i Palazzi
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I palazzi sono la testimonianza vivente del passato della città.
Questi monumenti, che hanno impegnato attraverso i secoli la creatività, la
fantasia, l’abilità di architetti, pittori e scultori, furono costruiti non solo
per dare una comoda dimora a potenti signori, a ricchi mercanti, a nobili e a
cardinali, ma anche per mostrare, con la loro magnificenza, il prestigio e il
potere di una casata. Col palazzo si lasciava, alla propria famiglia e alla
città, un’eredità d’arte e di cultura. A Roma i palazzi sono parte essenziale
della città; si potrebbe forse dire che «sono» la città stessa. Attraverso la
loro storia, non solo come "oggetti architettonici", ma come centri attorno ai
quali si aggregava la vita della città, rivivono le vicende di coloro che vi
abitarono, dei personaggi che in quelle sale furono protagonisti della storia.
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Palazzo Altemps - piazza S. Apollinare, 44 -
Ponte
Il palazzo deve il suo nome al cardinale Marco Sittico
Altemps, che lo acquistò nel 1568 facendo apportare, su progetto di Martino
Longhi il Vecchio, notevoli trasformazioni all’edificio, ai lavori del quale
collaborarono molti grandi artisti, tra cui Giacomo Della Porta, Flaminio
Ponzio, Tommaso Schiratti, Girolamo Rainaldi e Onorio Longhi. Nel 1887 il
palazzo divenne proprietà della Santa Sede, e ospitò il Pontificio Collegio
Spagnolo. Nel 1982 fu acquistato dallo Stato italiano e, dopo un lungo restauro,
è stato adibito a sede del Museo Nazionale Romano che ospita importanti
collezioni di sculture greche e romane e una significativa raccolta di opere
egizie. Il nucleo più consistente è costituito dalla collezione Boncompagni
Ludovisi, insieme alle collezioni Mattei e Del Drago e da alcune opere d’arte
della famiglia Altemps. Il palazzo ha tre piani ed un cortile decorato da una
fontana monumentale. Al di sopra del fabbricato svetta una torre-belvedere
sormontata dallo stambecco rampante, stemma della famiglia
Altemps.
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Palazzo Altieri - piazza del Gesù, 49 - Pigna
Emblematico esempio del Barocco romano, è senza dubbio uno
dei più sontuosi palazzi di Roma, sia per la sua vastità sia per la presenza di
ampi saloni riccamente decorati. Fu costruito, a partire dal 1650,
dall’architetto Giovanni Antonio De Rossi quale residenza degli ultimi
discendenti della famiglia Altieri, i cardinali Giovanni Battista Altieri ed
Emilio Altieri, futuro papa Clemente X. Il Palazzo presenta un’imponente
facciata dagli eleganti colori celeste e giallo pastello e un grande portale tra
due colonne sostenenti un balcone, adorno dello stemma della famiglia.
All'interno gli appartamenti, arredati con mobili e dipinti d’epoca, presentano
splendidi affreschi sui soffitti e sulle pareti come il "Trionfo della Clemenza"
del Maratta,”Il Carro del Sole” di Fabrizio Chiari e “L’Allegoria dell’Amore” di
Niccolò Berrettoni. Oggi il Palazzo è in parte sede dell’ABI (Associazione
Bancaria Italiana),della Banca Popolare di Novara e della Finnat.
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Palazzo Barberini - via delle Quattro Fontane -
Trevi
Il palazzo fu costruito nel periodo 1625-1633 ampliando nelle
forme del primo Barocco il precedente edificio della famiglia Sforza creando una
struttura ad acca, caratterizzata da uno spettacolare atrio a ninfeo, diaframma
fra il loggiato d'ingresso e il giardino sviluppato sul retro. Autore del
progetto è Carlo Maderno, coadiuvato da Francesco Borromini. Dopo la morte di
Maderno il cantiere passa dal 1629 sotto la direzione di Bernini sempre con la
collaborazione di Francesco Borromini, cui si devono numerosi particolari
costruttivi e decorativi quali l'elegante scala elicoidale nell'ala ovest del
palazzo, con la quale dialoga lo scalone d'onore berniniano a pianta quadrata
nell'ala est. Il grande salone al piano nobile è stato decorato nel periodo
1633-1639 da Pietro da Cortona con un affresco che raffigura Il trionfo della
Divina Provvidenza e allo stesso pittore e ai suoi aiuti si devono anche alcuni
affreschi nella cappella. Altre sale sono state decorate, tra gli altri, da
Andrea Sacchi e Giovan Francesco Romanelli.
Dopo la seconda guerra mondiale il palazzo è stato acquisito
dallo Stato Italiano e dopo anni di coabitazione fra Galleria d'Arte Antica e
Circolo delle Forze Armate, è stato recentemente assegnato completamente alla
prima. Oggi è in corso una campagna di restauro che interessa edificio e
giardino, che renderà fruibile al pubblico il palazzo nella sua interezza.
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Palazzo Borghese - largo della Fontanella Borghese, 22 - Campo
Marzio
Costruito su disegno del Vignola e completato per il
cardinale Camillo Borghese da Flaminio Ponzio nel 1605-1614, fu detto il
«cembalo» per l'inconsueta pianta ed è uno dei più imponenti di Roma: è a tre
piani e due ammezzati, con due portali sovrastati da balconi e ricchi stemmi.
Sulla vicina via di Ripetta prospetta la famosa «tastiera» del Ponzio, con due
balconate: la prima con ballatoio sorretto da pilastri e colonne ai lati di un
portale del Rainaldi, la seconda su mensoloni al di sopra sono due ordini di
triplici arcate tra lesene. Dall'androne su largo della Fontanella di Borghese,
si può scorgere il maestoso cortile con due ordini di arcate su colonne binate,
decorato da statue antiche, mentre sul fondo si trova il bagno di Venere, un
vasto ninfeo ornato di statue e fontane barocche addossate al muro di cinta del
giardino, di Giovanni Paolo Schor e Carlo Rainaldi. Le sale della galleria
d'arte, trasferita dal 1891 nel casino Borghese, conservano decorazioni
affrescate di Giovanni Francesco Grimaldi, Ciro Ferri, Domenico Corvi e Paolo
Piazza.
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Palazzo Brancaccio - largo Brancaccio, 82 - Monti
Costruito nel
1880, ultimo palazzo del patriziato romano, è localizzato sulle antiche mura
romane del Colle Oppio presso la " Domus Aurea " dell' impero di Nerone e le "
Sette Sale ", tra il Colosseo e la Basilica di Santa Maria Maggiore. La
Principessa Mary Elisabeth Field, moglie americana del Principe Salvatore
Brancaccio, nel 1879 commissionò all'architetto Gaetano Koch la costruzione del
Palazzo nel mezzo di un parco naturale tra ruderi romani, fontane e piante
secolari immerse in diverse essenze vegetali. Nel parco si può ammirare la
Casina del Laghetto, comunemente denominata come " Coffee House ", ricca di
affreschi per opera di Francesco Gay. All'interno del Palazzo predominano le
Sale da banchetto dove un tempo Mary Elisabeth Field organizzava delle sontuose
feste da ballo. Oggi il palazzo nobiliare ospita il Museo Nazionale d’Arte
Orientale e l'Istituto Italiano per il Medio ed Estremo
Oriente.
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Palazzo Braschi - via di San Pantaleo, 6 - Ponte
Situato nel cuore della Roma rinascimentale e barocca, tra
piazza Navona e piazza Campo dei Fiori, Palazzo Braschi è la sede del Museo di
Roma. Fu progettato dall'architetto Cosimo Morelli (1732-1812) quale residenza
di Luigi Braschi Onesti, nipote di Pio VI, eletto papa nel 1775. Elemento
architettonico caratteristico del palazzo è lo scalone monumentale, cui pose
mano anche l'architetto Giuseppe Valadier che lo portò a termine nel 1802. La
facciata presenta un basamento in travertino, un bugnato al pianterreno e
all'ammezzato, con angoli fino al cornicione. Le finestre al pianterreno sono
adorne di una testa di leone che regge nella bocca una pigna, (elementi dello
stemma degli Onesti), mentre quelle al primo piano hanno un timpano curvilineo
con festoni di foglie di quercia poggianti su dadi con stelle. Il portale si
presenta affiancato da due colonne che sorreggono un lungo balcone. All'interno
maestoso lo scalone d'onore al quale si accede dall'ingresso di via di S.
Pantaleo; statue antiche, stucchi e 18 colonne di granito rosso con capitelli
recanti gli stemmi dei Braschi e degli Onesti contribuiscono a rendere l'opera
davvero solenne.
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Palazzo Caffarelli - piazza Caffarelli, 5 -
Campitelli
La costruzione, iniziata da Ascanio Caffarelli nel 1538 sulle
proprietà della famiglia nelle immediate adiacenze del Palazzo dei Conservatori,
fu completata dopo il 1680. Si affacciava sul Cortile del Palazzo dei
Conservatori ed includeva al suo interno due giardini (il Giardino Caffarelli e
quello poi denominato Giardino Romano); il grande portale su Via delle Tre Pile
costituiva l'ingresso monumentale alla proprietà. Il palazzo ha subito nel corso
dei secoli molte trasformazioni, che ne hanno alterato la conformazione
originaria. Alcune parti superstiti delle volte affrescate sono conservate nel
Museo di Roma. Dall'inizio dell'Ottocento alla fine della prima guerra mondiale
l'edificio fu occupato dall'ambasciata di Prussia. Nel 1918 fu recuperato dal
Comune di Roma e parzialmente demolito: al posto dei piani alti dell'ala
orientale fu ricavata una grande terrazza (Terrazza Caffarelli), mentre al piano
terreno, in parte smantellato per gli scavi del tempio di Giove Capitolino, fu
allestito un nuovo settore museale dei Musei Capitolini.
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Palazzo Caffarelli Vidoni - corso Vittorio Emanuele II, 116 -
Pigna
Fu fatto
costruire dalla famiglia Caffarelli nel 1515 su progetto di Lorenzo Lotto,
allievo di Raffaello. Nel XVIII secolo, l'edificio dopo vari passaggi arrivò in
proprietà al cardinale Vidoni (da cui l'attuale nome) che lo ingrandì, ed in
seguito alla famiglia Giustiniani Bandini a cui risale l'ultimo ampliamento nel
1886 a seguito dell’apertura di Corso Vittorio Emanuele II, su cui si apre oggi
la facciata principale.
Il palazzo conserva, nella sala "Carlo V", importanti
affreschi cinquecenteschi, raffiguranti momenti della vita dell'imperatore, di
cui non si conosce l'autore e forse da riferire alla scuola di Perin del Vaga,
allievo di Raffaello. . Nel cortile sono conservate alcune statue romane ed una
fontana ricavata da un sarcofago classico. Prima della seconda guerra mondiale
il palazzo fu sede della Direzione del Partito Nazionale Fascista; oggi accoglie
vari uffici ministeriali ed è chiuso al pubblico.
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Palazzo della Cancelleria - piazza della Cancelleria, 1 -
Parione
Fu il primo palazzo a Roma ad essere costruito ex-novo in stile
rinascimentale intorno al 1485 per volere del cardinale Raffaele Riario,
nominato da papa Sisto IV, suo zio, titolare della basilica di S. Lorenzo in
Damaso. I lavori si conclusero, tra il 1511 ed il 1513, sotto il pontificato di
Giulio II Della Rovere; poco dopo il suo completamento l’edificio venne
confiscato ai Riario per divenire sede della Cancelleria Apostolica. Nel corso
del ‘500 venne eseguita la decorazione interna; altri interventi si ebbero nel
XVII e nel XVIII secolo. Il prospetto principale è integralmente rivestito di
travertino, all’interno si trova il cortile a tre ordini attribuito al Bramante.
Nella Sala Riaria è un quadrante d’orologio dipinto dal Baciccia, mentre il
Salone dei Cento Giorni presenta affreschi di Giorgio Vasari. L’Appartamento
Cardinalizio ospita la Cappella del Pallio, con dipinti del Salviati, e il
Salone di Studio con volta affrescata da Perin del Vaga. L’edificio, che in base
ai Patti Lateranensi gode dell’extraterritorialità, ospita attualmente il
Tribunale della Sacra Romana Rota, la Pontificia Accademia Romana di Archeologia
e la Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa.
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Palazzo Capranica - piazza Capranica, 101 -
Colonna
Il palazzo, interessante esempio di architettura del primo
Rinascimento, è uno dei pochi edifici romani del XV secolo sopravvissuti al
tempo. Costruito nel 1451 su commissione del cardinale Domenico Capranica che
intendeva farne la residenza per la propria famiglia e un collegio per
l'educazione degli ecclesiastici inglobando case preesistenti e la cappella di
S. Agnese. L'interno fu utilizzato dapprima come sala teatrale privata per i
Capranica raggiungendo a metà '700 il massimo splendore grazie alle scenografie
di Filippo Juvarra e Francesco Galli Bibiena. Riedificato a metà '800, fu
adibito a cinematografo dal 1922 al 2000 e nel 2005 è stato trasformato
trasformato in un centro per congressi nel cui ambito si svolgono anche
esecuzioni musicali.
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Palazzo Cenci - piazza delle Cinque Scole -
Regola
Venne
costruito nel XII secolo e presentava le caratteristiche di fortezza,
racchiudendo infatti nelle sue mura, chiese, abitazioni e torri. L'attuale
edificio, che si deve a Martino Longhi il Vecchio, risale al 1570, in quanto
buona parte dell'impianto medievale era stato demolito. Esso presenta un cortile
loggiato e bellissime sale cinquecentesche, riccamente decorate. Sulla facciata
si aprono due portali uno dei quali è sormontato da uno stemma con la testa di
Medusa. Non si può parlare di Palazzo Cenci senza ricordare come ad esso siano
legate le vicende della sfortunata Beatrice, che ivi visse e la cui sorte
appassionò tutta Roma. Accusata insieme ai fratelli ed alla matrigna
dell'assassinio del padre, subì un processo che fu una farsa e Beatrice, la
madre ed uno dei fratelli furono condannati e giustiziati nel 1599, mentre il
secondo fratello morì dimenticato in carcere. L'ingente patrimonio della
Famiglia Cenci venne prontamente incamerato da Papa Clemente VIII, che lo
cedette al nipote Ascanio.
Attualmente, a Palazzo Cenci sono ubicati gli uffici
parlamentare e dell'Amministrazione pubblica.
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Palazzo Chigi - piazza Colonna, 370 - Colonna
Quello che sarà il futuro Palazzo Chigi, all'atto dell'acquisto da
parte degli Aldobrandini (1578) è un gruppo di casupole appartenenti a varie
famiglie che vengono riedificate dopo essere state abbattute. A partire dal 1578
si comincia a costruire il volto di Palazzo Chigi che segue e accompagna lo
sviluppo dell'intera zona. Le fasi più importanti della costruzione
dell'edificio si svolgono a partire dal '600, ma gli adattamenti degli ambienti
interni mutano con i proprietari che si avvicendano per tutto il secolo. Dopo un
paio di secoli in cui l'edificio è servito prevalentemente ad abitazione di
famiglie importanti della Roma papalina, a partire dalla fine del'700, il
palazzo vede la presenza più o meno stabile dell'ambasciata spagnola a Roma e a
partire dal 1878, diventa sede dell'ambasciatore d'Austria-Ungheria presso il
Quirinale. Gli ultimi e definitivi ammodernamenti vengono realizzati dopo il
passaggio del Palazzo allo Stato (1916), che diventa prima sede del ministero
delle Colonie e successivamente del ministero degli Esteri. Dagli anni sessanta
del secolo scorso, dopo un completo restauro (1959-61), il palazzo è stato
destinato a sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri. All’interno si
segnalano il cortile del Della Greca, con la fontana ornata dagli stemmi
araldici dei Chigi-Della Rovere (1740), e lo scalone che sale al primo piano,
dove si trova il Salone del Consiglio dei Ministri. Nel Salone d’Oro, ambiente
neoclassico disegnato da Giovanni Stern (1765-1767), si segnala, sul soffitto,
l’Endimione dormiente del Baciccia.
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Palazzo del Collegio Romano - piazza del Collegio Romano, 4 -
Pigna
Sorto per iniziativa di S. Ignazio di Loyola, su modello
dell'Università di Parigi, per coloro che aspiravano a militare nella compagnia
di Gesù, venne inaugurato nel 1584. Fanno parte del complesso la Chiesa di S.
Ignazio, in cui è possibile ammirare uno dei più interessanti sfondi prospettici
barocchi nella volta centrale, affrescata nel 1626 da Padre Andrea Pozzo, e
l’Osservatorio astronomico, che nel 1855 fu incrementato da altre due torrette
esterne, utilizzate per le osservazioni, grazie alle quali fu possibile avviare
le prime ricerche climatologiche e la sperimentazione dei primi metodi di
previsioni del tempo nello Stato Pontificio. Ancora oggi dopo oltre quattro
secoli, sono conservati in un salone, denominato la Crociera e negli ambienti
attigui dell’imponente Complesso del Collegio Romano, i preziosi fondi della
Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte. Vi hanno sede il Liceo Classico
Ennio Quirino Visconti e dal 1975 il Ministero per i Beni Culturali e
Ambientali.
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Palazzo Colonna - piazza dei Santi Apostoli - Trevi
Parte del Palazzo risale al tempo del pontificato di papa
Martino V Colonna (1417 - 1431) ma fu ampiamente ristrutturato nel 1730
dall'architetto Nicola Michetti. L'attuale edificio è compreso in un vasto
isolato che da piazza SS. Apostoli arriva fino a Via della Pilotta, dove,
mediante quattro archi-cavalcavia si collega al giardino di Villa Colonna. Nel
Palazzo è situata la celebre Galleria d'arte del cardinale Girolamo Colonna dove
sono esposti dipinti di Veronese, Palma il Vecchio, Tintoretto, Bronzino,
Guercino, Salvator Rosa ed altri. Dalla Galleria si può ammirare il giardino
privato del Palazzo, che sorge sulle rovine del Tempio di
Serapide.
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Palazzo dei Conservatori
Sin dal XIII secolo il Palazzo era stato la residenza dei
Conservatori, magistrati eletti dal popolo per amministrare la città.
Successivamente, in vista del Giubileo del 1500, papa Niccolò V affidò a
Michelangelo i lavori di riedificazione del Palazzo e di risistemazione della
piazza. I lavori iniziati con papa Paolo III Farnese (1534-1549), alla morte del
grande artista, furono proseguiti da Guidetto Guidetti e da Giacomo della Porta.
Nel 1876 l’edificio fu destinato a Museo. Si tratta infatti di una delle sezioni
dei Musei Capitolini. Ospita la Pinacoteca, gli arazzi e diverse sculture bonzee
tra le quali la Lupa Capitolina. I suoi Appartamenti sono decorati con
importanti cicli di affreschi (XVI-XVII sec.) relativi alla storia antica di
Roma. Il prospetto è caratterizzato da un porticato al piano terreno, una
facciata scandita da lesene sormontate da un cornicione balaustrato. Il cortile,
cui si accede dal portale mediano sotto il portico esterno, presenta una
colossale testa di Costantino, proveniente con altri frammenti (braccio, gamba,
mano e piedi) dall'acròlito, originariamente alto 12 metri e un tempo
nell'abside della basilica di Massenzio, raffigurante l'imperatore
seduto.
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Palazzo della Consulta - piazza del Quirinale, 41 -
Monti
Fu edificato da Ferdinando Fuga (1732-34) come sede del
Tribunale della Consulta, della Segnatura dei Brevi e delle caserme delle
Corazze e dei Cavalleggeri. La facciata è a due piani con ammezzato; Il portone
centrale è coronato dalle statue della Giustizia e della Religione; in alto,
sulla balaustra, lo stemma di Clemente XII con figure alate. Sul cortile si apre
uno scenografico scalone a due piani e doppie rampe; nell’interno sono ancora
parzialmente conservate le decorazioni settecentesche e i soffitti affrescati.
Il Palazzo della Consulta fu sede, tranne che nel periodo napoleonico, dal 1798
al 1814, in cui venne ospitata la Prefettura di Roma, il palazzo fino al 1870
ospitò le istituzioni pontificie per cui era stato costruito. Con l'annessione
di Roma all'Italia, per la sua prossimità al Palazzo del Quirinale venne
destinato, in un primo momento, a residenza dei principi ereditari, poi, dal
1874, al Ministero degli affari esteri. Quando nel 1924 il Ministero degli
affari esteri venne trasferito a Palazzo Chigi, i Il Palazzo della Consulta
divenne sede del Ministero delle Colonie, e dal 1955 fu assegnato a sede della
Corte costituzionale.
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Palazzo Corsini Riario - via della Lungara, 10 -
Trastevere
Edificato alla fine del XV secolo dai Riario, nipoti di Sisto
IV della Rovere, nel 1730 il palazzo fu acquistato dai fiorentini Corsini giunti
a Roma al seguito del cardinale Lorenzo salito al soglio pontificio col nome di
Clemente XII (1730-1740). L’edificio fu ampliato e ristrutturato tra il 1732 ed
il 1736 dall’architetto fiorentino Ferdinando Fuga. Trasferitisi i Corsini nel
1883 nuovamente a Firenze, il Palazzo e le sue collezioni furono acquisite dallo
Stato italiano. L’edificio che si presenta a due piani, con la facciata
principale caratterizzata da un portale a triplice fornice sormontato da un
balcone con tre finestre con gli stemmi dei Corsini, oggi ospita la Galleria
Corsini (opere di Beato Angelico, Jacopo Bassano, Caravaggio, Rubens ecc.) e la
sede dell'Accademia dei Lincei con la relativa Biblioteca dell'Accademia
Nazionale dei Lincei e Corsiniana. Buona parte dei suoi giardini, inoltre, fanno
parte dell'Orto Botanico.
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Palazzo Del Grillo - salita del Grillo - Monti
E' una dimora
seicentesca costituita da una facciata e due avancorpi laterali: quello di
sinistra, collegato alla facciata tramite un sovrappasso ad arco detto "dei
Conti", presenta cinque piani e ingloba l'antica torre medioevale, interamente
conservata, mentre quello di destra presenta tre piani. La Torre del Grillo,
detta anche torre "della Miliziola", per distinguerla dalla vicina e più grande
torre delle Milizie, fu edificata nel 1223 come proprietà dei Carboni, poi dei
Conti, finchè nel 1675 fu acquistata dai del Grillo che la ristrutturarono nel
contesto del palazzo. Il palazzo rimane legato nella memoria dei romani al
Marchese del Grillo, rimasto famoso perchè con le sue beffe si divertiva a
sconvolgere il quieto vivere di Roma. Il Palazzo è ora passato alla Famiglia di
Robilant.
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Palazzo Doria Pamphilj - piazza del Collegio Romano, 2 - Pigna
Il palazzo è il risultato di una complessa vicenda edilizia durata
quattro secoli: originariamente di proprietà della famiglia Della Rovere,
divenne della famiglia Aldobrandini e, nel seicento, passò alla famiglia Doria
Pamphilj che lo ingrandì su progetto di Carlo Maderno fino a farne il più
importante palazzo abitato della città, ed è tra i pochissimi di Roma ad essere
ancora occupato dagli antichi proprietari, conservando intatto uno
straordinario patrimonio di arredi e opere d’arte. La facciata su via del Corso,
realizzata tra il 1731 ed il 1734 da Gabriele Valvassori è caratterizzata da una
fitta successione di finestre inquadrate in fantasiose incorniciature di gusto
borrominiano, ed è una delle architetture più innovatrici e originali del primo
Settecento romano. All'interno del palazzo si trova la Galleria Doria Pamphilj
dove si possono ammirare, fra i numerosi capolavori, opere di Velàzquez,
Caravaggio e Bernini.
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Palazzo Farnese - piazza Farnese, 67 - Regola
Il Palazzo è sicuramente il più bello tra i palazzi
cinquecenteschi di Roma; il “dado” come veniva chiamato per la sua mole
quadrata, era considerato nel settecento e ottocento una delle quattro
meraviglie di Roma, insieme al Colosseo, Castel S. Angelo e il Pantheon. La
costruzione del palazzo si deve all’iniziativa del cardinale Alessandro Farnese
che ne affidò la realizzazione ai più grandi artisti dell'epoca, quali Antonio
da Sangallo, Michelangelo Buonarroti, il Vignola e Giacomo Della Porta. Il
palazzo fu iniziato a costruire nel 1514 su disegni di Antonio da Sangallo il
Giovane, ma poi alla sua morte, i lavori furono continuati da Michelangelo, che
definì l'assetto dei primi due piani, eresse il terzo ed abbellì la facciata con
il balcone centrale ed il cornicione. Tra il 1569 e il 1573 venne realizzata ad
opera del Vignola l’ala posteriore con due grandi logge, alle quali Giacomo
della Porta ne aggiunse una terza, quando subentrò nella conduzione dei lavori.
Nel 1635 i Farnese, concessero ai Francesi di ospitare nel palazzo la loro sede
diplomatica; confiscato dal governo italiano dopo la caduta dello Stato della
Chiesa, palazzo Farnese tornò ai Francesi quale sede dell'ambasciata di Francia
sin dal 1874.
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Palazzo della Farnesina ai Baullari - corso Vittorio Emanuele II,
168 - Parione
Costruito nel 1523 per il prelato francese Tommaso Le Roy, su
progetto di Antonio da Sangallo il Giovane, il Palazzetto è una delle più
preziose architetture del primo '500 romano. I gigli della Francia che erano
posti sulla facciata furono confusi con i simboli araldici dei Farnese e per
questo il Palazzo fu detto "Piccola Farnesina". Nonostante la parziale
demolizione effettuata tra il 1898 ed il 1905 a seguito della realizzazione di
corso Vittorio Emanuele II, sono ancora ben riconoscibili gli elementi
rinascimentali e pur nelle dimensioni piuttosto ridotte, il Palazzetto si
presenta con un’elegante armonia. Attualmente è sede del Museo di Scultura
Antica Giovanni Barracco e conserva la Collezione di sculture antiche che nel
1905 il barone Giovanni Barracco diede alla città.
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Palazzo di Firenze - Piazza di Firenze, 27 - Campo
Marzio
Costruito per Jacopo Cardelli nel 1516 -30, ristrutturato da
Giulio III del Monte alla metà del Cinquecento, divenne nel 1561 di proprietà
dei Medici di Firenze (da cui il nome); nel 1872 divenne residenza del Ministro
di Grazia e Giustizia, quindi sede dell'Avvocatura dello Stato. Dal 1926 è sede
dell’associazione Dante Alighieri, fondata da Carducci che si occupa di
diffondere la cultura e la lingua italiane nel mondo. Di particolare rilievo
sono gli affreschi della Loggia al pianterreno, tradizionalmente detta del
Primaticcio, il Camerino dei Continenti al pianterreno che prende il nome dal
riquadro centrale che raffigura tre delle quattro parti del mondo, ovvero Asia,
Africa e Europa, gli affreschi della Sala delle Stagioni e quella degli Elementi
al secondo piano.
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Palazzo Giustiniani - Via della Dogana Vecchia, 29 - S.
Eustachio
Il palazzo apparteneva alla famiglia Giustiniani, che lo
acquistò nel 1590 e a partire dal 1650 vennero intrapresi notevoli lavori di
ampliamento del palazzo, secondo alcuni progetti di Borromini. I lavori
proseguirono fino agli inizi del Settecento, con la costruzione dello scalone e
del cortile, arrivando ad inglobare edifici fino a piazza della Rotonda. Nel
palazzo era ospitata l’importante collezione di sculture e dipinti di Vincenzo
Giustiniani (1564-1637), che comprendeva tra l’altro opere di Caravaggio,
Raffaello, Giorgione, Tiziano e Andrea del Sarto, oltre a numerosi pezzi di
epoca romana. Con la dispersione della collezione tra la fine del XVIII e gli
inizi del XIX secolo, il palazzo conobbe un periodo di degrado Nel 1859
all'estinguersi del ramo principale della famiglia Giustiniani, il palazzo
divenne proprietà dei Grazioli che nel 1898 lo affittarono al Grande Oriente
d'Italia che ne fece la propria sede, dando appunto il nome alla Massoneria di
Palazzo Giustiniani. Nel 1926 fu acquisito dallo Stato, e dopo alcuni restauri
fu destinato a residenza del Presidente del Senato. Il palazzo è collegato con
Palazzo Madama, sede del Senato, da una galleria sotterranea realizzata nel
1938.
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Palazzo Lateranense - piazza S. Giovanni in Laterano -
Monti
Il palazzo
sorge sul luogo dell’antico “Patriarchio”, residenza dei pontefici dell’età di
Costantino, distrutto da un incendio nel 1308. Dopo secoli di degrado, fu
ricostruito ad opera di Domenico Fontana tra il 1586 e il 1589 per volere di
papa Sisto V, per essere adibito a residenza estiva della corte papale. Al nuovo
edificio però i pontefici preferirono la sede vaticana e quella del Quirinale,
ed il palazzo Lateranense ebbe nei secoli successivi usi diversi. Fu infatti
adibito ad ospedale, a ospizio, ad archivio dello Stato Pontificio e nel 1838 a
sede del Museo Gregoriano, istituito da Gregorio XVI. Nel 1960 papa Giovanni
XXIII fece trasferire il museo in Vaticano, destinando il palazzo a sede del
Vicariato, dopo importanti lavori di restauro e riadattamento terminati nel
1967. Il palazzo è parte integrante dello Stato della Città del Vaticano e gode
di privilegi di extraterritorialità.
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Palazzo Madama - piazza Madama - S. Eustachio
Nato Il terreno sul quale venne edificato palazzo Madama fu ceduto
nel 1478 dai monaci dell'Abbazia imperiale di Farfa alla Francia, che cercava un
luogo ove ospitare i pellegrini francesi a Roma. I primi importanti lavori di
trasformazione del palazzo furono realizzati quando esso entrò in possesso della
famiglia Medici. Nel 1537, alla morte di Alessandro de' Medici venne assegnato
alla moglie Margherita d'Austria, detta la "Madama" (da cui il palazzo prende il
nome), che vi pose la sua residenza. Il palazzo rimase ai Medici ed ai Granduchi
di Toscana fino al XVIII secolo; poi, nel 1755, fu acquistato da Papa Benedetto
XIV e divenne palazzo pubblico dello Stato PontificioNel febbraio del 1871 palazzo Madama venne
scelto come sede del Senato del Regno. Attualmente a palazzo Madama hanno sede
l'Aula, alcuni Gruppi parlamentari, gli uffici della Presidenza e del
Segretariato generale, nonché alcuni servizi ed uffici più direttamente connessi
con l'attività parlamentare.
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Palazzo Massimo alle Colonne - Corso Vittorio Emanuele II, 141 -
Pigna
Palazzo Massimo detto alle Colonne, è il capolavoro di Baldassarre
Peruzzi che lo costruì dove un tempo sorgevano le case quattrocentesche della
famiglia Massimo, distrutte nel sacco di Roma del 1527. La facciata convessa del
palazzo, che ricalca la cavea dell’Odeon di Domiziano, presenta un portico
composto da sei colonne abbinate al centro e ai lati sono grandi finestre
rettangolari chiuse da inferriate. Al di sopra è il piano nobile, delimitato da
una cornice aggettante su cui poggiano sette finestre architravate con
balconcini. Al secondo e terzo piano finestre rettangolari più piccole; a
coronamento è un cornicione con mensole e rosoni. Il portico è decorato da
stucchi nel soffitto a cassettoni ed ha alle estremità due nicchie con statue.
Al secondo piano si trova la stanza, trasformata in Cappella nel Settecento,
dove S. Filippo Neri il 16 marzo 1583 operò un miracolo, riportando in vita il
figlio di Fabrizio Massimo, Paolo. Il giorno della ricorrenza del fatto
miracoloso è l’unico giorno in cui il palazzo è aperto al pubblico.
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Palazzo Massimo alle Terme - largo di Villa Peretti, 1 - Castro
Pretorio
L’edificio fu costruito tra il 1883 e il 1887, per volontà
del padre gesuita Massimiliano Massimo, dall’architetto Camillo Pistrucci,
nell’area dove sorgeva la cinquecentesca villa Montalto-Peretti. Il palazzo, che
ha svolto la funzione di collegio d’istruzione fino al 1960, è stato quindi
acquistato nel 1981 dallo Stato italiano e, restaurato, è divenuto sede museale
nel 1998. Ospita le sezioni di arte antica, numismatica e oreficeria del Museo
Nazionale Romano.
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Palazzo del Monte di Pietà - piazza Monte di Pietà, 32 -
Regola
Progettato nella seconda metà del ‘500 da Ottavio Nonni,
detto il Mascherino, come residenza del cardinale Prospero Santacroce, il
Palazzo fu acquistato nel 1591 dai Petrignani che lo alienarono successivamente
a favore del Monte di Pietà, ente assistenziale caritatevole. I lavori di
ampliamento per la nuova destinazione furono eseguiti dal Maderno. Dello stesso
è anche la cappella interna, gioiello dell'architettura barocca, ricca di marmi
e sculture. L'ampia facciata principale del Palazzo, con due portali
intervallati da una fontana, ha come unica decorazione nel mezzo un’edicola e
gli stemmi araldici di Paolo III Franese, di Clemente VIII Aldobrandini e del
nipote di questi, cardinale Pietro Aldobrandini. Sulla sinistra è presente un
grande orologio sovrastato da un campanile a vela. Ancora oggi resta attiva la
sua funzione di Monte dei Pegni.
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Palazzo di Montecitorio - Piazza di Monte Citorio, 33 -
Colonna
Il palazzo, che prese il posto di un preesistente gruppo di
casupole, fu commissionato da papa Innocenzo X al Bernini come futura dimora
della famiglia Ludovisi. Morto il papa nel 1655, i lavori furono interrotti per
mancanza di fondi e non furono ripresi se non oltre trent'anni dopo per volontà
di Innocenzo XII, che ne decise la trasformazione in sede dei Tribunali dello
Stato (Curia Innocenziana), incaricando dei lavori Carlo Fontana. Nel 1871 il
palazzo fu destinato a sede della Camera dei Deputati ma, rivelatosi
insufficiente per la nuova funzione, ne fu deciso l’ampliamento su progetto di
Ernesto Basile, che tra il 1908 ed il 1927 aggiunse il nuovo corpo contenente
l’attuale aula parlamentare e realizzò il prospetto su Piazza del Parlamento.
All’interno si segnalano,
oltre alla grande Aula parlamentare decorata da Sartorio e Calandra, il
corridoio detto "dei passi perduti" e l’altro noto come "il Transatlantico",
tutti ambienti decorati con arredi e opere d’arte antica e
contemporanea.
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Palazzo Nuovo - piazza del Campidoglio -
Campitelli
Posto di fronte al Palazzo dei Conservatori, il Palazzo Nuovo
fu progettato da Michelangelo, identico al precedente, per completare la piazza.
Nel 1603 si diede inizio alla costruzione dell’ultima parte del progetto
michelangiolesco, che fu portata a termine soltanto nel 1654 sotto papa
Innocenzo X Pamphilj. L’edificio fu utilizzato per raccogliere le statue antiche
che non trovavano posto nel Palazzo dei Conservatori e nel 1734, con l’acquisto
della collezione Albani, Clemente XII Corsini lo inaugurò come museo. Nel
cortile è sistemata la gigantesca statua sdraiata di Marforio che, insieme al
più celebre Pasquino e ad altri personaggi, è una delle cosiddette “statue
parlanti” di Roma. Nell’atrio è posta la colossale statua di Marte e vi si
trovano alcuni pezzi egizi provenienti dall’area del Tempio di Iside nel Campo
Marzio.
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Palazzo Odescalchi - piazza SS. Apostoli, 80 -
Trevi
Il nucleo originario del palazzo risale al Quattrocento,
quando era la residenza della famiglia Benzoni. Venduto al cardinale Ludovico
Ludovisi nel 1622, fu completamente ristrutturato tra il 1620 e il 1623 su
progetto del Maderno; passato ai Colonna, fu acquistato nella metà del Seicento
dal cardinale Fabio Chigi, il quale affidò a Gian Lorenzo Bernini il compito di
realizzare la facciata. Lo schema berniniano del palazzo ha costituito un
modello per l’architettura barocca, seguito in Italia e all’estero. Nel 1745
Baldassarre Odescalchi, nuovo proprietario del palazzo, incaricò Nicolò Salvi e
Luigi Vanvitelli di ampliare l’edificio; fu così raddoppiata la facciata secondo
il precedente modello berniniano, aggiungendo altrettante finestre ed un secondo
portale identico al primo. Questo intervento ha profondamente alterato le
proporzioni dell’originario palazzo ideato da Bernini. Nel 1887 la facciata,
danneggiata da un incendio, venne restaurata, mentre venne interamente
ricostruita dall’architetto Raffaele Ojetti quella che affaccia su via del
Corso. L’interno del palazzo presenta un cortile rettangolare in fondo al quale
si trova una fontana con due delfini e un’aquila entro un calice a conchiglia,
sormontata dallo stemma Odescalchi.
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Palazzo Orsini Taverna - Via di Monte Giordano, 36 -
Ponte
Il palazzo è costituito da un insieme di edifici, che
occupano tutta la collinetta artificiale, formatasi sulle rovine dell’anfiteatro
di Statilio Tauro, detta Monte Giordano. Il nome deriva da Giordano Orsini,
senatore di Roma negli anni 1341-1342 e nipote di papa Nicolò III.
Precedentemente la zona era era occupata da un fortilizio con una “torre
maggiore”. Nel 1286 sull’altura si insediano gli Orsini e più tardi il monte
prenderà la denominazione di “Mons Ursinorum”. Successivamente, da fortilizio
munito di numerose torri di difesa, il palazzo si trasforma in un insieme di
edifici nobili, divisi tra i vari rami della famiglia Orsini, che spesso cedono
gli appartamenti a cardinali e ambasciatori. Nel 1688 l’intero complesso fu
venduto da Flavio Orsini, duca di Bracciano, a causa dei forti debiti contratti,
ai nobili romani Pietro e Antonio Gabrielli; questi lo ristrutturarono e
ampliarono, acquistando anche le altre case intorno al monte, creando in questo
modo un unico grande complesso edilizio. Estinta la famiglia Gabrielli nel 1888,
Monte Giordano fu venduto ai conti Taverna di Milano, che ne sono tuttora i
proprietari.
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Palazzo Pallavicini Rospigliosi - Via XXIV Maggio, 43 -
Monti
Realizzato nel 1605, sui resti delle antiche Terme di
Costantino, su progetto di Flaminio Ponzio per il cardinal Scipione Borghese, fu
abbellito da Giovanni Vasanzio con un giardino a terrazze degradanti. Il Palazzo
appartenne poi agli Altemps, ai Bentivoglio, ai Lante, al Cardinal Mazzarino, ai
Mancini e infine ai Rospigliosi Pallavicini che lo ingrandirono e lo
arricchirono di notevoli decorazioni pittoriche tra cui quelle di Orazio
Gentileschi, Paolo Brill e Antonio Tempesti che vi affrescò il "Trionfo
dell'Amore e della Fama". Al primo piano il palazzo ospita la Galleria
Pallavicini con opere, tra gli altri, di Botticelli, Rubens, Caravaggio e
Tiziano. All’interno del giardino è situato invece il celebre Casino dell'Aurora
col soffitto affrescato da Guido Reni.
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Palazzo Pamphilj - piazza Navona, 14 - Parione
Voluto da Giovanni Battista Pamphilj, che nel 1644 era
divenuto papa con il nome di Innocenzo X, per unificare in un unico edificio le
diverse proprietà preesistenti su piazza Pasquino, il palazzo fu edificato su
progetto di Girolamo Rinaldi ed alla sua realizzazione, che fu portata a termine
nel 1650, partecipò anche il Borromini. La sua costruzione procedette di pari
passo con la sistemazione di piazza Navona e l’innalzamento della chiesa di S.
Agnese. Il palazzo fu quindi donato a Olimpia Maidalchini, cognata e consigliera
del Papa, soprannominata dal popolo “la Pimpaccia di piazza Navona”. Quando i
Pamphilj si estinsero nei Doria, che scelsero come residenza il palazzo su via
del Corso, l’edificio fu utilizzato per ospitare cardinali e scrittori. Poco
dopo la metà dell’Ottocento vi si insediò l’Accademia Filarmonica Romana ed in
seguito la Società Musicale Romana. Nel 1960 il palazzo fu acquistato dal
Brasile per farne sede della propria ambasciata. Il Palazzo presenta
all'interno sale affrescate da diversi artisti del XVII secolo come Pietro da
Cortona, Agostino Tassi, Giacinto Brandi ed altri. Si segnalano il Salone
Palestrina, utilizzato per feste e concerti, e la Galleria progettata dal
Borromini e decorata da Pietro da Cortona.
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Palazzo del Quirinale - piazza del Quirinale -
Trevi
Il palazzo fu fatto erigere da Gregorio XIII Boncompagni che,
a partire dal 1578, commissionò prima a Martino Longhi e poi ad Ottaviano
Mascherino la progettazione di una residenza estiva sul luogo precedentemente
occupato da una villa appartenuta ai Carafa e agli Estensi. Durante il
pontificato di Sisto V Peretti i lavori vennero proseguiti da Domenico Fontana,
mentre sotto Paolo V Borghese a dirigere la fabbrica furono chiamati Flaminio
Ponzio e, alla morte di questo, Carlo Maderno. Ulteriori interventi vennero
effettuati da Gianlorenzo Bernini durante il papato di Urbano VIII Barberini.
L’edificazione esterna del complesso fu completata sotto Clemente XII Corsini da
Ferdinando Fuga. Dopo il 1870 il palazzo fu eletto a reggia dei Savoia e dal
1947 è la residenza del Presidente della Repubblica Italiana. La facciata a due
piani, opera di Domenico Fontana, è movimentata dal portale del Maderno; al di
sopra è la Loggia delle Benedizioni del Bernini. Sulla sinistra si eleva il
torrione circolare anch’esso del Bernini. La decorazione degli ambienti interni
del Quirinale costituisce un compendio dell’arte romana del Sei-Settecento, qui
rappresentata ai massimi livelli con opere di Guido Reni, Pietro da Cortona,
Giovanni Lanfranco, Agostino Tassi, Antonio Carracci e altri.
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Palazzo della Sapienza - piazza S. Eustachio, 33 -
Sant'Eustachio
E' il palazzo in cui ebbe sede l'antica Università romana
fondata da Bonifacio VIII nel 1303, fino al 1935, quando venne inaugurata la
Città Universitaria. Il complesso, oggi sede dell'Archivio di Stato di Roma fu
iniziato, su progetto di Guidetto Guidetti, da Pirro Ligorio, che vi attese fino
al 1568, continuato da Giacomo Della Porta, terminato ai primi del '600 e
modificato dal 1632 da Francesco Borromini, che eresse la chiesa di S. Ivo. La
facciata, intelaiata da angoli bugnati e marcapiani, presenta al pianterreno un
muro pieno, con portale a timpano e a sinistra il campanile. Il prospetto verso
piazza di S. Eustachio, opera di Borromini, ha un elegante portale sormontato da
balcone e finestra ad arco; il cortile, a due ordini di arcate, accoglie, nel
concavo lato di fondo, l'accesso alla chiesa di S. Ivo.
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Palazzo Sciarra - via del Corso, 239 - Trevi
Costruito verso la ine del XVI secolo per la famiglia
Sciarra, su progetto di Flaminio Ponzio, conserva ancora le linee
cinquecentesche. La facciata presenta un bellissimo portale, un tempo incluso
tra “le quattro meraviglie di Roma" con balcone sostenuto da colonne doriche,
attribuito in passato ad Antonio Labacco ed anche al Vignola. Nel Settecento il
cardinale Prospero Colonna promosse l’adeguamento del palazzo allo stile
dell’epoca. Al rinnovamento architettonico e pittorico partecipò anche
l’architetto Luigi Vanvitelli, amico del Cardinale, che ne progettò la
ristrutturazione. La Libreria domestica, la piccola Galleria, il Gabinetto degli
Specchi, sono alcuni degli ambienti nati da questi interventi, che accrebbero il
valore storico ed artistico del palazzo. Tra il 1882 e il 1898, nell’ambito
dell’allargamento del Corso, il Palazzo fu ridimensionato con la realizzazione
del Teatro Quirino e della Galleria Sciarra. Passato successivamente attraverso
vari proprietari, nel 1970 l’edificio venne definitivamente venduto alla Cassa
di Risparmio di Roma.
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Palazzo Senatorio
Costruito tra la metà del XII secolo e l'ultimo quarto del
XIII secolo sulle rovine dell'antico Tabularium, fu sede dal 1144 del Comune di
Roma. La facciata principale del palazzo duecentesco si apriva verso la futura
piazza del Campidoglio con una serie di loggiati con archi a tutto sesto
disposti su tre livelli. Un grande arco decentrato sulla destra della facciata
segnava l'ingresso principale dalla piazza. Nel corso del Trecento il palazzo
comincia a chiudersi come una fortezza; molte arcate dei loggiati furono
tamponate e torri-contrafforte costruite da Bonifacio IX, poi da Martino V (1427
circa) e Niccolò V (1451), rinforzarono i fianchi del possente edificio dominato
da una torre merlata quattrocentesca. Michelangelo, tra il 1542 e il 1554 ,
progettò la monumentale scalinata a doppia rampa che svolge la triplice funzione
di accesso alla nuova progettata aula del Senatore, raccordo tra la piazza e il
palazzo ed elegante ambientazione architettonica per le due colossali statue
antiche del Nilo e del Tevere. Alcuni suoi progetti per la facciata furono più
tardi ripresi dall'architetto Giacomo della Porta e da Girolamo Rainaldi, che la
completarono solo nell'ultimo decennio del Cinquecento. L'antica torre
quattrocentesca fu sostituita dalla grandiosa torre campanaria realizzata
dall'architetto Martino Longhi il Vecchio tra il 1578 e il 1582. . Dal 1870
l'Aula Consiliare, che conserva alle pareti le bandiere del Comune e dei 22
Rioni e stemmi di papi e senatori, ospita il Consiglio comunale di
Roma.
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Palazzo Spada - Piazza Capo di Ferro, 13 -
Regola
Fu fatto edificare dal cardinale Girolamo Capodiferro su
edifici preesistenti di proprietà della famiglia, a partire dalla fine del 1548,
dall'architetto Bartolomeo Baronino. Quasi del tutto ultimato nel Giubileo del
1550, il Palazzo Capodiferro passò nel secolo successivo al cardinale Bernardino
Spada che lo acquistò nel 1632 da un erede Capodiferro dando inizio ad una serie
di lavori che ebbero durata trentennale: tra gli altri incaricò Francesco
Borromini che qui creò il capolavoro di trompe-l'oeil della falsa prospettiva,
nell'androne dell'accesso al cortile, in cui la sequenza di colonne di altezza
decrescente ed il pavimento che si alza, generano l'illusione ottica di una
galleria lunga 37 metri (mentre è di 8) con una scultura, in un giardino in
fondo illuminata dal sole, che sembra a grandezza naturale mentre in realtà è
alta solo 60 centimetri.
Il palazzo ospita anche una colossale scultura di Pompeo
Magno, ritenuta essere quella ai cui piedi cadde Giulio Cesare. Palazzo Spada è
stato acquistato, con tutti gli arredi e la galleria, dallo Stato Italiano nel
1927 ed ora ospita il Consiglio di Stato.
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Palazzo Valentini - Via 4 Novembre, 119 - Monti
Il palazzo fu costruito nel 1583-85 dal cardinale Bonelli
sull'area del foro di Traiano, su progetto di Frà Domenico Paganelli da Firenze.
Nella metà del Seicento divenne proprietà del cardinale Imperiali, che lo fece
ricostruire e ampliare su progetto di Francesco Peparelli. . Nel 1827 il
banchiere Vincenzo Valentini acquistò il palazzo, vi stabilì la propria dimora
e diede ad esso il suo nome. Il palazzo venne ulteriormente ampliato ed
abbellito con grandi spese e il banchiere vi collocò la propria collezione di
quadri e incrementò la già vasta raccolta di libri e reperti archeologici. Il
completamento dei lavori sul retro del palazzo, prospiciente la Colonna di
Traiano, venne affidato agli architetti Filippo Navone e Giovanni Battista
Benedetti. Nel 1873 il palazzo fu acquistato dallo Stato italiano ed è sede
dell'Amministrazione Provinciale di Roma.
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Palazzo di Venezia - Via del Plebiscito, 118 -
Pigna
Questo edificio è considerato la più grande opera civile
del'400 romano. Fu dimora del cardinale veneziano Pietro Barbo, futuro papa
Paolo II, che lo fece edificare tra il 1455 e il 1468 utilizzando il travertino
del Colosseo e del Teatro di Marcello. Ampliato fino alle forme attuali dal
cardinale Lorenzo Cybo, il Palazzo divenne dimora dei cardinali di S. Marco e
residenza papale. Nel 1564, papa Pio IV Medici cedette parte del Palazzo alla
Repubblica di Venezia (da cui il nome), che vi tenne la sua ambasciata fino al
1797. Dopo la parentesi napoleonica, dal 1814 al 1916 ospitò la rappresentanza
diplomatica austro-ungarica. Tra il 1909 e il 1911 la parte denominata
Palazzetto S. Marco fu demolita, per consentire la visione del Vittoriano da via
del Corso, e ricostruita nell’attuale posizione su piazza S. Marco. Fra il 1929
ed il 1943 Palazzo Venezia fu la sede del Capo del Governo e del Gran Consiglio
del Fascismo: dal suo "storico balcone" Mussolini pronunciò i celebri discorsi.
Oggi il Palazzo ospita l’omonimo museo.
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Palazzo Wedekind - piazza Colonna, 366 - Colonna
Il palazzo, sito dove in epoca romana sorgeva il Tempio di
Marco Aurelio, fu fatto ricostruire completamente da Papa Gregorio XVI nel 1838
su disegni di Camporese, che lo dotò di un porticato fatto costruire con sedici
colonne ioniche provenienti dagli scavi archeologici di Veio. In seguito a
questi lavori da sede del vicegerente del vicariato di Roma diventò sede
dell'Uffico di Stato delle Poste del Papa, poi fu per qualche anno dopo il 1871
sede del ministero dell'Educazione del Regno d'Italia, fino a che nel 1879 il
ricco banchiere Wedekind lo acquistò, per ristrutturarlo sulla base del progetto
di Giovanni Battista Giovenale. E’ la sede storica del quotidiano Il
Tempo.
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Thursday, August 30, 2012
I PALAZZI DI ROMA
Speranza
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