« ...ebbe la Santa Chiesa e le sue braccia: dal Torso fu, e purga per digiuno l'anguille di Bolsena e la Vernaccia[1] » |
Papa Martino IV | |
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189º papa della Chiesa cattolica | |
Elezione | 22 febbraio 1281 |
Consacrazione | 23 marzo 1281 |
Fine pontificato | 28 marzo 1285 |
Cardinali creati | vedi la categoria |
Predecessore | papa Niccolò III |
Successore | papa Onorio IV |
Nome | Simone de Brion |
Nascita | Mainpincien (Andrezel), 1210 circa |
Morte | Perugia, 28 marzo 1285 |
Sepoltura | Cattedrale di San Lorenzo, Perugia |
Simon de Brion era nato in Francia, nel Castello di Mainpincien (Andrezel), Brie, attorno al 1210, figlio di Jean de Brion, grand maire di Donnemarie-en-Montois.[2]
I suoi fratelli Gilles e Guillaume avevano ricoperto importanti incarichi con Luigi IX.
Simon fu, per un breve periodo, semplice prete a Rouen, quindi divenne canonico e tesoriere presso la chiesa di St. Martin a Tours. Nel 1260, fu nominato da Luigi IX Guardasigilli, cioè Cancelliere di Francia.
Nel concistoro del 17 dicembre del 1261, venne creato cardinale prete, con il titolo di Santa Cecilia, da Papa Urbano IV.
Simon ebbe l'incarico di legato per Urbano IV e per il suo successore Clemente IV nei negoziati per l'assunzione della corona di Sicilia da parte di Carlo d'Angiò, al quale fu sempre profondamente legato dal punto di vista politico e personale. Successivamente, papa Gregorio X lo inviò nuovamente come legato in Francia, per condannare gli abusi della Chiesa Cattolica in quella nazione; qui indisse, a tale scopo, diversi sinodi riformatori, il più importante dei quali fu quello che si svolse a Bourges nel settembre 1276.
Sei mesi dopo la morte di Papa Niccolò III, avvenuta nel 1280, Carlo d'Angiò intervenne indirettamente nel conclave di Viterbo, facendo imprigionare dai cittadini viterbesi i due più influenti cardinali italiani, che si opponevano alla fazione francese e furono accusati di interferenze illegali nel conclave. A questo punto, Simon de Brion, il 22 febbraio 1281, venne eletto papa all'unanimità e prese il nome di Martino IV. Va detto che Martino, subito dopo l'elezione, e per dare alla stessa legittimità giuridica, scagliò l'interdetto sulla città di Viterbo.
Per quanto riguarda il nome, anche se egli, dopo Papa Martino I, fu solo il secondo papa a scegliere quel nome, si verificarono degli errori perché i papi Marino I e Marino II furono conteggiati come Martino II e Martino III, credendo, erroneamente, che Marino fosse una variante di Martino.
Come cardinale Simon de Brion partecipò ai conclavi che elessero:
mentre mancò i tre conclavi del 1276 che elessero:
Il pontificato [modifica]
La sua prima decisione, come sopra precisato, fu l'interdetto per la città di Viterbo a causa dei tumulti e dell'arresto dei due cardinali durante il conclave. A Roma però il popolo e la maggior parte del clero non erano assolutamente inclini ad accettare un francese come Papa, perciò Martino venne incoronato ad Orvieto il 23 marzo 1281 e si stabilì successivamente a Perugia.Descritto come uomo molto pio ed intelligente, ebbe però il peso della sudditanza al re Carlo d'Angiò, che lo aveva fatto eleggere e del quale si sentiva comunque debitore. A lui trasferì la carica di senatore romano, perciò il re fu ulteriormente legittimato ad influenzare la politica papale. Seguendo gli interessi di Carlo d'Angiò fortemente ostile all'impero greco-ortodosso, e nonostante i pacifici segni che gli erano giunti dalla chiesa ortodossa, Martino IV decise di scomunicare l'Imperatore greco Michele Paleologo. Questo portò alla rottura con la chiesa ortodossa nonostante la conciliazione che si era attuata già in precedenza nel secondo concilio di Lione del 1274.
L'annus horribilis di Martino IV fu probabilmente il 1282:
- Nel 1282, si svolse la battaglia di Forlì: Martino inviò un agguerrito esercito di francesi contro la città di Forlì, rimasta forse l'ultima roccaforte ghibellina in Italia. I Francesi, dopo aver a lungo assediato la città, furono infine pesantemente sconfitti, anche grazie all'abilità strategica di Guido da Montefeltro, allora a capo delle milizie forlivesi, e del suo consigliere, l'astronomo Guido Bonatti: l'episodio è ricordato da Dante Alighieri.[3]
- Sempre nel 1282, Carlo d'Angiò venne rovesciato in una violenta e celebre rivolta nota come i Vespri Siciliani. I siciliani avevano eletto Pietro III d'Aragona come loro Re; Martino IV usò tutte le risorse materiali e spirituali a sua disposizione contro di lui, cercando di conservare la Sicilia alla Francia. Scomunicò Pietro III, dichiarò sciolto il suo Regno di Aragona, e ordinò una crociata contro di lui, ma ogni sua decisione non ebbe alcun riscontro pratico e Carlo perse la Sicilia.
Dante lo ricorda nel canto XXIV del Purgatorio: lo pone nella sesta cornice, tra le anime dei golosi, a causa della sua famosa passione per le anguille del lago di Bolsena e per la Vernaccia di San Gimignano.[4]
Tra i sette cardinali nominati da Martino IV vi fu Benedetto Caetani, che in seguito ascenderà al trono papale come Bonifacio VIII.
Note [modifica]
- ^ Dante Alighieri, Divina commedia, Purg., XXIV, 21-24
- ^ (EN) The Cardinals of the Holy Roman Church - Brion. URL consultato in data 25 maggio 2010.
- ^ Dante Alighieri dice di Forlì:
« La terra che fe' già la lunga prova
e di Franceschi sanguinoso mucchio »(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, XXVII, 43-44.) - ^
« ...ebbe la Santa Chiesa e le sue braccia:
dal Torso fu, e purga per digiuno
l'anguille di Bolsena e la Vernaccia »(Dante Alighieri, Divina commedia, Purg., XXIV, 21-24)
Altri progetti [modifica]
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Collegamenti esterni [modifica]
- (EN) The Cardinals of the Holy Roman Church - Brion. URL consultato in data 25 maggio 2010.
- Biografia di papa Martino IV nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
- Cardinali nominati da Martino IV
Successioni [modifica]
Predecessore | Cardinale presbitero di Santa Cecilia | Successore | |
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Simon de Sully | 1262-1281 | Jean Cholet |
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