata in Cappella nel Settecento, dove S. Filippo Neri il 16 marzo 1583 operò un miracolo, riportando in vita il figlio di Fabrizio Massimo, Paolo. Il giorno della ricorrenza del fatto miracoloso è l’unico giorno in cui il palazzo è aperto al pubblico.
Palazzo Massimo alle Terme - largo di Villa Peretti, 1 - Castro Pretorio
L’edificio fu costruito tra il 1883 e il 1887, per volontà del padre gesuita Massimiliano Massimo, dall’architetto Camillo Pistrucci, nell’area dove sorgeva la cinquecentesca villa Montalto-Peretti. Il palazzo, che ha svolto la funzione di collegio d’istruzione fino al 1960, è stato quindi acquistato nel 1981 dallo Stato italiano e, restaurato, è divenuto sede museale nel 1998. Ospita le sezioni di arte antica, numismatica e oreficeria del Museo Nazionale Romano.
Palazzo del Monte di Pietà - piazza Monte di Pietà, 32 - Regola
Progettato nella seconda metà del ‘500 da Ottavio Nonni, detto il Mascherino, come residenza del cardinale Prospero Santacroce, il Palazzo fu acquistato nel 1591 dai Petrignani che lo alienarono successivamente a favore del Monte di Pietà, ente assistenziale caritatevole. I lavori di ampliamento per la nuova destinazione furono eseguiti dal Maderno. Dello stesso è anche la cappella interna, gioiello dell'architettura barocca, ricca di marmi e sculture. L'ampia facciata principale del Palazzo, con due portali intervallati da una fontana, ha come unica decorazione nel mezzo un’edicola e gli stemmi araldici di Paolo III Franese, di Clemente VIII Aldobrandini e del nipote di questi, cardinale Pietro Aldobrandini. Sulla sinistra è presente un grande orologio sovrastato da un campanile a vela. Ancora oggi resta attiva la sua funzione di Monte dei Pegni.
Palazzo di Montecitorio - Piazza di Monte Citorio, 33 - Colonna
Il palazzo, che prese il posto di un preesistente gruppo di casupole, fu commissionato da papa Innocenzo X al Bernini come futura dimora della famiglia Ludovisi. Morto il papa nel 1655, i lavori furono interrotti per mancanza di fondi e non furono ripresi se non oltre trent'anni dopo per volontà di Innocenzo XII, che ne decise la trasformazione in sede dei Tribunali dello Stato (Curia Innocenziana), incaricando dei lavori Carlo Fontana. Nel 1871 il palazzo fu destinato a sede della Camera dei Deputati ma, rivelatosi insufficiente per la nuova funzione, ne fu deciso l’ampliamento su progetto di Ernesto Basile, che tra il 1908 ed il 1927 aggiunse il nuovo corpo contenente l’attuale aula parlamentare e realizzò il prospetto su Piazza del Parlamento. All’interno si segnalano, oltre alla grande Aula parlamentare decorata da Sartorio e Calandra, il corridoio detto "dei passi perduti" e l’altro noto come "il Transatlantico", tutti ambienti decorati con arredi e opere d’arte antica e contemporanea.
Palazzo Nuovo - piazza del Campidoglio - Campitelli
Posto di fronte al Palazzo dei Conservatori, il Palazzo Nuovo fu progettato da Michelangelo, identico al precedente, per completare la piazza. Nel 1603 si diede inizio alla costruzione dell’ultima parte del progetto michelangiolesco, che fu portata a termine soltanto nel 1654 sotto papa Innocenzo X Pamphilj. L’edificio fu utilizzato per raccogliere le statue antiche che non trovavano posto nel Palazzo dei Conservatori e nel 1734, con l’acquisto della collezione Albani, Clemente XII Corsini lo inaugurò come museo. Nel cortile è sistemata la gigantesca statua sdraiata di Marforio che, insieme al più celebre Pasquino e ad altri personaggi, è una delle cosiddette “statue parlanti” di Roma. Nell’atrio è posta la colossale statua di Marte e vi si trovano alcuni pezzi egizi provenienti dall’area del Tempio di Iside nel Campo Marzio.
Palazzo Odescalchi - piazza SS. Apostoli, 80 - Trevi
Il nucleo originario del palazzo risale al Quattrocento, quando era la residenza della famiglia Benzoni. Venduto al cardinale Ludovico Ludovisi nel 1622, fu completamente ristrutturato tra il 1620 e il 1623 su progetto del Maderno; passato ai Colonna, fu acquistato nella metà del Seicento dal cardinale Fabio Chigi, il quale affidò a Gian Lorenzo Bernini il compito di realizzare la facciata. Lo schema berniniano del palazzo ha costituito un modello per l’architettura barocca, seguito in Italia e all’estero. Nel 1745 Baldassarre Odescalchi, nuovo proprietario del palazzo, incaricò Nicolò Salvi e Luigi Vanvitelli di ampliare l’edificio; fu così raddoppiata la facciata secondo il precedente modello berniniano, aggiungendo altrettante finestre ed un secondo portale identico al primo. Questo intervento ha profondamente alterato le proporzioni dell’originario palazzo ideato da Bernini. Nel 1887 la facciata, danneggiata da un incendio, venne restaurata, mentre venne interamente ricostruita dall’architetto Raffaele Ojetti quella che affaccia su via del Corso. L’interno del palazzo presenta un cortile rettangolare in fondo al quale si trova una fontana con due delfini e un’aquila entro un calice a conchiglia, sormontata dallo stemma Odescalchi.
Palazzo Orsini Taverna - Via di Monte Giordano, 36 - Ponte
Il palazzo è costituito da un insieme di edifici, che occupano tutta la collinetta artificiale, formatasi sulle rovine dell’anfiteatro di Statilio Tauro, detta Monte Giordano. Il nome deriva da Giordano Orsini, senatore di Roma negli anni 1341-1342 e nipote di papa Nicolò III. Precedentemente la zona era era occupata da un fortilizio con una “torre maggiore”. Nel 1286 sull’altura si insediano gli Orsini e più tardi il monte prenderà la denominazione di “Mons Ursinorum”. Successivamente, da fortilizio munito di numerose torri di difesa, il palazzo si trasforma in un insieme di edifici nobili, divisi tra i vari rami della famiglia Orsini, che spesso cedono gli appartamenti a cardinali e ambasciatori. Nel 1688 l’intero complesso fu venduto da Flavio Orsini, duca di Bracciano, a causa dei forti debiti contratti, ai nobili romani Pietro e Antonio Gabrielli; questi lo ristrutturarono e ampliarono, acquistando anche le altre case intorno al monte, creando in questo modo un unico grande complesso edilizio. Estinta la famiglia Gabrielli nel 1888, Monte Giordano fu venduto ai conti Taverna di Milano, che ne sono tuttora i proprietari.
Palazzo Pallavicini Rospigliosi - Via XXIV Maggio, 43 - Monti
Realizzato nel 1605, sui resti delle antiche Terme di Costantino, su progetto di Flaminio Ponzio per il cardinal Scipione Borghese, fu abbellito da Giovanni Vasanzio con un giardino a terrazze degradanti. Il Palazzo appartenne poi agli Altemps, ai Bentivoglio, ai Lante, al Cardinal Mazzarino, ai Mancini e infine ai Rospigliosi Pallavicini che lo ingrandirono e lo arricchirono di notevoli decorazioni pittoriche tra cui quelle di Orazio Gentileschi, Paolo Brill e Antonio Tempesti che vi affrescò il "Trionfo dell'Amore e della Fama". Al primo piano il palazzo ospita la Galleria Pallavicini con opere, tra gli altri, di Botticelli, Rubens, Caravaggio e Tiziano. All’interno del giardino è situato invece il celebre Casino dell'Aurora col soffitto affrescato da Guido Reni.
Palazzo Pamphilj - piazza Navona, 14 - Parione
Voluto da Giovanni Battista Pamphilj, che nel 1644 era divenuto papa con il nome di Innocenzo X, per unificare in un unico edificio le diverse proprietà preesistenti su piazza Pasquino, il palazzo fu edificato su progetto di Girolamo Rinaldi ed alla sua realizzazione, che fu portata a termine nel 1650, partecipò anche il Borromini. La sua costruzione procedette di pari passo con la sistemazione di piazza Navona e l’innalzamento della chiesa di S. Agnese. Il palazzo fu quindi donato a Olimpia Maidalchini, cognata e consigliera del Papa, soprannominata dal popolo “la Pimpaccia di piazza Navona”. Quando i Pamphilj si estinsero nei Doria, che scelsero come residenza il palazzo su via del Corso, l’edificio fu utilizzato per ospitare cardinali e scrittori. Poco dopo la metà dell’Ottocento vi si insediò l’Accademia Filarmonica Romana ed in seguito la Società Musicale Romana. Nel 1960 il palazzo fu acquistato dal Brasile per farne sede della propria ambasciata. Il Palazzo presenta all'interno sale affrescate da diversi artisti del XVII secolo come Pietro da Cortona, Agostino Tassi, Giacinto Brandi ed altri. Si segnalano il Salone Palestrina, utilizzato per feste e concerti, e la Galleria progettata dal Borromini e decorata da Pietro da Cortona.
Palazzo del Quirinale - piazza del Quirinale - Trevi
Il palazzo fu fatto erigere da Gregorio XIII Boncompagni che, a partire dal 1578, commissionò prima a Martino Longhi e poi ad Ottaviano Mascherino la progettazione di una residenza estiva sul luogo precedentemente occupato da una villa appartenuta ai Carafa e agli Estensi. Durante il pontificato di Sisto V Peretti i lavori vennero proseguiti da Domenico Fontana, mentre sotto Paolo V Borghese a dirigere la fabbrica furono chiamati Flaminio Ponzio e, alla morte di questo, Carlo Maderno. Ulteriori interventi vennero effettuati da Gianlorenzo Bernini durante il papato di Urbano VIII Barberini. L’edificazione esterna del complesso fu completata sotto Clemente XII Corsini da Ferdinando Fuga. Dopo il 1870 il palazzo fu eletto a reggia dei Savoia e dal 1947 è la residenza del Presidente della Repubblica Italiana. La facciata a due piani, opera di Domenico Fontana, è movimentata dal portale del Maderno; al di sopra è la Loggia delle Benedizioni del Bernini. Sulla sinistra si eleva il torrione circolare anch’esso del Bernini. La decorazione degli ambienti interni del Quirinale costituisce un compendio dell’arte romana del Sei-Settecento, qui rappresentata ai massimi livelli con opere di Guido Reni, Pietro da Cortona, Giovanni Lanfranco, Agostino Tassi, Antonio Carracci e altri.
Palazzo della Sapienza - piazza S. Eustachio, 33 - Sant'Eustachio
E' il palazzo in cui ebbe sede l'antica Università romana fondata da Bonifacio VIII nel 1303, fino al 1935, quando venne inaugurata la Città Universitaria. Il complesso, oggi sede dell'Archivio di Stato di Roma fu iniziato, su progetto di Guidetto Guidetti, da Pirro Ligorio, che vi attese fino al 1568, continuato da Giacomo Della Porta, terminato ai primi del '600 e modificato dal 1632 da Francesco Borromini, che eresse la chiesa di S. Ivo. La facciata, intelaiata da angoli bugnati e marcapiani, presenta al pianterreno un muro pieno, con portale a timpano e a sinistra il campanile. Il prospetto verso piazza di S. Eustachio, opera di Borromini, ha un elegante portale sormontato da balcone e finestra ad arco; il cortile, a due ordini di arcate, accoglie, nel concavo lato di fondo, l'accesso alla chiesa di S. Ivo.
Palazzo Sciarra - via del Corso, 239 - Trevi
Costruito verso la ine del XVI secolo per la famiglia Sciarra, su progetto di Flaminio Ponzio, conserva ancora le linee cinquecentesche. La facciata presenta un bellissimo portale, un tempo incluso tra “le quattro meraviglie di Roma" con balcone sostenuto da colonne doriche, attribuito in passato ad Antonio Labacco ed anche al Vignola. Nel Settecento il cardinale Prospero Colonna promosse l’adeguamento del palazzo allo stile dell’epoca. Al rinnovamento architettonico e pittorico partecipò anche l’architetto Luigi Vanvitelli, amico del Cardinale, che ne progettò la ristrutturazione. La Libreria domestica, la piccola Galleria, il Gabinetto degli Specchi, sono alcuni degli ambienti nati da questi interventi, che accrebbero il valore storico ed artistico del palazzo. Tra il 1882 e il 1898, nell’ambito dell’allargamento del Corso, il Palazzo fu ridimensionato con la realizzazione del Teatro Quirino e della Galleria Sciarra. Passato successivamente attraverso vari proprietari, nel 1970 l’edificio venne definitivamente venduto alla Cassa di Risparmio di Roma.
Palazzo Senatorio
Costruito tra la metà del XII secolo e l'ultimo quarto del XIII secolo sulle rovine dell'antico Tabularium, fu sede dal 1144 del Comune di Roma. La facciata principale del palazzo duecentesco si apriva verso la futura piazza del Campidoglio con una serie di loggiati con archi a tutto sesto disposti su tre livelli. Un grande arco decentrato sulla destra della facciata segnava l'ingresso principale dalla piazza. Nel corso del Trecento il palazzo comincia a chiudersi come una fortezza; molte arcate dei loggiati furono tamponate e torri-contrafforte costruite da Bonifacio IX, poi da Martino V (1427 circa) e Niccolò V (1451), rinforzarono i fianchi del possente edificio dominato da una torre merlata quattrocentesca. Michelangelo, tra il 1542 e il 1554 , progettò la monumentale scalinata a doppia rampa che svolge la triplice funzione di accesso alla nuova progettata aula del Senatore, raccordo tra la piazza e il palazzo ed elegante ambientazione architettonica per le due colossali statue antiche del Nilo e del Tevere. Alcuni suoi progetti per la facciata furono più tardi ripresi dall'architetto Giacomo della Porta e da Girolamo Rainaldi, che la completarono solo nell'ultimo decennio del Cinquecento. L'antica torre quattrocentesca fu sostituita dalla grandiosa torre campanaria realizzata dall'architetto Martino Longhi il Vecchio tra il 1578 e il 1582. . Dal 1870 l'Aula Consiliare, che conserva alle pareti le bandiere del Comune e dei 22 Rioni e stemmi di papi e senatori, ospita il Consiglio comunale di Roma.
Palazzo Spada - Piazza Capo di Ferro, 13 - Regola
Fu fatto edificare dal cardinale Girolamo Capodiferro su edifici preesistenti di proprietà della famiglia, a partire dalla fine del 1548, dall'architetto Bartolomeo Baronino. Quasi del tutto ultimato nel Giubileo del 1550, il Palazzo Capodiferro passò nel secolo successivo al cardinale Bernardino Spada che lo acquistò nel 1632 da un erede Capodiferro dando inizio ad una serie di lavori che ebbero durata trentennale: tra gli altri incaricò Francesco Borromini che qui creò il capolavoro di trompe-l'oeil della falsa prospettiva, nell'androne dell'accesso al cortile, in cui la sequenza di colonne di altezza decrescente ed il pavimento che si alza, generano l'illusione ottica di una galleria lunga 37 metri (mentre è di 8) con una scultura, in un giardino in fondo illuminata dal sole, che sembra a grandezza naturale mentre in realtà è alta solo 60 centimetri.
Il palazzo ospita anche una colossale scultura di Pompeo Magno, ritenuta essere quella ai cui piedi cadde Giulio Cesare. Palazzo Spada è stato acquistato, con tutti gli arredi e la galleria, dallo Stato Italiano nel 1927 ed ora ospita il Consiglio di Stato.
Palazzo Valentini - Via 4 Novembre, 119 - Monti
Il palazzo fu costruito nel 1583-85 dal cardinale Bonelli sull'area del foro di Traiano, su progetto di Frà Domenico Paganelli da Firenze. Nella metà del Seicento divenne proprietà del cardinale Imperiali, che lo fece ricostruire e ampliare su progetto di Francesco Peparelli. . Nel 1827 il banchiere Vincenzo Valentini acquistò il palazzo, vi stabilì la propria dimora e diede ad esso il suo nome. Il palazzo venne ulteriormente ampliato ed abbellito con grandi spese e il banchiere vi collocò la propria collezione di quadri e incrementò la già vasta raccolta di libri e reperti archeologici. Il completamento dei lavori sul retro del palazzo, prospiciente la Colonna di Traiano, venne affidato agli architetti Filippo Navone e Giovanni Battista Benedetti. Nel 1873 il palazzo fu acquistato dallo Stato italiano ed è sede dell'Amministrazione Provinciale di Roma.
Palazzo di Venezia - Via del Plebiscito, 118 - Pigna
Questo edificio è considerato la più grande opera civile del'400 romano. Fu dimora del cardinale veneziano Pietro Barbo, futuro papa Paolo II, che lo fece edificare tra il 1455 e il 1468 utilizzando il travertino del Colosseo e del Teatro di Marcello. Ampliato fino alle forme attuali dal cardinale Lorenzo Cybo, il Palazzo divenne dimora dei cardinali di S. Marco e residenza papale. Nel 1564, papa Pio IV Medici cedette parte del Palazzo alla Repubblica di Venezia (da cui il nome), che vi tenne la sua ambasciata fino al 1797. Dopo la parentesi napoleonica, dal 1814 al 1916 ospitò la rappresentanza diplomatica austro-ungarica. Tra il 1909 e il 1911 la parte denominata Palazzetto S. Marco fu demolita, per consentire la visione del Vittoriano da via del Corso, e ricostruita nell’attuale posizione su piazza S. Marco. Fra il 1929 ed il 1943 Palazzo Venezia fu la sede del Capo del Governo e del Gran Consiglio del Fascismo: dal suo "storico balcone" Mussolini pronunciò i celebri discorsi. Oggi il Palazzo ospita l’omonimo museo.
Palazzo Wedekind - piazza Colonna, 366 - Colonna
Il palazzo, sito dove in epoca romana sorgeva il Tempio di Marco Aurelio, fu fatto ricostruire completamente da Papa Gregorio XVI nel 1838 su disegni di Camporese, che lo dotò di un porticato fatto costruire con sedici colonne ioniche provenienti dagli scavi archeologici di Veio. In seguito a questi lavori da sede del vicegerente del vicariato di Roma diventò sede dell'Uffico di Stato delle Poste del Papa, poi fu per qualche anno dopo il 1871 sede del ministero dell'Educazione del Regno d'Italia, fino a che nel 1879 il ricco banchiere Wedekind lo acquistò, per ristrutturarlo sulla base del progetto di Giovanni Battista Giovenale. E’ la sede storica del quotidiano Il Tempo.

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