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Saturday, August 13, 2011

D. Parodi, scultore genovese

VITA

1 DI DOMENICO PARODI

1 Scultore.

DUE furono i Parodi col nome di Domenico: l'uno è quello , di cui parleremo qui appreflò : 1' altro figlio di Filippo, di cui parleremo altrove . Queft' ultimo fu Pittore, e Scultore: ma fol tanto Scultore fu il primo . Ciò premetto, affinché fi tolga l'equivoco , che molti hanno prefo nel confondere tali due Soggetti, credendoli un folo.

Padre di quefto primo Domenico fu Anton Maria—, il quale tenea l'impiego di Maggiordomo in una delle principali cafe della noftra città: e però avea fufficiente comodo di mantenere agli ftndj delle lettere quefto fuo unico figlio, che pafsò in effe la puerizia, e l'adolefcenza con— ottima riufeita; perciocché, oltre alle latine, apprefe anche le greche: diede opera alla Rettorica: indi alla Filofofia, e alle matematiche Discipline: ed in tutto affai profittò. .. Avvenne

Avvenne frattanto, che, eflèndo ito a Roma a ftudiar la Scultura Filippo Parodi, con cui avea Domenico ftretta amicizia, s' invogliò anch' eflò di quella Profeflìone. Laon* ,

de poco frante n' andò colà a trovare 1' Amico; e nello ftu- Di dio del Bernino da lui fi fece introdurre. Cortefemente_> ?°"JN,C* vi fu ricevuto . Ma egli dovette da' primi erudimenti co- .' :* minciare lo fcuola; laddove Filippo molto già s' era avan* zato . Pure il novello Difcepolo così fedamente applicoflì; che in breve potè con qualche aggiuftatezza modellare-., e poi anche affai bene efeguire i modelli . Cosi fenza in* termiflìone efercitandofi, divenne in pochi anni Scultore , non al pari dell' Amico Filippo, che mai non raggiunte; ma almeno a tal fegno da non rimanergli lungo tratto di* dante.

Ripatriò con 1' Amico , allorché quefti per la feconda volta da Roma fece ritorno; e con erfò qualche tempo fi trattenne, lavorando fotto la direzione di lui; mentre non gli parea d' avere ancora [quantunque per altro 1' avettè] tale abilità da poter operare da fe. Finalmente prefo dall' Ami* co congedo, s'aperfè uno ftudio di Scultura preflò la porta dell' Acquafola, e quivi ammifc Difcepoli, ed ebbe fre* quenti commiflìoni, che andava con tutta puntualità, e con diftinta lode efeguendo.

Una delle prime Opere, che egli facefle, fu la fcuk tura in marmo, che orna il fonte battefimale in Santa Maria delle Vigne; ove, in figure grandi quanto il naturale', rapprefentò Crifto in atto di ricevere il Battefimo dal Precursore Giovanni... Quivi al di fopra aggiunfe nel noto fim«bolo di Colomba lo Spirito Santo con alcuni Angioletti d' affai guftofa maniera . Quefta è certamente 1' Opera migliore, che di quefto Autore abbiamo nella noftra città. -i

Nella Chiefa di Santa Maria di Caftello lavorò pure in marmo il bel gruppo, che colà vedefi fopra 1' Aitar mag* gì ore; e dimoftra la Vergine da fchiere d' Angioli Aflunta al Cielo . Dentro la cappella del Rofario nella Chiefa di S. Antonio Abate lungo la contrada di Prè avvi l'altra Statua della Vergine col Divin Putto; Statua, che merita cftimazione non mcn della dianzi narrata. .... ù ioi, H4 Parrà"

Parrà ad alcuno, che io dovrei paffare fotto fìlenzio una Statuina parimente della. Vergine col Bambino; Opera i^—^— in marmo pofta fopra la facciata di certa cafa fituata a man deDl lira della porta del grand'Albergo . Ma a me pare altrimenti. Domenico Perocché, quantunque ella fia cofa piccola: pure ha in fé Parodi. tà\ bontà, che merita d'effere riferita, e pofta in confiderazione a coloro, che vaghi fono d' eflère informati delle noflre eleganti Sculture . Tanto intendo d' aver qui efeguito.

Per la Riviera di ponente fece quefto Parodi alcune Opere . Nella Cattedrale di Ventimiglia v' ha in marmo la Statua della Vergine col Santo Bambino. E in Finale [ non mi fovviene per qual Chiefa, od Oratorio] inviò le Statue in legno della Vergine, e di S. Giovanni Evangeliila_- . E poiché mi fon fatto a menzionare le fculture in legno di quefto Autore, non debbo ommettere, come qui in Genova lavorò la bella macchina, che conferva!! nell' Oratorio di S. Giacomo della Marina . Vedefi in efta quefto Santo Apoftolo innanzi alla Vergine. Vero è però, che in detta macchina hanno lavorato altri dopo di lui; e diftintamente..» un certo Agoftino De' Negri, genovefe , fuo allievo , il quale pofcia avea (ludiato qualche tempo in Roma , ed erafi molto abilitato. Altro di coftui non fo . Sarà forfe vivuto pochiflìmo. Ma tanto bafti, perché non vada affatto in dimenticanza il fuo nome .

Per un Signore Milanefe lavorò Domenico diciotto bufti in marmo. Quefti furono motivo, che altri gliene foffero commeffi da'Signori Lomellini per il loro palazzo contiguo alla Chiefa della Nunziata del Gualìato, che riufcirono belli non men di que' primi. Occafioni grandiffime d'operare vennero a quefto Scultore dalla Spagna: nell' efecuzion delle quali guadagnò notabili fomme; onde aflai ricco divenne.

Arrivato in Genova con una fquadra di navi inglefì l'Ammiraglio Pekemburgh; e avuta informazione di quello Scultore, volle eflère da lui ritratto in marmo . A tal effetto differ1 per qualche tempo la partenza. Efeguì frattanto Domenico 1' Opera con tal foddisfazione di quel Per/ònaggio; che, oltre il prezzo pattuito, gli fe' un regalo di quaranta dobble: e con larghe esibizioni invitollo a panar

l feco

feco in Inghilterra . Ma egli rifiutò l'invito oer certi fuoi fantaftici capricci, a' quali fe mai non avene condifcefo, forfe fi farebbe renduto più valente nell' Arte fua; né ave- ===== rebbe incontrato la mifera morte, che ora dirò. . D,

Amante Domenico delle lettere, e delle Scienze, avea Domenico fpefo in libri di molto prezzo quanto gli era riufcito di A*0BI' guadagnare: ed aveafi formato una libreria ricca di fettecento , e più, rari volumi; intorno a' quali fpendeva la_» maggior parte del tempo, togliendolo alla fua Profeffione, fenza riffettere al difcapito, che per più capi gliene veniva. Fra' fuddetti libri ve n' aveva alcuni, che trattavano dell'arte metallica,, e del fallace modo di fabbricar l'oro. Egli troppo credulo in quefta parte, fi diede a forti efperienze; ed una ne fece, che coftolli la vita. Imperocché, rinferratoil un giorno nella fua ftanza a fare un eftratto d'antimonio; ivi attraiTe nelle vifcere quel vapore venefico: dal che fentendoiì opprimere n' ufcì toflo fuori, ma mezzo morto: e non più, che tre giorni fopravviffe a tale difgrazia. Ciò gii avvenne l'anno 1703. cinquantefimo di fua età . Così fini con difpiacere degli Amici, e molto più d' Anton Maria-. fuo Padre, che indarno l'avea più volte efortato a dilmettere quella vana occupazione: e indarno pofcia lo pianfè.

Ebbe moglie Domenico: e fu quefta una figlia del Pittore Domenico Piola. Di effa ebbe un figlio, che è morto non ha gran tempo. Quefto fuo figlio attefe alla Scultura, ma lavorava fol tanto di quadro, ed anche poco felicemente. Egli per altro lafciò un ottimo allievo: e fu Bernardo Schiaffino , di cui fcrìveremo a fuo luogo.

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