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Tuesday, July 12, 2011

L'arte de la conversazione: Grisotto

Luigi Speranza

"Conversare" significa “parlare di argomenti poco impegnativi con una o più persone”.

È un momento importante della vita sociale e, in certe condizioni, assai piacevole.

Si conversa per fare amicizia, per mantenere i contatti con le persone che conosciamo, per passare il tempo.

Lo si fa tranquillamente, anche senza uno scopo preciso da raggiungere.

Per il piacere di parlare.

Si toccano tanti argomenti, si cambia discorso, si torna indietro, ci si interrompe se qualcosa suscita il nostro interesse per poi ricominciare.

Prima di iniziare, è importante riflettere su come si può incominciare, perché non è una chiacchierata spontanea, è un esperimento che, come tutti gli esperimenti, va preparato.

Si può formulare una domanda su qualche particolare che si vede (dell’abbigliamento,
dell’arredamento, del paesaggio…)

Si può chiedere o esprimere un parere su un fatto di attualità, accaduto a scuola, riportato
da altri,…) o su qualcuno (un amico, un cantante,uno sportivo...) o su qualcosa (un film,
una moto, un libro…)

Si può chiedere o dare qualche notizia sul futuro (le prossime vacanze, gli studi, il luogo
dove verrà trascorsa la domenica,…) o sul passato (ricordi, luoghi frequentati…) o sul
presente (sulle attività scolastiche, sulla salute…)

Si può fare qualche considerazione sul tempo…

Si può raccontare qualcosa.


Dare avvio alla conversazione

Esaminate le possibilità di dare avvio alla conversazione:

Disporre gli conversatori in circolo, in modo si possano vedere tutti in viso


Iniziare la conversazione in modo insolito, cioé col silenzio.

La
situazione può apparire ridicola, ma è necessario che gli conversatori
continuino a tacere finché a qualcuno non venga in mente un modo
per rompere il ghiaccio.

Chiunque voglia dire qualcosa potrà parlare.

Perché diventi una conversazione vera, non sarà necessario alzare la
mano per chiedere la parola.

Tutti dovranno rispettare le regole:

parlare uno alla volta e
partecipare.

Se nessuno avrà il coraggio di parlare, dopo dieci minuti,
interrompere l’esperimento e rimandarlo al giorno successivo.

L’AUTOVALUTAZIONE

In una decina di minuti, ogni conversatore, per conto proprio e in silenzio, esamina l’elenco che segue, considerando seriamente ogni punto e indicando con una crocetta quelli che ritiene facciano parte del suo modo di essere.


Parli con chiunque, indipendentemente dalla simpatia che la persona suscita in te.

Parli ma sai lasciare spazio anche agli altri.

Ti capita raramente di interrompere chi parla

Parli poco, stai frequentemente zitto, anche quando vorresti dire qualcosa.

A volte ti senti costretto a parlare anche se non hai nulla da dire.

Parli volentieri degli argomenti anche se non ti interessano direttamente.

Sai accettare i punti di vista diversi dal tuo.

Parli degli altri, non giudicando le idee che hanno espresso.

Cerchi di non mettere in imbarazzo il tuo interlocutore.

Non sei falso.

Rispetti le confidenze che ti sono state fatte.

Sai guardare in faccia chi ti parla.

Dai consigli anche se non ti è stato espressamente richiesto.

Usi un tono di voce piuttosto alto.

Usi sempre un tono di voce basso.

Sai adeguare il tuo registro linguistico al tuo destinatario.

Sai ascoltare l’altro.

Sei in grado di non distrarti, mentre l’altro ti sta parlando.

Pensi di sapere in anticipo quello che l’altro ti dirà.

Ti senti in grado di gestire le tue emozioni, i tuoi umori quando parli con l’altro.

Sei spesso convinto di sapere già tutto quello che ti raccontano gli altri.

Sei sempre sicuro di aver ragione.

Non temi i momenti di silenzio, le pause durante una qualsiasi conversazione.

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Trascorso il tempo a disposizione, il conversatore riconsidera l’elenco precedente e, insieme ai compagni, cerca di capire e spiegare perché gli aspetti individuati sono necessari per la
conversazione.

Agevolerà la riflessione l’apporto dell’esperienza di tutti.

LA RIFLESSIONE

Dalle esperienze fatte/vissute è sicuramente emerso che, affinché conversare risulti piacevole sono necessari più fattori.

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Chi è un buon conversatore?
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Come deve essere un buon conversatore?

Cosa deve fare un buon conversatore?

CONSIGLI UTILI PER CONVERSARE

Abituarsi a parlare con tutti

Tener presente che anche gli altri hanno il diritto di parlare;

non interrompere chi sta parlando;

partecipare attivamente alla conversazione, non sentirsi costretto ad intervenire;

evitare gli argomenti che interessano solo noi;

cercare di intuire quali sono gli argomenti che interessano chi ci sta di fronte;

non criticare tutto e tutti;

non essere indiscreti;

non raccontare frottole;

non contraddire continuamente;

non raccontare le confidenze altrui;

guardare sempre l’altro in faccia;

non dare consigli se non vengono richiesti;

non rimproverare l’altro di fronte ai presenti;

usa un tono di voce adeguato;

usa un modo di parlare adeguato a chi ascolta;

ascoltare con attenzione;

essere gentile anche se sei nervoso;

non scherzare continuamente;

mostrare di apprezzare ciò che viene detto anche se lo si sa già;

imparare ad accettare come normale qualche momento di silenzio nella conversazione;

se qualche volta capita di sbagliare, considerare che può capitare a tutti.

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