Speranza
"Otello; ossia, il moro di Venezia" è il penultimo melodramma di Giuseppe Verdi.
La prima ebbe luogo a Milano nell'ambito della stagione di Carnevale e Quaresima del Teatro alla Scala, il 5 febbraio 1887.
Gli interpreti e gli artisti coinvolti nel debutto furono i seguenti:[1]
Gli interpreti e gli artisti coinvolti nel debutto furono i seguenti:[1]
Personaggio | Interprete |
---|---|
Otello | Francesco Tamagno |
Desdemona | Romilda Pantaleoni |
Iago | Victor Maurel |
Emilia | Ginevra Petrovich |
Cassio | Giovanni Paroli |
Roderigo | Vincenzo Fornari |
Lodovico | Francesco Navarrini |
Montano | Napoleone Limonta |
Un Araldo | Angelo Lagomarsino |
Scene | Carlo Ferrario, realizzazione di Giovanni Zuccarelli |
Figurini | Alfredo Edel |
Direttore e inventore del macchinismo | Luigi Caprara |
Maestro del coro | Giuseppe Cairati |
Concertatore | Giuseppe Verdi |
Direttore d'orchestra | Franco Faccio |
Boito e Verdi eliminarono il primo atto della tragedia shakespeariana, che costituiva un antefatto ambientato a Venezia, allo scopo di rendere la drammaturgia più serrata possibile.
Otello | |
---|---|
Otello e Desdemona a Venezia dipinto di Théodore Chassériau | |
Lingua originale | italiano |
Musica | Giuseppe Verdi |
Libretto | Arrigo Boito |
Fonti letterarie | Othello (ca. 1603) di Shakespeare |
Atti | quattro |
Epoca di composizione | marzo 1884 - fine 1886 |
Prima rappr. | 5 febbraio 1887 |
Teatro | Teatro alla Scala di Milano |
Versioni successive | |
| |
Personaggi | |
| |
Autografo | Archivio Storico Ricordi,Milano |
« Esultate! L'orgoglio musulmano
sepolto è in mar; nostra e del ciel è gloria! Dopo l'armi lo vinse l'uragano. »
|
(Otello, Atto I) |
Verdi operò alcune modifiche alla partitura per la versione francese che andò in scena al Théâtre de l'Opéra di Parigi, il 12 ottobre 1894.
Il libretto fu tradotto dallo stesso Boito e da Camille du Locle.
Il libretto fu tradotto dallo stesso Boito e da Camille du Locle.
La differenza più vistosa riguarda l'aggiunta delle danze nel terzo atto, secondo la convenzione francese.
Verdi aveva dovuto fare altrettanto quando Macbeth e Il trovatore erano state rappresentate a Parigi, ed ora commentava l'aggiunta definendola una «mostruosità»:
«Nel furor dell'azione interrompere per un balletto?!!!»
Probabilmente per compensare, almeno in parte, l'aggiunta del balletto, Verdi accorciò il grandioso concertato finale del terzo atto, che in questa forma è stato talvolta ripreso anche in anni recenti, senza particolare successo.
Verdi aveva dovuto fare altrettanto quando Macbeth e Il trovatore erano state rappresentate a Parigi, ed ora commentava l'aggiunta definendola una «mostruosità»:
«Nel furor dell'azione interrompere per un balletto?!!!»
Probabilmente per compensare, almeno in parte, l'aggiunta del balletto, Verdi accorciò il grandioso concertato finale del terzo atto, che in questa forma è stato talvolta ripreso anche in anni recenti, senza particolare successo.
Composta dopo un lunghissimo silenzio (l'opera precedente, Aida, era andata in scena nel 1871), Otello contiene numerosi elementi di novità rispetto alle opere precedenti di Verdi.
Le forme chiuse sono sempre meno riconoscibili, ormai per gran parte sostituite da un flusso musicale continuo, che molti all'epoca considerarono di ispirazione wagneriana.
Le forme chiuse sono sempre meno riconoscibili, ormai per gran parte sostituite da un flusso musicale continuo, che molti all'epoca considerarono di ispirazione wagneriana.
In realtà questa soluzione non sorprende, alla luce dei precedenti lavori di Ponchielli e degli altri operisti italiani attivi in quel decennio.
E i pezzi chiusi o i rimandi alla tradizione non mancano, benché la loro condotta non sia mai prevedibile.
Si pensi
-- al colloquio tra Jago e Roderigo nella vecchia forma di recitativo
-- al coro Fuoco di gioia.
-- al brindisi di Jago
-- al quartetto del secondo atto
-- alla cabaletta Sì pel ciel marmoreo giuro che chiude il secondo atto.
-- al grande concertato del finale del terzo atto o
-- all'Ave Maria.
E i pezzi chiusi o i rimandi alla tradizione non mancano, benché la loro condotta non sia mai prevedibile.
Si pensi
-- al colloquio tra Jago e Roderigo nella vecchia forma di recitativo
-- al coro Fuoco di gioia.
-- al brindisi di Jago
-- al quartetto del secondo atto
-- alla cabaletta Sì pel ciel marmoreo giuro che chiude il secondo atto.
-- al grande concertato del finale del terzo atto o
-- all'Ave Maria.
La novità - almeno rispetto agli antecedenti verdiani - sta però nel fatto che i collegamenti tra i singoli episodi non avvengono più per cesure nette, ma il tessuto musicale appare in continua evoluzione, anche grazie al sapiente uso dell'orchestra, che viene a costituire una sorta di substrato unificante.
Nei passaggi tra le singole scene, Verdi elabora i materiali tematici appena ascoltati in modo da creare transizioni impeccabili, come quella che collega la scena del duello tra Cassio e Montano al duetto d'amore che chiude il primo atto.
Allo stesso modo, alcuni brani a struttura apparentemente chiusa evolvono inaspettatamente in passaggi dialogici, come nel caso del celebre Credo di Jago o del monologo di Otello Dio, mi potevi scagliar.
L'abilità verdiana a giocare con le convenzioni, evocandole per stravolgerle, è testimoniata anche dal brano con cui Otello si presenta in scena, poco dopo l'inizio dell'opera: il famoso Esultate!, che costituisce una sorta di minuscola cavatina, racchiusa in 12 battute.
Nei passaggi tra le singole scene, Verdi elabora i materiali tematici appena ascoltati in modo da creare transizioni impeccabili, come quella che collega la scena del duello tra Cassio e Montano al duetto d'amore che chiude il primo atto.
Allo stesso modo, alcuni brani a struttura apparentemente chiusa evolvono inaspettatamente in passaggi dialogici, come nel caso del celebre Credo di Jago o del monologo di Otello Dio, mi potevi scagliar.
L'abilità verdiana a giocare con le convenzioni, evocandole per stravolgerle, è testimoniata anche dal brano con cui Otello si presenta in scena, poco dopo l'inizio dell'opera: il famoso Esultate!, che costituisce una sorta di minuscola cavatina, racchiusa in 12 battute.
Atto I: L'esterno del castello, È sera, infuria un violento temporale.
Gli ufficiali, i soldati e il popolo di Cipro assistono atterriti al difficile attracco della nave di Otello, il generale dell'Armata Veneta.
Appena messo piede a terra, Otello proclama la sua vittoria contro il nemico musulmano.
L'alfiere Jago – che nutre per lui un odio profondo – trae in disparte Roderigo, un gentiluomo veneziano segretamente innamorato di Desdemona, moglie di Otello, e gli confida il proprio odio per Cassio, l'ufficiale che usurpa il suo grado di capitano.
Poi, per suscitare la gelosia di Roderigo, spinge Cassio a bere fino ad ubriacarsi e a cantare le lodi di Desdemona.
Roderigo abbocca e provoca il rivale, i due si battono, l'ex governatore di Cipro, Montano si interpone per fermarli e viene ferito.
Il clamore della zuffa fa accorrere Otello che punisce Cassio degradandolo.
Sopraggiunge Desdemona.
Otello ordina a tutti di allontanarsi e rievoca con lei i ricordi tumultuosi della sua vita e la nascita del loro amore.
Una dolce notte li attende.
Otello ordina a tutti di allontanarsi e rievoca con lei i ricordi tumultuosi della sua vita e la nascita del loro amore.
Una dolce notte li attende.
Atto II, in una sala terrena del castello, Jago continua a tessere la sua tela.
JAGO consiglia Cassio di rivolgersi a Desdemona, affinché interceda per lui presso il marito, e insinua a poco a poco in Otello il dubbio che fra il bell'ufficiale e la sua sposa sia nata una tresca.
Ignara di tutto, Desdemona si rivolge ad Otello perorando con calore la causa di Cassio e inavvertitamente lascia cadere il prezioso fazzoletto che lo sposo le aveva donato come pegno d'amore.
Jago lo raccoglie sottraendolo alla moglie Emilia, ancella di Desdemona.
Quindi narra ad Otello di aver udito Cassio rivolgere in sogno parole d'amore a Desdemona e afferma di aver visto il fazzoletto di lei nelle mani dell'affascinante ufficiale.
Al colmo dell'ira e della gelosia, Otello giura di vendicarsi.
Nell'Atto III, alla grande sala del castello, un araldo annuncia l'arrivo imminente della galea che reca a Cipro gli ambasciatori di Venezia.
Otello incontra Desdemona, che ingenuamente torna a perorare la causa di Cassio, e le chiede di fasciargli la fronte col fazzoletto.
L'imbarazzo della sposa, che si accorge di averlo perduto e non può esaudire la sua richiesta, e l'insistenza con cui ella torna a parlargli di Cassio, fanno esplodere la furia di Otello che, incurante delle lacrime della sposa, la insulta e la scaccia.
Jago nel frattempo ha predisposto un colloquio con Cassio, allo scopo di fornire ad Otello una prova, all'apparenza inconfutabile, del tradimento.
Otello assiste nascosto all'incontro dei due ufficiali e, pur non comprendendo tutte le parole, crede di capirne il senso.
Otello ode Cassio pronunciare il nome di Desdemona, lo vede sorridere compiaciuto e scorge nelle sue mani il fazzoletto della sposa, che Jago ha provveduto a far giungere nella dimora di Cassio, ignaro di tutto.
Otello assiste nascosto all'incontro dei due ufficiali e, pur non comprendendo tutte le parole, crede di capirne il senso.
Otello ode Cassio pronunciare il nome di Desdemona, lo vede sorridere compiaciuto e scorge nelle sue mani il fazzoletto della sposa, che Jago ha provveduto a far giungere nella dimora di Cassio, ignaro di tutto.
Mentre uno squillo di tromba e un colpo di cannone annunciano l'approdo della trireme veneziana, Otello, ormai certo dell'adulterio di Desdemona, decide con Jago come e quando ucciderla.
La sala si riempie di dignitari, gentiluomini e dame.
Desdemona, in preda a un profondo turbamento, presenzia alla cerimonia accompagnata da Emilia.
L'Ambasciatore della Repubblica Veneta reca un messaggio del Doge.
Otello è richiamato a Venezia.
Cassio sarà il suo successore a Cipro.
Lodovico invita Otello a confortare la sposa in lacrime, ma Otello, che legge nel dolore della sposa la conferma del tradimento, perso ogni controllo, l'aggredisce brutalmente:
«A terra!!!... e piangi!...».
Poi ordina a tutti i presenti, stupefatti e inorriditi, di andarsene, maledice Desdemona e, in preda ad una terribile crisi convulsiva, cade a terra tramortito.
Mentre di fuori si inneggia al «Leon di Venezia», Jago constata con feroce ironia: «Ecco il Leone!».
Desdemona, in preda a un profondo turbamento, presenzia alla cerimonia accompagnata da Emilia.
L'Ambasciatore della Repubblica Veneta reca un messaggio del Doge.
Otello è richiamato a Venezia.
Cassio sarà il suo successore a Cipro.
Lodovico invita Otello a confortare la sposa in lacrime, ma Otello, che legge nel dolore della sposa la conferma del tradimento, perso ogni controllo, l'aggredisce brutalmente:
«A terra!!!... e piangi!...».
Poi ordina a tutti i presenti, stupefatti e inorriditi, di andarsene, maledice Desdemona e, in preda ad una terribile crisi convulsiva, cade a terra tramortito.
Mentre di fuori si inneggia al «Leon di Venezia», Jago constata con feroce ironia: «Ecco il Leone!».
Nell'Atto IV, alla sua camera, in preda a un triste presentimento, Desdemona si prepara per la notte assistita dalla fedele Emilia e intona un'antica canzone.
Poi, prima di addormentarsi, prega la Madonna.
Otello entra da una porta segreta, si avvicina alla sposa e la bacia.
Poi, quando Desdemona si sveglia, la invita a chiedere perdono al cielo per i suoi peccati poiché la sua morte è ormai vicina.
Desdemona tenta disperatamente di difendersi ma viene soffocata dal marito con il suo cuscino.
Emilia bussa alla porta ed entra appena in tempo per raccogliere le ultime parole della sua signora:
«Al mio signor mi raccomanda... muoio innocente...».
Otello accusa Desdemona di tradirlo, ed Emilia gli rivela che Cassio ha ucciso Roderigo.
Alle grida di Emilia -
«Otello uccise Desdemona!»
- accorrono tutti gli ospiti del castello.
Jago fugge inseguito dai soldati, dopo che la moglie ha smascherato davanti a tutti l'inganno del fazzoletto.
Ora tutto è chiaro.
Otello si trafigge col pugnale sul corpo della moglie e muore baciandola un'ultima volta.
La partitura di Verdi prevede l'utilizzo di:
- 3 flauti (III. anche ottavino), 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, clarinetto basso, 4 fagotti
- 4 corni, 2 cornette, 2 trombe, 3 tromboni, trombone basso
- timpani, piatti, tam-tam, 2 grancasse
- arpe, Arpa II (solo nel balletto della versione francese)
- archi.
Da suonare sul palco:
- mandolini, chitarre, cornamusa, tamburelli (solo nel balletto).
Da suonare internamente:
- 6 trombe, 4 tromboni, tuono, organo, cannone.
Brani famosi[modifica | modifica wikitesto]
Esultate!, sortita di Otello (Atto I)
Già nella notte densa, duetto, Otello e Desdemona (Atto I)
Credo in un Dio crudel, monologo, Jago (Atto II)
Sì, pel ciel marmoreo giuro, cabaletta, Otello e Jago (Atto II)
Dio ti giocondi, o sposo duetto, Otello e Desdemona (Atto III)
Dio! mi potevi scagliar -- aria -- Otello (Atto III)
Questa è una ragna: terzetto tra Jago, Cassio ed Otello (Atto III)
-- Canzone del salice ("Piangea cantando"), Desdemona (Atto IV)
-- Ave Maria, preghiera di Desdemona (Atto IV)
-- Niun mi tema, monologo, Otello (Atto IV)
Numeri musicali sono:
Atto I
1 Uragano
Una vela! - Un vessillo! (Jago, Roderigo, Cassio, Montano, Coro) Scena I
Esultate! L'orgoglio musulmano (Otello, Jago, Roderigo, Coro) Scena I
2 Coro
Fuoco di gioia! (Coro) Scena I
3 Brindisi(Jago, Cassio, Roderigo, Coro) Scena I
Inaffia l'ugola! (Jago, Cassio, Roderigo, Coro) Scena I
4 Scena
Capitano, v'attende la fazione ai baluardi (Montano, Cassio, Jago, Roderigo, Coro) Scena I
Abbasso le spade! (Otello, Jago, Cassio, Montano, ) Scena II
5 Duetto
Già nella notte densa (Otello, Desdemona) Scena III
Atto II
6 Scena
Non ti crucciar. Se credi a me (Jago, Cassio) Scena I
7 Scena
Vanne; la tua meta già vedo (Jago) Scena II
Credo in un Dio crudel (Jago) Scena II
8 Scena
Ciò m'accora... - Che parli? (Jago, Otello) Scena III
9 Coro
Dove guardi splendono raggi (Coro) Scena III
Splende il cielo, danza l'aura, olezza il fior (Desdemona, Otello, Jago, Coro) Scena III
10 Scena
D'un uom che geme sotto il tuo disdegno (Desdemona, Otello, Jago, Emilia) Scena IV
11 Scena
Desdemona rea! (Otello, Jago) Scena V
Ora e per sempre addio, sante memorie (Otello, Jago) Scena V
Era la notte, Cassio dormia (Jago, Otello) Scena V
Sì, pel ciel marmoreo giuro! (Otello, Jago) Scena V
Atto III
12 Scena
La vedetta del porto ha segnalato (Araldo, Otello, Jago) Scena I
13 Scena
Dio ti giocondi, o sposo dell'alma mia sovrano (Desdemona, Otello) Scena II
14 Scena
Dio! mi potevi scagliar tutti i mali (Otello) Scena III
Ah! Dannazione! (Otello, Jago) Scena IV
15 Scena
Vieni; l'aula è deserta (Jago, Cassio, Otello) Scena V
16 Scena
Come la ucciderò? (Otello, Jago) Scena VI
17 Finale
Evviva! Evviva il Leon di San Marco! (Coro, Otello, Jago, Lodovico, Desdemona, Emilia) Scena VI-VII
Eccolo! È lui! - Nell'animo lo scruta (Otello, Roderigo, Jago, Cassio, Lodovico) Scena VIII
A terra!... sì... nel livido fango... (Desdemona) Scena VIII
Quell'innocente un fremito (Emilia, Roderigo, Cassio, Lodovico, Jago, Otello, Desdemona, Coro) Scena VIII
Fuggirmi io sol non so!... (Otello, Jago, Coro) Scena IX
Atto IV
18 Canzone del salice
Era più calmo? - Mi parea (Emilia, Desdemona) Scena I
Mia madre aveva una povera ancella / «Piangea cantando» (Desdemona) Scena I
19 Ave Maria
Ave Maria, piena di grazia (Desdemona) Scena II
20 Scena
Chi è là?... Otello? (Desdemona, Otello) Scena III
21 Scena
Aprite! Aprite! - Chi è là? Chi batte? (Emilia, Otello, Desdemona) Scena III
22 Scena
Quai grida! Orrore! Orrore! (Emilia, Jago, Otello, Cassio, Montano, Lodovico) Scena IV
Niun mi tema s'anco armato mi vede (Otello) Scena IV
La più nota trasposizione cinematografica è Otello firmato da Franco Zeffirelli, con Plácido Domingo e Katia Ricciarelli, che cantano assieme all'orchestra del Teatro alla Scala di Milano diretta da Lorin Maazel (1986).
Si tratta tuttavia di una libera rivisitazione della partitura verdiana, oltre che del libretto di Boito, che portò tra le altre cose alla soppressione del Fuoco di Gioia (sostituito da un balletto arabeggiante) e della celebre Canzone del salice che apre l'atto IV.
Numerosi anche i piccoli tagli all'interno di singoli brani.
Della "colonna sonora" di questo film esiste una edizione discografica pubblicata dalla EMI, che invece è assolutamente integrale e comprende tutta la musica espunta dalla pellicola.
Si tratta tuttavia di una libera rivisitazione della partitura verdiana, oltre che del libretto di Boito, che portò tra le altre cose alla soppressione del Fuoco di Gioia (sostituito da un balletto arabeggiante) e della celebre Canzone del salice che apre l'atto IV.
Numerosi anche i piccoli tagli all'interno di singoli brani.
Della "colonna sonora" di questo film esiste una edizione discografica pubblicata dalla EMI, che invece è assolutamente integrale e comprende tutta la musica espunta dalla pellicola.
Incisioni discografiche (selezione)
Anno | Cast (Otello, Desdemona, Jago) | Direttore | Etichetta |
---|---|---|---|
1954 | Mario Del Monaco, Renata Tebaldi, Aldo Protti | Alberto Erede | Decca |
1960 | Jon Vickers, Leonie Rysanek, Tito Gobbi | Tullio Serafin | RCA |
1961 | Mario Del Monaco, Renata Tebaldi, Aldo Protti | Herbert Von Karajan | Decca |
1968 | James McCracken, Gwyneth Jones, Dietrich Fischer-Dieskau | John Barbirolli | EMI |
1974 | Jon Vickers, Mirella Freni, Peter Glossop | Herbert Von Karajan | EMI |
1977 | Carlo Cossutta, Margaret Price, Gabriel Bacquier | Georg Solti | Decca |
1978 | Placido Domingo, Renata Scotto, Sherrill Milnes | James Levine | RCA |
1985 | Placido Domingo, Katia Ricciarelli, Justino Díaz | Lorin Maazel | EMI |
1991 | Luciano Pavarotti, Kiri Te Kanawa, Leo Nucci | Georg Solti | Decca |
1993 | Placido Domingo, Cheryl Studer, Sergei Leiferkus | Myung-Whun Chung | Deutsche Grammophon |
DVD (selezione)
Anno | Cast (Otello, Desdemona, Jago) | Direttore | Etichetta |
---|---|---|---|
1973 | Jon Vickers, Mirella Freni, Peter Glossop | Herbert von Karajan | Deutsche Grammophon |
1982 | Vladimir Atlantov, Kiri Te Kanawa, Piero Cappuccilli | Zoltán Peskó | Warner Music Vision |
1985 | Placido Domingo, Katia Ricciarelli, Justino Díaz | Lorin Maazel | MGM DVD |
1992 | Placido Domingo, Kiri Te Kanawa, Sergei Leiferkus | Georg Solti | Kultur |
1996 | Placido Domingo, Renée Fleming, James Morris | James Levine | Deutsche Grammophon |
2001 | Placido Domingo, Barbara Frittoli, Leo Nucci | Riccardo Muti | TDK |
2010 | Aleksandrs Antonenko, Marina Poplavskaya, Carlos Álvarez | Riccardo Muti | Unitel Classica |
2014 | Gregory Kunde, Carmela Remigio, Lucio Gallo | Myung-Whun Chung | Unitel Classica |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Eduardo Rescigno, Dizionario verdiano, BUR Dizionari, Rizzoli, Milano, 2001, ISBN 88-1786628-8
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Otello
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Ascolta Otello in versione integrale su Magazzini Sonori con Charles Craig nel ruolo del titolo e Maria Chiara nel ruolo di Desdemona (1971, digitalizzazione da nastro dall'Archivio del Teatro Comunale di Bologna)
- Libretto
- Spartito
- Portale Verdi
- Incisione di pubblico Dominio - Toscanini - NBC Symphony Orchestra - 1947 e Libretto PDF
- (EN) Spartiti liberi di Otello in International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
- Programma di sala, con libretto e note, per l'edizione 2002 al Teatro La Fenice di Venezia
Opere di Giuseppe Verdi
Oberto, Conte di San Bonifacio · Un giorno di regno · Nabucco · I Lombardi alla prima crociata · Ernani · I due Foscari · Giovanna d'Arco · Alzira · Attila · Macbeth · I masnadieri ·Jérusalem · Il corsaro · La battaglia di Legnano · Luisa Miller · Stiffelio · Rigoletto · Il trovatore · La traviata · I vespri siciliani · Simon Boccanegra · Aroldo · Un ballo in maschera · La forza del destino · Don Carlo · Aida · Otello · Falstaff
|
Controllo di autorità | GND: (DE) 300166028 |
---|
No comments:
Post a Comment