Luigi Speranza
Insieme al "Cortegiano" di Castiglione e al "Galateo" di Casa è il terzo libro fondativo della cultura europea del atico regime: "Della civil conversazione", di Guazzo.
Pubblicato a Brescia nel 1574, dopo una gestazione di alcuni anni, questo trattato in forma dialogica diviso in quattro libri, dedicato a 'Vespasiano Gonzaga' duca di Sabbioneta, è dedicato essenzialmente della formazione del nobile, anche come privato gentiluomo.
Alla prima edizione seguì, a distanza di cinque anni, nel 1579, una nuova edizione, con correzioni d'autore e diversi ampliamenti, pubblicata a Venezia.
Il successo della Civil conversazione fu straordinario.
Tra il 1579 e il 1613 il trattato risulta tradotto in inglese.
In Italia viene ristampato almeno trentaquattro volte tra il 1574 e il 1631 (sempre a Venezia, tranne l'edizione Trini del 1587 pubblicata a Piacenza).
L'edizione di riferimento è quella a cura di Amedeo Quondam, Modena, Panini, 1993, in due volumi, che prende come testo'base la riedizione del 1579.
L'impianto in quattro libri, l'ambientazione serale dei dialoghi, la finzione dell'autore che è assente dalla scena del dialogo e la struttura dell'argomentazione rinviano strettamente al "Cortegiano" di Castiglione.
Qui però il dialogo si svolge solo tra due interlocutori:
-- Annibale
e
-- il Cavaliere.
Che cosa si intende per "conversazione civile"?
Per la prima volta, nella cultura volgare in italiano, il termine "civile" non è più solo attributo del civis (cittadino, membro di una comunità urbana), ma è inteso, come lo intendiamo noi oggi, relativamente alle "qualità dell'animo", e cioè ai
"costumi" e alle " maniere" degli uomini.
Guazzo rompe così, sulla scia di Erasmo, la dipendenza semantica tra civile e città presente ancora nella letteratura umanistica fiorentina (municipale e repubblicana) e in Machiavelli.
A tutti è consentito, tramite l'educazione, diventare civili.
LIBRO I:
Il primo libro tratta dei
"frutti del conversare"
e insegna a distinguere
"le buone dalle cattive conversazioni".
Nel secondo libro si classificano le maniere "convenevoli" del conversare e si stabiliscono regole particolari della conversazione
-- tra giovani e vecchi
-- tra nobili e borghesi
-- tra principi e privati
-- tra dotti e indotti
-- tra cittadini e forestieri
-- tra religiosi e secolari
-- tra uomini e donne.
LIBRO TERZO
Il terzo libro fissa i modi della conversazione domestica,
-- tra marito e moglie,
-- tra padri e figlio
-- tra padrone e servitore.
Nell'ultimo libro si rappresenta "la forma della civil conversazione" con l'esempio di un banchetto offerto a Casale a 'Vespasiano Gonzaga'.
La "civil conversazione" è conversazione
"onesta, lodevole e virtuosa".
Tuesday, July 12, 2011
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